SPETTACOLI- Pagina 157

Gli oggetti di una diva e le immagini eterne firmate Sam Shaw: rivive il mito di Marylin

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La mostra ospitata nella Palazzina di caccia di Stupinigi sino al 18 settembre

 

Fu una bella amicizia quella tra Sam Shaw e Marilyn Monroe, un’amicizia che si srotola autentica lungo gli anni di un decennio e poco più, lungo i Cinquanta, lui sui quaranta lei di venticinque anni quando si conobbero, lui che s’interessa alla musica e al teatro, alla pittura e alla scultura (in gioventù, senza soldi, se n’è anche andato per le strade di New York a raccogliere catrame per realizzare le sue prime opere) alla letteratura, all’attivismo politico; lei dal ’47 gira per gli studios, con particine di nessuna importanza, non accreditata, sino a tre anni dopo quando fa compagnia per poco meno di un minuto ai fratelli Marx per “Una notte sui tetti”, per poi incamminarsi verso la “Giungla d’asfalto” di Huston ed “Eva contro Eva” di Mankiewicz. L’anno successivo Shaw lavora alla 20th Century Fox al film “Viva Zapata”, Marilyn è pur la fidanzata del regista Elia Kazan ma i ruoli scarseggiano e per arrotondare si propone all’amico Sam come autista, tutti i giorni della lavorazione del film, nel tragitto casa lavoro.

E poi, diventato Shaw un fotografo di successo, saranno le prime immagini, e la descrizione di una fama senza precedenti, lei che da Norma Jeane Mortenson diventa l’eterna Marilyn, una foto dopo l’altra a scattare i momenti di una donna e di una diva, del privato e della celebrità davanti ai riflettori, dell’immagine del sesso, non soltanto l’oca svampita e la biondo platino con poco cervello, che scalò il matrimonio dell’intellettuale Miller per elevarsi culturalmente, ma anche l’essere intelligente, comunicativa, spiritosa: come inevitabilmente del viso che non può nascondere quel velo di pensiero ombroso, di tristezza, di un passato che ha conosciuto dolori, troppi, sin dall’infanzia. La bellezza del bianco e nero e la gioia del colore, una giornata al mare in un costume bianco intero o la scommessa della “grande interpretazione”, seduta sulla panchina di un parco, a fingere di orecchiare le parole di una giovane coppia che non la riconosce; a bersi una tazza di tè o nel momento del trucco tra le luci e lo specchio, a ripassarsi la matita sulle labbra, avvolta in una canottierina nera, spalline sottilissime, a scappare dal St. Regis Hotel di New York per andare a girare la scena immortale di “Quando la moglie è in vacanza”, dove l’abito bianco della svampita “the girl” del piano di sopra, all’uscita della sala cinematografica, viene sollevato, attraverso la griglia d’aerazione, dallo spostamento d’aria causato dal passaggio di un treno della metropolitana: sotto lo sguardo di un disincantato Tom Ewell e di un inviperito Joe Di Maggio, poco propenso a vedere la moglie a gambe scoperte sotto gli occhi di decine di curiosi che assistevano alle riprese sulla 51a strada (tali il trambusto e la calca che Billy Wilder decise di rifare la scena in studio poi). Con grande felicità, al contrario (le cronache ci hanno riportato il suo viso), del tipo incaricato dì azionare la macchina del vento al piano di sotto.

Poi Marilyn nella vasca da bagno che trabocca schiuma, che sorride allegra all’obbiettivo, Marilyn e Arthur Miller, innamorati, che si guardano negli occhi, o in compagnia dei genitori di lui. Queste e molte altre ancora le fotografie di Sam Shaw raccolte alla Palazzina di caccia di Stupinigi, sino al 18 settembre, nella mostra “Forever Marilyn”, presentata da Dreams Associazione Culturale e da Next Exhibition con il patrocinio di Torino Metropoli, un percorso per gli appassionati e non soltanto a sessant’anni dalla morte dell’attrice – la notte tra il 4 e il 5 agosto 1962, forse anche quella con soltanto addosso Chanel numero 5?, nuda sul letto e con la cornetta del telefono nella mano, a soli trentasei anni, quando ci raccontarono che la morte era dovuta “con alta probabilità” al suicidio -. Con le immagini di Shaw, sono esposti molti dei tantissimi oggetti che Ted Stampfer, di origini tedesche, collezionista cinquantenne “malato di Marilyn” sin dall’età di dieci anni, ha messo a disposizione della mostra. Un patrimonio ricavato da case d’asta, archivi di studi cinematografici e da collezioni private, più di 1500 originali, attualmente il più grande e importante del suo genere. Si allineano nelle teche illuminate i guanti indossati il giorno del matrimonio, i suoi occhiali scuri e i biglietti d’aereo, la lettera d’amore a Miller, gli oggetti per il trucco, un paio di bigodini (e qualcuno avverte che, a guardar bene, si può ancora intravedere un capello dell’attrice), il tubetto di colla che usava per applicarsi le ciglia finte, l’abito rosso di “Come sposare un milionario”. Ogni cosa è lì a ricreare un’aura di leggenda, un lampo di ricordi, a riportarci a certi sorrisi come a questo piuttosto che a quel titolo di una filmografia dove si contano poco più di una trentina di opere, dalle prime apparizioni ai momenti di ineguagliabile maturità. Ogni cosa è lì, anche nel proprio mistero, a distanza di decenni, a rivelarci ancora una volta il fascino di un’attrice e la solitudine di una donna (“trova qualcuno che ti rovini il rossetto non il mascara”), il suo desiderio di amare e di essere amata (“vorrei essere felice, ma chi lo è? chi è felice”), la ricerca di sicurezza, la consapevolezza che il suo successo arrivava dal pubblico e non alle “costruzioni” di una casa cinematografica (“Hollywood è un posto dove ti pagano mille dollari per un bacio e cinquanta centesimi per la tua anima”), il suo innegabile humour (“dicono che il denaro non faccia la felicità, ma se devo piangere preferisco farlo sul sedile posteriore di una Rolls Royce piuttosto che su quelli di un vagone del metrò”).

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini, scatti fotografici di Marilyn Monroe nell’obbiettivo di Sam Shaw, nel privato e durante le riprese di “Quando la moglie è in vacanze” negli studi della Fox; una scena del film, accanto a Tom Ewell.

MiTo SettembreMusica, al Lingotto il concerto inaugurale

 

Questa sera alle 21 all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto il concerto inaugurale dell’edizione 2022 di MITO SettembreMusica.

Protagonista la Philharmonia Orchestra diretta da John Axelrod con in programma Musiche di Grace-Evangeline Mason, Edvard Grieg, Nikolaj Rimskij-Korsakov.

Rock Jazz e dintorni: Fabri Fibra e Fiorella Mannoia

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. All’Otium Pea Club suona il quartetto formato da Silvano Borgatta, Gigi Venegoni, Roberta Bacciolo e Gianpaolo Petrini. A Carmagnola si esibisce il Sunshine Gospel Choir. A Moncalieri inaugurazione di “Ritmika” con i Pop X.

Mercoledì. Al Jazz Club serata blues di Big Harp con ospite il chitarrista Roberto Zorzi. Per “Ritmika”sono di scena i Zen Circus. A Saluzzo per “Occit’amo” arriva Max Gazzè. All’Hiroshima Mon Amour nel Sound Garden si esibisce Sleap-e.

Giovedì. Gianpaolo Petrini guida la big band al Jazz Club. Al “Foro Festival “ di Carmagnola è di scena il dj Bob Sinclair. Per “Ritmika” sono di scena Gianmaria, Il Tre e Fasma.

Venerdì. Allo Spazio 211 spazio al “D.U.I Fest” con Cani Sciorrì, Frammenti e If I Die Today.

Per “Ritmika” si esibisce Gabry Ponte. All’Hiroshima Mon Amour è di scena Ibisco. Al Magazzino sul Po suonano Mano Manita e Protto. Al Jazz Club tributo a Sonny Rollins con il sassofonista Frank Taschini con il trio di Max Gallo.

Sabato. Per “Estate in Circolo” nel giardino dell’Anagrafe si esibisce Davide Shorty. Epilogo di “Ritmika” con l’esibizione di Fabri Fibra e Meg. Nel campo sportivo di Revislate suona il trio di Massimo Faraò con i Jazz Sabbath. A Carmagnola sono di scena Mario Biondi e Fiorella Mannoia.

Domenica. Al Country Sport Village  di Mirabello si esibisce Paolo Benvegnù. Chiusura del “D.UI Fest” con Bob Log  e The Legendary Kid Combo.

Pier Luigi Fuggetta

Appuntamenti musicali nelle antiche ghiacciaie

Tre eventi musicali  si terranno al Mercato Centrale Torino in occasione di MITO per la Città (dal 5 al 25 settembre): rinnovano la collaborazione tra il Mercato e Fondazione per la Cultura.

MITO per la Città sarà l‘occasione per ascoltare da vicino, nella magica e suggestiva cornice delle antiche ghiacciaie le performance dei gruppi di Obiettivo Orchestra, un progetto di specializzazione professionale curato dalla Filarmonica del Teatro Regio presso la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, in un contesto intimo e originale.

Il Mercato Centrale si conferma dunque come luogo non solo per fare la spesa e mangiare buon cibo, ma anche e soprattutto come una piazza aperta alla città, un punto di aggregazione dove cibo e cultura si fondono insieme, in un continuo dialogo con il tessuto urbano.

Max Gazzé per “Occit’amo”

A Saluzzo grande concerto del cantautore romano, aperto dall’esibizione della giovane Mille

Mercoledì 7 settembre, ore 21

Saluzzo (Cuneo)

Appuntamento da non perdere per la chiusura di “Occit’amo”, il progetto inserito nel calendario di “Suoni delle Terre del Monviso” che negli ultimi due mesi (sempre sotto la direzione artistica di Sergio Berardo, anima dei “Lou Dalfin”, il gruppo che da anni fa “ballare occitano” nel mondo) ha invaso le Valli Po, Bronda, Infernotto, Varaita, Maira, Grana e Stura nonché la pianura saluzzese con decine di eventi e un’estate di spettacoli ed esibizioni. L’appuntamento, davvero atteso e classica ciliegina sulla torta per la grande festa diffusa di “Occit’amo”, è per mercoledì 7 settembre (ore 21) presso “Il Quartiere” (piazza Montebello, 1) a Saluzzo, con la voce e la musica di Max Gazzé, autentico performer da palcoscenico, classe ’67, fama internazionale e precursore di mode e tempi. Cantante, bassista (ha cominciato a suonare il “basso elettronico” a soli 14 anni e ad esibirsi in Belgio, a Bruxelles, dove si era trasferito con la famiglia), ma anche pittore ed attore (film più famoso,”Basilicata coast to coast” di Rocco Papaleo, di cui compone anche la colonna sonora “Mentre dormi”, che gli frutta il “Premio Mario Camerini” per la miglior canzone all’interno di una pellicola), Gazzé promette una spettacolare festa in musica che, oltre a lui, vedrà sul palco una band di eccellenti musicisti, da Max Dedo ai fiati a Cristiano Micalizzi alla batteria, a Clemente Ferrari alle tastiere e a Daniele Fiaschi alle chitarre.  Anche in quest’occasione, come per tutto il suo “Tour 2022”, Max Gazzé ha voluto di proposito scegliere grandi spazi all’aperto “per ritrovare il contatto più genuino e diretto con il pubblico e riconquistare la dimensione più pura del ‘live’”.


Ad aprire lo spettacolo di Gazzé, sarà Elisa Pucci, in arte Mille, cantautrice e musicista romana, il cui debutto avviene due anni fa con “Animali”, cui seguono “La vita le cose”, “Quella di Sempre”, “Cucina Tipica Napoletana”, “I Pazzi” e “Denti”. L’artista scrive e pubblica i relativi videoclip come fossero un lungometraggio a puntate, una sorta di intreccio di fotografie su pellicola. È fra i vincitori di “Musicultura 2021” e riceve il “Premio della Critica Cesanelli” per la canzone “La Radio” che fa parte della tracklist del suo disco d’esordio al quale sta attualmente lavorando. Vincitrice del “1mnext” (il Contest per artisti emergenti legato al “Concertone del Primo Maggio”), il suo ultimo singolo è “Sì, signorina” che ha presentato proprio sul palco del recente “Concertone” in piazza San Giovanni a Roma. Mille, inoltre, ha un progetto parallelo di musica elettronica chiamato “Moseek”, con cui ha partecipato ad “X Factor” nel 2015 e, attualmente, suona in Italia e oltre confine.

È possibile acquistare i biglietti in prevendita su ticketone.it e presso i rivenditori autorizzati al costo di 23 euro. Per l’accesso di spettatori portatori di disabilità, ingresso omaggio, contattando info@suonidalmonviso.it o 349/3282223349/3362980. Ingresso gratuito per i bambini di età inferiore ai 5 anni.

g.m.

Nelle foto:

–       Max Gazzé

–       Mille

Settembre di cultura e spettacoli a Torino: si incomincia con la danza a Palazzo Arsenale

REGIO OPERA FESTIVAL
Seconda edizione

Torino, Cortile di Palazzo Arsenale
Sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Via dell’Arsenale 22

Le star della danza internazionale
protagoniste a settembre

Svetlana Zakharova & Vadim Repin (8 e 10)
Béjart Ballet Lausanne (14, 15 e 17)

Nella foto: Svetlana Zakharova (foto © Pierluigi Abbondanza)
Dopo la pausa di agosto, si tornerà a settembre al Cortile di Palazzo Arsenale con una programmazione interamente dedicata alla danza, new entry per il palcoscenico del Regio Opera Festival. Tutti gli spettacoli di settembre avranno inizio alle ore 20.

Il Regio Opera Festival è realizzato con il patrocinio del Ministero della Difesa, del Ministero della Cultura e della Città di Torino.
Media Partner è Publitalia ’80.

Giovedì 8 e sabato 10 settembre ore 20 avremo l’onore di ospitare Svetlana Zakharova, étoile del Bol’šoj e del Teatro alla Scala, amatissima dal pubblico, celebrata dalla critica e richiesta dai maggiori teatri al mondo, che si esibirà insieme al marito Vadim Repin, acclamato violinista e direttore d’orchestra, il quale dirigerà la nostra Orchestra.

Nello spettacolo Pas de deux for Toes and Fingers, Repin interpreterà assoli di incredibile virtuosismo, alcuni dei quali vedranno la danza della Zakharova fondersi elegantemente con la musica. Accanto alla “prima ballerina assoluta”, alcuni noti protagonisti del balletto internazionale: da Mikhail Lobukhin a Denis Savin, da Vjačeslav Lopatin ad Artemy Belyakov, impegnati in coreografie di Marius Petipa e Asami Maki, Mauro Bigonzetti, Motoko Hirayama, Mikhail Fokine e Johan Kobborg su musiche di Paganini, Glazunov, Saint-Saëns, Händel, Frolov, Monteverdi, Massenet, Williams. Un mirabile spettacolo di danza e un meraviglioso concerto: un’occasione unica per godere della grande musica e delle stelle internazionali del balletto.

Nella foto: il Béjart Ballet Lausanne in Alors on danse… ! (foto © Gregory Batardon)
Il Béjart Ballet Lausanne sarà protagonista del secondo appuntamento di settembremercoledì 14giovedì 15 sabato 17 alle ore 20. In apertura di serata, la prima nazionale di Alors on danse… ! su musiche di György Ligeti, John Zorn, Citypercussion e Bob Dylan e coreografia di Gil Roman, Direttore artistico della compagnia, che così descrive la sua ultima creazione: «In questo periodo travagliato abbiamo desiderato la leggerezza. Ho quindi composto una serie di coreografie, articolate attorno alla tecnica classica, che non hanno altro soggetto che il piacere della danza.

A seguire, due celeberrimi balletti con la coreografia di Maurice BéjartL’uccello di fuoco, sulla suite orchestrale di Igor Stravinskij e Boléro su musica di Maurice Ravel. Nella prima coreografia Maurice Béjart nutre, alimenta e rivoluziona questo grande classico del ‘900, come egli stesso affermò, «ritrovando i due elementi choc che furono alla base della creazione: Stravinskij musicista russo, Stravinskij musicista rivoluzionario. L’Uccello di fuoco, fiammante Fenice che risorge, come il Poeta/Rivoluzionario e le idee che non muoiono mai».

Su Boléro tutto sembra essere già stato detto, di come Ravel lo compose nel 1928 su commissione di Ida Rubinstein, del debutto béjartiano nel 1961 a Bruxelles, delle star che hanno fortemente voluto interpretarlo e che l’hanno reso famoso arricchendolo con il proprio tocco personale: «In un lavoro coreografico il ballerino conta molto di più della coreografia. È il corpo del ballerino a essere il vero autore dell’opera. Ho detto spesso che la coreografia si fa in due, come l’amore» (Maurice Béjart, La Stampa, 1985). Forse quel che vale la pena aggiungere è l’emozione che si legge nei commenti: se si cerca questo titolo su YouTube, in tutte le lingue del mondo è espressa l’emozione per uno spettacolo unico, appassionante, commovente, da brivido… uno spettacolo che deve essere visto.

Le partiture de L’Uccello di fuoco e di Boléro verranno eseguite dal vivo dall’Orchestra del Teatro Regio.

Per scaricare le foto degli spettacoli, clicca qui

BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI

Prezzi dei biglietti: € 20 – 30 – 40
Per gli abbonati alla Stagione 2022 e per i gruppi di almeno 20 persone:
sconto del 10%

Prezzi delle card
6 ingressi€ 120 (per gli abbonati alla Stagione 2022: € 100)
4 ingressi€ 80
Le card possono anche essere utilizzate da più persone per lo stesso spettacolo

Under 30
Per gli under 30, prezzi mai così convenienti:
biglietti a € 15 (posto unico); card a 4 ingressi€ 40

Biglietteria
Piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241 e 011.8815.242
biglietteria@teatroregio.torino.it
Orario di apertura: da lunedì a sabato 13-18.30; domenica 10-14

Chiusura estiva: da lunedì 1 agosto a domenica 28 agosto
Riapertura: lunedì 29 agosto

Un’ora prima degli spettacoli è aperta la Biglietteria presso il Cortile di Palazzo Arsenale

Alla Biglietteria non sono consentiti pagamenti in contanti ed è consentito il pagamento con Satispay
Per l’acquisto dei biglietti e delle card è possibile utilizzare i voucher ottenuti a titolo di rimborso per gli spettacoli e i concerti della Stagione 2019-20 e annullati causa Covid-19.

Biglietteria online: www.teatroregio.torino.it o www.vivaticket.it

Informazioni
Ingresso Uffici del Teatro Regio, piazza Castello 215
da lunedì a venerdì: ore 9-17.30
Tel. 011.8815.557 – info@teatroregio.torino.it

“Ritmika” fa 26

 

Dal rapper al pop punk, dalla dance all’ hip hop fino alla musica elettronica: piatto ricco mi ci ficco al PalaExpo di Moncalieri

Da martedì 6 a sabato 10 settembre

Moncalieri (Torino)

Mica da ridere! In cinque giorni, ben nove concerti (tutti con inizio alle 21) per altrettanti artisti in linea di partenza per “Ritmika”, il “festival musicale della creatività e della sperimentazione” (promosso dalla Città di Moncalieri e prodotto da “Reverse”) giunto quest’anno alla sua 26esima edizione e in programma al “PalaExpo” di Moncalieri, nell’ex-Foro Boario, da martedì 6 a sabato 10 settembre. Ad alternarsi sul palco saranno i più promettenti cantautori della scena new waveitaliana. “Gli ospiti di quest’anno – conferma il sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna si rivolgono a target diversi, ma il comune denominatore è come sempre uno solo: offrire un’occasione per divertirsi, stare insieme e condividere momenti speciali”.

Un’occasione in particolare per i giovani (250 ragazze e ragazzi quest’anno nello staff) e tante novità: la prima, la serata “Ritmika Open”, organizzata da “Moncalieri Giovane”, a ingresso gratuito – solo per questa anteprima – con cui martedì 6 settembre si darà il via alle danze. Special guest “Pop X”, il progetto audiovisivo cult, fra musica elettronica, cantautorato, sperimentazione e rappresentazione dal vivo, che in 15 anni ha già realizzato sei album e aperto nel 2020 il concerto dei “Phoenix” a Parigi. Il giorno dopo, mercoledì 7 settembre, toccherà al tour estivo “Cari fottutissimi amici”con la band punk-rock “The Zen Circus”, gruppo pisano che continua a rinnovarsi e a stupire dopo 11 album, un Ep, una raccolta, un romanzo “anti-biografico”, vent’anni di carriera e oltre mille concerti. Il loro “Andate Tutti Affanculo” (2009) è stato inserito fra i cento migliori album italiani di tutti i tempi. Ad aprire il loro live, sarà Naska, autoproclamatosi ribelle nell’epoca della generazione Z e portabandiera italiano del punk-rock melodico del terzo millennio. Si continua quindi con la “tripletta” di tre concerti in un’unica serata: giovedì 8 settembre si esibiscono Il Tre, gIANMARIA e Fasma. Il primo, giovane rapper romano reduce dal successo dell’album di esordio “Ali”, salito direttamente al primo posto in vetta alla classifica ufficiale dei dischi più venduti, si è confermato il primo italiano nella terza posizione della “Global Chart” di debutto di “Spotify”.

Il secondo, gIANMARIA, rapper e cantautore vicentino, rivelazione di “X Factor 2021”, ha girato l’Italia con i brani crudi e reali del suo Ep di debutto “Fallirò” registrando svariati sold out, mentre Fasma ( il cantautore romano che dopo la consacrazione a Sanremo con i brani “Per sentirmi vivo” e “Parlami” ) è stato tra i protagonisti del recente “Concertone” del Primo Maggio in piazza San Giovanni in Laterano a Roma. Venerdì 9 settembre spazio alla dance-music internazionale con Gabry Ponte, il dj produttore multi-platino italiano che ha collezionato oltre 2miliardi di streams globali e oltre 15milioni di ascoltatori mensili su “Spotify”. In chiusura, sabato 10 settembre, l’unica data piemontese del “Caos, Live, Festival 2022” del rapper marchigiano di Senigallia Fabri Fibra (al secolo Fabrizio Tarducci), che vent’anni dopo la pubblicazione del suo primo album “Turbe Giovanili” e cinque dopo l’ultimo disco “Fenomeno”, esce con “Caos”, il decimo lavoro, già disco di platino, che sancisce con fermezza il suo ritorno sul palco. Insieme a lui, la cantautrice napoletana regina della “musica elettronica italiana” Meg. Cresciuta in una famiglia in cui si respira musica a 360 gradi (dalla neomelodica anni ’70 al jazz, dal pop dei Beatles alla samba, per arrivare alla canzone di protesta) Meg trasporta nella sua musica questa mistura musicale. Nel ’94 entra nei 99 Posse, dando una svolta nodale alla propria vita e a quella del gruppo abbracciando il movimento musicale underground. Dal ’95 al 2000 collabora con “Subsonica”, Pino Daniele, Roy Paci e successivamente con Elisa, “Tiromancino”, “Gnu Quartet”, Katia Labèque, Colapesce e Clementino. Alla fine del 2004 dà vita al suo primo disco solista cui seguono altri tre album e una lunga serie di concerti in cui re-inventa il live.

Per info: PalaExpo, piazza del Mercato 3/bis, Moncalieri (Torino); www.ritmika.it

g.m.

Nelle foto:

–       Fabri Fibra, Ph. Mattia Guolo

–       Meg

–       gIANMARIA

Cabaret, musica e magia a Nichelino

Sabato 10 settembre 2022 presso l’OPEN FACTORY di Nichelino, in

Via del Castello, 15 si terrà lo spettacolo di CABARET, MUSICA e MAGIA con:

Luca ZANETTI (Fisarmonicista)

Marco CARENA (Cantattore)

WOZ (Cabarettista)

Davide ALLENA e Stefano Gorno (Cabarettisti)

Vanessa GIULIANI (Cabarettista/attrice)

Enrico CEVA (Attore, presentatore)

ore 19,30 APERICENA: offerta minima euro 8,00;  ore 21,00 spettacolo con ingresso ad offerta minima di euro 12,00.

Il ricavato dell’evento sarà interamente devoluto a sostegno delle attività della LEGA ITALIANA FIBROSI CISTICA PIEMONTE ODV.

E’ NECESSARIA LA PRENOTAZIONE ENTRO VENERDI’ 9 SETTEMBRE chiamando il

numero 335 5994576 o tramite whatsapp.

La fibrosi cistica è la malattia genetica grave più diffusa. È una patologia multiorgano, che colpisce soprattutto l’apparato respiratorio e quello digerente.

In Italia i portatori sani sono 1 su 25 e nasce un bambino malato ogni 2500/3000.

La LIFC PIEMONTE ODV  è un organizzazione di volontariato laica, apolitica e senza scopo di lucro con sede in Volvera (TO) e rappresenta tutti i pazienti e i loro familiari della Regione Piemonte.

L’impegno è rivolto principalmente al sostegno delle famiglie, alla collaborazione con la sezione infantile presso il Regina Margherita di Torino e la sezione adulti presso il San Luigi di Orbassano del Centro Regionale di Cura e alla promozione di iniziative di informazione e sensibilizzazione della patologia.

Per ulteriori informazioni: https://piemonte.fibrosicistica.it

A Barolo, nel Cuneese, concerto-tributo di Neri Marcoré

“Sulle mie corde” per le battute finali di “Attraverso Festival”

Domenica 4 settembre, ore 21

Barolo (Cuneo)

Ebbene sì, proprio lui. Proprio Neri Marcoré, il celebre attore marchigiano di Porto Sant’Elpidio, classe ‘66. Pochi forse sanno che i primi passi mossi sul palco dal Neri, molto prima di diventare attore (fra i più interessanti della semi-nuova generazione) e intelligente (dote rara) conduttore televisivo, sono legati proprio alla musica, passione mai accantonata e che negli ultimi anni ha ripreso anzi, in lui, linfa e vigore. Così non c’è nulla da stupirsi se l’attore-cantante Marcoré si esibirà nell’area spettacoli allestita nel Cortile del Castello di Barolo, stupendo – come le sue uve – Comune di Langa fra i Patrimoni dell’Umanità, in un concerto che vuol essere un tributo ai “Grandi” della canzone d’autore, da Gaber a De André, a Dalla, a De Gregori e a Fossati, solo per fare qualche nome.

L’appuntamento è per domenica 4 settembre (ore 21) e rientra nella settima edizione del progetto, ormai in zona Cesarini dopo due mesi di eventi, titolato “Attraverso Festival” e promosso da “Hiroshima Mon Amour” e “Produzioni Fuorivia” con la collaborazione di numerosi Enti pubblici e privati. Ad affiancare Marcorè (voce e chitarra), sul palco ci sarà Domenico Mariorenzi, chitarra, pianoforte e bouzouki. Sicuramente si assisterà alla messa in scena di un repertorio variegato, interpretato con “affetto” e personalità da Neri Marcorè che di certo non farà mancare al pubblico la sua ironia ed il suo umorismo leggero ed elegante. “Ho iniziato ad ascoltare De André quando ero bambino, grazie a mia madre – spiega Neri – ma è stato crescendo che ho apprezzato il connubio meraviglioso tra musica e testi. Così, insieme a Gaber, De Gregori e Fossati è diventato uno dei miei riferimenti musicali. Mi piace la sua onestà intellettuale, il suo sguardo privo di pregiudizi e l’incapacità di emettere giudizi e tantomeno sentenze, andando spesso contro il consenso facile, sempre in direzione ostinatamente contraria. Non potrò mai dimenticare il suo ultimo concerto al Brancaccio di Roma”. Un repertorio attentamente selezionato e ben definito, quello cui si potrà assistere al Castello di Barolo, già ampiamente anticipato, del resto, da certe produzioni teatrali di Marcoré, come “Un certo signor G”, “Beatles Submarine” e “Quello che non ho”.

Dopo l’esibizione di Neri Marcoré, “Attraverso Festival” propone, a seguire, altri tre appuntamenti.

Il primo, martedì 6 settembre (ore 21), con Federico Buffa (giornalista, scrittore e telecronista sportivo) che al “Teatro Comunale” di Ovada (Al) presenterà il suo “I Diavoli di Zonderwater”, libro in cui si rende omaggio al coraggio e allo spirito di sopravvivenza recuperati dai soldati italiani, attraverso lo sport, nei Campi di prigionia in Sud Africa durante la Seconda Guerra Mondiale.

Di “QUALE ENERGIA? L’emergenza climatica e l’urgenza dei nuovi scenari impone una riflessione seria sulle alternative a gas e Petrolio” si parlerà invece, giovedì 8 settembre (ore 17,30) al “Teatro Civico” di Tortona (Al) con il meteorologo-climatologo Luca Mercalli, accompagnato da Silvia Figini e Francesco Galanzino di “Entsorga” (azienda tortonese leader nel settore delle green technologies), Roberto Cavallo di “Erica” (cooperativa albese impegnata da vent’anni nel settore “Educazione Ricerca Informazione Ambientale”), Claudio Robbiano (presidente dell’Associazione Sportiva “Azalai – Tortona”) e Ferencz Bartocci (CEO “Bertram Derthona Basket”).

Sempre giovedì 8 settembre (ore 21) e sempre a Tortona, nel Cortile del “Chiostro dell’Annunziata” si terrà una sorta di incontro/spettacolo (“Appunti per un mondo nuovo”) con il celebre botanico (“filosofo delle piante”) Stefano Mancuso & Eugenio Cesaro, frontman degli “Eugenio in Via di Gioia”, mentre venerdì 9 settembre, nei “Giardini Belvedere” di Bra (Cn), ne scopriremo delle belle attraverso la “lectio magistralis” che terrà lo storico Alessandro Barbero su “Il sesso nel Medioevo”.

Per ulteriori info su programma e costi biglietti di entrata: www.attraversofestival.it

g. m.

Nelle foto:

–       Neri Marcoré

–       Alessandro Barbero  

“Mozart e il gioco del comporre” Alla Reggia di Venaria, gioco-concerto di musica classica

Venerdì 2 settembre, ore 16

E’ un gioco antico quello proposto dalla Reggia di Venaria, venerdì prossimo 2 settembre (ore 16) nell’elegante contesto barocco della “Sala di Diana”, nell’ambito della rassegna “PLAY. Un anno tutto da giocare”. Titolo: “Mozart e il Gioco del Comporre”. Gioco-concerto di musica classica le cui origini, si diceva, si perdono nella notte dei tempi e che affonda le sue radici nel lontano Settecento. La cosa bella e curiosa è che a giocare e a “fare musica” non saranno solo Maestri d’alto blasone, ma gli stessi visitatori. Cioè noi – voi. Anche se completamente privi della benché minima nozione musicale.

Ideato ed eseguito dal torinese gruppo cameristico strumentale “L’Astrée” ( specializzato nel repertorio sei-settecentesco e formato da Giorgio Tabacco, clavicembalo e fortepiano nonché fondatore nel 1991 dell’ensemble, e da Francesco D’Orazio, violino), l’evento nasce dalla volontà di creare un collegamento fra “gioco” e “musica” rendendo, per l’appunto, il pubblico capace di farsi parte integrante di un processo musicale creativo. Idea non propriamente nuova ma intrigante. A cimentarsi, infatti, nell’ideazione di un gioco musicale furono già in Europa alcuni dei più celebri musicisti della seconda metà del Settecento (e fino all’inizio del secolo successivo), come Haydn, Bach, Stadler, Kirnberger o, per citare alcuni compositori italiani, Palmerini, Ricci, Calegari. Ampio successo ebbe quello che in tedesco veniva chiamato “Musikalisches Würfelspiel” (gioco di dadi musicale), costituito da due dadi da lanciare per ottenere una sequenza numerica casuale, cui far corrispondere delle battute musicali riportate secondo un numero d’ordine in apposite tabelle. Queste battute, per quanto venissero collocate dai singoli autori in ordine casuale, erano strutturate secondo uno schema armonico tale che, attraverso un qualsiasi lancio di dadi, erano in grado di produrre un brano musicale coerente, walzer, minuetto, marcia o contradanza. Il gioco musicale ideato con queste caratteristiche consentiva quindi a chiunque, anche se privo delle benché minime cognizioni nell’ambito delle sette note, di comporre -per così dire- dei brani originali e piacevoli. La disponibilità di un numero rilevante di battute utilizzabili, associata ai possibili risultati del lancio dei dadi, era in grado di garantire una serie di esiti sonori praticamente senza fine. Di “gioco” trattavasi. “Gioco di dadi musicale”, la cui prima pubblicazione avvenne contemporaneamente a Berlino e ad Amsterdam ad opera dall’editore J. J. Hummel nel 1793 e la sua invenzione è attribuita a Wolfgang Amadeus Mozart, che si ipotizza averlo scritto durante la sua infanzia per proprio divertimento, più o meno come fanno ancor oggi tanti bambini nel realizzare per sé dei giocattoli. Il “gioco musicale” dava la possibilità, attraverso il lancio di due dadi, di comporre in “maniera automatica” dei piacevolissimi minuetti, caratterizzati da una grande semplicità e regolarità nella struttura compositiva. Ebbene, alla “Venaria” si tornerà a cimentarsi in queste prove, ripercorrendo le tracce del genio salisburghese.

I musicisti de “L’Astrée” proporranno dunque un momento ludico a cui sarà invitato un certo numero di spettatori – estranei alla pratica compositiva musicale ed estratti a sorte – che, utilizzando i dadi, contribuiranno a creare un brano musicale eseguito seduta stante dai due musicisti. Al gioco farà seguito l’esecuzione di una sonata di Mozart (ideatore del gioco) e una di Haydn per violino e fortepiano; seguirà un secondo momento d’interazione tra pubblico e musicisti, con l’esecuzione dei brani che il pubblico avrà creato utilizzando i dadi. A chiudere l’evento, l’esecuzione della celebre “Sonata in do maggiore K296” di Mozart sempre per violino e fortepiano. Buon divertimento e buon ascolto!

L’evento è compreso nel biglietto d’ingresso alla Reggia. Per ulteriori info: www.lavenaria.it

g. m.

Nelle foto:

–       “L’Astrèe”

–       Francesco & Giorgio

–       Mozart “Musikalisches Wurfelspiel”