https://www.raiplay.it/programmi/torinofilmfestival

La cerimonia di apertura del 38 Torino Film Festival è stata realizzata dallo studio TV1 del Centro di Produzione Rai di Torino che ospita il programma “Che succ3de?” condotto da Geppi Cucciari su Rai3.
Una scenografia mozzafiato, con un vidiwall che si anima con tutte le immagini del festival, sei telecamere e un allestimento tecnologico da programma di prime time.
La cerimonia sarà visibile il 20 novembre 2020 alle ore 18:30 sul sito di RaiPlay nello spazio dedicato al TFF e curato da Rai Movie.
A fare gli onori di casa Stefano Francia di Celle, direttore del TFF; con lui la vicedirettrice Fedra Fateh e il direttore del Museo Nazionale del Cinema Domenico De Gaetano.
In collegamento il presidente del Museo Nazionale del Cinema Enzo Ghigo, la sindaca di Torino Chiara Appendino e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
Nel corso della cerimonia viene raccontato il passato e il presente del cinema, con un particolare e sentito pensiero a tutti i grandi artisti che ci hanno prematuramente lasciato. Viene presentata la giuria tutta al femminile e si ricordano alcuni dei temi di questa edizione. In rappresentanza di tutti gli autori, interviene da remoto Davide Bongiovanni che nel suo corto (R)esisti affronta la drammatica contemporaneità dell’emergenza Covid.
La cerimonia si chiude con il collegamento dal Messico con la regista Fernanda Valadez e parte del cast tutto al femminile del film d’apertura Sin señas particulares: la produttrice e montatrice Astrid Rondero, l’autrice della colonna sonora Clarice Jensen e l’attrice protagonista Mercedes Hernández.
Per maggiori informazioni e la visione del film:
https://www.torinofilmfest.org/it/38-torino-film-festival/film/sin-se%C3%91as-particulares/41023/
Nello studio di “Che succ3de?” è stato anche realizzato parte del programma speciale per il conferimento a Isabella Rossellini del Premio Stella della Mole per l’innovazione artistica, che sarà possibile seguire venerdì 27 novembre alle ore 18:00 sempre sul sito di RaiPlay nello spazio dedicato al TFF e curato da Rai Movie.
Rai è main media partner del 38 Torino Film Festival.

Arrivato alla sua 38ma edizione, con un badget di circa un milione e 200 mila euro, il TFF che vedremo è costretto a rinunciare ad una ipotesi di formula mista, ovvero la somma ancora piacevole della sala di proiezione e di un’intrusione nel vasto mondo della rete: poi il tutto, considerata l’invasione giorno dopo giorno più pericolosa della pandemia, del morbo che uccide fisicamente e culturalmente, ridotto ad un trasferimento esclusivamente on line. Il presidente del Museo Nazionale del Cinema, Enzo Ghigo, parla di “piazza virtuale”, di “avvolgente accoglienza”, dell’occasione per “ritrovarsi”, ma sappiamo già fin d’ora che non sarà la stessa cosa. Che niente sarà più, bello ed entusiasmante, come prima.
Gustavo Rol, cui in grande amicizia Fellini ricorreva per dare corpo al versante onirico di certe sue storie, portatore di quell’atmosfera “del mistero e dell’ignoto, dell’inspiegabile e del bizzarro” che serpeggia tra tanto cinema. A scegliere, sono 12 titoli da inquadrare ancora meglio nei giorni prossimi, tra il danese “Breeder” di Jens Dahl, il sudafricano “ Fried Barry” firmato da Ryan Kruger, il russo “Mom, I befriended Ghosts” di Sasha Voronov e “The oak room” del canadese Cody Calahan.
Nel panorama complessivo 133 film (su un totale di 4000 opere visionate), suddivisi in lungo medio e cortometraggi, opere prime e anteprime mondiali e internazionali, 4 anteprime europee e 40 italiane. Dodici i film in concorso, Romania, Brasile, Francia, Stati Uniti, Nigeria, Austria, Belgio e Korea tra i paesi partecipanti, unico titolo italiano “Regina” di Alessandro Grande, la storia di una quindicenne orfana di madre, il cui sogno è diventare una cantante. L’unico a credere nel suo talento e ad offrirle ogni aiuto è il padre, che ben la comprende dal momento che lui stesso ha dovuto rinunciare alla propria carriera musicale pur di restare accanto alla figlia. Un legame fortissimo fino al giorno in cui un evento imprevedibile cambierà le loro vite. Da tener d’occhio, produzione Messico-Spagna, “Sin senas particulares” di Fernanda Valadez, una madre alla ricerca del proprio figlio che da mesi ha abbandonato il Messico per cercare un altro avvenire al di là della frontiera con gli Stati Uniti.
“Ha da passà ‘a nuttata”. Parole celebri del grande Eduardo mai come oggi di tanto stringente attualità. Cosi, proprio in tempi di chiusura, causa emergenza sanitaria, delle sale cinematografiche, la città di Racconigi – circa 10mila abitanti e fra i centri più importanti sotto vari aspetti del Cuneese – spera, a buriana pandemica terminata o per lo meno placata, di potersi dotare del piacere di trascorrere qualche ora al cinema. Piacere cui da tempo i racconigesi sono stati purtroppo costretti a rinunciare, se non “emigrando” oltre i patrii confini. Alla città del famoso Castello, residenza dei reali sabaudi dove nacque l’ultimo re d’Italia Umberto II e che, nell’aprile del 2019 (tanto per restare in tema) diventò addirittura set cinematografico per alcune scene di “Outfit”, lungometraggio d’azione scritto e diretto dall’inglese Matthew Vaughn , manca infatti per concretizzare il suo sogno semplicemente un proiettore, un semplice proiettore. Non poca cosa. Ma con qualche aiuto fattibile. Anche perché la sala già ci sta. E’ l’ampio “Salone Gamna” (dalla platea a gradinate che ospita 110 posti) della “Soms”, ex Società Operaia di Mutuo Soccorso di via Costa, oggi sede dell’Associazione Culturale “Progetto Cantoregi”. E proprio dall’Associazione presieduta da Marco Pautasso è nata l’idea di un progetto di crowdfunding tesa alla raccolta di fondi da utilizzare all’uopo. “Il nostro sogno – dicono alla Soms – è quello di poter realizzare iniziative e rassegne filmiche, dedicate di volta in volta a un tema, a un Paese, a un periodo storico, a un regista o a un movimento cinematografico, oppure di poter proiettare pellicole per bambini e famiglie”. Claim del progetto “Riporta il cinema a Racconigi!” e la campagna di crowdfunding – promossa attraverso video, immagini e news online, ma anche con l’utilizzo di locandine affisse in città – ha preso il via nei giorni scorsi attraverso Facebook, Instagram e Whatsapp di “Progetto Cantoregi”, sul sito www.progettocantoregi.it e su www.retedeldono.it. I cittadini avranno tempo fino al 31 gennaio 2021 per la loro donazione, da 10 euro in su, e contribuire così all’acquisto del tanto sospirato proiettore. Ai donatori saranno riconosciuti “premi” speciali di ringraziamento per il loro sostegno, come ingressi gratuiti alle proiezioni e un posto in prima fila alla serata inaugurale della prima stagione cinematografica, nonché la borsa di tela con il logo della “Soms” e di “Progetto Cantoregi”.
anni è un sogno che si realizza per i tanti racconigesi che ne hanno un nitido ricordo e per i giovani che pur non avendo memoria diretta ne hanno sentito parlare. E’ di certo un altro passo in avanti nella crescita culturale della città, grazie a ‘Progetto Cantoregi’ e a chi vorrà sostenere con una donazione l’iniziativa”.


