SPETTACOLI- Pagina 38

Al via l’ottava stagione di “Vitamine Jazz”

Sta iniziando l’ottava stagione di “Vitamine Jazz”, il concerto n° 467 avverra’ grazie alla collaborazione con il “Moncalieri Jazz Festival”.

Ideata da Raimondo Cesa e realizzata per la Fondazione Medicina a Misura di Donna presieduta dalla Prof.ssa Chiara Benedetto, la rassegna prevede una serie di concerti jazz nei reparti dell’Ospedale Sant’Anna di Torino.

Le vitamine risuonanonel Day Hospital oncologico, al pronto soccorso, nelle sale d’aspetto e in maternità. L’ultimo dei 4 pianoforti donati è arrivato nel reparto maternità.

Martedì 5 Novembre 2024

Il Jazz che Cura

Ottava Stagione Vitamina Jazz N° 467

Ore 10.30: Ospedale Sant’Anna sala 3°Paradiso Il Jazz che Cura

In collaborazione con la Fondazione Medicina a Misura di Donna nell’ambito del progetto di Vitamine Jazz.

Via Ventimiglia, 3 Torino – tel. 011/6408492

B.I.T. Duo”

Danielle Di Majo sax – Manuela Pasqui pianoforte

Danielle e Manuela si esibiscono in duo dal 2019. Fin dall’inizio è nato un legame speciale grazie alla condivisione di obiettivi artistici che hanno ispirato la loro “ricerca musicale”.

Con questa formazione hanno già registrato due album del duo Back-in-Time (B.I.T.) era basato su una nuova interpretazione di repertori classici e canzoni originali. La loro intenzione era quella di costruire un suono e un lirismo personali, oltre a sviluppare un linguaggio musicale comune.

Il loro secondo album è una raccolta di brani originali. Fornisce un terreno fertile alle due strumentiste per approfondire l’espressività melodica e l’arte dell’interazione dialettica tra due strumenti musicali. E’ risultato di una ricerca continua e profonda, sia compositiva che improvvisata.

“Tre modi per non morire”, Servillo al Carignano

Tre modi per non morire” attraverso gli scritti di Baudelaire, Dante e i Greci, scritto da Giuseppe Montesano e interpretato da Toni Servillo 

Debutterà  martedì 5 novembre, alle ore 19.30, al teatro Carignano “Tre modi per non morire”, scritto da Giuseppe Montesano e interpretato da Toni Servillo.

Lo spettacolo individua in Charles Baudelaire, Dante e nei classici greci gli autori che hanno messo in pratica, e tuttora ci insegnano, l’arte di non morire.

“Tre modi di non morire” è  prodotto dal Piccolo Teatro di Milano, teatro d’Europa e rimarrà in scena al Carignano  fino a domenica 10 novembre 2024. La replica di giovedì 7 novembre si terrà  alle ore 21, anziché alle 18.30.

Lo spettacolo si apre con “Monsieur Baudelaire quando finirà la notte?” , che racconta come la bellezza combatta la depressione  e l’ingiustizia; prosegue con le “Voci di Dante”, dove i celebri personaggi della Commedia ci appaiono legati tra di loro da un racconto che li illumina a partire dal presente, approdando, infine, al “Fuoco sapiente”, in cui poesia e filosofia degli antichi Greci accendono una visione capace di immaginare il futuro.

Il teatro di “Tre modi per non morire” rappresenta una via per ritrovare quelle parole che un attore dice con tutto il suo corpo, la sua mente,  per nutrire la sua e la nostra interiorità. 

Siamo inquieti, impoveriti, spaventati e tutti sentiamo che ci manca qualcosa di cui avremmo un disperato bisogno; ci manca l’amore, ci manca la vita  e non ci resta nient’altro da fare che cercare di diventare vivi.

Giuseppe Montesano e Toni Servillo coniugano teatro e letteratura in un viaggio in tre tappe, un rimedio alla paralisi del pensiero che nutre la nostra interiorità.  Forti di un’amicizia ventennale e di numerose collaborazioni, lo scrittore e l’interprete propongono un antidoto al pessimismo e all’analfabetismo emotivo e mentale, offrendo parole di senso e bellezza, alimentando la fiamma che un verso di Dante o di Baudelaire, un frammento di Eraclito o l’eros secondo Platone fanno divampare, un cambiamento a portata di mano perché già dentro di noi. Attraverso la voce di Servillo, alcuni tra i più grandi autori di ogni tempo ci insegnano a ritrovare l’Incanto vitale, allontanando la depressione, l’ingiustizia, la violenza e accendendo una visione capace di immaginare il futuro.

Teatro Carignano. 

Tre modi per non morire.

Baudelaire, Dante, i Greci di Giuseppe Montesano con Toni Servillo

Luci Claudio De PPacem

Mara Martellotta 

Vittorio Bersezio, il papà di Monsù Travet Ricordato al Gobetti

Lunedì 4 novembre verrà ricordato in uno spettacolo al teatro Gobetti Vittorio Bersezio, il papà di Monsù Travet,  a cura di Giulio Graglia

Lunedì  4 novembre si terrà  al teatro Gobetti una serata  organizzata dal Centro Studi del Teatro Stabile di Torino e dedicata a Vittorio Bersezio, giornalista, drammaturgo e scrittore piemontese, ideata e condotta dal regista Giulio Graglia. La serata prevede interventi di Mario Brusa, attore, doppiatore e direttore di doppiaggio, Bruno Quaranta, scrittore e giornalista, Pietro Crivellaro, giornalista e responsabile del Centro Studi del TST dal 1981 al 2017 e letture da Le miserie ‘d Monsù Travet, con Mario Brusa, Danilo Bruni, Rosalba Bongiovanni, Mario Zucca e Roberto Gho. 

Vittorio Bersezio, nato a Peveragno nel 1928 e deceduto a Torino nel 1900, fu avviato dal padre alla carriera forense, ma il corso di baccalaureat a Torino, sotto la guida del professore di retorica G. D’Andrea, ne confermò le inclinazioni letterarie e Bersezio avrebbe continuato a coltivare interessi letterari anche durante la pratica avvocatistica. Dopo un periodo trascorso a  Parigi alla fine degli anni Cinquanta dell’Ottocento, ritornò  a Torino e fu direttore, fino al 1865, della parte letteraria della Gazzetta ufficiale piemontese e poi del giornale La Provincia

La serata costituirà  un viaggio nella Torino ottocentesca, attraverso lo sguardo acuto e ironico di Bersezio, che ha saputo descrivere con maestria la vita quotidiana e le sfide di una classe media spesso dimenticata. Monsù Travet, umile impiegato che combatte le ingiustizie della burocrazia con tenacia e rassegnazione,  è il simbolo di un’epoca e di una condizione sociale ben precise, che ancora oggi trovano un’eco nella nostra contemporaneità. 

Sul palco del Gobetti ospiti illustri si alterneranno per raccontare l’eredità culturale dell’autore, offrendo al pubblico delle riflessioni sull’attualità del personaggio e sulla capacità dell’autore di tratteggiare figure universali. La lettura di brani selezionati da Le miserie di Monsù Travet sarà  al centro della serata, e diventerà un modo per scoprire e approfondire una drammaturgia e una realtà sociale solo apparentemente distante da noi. Le voci degli attori daranno corpo alle disavventure di questo personaggio indimenticabile, tra momenti  di comicità e spunti di riflessione più profondi. L’umorismo pungente e la critica sociale dell’opera confermeranno l’attualità di Bersezio nel raccontare la condizione umana.

Teatro Gobetti Serata Travet a cura di Giulio Graglia e Centro Studi del Teatro Stabile di Torino

Mara Martellotta 

Germana Erba’s Talents sul palcoscenico del Colosseo

130 giovani artisti tra musical, danza e teatro

Venerdì 8 novembre, alle ore 20,30, il teatro Colosseo ospita nella sua prestigiosa stagione il “Gala dei G.E.T.” ovvero i Germana’s Erba Talents per una serata di musical, danza e teatro. Un evento pensato come una vetrina sulle arti performative del futuro con protagonisti 130 giovani che si dividono tra danza canto e recitazione, impegnati tutti in una scena articolata che propone un susseguirsi di quadri spaziando dal grande repertorio del balletto classico alla prosa, da momenti coreografici e canori tratti da celebri musical alla danza contemporanea. Una kermesse che vuole essere uno sguardo sulla fucina artistica torinese, fatta di studio e di passione, che esporta talenti in tutto il mondo, come è successo per tanti componenti dei G.E.T. – 800 allievi diplomati in trent’anni di attività – che nella scuola si sono avvicendati nel corso degli anni e che dal capoluogo piemontese hanno preso differenti direzioni, tutte segnate dal successo, andando alla conquista dei palcoscenici internazionali.

Chiaro esempio sono i Guest ospiti della serata Laura Boltri (danzatrice, celebre in Messico e America latina, étoile ballet gala in Svezia, Norvegia, Danimarca e Lettonia dal 2021), Davide Vittorino (solista con la Compagnia Teatro Nuovo con Acosta e Luciana Savignano, protagonista con il Ballet Zürich, con lo statunitense Heritage Lincoln, con il Saarland Staatstheater di Saarbrücken e il Pfalztheater in Germania, Elia Tedesco che spazia dal successo teatrale del “Fidanzato di tutte” a quello televisivo del “Paradiso delle signore”, Stefano Fiorillo, autore attore e regista teatrale, Sara Burzio e Rosario Farò, artisti diplomati e qualificati nel solco del progetto formativo dovuto a Germana Erba. Laura Boltri e Davide Vittorino saranno i primi ballerini del nuovo allestimento del capolavoro ballettistico “Coppelia” mentre Elia Tedesco e Stefano Fiorillo, interpreteranno un dialogo comico dal capolavoro di Plauto “Il soldato fanfarone”, Sara Burzio farà vivere una pagine di Sartre e Rosario Farò, cantante e attore, maschera di Pulcinella in varie parti del mondo, proporrà con Wendi Grandinetti il suo ultimo successo “Tu nun me bast’ maje”.

Veri protagonisti saranno i 130 talenti che, con la loro energia e la loro bravura, coinvolgeranno brillantemente tutta la sala con una versione cantata e ballata di “Fatti mandare dalla mamma”, un must dell’operetta come “Sigismondo e Claretta” (con Simone Marietta, il vincitore del talent televisivo “Passerelle”), una suite danzata del celebre “Coppelia” con la partecipazione delle étoile Boltri e Vittorino e altri momenti di virtuosismo accademico, uniti alla creazione contemporanea “True Love”. “Il volo della libertà” tra i momenti dedicati alla prosa e un ventaglio di canzoni e brani musicali famosissimi, da “High School Musical” a “Flash dance a “Seize the Day”, da “Footloose” a “Grease”. Non mancheranno momenti dedicati alla coralità, da “Va pensier” a “Viva la vida”.

L’intero spettacolo è firmato dai docenti, coreografi e registi, Niurka De Saa, Gianni Mancini, Laura Boltri, Laura Fonte, Silvia Iannoli, Luciano Caratto, Stefano Fiorillo, Elia Tedesco e dai vocal coach Simone Gullì e Gabriele Bolletta, Presidente della Fondazione Germana Erba, con il coordinamento di Gian Mesturino, Preside e curatore con Girolamo Angione del Liceo Germana Erba.

Prezzi biglietti del Gala G.E.T. al teatro Colosso di via Madama Cristina 71: posto unico Euro 23 con incasso destinato alle borse di studio dei GET – Informazioni e prevendite, tel. 011 6698034 / 011 6505195. Acquisto diretto al sito www.teatrocolosseo.it

Nelle foto, alcune immagini dello spettacolo.

“Che fine ha fatto Dio o l’eminenza spaziale?”

Music Tales, la rubrica musicale

Che fine ha fatto Dio o l’eminenza spaziale?

Forse sta dietro alla luna e resta lì a guardare

Che ormai non sa più che fare, ormai non sa più che farne

di noi”

Diodato ha 38 anni, è nato ad Aosta, ma è cresciuto a Taranto.

Diodato, infatti, tra un progetto da cantante e l’altro, è anche, insieme a Michele Riondino e Roy Paci, il direttore artistico del concerto del Primo Maggio di Taranto, un evento che ogni anno (da 7 anni a questa parte) vuole sensibilizzare sulla situazione che vive la città. Quando ha vinto a Sanremo 2020 il suo pensiero e il suo desiderio è andato dritto lì “Vorrei poter aiutare il Primo Maggio di Taranto, coinvolgendo altri artisti per aiutare una città che vive una situazione inaccettabile, oltre che insostenibile”.

Un atto di rivoluzione” di Diodato è un brano che si distingue per la sua produzione raffinata e la sua interpretazione emotiva. La produzione del singolo è stata curata da Diodato stesso insieme a Tommaso Colliva ed è stata registrata in uno studio di Milano, dove l’autore ha potuto provare i migliori strumenti e arrangiamenti per ottenere il suono desiderato. “Un atto di rivoluzione” è caratterizzato da una melodia avvolgente e una struttura orchestrale che combina elementi di pop e rock con influenze classiche, la canzone si sviluppa gradualmente, partendo da un’introduzione delicata per poi crescere in intensità fino a raggiungere un climax emotivo.

Diodato interpreta il brano con la sua voce potente e carica e riesce a trasmettere il senso di urgenza e la passione che dovrebbero contraddistinguere ognuno di noi in questo periodo. Diodato, attraverso un crecendo e diminuendo vocale, ha descritto un atto di rivoluzione come una canzone che vuole essere un inno alla capacità di emozionarsi e di condividere le proprie emozioni, tema che si riflette nella sua interpretazione intensa e nella ricca orchestrazione del brano.

Si domanda “ che fine ha fatto Dio” quasi a far intendere che anche Lui, come noi, oramai è sfinito al punto da quasi non riuscire più a salvarci.

Fa tremare, almeno me, questo brano, che é solo il continuo di altri brani meravigliosi e potenti.

Noi siamo come farfalle che battono le ali per un giorno pensando che sia l’eternità.”

Spero vi piaccia, un buon ascolto

https://www.youtube.com/watch?v=DTyIftZg1EM

CHIARA DE CARLO

Chiara vi segnala i prossimi eventi… mancare sarebbe un sacrilegio!

 

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Note di Classica: Andràs Schiff, Bruce Liu e Antonio Pappano le “stelle” di novembre

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Mercoledì 6 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Janine Jansen al violino e Sunwook Kim al pianoforte, eseguiranno musiche di Brahms, C. Schumann. Giovedì 7 alle 20.30 e venerdì 8 alle 20 all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Constantinos Carydis e con Karen Gomyo al violino, eseguirà musiche di Koukos, Bernstein, Ives e Schumann. Martedì 12 alle 20.30 all’auditorium Agnelli per Lingotto Musica, la Chamber Orchestra Europe diretta da Antonio Pappano e con Bertrand Chamayou al pianoforte, eseguirà musiche di Milhaud, Saint-Saens, Gershwin, Bernstein. Sempre martedì 12 alle 20 al teatro Vittoria, Alexander Gadjiev e Andrea Miazzon pianoforte, eseguiranno un programma intitolato “Improvvisazione?

Non Solo Jazz!”.Mercoledì 13 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Yulianna Avdeeva al pianoforte eseguirà un programma tutto dedicato a Chopin. Sabato 16 alle 18 al teatro Vittoria, Matteo Buonanoce al pianoforte con Antonio Valentino, eseguirà musiche di Chopin. Mercoledì 20 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, il Quartetto Esmè eseguirà musiche di Haydn, Korngold, Webern, Mendelssohn. Giovedì 21 alle 20.30 e venerdì alle 20 all’auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Giuseppe Mengoli e con Bruce Liu al pianoforte e Leonor Bonilla soprano, eseguirà musiche di Beethoven e Mahler. Sabato 23 alle 19 al teatro Regio debutto de “ Le Nozze di Figaro” di Wolfang Amadeus Mozart. Commedia per musica in quattro atti. L’Orchestra del teatro Regio sarà diretta da Leonardo Sini. Repliche fino a domenica primo dicembre. Mercoledì 27 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Andràs Schiff al pianoforte avrà carta bianca. Venerdì 29 alle 20.30 all’auditorium Agnelli per Lingotto Musica, Grigory Sokolov al pianoforte eseguirà musiche di Chopin, Schumann e la seconda parte da definire. Sabato 30 alle 18 al teatro Vittoria, l’Ichos Percussion eseguirà musiche di Zivkovic, Ozone, Rohwer, Ouderits, Ugoletti, Glass, Skidmore, Golovko con invito all’ ascolto di Antonio Valentino.

Pier Luigi Fuggetta

Rock Jazz e dintorni a Torino: Steve Hackett e Edoardo Bennato

Gli appuntamenti musicali della settimana

Martedì. Allo Ziggy si esibiscono gli Hyper Gal. Al Blah Blah suonano i Hackedepicciotto. Al Jazz Club suona il Lucil Acoustic Duo. Al Teatro Colosseo arriva Steve Hackett (ex Genesis).

Mercoledì. Al Jazz Club The Chicago Blues Jam!. All’Osteria Rabezzana si esibisce il B.I.T Duo. Al Teatro Colosseo le colonne sonore di Hans Zimmer eseguite dall’Orchestra Sinfonica di Kiev Lords Of Thr Sounds.

Giovedì. Al Magazzino sul Po suonano i Tanz Akademie. Allo Spazio 211 si esibiscono gli Starsailor. Al Blah Blah sono di scena i Proliferhate. Al Jazz Club suonano i Beat In 2. All’Osteria Rabezzana blues con i Blancos. Al Cafè Neruda si esibisce Maria Luisa Malafarina. Alla Divina Commedia è di scena la House Band. Al Centro Commerciale Moncalieri omaggio a Fred Buscaglione con i “Noi Duri “2.0”.

Venerdì. Al Jazz Club suonano gli Zero Infinito. Al Capolinea si esibisce la Not Very Blues. Al Magazzino sul Po sono di scena i Sabbia. Al Blah Blah suonano gli Scat. Al Folk Club si esibisce Egberto Gismonti.

Sabato. Al Capolinea 8 suona il Michele Bozza Hammond Quartet. Al Teatro Colosseo arriva Edoardo Bennato. Al Magazzino sul Po suonano gli Electric Circus + Best Before. Allo Spazio 211 è di scena la cantautrice Marta Del Grandi.

Domenica. Al Jazz Club suona il RRB Trio. Alla Divina Commedia è di scena il Girinsoliti Trio.

Pier Luigi Fuggetta

La notte nera – Jazz a Corte

 

Il Moncalieri Jazz Festival apre la sua XXVII edizione con un evento tanto atteso dal pubblico, diventato ormai un appuntamento fisso, la Notte Nera, anche quest’anno denominata “Jazz a Corte”.

Sabato 2 novembre 2024, a partire dalle ore 17, la musica risuonerà in cinque Corti, tre piazze, tre vie e sei locali del centro storico di Moncalieri, per un totale di 18 concerti con più di 100 musicisti provenienti da tutta Italia. Il tema principale di questa edizione è il saxofono, per festeggiare i 210 anni dalla nascita del suo inventore Adolf Sax.

Proprio per questo motivo si è scelto di intitolare le cinque Corti a cinque saxofonisti che hanno segnato la storia del Jazz, il grande piemontese Gianni Basso, il leggendario Charlie Parker, l’americano Jerry Mullighan, il recentemente scomparso Wayne Shorter e la prima saxofonista donna al mondo Madame Elise Hall, di cui ricorre quest’anno il centenario. Il tema della figura femminile continua. Numerose sono le donne che partecipano a questo evento, provenienti da tutta Italia. Tre dei gruppi che si esibiranno nelle Corti saranno capitanati da saxofoniste donne, e torna la tanto amata Marcin’ Band, che quest’anno sarà tutta al femminile con le Girlesque Street Band. Si inizierà alle ore 17 con il primo set nelle cinque Corti contemporaneamente, dopodiché si continuerà a passeggiare per le vie della città seguendo i suoni della Marcin’ Band, per arrivare a fare aperitivi jazz nei vari locali alle ore 19. Alle ore 21 ci sarà il secondo set nelle varie Corti, per arrivare tutti insieme alle ore 22 in piazza Vittorio Emanuele II, in attesa del grande concerto dedicato ai The Blues Brothers, con la Riot Blues Band e la partecipazione straordinaria di Roberta Bacciolo. La musica non finisce qui, perché alle 23.30 ci saranno altri due palchi con i concerti conclusivi, in via San Martino e via Santa Croce. Il centro storico, con le sue meravigliose strutture architettoniche, tra cui il Castello Reale di Moncalieri (Patrimonio UNESCO dal 2007) con il Giardino delle Rose, il Palazzo Comunale ed altre Corti private della città, saranno la vera cornice di questa giornata, dove si potrà respirare profumo musicale e in ogni angolo qualcosa di unico e narrativo. Gli artisti esprimeranno la propria idea riguardo la parola “improvvisazione” in chiave jazz, ricercando nella trasversalità e contaminazione gli elementi che permetteranno di vivere una giornata dedicata al viaggio e all’esplorazione.

Servizio navetta gratuito della ditta Linea Azzurra a partire dalle ore 16 fino alle ore 2, con cadenza ogni 20 minuti e la valenza per la sola giornata di sabato 2 novembre – partenza da piazza Panissera, arrivo piazza Baden Baden e ritorno.

 

Mara Martellotta

Indovina chi viene a teatro? Rocco Siffredi!

Assaporato il successo torinese di “Rocky” (che verrà di certo consolidato nella tournée che porterà lo spettacolo sino ad aprile per l’Italia, toccando Trieste e Milano e Roma, Bari e Bologna e Napoli tra le varie piazze), ospitati “La sposa cadavere”, titolo caro a Tim Burton, il Woody Allen di “Central Park West”, dove l’autore americano ancora una volta costruisce dialoghi scintillanti e battute fulminanti per tratteggiare e portare in scena cinquantenni in preda a tradimenti sentimentali e “Dio è una signora di mezza età” dove la protagonista Emanuela Grimalda si chiede senza posa “ma se il Diavolo veste Prada, Dio cosa si deve mettere”, Fabrizio Di Fiore Entertainment elenca nelle sale dell’Alfieri e del Gioiello in questo inizio di novembre titoli che non potranno che riscuotere da parte del pubblico, ancora un sicurissimo successo.

Sabato 2 novembre (ore 19,30) e domenica 3 (ore 16,00) Andrea Rizzolini esplora con Th!nk” (fidatevi, nessun refuso, la scrittura esatta è proprio questa!) al Gioiello – grazie al suo stile unico che fonde momenti di teatro, letteratura e filosofia, a illusioni perfettamente congeniate – i limiti di una forma d’arte come oggi è inteso il mentalismo, ormai diventato tanto popolare quanto troppe volte frainteso. Uno spettacolo che ti tiene con il fiato sospeso e l’attenzione posta in guardia ad ogni istante, uno spettacolo dove non è più così ovvio che cosa è reale e che cosa non lo è. Negli stessi giorni, nella sala di piazza Solferino (con orari 15,30 e 19,30 il sabato e 15,30 la domenica), grandi brani con “Broadway Celebration”, appuntamenti imperdibili per quanti vogliono riascoltare i più grandi successi dei musical d’oltreoceano, i brani più famosi tratti da “Rocky Horror Show” a “Rent” e “Jesus Christ Superstar”, da “Mamma Mia!” a “Sister Act” e “Matilda”, da “Les Misérables”a “Cats” a “Hair”, da “Hairspray” a “Grease”, da “Evita” a “The Phantom of the Opera”. Per tutte le memorie e per tutti i gusti. Otto performer che compongono la sezione dei solisti, un’orchestra d’eccezione e, per la tappa torinese, il supporto di oltre 300 coristi. La regia è affidata a Melina Pellicano, ad Alex Negro il compito di dirigere questo enorme cast.

E poi, lunedì 4 alle ore 21, sul palcoscenico dell’Alfieri, Ladies (moltissime) and Gentlemen (parecchi, tutti lì a tentare di carpire qualche segreto) a riempire per “Siffredi racconta Rocco”, produce con gran fiuto Paolo Ruffini e dirige con leggerezza (si spera) Paolo Ruffini. Ospite d’onore, la consorte diletta Rózsa Tassi, nome d’arte – si diceva un tempo, a nascondere un’anagrafe non troppo ingentilita: per cui Maria Luisa Ceciarelli divenne Monica Vitti, Valeria Abbruzzetti Valeria Moriconi o Carolina Mignone la leggendaria quanto principesca Milly e quanto era brutto Rosa Antonia Falzacappa invece di Rossella Falk -, agghindato e esterizzato a ricoprire un più comune Rosa Caracciolo. Anche Rocco Siffredi nasconde il passato di Rocco Antonio Tano, sessantenne, ormai, di Ortona, un tempo catturato dal bell’Alain Delon che in “Borsalino” si era beccato appunto il nome di Roch Siffredi. Lui, una vita trascorsa tra porno e una pausa da modello, abituato a pagare le bollette di casa dando smoderata fiducia e attività a piene mani, senza scioperi o casse integrazione, a una fisicità amatoria che per decenni non ha conosciuto limiti, non fosse per l’appoggio incondizionato di papà Gennaro e mamma Carmela, felice di conquistarsi l’appellativo in terra madre di “colosso di Ortona” per ovvi motivi. Lui che ha viaggiato tra Riccardo Schicchi e Moana, che s’è messo felicemente sulla scia di Gabriel Pontello e di John Holmes, lui che ha vinto sul terreno del porno premi che stanno allo stesso livello degli Oscar (quando si parla di performances e doti interpretative!) e ha dato fiato alle trombe con la sua casa di produzione, che ha per un paio di volte interrotto l’attività per trovarsi con molta serietà altri gusti, interessi, indirizzi affidandosi alle qualità registiche, affatto trascurabili, della francese Catherine Breillat – oddio, eravamo sempre da quelle parti ma cercando qualche chilo in più di gusto e qualche riga in più di sceneggiatura: i titoli comunque erano “Romance” e “Pornocrazia” -, motivo non ultimo i figli che crescevano e che dovevano ricordare un padre che porno era stato in passato ma che ne stava uscendo e, senza rinnegare nulla, porno non era più. “Lunga promessa ecc”, avrebbe scritto dagli inferi padre Dante.

Lui che sente serpeggiare una crisi religiosa e sogna ad un tratto ogni rispetto per Rózsa e una vita votata alla monogamia, lui che si vede con il viso di Alessandro Borghi in “Supersex” che è la sua vita e tutto il suo credo, lui che otto anni fa ha costruito, con l’intera family, una serie che quotidianamente raccontava il suo nido familiare, “Casa Siffredi” che fa tanto Vianello e Mondaini ma con qualche fuoco e vibrazione in più, lui che s’è costruito un piccolo impero, da 215 milioni di dollari si vocifera, con una casa a Budapest con elicottero in giardino e una catena di ristoranti e una personalissima linea di moda e altro ancora, sennò come fai a vivere? Lui che, per la serie “anche i porno hanno un cuore”, s’è mostrato in lacrime davanti alla platea televisiva di più che mezza Italia, lo scorso anno – tutto padre e nulla porno – rimirando le gesta del giovane figlio Lorenzo a “Ballando”, sotto l’occhio complice della Carlucci, con il fine di lasciare sconcertata la cuoredipietra Lucarelli, caustica e feroce in ben altri numerosi momenti. Quella sera il monumento è riuscito completo. Un quadretto di vita e impresa familiare: ma che farà alle 21 di lunedì 4 novembre, sul palcoscenico dell’Alfieri? Ci vediamo a teatro.

e.rb.

Nelle immagini: la locandina di “Rocco racconta Siffredi” e Rocco Siffredi con la moglie Rózsa Tassi; una scena d’insieme di “Broadway Celebration”.

Villa Felice, altre serate oltre Halloween

Ballerine succinte, Drag Queen saccenti, Maghi sedicenti e ciarlataneria assortita a Villa Felice, spettacolo del Piccolo Teatro Comico che ha ottenuto un ottimo riscontro la sera di Halloween.  E per gli spettatori sopra i 16 anni d’età  domenica alle  ore 21  una edizione ancora più piccante.

“Se volete mascherarvi con stile, la nostra costumista troverà il vestito dei vostri sogni e vi creerà un
look da Halloween indimenticabile. Chiamate il 347.6127776”, suggeriscono gli organizzatori degli spettacoli.

Il “PICCOLO TEATRO COMICO” costituito nel febbraio del 2002, è la continuazione di un
progetto artistico e di una poetica teatrale iniziata precedentemente nel 1988 con uno stesso staff
allora denominato “Canovaccio”. Obiettivo artistico e di programmazione del “PICCOLO TEATRO
COMICO”: la rivalutazione del concetto teatro partendo dalla commedia e dal “classico” da
proporre nella sua essenza primordiale, fino a performances di spettacolo eterogeneo dalla danza, al
cabaret, al teatro multietnico e di genere, creando uno spazio organico, vivo che possa raggiungere
un pubblico eterogeneo che viva lo spazio del PTC, proponendo anch’esso idee e spettacoli per ogni
fascia di età, status e cultura.