Dicembre 2014- Pagina 2

Stangatina natalizia, aumentano Irpef e bollo auto ma non l’Irap

REGIONE PALAZZO

Il vicepresidente della Regione: “abbiamo dovuto incrementare la pressione fiscale perché l’aiuto del Governo è necessario per portare la Regione fuori dalla sua gravissima crisi finanziaria. Senza non ce la faremmo”

 

La Giunta regionale lo dice apertamente: “è una manovra dolorosa” ma necessaria per dare un futuro alla Regione. E’ in sintesi il pensiero del vicepresidente del Piemonte  Aldo Reschigna dopo che il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge sulle disposizioni urgenti in materia fiscale e tributaria. In sostanza più tasse che garantiranno entrate per 110 milioni di euro.

 

“Abbiamo cercato di farlo salvaguardando le fasce più basse, non toccate dagli aumenti, e mantenendo l’impegno del presidente Chiamparino a non aumentare l’Irap, che invece si è verificato in altre Regioni in condizioni simili alla nostra. Lo abbiamo fatto per non colpire l’economia piemontese, che non avrebbe retto un simile aumento, ma abbiamo dovuto incrementare la pressione fiscale perché l’aiuto del Governo è necessario per portare la Regione fuori dalla sua gravissima crisi finanziaria. Senza non ce la faremmo”.

 

Il disegno di legge stabilisce l’aumento dell’aliquota dell’addizionale regionale Irpef per 624mila contribuenti, meno di un quarto del totale: i 496mila che sono posizionati nello scaglione tra i 28mila ed i 55mila euro avranno un incremento dello 0,44%; l’aumento più forte, un punto percentuale, coinvolgerà i 127mila appartenenti ai due ultimi scaglioni, quelli oltre i 55mila ed i 75mila euro. Invece, i quasi 2 milioni di piemontesi che rientrano negli scaglioni di imposta fino a 15mila euro e fino a 28mila euro non subiranno alcun aumento (guarda la tabella). È prevista per il 2015 una detrazione di 100 euro per ciascun figlio, per tutte le famiglie con più di tre figli a carico e un’agevolazione di 250 euro per le famiglie con figli disabili.

 

Il bollo auto subirà un incremento progressivo per gli autoveicoli di potenza superiore ai 53 kw: 6% fino a 100kw, 8% per quelli di potenza superiore a 100kw e fino a 130kw, 10% per quelli di potenza superiore a 130kw.

 

Il dibattito ha introdotto l’esenzione del pagamento dell’Irap per le start up innovative dal 1° gennaio 2015 per quattro anni e, per venire incontro ai Comuni colpiti dagli eventi alluvionali di ottobre e novembre, e la rinuncia delle amministrazioni regionale e provinciali ai tributi per lo smaltimento in discarica dei rifiuti di origine alluvionale nel corso del quarto trimestre 2014.

 

Il testo prevede poi che nella determinazione dei canoni per l’uso delle acque pubbliche ci si attenga ai principi stabiliti a livello comunitario per incentivare un uso razionale della risorsa idrica e per conseguire un adeguato contributo al recupero dei costi, in applicazione del principio “chi inquina paga”. È infine definito l’incremento della misura del canone per l’uso energetico dell’acqua pubblica, con una progressività che tutela maggiormente le piccole utenze rispetto alle grandi.

 

E’ stato inoltre dato parere  alla sospensione per 24 mesi dell’obbligo per i commercianti operanti su area pubblica di richiedere al Comune il documento “attestante la verifica di regolarità contributiva e fiscale dell’impresa, ad aumentare le tariffe del diritto di escavazione tenendo in considerazione il costo ambientale calcolato sulla base della geomorfologia del territorio, della vocazione dei terreni e del paesaggio.

 

(Foto: il Torinese)

Perde la voce al call center, la procura indaga

Una donna di 43 anni è stata colpita da cordite cronica

 

call centerUna donna che lavorava in un call center ha perso la voce. Ha 43 anni ed è stata colpita da cordite cronica. Un caso che è già all’esame della procura della repubblica  di Torino, dove il pm Raffaele Guariniello ha aperto un fascicolo. L’ipotesi di reato è di lesioni colpose e il nome dell’amministratore delegato della società, la Voice Care, è stato iscritto nel registro degli indagati. Nella documentazione di valutazione del rischio – così ritiene l’Asl –  l’azienda non aveva calcolato la possibilità che i telefonisti venissero colpiti da questa patologia.

La pace scolpita nell’acciaio

monumento pace

La lastra di acciaio inox è collocata in via Onorato Vigliani, all’interno del Parco Gustavo Colonnetti. Lavorata a sbalzo reca frasi, disegni e simboli che ricordano e celebrano i valori della Resistenza e i suoi caduti

 

Cari amici lettori, nonostante le feste natalizie, gli infiniti pranzi e le abbondanti cene passate in ottima compagnia, eccoci nuovamente pronti (forse con la pancia un po’ più piena e lo spirito un po’ più sereno), al nostro solito appuntamento settimanale con Torino e le sue meravigliose opere. Quest’oggi, approfittando un po’ dello spirito natalizio, vorrei parlarvi di un’opera un po’ diversa dal solito, forse un po’ meno evidente per la sua struttura ma che racchiude in se’ (probabilmente più di qualsiasi altro monumento) la storia del nostro Paese. L’ opera di cui andremo a parlare è la “targa” intitolata “Alla Pace” dedicata ai valori della Resistenza ed ai suoi caduti. (Essepiesse)

 

La lastra di acciaio inox è collocata in via Onorato Vigliani, all’interno del Parco Gustavo Colonnetti. Lavorata a sbalzo reca frasi, disegni e simboli che ricordano e celebrano i valori della Resistenza e i suoi caduti. Un partigiano poggia il suo fucile al muro di una baita, sullo sfondo si intravedono le montagne mentre, all’interno della lastra, una targa riporta la frase: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione. Piero Calamandrei, Discorso agli studenti milanesi, 1955. ”

 

L’opera è inserita nel Piccolo Campo della Pace 25 Aprile 1945, dove trovano posto numerose targhe che ricordano martiri, eccidi, luoghi ed episodi legati alla Resistenza e alle guerre. Nel 1991, l’ ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) sezione Torino, chiese al partigiano e deportato a Mathausen (campo di concentramento austriaco), Alessandro Roncaglio, di preparare una targa in memoria della lotta di resistenza al Nazi-Fascismo, da collocare in un’area del Parco Colonnetti. Si tratta di una parte del Parco (dal 1985 configurato come giardino-memoriale “il campo della pace”), che è stata allestita come un percorso pedonale attraverso la storia recente, con particolare attenzione al periodo della Resistenza.

 

E’ rappresentato da una serie di semplici targhe: alcune che ricordano certi episodi della difficile Liberazione (come ad esempio i martiri del Martinetto, l’eccidio di Grugliasco e la resistenza sul Colle del Lys), altre che rimembrano la brutale violenza nazi-fascista (le vittime della Risiera San Sabba, i campi di sterminio, il campo di concentramento di Arbe) ed infine, alcune che rievocano i due episodi-simbolo della Seconda guerra mondiale, quali le bombe atomiche su Hiroshima e Ngagasaki. Ed è proprio tra questa ordinata selva di targhe che l’ ANPI ne immagina una dedicata a Piero Calamandrei (giurista, polito, Professore accademico e grande sostenitore della lotta contro il nazi-fascismo) ed al suo celebre discorso ai giovani sul primato della Costituzione e sul valore della resistenza e della memoria.

 

La frase si propone forse come il coronamento ideale del percorso della memoria, tanto che Alessandro Roncaglio decise di darle un rilievo speciale non accontentandosi della semplice iscrizione ma addirittura sottolineando il messaggio con un’illustrazione grafica che parlasse in modo immediatoall’immaginazione, al cuore e soprattutto alle emozioni di chi si sarebbe trovato a passare davanti alla targa. Per Roncaglio non si trattò di una semplice commissione artistica, ma di qualcosa che toccava direttamente la carne viva dei suoi ricordi e della sua difficile se non tragica esperienza di vita. Presso l’attuale Campo della Pace, infatti, sorgeva (al tempo della II Guerra Mondiale) il campo volo che, dopo l’8 settembre 1943, venne occupato dai tedeschi come base delle loro attività belliche e dove, spesso un Roncaglio ragazzo si infiltrò, da solo o con alcuni familiari attivi nella Resistenza, per mettere a segno alcune operazioni di sabotaggio. A causa di queste attività, lui e suo padre vennero arrestati, consegnati ai tedeschi e deportati a Mathausen-Gusen in Austria.

 

È dunque comprensibile ed immaginabile il trasporto e l’emozione con cui Alessandro Roncaglio decise di scostarsi dalla commissione ed ideò quindi un’opera di grandi dimensioni, che rimanesse impressa come una pietra miliare, avente lo scopo di un imprescindibile memento ai giovani. L’immagine scelta da Roncaglio, scultore e artista per senso civico e dovere morale, fu quella di un partigiano che appende il suo fucile al chiodo della baita (rifugio e base operativa) e sul muro scrive “ora e sempre resistenza”, mentre, in alto attraverso un varco, uno stormo di colombe irrompe a simboleggiare l’arrivo della pace. Attorno a questo disegno, una serie di dediche ai minori vittime della violenza: Anna Frank, morta ad Auschwitz come migliaia di altri bambini israeliti, Franco Cesana, partigiano giovanissimo e simbolo dei tanti ragazzi che sostennero la lotta al nazi-fascismo e infine, una dedica attenta e sentita verso il difficile presente e verso l’odio ingiusto di cui sono vittime allo stesso modo i bambini israeliani e palestinesi.

 

Nacque così il monumento alla Pace: una grande lastra di acciaio inossidabile, illustrata ed istoriata e al cui centro, continua a capeggiare la targa dedicatoria a Calamandrei. La targa venne inaugurata l’11 aprile 1992, di fronte alle autorità cittadine, ad un folto numero di ex-partigiani ed ex-deportati ed anche alla presenzadella popolazione del quartiere: un monumento commemorativo e celebrativo insieme, ma anche schietto, efficace e senza mediazioni, che si offrì (e si offre ovviamente ancora oggi) al cuore e alla mente di chi vi passa davanti. Non un’opera d’arte, secondo anche il volere dello stesso autore, che delsuo disegno ne fece strumento di comunicazione e non di mestiere e che scelse l’acciaio inossidabile perché eterno ed indistruttibile, come si auspica accada alla memoria delle prossime generazioni.

 

Nel corso degli anni, il monumento è divenuto occasione e spunto di riflessione sul passato recente per le scuole del quartiere ed è stato coinvolto nello sviluppo del Parco Colonnetti, inserito nel progetto di riqualificazione “Love Artom”, volto alla valorizzazione di un’area cittadina a lungoabbandonata e degradata. Proprio all’interno del progetto di riqualificazione dell’area, nel 2004 il monumento venne spostato dalla sua sede originale, lungo via Artom e a fianco della bocciofila, all’attuale collocazione lungo via Onorato Vigliani. Con l’occasione si è proceduto al ridisegno dell’intero percorso alla memoria: il tracciato pedonale è stato ribassato e disegnato in modo da seguire un itinerario tra le targhe commemorative che conduca in crescendo verso il Monumento alla pace, inserita in quella che viene ora ribattezzata “Piazzetta del ricordo”.

 

Approfitta dell’occasione anche Roncaglio, che riprendendo in mano la lastra, la modifica eliminando la colorazione nera lungo le incisioni e aggiungendo una dedica in omaggio di Primo Levi, deportato, partigiano e scrittore che, come Roncaglio e molti altri loro coetanei, scelse di farsi memoria storica attiva, portando la sua esperienza nelle scuole, nelle associazioni e dovunque potesse contribuire alla lotta contro l’indifferenza e “l’ignoranza”. Ed anche per questa volta la nostra passeggiata tra le meraviglie di Torino termina qui. Per il momento auguro a tutti i nostri lettori delle serene e felici feste natalizie e vi do appuntamento alla prossima settimana ed al prossimo anno.

 

(Foto: www.museotorino.it)

Simona Pili Stella

San Silvestro e capodanno, tutti in piazza tra storia e tradizione

capodanno torino

Nel resto del mondo le tradizioni sono diverse… ad esempio in Russia si apre la porta per far entrare lo spirito dell’anno nuovo al 12mo rintocco, in Spagna si mangiano 12 chicchi d’uva per ricordare i mesi dell’anno

 

Anche questo 2014 è agli sgoccioli, molti stanno portando a termine gli ultimi preparativi per la grande festa, inizialmente dedicata al Dio pagano Giano, noto per i suoi due volti che guardano verso il passato e il futuro.

 

Il decalogo del buon “ capodanniere” italiano richiede di seguire delle tradizioni:

 

        Cenone, con l’immancabile zampone/cotechino con lenticchie

        Fuochi d’artificio

        intimo rigorosamente Rosso

        gettare alla spalle qualcosa di vecchio

 

Nel resto del mondo le tradizioni sono diverse… ad esempio in Russia si apre la porta per far entrare lo spirito dell’anno nuovo al 12mo rintocco, in Spagna si mangiano 12 chicchi d’uva per ricordare i mesi dell’anno, in Giappone ci si reca al tempio in abiti da cerimonia a bere sakè e ascoltare i 108 colpi di gong che rappresentano, nella filosofia orientale, il numero di peccati che la persona compie nell’anno.

 

Ritornando dal nostro viaggio nei capodanni del mondo, vediamo cosa ci aspetta nella nostra città:

 

in Piazza San Carlo dalle ore 21:30 si susseguiranno a ritmi incalzanti la Gatsby Orchestra,  Paolo Belli & la Big Band, GianPaolo Petrini Big Band e altri artisti di fama mondiale.

 

Presso la Casa Teatro Ragazzi e Giovani sarà presentato alle ore 21:30 lo spettacolo “I vestiti nuovi dell’Imperatore” .

 

A Grugliasco presso il Teatro Le Serre alle ore 22 vi sarà il Vertigo Magic Show per entrare magicamente nel nuovo anno.

 

Ricordiamo che anche quest’anno la Città di Torino ha vietato i “botti” per tutelare la salute dei nostri amici animali.

 

(Foto: il Torinese)

 

Chiara Mandich

Maria Ferreri

Botti di fine anno vietati a Torino ma non solo

fuochi stella

Le associazioni ambientaliste stimano che, ogni anno, in Italia muoiano a causa dello spavento procurato dai botti, almeno 5mila animali, in particolare quelli selvatici. La multa varia dai 25 ai 500 euro

 

Sul modello Fassino, anche il sindaco di Milano Pisapia ha firmato un’ordinanza che vieta in tutta la città e per tutte le feste “fuochi artificiali, petardi, botti, razzi” e altri strumenti “pirotecnici”, allo scopo di “tutelare il benessere e la salute delle persone e degli animali”. Le associazioni ambientaliste stimano che, ogni anno, in Italia muoiano a causa dello spavento procurato dai botti, almeno 5mila animali, in particolare quelli selvatici. La multa varia dai 25 ai 500 euro. A Torino il Comune è stato il primo a muoversi e il divieto dei botti in piazza è inserito nel regolamento di polizia municipale. Non è quindi più necessario emettere una nuova ordinanza ogni anno. La Lav, Lega anti vivisezione, chiede però che sia fatta viglianza sul rispetto della norma.

 

Oltre al trauma causato agli amici a quattro zampe i fuochi pirotecnici sono causa ogni anno di centinania di feriti anche gravi e di numerosi morti, così molte città d’Italia hanno stabilito di vietare i classici botti di fine anno. Va sottolineato che le lesioni più gravi sono spesso provocate da armi da fuoco e da petardi fatti in casa artigianalmente, quindi non conformi alla legge. Non è neppure giusto criminalizzare un settore commerciale quando questo agisce nella legalità.

 

Oltre Torino e Milano anche  Venezia ha imposto il divieto dei fuochi, con sanzioni che vanno da 25 a 500 euro. A Bologna niente botti e sarà proibito  lasciare in strada contenitori e bottiglie. Grosseto vieterà i fuochi nel centro storico. Cortina d’Ampezzo ha abolito i fuochi pirotecnici per non disturbare i vip presenti in massa durante le festività. Divieti emessi anche a Bari, Vicenza, Cosenza. Brescia e Brindisi. La Spezia ha deliberato il divieto valido per le aree di ritrovo e le piazze. A Firenze, Napoli e Catania il Comune si è affidato al buon senso dei cittadini.

Voleva rivedere il suo Paese per l’ulima volta: morto in autostrada

UCRAINA

Lui aveva 61 anni, residente in Spagna, ed era malato terminale di tumore

 

Una storia commovente, quella dell’ uomo morto sulla strada verso il  proprio Paese lontano, l’Ucraina, dove voleva recarsi per passare i suoi ultimi giorni di vita. Lui aveva 61 anni, residente in Spagna, ed era malato terminale di tumore. Grazie alla moglie e ad un amico che lo stavano accompagnando nella sua terra,  stava per realizzare il suo ultimo desiderio. Purtroppo la malattia lo ha stroncato sull’autostrada A32, nell’area di servizio Grambosco di Salbertrand, sul camper su cui stavano viaggiando verso l’Ucraina. Troppo lontana, irraggiungibile.

Una panchina rossa in undici giardini

donne mostra

La prima panchina è stata inaugurata in via San Gaetano da Thiene

 

Undici panchine rosse per ricordare le donne che non ci sono più, uccise dalla violenza feroce di compagni, mariti, amici, parenti, conoscenti, a volte sconosciuti.  L’iniziativa viene realizzata dalla Circoscrizione 6 con l’Associazione Acmos in altrettanti giardini di Barriera di Milano, Falchera, Barca, Regio Parco. Un’iniziativa di sensibilizzazione  per celebrare la Giornata internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne.  

 

La prima panchina è stata inaugurata in via San Gaetano da Thiene, un luogo significativo compreso tra il primo Centro Interculturale delle donne Alma Mater, la sede della Circoscrizione e l’Ecomuseo6. “Una donna che viene uccisa lascia un vuoto non solo nella sua cerchia di relazioni personale, ma nella società e nella comunità del suo territorio – spiegano Nadia Conticelli, Presidente della Circoscrizione, e Daniela Todarello, coordinatrice alla Cultura – di genere si muore, e a Torino più che nel resto d’Italia,  tutti dobbiamo sentirci chiamati in causa”. 

 

“Si tratta di un progetto di arte muraria. – spiega Marco Stranisci di Acmos –  Il writer, Karim Cherif, che realizzerà i murales sarà supportato operativamente da un gruppo di studenti delle scuole superiori presenti nella Circoscrizione 6”. 

 

Questo l’elenco dei giardini dove saranno dislocate le panchine rosse:

 

1.      via alla Chiesa – via San Gaetano da Thiene (fronte Ecomuseo);
2.      giardino Giuseppe Saragat  (ex Ceat);
3.      giardino Peppino Impastato;
4.      strada san Mauro tra i civici 34 e 42;
5.      via delle Betulle;
6.      via degli Ulivi;
7.      piazza Sofia;
8.      via Scotellaro (area gioco)
9.      piazza Rostagni
10.      piazza Bottesini
11.      via san Benigno 22 (fronte Circoscrizione)

 

(www.comune.torino.it)

No Tav, annullata l’accusa di terrorismo per altri tre anarchici

notavbs.org

Si trovano  in carcere per l’assalto avvenuto la notte del 14 maggio 2013 al cantiere della Torino-Lione

 

La parola fine sulla lunga querelle giudiziaria è stata posta dal Tribunale del Riesame di Torino  che ha annullato l’accusa di terrorismo della Procura della repubblica rivolta contro tre esponenti anarchici simpatizzanti no tav. Si tratta di Lucio Alberti, Graziano Mazzarelli, Francesco Sala. I tre si trovano  in carcere per l’assalto avvenuto la notte del 14 maggio 2013 al cantiere della Torino-Lione di Chiomonte. Un”ordinanza di custodia contestava loro anche reato di terrorismo. Il 17 dicembre  scorso gli altri 4 anarchici, processati per lo stesso episodio, erano stati assolti da identica accusa ma condannati per altri reati. Ora si trovano ai domiciliari.

 

Capodanno da ballare in piazza San Carlo

piazza s carlo chiese notte

Un appassionante viaggio nella storia della musica dance degli ultimi 85 anni, dallo swing americano all’elettronica berlinese

 

Torino dedica il Capodanno a un appassionante viaggio nella storia della musica dance degli ultimi 85 anni, dallo swing americano all’elettronica berlinese; una notte tutta da ballare, condotta dal Maestro Matteo Negrin. Si parte dagli anni Trenta con il Lindy Hop, il ballo swing che è stato negli Stati Uniti un vero fenomeno di massa negli anni della Grande Depressione e che oggi a Torino è tornato di gran moda tra i giovani. Ci accompagna la Gatsby Orchestra: dieci musicisti con un programma interamente dedicato alla grande era delle dancing ballroom, da Duke Ellington a Count Basie, da Jimmie Lunceford a Andy Kirck. Lo spettacolo continua con la GianPaolo Petrini Big Band. Special guest Matteo Brancaleoni, uno dei nuovi talenti della scena internazionale, con uno stile sempre più personale e definito. Ad accompagnarci nel countdown verso il 2015, Paolo Belli & la Big Band di Ballando con le stelle, con una performance che dallo swing arriva ai giorni nostri. Ma Capodanno è anche l’occasione per raccontare i grandi appuntamenti del 2015, da Torino Capitale Europea dello Sport alle principali proposte culturali di Torino per Expo. La notte si conclude con un omaggio a Torino incontra Berlino e, per suggellare il connubio delle due città, i padrini dell’Electro Swing italiano The Sweet Life Society affiancano sul palco Louie Prima, pioniere del genere in terra tedesca.

Tempi di attesa, il direttore Asl To4 scrive ai sindaci

LETTO OSPEDALE

A partire dal 2012, per affrontare questa problematica non indifferente, sono stati costituiti tavoli di lavoro ospedale – territorio e tavoli di lavoro interaziendali per la verifica di appropriatezza di richieste interne di tipologie di esami

 

I tempi di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali dell’Asl TO4 (che ha competenza sul territorio canavesano tra Chivasso, Ivrea e Rivarolo) sono al centro di una lunga lettera che il direttore generale Flavio Boraso ha inviato ai sindaci dei comuni interessati dall’Azienda sanitaria. Il problema era emerso nel corso dell’ultima Conferenza dei sindaci ed il direttore generale nella sua missiva precisa che la direzione è impegnata costantemente nel trovare soluzioni ad una tematica che, di per sè, “non è facilmente risolvibile”. Boraso, come concause, punta il dito su numerose variabili che non sarebbero tutte modificabili: l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie cronico – degenerative, l’esistenza della cosiddetta “domanda impropria”, ovvero la richiesta di prestazioni che non hanno effettiva utilità clinica, carenza di medici specialistici in alcuni settori (ad esempio oculistica ed allergologia) e la disponibilità di risorse limitate che impone delle priorità.

 

Il direttore generale ricorda poi che, a partire dal 2012, per affrontare questa problematica non indifferente, sono stati costituiti tavoli di lavoro ospedale – territorio e tavoli di lavoro interaziendali per la verifica di appropriatezza di richieste interne di tipologie di esami. Inoltre è stato attivato il regime di recall, modalità operativa che contatta il paziente chiedendone la conferma o la disdetta  per l’esecuzione della prestazione rendendo disponibile, dove ciò avvenga, il posto per un altro paziente in attesa. E per il prossimo futuro sono previste azioni che dovranno formare una cultura diversa del medico proscrittore ed una diversa sensibilità del cittadino. Boraso poi sottolinea che “al di là del percepito, l’analisi dei tempi di attesa, confrontando quelli del maggio 2012 con quelli del novembre 2014, evidenziano dati sostanzialmente simili, con criticità costanti per alcune discipline, oggi come allora”. Il che vale a dire che, pur con tutto l’impegno, quanto meno la situazione non è peggiorata,  in un quadro generale, però, che negli ultimi due anni è diventato via via più difficile.

 

Massimo Iaretti