spettacolli

Al via la nuova stagione dei Marcido Marcidorjs

 

 

La stagione dei Marcido si apre il 6 novembre alle ore 18,30 con un appuntamento inaugurale d’eccezione, la presentazione di La nostra minima arte. Il teatro estremista dei Marcido, un videoritratto che racconta la poetica e il percorso ormai quasi quarantennale della Compagnia. Il videodocumentario – prodotto dall’Associazione Culturale Ateatro con il sostegno del Ministero della Cultura-Direzione Generale dello Spettacolo e il contributo di Fondazione Cariplo – è stato presentato in anteprima il 7 settembre scorso all’80ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, con la partecipazione di Daniela Dal Cin e Paolo Oricco. La proiezione sarà seguita da un incontro con i Marcido, il regista Domenico Cuomo e il curatore Oliviero Ponte di Pino.

La programmazione del Teatro MARCIDOFILM! (corso Brescia 4) proseguirà fino a maggio presentando, tra gli altri eventi spettacolari, due importanti titoli del repertorio della Compagnia: primo appuntamento “Nel lago dei leoni”, dalle Estasi di Maria Maddalena de’ Pazzi; nel febbraio 2024 verrà riproposto “Loretta Strong” di Copi, allestimento per cui Daniela Dal Cin ha ricevuto nel 2011 la nomination ai Premi Ubu per la migliore Scenografia. Tra novembre e dicembre tornano in scena “Cenerentola” e “L’avaro di Molière”, riadattati secondo la particolare cifra stilistica della Compagnia e con un cast di giovani interpreti della “scuola” Marcido.

La stagione prosegue a gennaio con un recital a più voci dai “Promessi Sposi” manzoniano, a febbraio con il fortunatissimo “Hansel e Gretel” e nei mesi di marzo e aprile con “Sogno di una notte di mezza estate” da Shakespeare.

A maggio inoltre presenteremo un nuovo poeta per continuare il felice esperimento di Teatro/Poesia avviato nelle scorse stagioni e dedicato ad esplorare la relazione tra parola scenica e testo poetico, in collaborazione con il Salone del Libro.

Ultimo appuntamento della stagione, uno studio dall’ “Elogio della pazzia” di Erasmo da Rotterdam, a fine maggio.

Scrive Marco Isidori, regista della Compagnia: “Segniamo l’ottava stagione di MARCIDOFILM! inaugurandola con la prima proiezione pubblica di La nostra minima arte. Il teatro estremista dei Marcido; docufilm che racconta la quasi quarantennale avventura d’arte della Compagnia (1985/2023) attraverso l’incalzare vorticante di immagini che restituiscono bene, giustificandolo appieno, il sottotitolo della pellicola “Il teatro estremista dei Marcido” (il film è stato presentato in anteprima alla Biennale Cinema di Venezia, riscuotendo consensi calorosi e apprezzamenti importanti da parte della critica, soprattutto per la prospettiva dello sguardo con il quale l’opera è stata elaborata. Rammento che questo è un documento “sulla Marcido”, e non “della Marcido”, precisazione questa che mi pare doverosa). Certo lo scorrere della visione sintetizzata dei tanti spettacoli prodotti nel tempo (era il lontano 1985 quando debuttammo col nostro primo Studio dalle Serve di Jean Genet; di ieri, invece, 2023, l’andata in scena dell’ultima produzione, “David Copperfield sketch comedy”) si è rivelata fonte di una grande ed anche stupita emozione nel toccare con mano quella “fedeltà” ad una linea interpretativa che ha fatto del rigore e della tensione verso un risultato comunque “alto”, un modo consueto per noi di affrontare i rischi del palcoscenico. I Marcido hanno sempre e da sempre creduto nella persistenza nel tempo, oltre ogni moda, del repertorio delle loro creazioni spettacolari. Ci sembra scandaloso che un lavoro importante, una rappresentazione dove si è concentrata al massimo l’intelligenza e la passione della Compagnia, venga messa in soffitta poco dopo il debutto soltanto per la pressione di esigenze mercantili; ed è in una tale ottica che quest’anno riproponiamo in apertura di stagione, due “punti fermi” del nostro cammino di teatranti “laterali”: “Nel lago dei leoni”, dalle estasi di Maria Maddalena de’ Pazzi (2010), e “Loretta Strong” di Copi (2011), spettacoli che si possono considerare due facce della stessa medaglia drammatica. La loro presentazione “in coppia” quindi, riveste non soltanto un carattere occasionale, bensì interpreta una volontà dimostrativa specifica; offrire cioè al pubblico la visione di due allestimenti certamente diversi per scenografia, interpreti, testualità e quant’altro, ma, e qui sta la scommessa, entrambi in “fase entanglement”; comunicanti tra loro e nello stesso tempo comunicanti allo spettatore proprio il cuore di questa tale identità ideale, cuore che sostanzia tutto il portato artistico delle pièces. Specificando meglio, Maddalena con la sua “Sedia elettrica” (accenno scenografico) e Loretta con la sua “Astronave” (idem) cercano con gli astanti quella complicità sentimentale che è appannaggio e traguardo del Teatro maiuscolo; a questo proposito ci piace chiamare questa complicità col nome di comunione. Sempre all’interno del nostro programma di conservazione repertoriale, la stagione proseguirà con la ripresa di un classico: “L’avaro” di Molière, che i Marcido tengono sul filo di una comicità continua ma acre e soprattutto rivelatrice del sottofondo “nero” della vicenda in apparenza esilarante, adottando per l’occasione soluzioni scenografiche agili nonostante la notevole incisività visiva che raggiungono.

Tre sono infine le novità di quest’anno: un’edizione particolare dello shakespeariano “Sogno di una notte di mezza estate”, che con i suoi infiniti travestimenti ha offerto un terreno fertilissimo allo sbrigliarsi della fantasia, sia a livello di decoro scenico e costumistico, che di “manipolazione” drammaturgica; andando così a comporre uno spettacolo dove la conclamata attoralità speciale dei Marcido ha modo di mettere in mostra, spiegandole in un ventaglio di cromatismi sonori, tutte le sue “carte”. Seguirà poi un divertissement, un gioco teatrale, diremmo quasi un “capriccio”, la messa in scena di “Cenerentola”, fiaba ultra nota che abbiamo trattato come fosse un’assoluta scoperta, potenziandone gli aspetti più scontati nella direzione di un folle grottesco carosello, carico di colore e di ironia, facendo dei “caratteri” della storia (sorellastre, matrigna, principe, nonché, perché no? la zucca) i protagonisti di una kermesse di straordinaria valenza iper-teatrale. L’ultimo appuntamento della stagione propone una riflessione scenica in forma di studio dell’“Elogio della pazzia”, di Erasmo da Rotterdam: il progetto di dar corpo drammatico al discorso filosofico di Erasmo cova da parecchio nel pensatoio Marcido; finalmente, abbiamo preso la decisione di metterlo in cantiere, pur se a tutt’oggi non sono ancora ben chiare le linee interpretative che sceglieremo per realizzarlo praticamente.

L’ottavo anno di attività del nostro teatro – MARCIDOFILM! – lo poniamo sotto il segno benaugurante del documentario intitolato “La nostra minima arte”, contenti assai che una tal “dizione”, acclari sottotraccia una realtà indiscutibile: la Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa ha prodotto, attraverso il mezzo teatrale, dell’arte, minima o massima che sia ce lo dirà il futuro.»

 

LA NOSTRA MINIMA ARTE

Il teatro estremista dei Marcido

videoritratto a cura di Oliviero Ponte Di Pino, regia di Domenico Cuomo, produzione Ateatro 2023, durata 52’

Note del curatore: «La nostra minima arte è l’incalzante videoritratto dei Marcido, ovvero Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, compagnia torinese attiva dal 1986. Esplora la storia e la poetica di una delle formazioni più coerenti, rigorose e inventive della scena italiana. Protagonisti del documentario sono Marco Isidori, attore e poeta della Compagnia, e Daniela Dal Cin, la scenografa che ha creato i visionari sipari e i sorprendenti “ordigni” teatrali dei Marcido. Con loro, i due principali attori della Compagnia, Maria Luisa Abate e Paolo Oricco. Nelle loro parole, intrecciate alle immagini degli spettacoli e ai bozzetti di Daniela Dal Cin, esplode la forza visionaria di un teatro estremista, capace di sorprendere e affascinare gli spettatori in riscritture inventive dei classici, dalla tragedia greca a Shakespeare, da Pirandello a Beckett, da Dostoevskij e Kafka a Dickens.»

Primo appuntamento spettacolare

7-8-9 novembre

NEL LAGO DEI LEONI

dalle Estasi di Maria Maddalena de’ Pazzi, riscrittura di Marco Isidori, con Maria Luisa Abate, Paolo Oricco, Valentina Battistone, Ottavia Della Porta, scena e costumi di Daniela Dal Cin, direzione di Marco Isidori,produzione Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa 2010

Note di Marco Isidori: «Spettacolo ispirato alle estasi di Santa Maria Maddalena, per il secolo Caterina Lucrezia, la suora carmelitana appartenente all’autorevole famiglia de’ Pazzi, che, alla fine del Cinquecento, nella clausura del convento di Santa Maria degli Angeli, in San Frediano, a Firenze, sorprese e spaventò le consorelle con un’infilata di estasi di natura sconvolgente per l’intensità emozionale che ne caratterizzò sia la forma esteriore che la profondità inconsueta raggiunta dal dettato teologico. Ciò che soprattutto risultava anormale nella pur già scontata eccezionalità del fenomeno estatico, era la dilagante verbalità con la quale Maddalena esprimeva il suo contatto con il divino. La sua “uscita dal mondo” assumeva contorni decisamente barocchi, quasi il rilievo sconcertante di una rappresentazione teatrale. Il testo originale è stato “corretto/assai/corrotto” da Marco Isidori affinché le parole dell’estasi pronunciate oltre quattrocento anni addietro nella clausura di un convento fiorentino, potessero, per insistita/insistente virtù teatrale, diventar corpo scenico significativo per la sensibilità e per l’occorrenza dell’oggi.»

Teatro MARCIDOFILM! – Torino, corso Brescia 4 bis (int. 2)

orario spettacoli: martedì-sabato ore 20.45 – domenica ore 16.00

biglietti d’ingresso: intero 20€ – ridotto 15€

info e prenotazioni: 339 3926887 – 328 7023604

segreteria 011 8193522

ufficio stampa: cell. 329 9611663

info.marcido@gmail.com www.marcido.it

con il sostegno di:

MiC – Regione Piemonte – Città di Torino/TAP-Torino Arti Performative

 

Nell’immagine, Daniela Dal Cin e Marco Isidori in “La nostra minima arte” (prod. Ateatro 2023)