STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
Caro 2016, nulla di personale, sperando di non offenderti. Anzi personalmente, parafrasando il protagonista di un cartone animato: solo belle cose
Benvenuto, 2017….arriviamo raccomandandoci: non assomigliare al 2016. Caro 2016, nulla di personale, sperando di non offenderti. Anzi personalmente, parafrasando il protagonista di un cartone animato: solo belle cose. Belle cose che mi riguardano personalmente negli affetti più intimi e cari. Proprio così, io non mi posso lamentare…ma in generale il risultato finale è ampiamente insufficiente. Incontrando vecchie conoscenze mi chiedono: come va? Accettabile. Ed elenco le cose positive della mia vita. Capisco d essere fortunato nell’avere una cosi bella famiglia. Poi? Poi arriva l’elenco delle magagne di gran lunga più cospicuo.
Ma essere ottimisti è un dovere, con il bicchiere sempre mezzo pieno. Un ottimismo messo a dura prova dai fatti. Ci risentiamo, caro 2017.
Cerca di essere migliore dell’anno che ti ha preceduto. In fondo non è poi così difficile. Ora vi dico cosa desidero per la nostra bella città di Torino. Piccole e grandi cose.
- Chi non ha diritto non parcheggi sugli spazi per handicap.
- Non si sporchi le strade.
- Che i senzatetto trovino il loro riparo.
- I questuanti non siano costretti a chiedere elemosine.
- Che nei centri di accoglienza si facciano attività lavorative.
- I fiumi, adeguatamente puliti e dragati, evitino le esondazioni.
- Che si mettano al bando urla e rumori assordanti.
Ma sì, esageriamo: che la gente riprenda una convivenza civile fatta di richieste e garbate risposte. Capisco, mi devo fermare e non apparire troppo utopico e dunque velleitario.
Scusatemi. Fatemi un po’ sognare ad occhi aperti e chiedere al 2017 d essere l’ anno in cui si realizzeranno questi sogni. Vi assicuro: se solo se ne realizzassero il 30 per cento vivremmo meglio. Un felice anno a tutti, ma proprio tutti…anche ai “nemici”. Magari anche loro cambieranno. Buon 2017
(foto: Mihai Bursuc)