via all’apertura di quattro nuovi centri antiviolenza e dieci sportelli per donne in difficoltà. Si passa da 16 a 20 centri

Dalla Regione 800mila euro contro la violenza di genere

La Regione finanzia l’apertura di quattro nuovi centri antiviolenza e 10 sportelli per le donne in difficoltà. Per consentire questo, l’ente ha assegnato 200mila euro (risorse statali e regionali), parte dei quasi 800mila euro stanziati per finanziare, nel suo complesso, la lotta contro la violenza di genere. Oltre all’apertura di nuove strutture, la Regione ha infatti continuato a sostenere l’attività dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio. I sedici Centri Antiviolenza hanno ricevuto un finanziamento di 260mila euro.  I trentasei sportelli informativi hanno percepito 50mila euro, le nove Case Rifugio (in tutto 76 posti letto) 251mila euro. Per ogni Centro Antiviolenza sono anche previsti dei posti per accogliere le donne che si allontanano da casa e hanno bisogno di un luogo dove essere ospitate in emergenza. “Ciò che è più importante è che in un anno i nostri centri antiviolenza passeranno da sedici a venti. – spiega l’assessora ai Diritti Civili, Monica Cerutti – In questo modo, rafforziamo le strutture a supporto delle donne che vogliono rifarsi una vita e sfuggire a compagni o mariti violenti, dando loro la possibilità di avere un tetto sopra la testa e di poter ricominciare. Così facendo, tuteliamo allo stesso tempo i figli di queste donne, che possono essere ospitati insieme alle madri”. I nuovi centri sorgeranno nel Comune di Vercelli, in quello di Santhià (il progetto è del Consorzio Socio Assistenziale Cisas), in quello di Settimo Torinese (progetto dell’Associazione Uscire dal Silenzio), in quello di Borgomanero (progetto dell’Associazione Mamre Onlus). I nuovi dieci sportelli saranno aperti in diverse località, da Moncalieri a Ceva, per citarne alcuni. Solo a Torino saranno inaugurati quattro nuovi sportelli, due ad opera del Comune e due da parte dei Centri antiviolenza Emma Onlus. In modo particolare, l’apertura delle strutture di Vercelli e di Santhià andrà a coprire una carenza: il territorio provinciale era finora sfornito di centri di questo tipo. “In questi anni è stata creata una vera rete a tutela delle vittime di violenza, e questo sistema è sempre più conosciuto dalle donne piemontesi che ogni anno, in numero sempre maggiore, vi fanno riferimento. – conclude Cerutti – Giovedì prossimo faremo il punto della nostra programmazione riunendo il coordinamento regionale dei Centri Antiviolenza”.