Gli smaglianti colori della montagna di Alberto Di Fabio

Al Museo della Montagna, sino al 20 ottobre

Attraverserà l’estate, e anche oltre (si chiuderà il 20 ottobre), la mostra “Orogenesi”, a cura di Andrea Lerda, ospitata al piano terra del Museo della Montagna – piazzale Monte dei Cappuccini, 7 – e dedicata alle opere di Alberto Di Fabio. La realizzazione della mostra è dovuta anche ai contributi del CAI e della Città di Torino, nonché al sostegno della Regione e della Camera di Commercio. In esposizione “Dipinti e disegni degli anni Novanta”, soggetti montani ritratti dall’artista nel corso di un decennio e risultato di una ricerca derivata dalle influenze del Dadaismo, del Surrealismo e della Metafisica. L’ampio campo di quella ricerca guarda al cosmo e al mondo della natura, indagando “reazioni chimiche, fusioni minerarie, atomi e il sistema neuronale in relazione con il mondo dell’astrofisica, evocando paesaggi primordiali in costante divenire”.

Di Fabio, classe 1966, vive e lavora tra Roma e New York, con indirizzo principale quello di approfondire il cosmo e lo sguardo verso la montagna, sempre più approfondito, portato verso forme astratte e organiche che caratterizzano i disegni, le tele e i walldrawing che l’artista realizza. Nel corso del tempo, Di Fabio ha acuito altresì il discorso cromatico, volgendo quelle asprezze che vengono a sorgere, quasi improvvisamente, inaspettate, dal terreno verso una tavolozza e un folgorante panorama di colori finale di grande armonia. Inaspettati e improvvisi, ci si trova dinanzi a blu accesi, a calanchi rossastri e a fragmentazioni rocciose di un verde gradevolissimo al nostro occhio, in una concezione che supera la Natura e s’appresta a reinquadrarla, dinanzi a “Montagne in arancio” (del 1997) mai rintracciate, agli “Incontri tra montagne” (del 1993) che somigliano allo scoppio di mondi di un epoca ormai troppo lontana.

Nell’occasione, il Museo della Montagna ha editato un volume con i contributi di autrici e autori che nel corso degli anni hanno interpretato significativamente questa fase artistica e lo stesso soggetto montano: Mario Codognato, Ester Coen, Cristiana Perrella e Luca Beatrice. Un mondo che non conosciamo, altezze che nelle loro forme pressoché geometriche nascondono ricordanze medievali, di antichi pittori. Ci pare che l’artista volga un occhio non soltanto al futuro, nella bellezza delle sue cromie, ma anche al passato, nella identificazione lineare di quelle forme.

Orari: dal martedì al venerdì dalle 10,30 alle 18; sabato e domenica, dalle 10 alle 18.

e.rb.

Tra le opere di Alberto Di Fabio in esposizione al Museo della Montagna: “”Montagne in arancio”, 1997, acrilico su carta intelata, 76 x 52 cm; “Montagne rosse”, 1994, acrilico su carta intelata, 129 x 93 cm.

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