Settembre 2014- Pagina 5

Sul camper con 16 profughi nascosti

ProfughiDodici palestinesi e quattro siriani  stipati nel veicolo

 

In tutto erano sedici profughi, dodici palestinesi e quattro siriani, nacosti in un camper diretto verso la Francia.  Un romeno 33enne è stato arrestato dalla polizia all’ingresso del traforo autostradale del Frejus. Il veicolo era ricercato  per un sequestro da parte delle autorità svedesi. L’uomo è accustao di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e ricettazione.

E l’Arma riconsegna le monete antiche alla Grecia

moneta I preziosi reperti, in argento e in bronzo, risalenti al regno di Perdiccas di Macedonia nel V secolo a.C. vennero rubati una decina dianni fa, durante il saccheggio di un’area archeologica

 

Oggi, a margine del vertice europeo nella chiesa di sant’Uberto, nella reggia di Venaria, un evento importante e simbolico: la consegna – da parte del ministro Dario Franceschini e del generale dell’Arma Mariano Mossa, comandante dei carabinieri della tutela patrimonio culturale – di 82 monete antiche, trafugate e poi recuperate, al ministro ellenico della Cultura Kostantinos Tasoulas. I preziosi reperti, in argento e in bronzo, risalenti al regno di Perdiccas di Macedonia nel V secolo a.C. vennero rubati in Grecia una decina di anni fa, durante il saccheggio di un’area archeologica. I carabinieri sono riusciti a recuperarli e ora li riconsegnano allo Stato di appartenenza. Un bel gesto di collaborazione in stile europeo.

Torino Capitale, la cultura piace a ministri e cittadini

euro cultura 3 “La cultura può produrre crescita e lavoro. E Torino, che da capitale industriale è diventata capitale culturale d’Italia, è il simbolo di come questo può accadere”. Parole del commissario europeo per la Cultura, Androulla Vassiliou. Franceschini accoglie la proposta di Fassino: l’autoritratto di Leonardo esposto per Expo 2015

 

Nel primo giorno di Torino Capitale della Cultura, non è mancato neppure il flash mob: al Prix Italia gli ottanta musicisti dell’Orchestra Sinfonica della Rai, diretti da Juraj Valcuha, sono scesi in strada per lanciare un  ‘messaggio in bottiglia’ ai ministri europei, per sottolineare l’importanza della musica e la difesa di un “bene culturale” prezioso come quello delle Orchestre.

 

Uno dei tanti momenti dedicati alla settimana europea, inaugurata con la Notte Blu che – oltre all’illuminazione in tinta dei principali monumenti cittadini – ha visto l’apertura fino alle 20 di una ventina di musei, presi d’assalto da migliaia di cittadini e turisti. Turismo Torino ha predisposto per l’occasione un pacchetto per le delegazioni, con guide,  materiale di promozione della città, oltre a una card per tutti i musei.

 

D’altra parte:  “La cultura può produrre crescita e lavoro. E Torino, che da capitale industriale è diventata capitale culturale d’Italia, è il simbolo di come questo può accadere”. Parole del commissario europeo per la Cultura, Androulla Vassiliou, in apertura del vertice europeo che ieri e oggi riunisce alla Reggia di Venaria i 28 ministri della Cultura. “Questa conferenza – ha spiegato – è per le generazioni future, perché l’investimento in cultura produce crescita”.

 

Ieri si è anche aperta  la conferenza internazionale «Patrimonio culturale come bene comune: verso nuovi modelli di governance partecipativa per il patrimonio culturale del terzo millennio»,  nell’Orangerie della residenza sabauda. Poi appuntamento al Teatro Carignano, per lo spettacolo «Circa» promosso dallo Stabile, e la cena di gala al Del Cambio, riservata ai  28 ministri.

 

Il  ministro nostrano Dario Franceschini, giunto ieri, ha visitato alla Gam in anteprima la mostra dedicata a Roy Liechtenstein e  ha partecipato alla Notte Blu, con una guida turistica d’eccellenza: il sindaco Piero Fassino (nella foto Gam). Il titolare della Cultura ha accolto positivamente la proposta del primo cittadino: esporre la Sanguigna, il celebre autoritratto di Leonardo da Vinci conservato alla Biblioteca Sabauda, in occasione di Expo 2015.

 

Infine, una curiosità. Da ieri i neonati dell’ospedale Sant’Anna ottengono un passaporto di “cittadini della cultura” che consente ai genitori di entrare  gratis per un anno al Museo di palazzo Madama. L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus, promuove il progetto. Può addirittura “diventare un progetto europeo” ha detto il presidente della Commissione Cultura dell’Ue, Silvia Costa. E il sottosegretario alla Cultura Francesca Barracciu è convinta che si tratti di un modo intelligente per educare le famiglie a conoscere i beni culturali.

“Piccola peste” di 8 anni spruzza peperoncino in ospedale

SPRAYQuesta mattina al poliambulatorio di Druento

 

Dopo il caso del vecchietto terribile che ha spruzzato il peperoncino spray sul viso dei passeggeri del bus 35, colpevoli di non avergli ceduto il posto, ora è la volta di una bimba. Questa mattina al poliambulatorio di Druento una bambina di otto anni ha preso una bomboletta di spray al peperoncino dalla borsetta della mamma. Così, per giocare, ha iniziato a spruzzare a desta e manca in sala d’attesa. Il locale è stato evacuato e alcune tra le decine di persone presenti hanno accusato bruciori di gola e tosse.  Sul posto sono intervenuti anche vigili del fuoco e  carabinieri.

Scatti torinesi sul mondo

Destinazione Corea del Sud, dove le immagini saranno esposte (fino al 19 ottobre) alla Mostra Biennale Daegu Photo, la più importante e prestigiosa vetrina della fotografia in Asia

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Viaggiano e arrivano lontano le immagini dell’artista torinese Pierluigi Fresia. Destinazione Corea del Sud, dove saranno esposte (fino al 19 ottobre) alla Mostra Biennale Daegu Photo, la più importante e prestigiosa vetrina della fotografia in Asia.  Daegu oltre ad essere la quarta città più importante del sud Corea è anche la sede di questo festival internazionale nato per promuovere l’arte ed offrire ai grandi fotografi un’opportunità oltremare, tenendo sempre la porta aperta alle innovazioni artistiche più interessanti.

 

Quest’anno l’Italia è il paese ospite, la Galleria Frittelli Arte Contemporanea di Firenze, l’Istituto Italiano di Cultura di Seoul insieme al curatore Elio Grazioli hanno scelto 14 artisti italiani, tra i quali Pierluigi Fresia, per portare alto il nostro vessillo alla biennale più importante di quell’area di mondo nella sezione intitolata  “An Italian Look”. Dunque un importante riconoscimento del suo lavoro e 5 bellissime  immagini in mostra, che ben raccontano la sua arte e il suo sentire. Fresia è un artista poliedrico. Passa agevolmente dalla pittura alla fotografia, alle installazioni e le sue  opere fanno parte di diverse collezioni di arte contemporanea, fondazioni e musei, tra i quali la GAM di Torino.

 

La sua inconfondibile cifra stilistica è il connubio di immagini e  parole, su sfondi spesso spogli in cui  l’essere umano è grande assente. Valli, campi immersi  nella nebbia o ammantati  di brina, fitte radure scure e cumuli di tronchi  secchi sono abbinati a poche, incisive, parole (in inglese o italiano), con caratteri e dimensioni differenti per definire (o sfumare) concetti non necessariamente legati all’immagine che l’obiettivo coglie. Lui non spiega (le sue non sono didascalie) ma dà l’avvio a una narrazione che è nell’occhio e nella sensibilità di chi guarda; restare indifferenti è praticamente impossibile.

 

Aria da eterno ragazzino ma con uno sguardo lungimirante sulla vita e sul mondo, insegue libertà di pensiero e visioni, cavalcando l’amata moto mentre il resto del mondo ancora dorme, o in ore e con tagli di luce che solo lui sa intuire. E via, alla ricerca dell’attimo da fermare, mentre sul taccuino scorrono appunti, una parola, un pensiero, un riferimento che gli arrivano dal profondo.

 

«Non mi aspettavo di essere tra gli ambasciatori italiani in un altro continente. Certo per me è un  grandissimo onore perché noi 14 rappresentiamo l’Italia nell’importante vetrina asiatica».

-La fotografia per  te cosa rappresenta?

«Un mezzo per catturare ed esprimere qualcosa che è presente e corrisponde a quello che ho dentro, legato a sensazioni, emozioni. Lo riconosco e la fotografia  ne è testimone. Ma non immortalo l’attualità o gli eventi».

 

-Artista a tutto campo, dalla pittura alla fotografia: come vivi i tuoi diversi lati artistici?

«Vengo dalla pittura e la foto è un altro modo di esprimere immagini  che devono passare per l’anima. Basta guardarmi dentro: li vivo ma non ci faccio caso. Sono metodi e tecniche diversi, utili a costruire qualcosa».

 

-Perché nelle tue immagini non ci sono gli esseri umani?

«Semplicemente non mi sembrano necessari, a meno che non diventino simbolici, però è raro; mentre a volte ci sono degli animali».

 

-Come descriveresti le tue foto?

«Mi stupisce sempre che siano  indicate come foto, io le considero opere d’arte che prescindono dalla tecnica usata. La vera fotografia è un’altra cosa; io  uso la fotografia come mezzo».

 

-Come insegui le tue foto?

«Parto all’alba o in momenti particolari, perché mi sembra che quello sia l’attimo giusto per andare a catturare qualcosa; come se sapessi che c’è, anche se non è detto che  poi  avvenga».

 

Come abbini parole e immagini?

«Le due cose  non sono complementari, ognuna va per la sua strada; più sono distanti e più mi interessa la connessione paradossale. In certi momenti alcune parole assumono una loro forza che diventa così grande che non posso liberarmene, se non nelle foto, con poche, brevi frasi».

 

-I tuoi  progetti  futuri?

«In ottobre farò una mostra personale dal titolo “Questa reciproca ignoranza”, in Emilia  a Fiorenzuola, in occasione  di PHOTO 14  Rassegna di Cinema e Fotografia. Il titolo della mostra è nato da un dialogo con mio figlio adolescente. Mi sono reso conto di come il rapporto genitori-figli sia un guardarsi senza conoscersi; di ignoranza reciproca, ma colma di un amore immenso  che sfida ogni  cosa e assume grande significato».

 

Laura Goria

Il cuore intelligente di Paideia

paideiaNei cinque giorni di Torino Spiritualità gli operatori e i volontari di Fondazione Paideia saranno presenti sui luoghi dei principali appuntamenti con stand informativi e di raccolta fondi a sostegno dei progetti in corso

 

Anche Fondazione Paideia prenderà parte alla 10^ edizione di Torino Spiritualità, in programma dal 24 al 28 settembre 2014. Il Festival, che quest’anno affronta la tematica del Cuore Intelligente, andrà alla ricerca del significato più profondo del nostro essere e del nostro tempo e lo farà insieme a Paideia, partner sociale della manifestazione.

 

Nei cinque giorni di Torino Spiritualità gli operatori e i volontari di Fondazione Paideia saranno presenti sui luoghi dei principali appuntamenti con stand informativi e di raccolta fondi a sostegno dei progetti in corso e verrà inoltre data l’opportunità di scegliere un regalo solidale per sostenere i progetti della Fondazione.

 

Per l’occasione, infatti, l’Antica Erboristeria della Consolata ha creato l’infuso del cuore, una speciale selezione di erbe a base di melissa, verbena, aneto, scorze d’arancia, disponibile in tutti gli stand a fronte di una donazione a offerta libera a partire da 5 Euro, il cui ricavato sarà utilizzato per aiutare le famiglie e i bambini in difficoltà che Paideia incontra ogni giorno.

MiTo fa il pienone con 115 mila spettatori

regio orchestraSuccesso per la kermesse musicale in tandem – termine di tendenza in tempi di Bike pride – tra  Milano e Torino

 

In 15 giorni di concerti tra Milano e Torino 179 appuntamenti e 2.700 artisti di una trentina di Paesi. Più di 115.000 gli spettatori di MITO SettembreMusica, la kermesse musicale in tandem – termine di tendenza in tempi di Bike pride – tra  Milano e Torino. Domenica sera al Teatro  Regio il concerto della cantante israeliana Noa e l’Orchestra Nazionale della Rai hanno calato il sipario su una edizione di successo.  A Milano, chiusura con un concerto di Brahms e l’Orchestra Sinfonica della Radio polacca.

L’Europa a Torino, vertice alla Reggia e festa in città

VENARIA FONTANEmole blu2Venerdì sarà la volta della Notte dei Ricercatori. Sabato, a San Salvario, della Notte bianca della Spiritualità. E alla Gam, sempre sabato, l’inaugurazione dell’importante mostra dell’artista pop Roy Liechtenstein

 

Il rapporto “L’arte di produrre arte”, realizzato dall’economista Pietro Valentino per Civita e Fondazione Roma, indica che negli ultimi due anni a Torino il comparto della cultura (arte, editoria ,comunicazione) ha perso 2195 occupati su 15386, a Roma 3600 su 58mila, a Firenze 1544 su 7685. E’ un paradosso legato ai tempi della crisi, ma non ci si deve scoraggiare perchè molti indicatori affermano che la cultura e il turismo ad essa legato sono un importante volano per la crescita economica.

 

Cultura è la parola d’ordine della due giorni che inizia oggi alla Reggia di Venaria: protagonisti i ministri delle politiche culturali di 28 Paesi europei. Il summit si svolgerà domani nella Galleria di Diana, ma le delegazioni, circa 250 persone tra dignitari, giornalisti e staff, sono in città già da ieri. La maggior parte ha preso psoto all’hotel Principi di Piemonte. Già oggi alla Venaria si tiene la conferenza internazionale “Patrimonio culturale come bene comune”, che proseguirà anche domani in parallelo con il vertice. I ministri avranno anche qualche momento di svago: al teatro carignano assisteranno allo spettacolo teatrale “Circa” e si delizieranno con i cibi del Cambio.

 

Sempre nella storica piazza potranno ammirare il pallone aerostatico che la Compagnia di Sanpaolo ha fatto ancorare per testimoniare i propri interventi per il recupero delle opere architettoniche del luogo. I monumenti della città saranno illuminati di blu, colore della bandiera europea e 20 musei (alcuni saranno visitati dai ministri, compreso Dario Franceschini, in arrivo oggi) resteranno aperti anche di sera, gratuitamente, dalle 18 alle 24, in occasione della Notte Blu. Guida di eccezione il sindaco Piero Fassino, che porterà Franceschini in visita al Polo Reale e forse anche alla Gam.

 

Il sindaco auspica che ogni anno a Venaria si possa ospitare un capolavoro artistico per valorizzare l’offerta culturale della reggia e di Torino. Ma la due giorni, in realtà, è una settimana intera: venerdì sarà la volta della Notte dei Ricercatori e sabato, a San Salvario, della Notte bianca della Spiritualità. E alla Gam, sempre sabato, l’inaugurazione dell’imporatnte mostra dell’artista pop Roy Liechtenstein.

Fu così che Torino perse il titolo di capitale

“Fu inutile smentire, in modo chiaro e documentato, accuse e calunnie. I fatti furono ben presto circondati da una sorta di congiura del silenzio, anche se un dibattito e una polemica striscianti sopravvissero e sopravvivono a 150 anni di distanza”

 

CAPITALE2Organizzata dal Consiglio regionale del Piemonte e dal Centro Studi Piemontesi, si è tenuta il 22 settembre nell’Aula consiliare di Palazzo Lascaris a Torino, introdotta dal saluto del presidente dell’Assemblea regionale Mauro Laus, la giornata di studi sugli avvenimenti del settembre 1864 che seguirano alla decisione di spostare la capitale da Torino a Firenze. 

 

“La perdita dello status di capitale nell’autunno 1864 segnò una svolta fondamentale nella storia di Torino. Alla delocalizzazione istituzionale la classe dirigente torinese seppe rispondere reinventando il ruolo della città come capitale dell’industria – ha puntualizzato Laus -, così come in anni recenti si è risposto alla delocalizzazione industriale promuovendo l’immagine di Torino come città olimpica e capitale della cultura”.

 

palazzo carignano

Qualificata la partecipazione dei relatori, presentati da Giuseppe Pichetto, presidente del Centro Studi Piemontesi, che ha voluto sottolineare l’importanza di far “piena luce su un episodio ancora poco conosciuto”.

Gustavo Mola di Nomaglio si è soffermato sulla Convenzione del 15 settembre 1864 e sui suoi effetti, mentre Gian Savino Pene Vidari dell’Università di Torino ha portato all’attenzione le vicende torinesi descritte nel diario segreto di Federigo Sclopis.

 

La sessione mattutina, moderata da Domenico Tomatis, ha ancora compreso le relazioni di Pierangelo Gentile dell’Università di Torino sul ruolo del Re e di Casa Savoia, di Georges Virlogeux dell’Université de Provence che ha presentato il carteggio inedito tra Massimo D’Azeglio e Angelo Brofferio “il più gentile dei democratici”, e di Rosanna Roccia, direttore della rivista Studi Piemontesi, che ha tratteggiato la figura di Urbano Rattazzi, fedele al motto “star lontano da tutti per non entrare in discussioni”.

 

con reg lascarisI lavori pomeridiani, condotti da Albina Malerba direttore del Centro Studi Piemontesi, si sono concentrati sugli interventi di Aldo Alessandro Mola del Centro Europeo Giovanni Giolitti per lo Studio dello Stato (le ripercussioni del trasferimento della capitale da Torino a Firenze sulla rappresentanza del Piemonte in Parlamento tra il 1865e il 1870), di Pier Massimo Prosio del Centro Studi Piemontesi (settembre 1864: riflessi letterari di una tragedia), dell’architetto Elena Gianasso del Politecnico di Torino (Torino 1864. Città e architettura per una nuova identità urbana), di Giorgio Federico Siboni dell’Università di Milano (ragione e sentimento nella vicenda biografica di Fulvia Verri, 1793-1871) e di Eleonora Belloni e Giacomo Zanibelli dell’Università di Siena (economia e cultura nella Firenze Capitale del Regno d’Italia).

 

Sul trasferimento della capitale a Firenze, pesano ancora oggi le vittime degli scontri nelle piazze Castello e San Carlo a Torino. “Fu inutile smentire, in modo chiaro e documentato, accuse e calunnie. I fatti furono ben presto circondati da una sorta di congiura del silenzio, anche se un dibattito e una polemica striscianti sopravvissero e sopravvivono a 150 anni di distanza”, ha voluto sottolineare Aldo Alessandro Mola.

 

(mbocchio – fcalosso, cr.piemonte.it) Foto: il Torinese

Dal vigneto alla bottiglia, giovani che coniugano innovazione e tradizione

E’ la generazione 2.0 e anche l’approccio alla terra è cambiato, migliorato dalla tecnologia che permette di analizzare, scoprire, studiare. E così, accanto ad antichi mestieri riscoperti, nascono nuove professioni e figure professionali

 

gruppograpeTra i Millennials, i nativi digitali, c’è qualcuno che non ci sta e alza la testa dal telefonino, dall’ipad, dal computer, per usare le mani e ritornare alla terra.

 

Molti giovani riscoprono antichi mestieri e alcuni di loro tornano a scegliere di essere contadini, allevatori, vignaioli… Ma è la generazione 2.0 e anche l’approccio alla terra è cambiato, migliorato dalla tecnologia che permette di analizzare, scoprire, studiare. E così, accanto ad antichi mestieri riscoperti, nascono nuove professioni e figure professionali.

 

E’ il caso di Grape, un’azienda start up creata da Simona, Chiara e Fabrizio, tre giovani dottori di ricerca del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino, che hanno aperto la loro sede ad Alba per offrire a viticoltori e tecnici del settore un servizio completo di analisi all’avanguardia dal campo alla bottiglia.

 

Oggi sono uno dei pochi laboratori in Italia ad offrire un servizio di diagnosi molecolare per la Flavescenza dorata, vero e proprio flagello per i viticoltori.

 

Ma ancor più all’avanguardia è il lavoro di selezione dei lieviti, apprezzatissimo dai produttori di vino convenzionale, ma anche dalle sempre più numerose cantine che producono vino biologico e biodinamico, che permette ai produttori di impiegare lieviti autoctoni isolati direttamente dai loro vigneti per la fermentazione delle proprie uve…

 

www.grapesrl.it