Sabato 10 luglio la Stagione SCENE ospita i Fratelli Mancuso e Orlando Manfredi in una nuova produzione Rivolimusica nell’ambito della Stagione SCENE.
Liberamente ispirato a “La polvere del mondo” di Nicolas Bouvier, “Mondo Fratello“
fonde il racconto teatrale alla musica ancestrale di Enzo e Lorenzo Mancuso, che tra saz baglama, sazyura harmonium e percussioni, conducono il pubblico, con Manfredi a narrazione, chitarra e voce,
in spazi aperti le cui radici affondano nel “meticciato mediterraneo” ante litteram della Magna Grecia, in un continuo sconfinamento a Oriente
Con 78 alzate di sipario, da fine giugno ai primi d’agosto, nel pieno dell’estate, si continuerà ad andare a teatro. Lo propone il Teatro Stabile di Torino, allineando sui palcoscenici del Carignano e del Gobetti tre proposte, “Prato inglese” rivolta al teatro elisabettiano (dal 6 luglio all’8 agosto), “Staff only” ovvero i mestieri del teatro e rivolta a un pubblico di giovanissimi e famiglie (dal 12 luglio al 1° agosto) e “Summer plays”, rivolta alla drammaturgia contemporanea (dal 29 giugno al 4 agosto), “con l’obiettivo di attivare riflessioni e confronti su temi civili e sociali di grande attualità, come la biogenetica, il cambiamento climatico, le questioni di genere, il neorazzismo, le mafie, il plagio di massa”. E poi ancora seminari di aggiornamento (focalizzati su aspetti tecnici della regia, della drammaturgia e della scenografia affidati rispettivamente a Serena Sinigaglia, ad Emanuele Aldrovandi e a Guido Fiorato), incontri con il pubblico e stage per addetti ai lavori.
Aldrovandi, in scena tra gli altri Lorenzo Bartoli, Vittorio Camarota, Fabrizio Falco, Elena Aimone e Sara Putignano. Il titolo shakespeariano si alternerà con “Staff only”, testo originale di Thea Dellavalle, con la regia di Elena Serra, uno sguardo ai “mestieri del teatro”, alle occupazioni che riempiono il retropalco di un teatro e sono capaci di rendere un unicum la realtà e il sogno. A rendere possibile tutto questo, per l’occasione, sono gli attori Chiara Cardea, Anna Gamba, Pierpaolo Preziuso e Aron Tewelde.
(29 – 30 giugno), Marco Gobetti con l’appassionata narrazione delle “130 repliche de Il nome della Rosa” (dal 1° al 3 luglio), Settembre Teatro e Acciòn Cultural Espanola proporranno “Furiosa Scandinavia” di Antonio Rojano per la regia di Javier Sahuquillo (8 – 9 luglio). E ancora Silvia Battaglio porterà in scena “Ballata per Minotauro”, ispirata al “Minotauro” di Durrenmatt (13 – 14 luglio), dal 20 al 22 luglio Domenico Castaldo con “L’arte del vivere e del morire”, Lorenzo Fontana e Nicola Bortolotti saranno in scena con “HeLa ovvero l’immortalità di Henrietta Lacks”mentre la coppia Giacopini/Vacis chiuderà la rassegna con “Signorina, lei è un maschio o una femmina?” (3 – 4 agosto).
From July 2 to August 3, at
The
Open air museums
neighborhood. Discover their project with their guided tours.
Lunedì. Debutta a Collegno “Flowers” con i Fast Animals And Slow Kids. Per “Stupinigi Sonic Park” si esibisce Umberto Tozzi. Per 3 giorni di fila in vari cinema si può vedere il documentario firmato da Pietro Marcello “Per Lucio”.
Storie dal manicomio”, firmato e prodotto da “Lab22” nella seconda serata del “Flowers Festival”. L’appuntamento, messo in scena in un luogo fortemente simbolico, è per martedì 6 luglio, a partire dalle 21. Dentro quei terribili muri di cinta, costruiti su progetto dell’inegner Luigi Fenoglio e che separavano totalmente il mondo dei “matti” dalla realtà del paese che viveva tutt’intorno, all’esterno, prende corpo una pagina orribile e disumana di storia locale e nazionale, insieme alle vite di chi – adulto o bambino – fu rinchiuso e cancellato come essere umano in quei tetri corridoi, sottoposto a crudeli terapie sperimentali e a punizioni e costrizioni vergognose, sotto l’aspetto psicologico e corporale. Il testo è stato scritto da Serena Ferrari partendo dalle inchieste dei giornalisti Alberto Papuzzi e Alberto Gaino e dal libro di Bruna Bertolo “Donne e follia in Piemonte”, ma anche dalle vite dei protagonisti del tempo, come lo spregiucato professor Giorgio Coda, vice direttore dell’Ospedale psichiatrico, processato nel 1970-1974 per “maltrattamenti” con relativa condanna a cinque anni di detenzione, al pagamento delle spese processuali e all’interdizione dalla professione medica per cinque anni. Ma la storia intreccia anche l’amore nei versi di Alda Merini e in quelli cantati da Simone Cristicchi e da Franco Battiato. Racconta quel mondo e la battaglia che nacque al suo interno e condusse, poi, nel 1978, alla promulgazione della legge n. 180 relativa agli “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori”, comunemente nota come Legge Basaglia, che portò alla chiusura dei manicomi. Già l’anno precedente l’Amministrazione Comunale di Collegno aveva fatto abbattere il primo tratto del muro di cinta che circondava il Manicomio, precorrendo la coraggiosa misura legislativa che decretò il definitivo superamento degli ospedali psichiatrici, con una conseguente e rinnovata sensibilità nei confronti del disagio psichico. Serena Ferrari, insieme a Fabrizio Rizzolo, firma anche la regia di “Fuori. Storie dal manicomio” che conta su un cast numerosissimo, fatto di attori professionisti, ballerini ma anche di un’orchestra che realizza dal vivo, sul palco, tutte le musiche di accompagnamento. “Negli ultimi anni abbiamo creato degli spettacoli su temi d’impegno civile. Ne abbiamo firmato uno sulle morti bianche e sui morti della Thyssen Krupp di Torino, uno per contrastare la violenza sulle donne, uno sulla scomparsa del ragazzo collegnese Fabrizio Catalano» spiega il presidente di “Lab 22”, Claudio Ferrari. Nessuno ha però ottenuto il riscontro di “Fuori”, che ha inanellato, dalla sua prima messa in scena, 15 repliche e 15 sold out. Uno spettacolo forte, che “urla” come suggerisce la slide che viene proiettata prima dell’inizio della pièce. Al centro storie di abusi e violenze. Di speranze e di poesia. Di muri costruiti e non più abbattuti. Di esclusione del diverso. “A tratti un pugno allo stomaco, a tratti una musica che unisce amori e storie. Uno spettacolo intenso che mescola movimento e parole, ricordi e il messaggio che escludere non porta mai a nulla”.