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Vaccini, test sierologici per verificarne l’efficacia

Test sierologici per verificare l’efficacia dei vaccini. Vengono eseguiti sul personale sanitario, ma anche i cittadini possono farli a tariffe contenute. Lo hanno spiegato i direttori generali della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle, del San Luigi di Orbassano, Claudio Baccon e del Mauriziano Maurizio Dall’Acqua, in un’audizione del gruppo di lavoro della regione  sulla gestione dell’emergenza sanitaria, presieduto da Daniele Valle.   

A Domenico Rossi (Pd), che ha chiesto se le aziende sanitarie abbiano previsto test sierologici sul personale sanitario vaccinato, i direttori di Città della Salute e Mauriziano hanno appunto risposto affermativamente: “sono in corso degli studi per verificare la risposta immunologica al vaccino e capire se e quando sarà necessario sottoporsi a richiamo. Per i cittadini al momento il test può essere eseguito solo a pagamento, ma le aziende applicano tariffe basse per consentire a tutti di poter accedere alla prestazione”.

Sono stati anche elencati una serie di dati riferiti alle tre ondate. Nei presidi di Città della Salute, nella prima sono stati aperti progressivamente 17 reparti Covid con circa 200 posti letto, 19 nella seconda, 18 nella terza, con un tasso di occupazione che è andato dall’85 al 99 per cento. Al San Luigi di Orbassano nella prima fase il 50 per cento dei posti letto è stato riconvertito in Covid e quelli in terapia intensiva sono passati in due settimane dagli 8 a regime a 24; il picco di posti letto occupati è stato di 250 su 380 complessivi nel mese di novembre. Situazione analoga al Mauriziano, dove nella prima fase l’intero blocco operatorio è stato trasformato in rianimazione e si è arrivati al 60 per cento di posti letto occupati da pazienti Covid.
“Nella prima ondata abbiamo dovuto affrontare molti problemi legati all’eccezionalità dell’evento sul piano logistico e organizzativo – hanno spiegato – a partire dall’individuazione di percorsi separati per pazienti Covid e non, la conversione di reparti ordinari in reparti Covid, la carenza di personale e di dispositivi di protezione individuale all’interno delle strutture”.
“Le ondate successive ci hanno trovati più preparati, grazie ad interventi strutturali e percorsi consolidati, procedure di sicurezza e Dpi, ma sono continuati i problemi nella gestione dei flussi dei pazienti. È stato inoltre possibile ridurre in misura inferiore l’attività chirurgica ordinaria. Il forte arresto dell’attività di screening fa invece prevedere un aumento dei casi di patologie oncologiche nel prossimo futuro”.
Alessandro Stecco (Lega), ha domandato se l’istituzione del Dirmei abbia avuto un ruolo dirimente nella   rimodulazione delle attività cliniche e delle reti assistenziali. I direttori hanno espresso un giudizio ampiamente positivo, per il lavoro di raccordo fatto tra le aziende sanitarie e la funzione di guida nella riconversione dei posti letto.

Su richiesta del presidente Valle, gli auditi hanno poi fatto il punto sull’avanzamento dei cantieri previsti dal piano Arcuri per aumentare i posti letto dei presidi ospedalieri.

Sul sito dei vaccini del Piemonte la “finestra” temporale in cui ottenere la dose

A partire dalle 14 di oggi in Piemonte

chi attende di essere vaccinato dopo avere pre-aderito alla campagna vaccinale conoscerà, sulla nuova sezione del portale www.ilPiemontetivaccina.it la finestra temporale di 10 giorni entro la quale dovrebbe ottenere  la somministrazione della dose. Lo ha annunciato  questa mattina in videoconferenza stampa l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi.

 

DA OGGI SUL PORTALE ILPIEMONTETIVACCINA.IT DISPONIBILE IL MEMORANDUM VACCINALE

Riassume tutte le informazioni sul proprio percorso e fornisce la data o una previsione sul periodo in cui si verrà chiamati per la vaccinazione. Da lunedì 17 maggio sarà scaricabile online anche il certificato vaccinale ufficiale. Nel giorno del vaccino bus, metro e treni saranno gratuiti in Piemonte.

Sono diverse le novità attive da oggi sul portale www.ilpiemontetivaccina.it che consente di aderire alla campagna vaccinale contro il Covid-19.

Ad illustrarle nel corso di una videoconferenza stampa sono stati gli assessori regionali alla Sanità, Luigi Genesio Icardi e all’Innovazione Matteo Marnati insieme al commissario generale dell’Unità di Crisi Vincenzo Coccolo e al commissario dell’Area giuridico-amministrativa Antonio Rinaudo.

Da oggi la piattaforma realizzata dal CSI-Piemonte consente a chi ha effettuato la registrazione di accedere al proprio “percorso vaccinale”, contenente tutte le informazioni sulla preadesione, gli appuntamenti già calendarizzati e i vaccini eventualmente già ricevuti.

Il nuovo sistema indica anche una fascia temporale di dieci giorni nella quale si verrà presumibilmente chiamati per la vaccinazione e, laddove non ancora possibile, segnala il termine massimo della data entro la quale si sarà vaccinati.

La previsione è consultabile a partire dal giorno successivo alla propria adesione (chi si era già registrato può visualizzarla invece immediatamente) ed è generata da un algoritmo che opera in base alla programmazione dei punti vaccinali e alla disponibilità dei vaccini. Successivamente, in prossimità della convocazione, ognuno riceverà un sms e/o una mail con la comunicazione di data, ora e luogo esatti della vaccinazione.

Nel caso di persone che hanno un medico di famiglia vaccinatore, la piattaforma indica le date di preadesione e di somministrazione, mentre la convocazione verrà fatta direttamente dal proprio medico.

Lo stesso nel caso di pazienti “non trasportabili”, che vengono contattati direttamente dall’Asl di competenza.

Per accedere alla nuova funzione mediante l’area personale della piattaforma si devono utilizzare le credenziali SPID oppure codice fiscale e tessera sanitaria. In questo secondo caso gli utenti ricevono sul numero di cellulare indicato in fase di preadesione una password temporanea da inserire per l’accesso. Le categorie che hanno già effettuato il vaccino senza preadesione (per esempio operatori sanitari, Rsa e forze dell’ordine) possono accedere esclusivamente con SPID.

È inoltre possibile scaricare e stampare anche il proprio “memorandum vaccinale”, contenente tutte le informazioni presenti nel percorso personale.

Dal 17 maggio inoltre, come già possibile su SalutePiemonte, anche sul portale IlPiemontetivaccina si potrà scaricare il proprio “certificato vaccinale”, vero e proprio documento sanitario ufficiale indicante le dosi e il tipo di vaccino ricevuto (per motivi di privacy e sicurezza potrà essere scaricato soltanto previo accesso con SPID).

“Fino a oggi le date incerte delle consegne dei vaccini rendevano molto rischioso dare una indicazione precisa del giorno di vaccinazione perché il rischio concreto era di dover poi disdire agli appuntamenti in assenza di vaccini – ha spiegato l’assessore Icardi -. Ora le comunicazioni sulle forniture di danno maggiore margine per programmare le agende delle Asl per cui abbiamo modificato il sistema in modo da fornire a ogni cittadino una idea di massima del periodo in cui sarà vaccinato, in modo da consentire a tutti una migliore organizzazione dei propri impegni. Avremmo voluto rendere il sistema ad accesso diretto, senza la necessità di autentificazioni digitali e password, ma il Garante della Privacy ci ha dato binari molto stretti entro i quali muoverci, essendo dati personali sensibili”.

“Dal primo giorno della pandemia – ha commentato Pietro Pacini, direttore generale del CSI-Piemonte – abbiamo lavorato giorno e notte al fianco della Regione, del Dirmei e della Protezione civile per fornire strumenti innovativi, efficienti e in grado di contrastare la diffusione del Covid-19 fra la popolazione, facendo evolvere il sistema con nuove funzionalità anche in relazione alle novità normative decise dal Governo nazionale. Oggi, con queste nuove funzioni, la piattaforma di preadesione ‘Il Piemonte ti vaccina’ offre ai piemontesi la possibilità di seguire con maggiore precisione il proprio percorso vaccinale”.

Durante la videoconferenza stampa è stato anche comunicato il calendario delle prossime preadesioni per le altre fasce d’età: da domani 11 maggio partirà sul portale IlPiemontetivaccina l‘adesione della fascia 50-54 anni (la fascia 55-59 anni può già aderire dal 4 maggio), il 25 maggio partirà quella per la fascia 45-49 anni, il 1° giugno la fascia 40-44 anni, l’8 giugno la fascia 30-39 anni e dal 15 giugno la fascia 16-29 anni.

“Il Governo ha comunicato che a giugno l’Italia riceverà complessivamente 25 milioni di dosi, che per il Piemonte significa oltre 2 milioni – ha reso noto Icardi -. Se sarà così, per l’inizio dell’autunno avremo una significativa percentuale di popolazione vaccinata. Attualmente abbiamo una capacità vaccinale di oltre 40 mila somministrazioni al giorno, ma con i vaccini disponibili possiamo farne in media circa 30-35 mila. Se le dosi arriveranno però siamo in grado raddoppiare già da fine maggio: abbiamo più di 1000 farmacie pronte, 50 nuovi centri pronti a partire e 857 imprese che si sono candidate come punti vaccinali. Non possiamo farli partire però se non abbiamo i vaccini”.

Quanto alla tipologia di vaccini somministrabili, per AstraZeneca, non avendo al momento notizie sulle prossime consegne, la distribuzione dell’attuale giacenza è contingentata, destinando una quota alle prime dosi, in particolare per i medici di famiglia, e la parte maggiore alle seconde dosi, dovendo garantire entro fine giugno 227 mila richiami.

Ai medici di base saranno destinate principalmente anche le dosi di Johnson&Johnson, mentre è allo studio la fattibilità tecnico-logistica di una somministrazione in ambulatorio da parte dei medici di medicina generale anche dei vaccini Pfizer e Moderna.

Durante la conferenza stampa è stato annunciato, inoltre, che nel giorno della vaccinazione l’uso dei mezzi pubblici per raggiungere il centro vaccinale (e ritorno) è gratuito in tutto il Piemonte: in autobus, treno o tram basta non serve acquistare il biglietto ma basta esibire il messaggio di convocazione, mentre nel caso della metro è possibile chiedere il rimborso del biglietto presso il Centro servizi al cliente Gtt di Porta Nuova. Tutte le informazioni sono pubblicate su www.ilpiemontetivaccina.it

Le aziende possono candidarsi come centri vaccinali

Da oggi tutte le aziende produttive presenti sul territorio piemontese potranno aderire alla manifestazione d’interesse indetta dalla Regione Piemonte per dare loro la possibilità di vaccinare direttamente i propri lavoratori, con l’opzione che l’immunizzazione venga estesa anche ai famigliari in linea diretta (genitori, conviventi, figli).

I lavoratori e i famigliari per fascia di età o categoria di rischio dovranno rientrare nei gruppi target in fase di vaccinazione previsti dal Piano nazionale.

Le attività produttive dovranno organizzare i propri punti vaccinali seguendo delle linee di indirizzo loro fornite e potranno partire una volta che l’Asl di competenza abbia effettuato i sopralluoghi necessari e concessa l’autorizzazione.

L’apertura alle aziende della possibilità di vaccinare autonomamente i propri dipendenti presenta molteplici vantaggi.

«Da un lato – dichiara l’assessore regionale alle Attività produttive, Andrea Tronzano – mettendo al riparo le categorie produttive dal rischio di contrarre il virus, si garantisce al tessuto economico regionale la presenza della forza lavoro di cui necessita per dare continuità alle attività. L’amministrazione regionale incontrerà ora nuovamente le aziende, confrontandosi, per definire tutta una serie di aspetti organizzativi».

«Dall’altro – afferma il commissario dell’Area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi, Antonio Rinaudo – questo ci consente di avere a disposizione ulteriori punti vaccinali e quindi di procedere più rapidamente nella campagna di immunizzazione della popolazione piemontese, nonché di tutelare la salute delle persone che proprio in questi giorni, con le nuove aperture, riprendono a recarsi sui luoghi di lavoro».

Lavoratori e famigliari, per fascia di età o categoria di rischio, dovranno rientrare nei gruppi target in fase di vaccinazione previsti dal Piano nazionale.

Le attività produttive dovranno organizzare i propri punti vaccinali seguendo specifiche linee di indirizzo e potranno iniziare con le vaccinazioni una volta che l’Asl di competenza abbia effettuato i sopralluoghi necessari e concessa l’autorizzazione.

Il modulo per la manifestazione d’interesse sarà pubblicato oggi su www.regione.piemonte.it

Cirio chiede a Figliuolo più dosi di vaccino per il Piemonte

PARTITA OGGI LA PREADESIONE PER I SOGGETTI FRAGILI CON ESENZIONE, MENTRE A MAGGIO POTRÀ ADERIRE ANCHE LA FASCIA 50-59 ANNI

 


Sono 19.460 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate oggi all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 19). A 4.156 è stata somministrata la seconda dose.

Tra i vaccinati in particolare sono 4.652 gli over80, 3.593 i settantenni e 5.651 le persone estremamente vulnerabili.

Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 1.422.474 dosi (di cui 419.778 come seconde), corrispondenti al 90,7% di 1.568.200 finora disponibili per il Piemonte. La percentuale è leggermente inferiore a ieri perché comprende le 9.400 dosi di AstraZeneca e le 16.600 dosi di Moderna previste in consegna domani ma arrivate già stasera.


LA REGIONE SCRIVE A ROMA PER CHIEDERE PIÙ DOSI

Il Piemonte è una delle Regioni che fin dall’inizio della campagna vaccinale ha fornito buone performance, procedendo a ritmo veloce e spedito, e in questa fase le seconde dosi rappresentano già una quota importante di quelle somministrate giornalmente.

Per garantire i richiami senza penalizzare la prosecuzione delle immunizzazioni con prima dose di over70, 60-69enni e soggetti fragili, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi hanno deciso di inviare una lettera al premier Draghi e al generale Figliuolo chiedendo che la distribuzione di vaccini alle Regioni sia proporzionata alla popolazione target in fase di vaccinazione, e non a quella generale.

In questo modo non si penalizzerebbe un territorio come quello piemontese, che ha un numero di over60 maggiore rispetto ad altre parti d’Italia e rischia di non ricevere con tempestività la quantità di dosi necessaria per metterli in sicurezza.


GIACENZA A OGGI

Pfizer: 31 mila dosi (somministrato il 97,1% di 1.073.800 dosi totali ricevute finora, la prossima consegna di 155 mila dosi dovrebbe essere in programma tra mercoledì 28 e giovedì 29 aprile).

Moderna67 mila dosi (somministrato il 55,2% delle 149.200 dosi totali ricevute finora, le dosi disponibili vengono usate soprattutto per i richiami).

AstraZeneca: 35 mila (somministrato l’89,3% delle 332.400 dosi totali ricevute finora)


PARTITE LE ADESIONI DEI SOGGETTI FRAGILI CON ESENZIONE

Da oggi i soggetti fragili tra 16 e 59 anni con esenzione per patologia, ma non classificati come estremamente vulnerabili, possono preaderire alla campagna di vaccinazione su www.ilPiemontetivaccina.it


A MAGGIO AL VIA LE PREADESIONI PER LA FASCIA 50-59 ANNI

Dal 4 maggio partirà la preadesione sul portale www.ilPiemontetivaccina.it per la fascia 55-59 anni, dal 17 maggio per quella 50-54 anni.

Vaccini: anche Comuni e farmacie coinvolti nelle preadesioni

 PER LE FASCE DI POPOLAZIONE TRA I 60 E I 79 ANNI E DA LUNEDI’ 26 APRILE PER I CITTADINI FRAGILI DAI 16 AI 59 ANNI.

IL PRESIDENTE CIRIO E L’ASSESSORE ICARDI: ” IL LORO CONTRIBUTO IMPORTANTE PER RAGGIUNGERE TUTTA LA POPOLAZIONE E VACCINARE IL PIU’ POSSIBILE IN TEMPI RAPIDI”

La Regione Piemonte coinvolge Comuni, Province, Città Metropolitana di Torino, Comunità Montane e farmacie per il supporto nelle pre-adesioni alla campagna di vaccinazione anti Covid.

Il Presidente della Regione, Alberto Cirio, e l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, hanno scritto una lettera ai presidenti regionali delle associazioni degli enti locali, Andrea Corsaro (Anci), Franca Biglio (Anpci), Roberto Colombero (Uncem), Federico Borgna (Ali), Paolo Lanfranco (UPI Piemonte) e di Federfarma, Massimo Mana, ed Assofarm, Mario Corrado, per chiedere la disponibilità delle amministrazioni locali e delle farmacie nelle attività di preadesione sulla piattaforma www.ilpiemontetivaccina.it per i cittadini che hanno un’età compresa tra 60 e 79 anni e che ad oggi non si sono ancora iscritti.

A partire da lunedì 26 aprile sarà possibile anche per i cittadini fragili dai 16 ai 59 anni prenotarsi sulla piattaforma.

Il Piemonte vuole dare una netta accelerazione alla campagna vaccinale, nel rispetto del target indicato dal Commissario straordinario Generale Figliuolo– affermano il Presidente Alberto Cirio e l’assessore Luigi Icardima con la consapevolezza che è necessario arrivare in tempi brevi ad una copertura il più possibile estesa della popolazione. Per farlo coinvolgiamo ancora una volta gli enti locali (Comuni, Province, Comunità Montane) e le farmacie che hanno una presenza capillare e ramificata sul territorio e che fin dall’inizio ci hanno dato un grande supporto. Da parte del Governo ci attendiamo che prosegua il regolare arrivo delle dosi promesse, presupposto fondamentale per vaccinare il più possibile.

In sostanza, i dipendenti dei Comuni, delle Province, delle Comunità montane ed i farmacisti che riterranno di aderire all’iniziativa potranno aiutarei cittadini che hanno necessità di un sostegno digitale a fare la pre-adesione. Ad oggi, sono 282 mila gli over70 che hanno aderito su una popolazione complessiva di 450 mila persone in Piemonte e 220 mila gli over 60 che hanno aderito su una popolazione complessiva di 558 mila in Piemonte.

Volentieri abbiamo dato la disponibilità delle associazioni degli enti locali che rappresentano i Comuni, le Province e le Comunità Montane per l’attività di pre-adesione. Gli uffici ed il personale sono a contatto quotidiano con i cittadini, in particolare nelle amministrazioni di medie e piccole dimensioni che sono un presidio accessibile a tutti, e possono aiutare coloro che per svariati motivi non hanno ancora dato la loro adesione a compiere un gesto che puo’ essere fondamentale per la collettività.” – dichiarano Andrea Corsaro, presidente Anci, Franca Biglio, presidente ANPCI, Roberto Colombero presidenteUncem, Federico Borgna presidente ALI, e Paolo Lanfranco presidente UPI Piemonte.

In particolare, Anci sottolinea: “I Comuni che decideranno di aderire all’iniziativa lo faranno in piena autonomia, secondo le proprie capacità organizzative e sempre nel rispetto delle norme volte ad evitare assembramenti e a contenere il contagio.

Le farmacie del Piemonte hanno immediatamente recepito la richiesta per andare incontro alle esigenze dei cittadini, soprattutto quelli delle fasce più fragili, e saranno a disposizione per aiutare nella fase di pre-adesione al vaccino.

Sarà quindi il farmacista, su richiesta del cittadino, a inserire il codice fiscale dell’assistito, le 20 cifre della tessera sanitaria (che non coincidono con il codice a barre), la categoria a cui il cittadino appartiene (indicate dal menù a tendina) ed il telefono dell’utente, in modo che questo possa essere contattato dalla propria ASL per la definizione dell’appuntamento vero e proprio. Anche in questa occasione la farmacia è a fianco della Regione e dei cittadini per fare la propria parte nella battaglia contro la pandemia.

Le farmacie sono da sempre interlocutore privilegiato del cittadino in tema di salute: siamo orgogliosi di essere sempre più parte attiva in questa situazione emergenziale, mettendo a disposizione la nostra rete logistica e professionale. Attendiamo di poter partire con la vaccinazione”- dichiarano Massimo Mana, presidente di Federfarma Piemonte e Mario Corrado, presidente di Assofarm.

Il Piemonte vuole acquistare dalla Danimarca le dosi di vaccino Astrazeneca

L’assessore alla Ricerca Covid Marnati: “Abbiamo già ricevuto una prima disponibilità ad approfondire la nostra richiesta”.

 

Il Piemonte pronto a prendere le partite inutilizzate di vaccino AstraZeneca, anche al di fuori dei confini nazionali, per non rallentare la macchina delle somministrazioni che sta viaggiando a pieno regime.

Appresa la disponibilità della Danimarca di cedere le partite avanzate di questo vaccino, l’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati, ha contattato l’Ambasciata danese in Italia per verificare la possibilità di giungere ad un accordo di cooperazione. “E dall’Ambasciata – afferma Marnati – ci è stato confermato che il Governo danese starebbe valutando le varie richieste che sono pervenute loro anche da altri paesi e che terranno in considerazione quella avanzata dal Piemonte. Di questa opportunità, che vorremmo cogliere ed approfondire, abbiamo già informato il Ministero della Salute”.

“Queste dosi – aggiunge Marnati – ci permetterebbero di proseguire a pieno ritmo con la campagna che, in Piemonte, ha già superato una forza vaccinale di 30 mila dosi quotidiane, in particolare garantendo le forniture ai nostri medici di famiglia, che in questi giorni sono stati costretti a rallentare con le vaccinazioni dei propri pazienti a causa della carenza di dosi di vaccino AstraZeneca. Come assessore alla ricerca, ritengo che la fiducia nella scienza sia fondamentale. Il vaccino è la nostra speranza di tornare alla normalità. E più dosi avremo a disposizione prima potremo ripartire”.

Nuove dosi di vaccino in arrivo al San Giovanni Bosco

Arriveranno a destinazione domani i furgoni del corriere di Poste Italiane, SDA, per  la consegna all’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino di 5900 dosi del vaccino AstraZeneca .

Nella giornata di domani alcuni mezzi speciali, attrezzati con celle frigorifere, prenderanno in carico i vaccini AstraZeneca a Chiavari e proseguiranno il loro viaggio, sempre grazie ai mezzi di SDA, per raggiungere le loro destinazioni finali presso le Farmacie Ospedaliere di Cambiano, Rivoli e Ivrea a all’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino.

In totale il Corriere Sda, in collaborazione con l’Esercito Italiano, sta consegnando nelle regioni Sicilia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Calabria, Abruzzo, Marche e Puglia,  439.200 dosi AstraZeneca.

Oltre 30 mila vaccinati ieri in Piemonte

30.443 VACCINATI CONTRO IL COVID COMUNICATI SABATO  IN PIEMONTE, COMPRESI 5.136 OVER80, 9.950 SETTANTENNI E 10.573 VULNERABILI.
IL TOTALE È 1.1
98.263, L’88% DI 1.360.920 DOSI COMPLESSIVE RICEVUTE


Sono 30.443 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate ieri all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 18.30). A 3.343 è stata somministrata la seconda dose.

Tra i vaccinati in particolare sono 5.136 gli over80, 9.950 i settantenni (di cui 4.089 vaccinati dai propri medici di famiglia) e 10.573 le persone estremamente vulnerabili.

“Ci eravamo dati la metà di aprile come obiettivo per arrivare al traguardo di 30 mila vaccini al giorno e lo abbiamo raggiunto – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. Di questo dobbiamo ringraziare veramente tutti, perché l’esercito del vaccino in Piemonte ha visto scendere in campo tutte le anime della nostra comunità, unite per dare il massimo. Medici, infermieri, ospedali, sindaci, farmacie, università, aziende, tutti stanno facendo la loro parte. E questo ci dà una forza enorme e la grande speranza di poter finalmente vedere la fine. Abbiamo solo bisogno di tanti vaccini. Ora siamo pronti a puntare ai 40 mila vaccini al giorno per maggio”

Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 1.198.263 dosi (di cui 374.888 come seconde), corrispondenti all’88% di 1.360.920 finora disponibili per il Piemonte.

Il Cottolengo di Torino ha iniziato la vaccinazione dei religiosi delle diverse confessioni

Da ieri per le categorie attualmente previste dal Piano nazionale

IN PIEMONTE IL VACCINO COME OCCASIONE DI FRATELLANZA TRA RELIGIONI

La vaccinazione contro il Covid-19 come momento di fratellanza e condivisione tra i rappresentanti delle confessioni religiose presenti in Piemonte e riconosciute dallo Stato italiano: citandole in ordine alfabetico, da quella buddista a quella cattolica, ebraica, islamica, valdese, a tutte le diverse confessioni a cui dà voce il Coordinamento interconfessionale del Piemonte.

Da mercoledì 7 aprile il presidio ospedaliero del Cottolengo di Torino diventerà un centro vaccinale per i religiosi che rientrano nelle categorie attualmente in fase di vaccinazione secondo quanto previsto dal Piano nazionale del Governo: ultraottantenni, soggetti estremamente vulnerabili o con grave disabilità, 70-79enni, religiosi che operano come personale scolastico e come operatori di Protezione civile e assistenza spirituale negli ospedali, nelle Rsa, nelle strutture per anziani autosufficienti e presso il domicilio dei fedeli.

I vaccini saranno forniti con la collaborazione dell’Asl Citta di Torino.

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi esprimono la gratitudine del territorio “per la disponibilità che la Piccola Casa della Divina Provvidenza ha voluto manifestare, nel solco della solidarietà verso tutta la popolazione che ha sempre contraddistinto la sua opera meritoria. Si tratta di un grande esempio di fratellanza e di condivisione tra le diverse confessioni religiose”.

Don Carmine Arice, padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino, afferma che “il presidio ospedaliero del Cottolengo è ben lieto di poter diventare, fino a quando ci sarà bisogno, un centro vaccinale per il personale religioso di tutte le confessioni. In questo modo sarà possibile tutelare la sicurezza dei ministri del culto, che sono quotidianamente a contatto con persone fragili, e dei loro fedeli, soprattutto di quelli che vivono in condizioni di difficoltà. Saremo lieti di procedere successivamente con le vaccinazioni di coloro che ne avranno bisogno, in particolare delle fasce più indigenti della popolazione”.

L’iniziativa è stata accolta con estremo favore da tutti i massimi esponenti delle diverse confessioni.

Soka Gakkai Alberto Aprea, presidente dell’Istituto Buddista italiano: “Manifesto vivo apprezzamento per l’iniziativa che riconosce il ruolo dei Ministri di culto delle varie confessioni religiose che svolgono un pubblico servizio per la collettività”.

Monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino: “Apprezzo molto la decisione presa dalla Regione Piemonte nell’ottica – inclusiva e plurale – della tutela di chi esercita una missione non solo utile ma necessaria. Sono altresì molto lieto che l’Istituto del Cottolengo abbia accettato di essere il luogo in cui si effettuano queste vaccinazioni. Ciò esprime nel concreto la storia di solidarietà e fraternità espressa da questa istituzione e condivisa da tutta la Chiesa Cattolica”.

Rav. Ariel Di Porto, Rabbino capo della Comunità ebraica piemontese: “Per la Comunità ebraica si tratta di un’iniziativa tanto significativa quanto utile, dal momento che i religiosi in diversi contesti – sociale, didattico, liturgico,assistenziale – operano a contatto con il pubblico e potranno in questo modo proseguire con sicurezza”.

Younis Tawfik, presidente dell’Unione della Comunità araba di Torino: “In merito alla lodatissima Vostra iniziativa per la campagna di vaccinazione dei ministri di culto e religiosi impegnati con le loro comunità, sono stato incaricato dalla Comunità islamica di Torino e del Piemonte di trasmettere i nostri ringraziamenti più sinceri per questa iniziativa unica nel suo genere e nella sua umanità, in quanto non ha escluso nessuno di questa categoria. Rinnovo il mio personale ringraziamento in qualità di presidente del Centro culturale Dar al Hikma e dell’Unione della Comunità araba di Torino per aver così correttamente interloquito con noi, tanto in quanto membri del Coordinamento interconfessionale del Piemonte quanto della Comunità islamica della nostra Regione”.

Patrizia Mathieu, presidente del Concistoro Valdese di Torino: “Pur nelle perduranti difficoltà di approvvigionamento dei vaccini, la Regione riconosce così l’importanza del ruolo di accompagnamento spirituale che le fedi svolgono. Vaccinare i pastori e le pastore Valdesi e Metodisti/e significa capire quanto i credenti e le credenti hanno bisogno della vicinanza spirituale e fisica dei loro ministri di culto, ma anche quanto questi e queste ultimi/e si espongono al rischio di contagio e di trasmissione del virus nello svolgimento del loro ministero”.

Giampiero Leo, portavoce del Coordinamento interconfessionale del Piemonte “Noi siamo con voi”: “È veramente lodevole questa iniziativa vaccinale della Regione Piemonte. Essa, infatti, raggiunge insieme due obiettivi importantissimi: il primo, di aumentare – in modo mirato – la tutela alle categorie più esposte a rapporti diretti con la popolazione; il secondo, di dimostrare che i princìpi di integrazione, pluralismo, uguaglianza per tutti i cittadini, rispetto e interazione con tutte le culture in Piemonte non rimangono parole astratte, ma si traducono in azioni e fatti concreti che, peraltro, vanno oggettivamente a beneficio di tutta la comunità”.

Vaccini: Pronta proposta di legge Grimaldi

Per rendere obbligatorio il vaccino Covid nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e scolastiche.

“Da tempo diciamo che è prioritario garantire la salute di coloro che usufruiscono del servizio pubblico e di chi ci lavora. Ecco perché abbiamo pronta una proposta di legge – che completa e integra il Decreto legge emanato ieri dal Governo – per rendere obbligatoria la vaccinazione contro il Covid per tutti i lavoratori delle strutture sanitarie e socio-sanitarie della Regione, ma anche di qualsiasi struttura educativa, compresi asili nido, servizi per l’infanzia, scuole primarie e secondarie, di primo e secondo grado” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, primo firmatario della pdl “Vaccinazione obbligatoria contro il virus SARS-CoV-2 per i lavoratori della sanità e dell’istruzione”, che inserisce fra i requisiti di accesso ai luoghi di lavoro per i lavoratori del comparto sanitario, socio-sanitario e scolastico la vaccinazione contro il virus SARS-CoV-2.

“Vogliamo che questi luoghi siano messi in sicurezza al più presto” – prosegue Grimaldi – “per questo chiederemo alla prima riunione dei Capigruppo di convocare una commissione legislativa per far diventare subito realtà la nostra proposta. Lasceremo alla discussione nelle commissioni competenti la decisione se demandare i divieti conseguenti ai direttori delle Asl o esplicitare nella legge stessa che è fatto divieto di entrare in contatto con pubblico e utenti a chi non presenterà la certificazione richiesta”.