Dicembre 2014- Pagina 4

Il vescovo: “Non si pensi solo ad accumulare ma si investa in lavoro e imprese”

nosiglia e giovani

Un segnale lanciato non solo al mondo degli imprenditori ma anche alla politica. La crisi è difficile ma si intravede qualche segnale di ripresa, pure nei consumi

 

Di primo acchito il messaggio lanciato dall’arcivescovo di Torino in occasione dell’incontro con la stampa torinese potrebbe apparire di stampo pauperistico: chi ha (troppi) risparmi in banca non fa gli interessi della collettività. Dalla crisi, ha infatti detto mons. Cesare Nosiglia “c’è una parte di Torino che ha tratto anche qualche vantaggio, se è vero che in città in questi ultimi anni sono aumentati i depositi bancari”.

 

Poi il capo della Chiesa subalpina, si spiega meglio: “i soldi si fanno con i soldi e dunque con l’accumulo ed il possesso: un principio che mantiene la sua innata forza di convincimento a scapito di investimenti produttivi, ma anche più rischiosi, sul lavoro e le imprese”. Ecco dunque il vero monito: il denaro non è lo sterco del diavolo ma lo si investa in occupazione e in nuove attività produttive. Un segnale lanciato non solo al mondo degli imprenditori ma anche alla politica. La crisi è difficile ma si intravede qualche segnale di ripresa, pure nei consumi. Un sondaggio di Confesercenti stima che i torinesi quest’anno spenderanno un po’ di più per i regali natalizi.

 

E ci sono dati stupefacenti almeno per quanto riguarda il comparto agricolo, che segna in Piemonte un 4% in più di occupati. Si è in attesa di un segnale anche dall’Europa, che ad inizio 2015 dovrebbe dare risposte sui fondi per il Piemonte. C’è da augurarsi che Comune e regione sappiano far valere le regioni territoriali anche nei rapporti con il governo.

Fino al 31 dicembre le domande per gli assegni di studio

Classe studenti
www.sistemapiemonte.it/assegnidistudio

 

Le famiglie degli studenti iscritti a scuole statali o paritarie e residenti in Piemonte hanno tempo fino al 31 dicembre 2014 per richiedere i contributi regionali per gli assegni di studio (rimborso delle spese di iscrizione e frequenza, libri di testo, trasporto e attività integrative) per l’anno scolastico 2013/2014 e il contributo statale per i libri di testo relativo all’anno scolastico 2014/2015.

 

Le domande vanno presentate esclusivamente on line secondo le modalità indicate su www.sistemapiemonte.it/assegnidistudio

 

Per accedere agli assegni di studio 2013/14 per iscrizione e frequenza e per libri di testo, trasporto e attività integrative è necessario che le famiglie abbiano un’attestazione Isee rilasciata nel 2014 e relativa ai redditi 2013 non superiore a 26.000 euro; per ottenere i contributi statali per i libri di testo 2014/15 è richiesto invece un Isee non superiore a 10.632,94 euro. In entrambi i casi occorre conservare i giustificativi delle spese sostenute, come fatture, ricevute e scontrini. Gli studenti maggiorenni con i requisti indicati ed in possesso di conto corrente bancario a loro intestato possono presentare direttamente la domanda.

 

Per informazioni e assistenza è a disposizione il numero verde gratuito della Regione Piemonte 800 333444 (orario 9-18 dal lunedì al venerdì).

 

(sdepalma – www.regione.piemonte.it)

Flauto magico moderno al Carignano

teatro

La  colonna sonora dello spettacolo parte da Mozart e giunge ai ritmi  reggae, jazz ed etnici

 

Si svolge in una società multirazziale, ai giorni nostri. La  colonna sonora dello spettacolo parte da Mozart e giunge ai ritmi  reggae, jazz ed etnici. Si tratta del ‘Flauto magico. Secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio’ che va in scena al Teatro Carignano (nella foto)  dal 27 al 31 dicembre. Seppur in chiave moderna la bella favola che appartiene alla storia della musica ha inizio nel bosco in cui il giovane principe Tamino scappa da una serpe. Numerose le metafore e le allegorie sulla politica e la società.

I sogni di Natale sono appesi all’albero di Porta Nuova

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NATALE PN2NATALEPN3NATALEPN4NATALE PN 6porta nuova luciIn una realtà come quella di oggi in cui spesso sembra essersi un po’ perso il “vizio” di credere in qualcosa, affidarsi ad una tradizione come quella della letterina a Babbo Natale, specie per i più grandi, fa intuire come le persone abbiano ancora voglia e soprattutto bisogno di sperare

 

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Per chi ha sempre pensato che il Natale fosse una festività fatta principalmente per i giovani e giovanissimi e per chi fosse convinto che il suo rappresentante “doc”, il buon caro e vecchio Babbo Natale, fosse una figura ormai presente solo nella fantasia dei più piccini, anche quest’anno dovrà ricredersi.

 

Anche questa volta è stato allestito all’interno della stazione di Torino Porta Nuova, il gigantesco Albero di Natale che, come ormai accade da diversi anni, diverte, a volte commuove ma soprattutto, fa sognare sia grandi che bambini. Non solo luci splendenti e palline colorate, i veri addobbi che adornano e fanno risplendere (come nessun altro abete) il gigantesco albero, sono le lettere ed i bigliettini lasciati dalle persone sia di Torino ma anche provenienti da qualsiasi parte del mondo.

 

Pezzi di carta grandi o piccoli, alcuni strappati maldestramente dal quaderno della scuola o dalla propria agenda e tutti disposti più o meno ad altezza uomo, dove ognuno ha inciso i propri desideri, i propri sogni ma anche le proprie necessità. Lettere per un “Babbo Natale” che (strano ma vero) in un momento in cui il web la fa da padrone, non ha proprio nulla di virtuale.

 

Uno spaccato vivo della società, delle sue attese ma anche dei suoi rancori, dove torinesi, pendolari e turisti trovano nella tradizione cittadina del troneggiante albero di Natale, la possibilità di poter scrivere il proprio libro, aperto a tutti e soprattutto appartenente a chiunque. E’ stato ribattezzato “l’albero dei desideri e della speranza” perché quest’anno, forse più che nei precedenti Natali, gli autori delle lettere hanno accantonato la simpatia e le tante frivolezze, per concentrarsi su argomenti un po’ più seri come ad esempio la ricerca di un lavoro o la possibilità di avere una casa per sé e per la propria famiglia.

 

E se dietro ogni biglietto c’è la storia di qualcuno, così in ogni riga c’è la speranza di chi, scrivendolo e poi appendendolo, cerca in qualche modo di farsi sentire, quasi come se le bacheche virtuali del caro giovane Facebook in un momento tradizionale e particolare come quello del Natale, non bastassero più. Studenti, bambini, anziani, italiani ma anche stranieri, tutti autori di un riassunto romantico, divertente ma anche istruttivo che racconta la città e la gente che ne fa parte.

 

Dal malinconico “Romeo” che chiede di ricevere in dono il suo “amor perduto”, ai futuri maturandi del 2015 che un po’ spaventati ed un po’ spavaldi, chiedono la promozione “in blocco” per tutta la classe. Non mancano le grandi dichiarazioni d’amore e gli onnipresenti desideri “calcistici”, ma accanto a questi ci sono anche alcune augurate e tanto sperate guarigioni o semplici richieste di aiuto a causa di una crisi che c’è e si fa sentire.

 

Insomma sono solo desideri appesi ad un semplice albero, ma in una realtà come quella di oggi in cui spesso sembra essersi un po’ perso il “vizio” di credere in qualcosa, affidarsi ad una tradizione come quella della letterina a Babbo Natale, specie per i più grandi, fa intuire come le persone abbiano ancora voglia e soprattutto bisogno di sperare.

 

Quindi se passando davanti al gigantesco albero vi capitasse magari di vedere una ragazza con in mano un rossetto ed un foglio accartocciato, intenta a scrivere, forse pensando addirittura di non essere vista, non fatevi troppe domande ma sorridete: sta semplicemente esprimendo il suo desiderio.

 

Simona Pili Stella

 

(Foto: Essepiesse – il Torinese)

 

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Natale in crescita per i negozi, spesa media tra i 100 e 150 euro

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In centro città, nelle vie delle giffes, il saldo pare incoraggiante: +10%

 

Segnali incoraggianti per l’economia torinese. Anche se la crisi non molla e c’è apprensione per l’occupazione, qualche dato positivo si riscontra almeno per il comparto agricolo (dove l’occupazione sale del 4%) e per il commercio. sono stati sei gli ultimi natali all’insegna dello sbilancio economico per i negozianti. Invece quest’anno le vendite per le festività natalizie, in base aI dati   dell’Ascom hanno registrato un segno positivo.

 

In centro città, nelle vie delle giffes, il saldo pare incoraggiante: +10%. Non è la stessa cosa nelle periferie. Ma il settore dell’abbigliamento “tira” e sono stati venduti numerosi capi come giacconi e cappotti. Nessun settore pare essere in calo e lo scontrino medio si attesta sui 100/150 euro di spesa.

Morto il ragazzo ferito domenica ai Murazzi

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murazzi xxIl giovane era stato trasportato al Cto, dove lo avevano ricoverato in condizioni molto gravi

 

E’ morto al Cto il diciottenne vercellese Tommaso Coppola, trovato ferito domenica scorsa ai Murazzi. Ed è ancora giallo sull’episodio. Nella notte due passanti  lo avevano trovato svenuto lungo il Po con una profonda ferita alla testa. La ferita è probabilmente stata causata da una caduta. Il giovane è stato trasportato al Cto, dove è stato ricoverato in condizioni molto gravi. La polizia sta indagando e dalle indagini è emerso che il ragazzo aveva trascorso la serata in discoteca. Ma il mistero è fitto.

 

(Foto: il Torinese)

Donna muore in incidente dopo cena di Natale

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Sono rimasti feriti lievemente il figlio, un amico, il marito e l’uomo alla guida della Volkswagen

 

Incidente mortale dopo la cena di Natale, vittima una donna di 67 anni di Beinasco. Si chiamava Maria Damato, ed è morta in uno scontro automobilistico a Cavour, mentre stava rientrando a casa a bordo di un’Alfa Mito con la famiglia. Svoltando a sinistra, l’auto si è scontrata con una Golf. La donna è morta sul colpo, invece sono rimasti feriti lievemente il figlio, un amico, il marito e l’uomo alla guida della Volkswagen. Le indagini sono affidate ai carabinieri.

Bruno Mellano: “Non sospendere le mense gestite dalle coop di detenuti”

MELLANO

Nei casi degli istituti di Torino e Ivrea l’esternalizzazione del confezionamento dei pasti, con l’utilizzo dei detenuti (attorno ai 35 reclusi a Torino), ha dato ottimi risultati in termini di professionalizzazione e recupero dei carcerati

 

“Siamo tutti stupiti di questa decisione che rischia di porre fine ad esperienze importanti per una migliore qualità della vita e un recupero delle persone detenute. Una situazione che sento particolarmente vicina alla mia sensibilità anche perché ho pure operato come volontario nel carcere delle Vallette. Il Consiglio regionale cercherà di promuovere la ricerca di una soluzione appoggiando anche l’attività del Garante dei detenuti”.

 

Con queste parole il vicepresidente dell’Assemblea legislativa, Nino Boeti, è intervenuto alla conferenza stampa convocata dal Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Bruno Mellano, in merito all’annunciata chiusura dei progetti di somministrazione dei pasti ai detenuti garantiti dalle cooperative esterne all’Amministrazione penitenziaria. Nei casi degli istituti di Torino e Ivrea l’esternalizzazione del confezionamento dei pasti, con l’utilizzo dei detenuti (attorno ai 35 reclusi a Torino), ha dato ottimi risultati in termini di professionalizzazione e recupero dei carcerati, contenimento dei costi, e alta qualità dei pasti.

 

“Occorre una riflessione – ha spiegato Mellano – sulla decisione presa dal Consiglio di amministrazione della Cassa delle ammende, suffragata da quanto recentemente dichiarato dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, di sospendere il finanziamento dei progetti delle cooperative sociali nelle carceri italiane. In particolare in Piemonte vi sono delle esperienze di alto valore professionalizzante sostanziali al processo di rieducazione e reinserimento dei detenuti. Dal direttore all’ultimo detenuto sono tutti concordi nel valutare positivamente queste esperienze”.

 

All’incontro con i media hanno partecipato, tra gli altri, il direttore della Casa circondariale di Torino, Domenico Minervini, il Garante della Città di Ivrea, Armando Michelizza, i responsabili delle cooperative sociali coinvolte, e il deputato della Repubblica, on. Anna Rossomando.Tutti hanno lamentato la problematicità della situazione che si è venuta a creare, alla quale la proroga dei servizi di soli quindici giorni, fino a metà gennaio, non servirà a molto.

 

In particolare Minervini si è detto preoccupato per un ritorno al passato che rischia di creare problemi di varia natura all’interno del carcere mentre, Rossomando, ha illustrato una interrogazione urgente depositata in questi giorni alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, per chiedere spiegazioni al ministro su una decisione che rischia di portare il sistema penitenziario italiano in dietro nel tempo di almeno due lustri.

 

(AB – www.cr.piemonte.it)

Miradolo, il Martirio di San Sebastiano da Debussy a D’Annunzio

miradolo

Un grande evento a Natale e Santo Stefano al Castello

 

Il Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo offre per la sera di Natale e di Santo Stefano un doppio appuntamento con la cultura. Nell’occasione sarà presentata, entrambe le sere dalle ore 21.15,  una partitura al tempo stesso rarissime e sofisticata, intensa e drammatica, “Le Martyre de Saint Sebastien” nata tra il 1910 ed il 1911 da un testo di Gabriele D’Annunzio sulle note di Claude Debussy.

 

Il Concerto di Natale si tiene in occasione della grande mostra che la Fondazionededica a San Sebastiano, con capolavori provenienti da importanti musei nazionali e collezioni private italiane ed estere ed è, a cura del progetto “Avant-dernière pensée“. La rilettura che il progetto presenta, a cura di Roberto Galimberti, è un’inedita versione da camera, che si plasma lungo le sedici sale espositive e la Cappella del Castello, recentemente restaurata, in un cammino drammaturgico, narrativo e reale che accompagna lo spettatore lungo immagini e simboli di un evento unico.

 

I precedenti di questa partitura sono illustri: l’Opéra di Parigi, la Scala, nel 1926, con Toscanini direttore d’orchestra e, nuovamente alla Scala, nel 1986, con la regia di Béjart; nel 1988, Bob Wilson, la Fenice di Venezia, nel 1995, firmata da Pier Luigi Pizzi, tra i collezionisti presenti in mostra, nel 1996, Giorgio Albertazzi e, un anno dopo, all’Opera di Roma, La Fura dels Baus. L’esecuzione vedrà i musicisti dislocati nelle sale espositive, in un dialogo ideale con le opere, alcune delle quali hanno ispirato D’Annunzio nella stesura del testo, e con le grandi scenografie video, in cui l’attrice Silvia Calderoni, vincitrice nel 2009 del Premio Ubu, considerato il più importante riconoscimento del Teatro in Italia, e impegnata in una eclettica e sperimentale ricerca espressiva, interpreterà il protagonista del dramma.

 

Esotismo e sospensione del tragico, religiosità e paganesimo, trovano un simbolico incontro nella figura del Santo che si sviluppa tra retaggi medioevali e allusioni al mito di Adone.

 

Massimo Iaretti

Roberto Galimberti, violino e direzione
Francesca Lanza, soprano
Sabrina Pecchenino, contralto
Laura Vattano, armonium
Marco Pennacchio, violoncello
Marco Ventriglia, regia audio e supervisione tecnica
Giulio Pignatta, progettazione intermediale

Prenotazione obbligatoria. Ingresso consentito fino a esaurimento posti.

Freddo in arrivo ma non sarà un bianco Natale

freddo

Forse i fiocchi di neve si vedranno domenica. Temperature a -4 nella notte

 

L’inverno incomincia a farsi sentire. Infatti, nella notte tra Natale e Santo Stefano anche nella nostra regione si abbasseranno le temperature: il bollettino dell’Arpa prevede minime a -4 in pianura e fino a -15 in alta montagna. Non sarà però un bianco Natale. La neve, se non sulle vette di confine di Alpi Pennine e Lepontine, non si farà vedere. Se ne riparlerà  domenica 28, anche se la previsione sui fiocchi di neve è ancora incerta. L’ Arpa  informa che il freddo sarà provocato dalla “profonda saccatura di origine artica che porterà aria fredda sulle Alpi”. Merry Christmas!