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Una inaugurazione col botto quella di ieri sera a Collisioni festival in una Piazza Medford gremita insieme alle lunghe code, di quasi due chilometri, che hanno riempito la Città di Alba e l’hanno trasformata nel cuore pulsante della scena musicale italiana con il concerto di Gigi D’Agostino preceduto da Roberto Molinaro, producer italiano attivo dagli anni ‘90, noto per il suo stile techno ed eurodance, che ha collaborato con gli Eiffel 65 e Gabry Ponte. A Gigi D’Agostino è stata affidata la grande apertura della 17a edizione del festival, protagonista di un lungo show durato oltre 3 ore, in una grande festa dell’estate piemontese strabordante di pubblico di ogni età: da “Lento Violento” ai suoi tanti grandi successi, Gigi D’Agostino ha fatto ballare l’intera Piazza Medford al ritmo della sua musica.
Prossimo appuntamento atteso con la data internazionale di martedì 8 luglio, aperta da Les Votives, band milanese dal sound “chic rock” ispirata agli anni ‘60/’70, con un tocco contemporaneo, che ha conquistato il secondo posto a X Factor nel 2024, per continuare con l’attesissimo live dei Thirty Seconds to Mars, la band di fama mondiale e multi-platino composta dai fratelli Jared e Shannon Leto. Il concerto ad Alba sarà una grandissima occasione da non perdere, per ascoltare le loro canzoni più iconiche, oltre ai nuovi brani pubblicati nell’ultimo disco “It’s The End Of The World But It’s A Beautiful Day” uscito il 15 settembre 2023 da Virgin Records.
Si prosegue con la line up di Collisioni sabato 12 luglio con Shablo + Joshua + Mimì + Tormento. Proseguirà la serata Sayf, giovane rapper italo-tunisino di Genova che mescola con stile proprio e grande originalità lo street rap e il cantautorato in un mix unico, capace di renderlo oggi una delle voci più promettenti della scena rap italiana.
Ad accendere la notte di Collisioni sarà poi Irama, artista amato da un pubblico trasversale, capace di emozionare giovani e non, che incanterà Alba con un live memorabile e con tutte le sue hit che, ad oggi, gli hanno fatto collezionare 53 dischi di Platino e 4 oro e oltre 2,5 miliardi di streaming, consacrandolo come uno degli artisti di maggior successo nell’attuale panorama musicale italiano. Il suo sarà uno show coinvolgente che trasformerà il palco di Collisioni in un luogo di condivisione e intensa emozione per tutti i fan.
Non mancherà anche quest’anno l’appuntamento con la ‘Giornata Giovani’ di Collisioni, che negli ultimi anni ha caratterizzato il programma del festival, capace di renderlo una manifestazione in grado di sintonizzarsi con il pubblico dei giovani e dei giovanissimi, mettendosi in ascolto dei nuovi linguaggi, abbattendo le barriere intergenerazionali. Quattro gli artisti protagonisti della Giornata Giovani in collaborazione con Banca D’Alba che, domenica 13 luglio, infiammerà il pubblico con una line-up d’eccezione e con una maratona di oltre 5 ore di musica no-stop: il primo a calcare il palco del Festival sarà Promessa, il giovane rapper milanese la cui particolarità è saper rappare molto bene, senza doversi per forza piegare alle mode musicali del momento con una tendenza old school in chiave innovativa. Il suo EP ‘Vite Sgrammate’, ha totalizzato più di 1 milione di streams in meno di un mese dalla sua uscita.
A seguire sul palco salirà Nabi, artista classe 2004, madrelingua francese, originario della Guinea Conackry. Prima di trasferirsi stabilmente a Milano, ha vissuto a Parigi, città che gli ha trasmesso numerose influenze. I singoli “Felicità” in collaborazione con Néza, “Guérrila” e “Plaquette” gli hanno permesso di posizionarsi tra i volti emergenti più interessanti del panorama.
La Giornata Giovani proseguirà poi con il live dell’attesissimo Kid Yugi, artista di riferimento dei giovanissimi che fonde musica rap e urban a citazioni letterarie e di spessore, creando un mix unico e innovativo. Il suo album del 2024 ‘I nomi del Diavolo’ è stato il disco più ascoltato al mondo nei primi tre giorni dall’uscita su Spotify (Top Albums Debut Global Chart) oltre a essere stato certificato 4 Platino e aver superato le 200.000 copie.
Infine sarà Sfera Ebbasta, il Trap King con 230 Dischi di Platino e 32 d’oro, oltre a una solida fanbase multigenerazionale che sfiora i 5 milioni di follower su Instagram, a chiudere con un grande live la diciassettesima edizione di Collisioni. Indiscusso recordman di vendite e di sold out, torna sul palco di Collisioni per portare ad Alba la sua storia in musica, dalle origini alla fama globale passando per il ritorno al blocco con l’ultimo album ‘X2VR’, già quintuplo Disco di Platino.
COLLISIONI INCONTRA LoST-EU Prosegue anche quest’anno la collaborazione col progetto LoST-EU, dedicato alla promozione in Italia e in Europa delle eccellenze casearie italiane. Nell’area hospitality di Collisioni saranno raccontate agli ospiti della manifestazione le storie e le qualità uniche del suo paniere di formaggi DOP: il Murazzano, il Roccaverano, l’Ossolano dal Piemonte, il Puzzone di Moena dal Trentino, lo Strachitunt della Lombardia, la Vastedda della Valle del Belice e il Pecorino Siciliano dalla Sicilia, e in ultimo ma non certo per importanza il Provolone del Monaco dalla Campania. Una nuova grande occasione per sensibilizzare anche il grande pubblico, specie quello dei giovani, al tema della sostenibilità, al rispetto per le tradizioni e per l’ambiente, temi chiave del progetto LoST-EU, che accomunano tutte le otto DOP di eccellenza del paniere. Il pubblico potrà così apprezzare la filosofia di LoST, che ha come scopo soprattutto quello di stimolare le persone a riflettere sugli attuali sistemi di distribuzione dei beni alimentari e conoscere le buone pratiche da adottare ogni giorno, in qualità di consumatori, scegliendo prodotti equi e sostenibili.
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“Teatro (e risate) in Corte” a Chieri
“Teatro (e risate) in Corte”
Nel mese di luglio, cinque spettacoli teatrali all’aperto nel Cortile del “Palazzo Comunale” … e “Festa del Piemonte”
Dal 6 al 28 luglio
Chieri (Torino)
Non solo cinema. Il “Palazzo Comunale” di Chieri ospiterà, nel mese di luglio – da domenica 6 a lunedì 28 – all’interno del suo “Cortile”, anche teatro e “stand-up comedy”. A darne notizia è lo stesso assessore alla Cultura della cittadina collinare, Antonella Giordano:“Il programma estivo – afferma Giordano – ospitato nel Cortile del nostro Palazzo Comunale affianca all’‘arena cinematografica’ anche serate con spettacoli teatrali di vario genere: non solo prosegue la collaborazione con la ‘Compagnia Torino Spettacoli’ ma arriva sul palco anche l’arte comica grazie alla prima edizione del ‘Chieri Comic Live Show’”.
Il via domenica 6 luglio, alle 21, quando, dopo sette anni di repliche e successi, andrà nuovamente in scena “Shakespeare x 2”, baruffa teatrale tutta da ridere, che restituisce tutte le più avvincenti pagine e scene a due del celebre “Bardo” o “Cigno dell’Avon”, rilette in chiave comica. Protagonisti due giovani attori torinesi di indubbio talento, Elia Tedesco(conosciuto soprattutto per la sua partecipazione televisiva alla soap opera “Il Paradiso delle Signore” e alla commedia teatrale dal “sapore vintage” “Il fidanzato di tutte”) e Simone Marietta (vincitore del talent ideato da Wlady Tallini su “Primantenna Canale 14”, “Passerelle”). A Chieri saranno risate a non finire nell’incontro di due attori durante un’epidemia di peste che ricorda, bel bello, quella che visse lo stesso Shakespeare negli anni 1592-94 e che causò la chiusura dei teatri: in un teatro sono rimasti però questi due esilaranti attori che vogliono salvare il patrimonio del grande “Bardo”. E allora sarà un viaggio godibilissimo in compagnia di creature shakespeariane, come Prospero e Puck, Amleto e Shylock, Giulietta e Marcantonio. Lo spettacolo, scritto da Gian Mesturino e Girolamo Angione, è diretto dallo stesso Angione, con le coreografie di Gianni Mancini. Produzione “Compagnia Torino Spettacoli”.
Per quattro lunedì del mese di luglio (dal 7 al 28, sempre alle 21,30), il Cortile del “Palazzo Comunale” ospiterà poi la prima edizione di “Chieri Comic Live Show”, iniziativa curata da “Santibriganti Teatro”, con il sostegno della “Città di Chieri”. La rassegna sarà dedicata all’arte della comicità declinata attraverso spettacoli di “stand up comedy”, genere comico dalla carica dirompente (Biglietti: online a 7 euro su Ticket.it o Santibriganti.it; in cassa a 9 euro intero e 7 euro ridotto).
In programma. “Santo subito”, di e con Stefano Gorno; “Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo”, di e con Giulia Pont; “Me malgrado”, di e con Marco Del Sordo; “Ancora una e poi spengo”, di e con Carla Carucci, regia Francesca Lo Bue.
E per finire, venerdì 18 luglio, alle 21,15, la “Città di Chieri” celebrerà la terza “Festa del Piemonte” (istituita con legge regionale e in ricorrenza ogni anno il 19 luglio, anniversario della battaglia del 1747 al Colle dell’Assietta, tra i Francesi di Luigi XIV e l’esercito sabaudo di Carlo Emanuele III) con lo spettacolo teatrale in lingua piemontese “El piasì d’esi piemuntais”, scritto e diretto da Franca Aiassae Giuseppe Bordone con Mario Pavesio e musiche del gruppo “Ij Sinch Broch”, che eseguiranno un repertorio scelto tra i brani più famosi di Fred Buscaglione e Gipo Farassino. L’ingresso é gratuito.
Il programma può essere consultato su www.comune.chieri.to.it e sui social del “Comune di Chieri”.
g.m.
Nelle foto: Locandine “Shakespeare x 2” e “Chieri Comic Live Show”
LAB GRAAL, LAB GRAAL e ancora… LAB GRAAL
L’estate ormai impazza, le notti sono brevi ma intense e il termometro diurno non dà tregua.
La musica resta però valida contromisura agli eccessi termici, soprattutto dopo il tramonto.
Se poi il ritrovo è organizzato in una fresca Lanzo Torinese (Lans in piemontese e franco-provenzale) con i suoi 525 metri s.l.m., l’occasione aumenta di valore.
Ritorna in concerto il LabGraal sabato 5 Luglio 2025 alle ore 21.30, organizzato da LanzoIncontra, la tecnostruttura della cittadina in Piazza Rolle.
Il gruppo presenterà brani di stampo animalista come “Stop this bloody cruelty” (per fortunata combinazione, pochi giorni dopo la nuova legge contro il maltrattamento animale!) e “Waves of Time”, antica canzone norvegese suonata con la Tagelharpa (violino vichingo), e anche “Krummavisur” antica composizione raccolta durante un viaggio del gruppo in Islanda.
Non saranno certo dimenticati i brani in lingua norrena (antenata delle attuali lingue scandinave) “Herr Mannelig”.
Celtismo e Culture Naturali come quella scandinava hanno un campo larghissimo e altre culture musicali sono sempre rappresentate dal Gruppo, come per esempio “Kan Ar Kann” in lingua bretone, con una trama ispirata alle lotte per l’indipendenza della Bretagna.
Ospiti: il violista armeno Maurizio Redegoso Kharitian, e con poesie di Giancarlo Barbadoro lette dall’attrice Gabriella Pochini.
Voce e strumentisti: Rosalba Nattero, Luca Colarelli, Andrea Lesmo, Gianluca Roggero.
Da sempre il Laab Graal affronta temi legati alla salvaguardia delle tradizioni indigene e ai Diritti Umani. Il gruppo, grazie ad alcuni album prodotti in passato ha ottenuto un partocinio dell’ONU.
Sabato 5 Luglio 2025, ore 21.30 – LANZOINCONTRA – Piazza Rolle, Lanzo Torinese (TO) Ingresso libero
Per informazioni: 011 530 846 – www.labgraal.org – info@labgraal.org
Press Office: PRESSBELLS & COMMUNICATION – Gino Steiner Strippoli – pressbells@gmail.com
Ferruccio Capra Quarelli
A cura di Piemonteitalia.eu
Torna al Parco Dora di Torino il format di musica elettronica diurno, estivo e outdoor, recentemente votato 6° festival del mondo nella classifica stilata da dj Mag, tra le più note riviste di settore
Leggi la scheda:
https://www.piemonteitalia.eu/it/eventi/dettaglio/kappa-futurfestival-2025
L’attrice Laura Curino dà voce alla “Signora degli Oceani” per il Festival “Gran Paradiso dal Vivo”
Domenica 6 luglio, ore 17,30
Frassinetto (Torino)
“Le nostre azioni sconsiderate e distruttive entrano a far parte dei vasti cicli della Terra e con il tempo ci ritornano indietro creando pericoli per noi stessi”: parole da incorniciare e messaggio tanto vero che di più non si può. A pronunciarle, anni fa (un bel po’) e con chiara assoluta preveggenza, la scrittrice e scienziata americana Rachel Louise Carson (Sprigdale, Pennsylvania 1907 – Silver Spring, 1964), grande biologa marina, definita la “Signora degli Oceani” e pioniera dell’ambientalismo moderno, cui, a sessant’anni dalla scomparsa, l’attrice torinese Laura Curino darà voce, domenica 6 luglio (ore 17,30), nella Chiesa di “Santa Croce” di Borgata Chiapinetto, a Frassinetto, sul versante piemontese del “Parco Nazionale del Gran Paradiso”, il più antico d’Italia.

L’evento teatrale (con la partitura drammaturgica di Massimiliano Bucchi e la regia di Marco Rampoldi) rientra nell’ambito del Festival “Gran Paradiso dal Vivo”, l’unico Festival “zero impact” di teatro in natura all’interno di un “Parco Nazionale”, il cui programma prevede, fino al 20 luglio, ben 9 spettacoli unici ed irripetibili – senza quinte e sipario – totalmente immersi (pubblico ed attori) nel contesto naturale per un’autentica esperienza immersiva nei luoghi e nei territori dei Comuni di Alpette, Ceresole Reale, Frassinetto, Locana, Noasca, Ribordone, Ronco Canavese, Sparone e Valprato Soana. Con l’organizzazione di “Compagni di Viaggio” e la direzione di Riccardo Gili, il Festival è promosso dal “Parco Nazionale Gran Paradiso”, con il contributo di “Unione Montana Gran Paradiso – Valli Orco e Soana”, “Fondazione CRT”, “Iren”, “Smat” ed il patrocinio della “Città Metropolitana di Torino”.
L’appuntamento in programma domenica prossima, a Frassinetto è certamente fra i più interessanti inseriti in rassegna e permetterà alla bravissima Curino (dal 2015 direttore artistico del “Teatro Giacosa”, tra i fondatori del “Teatro Settimo”, una bella sfilza di premi e riconoscimenti, nonché docente di “Scrittura Teatrale” alla “Cattolica” di Milano) di raccontare la complessa storia di Rachel Carson, attraverso la voce di Dorothy Freeman, sua carissima amica e confidente, con cui Rachel intrattiene una fitta corrispondenza negli anni più creativi, entusiasmanti, difficili e burrascosi della sua complessa esistenza di donna e di scienziata. Divisa fra desiderio di scrivere e pesanti responsabilità familiari (fu al secondo anno di Università che Rachel, affascinata dalle brillanti lezioni di un’abile insegnante di “Biologia”, decise di cambiare specializzazione passando da “Letteratura” a “Biologia Marina”, pur essendo il mare per lei un perfetto sconosciuto), Carson, lottando con passione e determinazione, riuscì a diventare autrice di successo raggiungendo traguardi impensabili per una donna in quegli anni. Raggiunta la fama, denunciò con coraggio su testi diventati pietre miliari della letteratura ambientalista” – come “Il mare intorno a noi” (1951) e “Primavera silenziosa” (1962) – gli effetti devastanti di alcune sostanze chimiche e dell’inquinamento, scuotendo le coscienze e innescando un movimento che avrebbe cambiato per sempre il rapporto dell’uomo con la natura. Superando barriere e pregiudizi in quegli anni apparentemente insormontabili, questa donna straordinaria riuscì a sollecitare le persone a considerare l’umanità “parte e non padrona del mondo”. Questo, il suo lascito più importante.
Dorothy – Curino raccontano Rachel con amore, ripercorrendo episodi salienti della sua vicenda umana: alcuni intensi e appassionanti, alcuni paradossali e ridicoli, altri assurdi e umilianti, altri gioiosi, difficili e commoventi.
Serata, se possibile, da non perdere. Circondati dalla magica bellezza e dai dolci silenzi di una Natura ancora (si spera) incontaminata, nonché cullati e “coccolati” dal racconto teatrale di una delle nostre più brave e intelligenti attrici, capace con disinvoltura di abbracciare e “fare suoi” testi di nuova drammaturgia accanto ad altri squisitamente classici.
Al termine dello spettacolo, alle 19, da “Mason Bartrumé”, nel pieno centro di Frassinetto, è in programma un’apericena con la stessa Curino.
Per info, prenotazioni e programma: tel. 346/2422756 o www.granparadisodalvivo.it
G.m.
Nelle foto: immagini di Laura Curino in scena
Tre cori a Rivarolo per Gounod

Oltre cinquanta spettacoli per tutte le età e una forte attenzione ai temi sociali ed educativi: è la stagione della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino, che per il 2025-2026 ruota intorno al tema del “Prendersi cura”. Un programma ricco di proposte, nuovi linguaggi scenici, artisti under 35 e spettacoli rivolti a bambini, adolescenti e adulti.
“La nuova stagione della Fondazione TRG unisce arte, educazione e impegno sociale attorno al tema ‘Prendersi cura’ – ha dichiarato l’assessora alle Politiche educative e giovanili della Città di Torino Carlotta Salerno -, offrendo un programma ricco, con numerosi spettacoli e laboratori pensati per coinvolgere i giovani e gli studenti, cittadini e cittadine di domani. Una visione condivisa con la Città di Torino, che riconosce nella cultura e nell’educazione strumenti imprescindibili per la crescita sociale e individuale”.
La sinergia tra la Fondazione TRG e la Città di Torino si riflette anche nel dialogo con le principali istituzioni e rassegne culturali del territorio, quali MITO SettembreMusica, MITO per la Città o il Torino Jazz Festival, con una particolare attenzione alle proposte pensate per le nuove generazioni. Proprio quest’anno tre appuntamenti di MITO saranno ospitati alla Casa del Teatro, ampliando ancora una volta le possibilità di fruizione artistica per il pubblico giovane.
Il tema “Prendersi cura” percorre trasversalmente tutta la stagione e si riflette anche nelle nuove produzioni della Fondazione TRG, come Le quattro stagioni (coproduzione con Unione Musicale) che celebra il ciclo della vita con omaggio musicale a Vivaldi, e Zerozerosottozero di Nicolò Tommasini, spettacolo ideato nell’ambito del progetto B.I.S. per un Teatro Bello, Inclusivo e Sostenibile, vincitore del bando “Circoscrizioni che spettacolo… dal vivo!” promosso dall’Assessorato alla Cultura, che affronta il tema della responsabilità individuale di fronte alla crisi climatica e ai suoi effetti sul mondo animale.
Nel periodo natalizio arriva Il canto di Natale, interpretato da Claudio Dughera e Claudia Martore, mentre a gennaio debutta Il mago di Oz, scritto da Micol Jalla e diretto da Isabella Locurcio. Segue Winnie the Pooh della compagnia Drogheria Rebelot, un poetico viaggio tra ricordi e crescita.
Tra le proposte più originali spiccano It’s a match, ambientato in un futuro distopico dove figli e genitori si scelgono su un’app, e Io uccido i giganti, ispirato all’omonimo graphic novel, entrambi firmati da under 30.
Il repertorio TRG propone spettacoli per tutte le età, tra cui Kolok, In viaggio con il Piccolo Principe, La piramide invisibile, Albert ed io, Sulla vita sfortunata dei vermi, P come Penelope, Pinocchio, Chi sei?, Quadrotto, Tondino e la Luna, Alice in WWWonderland e La caverna delle meraviglie, che affrontano temi di filosofia, scienza, inclusione, crescita e identità.
La stagione si inaugura con il Festival Incanti, che porta in scena due compagnie spagnole: Anónimos (compagnia Rauxa) e Univers (Engruna Teatre). Tra le novità anche Giulietta e Romeo di Roberto Latini, Capolavori di Mario Berruto, K(-A-)O del coreografo Kenji Shinohe, Meraviglia! di Elsinor e Da dove guardi il mondo? de La Piccionaia.
La danza è protagonista con la Fondazione Egri e quattro titoli: Lo Schiaccianoci, M’illumino d’immenso, Einstein – The Dark Matter e il Gala della danza.
Numerosi gli spettacoli per l’infanzia e le famiglie, tra cui Tutto cambia!, Penny e il primo fiocco di neve, Blu, ABCD’emozioni, Il nuovo vestito dell’imperatrice, Toc toc, Babù e il bosco dei profumi, Lino e Lone, Alfonsina corridora, C’è un cavallo nell’armadio, Il lupo e i sette capretti, Lumache, Il primo miracolo, Per questo!, Solitarium, Cappuccetto Rosso nella pancia del lupo e Sciopero!.
Non mancano appuntamenti speciali: Halloween alla Reggia di Venaria in collaborazione con Artemakìa, Funny Magic Show con il Circolo Amici della Magia, e Carnevalzer, festa acrobatica per tutta la famiglia.
Il cartellone include anche incontri, attività educative, percorsi formativi e programmazione scolastica. La Casa del Teatro si conferma così un luogo aperto e vivo tutto l’anno, dove cultura, arte e crescita si intrecciano nel tempo lento e prezioso dell’incontro.
TORINO CLICK
Sabato 12 luglio a Locana all’alba, alle ore 5, con replica domenica 13 a Valprato Soana, al Pian dell’Azaria, con partenza alle 10 da Campiglia, un gruppo di dieci performer di O Thiasos TeatroNatura presentano “Albero Madre quando la fame non si sfama e il sacro si perde”, uno studio teatrale tratto dal mito di Erissitone, metafora dell’importanza del rispetto per la natura e per le divinità che la proteggono. Il mito racconta la storia di un uomo violento, Erissitone, figlio del re Triopa, che abbatté deliberatamente un bosco sacro a Demetra, la dea della terra e dell’agricoltura. Per questa empietà la dea lo condannò a una fame inesauribile che, alla fine , lo portò a consumare anche se stesso.
Lo spettacolo a Locana sarà in borgata Chironio e sarà seguito da una colazione alle 6.30 e a Soana lo spettacolo è abbinato ad una semplice escursione di 60 minuti in compagnia di una guardia del Parco Nazionale Gran Paradiso da Campiglia Soana al Pian d’Azaria.
Fa parte di Gran Paradiso dal Vivo anche il secondo appuntamento di domenica 13 luglio, alle 17.30 a Noasca, quando verrà messo in scena lo spettacolo “Re di Carte” dalla compagnia Compagni di viaggio, accompagnati dal pianista Gioachino Scomegna e dal soprano Sherrie Anne Grieve.
Lo spettacolo è ambientato nei palazzi di Casa Savoia nel secolo in cui nacque l’Italia , con un percorso semiserio che porta in scena, ancor più che i re, le regine, dal 1821 al 1922, con i loro problemi, i loro rapporti di relazione, urgenze e protocolli, Carlo Felice di fronte ai moti piemontesi del 1821, la Bela Rosin, la regina Margherita e la salita al Gran Paradiso del 1890 di Vittorio Emanuele III.
Lo spettacolo a Noasca, con ritrovo all’albergo La Cascata, sarà preceduto dalla Merenda del Re, a offerta libera, a cura della Pro Loco di Noasca e la possibilità di fare il battesimo della sella per provare l’emozione di salire a cavallo per la prima volta.
Gran Paradiso dal Vivo è l’unico festival a zero impact di teatro in natura in un parco nazionale.
Sul versante piemontese del Parco Nazionale Gran Paradiso, il più antico d’Italia, vanno in scena per l’ottava edizione, dal 5 al 20 luglio, nove spettacoli unici e irripetibili, senza alcun sipario, totalmente immersi nel contesto naturale per un’autentica esperienza immersiva in vari territori appartenenti ai Comuni di Alpette, Ceresole Reale, Locana, Frassinetto, Noasca, Ribordone, Ronco Canavese, Sperone, Valprato Soana.
Gran Paradiso dal Vivo è promosso e ideato dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, con il contributo dell’Unione Montana Gran Paradiso, Unione Montana Valli Orco e Soana, Fondazione Crt, Iren , Smat e il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.
Mara Martellotta
Prato inglese”, al Carignano, sino al 13 luglio
“Prato inglese” è una applaudita, divulgativa e refrigerante iniziativa dello Stabile torinese. Accade da anni in estate, portando al pubblico quei testi shakespeariani, divertenti e leggerissimi – vabbè, qualche incursione nei disgraziati amori di Romeo e Giulietta o nella resistibile ascesa di Riccardo III c’è stata, ma la voglia di leggerezza è sempre stata in complesso rispettata -, per la maggior parte banditi dai cartelloni che circolano nelle altre stagioni. A girarsi indietro, si leggono tra i tanti i titoli del “Sogno” e della “Bisbetica domata” e di “Molto rumore” per giungere agli odierni “Pene d’amor perdute” (anno di scrittura tra il 1593 e il 1596, 85’) e “Racconto d’inverno” (1611, 105’) che s’alternano sera dopo sera sino al 13 luglio sul palcoscenico del Carignano. Due letture che saranno – necessariamente, dice il regista Ferrini nelle sue note di regia – guardate e votate alla contemporaneità, ma a una contemporaneità che vorremmo definire noi silenziosa, che non stride e non prevarica. Una bellezza da vedere e da ascoltare. 
Una contemporaneità in cui ci troviamo felicemente catapultati, “queste due opere diranno di noi, diranno delle nostre passioni incontrollabili, delle nostre cialtronerie, dei nostri buoni propositi, del loro misero fallimento”. Etichetta poi, “Prato inglese”, che le deriva da quel tappeto erboso che si prolunga una volta più una volta meno verso la platea rubandole spazio e offre maggior spazio all’azione e iniziativa che, ricordiamolo già adesso, vedrà quello stesso luogo invaso nell’estate del ’26 dalle gesta delle “Allegre comari” e di “Come vi piace”, affidate allo sguardo femminile, nell’ordine, di Marta Cortellazzo Weil e di Giulia Odetto.
Entrambe le commedie hanno quel minimo comune denominatore che le lega nella scenografia di Anna Varaldo (suoi anche i costumi, un plauso a quelle trine color crema, mettiamo, di inizio secolo dentro cui sbarcano alla corte di Navarra la principessa di Francia e le tre damigelle con trolley valigie e borsoni di cuoio al seguito, nelle “Pene d’amor”), una parete sul fondo di porte piuttosto délabré e uno scheletro ligneo che ci vorrebbe far abitare per una serata l’antico Globe; e soprattutto nel lavoro di traduzione e adattamento di uno spigliato Diego Pleuteri, divertito e divertente, applaudito autore e riconosciuto enfant prodige della compagine dello Stabile: su cui ha intessuto la propria regia un Jurij Ferrini in smagliante forma, capace di riconsegnarci la freschezza e il divertimento al gran completo, il piacere del linguaggio con ogni sua invenzione e la sua effervescenza, la costruzione di personaggi a tutto tondo, di mostrarci l’allegria del bene e il buio della malvagità e del sospetto, di farci trascorrere dalla tragedia alla commedia che tutto risolve. Ottenendo il punto più alto nelle avventure dei quattro che sono il re Ferdinando e i suoi tre gentiluomini delle “Pene d’amor”, misogeni che inciampano presto e all’occorrenza pedanti, che hanno fatto voto di dedicarsi per qualche tempo soltanto allo studio più severo e si ritrovano a respingere quei pruriti che a quell’arrivo femminile vorrebbero imporsi. 
È il piacere di una sera a teatro, è la consapevolezza di veder “recitare” senza che vada sprecato nulla, è un contaminarsi piacevolmente l’un l’altro: e riempire davvero il palcoscenico. I quattro sono Vittorio Camarota (Ferdinando), Raffaele Musella (Biron), Aron Tewelde (Longueville) e Samuele Finocchiaro (Dumaine); e il discorso va doverosamente ampliato al Don De Armado di Paolo Carenzo, felicemente incontrollabile, smargiasso con qualche vena di malinconia, un Don Chisciotte o una sorta di miles gloriosus, con quella sua vagonata di fuochi d’artificio, il suo linguaggio spagnolesco pronto a essere sfacciatamente declamato, un po’ uomo d’arme e un po’ meravigliosamente guitto, al suo paggio Motto che è Matteo Federici, giustamente recalcitrante a un certo punto, e allo Zucca di Francesco Gargiulo, perso nel suo inconsapevole innamorato, pronti ambedue a scivolare nella “storia pietosa” dei due amanti di Verona.
È nel “Racconto d’inverno” che Shakespeare ci mostra il taglio netto tra tragedia e commedia, tra malinconia che sfocia nel terrore e nella pena e riconoscimenti e sposalizi che rimetteranno ogni cosa a posto, in un continuo passaggio della vicenda tra Messina e una Boemia da favola in cui l’azione è pronta a capovolgersi (in un clima che è stato definito di “purificazione”), là dove Leonte, re di Sicilia, in un mondo ordinato che va in frantumi, è preso da una improvvisa gelosia, con il sospetto che il figlio che la moglie Ermione porta in grembo sia il frutto del tradimento con il sovrano di quel lontano paese: in uno spazio di sedici anni si arriverà a scomodare l’oracolo di Delfi, si avrà un susseguirsi di sfide e di riconoscimenti, di morti e di resurrezioni, di ricerche e di miracoli, di statue che prenderanno vita. Troppo, anche per Shakespeare. Segnalate le musiche originali di Andrea Chenna, nel cambio di ruoli, nel passaggio da sera a sera, ancora gli attori riescono ad avere la meglio, qualche insicurezza o un troppo “recitare” (diverso da quell’eguale termine che s’è usato sopra) colpisce le attrici, eccezione fatta per Giordana Faggiano che speditamente continua il proprio percorso di crescita: l’aspettiamo nella prossima stagione (a marzo, al Carignano) nelle “Tre sorelle” rivisitate da Liv Ferracchiati.
Elio Rabbione
Nelle immagini, alcuni momenti degli spettacoli.
Lunedì. Per il Flowers Festival alla Certosa di Collegno, si esibisce il rapper Guè.
Martedì. Al Vinile suona Simona Palumbo Latin Quartet. Al Flowers Festival è di scena Brunori Sas, preceduto dalla cantante Milla.
Mercoledì. Debutto del Festival Sonic Park con l’esibizione di James Blake alle OGR. Al Flowers di Collegno suonano gli Psicologi + Silent Bob & Sick Budd. All’Osteria Rabezzana sono di scena gli Svoboda. Al Vinile si esibiscono Only Pop / Tony Degruttola & Giulia Piccarelli.
Giovedì. Per Flowers suonano gli Afterhours +EmmaNolde. Prende il via Alba Jazz con la funambolica sassofonista Lakecia Benjamin all’Arena estiva del teatro Sociale.
Venerdì. Parte Collisioni ad Alba con Roberto Molinaro e Gigi D’Agostino. Al Forte di Bard arriva Gianna Nannini con il suo “Sei nell’anima tour”. Per Alba Jazz all’Arena estiva del Teatro Sociale, suona il quartetto di Mohini Dey.
Sabato. Al Flowers di Collegno suonano i Tre Allegri Ragazzi Morti preceduti dai Viagra Boys.
Al Vinile si esibiscono Lady&The Boomers. Per Borgate dal Vivo a Venaus è di scena il Raphael Gualazzi Trio. Per Alba Jazz all’Arena estiva del teatro Sociale, suona il The Trio formato da :Tullio De De Piscopo, Dado Moroni e Rosario Bonaccorso.
Domenica. Per Alba Jazz si esibisce Aymèe Nuviola “Bonche”.
Pier Luigi Fuggetta