Un gioiello della natura e del paziente lavoro degli uomini

Alpinia, il giardino delle “piante minuscole” sul Mottarone

alpinia3La posizione panoramica unica è uno spettacolo che da solo varrebbe una visita al Giardino Alpinia che, estendendosi  su una superficie di circa 40.000 mq. , si presenta come  una  ineguagliabile balconata sul golfo Borromeo del  Lago Maggiore. Questo gioiello della natura e del paziente lavoro degli uomini ha compiuto ottantatre anni. Alpinia (fino alla fine del periodo Fascista chiamato “Duxia”) , ufficialmente fondato nel 1934 da Igino Ambrosini e Giuseppe Rossi, al momento dell’inaugurazione divenne uno dei primi esempi di giardino botanico Alpino presenti in Italia e ciò gli donò subito notorietà, assieme agli apprezzamenti giunti da naturalisti e botanici internazionali. “Ho visto dove Duxia nasce, ho visto molti bei luoghi d’Europa e d’America, dichiaro che il belvedere dell’Alpino è il più bello del mondo. Mi hanno detto che esagero, nego l’esagerazione”.

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Così, all’epoca, si espresse Henry Louis Correvon, grande naturalista e botanico svizzero, specialista della flora alpina. Chissà se questo parere è stato condiviso dalle  centinaia di migliaia di visitatori che hanno potuto godere della vista sul lago e sulle vette che vanno dalle Lepontine alle Orobie, camminando tra le mille e più specie botaniche rappresentate, provenienti dal piano alpino e subalpino della Alpi italiane, ma anche dal Caucaso, dalla Cina e dal Giappone. Raggiungibile da Gignese o tramite la Funivia panoramica che dal Lido di Carciano (a Stresa) sale al Mottarone, alpinia2scendendo alla fermata intermedia, in località Alpino, questo gioiello della natura venne istituito con tre scopi precisi. In primo luogo per impedire che la località singolarissima venisse ceduta per costruzioni private,così da toglierla al godimento pubblico,com’era già avvenuto ormai in tutti i più bei posti panoramici di Alpino; allo scopo di formarvi una raccolta di vegetazioni chealpinia4 costituisse “ oggetto di godimento estetico,facesse conoscere la vita delle piante montane e la loro utilizzazione:con ciò fosse fonte e mezzo di istruzione e di affiatamento del gusto per notevoli masse di visitatori” e , infine, per  costituire – grazie alla concomitanza della visione panoramica e l’esistenza di un giardino alpino – “un singolare richiamo turistico per italiani e stranieri”. Se oggi Alpinia, dopo tanti decenni, è una realtà affermata ovunque, con visitatori che provengono dai quattro angoli del mondo, è grazie alla lungimiranza del suo fondatore Igino Ambrosini , il “poeta dei fiori minuscoli”, dell’associazione “Amici del giardino Alpinia” e della passione di chi si è impegnato e s’impegna a preservarne la funzione naturalistica .

 

Marco Travaglini