Aprile 2015

Il personale sanitario della Regione per il Nepal

BANDIERE REGIONEREGIONE PALAZZOI dipendenti delle Asl piemontesi potranno prestare opera di soccorso  utilizzando un mese di aspettativa  

 

Gli operatori sanitari delle Aziende sanitarie regionali che intendono partire per il Nepal per prestare servizio in questo momento di grave emergenza potranno usufruire di un mese di aspettativa retribuita. Questa la prima risposta concreta da parte della Regione Piemonte per far fronte all’emergenza nel paese asiatico colpito dal terremoto di sabato 25 aprile che ha causato migliaia di morti.  Il Consiglio regionale del Piemonte, riunito per l’approvazione della Legge finanziaria, ha osservato un minuto di silenzio per le vittime del terremoto in Nepal su invito del presidente Mauro Laus. “Questo luttuoso evento, che ha coinvolto anche alcuni cittadini italiani, ha profondamente colpito l’opinione pubblica mondiale. Esprimo, da parte di tutta la comunità piemontese, profondo cordoglio ai familiari delle vittime e sincera solidarietà e vicinanza ai feriti e a tutta la popolazione nepalese”. In Consiglio regionale è stato presentato un ordine del giorno, primo firmatario il capogruppo del Pd Davide Gariglio sottoscritto da tutti i gruppi consiliari, che invita la Giunta regionale a “stanziare risorse adeguate in sede di approvazione del bilancio 2015 per consentire interventi urgenti a favore della popolazione colpita dal sisma avvenuto in Nepal”. 

 

Il Comitato di solidarietà della Regione Piemonte, riunito al termine della seduta consiliare, ha ascoltato la relazione dell’assessora alla Cooperazione internazionale Monica Cerutti sulla situazione in Nepal: “Il Dipartimento nazionale della Protezione civile, d’intesa con il Ministero degli affari esteri, ha inviato in Nepal un team avanzato di valutazione del quale fanno parte anche un Vigile del fuoco di Alessandria ed un medico di Novara che presta servizio a Pisa. Il team infatti è composto da una rappresentanza del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e del Gruppo di chirurgia d’urgenza di Pisa. Esso ha il compito di valutare la situazione fornendo gli elementi per definire l’eventuale successivo impiego di risorse del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nonché l’istallazione di un Posto medico avanzato, già in prossima partenza”.  Non appena si avrà la relazione del team di valutazione inviato in Nepal sarà riconvocato il Comitato di solidarietà per avviare iniziative con invio di personale sanitario e finalizzate alla ricostruzione del paese. Tali iniziative saranno realizzate in coordinamento con realtà di cooperazione italiana già presenti nel Paese, come la Camillian Task Force dei Padri Camilliani di Torino che è già attiva sul posto.

 

Bando per il personale sanitario:

http://www.regione.piemonte.it/sanita/cms2/bandi-e-avvisi-22866/2327-bando-per-il-personale-sanitario-dipendente-delle-strutture-sanitarie-pubbliche-del-piemonte-disponibile-a-svolgere-attivita-di-volontariato-allestero-32505499

 

 

(Federica Calosso www.cr.piemonte.it – Foto: il Torinese)

Un orto resistente nella caserma La Marmora

Orto resistente

“Nella giornata creeremo le aiuole ed inizieremo con la pacciamatura e qualche ortaggio – spiegano i promotori – coinvolgendo gli abitanti del quartiere, i bambini ed i volontari diTerra del Fuoco”

 

Domenica 3 maggio “Terra! Torino” inizia il suo percorso verso la costruzione di un orto resistente dentro gli spazi della Caserma La Marmora di Via Asti 22, luogo simbolo della Resistenza a Torino. “Nella giornata creeremo le aiuole ed inizieremo con la pacciamatura e qualche ortaggio – spiegano i promotori – coinvolgendo gli abitanti del quartiere, i bambini ed i volontari diTerra del Fuoco che si sta occupando di mantenere viva l’attenzione su un luogo teatro delle efferatezze della violenza nazi-fascista a 70 anni dalla Liberazione. Alla giornata parteciperà anche la pittrice Darinka Mignatta che illustrerà dal vivo l’orto resistente. “L’appuntamento per tutti con vanghe, pale, canne di fiume o bambù, semi e piantine per l’orto è alle 10 per creare insieme un orto resistente!”

Nosiglia: "Impegno concreto per le tragedie del mare"

nosiglia e giovani“La chiesa deve dare l’esempio mostrando che l’amore più grande, la cui icona è la Sindone, è reale”

 

L’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, ha rivolto un appello in occasione della festa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo: “Non solo l”emozione che sale di fronte ai tanti morti del mare di Sicilia, ma  si passi all’impegno di prendersi fino in fondo la responsabilità di dare una risposta  concreta a questa emergenza umanitaria. La chiesa, che si gloria di questo come di altri santi deve dare l’ esempio mostrando che l’amore più grande, la cui icona è la Sindone, è reale”.

Mogherini: "Tirana guarda all'Europa"

tiranese 22

tiranaLa comunità albanese a Torino e in Piemonte è molto forte e integrata pienamente da anni. Inizia da oggi – attraverso il nuovo link del Torinese, IL TIRANESE – la pubblicazione di notizie, opinioni e servizi giornalistici incentrati sui rapporti tra il Piemonte e il Paese delle Aquile, nello spirito di amicizia e interscambio culturale e sociale. 

 

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L’AnsaMed riporta le dichiarazioni del capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini, che ha ribadito l’impegno dell’Unione dei 28 rispetto all’Albania

 

 

mogheriniTirana “ha una chiara prospettiva europea”. L’AnsaMed riporta le dichiarazioni del capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini, che ha ribadito l’impegno dell’Unione dei 28 rispetto all’Albania, dopo l’incontro con il premier albanese, Edi Rama, svoltosi di recente a Bruxelles. Durante la riunione si è parlato degli sviluppi politici nel Paese delle Aquile e delle riforme che l’Albania sta adottando, soprattutto dopo aver ottenuto lo status di Paese candidato tirana-4all’adesione lo scorso anno. L’alto rappresentante per la politica estera Ue, aggiunge l’Ansa rileva il “fermo impegno di Rama rispetto al cammino europeo dell’Albania, incluso il necessario lavoro di riforme. I due esponenti istituzionali hanno anche discusso della dimensione regionale e Mogherini ha espresso il proprio apprezzamento per i continui sforzi dell’Albania “per essere un partner costruttivo nella regione e oltre”. nonostante le recenti dichiarazioni del leader albanese sulla  spinosa questione storica della ‘Grande Albania’ e la riunificazione con il Kosovo.

 

Juventus batte Fiorentina e manca un punto al quarto scudetto

juve fioLa Juventus sconfigge la Fiorentina e si porta ad un solo punto dalla conquista matematica del quarto scudetto consecutivo. La partita ha visto nuovamente sugli scudi l’artefice principale di questo campionato della squadra allenata da Allegri, Carlitos Tevez che ha realizzato una doppietta prima della rete del momentaneo pareggio di Fernando Llorente. L’arbitro Banti, nel corso dell’incontro, ha decretato due penalty in favore della Viola, il primo realizzato e il secondo sbagliato da Rodriguez.

 

L’Apache ci ha messo davvero poco a ritornare decisivo. Dopo l’opaca prestazione fornita sia contro il Monaco ma anche con il Torino, Carlitos Tevez è risultato nuovamente decisivo per il risultato finale contro la Fiorentina. È proprio lui la miglior notizia per Massimiliano Allegri che, da perfezionista quale è, non sarà del tutto soddisfatto della prestazione complessiva della squadra ma che può contare, in vista della partita decisiva di Champions League di martedì prossimo contro i Galattici del Real Madrid. La partita di ieri sera poteva, se la Lazio non avesse vinto contro il Parma, già decisiva per la conquista dello scudetto. Così non è stato ma la festa è solamente rinviata di poco. La matematica dice che basterà realizzare un solo punto per conquistare il tricolore con qualche giornata di anticipo rispetto alla conclusione del torneo. Si vedrà se il punto necessario arriverà sabato prossimo da Genova, nella partita che vedrà impegnati i bianconeri a Marassi con la Sampdoria o se si dovrà aspettare quella casalinga del 9 maggio con il Cagliari. Dicevamo che il 3 a 2 con cui la Juventus ha battuto in rimonta la Fiorentina regala buone indicazioni al tecnico livornese oltre al suo uomo di punta, arrivato a quota 20 gol in campionato, 28 in stagione.

 

Questa partita non poteva essere troppo attendibile in vista del Real, ma la Vecchia Signora si è dimostrata in discreta forma. Un super Barzagli, artefice di eccellenti interventi, Lichtsteiner ed Evra in progresso. Qualche dubbio sulla condizione di Pirlo, Marchisio e Vidal. I centrocampisti dovranno migliorarsi per cercare di impensierire i Blancos. La Fiorentina, ha disputato una buona gara almeno fino al vantaggio su rigore di Gonzalo Rodriguez, ma ha rallentato il suo cammino in campionato e si è vista passare davanti in classifica il Genoa di Gasperini. Gli rimane l’occasione storica di vincere l’Europa League: col Siviglia sarà un doppio confronto bello, interessante e molto equilibrato. Da parte sua, Allegri ha confermato l’assenza sia di Vidal che di Morata, oltre allo squalificato Bonucci. Montella ha rinunciato a Borja Valero, per il resto ha schierato la squadra tipo, compreso un Salah che, come da copione ha creato, soprattutto nel primo tempo, parecchio fastidio alla Juve. Nella prima mezz’ora le due squadre si sono studiate a vicenda. La prima palla gol è di un convincente Llorente, che si girava su Rodriguez e impegnava Neto. La Viola passava alla mezz’ora esatta di gioco. Il tocco di Pirlo, subito dentro l’area sul dribbling di Joaquin è netto, Rodriguez dal dischetto realizzava l’1-0. I bianconeri reagivano immediatamente: contatto dubbio tra Sturaro e Neto fuori dall’area, punizione di Pirlo e testata vincente di Llorente, che sovrastava Savic: 1 a 1. La Fiorentina soffriva ogni volta che la sfera si alzava: prima Evra impegnava Neto, poi era Tevez a saltare sul cross del francese, molto positivo da alcune partite, sull’ultima azione del primo tempo e insaccava alla destra del portiere brasiliano.

 

Si andava al riposo sul 2 a 1. Dopo dieci minuti di gioco Allegri decideva di sostituire  Pirlo. La partita continuava con sprazzi di gioco da una parte all’altra. Da registrare le forti accelerazioni di Joaquin e Salah. Lo spagnolo si conquistava il secondo rigore della serata, ubriacando con una finta Chiellini nell’uno contro uno. Stavolta Gonzalo calciava fuori, sprecando l’ennesimo calcio di rigore (1 su 6 in campionato). Subito dopo, per una vecchia ma sempre valida legge del calcio, gol sbagliato gol subito, la partita si chiudeva quando Marchisio (300 partite in bianconero) smarcava con un lancio millimetrico Tevez, freddando l’incolpevole Neto. Per l’occasione, i movimenti di Basanta e Rodriguez non sono risultati perfetti. Lo Stadium, nonostante la punizione finale di Ilicic che ha fissato il risultato finale sul 3 a 2, si rilassa in attesa della gara con CR7 e la sua corazzata capitanata di Carlo Ancelotti. Sperando che la prestazione fornita nell’occasione dall’Apache sia più positiva rispetto a Montecarlo.

 

Dario Barattin

 

Il Primo Maggio a menu fisso e la sindrome dell'arto fantasma

MAGGIO 1AVVISTAMENTI

Per fortuna questo è pur sempre il Paese di Crozza, con le sue imitazioni. E non la Russia, Cuba o la Cina, Paesi che tuttora celebrano il Primo Maggio, Giorno Internazionale dei Lavoratori, con grandi parate militari. Ché quei Paesi, si sa, di diritti dei lavoratori se ne intendono

 

 

Il corteo del primo maggio sta alla società italiana come la sindrome dell’arto fantasma sta agli amputati: il cervello avverte stimoli nervosi da una parte del corpo che non esiste più da tempo, almeno non nelle forme in cui si ripropone, anno dopo anno, una festa dei lavoratori immutabile e scolpita nel tempo. Per fortuna questo è pur sempre il Paese di Crozza, con le sue imitazioni, e non la Russia, Cuba o la Cina, Paesi che tuttora celebrano il Primo Maggio, Giorno Internazionale dei Lavoratori, con grandi parate militari, ché quei Paesi, si sa, di diritti dei lavoratori se ne intendono. Anche a Torino, sarà tutto come da copione: Triplice e PD che fanno finta di litigare, sulle note di “vengo anch’io, no, tu no”, una scimmiottatura delle rivendicazioni di “autonomia del sindacato” di cui si faceva interprete Ottaviano Del Turco, allora vicino a Craxi, per allentare la presa del Pci-Pds sulla CGIL. 

 

Prevedibile il solito pubblico di teste canute, vero zoccolo duro del sindacato, insieme al comparto della scuola e della sanità pubblica; prevedibili i fervorini dei leader sindacali sulla solidarietà (quest’anno il tema è “la solidarietà fa la differenza”, ammiccando astutamente un po’ alla nostra coscienza sporca per la tragedia dei barconi, un po’ al pauperismo descamisado di Papa Francesco), prevedibili le contestazioni dei No-Tav più o meno pesantemente armati, prevedibili le cariche della polizia, prevedibile la presenza di esponenti non-di-sinistra alla Giampiero Leo  in cerca di martirio pubblico e della corrispondente notorietà. ( astenersi israeliti di religione, ebrei di cognome e amici di Israele, ché da tempo l’antisemitismo di sinistra è stato stralciato per via di giurisprudenza del Decreto Mancino)

 

Tutto questo in una città che continua a celebrare i fasti del Fordismo, mentre di fatto la principale industria si è già internazionalizzata, è uscita da Confindustria e ha abiurato i sacri dogmi della concertazione; la contrattazione aziendale si fa strada come può, ma prima o poi ce la imporranno i Lavoromercati e l’Unione Europea, come si farebbe con un Varufakis qualsiasi. Intanto, la realtà del sindacato si è convertita in un apparato che organizza turismo per anziani, concerti e fiere, consulenza fiscale, e soprattutto lobbying politico, e non soltanto per lanciare carriere in Parlamento o creare partiti-non partiti alla Landini. Giacché a Torino vige una peculiare regola secondo cui nelle aziende pubbliche (partecipate municipali, ASL, ma soprattutto tra il personale degli Enti), i dirigenti provengono quasi tutti dal sindacato, cioè dall’altra parte del tavolo. Un esito esemplare di una carriera in un sindacato che si vorrebbe ancora unico interprete di salariati metalmeccanici in tuta blu; e che è diventato un’altra cosa: un arto fantasma.

 

fv

Uncem, a maggio il congresso: "Nuovo dialogo con il Governo"

uncem

“Abbiamo bisogno di un generale rilancio delle politiche regionali e nazionali per le Terre Alte”

 

Lido Riba, Consigliere comunale di Ostana, è stato eletto presidente regionale dell’Uncem dall’assemblea congressuale riunita nei giorni scorsi a Torino, al centro congressi dell’Hotel Fortino. Inizia così il suo terzo mandato alla guida della Delegazione piemontese dell’Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani. Ex Consigliere regionale e già presidente dell’Ipla, Riba ha confermato nella relazione di apertura il grande impegno per un nuovo percorso di lavoro, una fase di crescita delle politiche per la montagna, all’interno di nuove strategie regionali e nazionali in favore delle Terre Alte e degli Enti locali, grazie al lavoro con i 553 Comuni montani e le 41 Unioni montane. Il Congresso Uncem ha anche eletto i 78 componenti del Consiglio regionale, due Consiglieri nazionali e i Delegati al Congresso nazionale che si terrà a Torino l’8 e 9 maggio.

 

“Abbiamo bisogno di un nuovo dialogo con il Governo, di vedere approvata in Parlamento la legge sui piccoli Comuni e la Montagna – ha affermato Lido Riba – Abbiamo bisogno di un generale rilancio delle politiche regionali e nazionali per le Terre Alte. Servono strategie. Uncem può contribuire a individuarle e concretizzarle. La formazione è alla base di questo percorso. Formazione del personale tecnico e politico, assolutamente necessaria in Piemonte. Dobbiamo puntare sulle nuove generazioni, sulla loro necessità di vivere e lavorare nelle aree montane ma anche di impegnarsi in politica e nelle istituzioni”. Uncem proseguirà, nei prossimi anni, un lavoro intenso sui temi dello sviluppo: agricoltura multifunzionale, nascita di Sistemi turistici locali, miglioramento delle reti di trasporto, rivitalizzazione dei Borghi alpini grazie ai fondi europei, produzione di energia rinnovabile, programmi per l’innovazione e la riduzione del digital divide.

 

Poi, una serie di vertenze da aprire. “Come quella sui canoni idroelettrici – ha evidenziato Riba – La montagna genera con l’acqua e la sua forza di gravità un gettito di 1 miliardo e 200 milioni di euro grazie alla produzione energetica. Tornano al territorio le briciole, solo 12 milioni di euro. Non possiamo permetterlo. Servirà un nuovo impegno istituzionale, per combattere questa sperequazione drammatica. Andranno in scadenza le concessioni delle dighe e le gare dovranno riequilibrare il rapporto tra montagna che produce risorse e la città che consuma. Vale per acqua, clima, foreste e tutti i beni eco-ambientali che devono avere un valore, riconosciuto e restituito. Ancora una volta, la montagna ribadisce che non vuole assistenza, ma con un forte impegno politico e istituzionale, la possibilità di usare le sue grandi risorse”.

Comune, equilibrio di bilancio garantito

ARCHITETTURA

Ampia maggioranza in Sala Rossa

 

Ventuno voti favorevoli e tre contrari. Con un’ampia maggioranza l’amministrazione di Piero Fassino “incassa” dal consiglio comunale l’approvazione della delibera che garantisce e preserva gli equilibri di bilancio nel corso dell’esercizio provvisorio 2015. Il consiglio comunale di Torino che dovrà approvare il bilancio preventivo 2015 ha dunque votato una delibera per razionalizzare e contenere le spese. La delibera, che è stata presentata in aula dall’assessore al bilancio Gianguido Passoni prevede, oltre al limite di un dodicesimo mensile, uno ulteriore costituito dalla misura massima del 70% su base mensile delle Somme stanziate a bilancio 2014
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Massimo Iaretti

Senzatomica è anche un festival

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Gli ultimi appuntamenti sono previsti venerdì 1 maggio, alle ore 20,  con le “Passioni rock” e la musica degli Zona Rock (Angela Caramellino, Livio Piermaria, Davide Vinci, Werther Ferrari, Giorgio Debernardi), sabato 2 maggio con le “Canzoni di pace”

 

All’ombra della storica rocca, Verrua Savoia ha promosso,  oltre alla esposizione Senzatomica (di cui Il Torinese ha recentemente scritto) anche un Senzatomica Festival, tanta musica nel nome della pace a partire dal 19 aprile. Gli ultimi appuntamenti sono previsti venerdì 1 maggio, alle ore 20,  con le “Passioni rock” e la musica degli Zona Rock (Angela Caramellino, Livio Piermaria, Davide Vinci, Werther Ferrari, Giorgio Debernardi), sabato 2 maggio con le “Canzoni di pace” a cura di Fabrizio Zanotti, voce e chitarra. Il festival chiude i battenti domenica 3 maggio, sempre alle ore 18,con l’Offerta al Maestro (si tratta nientemeno che di un omaggio a Bach).

Massimo Iaretti

La Grande Guerra raccontata dai fotografi al fronte

guerra 23 soldati
La mostra è ospitata dal Museo Nazionale del Cinema di  Torino

 

Al Fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra è la mostra  che fino al 3 maggio sarà ospitata dal Museo Nazionale del Cinema di  Torino per celebrare il centenario della Grande Guerra. All’inaugurazione le curatrici Sarah Pesenti Campagnoni e Roberta Basano, hanno illustrato il percorso che si snoderà sulla scala elicoidale e che attraverso 160 fotografie racconta una guerra invasiva e piena di contraddizioni, combattuta in trincea e documentata attraverso fotografie e documentari da cineoperatori e da soldati che hanno combattuto in prima linea. Luis Bogino, fotografo dell’Esercito Regio Italiano, è il principale autore della maggior parte di fotografie che compongono la mostra e che fanno parte del fondo fotografico del Museo Nazionale del Cinema che Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo, ha acquisito nel corso della sua vita.

 

Per la prima volta cinema e fotografia dialogano insieme per documentare, seppure con un linguaggio di propaganda, un evento bellico che mai prima di allora era stato registrato dai due media.Accanto alle fotografie sarà possibile visionare filmati d’epoca, grazie agli schermi dislocati lungo il percorso, e filmati di finzione che hanno avuto per oggetto la Grande Guerra. Completano il percorso le video installazioni degli artisti Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi e le fotografie scattate oggi nei luoghi di guerra da Paola De Pietri per riflettere su come la natura abbia trasformato il paesaggio bellico. Oltre alla mostra, al catalogo che ripropone la maggior parte delle fotografie esposte, e ai percorsi dedicate alle scuole, nel corso delle prossime settimane saranno proiettati al cinema Massimo molti film sulla Grande Guerra, tra i quali l’ultimo restauro del Museo Nazionale del Cinema, presentato nella scorsa edizione della Mostra del Cinema di Venezia, Maciste Alpino (di L.Maggi e L.Borgnetto,1917).

 

Cristina Colet