I volontari impegnati sul territorio sono stati circa 800 ed alle amministrazioni comunali e provinciali colpite dalle piogge sono stati forniti 12 mila sacchetti di juta, di cui 10mila pieni di sabbia, e 850 metri di barriera antiesondazione
E’ appena finita l’emergenza maltempo sul Piemonte e i bollettini meteo annunciano già un nuovo peggioramento meteo nella notte tra venerdì e sabato, quando tornerà la pioggia. La Regione Piemonte ha calcolato che i danni subiti dai territori colpiti ammontino a 100 milioni di euro. Oltre un centinaio le famiglie evacuate e un morto nel Biellese, il bilancio è drammatico.
La Regione ha comunicato che i volontari impegnati sul territorio sono stati circa 800 ed alle amministrazioni comunali e provinciali colpite dalle piogge sono stati forniti 12 mila sacchetti di juta, di cui 10mila pieni di sabbia, e 850 metri di barriera antiesondazione, di cui 750 gonfiabili.
Tra le aree più colpite il VCO con l’esondazione del Lago Maggiore e del Lago d’Orta, l’interruzione per 36 ore delle linee ferroviarie Domodossola-Milano e Domodossola-Novara; nel Vercellese si è verificato lo straripamento dei fiumi Sesia e Agogna; nell’Alessandrino l’isolamento di circa 150 persone in Val Borbera, in seguito alla chiusura precauzionale delle strade. Allagamenti e disagi diffusi anche nell’Astigiano e nel Cuneese.
L’assessore all’Ambiente, Alberto Valmaggia ha relazionato nella seduta congiunta delle Commissioni II e V del Consiglio regionale, durante la quale ha annunciato che il Piano di gestione del rischio di alluvioni sarà adottato dal Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino del Po entro la fine di quest’anno, per poi essere approvato in via definitiva a fine 2015. I Comuni in difficoltà per i temporali di metà ottobre/inizio novembre sono un centinaio: 85 in provincia di Alessandria e 10 nel Verbano Cusio Ossola. I danni pubblici subiti ammontano a oltre 100 milioni di euro. Circa 10 milioni sono stati spesi nell’immediato con ordinanze dei sindaci. Si prevede una spesa di 40 milioni nel breve periodo e i restanti 50 per la sistemazione nel medio periodo.
“Gli ultimi eventi di maltempo in Piemonte – ha detto Valmaggia – sono stati caratterizzati da una straordinaria intensità, unita alla localizzazione delle precipitazioni: i picchi registrati di 40 centimetri di acqua, caduti in sei ore, sono valori eccezionali ”. Di qui la necessità di predisporre interventi strutturali, piani e programmi di intervento. Con risorse proprie della Regione si stanno predisponendo delle mappe della pericolosità e del rischio.
Oggi in Piemonte i Comuni dotati di piano regolatore, aggiornato rispetto alle tematiche del dissesto idrogeologico, e adeguati al relativo Piano d’assetto del 2001, sono circa 770: quasi il 64%, per più di 4 milioni di abitanti. Un altro 20% è in itinere, nella fase di verifica del dissesto o nell’iter di approvazione urbanistico. Le opere previste dalle politiche di difesa del suolo a partire dal 1994 nei nodi più critici del Piemonte sono completate per circa il 70%, per una spesa che si aggira intorno al mezzo miliardo di euro: si è passati dai 40 chilometri di argini prima del ’94 ai 600 di oggi.
(Fonte: www.regione.piemonte.it)