SPETTACOLI- Pagina 192

Ottosottountetto. Vino bianco, fiori e vecchie canzoni

Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino Mercoledì 6 ottobre, ore 21.30

Ottosottountetto

Vino bianco, fiori e vecchie canzoni, tra pop, spiritual e i brani più classici, per il gruppo vocale nato durante il lockdown

Gli Ottosottountetto sono un gruppo vocale composto da amici che fanno parte abitualmente di formazioni corali polifoniche. Si sono formati durante il primo lockdown, cantando ognuno sotto il proprio tetto un brano che hanno diffuso sulle piattaforme digitali. Visto il seguito ottenuto, hanno poi deciso di riunirsi sotto lo stesso tetto per cantare un repertorio che parte dal pop italiano per sconfinare nello spiritual e nei brani più classici del repertorio corale. I componenti degli Ottosottountetto hanno all’attivo, con le rispettive formazioni corali, un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero.

FORMAZIONE

Soprani: Martina Paramatti, Costanza Fiore

Contralti: Anna Maria Genestreti, Alessandra Gamba

Tenori: Matteo Dacasto, Nicola Forlin

Bassi: Claudio Tonino, Gabriele Bosonin

REPERTORIO

Pierre Attaignant – Tourdion

Biagio Antonacci, arr. Alessandro Cadario – Iris

Billy Joel, arr. Kirby Shaw – And so it goes

Tradizionale, arr. Philip Lawson – Down to the river to pray

Gianni Meccia, arr. Nicola Forlin – Il mondo

Part Uusberg – Mis on inimene?

Francesco De Gregori – Rimmel

Tradizionale irlandese, arr. Eoin Conway – Down by the Salley Gardens

Sergio Endrigo – Io che amo solo te

Tradizionale scozzese, arr. Simon Carrington – O my love is like a red, red rose

Gaetano Savio, arr. Nicola Forlin – Maledetta primavera

Nel rispetto delle normative anti-Covid19, ai concerti si accede solo con Green Pass. Grazie alla convenzione attivata con la Farmacia Solferino sarà possibile effettuare il tampone antigenico rapido entro le ore 20 del giorno del concerto al prezzo promozionale di 12 euro.

Ora di inizio concerto: 21,30

Ingresso:

15 euro (con calice di vino e dolce) – 10 euro (prezzo riservato a chi cena)

Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta

Info e prenotazioni

Web: www.osteriarabezzana.it

Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

De Sono, al via la stagione

Interessanti novità nella stagione musicale che promuove la conoscenza dei giovani talenti

 

Prende avvio la nuova stagione musicale della De Sono, che  da trentatré anni vanta un impegno costante nella formazione e nel sostegno dei giovani talenti.

“Dopo un periodo di assenza in cui le attività sono state costrette alla modalità online torniamo a suonare- spiega il direttore artistico Andrea Malvano – proprio nelle sale in cui da sempre presentiamo al pubblico nuove generazioni di musicisti, in quelle sedi che nessuna forma di medialita’ potrà  mai sostituire, in quell’incarico di intenzionalità che prende il nome di esecuzione live”.

“L’impegno nel settore dell’educazione musicale e nel sostegno ai giovani non si è  fermato neanche durante la pandemia – ha chiarito  la presidente della De Sono, Francesca Gentile Camerana”. Si tratta di una finalità che viene perseguita da ormai ben trentatré anni e che quest’anno viene a concretizzarsi anchecon l’avvio di un progetto, nuovo e ambizioso, di educazione all’ascolto, avviato in collaborazione con la Fondazione Agnelli. Questo programma porterà all’avvio di un ciclo di lezioni-concerto nelle scuole secondarie di tutta Italia, dedicato alla memoria di Gianluigi Gabetti.

“Si tratta di una sfida nell’ambito dello sviluppo dell’audience, ma anche della valorizzazione del ruolo della musica nella società – conclude il direttore artistico Andrea Malvano – L’idea è  quella di favorire proprio quelle aree culturali e geografiche che risultano maggiormente problematiche, unendo l’intento educativo al lavoro sul sociale”.

Saranno sette gli appuntamenti concertistica della stagione, capace di offrire a borsisti e ex borsisti importanti occasioni per suonare sui palchi del Conservatorio e del Teatro Vittoria di Torino. Il concerto inaugurale sarà affidato agli strumenti a fiato, con un ricco programma di arrangiamenti operistici studiato in collaborazione con l’ex borsista Fany Maselli. Prevede l’omaggio ai duecento anni di Cesar Franck con protagonista il violoncellista Ilario Fantone, che ha ricevuto una borsa di studio alla memoria di Renzo Brancaleon. Un altro interessante appuntamento sarà quello riservato al Trio Chagall, promettente formazione torinese, diplomata al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Una serata speciale sarà quella dedicata ai 75 anni del compositore Gilberto Bosco, con due brani della sua produzione, eseguiti da due borsisti dell’associazione; dedicato al tema dell’esotismo nel Lied tedescosarà, invece, il concerto Rose dell’Est, con Klaudia Tandl, giovane specialista del repertorio.

Il cartellone risulta arricchito dalla preziosa collaborazione con il Teatro Stabile di Torino, in occasione di ‘Spasso musicale’, concerto spettacolo per la regia di Marco Lorenzi, rimandato a quest’anno a causa del Covid. È rinnovata anche l’altrettanto preziosa sinergia con la Fondazione Renzo Giubergia, in occasione della serata dedicata all’omonimo premio e la partnership con MitoSettembre Musica.

Saranno anche presenti le masterclass per strumenti a arco e gli incontri di perfezionamento dedicati alla memoria di Giovanni Camerana. Il lavoro di neolaureati e dottorandi è sostenuto dalla De Sono grazie all’attività editoriale diretta da Andrea Malvano; di recente è  stata pubblicata dalla casa editrice LIM una tesi universitaria, la trentanovesima pubblicata, a opera di Vittorio Cattelan, dedicata alla musica italiana a Costantinopoli nel primo Ottocento.

Mara Martellotta

La compagnia “Mediascena” al festival di teatro in Albania

La Compagnia piemontese “Mediascena”, è stata invitata a partecipare al Festival Internazionale del Teatro di Elbasan, in Albania, prestigiosa rassegna giunta alla 23° edizione ed a cui partecipano gruppi provenienti da ogni parte d’Europa.

L’opera che verrà presentata allo Skampafestival ( questa la denominazione della kermèsse teatrale) è “ Variazioni Enigmatiche” di Eric-Emmanuel Schmitt, uno dei più grandi drammaturghi viventi. La regia è curata dal saluzzese Emjliano Palali, formatosi presso l’Accademia Teatrale di Firenze, mentre i due protagonisti dell’opera, sono interpretati da Salvatore Curaba, attore agrigentino ma da alcuni anni residente ad Alba, dove svolge l’attività di docente presso l’Istituto Umberto I, e da Andrej Mitorai, giovane artista, anch’egli formatosi presso l’Accademia fiorentina.
“Variazioni Enigmatiche” è un’opera complessa, intrigante, imperniata sui canoni del “teatro di parola” che si snoda sul solco indefinito tra commedia e dramma psicologico. “ E’ una pièce molto impegnativa, sia per la regia che per gli attori – afferma Palali- perché propone diverse sfumature caratteriali dei personaggi: si passa dalla rabbia e dall’ira, al sarcasmo, alla commozione ed alla pietà. Siamo felici di avere avuto l’opporttunità di partecipare ad un Festival così importante, che mette a confrponto le realtà teatrali di diverse nazioni europee”. “ Con Palali ho avuto già modo di mettere in scena, circa tre anni fa, un’opera di Pirandello che ha ottenuto un buon successo- dice l’attore Salvatore Curaba- Adesso, questa significativa esperienza con un testo non semplice ma stimolante nello stesso tempo. Speriamo di rappresentare bene l’Italia ed il Piemonte, in particolare, su un palcoscenico che ha ospitato anche artisti noti al pubblico internazionale, come Maia Morgenstern, la Maria di The Passion di Mel Ghibson.”
Lo Skampafestival si svolgerà dal 1 al 6 di ottobre e la compagnia Mediascena, proporrà la sua pièce teatrale domenica 3 ottobre.

Apre il nuovo spazio di teatro Arete’

Corsi per bambini e adulti, creazione spettacoli, workshop

 

Un nuovo spazio artistico dedicato al teatro proprio alle porte di Torino, a poco più di due minuti a piedi dalla fermata della metro Bengasi. Sabato 2 ottobre alle 20,30 inaugura a Moncalieri, in via Monte Bianco 29, un nuovo polo, una fucina creativa dedicata al teatro.

 

E’ la casa della compagnia teatrale Areté e porta il suo stesso nome. Nasce con l’obiettivo di diventare il luogo aggregante di tutte le attività finora svolte in maniera “itinerante” da questa giovane compagnia che, a Torino, organizza anche la rassegna “(Non) rassegnamoci” al Q77 di corso Brescia. Ospita, dunque, i corsi di teatro: base e intermedio per adulti, più quello pensato per bambini tra i 6 e i 10 anni. Ma Areté a Moncalieri sarà anche casa per la creazione di tutte le produzioni teatrali, attualmente in tournée con “Più vera del vero”, “Il cadavere” e “Il bar delle ombre”.

 

Nella nuova sala di Moncalieri – di oltre cento metri quadrati – ci sarà inoltre possibile organizzare diversi workshop teatrali tenuti da professionisti. «Per ultimo, ma non meno importante, la nuova sede concretizza la necessità di creare uno spazio in cui teatro e cultura sono al primo posto: un luogo che possiamo chiamare casa e che possa diventare un riferimento, uno spazio culturale per la città di Moncalieri e non solo» dice Andrea Zuliani, presidente di Areté. Sabato sera, all’inaugurazione, partecipa il sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna. Prevista la presentazione delle varie attività e un rinfresco.

 

Per quanto concerne i corsi, ottobre prevede una serie di lezioni di prova gratuite. Per i bambini, sono in calendario il 6, 13 e 20 ottobre con partenza corso il 27 ottobre e saggio finale a fine anno. Il 5, 6, 12, 13, 19 e 20 gli incontri gratuiti per gli adulti: maggiori informazioni su www.areteteatro.com.

 

Areté è una compagnia teatrale professionale ed è un’associazione affiliata Arci, attiva dal 2018. Organizza e tiene corsi di formazione teatrale, produce spettacoli e organizza eventi. È formata da tre professionisti del settore: Andrea Zuliani, Simone Valentino e Chiara Pautasso che si occupano della direzione didattica e artistica di tutte le attività.

Areté, in greco ἀρετή, significa “virtù”. In origine simboleggiava la capacità di qualsiasi cosa, animale o persona di assolvere bene il proprio compito. «Per noi, rappresenta l’impegno costante nell’espletare il potere culturale, artistico, umano e aggregante del teatro» spiega il presidente.

Il 1° ottobre in tv a ‘Canale Italia’ si parla di Carlo Olmo

L’avvincente storia del filantropo vercellese in un intenso servizio di Maurizio Scandurra per il talk-show ‘NotizieOggi Lineasera’.

Venerdì 1° Ottobre a ‘NotizieOggi Lineasera’, il programma di punta del prime-time di ‘Canale Italia’ che staziona stabilmente ai vertici delle ‘Tendenze’ di YouTube con ottimi indici di ascolto in crescita, si parla anche di Carlo Olmo.
Il seguito talk-show ideato, scritto e condotto dal giornalista Vito Monaco per la regia di Giuliano Tristo va in onda su ‘Canale Italia 83’ in diretta nazionale dalle 20.00 alle 22.00 anche su www.canaleitalia.com, in streaming su Facebook e su Sky: al numero 937 la prima ora, sul 913 la seconda.
All’interno della puntata anche un ampio servizio sul tema più che mai attuale dell’Economia dell’Anima. Dedicato altresì, quale esempio in tal senso paradigmatico, alla storia straordinaria del filantropo vercellese divenuto Cavaliere della Repubblica Italiana per le generose opere di benemerenza compiute al tempo del Covid facendo ricorso soltanto alla forza del vero amore e alle proprie risorse.
L’ampio filmato, realizzato dal giornalista radiotelevisivo e saggista cattolico Maurizio Scandurra con il valente regista Ivan Bentivoglio per la ‘Ivan Bentivoglio Films’ (rinomata casa di produzione specializzata anche in comunicazione cinematografica d’impresa), racconta altresì l’entusiasmante avventura del film ‘Lupo Bianco’ girato nel Vercellese e premiato alla 78° Mostra D’Arte Cinematografica di Venezia con l’ambito riconoscimento ‘International Starlight Cinema Award’ dedicato alle opere di impegno e pregio sociale.
Nel cast, accanto a Sebastiano Somma e Remo Girone anche lo stesso Maurizio Scandurra (spesso ospite anche a ‘La Zanzara’ di ‘Radio24 con Giuseppe Cruciani, Alberto Gottardo e David Parenzo e a ‘Radio Radio’ con Francesco Vergovich), che ha già più volte manifestato pubblicamente la sua profonda stima nei confronti di Carlo Olmo per averlo coinvolto anche nell’ideazione e stesura, con gli sceneggiatori Stephanie Beatrice Genova e Alessandro Ferrara, di alcune scene afferenti l’ambito della criminologia, materia di cui è da sempre appassionato e attento studioso.
Il lungometraggio patrocinato anche dal Miur, atteso nelle sale cinematografiche a febbraio 2022, è prodotto da Antonio Chiaramonte per ‘CinemaSet’ (già distintasi a Venezia nel 2020 con ‘Io Ho Denunciato’), la regia è di Tony Gangitano, i costumi di Tina Monello.
La première nazionale del film ‘Lupo Bianco’, a inviti, è fissata per domenica 7 novembre alle ore 10.40 presso gli ampi spazi del multisala ‘Movie Planet’ di Borgo Vercelli.

Al via la seconda parte della rassegna Camaleontika di Almese

 Con “Amunì”, spettacolo con la compagnia di detenuti del carcere di Saluzzo


Sabato 2 ottobre 2021 – ore 20:30

Teatro Magnetto, via Avigliana 17, ALMESE (TO)

In caso di maltempo lo spettacolo di svolgerà al

Biglietto unico di euro 12,00 con prenotazione consigliata

Dopo gli spettacoli all’aperto al Parco Robinson la rassegna teatrale di Almese torna al Teatro Magnetto con “Amunì”, spettacolo dell’associazione Voci Erranti e della compagnia dei detenuti del Carcere di Saluzzo, scritto e diretto da Grazia Isoardi.La rassegna proseguirà il 16 ottobre con Mosaico, nuovo spettacolo della compagnia Fabula Rasa, scritto da Patrizia Nicola e Beppe Gromi, e il 20 novembre con “Agrodolce” di Claudio Batta, recupero della data del 7 agosto annullata a causa del maltempo. 
Prosegue anche la campagna social “adotta lo spettacolo” che invita alla condivisione sui social di immagini e post creati ad hoc che invitino i propri contatti agli spettacoli e a vivere la magia del teatro.

CAMALEONTIKA 7 è la settima stagione di teatro e musica organizzata dall’associazione M.O.V. – Moderne Officine Valsusa e dalla compagnia Fabula Rasa ad Almese(TO), comune della bassa Valle di Susa, grazie al sostegno del Comune di Almese, della Fondazione Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale Multidisciplinare, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Piemonte.La direzione artistica è a cura di Beppe Gromi, in collaborazione con Katia Bolognesi e Valeria Fioranti.

Dopo gli spettacoli all’aperto messi in scena al Parco Robinson nei mesi di giugno e luglio, la rassegna torna al Teatro Magnetto con “Amunì”, spettacolo dell’associazione Voci Erranti e della compagnia dei detenuti del Carcere di Saluzzo, scritto e diretto da Grazia Isoardi.
“Questa è la storia di una famiglia, una grande famiglia. Tanti figli, tutti maschi perchè papà diceva che teneva il seme forte e mamma sapeva coltivare bene. Un giorno papà partì. Per dove? Non si sa. Per quanto? Non ce lo disse. Venti anni…e oggi, finalmente, torna a casa. Nostro padre torna a casa e facemu festa. Una grande festa! “
L’Associazione Voci Erranti, dall’anno 2002, gestisce il Laboratorio Teatrale permanente per i detenuti della Casa di Reclusione di Saluzzo (CN) ed ogni anno produce un nuovo spettacolo aperto alla cittadinanza e agli istituti scolastici della Provincia raggiungendo oltre duemila presenze di spettatori.Da sempre, in accordo con le autorità competenti, il gruppo replica gli spettacoli in teatri esterni, anche fuori regione, perché realtà di teatro in carcere riconosciuta di eccellenza e raccogliendo sempre notevoli consensi sia da parte del pubblico che degli addetti ai lavori. Nel 2013 nasce, con la regia di Grazia Isoardi, AMUNI’, spettacolo che parte dalla riflessione dei detenuti sul tema della paternità, dell’essere contemporaneamente figli e padri, padri assenti e figli difficili, figli cresciuti senza padri non perché orfani, quanto privi di padri autorevoli, portatori di valori  e testimoni delle responsabilità della vita.Ora questi figli vivono nell’attesa del ritorno alla libertà e nel frattempo, diventati loro stessi genitori, attendono il ritorno del padre proprio come Telemaco fece con Ulisse.AMUNI’ è la storia di nove fratelli che attraverso i giochi e i ricordi dell’infanzia ritornano a loro volta bambini. “…che cosa vuol dire essere padre? Chi me lo può insegnare? C’è un altro Padre? Cosa sarebbe cambiato nella mia vita se papà fosse stato presente? ….”Pensieri di vite recluse, dubbi abitati dai sensi di colpa e responsabilità mancate, nostalgie di infanzie negate che prendono forma sul palcoscenico in un contesto di festa dal sapore amaro dell'”assenza”.
La rassegna proseguirà il 16 ottobre con Mosaico, nuovo spettacolo della compagnia Fabula Rasa, scritto da Patrizia Nicola e Beppe Gromi, e il 20 novembre con “Agrodolce” di Claudio Batta, recupero della data del 7 agosto annullata a causa del maltempo.
Il biglietto di ingresso è di euro 12,00 e l’accesso rispetterà le normative vigenti sul contenimento dell’epidemia da Covid-19. Si consiglia la prenotazione entro due giorni dall’evento – al numero 3348785494 o all’indirizzo rassegnacamaleontika@gmail.com – e presentarsi almeno 1h prima dell’inizio dello spettacolo.In caso di maltempo lo spettacolo verrà messo in scena al Teatro Magnetto di Almese
Per invitare il pubblico in questo particolare periodo, Camaleontika ha lanciato la campagna social “Adotta uno spettacolo”. Partendo dalla presa di coscienza che senza un pubblico il teatro non esiste e che è quindi necessaria la responsabilità partecipativa di ognuno, con il claim “Il teatro lo fai anche tu” si è deciso di chiedere ad amministrazioni, associazioni, gruppi culturali e singole persone di “adottare” uno o più spettacoli, attraverso la condivisione sui social di immagini e post creati ad hoc che invitino i propri contatti a vivere la magia del teatro.
CAMALEONTIKA 7
Inizialmente prevista tra novembre 2020 e maggio 2021, si sta svolgendo in altre date per le ovvie motivazioni “pandemiche” con spettacoli che proseguono il cammino intrapreso sette anni fa, in maniera camaleontica tra divertimento, emozioni, domande, riflessioni e impegno civile.Il direttore artistico Beppe Gromi ha presnetato così il nuovo cartellone:«Camaleontika torna coloratissima, per ridisegnare gli orizzonti offuscati da questi lunghi mesi di lontananza dal palcoscenico e dall’incontro con il pubblico, linfa vitale per il teatro. Il tema dell’Esilio ha sfiorato sensibilmente questa nuova edizione, così come ha lasciato segni che dovremo imparare a decifrare e le parole di Italo Calvino “Credevo di vedere tutto e non era che la scorza” ci inducono a una profonda riflessione.Abbiamo condiviso il desiderio di resistere alle intemperie con nuovi compagni di viaggio e gli spettacoli ospitati sfiorano, evocano, nascono o ritornano da un Esilio. Creazioni che, in equilibrio tra comicità e impegno civile, accendono lo sguardo sull’ambiente, sul nostro rapporto con l’alimentazione e lo spreco, su  storie di donne, mamme e figlie che raccontano la forza dell’amore e la lotta per un futuro migliore».

I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Il 16 ottobre alle ore 21:00 si conclude con “Mosaico”, nuovo spettacolo della compagnia Fabula Rasa, scritto da Patrizia Nicola e Beppe Gromi e con in scena Katia Bolognesi, Gloria Liberati, Martina Manera, Virgina Orlando e Franceasca Zitti. Nello spettacolo, la voce, i sogni, lo strazio e il coraggio di Genoeffa Cocconi Cervi, donna morta nel 1944 a seguito della prostrazione per la perdita di suoi sette figli uccisi dai fascisti, si riverberano sulla storia di una donna in fuga coi figli, di due sorelle combattenti, di una ragazza costretta a prostituirsi. E in sottili rimandi dialogano con l’amore e gli incubi di madri che hanno perso i propri figli, tessere di un Mosaico che evoca le infinite parti in cui si manifesta la vita nei suoi aspetti quotidiani e straordinari in continua alternanza.
Il 20 novembre alle ore 21:00 è in programma “Agrodolce” con Claudio Batta, attore conosciuto dal grande pubblico nel personaggio di Capocenere, “l’enigmista” di Zelig Circus, e per i personaggi ai quali da voce in radio in fortunati programmi di RTL 102.5 e di Radio 105. Scritto da Claudio Batta insieme a Riccardo Piferi e Marco Targaste, lo spettacolo porta lo spettatore a riflettere sulla tematica dell’alimentazione e degli sprechi con ironia e intelligenza, il tutto condito con una buona dose di sane risate. Il comico milanese ci farà vedere che oggi non siamo più quello che mangiamo, come diceva Feuerbach, ma siamo quello che compriamo, che mangiamo tanto e male invece di poco e bene, che è statisticamente provato che il 30% della nostra spesa finisce nella pattumiera e che siamo circondati da frodi e sofisticazioni alimentari.

Due giorni di odio al Teatro Garybaldi di Settimo

Sabato 2 e domenica 3 ottobre alle 20.00, per la stagione “Battiti – Dentroefuori”, il Teatro Civico di Garybaldi di Settimo Torinese ospiterà il debutto nazionale di “Io Odio – Apologia di un bulloskin”, primo progetto della trilogia “Indagare il male”, prodotto da Santibriganti Teatro.

Il testo, nato da alcune riflessioni sulle devianze protocriminali e loro sviluppi, sorgenti spesso in età adolescenziale, è stato scritto da Valentina Diana e vedrà in scena Luca Serra Busnengo, diretto dalla regia di Maurizio Bàbuin, che spiega: “L’intento è appunto indagare la nascita e lo sviluppo del male, che è soprattutto maschio, perché è spropositato il divario: per una donna che si macchia, ci sono cento uomini che delinquono, feriscono, stuprano, uccidono, disprezzano; considerando i fatti, più o meno gravi di cui si viene a conoscenza e quelli assai più numerosi che restano sconosciuti.”

L’obiettivo artistico è quello di sviluppare una riflessione particolarmente forte che si incentri su categorie e loro derive tristemente protagoniste della nostra contemporaneità. Dal palco, l’odiatore svelerà, provocherà e non avrà remore a dire fino in fondo quello che pensa, raccontando ciò che ha fatto e urlando il suo odio, ormai sdoganato. Allo stesso tempo cercherà di portare in luce l’ipocrisia, facendo uscire alla luce l’odiatore che è presente in ogni persona.

“Io Odio” sarà il primo capitolo  della trilogia “Indagare il male”, la prima manifestazione del “maschio feroce”, padrone, in modo ancestrale votato alla lotta, non più per conquistare il sostentamento, ma crogiolandosi in posizioni di potere che irrorano di piacere o perdendosi alla ricerca di uno status frutto di retaggi non più tollerabili. Fare luce nel torbido, abituarsi a vedere, esaminando il processo dall’interno, dal punto di vista di chi il male lo fa, senza etichettare, escludendo il giudizio, esponendo i casi nella loro nudità perché la crudezza da sola può illuminare e conoscere e capire aiuta a superare.

Per consentire il distanziamento tra il pubblico, il numero di posti disponibili sarà limitato. Per questo motivo è caldamente consigliato prenotare il proprio posto chiamando lo 011-645740 o pre-acquistarlo online sul sito www.ticket.it.

 

Sabato 2 e domenica 3 ottobre – ore 20.00

“Io Odio – Apologia di un bulloskin”

di Valentina DIana

con Luca Serra Busnengo

regia Maurizio Bàbuin

elementi scenici Marco Ferrero

luci e suoni Nicola Rosboch

foto di scena Stefano Roggero

video di scena Fabio Melotti

produzione Santibriganti Teatro

Primo episodio del progetto di trilogia “Indagare il male – maschio docet”

 

 

Stagione 2021 “Battiti – Dentroefuori” – Teatro Civico Garybaldi di Settimo Torinese

 

La stagione teatrale 2021 “Battiti – Dentroefuori” del Teatro Civico Garybaldi di Settimo Torinese, organizzata da Santibriganti Teatro, è stata realizzata con il sostegno della Città di Settimo Torinese – Fondazione ECM e della Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “PerformingArts“, con il contributo della Fondazione CRT nell’ambito del bando “Note&Sipari” e con il sostegno della Regione Piemonte.

Ospitalità in collaborazione con ConcentricaIn-Box VerdeTorino Fringe Festival e Fertili Terreni Teatro.

Santibriganti Teatro aderisce al Comitato Emergenza Cultura

 

 

Teatro Civico Garybaldi di Settimo Torinese

Via Partigiani 4, Settimo Torinese

011 8028501 • garybaldi@santibriganti.it • Garybaldi è su Facebook

 

Inizio spettacolo: ore 20.00

 

Biglietti: 13 € – ridotto 10 € – ridotto extra 5 €

 

Modalità di acquisto biglietti:

– Prevendita online: www.ticket.it

– Prenotazione solo telefonica: 011 645740 dal lunedì al venerdì dalle 12.30 alle 16.30

– Cassa: apertura un’ora prima dello spettacolo

Esterno notte, quando le immagini accendono la città

Torna il grande evento di proiezioni diffuse per le vie e i quartieri di Torino

Giovedì 30 settembre 2021, dalle 21.00 alle 24.00, Torino 

Torna, alla sua seconda edizione, ESTERNO NOTTE, il grande evento di proiezioni diffuse per le vie e i quartieri di Torino, che, nella serata di giovedì 30 settembre dalle 21.00 alle 24.00accenderà di immagini i palazzi, i muri, le finestre, i cortili e i balconi della città. Una città che, per una sera, si trasformerà attraverso le storie, le fotografie, i video che i cittadini e le realtà partecipanti condivideranno durante una vera e propria festa per immagini, di tutti e per tutti.

Il filo conduttore scelto per il secondo appuntamento di Esterno Notte è ‘trasformazioni’, intendendo questo concetto in senso aperto e stratificato. Le trasformazioni come risposta alle sfide del presente, come evoluzione del pensiero e delle dinamiche sociali, come istinto di resilienza e ricostruzione, ma anche come irreversibile processo di alterazione dell’equilibrio che regola i paesaggi naturali e sociali, di fronte al quale l’unica prospettiva possibile è quella di un cambiamento radicale degli stili di vita.

Anche in quest’ottica, Esterno Notte mira a sperimentare nuovi sistemi di condivisione culturale che non siano più solamente digitali ma che permettano una fruizione su larga scala in piena sicurezza.

La seconda edizione di Esterno Notte – commenta il direttore di CAMERA Walter Guadagnini ­– rappresenta il momento in cui la città tutta, le sue realtà istituzionali, le associazioni, i singoli cittadini, si ritrovano in un momento di festa collettiva attraverso la condivisione delle immagini: quello che facciamo tutti i giorni, tutti i minuti con i nostri telefonini in privato, lo facciamo ora in pubblico, inviamo ai nostri concittadini le immagini che amiamo, che ci divertono, che ci rappresentano. Ci auguriamo che diventi una grande manifestazione, alla quale ognuno porta il suo contributo, a seconda delle proprie inclinazioni e dei propri mezzi, come sempre accade nella vita di una città sana.

L’anno scorso CAMERA, nella prima edizione di Esterno Notte organizzata per festeggiare il quinto compleanno della Fondazione, ha voluto ricordare la strada percorsa proiettando uno slideshow di immagini delle quaranta mostre realizzate fino ad allora sulla facciata della chiesa di San Michele Arcangelo in via Giolitti e ha proposto un’installazione multimediale nel suo cortile interno con immagini d’archivio e sonorità diffuse. – continua la curatrice del progetto Monica PoggiOggi invece ci concentriamo sul futuro, sia generazionale che, in un certo senso tecnologico, attraverso la proiezione dei lavori dei trenta giovani che hanno partecipato al corso-concorso di fotografia Reality Shot raccontando, attraverso le fotocamere dei propri cellulari, i quartieri periferici torinesi di Falchera e Mirafiori.

Il progetto Reality Shot, promosso dall’Atc del Piemonte Centrale insieme con la sua società in house Casa Atc Servizi e l’associazione Kallipolis, e diretto dal critico d’arte Luca Beatrice, sarà infatti protagonista delle proiezioni che CAMERA propone nel suo cortile interno (ingresso da Via Giolitti, 35). Oltre ad affrontare il tema della rappresentazione delle periferie, questione imprescindibile nella lettura della società contemporanea ma anche negli sviluppi della fotografia italiana, il progetto sposa appieno il tema delle ‘trasformazioni’. Le immagini realizzate dagli autori a seguito di diverse uscite insieme ai due tutor Simone Mussat Sartor e Maura Banfo, esprimono una varietà di stili e di approcci che ben caratterizza la mutevolezza della fotografia di oggi. Da scatti in bianco e nero in grado di enfatizzare le dinamiche sociali che intercorrono fra gli abitanti di questi quartieri, con un chiaro richiamo alla tradizione della street photography, a scenari stranianti ricostruiti o alterati attraverso strumenti digitali, i lavori proiettati sono in grado di restituire un panorama iconografico sfaccettato e vario.

A Esterno Notte partecipano 80 realtà, con, al momento, 15 privati cittadini (*elenco aggiornato al 23 settembre)

A Pick Gallery – Accademia Albertina di Belle Arti – Acli di Torino Aps – Almanac Inn – Antiloco aps con Il Piccolo Cinema – Associazione Culturale Migma & Liquidstone srl – Associazione Museo Nazionale del Cinema –  Archivio di Stato di Torino – Archivio Superottimisti con Torino Stratosferica – Associazione Gomboc – Atb Associazione Culturale – Bagni Pubblici di Via Agliè con Torino Jazz Festival – Base Scafidi Milia Architetti –  CAMERA con Reality Shot – Casa del Quartiere San Salvario – Comune di Venaria Reale con Reality Shot – Comando provinciale Torino, Vigili del fuoco – Crag Chiono Reisovà art gallery – Cripta747 – Fiaf – Fionda –  Fondazione Circolo dei Lettori – Fondazione Compagnia di San Paolo – Fondazione Mirafiori con Reality Shot – Fondazione Torino Musei – Galleria Febo e Dafne – Galleria Giorgio Galotti – Galleria In Arco – Galleria Peola Simondi – Ideificio Torinese – Ied Istituto Europeo di Design – Il Punto – Istituto Bodoni Paravia – Jest – Luca Pannoli visual artist – Mara dei Boschi – Mazzoleni Art – Mole Antonelliana – Mucho Mas! – Museo A come Ambiente – Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia – Museo della Sindone – Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà – NH Collection Piazza Carlina – Nordic Things – Oggetti Specifici – Orti generali – Paratissima – PAV Parco Arte Vivente – Plastikwombat – Polo del ‘900 – Quartz Studio – Qui in Vanchiglia – Recontemporary – Reflex Tribe aps – Showroom Vanni – Stasis Aps – StreetView Art Gallery con ARCI Antonio Banfo – The Portrait gallery – Unduo – Urban Lab – Van Design Studio – Vernice Fresca in Barriera – Yit Architetti.

Sul sito e sui social di CAMERA sarà disponibile una mappa virtuale dell’evento, che permetterà a chiunque sia interessato di trovare e scoprire tutti i luoghi di proiezione, in una sorta di caccia al tesoro fra le strade della città.

Tutte le proiezioni saranno fruibili gratuitamente, passeggiando per strada o affacciandosi dal proprio balcone.

In occasione del sesto compleanno di CAMERA, venerdì 1 ottobre si potrà visitare la mostra “Walter Niedermayr. Transformations” a titolo gratuito.

Esterno Notte 2 ha ricevuto il Patrocinio della Città di Torino.
Documentazione fotografica in partnership

Se Nanni Moretti perde la sincerità dei suoi affetti

Esce nelle sale “Tre piani”

 

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

 

Spostando l’ambientazione – con la collaborazione di Federica Pontremoli e Velia Santella – dall’originale Tel Aviv del romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo (edito in Italia da Neri Pozza) ad un lungotevere romano, Nanni Moretti affronta in “Tre piani” (presentato all’ultimo festival di Cannes, undici minuti d’applausi ampiamente reclamizzati ma non preso in considerazione dalla giuria guidata dal “gaffeur” Spike Lee) per la prima volta un soggetto non suo. Una storia corale, non centralizzata, una microsocietà che con difficoltà tenta di affrontare la quotidianità piena di ombre, gli affetti di poco conto, le asprezze che nascono con chi ti sta accanto, le scelte che possono aiutare o scalfire enormemente il corso di una vita, il senso della colpa e la sua maturazione come il superamento atteso da sempre, le perdite e la scoperta delle parole che non si sono mai dette, l’educazione dei figli e l’impossibilità ad una altruistica comprensione, la giustizia che giudica o che assolve. “Tre piani” è tutto questo attraverso gli occhi di Moretti e molto altro ancora.

Nell’appartamento del primo piano abitano Sara e Lucio con la loro bambina di sette anni, Francesca, che spesso affidano alla comoda assistenza di una coppia di anziani signori; quando il vecchio, che non ci sta più tanto con la testa, e la piccola una sera scompaiono per venire ritrovati dopo poche ore in un buio giardinetto Sara sa affrontare l’incidente con rasserenante comprensione mentre per il marito esso diventa rabbiosa ossessione, nella certezza sempre più esasperata che l’uomo abbia abusato della figlia. Sopra, una giovane madre, Monica, che ha appena partorito, compagna di un uomo sempre assente per lavoro, facile a scivolare nella solitudine, che la spinge a intravedere fantasmi o accomodanti realtà, e nella follia di cui già sua madre è vittima. All’ultimo piano una coppia di giudici, Vittorio e Dora, alle prese con un figlio che tra aspre discussioni e incomprensioni e violenze si stacca sempre più da loro e che una notte, rincasando ubriaco, uccide con l’auto una donna. Dora è spinta a cercare di comprenderlo, a sviscerare un disagio che si fa sempre più feroce, mentre il padre lo allontana definitivamente, nell’intransigenza di un castigo che il ragazzo dovrà affrontare da solo.

Cosa c’è che non va in questo affresco umano che si srotola nel tempo di una decina d’anni, in questo ultimo film del regista di “La stanza del figlio” e di “Mia madre”, tanto per citare due titoli che al contrario ci sono rimasti nel cuore? C’è la difficoltà delle tre vicende a riunirsi in un unico sguardo, a farsi concreto spessore, e certo non basta il ballo sul finale nell’intento d’abbandonare le proprie piccole persone per aprirsi al mondo, alla comunità riunita e alla felicità leggera e generale. C’è quella separazione che divide il mondo tra un universo maschile riprovevole e un altro femminile assai più assennato e consapevole. C’è in fondo la facilità con cui si è riassunto il bellissimo romanzo di Nevo, prosciugandolo, c’è l’ingombrante apporto del regista, abituato a “dire” le battute, che s’è materializzato e fatto personaggio vivo e vegeto, c’è una sincerità di sentimenti interiori che troppo spesso viene a mancare, ci sono interpretazioni che paiono attestare la partecipazione ad un compitino fatto per bene, diligente nello svolgimento, ma nulla più. Per tutti, la Buy diventa sempre più Buy e la Rohrwacher sempre più Rohrwacher, per dimenticare subito e tutto lo Scamarcio in lacrime. Moretti guarda all’interno del piccolo palazzo la nostra intera società, la espone e non la giudica con i mezzi di un tempo, lo fa con distacco, mescola destini con uno sguardo che a tratti saresti quasi tentato di definire assente, mentre a noi sarebbe piaciuta la vibrante partecipazione di qualche titolo fa.

Un “Abito” per la musica classica contemporanea

I tanti appuntamenti del “EstOvestFestival” dal 4 ottobre al 19 dicembre

Torna “EstOvest Festival”, il più importante appuntamento dellautunno per la musica classica

contemporanea. Dal 4 ottobre al 19 dicembre si terrà la ventesima edizione, promossa

dallAssociazione EstOvest Festival, a Torino e in diversi luoghi del Piemonte, con più di 20 eventi.

Sono attesi ospiti da tutto il mondo, dal violoncellista finlandese Anssi Karttunen al violinista

polacco Rafal Zambrzycki-Payne, e al violoncellista tedesco Lucas Fels, oltre a talenti italiani di

livello internazionale come Francesco Dillon e il Quartetto Maurice. Ci saranno poi la violinista Eilís Cranitch, presidente onorario del festival, ed Elizabeth Wilson, fondatrici del festival e dello Xenia Ensemble, nucleo artistico da cui è nata la manifestazione. La crescita di EstOvest ha portato alla contaminazione fra diverse arti, aspetto che questanno sarà declinato non solo attraverso lalto numero di collaborazioni, ma con il contributo di grafici, video editor e persino macchine. Il 4 ottobre, alle ore 18, lAula Magna del Politecnico di Torino ospiterà “Intelligenze”, evento in cui una macchina, Sally, «dipingerà» dei quadri «lasciandosi ispirare» dalle musiche di Arnold Schoenberg, Enno Poppe, Jörg Widmann, Bernd Alois Zimmermann e Friedrich Gulda.

Nei progetti innovativi proposti da “EstOvest” rientra “Inhubita”, al Polo del 900 per tutta la durata

della manifestazione, creato da Andrea Gerratana e Riccardo Perugini. Fra elementi videoludici

e musica, lobiettivo è indagare, con quattro installazioni, il rapporto fra esseri umani e case. A proposito di contaminazioni, molta attenzione sarà riservata al rapporto fra arte musicale e

fotografia. Claudio Pasceri, musicista e direttore artistico di “EstOvest”, lavorerà con il fotografo Luca Del Pia per trasformare in immagini un preciso numero di lemmi che rappresentano la musica classica contemporanea. L’ultima novità è la creazione di un evento interamente dedicato al repertorio contemporaneo del violoncello. Nasce a Torino la Contemporary Cello Week, che dal 21 al 24 ottobre porterà incittà importanti violoncellisti a livello internazionale. Sarà offerto uno spaccato della sconfinata produzione realizzata per questo strumento, con esibizioni affiancate da tavole rotonde e masterclass, organizzate al Camplus Bernini con il Conservatorio G.Verdidi Torino. Sono rivolte a compositori e giovani di talento da tutta Europa, ma anche il pubblico potrà accedere. Il calendario concertistico, poi, coinvolge anche Politecnico, Circolo dei lettori e Museo Ettore Fico.

“Il ventesimo anno di EstOvest Festival – dichiara Adrian Pinzaru, presidente dell’Associazione

EstOvest Festival – ci porta a proiettare lo sguardo sul percorso intrapreso. Dagli esordi nel 2001,

grazie all’impegno costante del gruppo di lavoro e al sostegno e accompagnamento dei

finanziatori, “EstOvest” è cresciuto anno dopo anno in termini quantitativi, di eventi, e qualitativi, nella proposta artistica. Vent’anni di continue trasformazioni e rimodulazioni”. “Il tema è da sempre caro alla manifestazione – commenta Claudio Pasceri, direttore artistico di EstOvest Festival – e il luogo della musica e dei musicisti nella comunità è in questa edizione assolutamente centrale. Il titolo del 2021, “Abito”, intende le molte declinazioni e i suggestivi e sfaccettati significati del concetto di abitare. Leghiamo la presenza di artisti giovani a quella di musicisti riconosciuti a livello internazionale, cercando di mettere tutto sempre sullo stesso piano. Intendiamo così creare nel pubblico che frequenta il festival l’habitus, l’abitudine, a una proposta rilevante sul piano musicale, ma innanzitutto inclusiva e omogenea”.