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Moncalieri contro la violenza sulle donne

25 novembre  giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Moncalieri, 21-30 novembre 2022

Fonderie Limone, via Pastrengo 88

Biblioteca civica Arduino, via Cavour 31

Borgata Revigliasco, piazza Sagna

Pagina facebook @bibliomonc

Il contrasto alla violenza di genere è stabilmente in cima alla lista dei nostri obiettivi, da quando ci siamo insediati al governo della Città nel 2015. Essa rappresenta prima di tutto un fenomeno culturale. E’ necessario essere instancabili nel sensibilizzare, educare a relazioni fondate sul rispetto, a partire dalla famiglia e dalla scuola. E anche sul terreno della produzione culturale, il nostro lavoro di questi anni testimonia che è possibile fare molto e bene, basta volerlo. Quest’anno in particolare, la biblioteca Arduino e le Fonderie Limone ospitano un programma di alta qualità e ricco di spunti, grazie alla preziosa rete di associazioni che collaborano con noi da lunga data. Il programma durerà 10 giorni continuativi, senza dimenticare però che il 25 novembre è tutto l’anno.

Laura Pompeo

Assessore alle Pari Opportunità, Cultura e Biblioteca

Parte dall’Iran, da una riflessione sulla condizione femminile in quel paese il programma scelto dall’Assessorato alle Pari Opportunità di Moncalieri per celebrare la ricorrenza del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza di genere. Lunedì 21 novembre, dalle 17.30 alle 19, la Biblioteca civica Arduino (via Cavour 31) ospiterà il convegno La voce delle donne – Essere donne in Iran, che vuole essere anche una condanna di tutte le forme di violenza contro le donne e, insieme, un invito a guardare al ruolo che le donne possono avere per il riconoscimento dei loro diritti e della loro piena partecipazione alla vita sociale e pubblica. Curato dall’associazione Il Rosa e il Grigio, il convegno proporrà interventi di taglio antropologico e sociologico, che aiuteranno a inquadrare correttamente il tema. La conoscenza della cultura locale è fondamentale per comprendere gli eventi e, per questo, si è ritenuto fondamentale prevedere una presenza importante di voci iraniane, che sanno leggere al meglio il ruolo delle donne nella società civile dell’Iran contemporaneo. I lavori saranno aperti dai saluti istituzionali di Laura Pompeo, assessore alle Pari Opportunità, Cultura e Biblioteca e proseguiranno con gli interventi dei relatori, moderati da Monica Andriolo, presidente de Il Rosa e il Grigio. Interverranno Sara Ansaloni, assistente alla didattica su geopolitica, relazioni internazionali, cooperazione e tradizioni religiose presso l’Università di Torino, Antonino Demichelis, ricercatore indipendente in Scienze antropologiche, Sara Hejazi, ricercatrice presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento, Leila Karami, dottoressa di ricerca in materie islamiche e letterarie e Farhad Mahani, direttore d’orchestra, fondatore e direttore artistico del Contrametric Ensemble. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili e diretta facebook.

La seconda tappa verso il 25 novembre sarà a teatro: mercoledì 23 novembre alle ore 20,30 l’appuntamento è alle Fonderie Teatrali Limone (via Pastrengo 88) con lo spettacolo musicale Tra il dire e il Faber, proposto dal Rotary Torino Palazzo Reale. Al centro ci saranno le più belle canzoni di De Andrè, oltre a poesie, video e contenuti extra portati in scena dalla tribute band Le storie sbagliate. All’interno della serata: un intervento dell’associazione Artemixia sul tema del contrasto alla violenza sulle donne. Ingresso con offerta libera a partire da 20,00 €: il ricavato della serata andrà all’associazione Alicanto che opera in difesa dei diritti dei minori a rischio disagio che vivono in ospedale. Info tramite mail rotarytorinopalazzoreale@gmail.com o ai numeri 339 4734993 e 333 1693939.

Il pomeriggio di venerdì 25 novembre si apre con un momento curato dalla Pro Loco Revigliasco: l’inaugurazione alle 15 di una panchina rossa posizionata in piazza Sagna, quale simbolo di rifiuto della violenza nei confronti delle donne. Ci si trasferisce poi alla biblioteca Arduino, dove alle 17, introdotta da Laura Pompeo, Bruna Bertolo presenta il suo libro Donne e follia in Piemonte. Storie e immagini di vite femminili rinchiuse nei manicomi. Rivolese, laureata in Storia della filosofia e insegnante, giornalista pubblicista, Bruna Bertolo ha pubblicato numerosi libri di argomento storico, focalizzando la sua ricerca sull’Ottocento e negli ultimi dieci anni soprattutto sulla storia al femminile. Ha pubblicato tra gli altri Donne del Risorgimento. Le eroine invisibili dell’Unità d’Italia, seguito da Donne e cucina nel Risorgimento, Donne nella Resistenza in Piemonte, Donne nella Prima Guerra Mondiale. Il libro che Bertolo presenta in dialogo con il giornalista Massimo Boccaletti scandaglia le tante storie personali di donne che conobbero la realtà del manicomio nei decenni che precedettero l’entrata in vigore della legge Basaglia (1978). Una realtà dura, mortificante, spesso violenta. Un volume appassionato, ricco di immagini, rispettoso verso il mondo femminile e che si avvale del prezioso contributo dello psichiatra Pier Maria Furlan. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili e diretta facebook.

Domenica 27 novembre si torna alle Fonderie Limone per lo spettacolo Non ho paura di essere donna a cura dell’associazione Un cuore per Candiolo (ore 16, ingresso a offerta 10,00 €). Il lavoro diretto da Alessandro Falco e interpretato dalla caleidoscopica Laura Cotza scandaglia vita e sentimenti delle donne di oggi: una, tante donne, al tempo stesso simili e totalmente diverse tra loro, esattamente come lo è la realtà rispetto a quanto ci appare. L’universo femminile viene scandagliato con tratto ora delicato, ora graffiante a partire “da una borsa, di per se’ portatrice di personalità, di completamento, di bellezza, di armonia e di benessere – spiegano gli autori – Ma al tempo stesso fedele custode dei pensieri più nascosti e dell’intimità di colei che la utilizza, delle paure, dei dubbi, dei dolori e dell’insoddisfazione di ogni donna. Ne risulta un convincente affresco che getta luce sulla versatilità e la magia dell’essere donna, nonostante tutto”. Prenotazione obbligatoria scrivendo a info@uncuorepercandiolo.com o con whatsapp al numero 3389972209 (la quota va versata all’atto della prenotazione).

Mercoledì 30 novembre l’appuntamento di chiusura propone una riflessione su I diritti dell’uomo in Mazzini e i diritti delle donne, una conferenza di Pier Franco Quaglieni, storico e giornalista, direttore del Centro Pannunzio e presidente emerito della Società Internazionale di Studi Storici. L’appuntamento è alle ore 17 alla biblioteca Arduino. Introduce Laura Pompeo. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili e diretta facebook.

Longevità e corretti stili di vita: a Torino un incontro gratuito per parlare della prevenzione

Torino, lunedì 21 novembre ore 18.30

La Responsabile della Delegazione torinese di Fondazione Umberto Veronesi, Adele Artom, rinnova il suo impegno a sostegno della ricerca scientifica e della divulgazione, aderendo al ciclo di incontri “Longevità e corretti stili di vita”.

 

L’appuntamento per parlare di prevenzione è fissato per lunedì 21 novembre alle ore 18.30 presso la Sala Grande del Circolo dei Lettori di Torino, via Giambattista Bogino 9, dove saranno presenti, in veste di relatrici, la Dott.ssa Chiara Segrè, Biologa Molecolare e la Dott.ssa Elena Dogliotti, Biologa Nutrizionista, entrambe membri della Supervisione Scientifica di Fondazione Umberto Veronesi.

Autrici rispettivamente de “I segreti dei centenari” e “Una dieta per ogni età” (libri editi da Sperling&Kupfer), parleranno dell’importanza della prevenzione e delle scelte più salutari che ogni giorno è possibile intraprendere per favorire una vita lunga e soprattutto sana, allontanando altresì notizie false.

Ad oggi, infatti, la soluzione maggiormente sostenibile per migliorare la lunghezza e qualità di vita rimane la prevenzione primaria. L’Organizzazione Mondiale della Sanità asserisce che oltre il 50% delle patologie cardiovascolari e del diabete e almeno il 30% dei tumori possono essere prevenuti cambiando in meglio gli stili di vita (abbandonando fumo e alcol, conducendo una vita fisicamente attiva e adottando buone abitudini alimentari).

L’incontro sarà moderato da Mariachiara Giacosa, giornalista La Repubblica.

Per informazioni e per confermare la propria presenza è possibile scrivere a arianna.fumagalli@fondazioneveronesi.it e francesca.muscella@fondazioneveronesi.it o chiamare 02 76018187.

Due fondazioni per la formazione dei cittadini europei

La Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo di Torino e la Fondazione Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah-MEIS di Ferrara, si sono aggiudicate un grant della Comunità Europea all’interno di CERV – Citizens, Equality, Rights and Value, programma che sostiene progetti volti a sensibilizzare i cittadini europei alla loro storia, cultura e valori comuni.

 

IL PROGETTO

REMEMBR-HOUSE: An educational KIT to raise awareness on the Holocaust and promote knowledge of civil rights and EU values, è incentrato sulla memoria della Shoah e mira a favorire la riflessione sul passato come mezzo per costruire cittadini consapevoli.

 

Il progetto realizza percorsi formativi per docenti, educatori e studenti, che si configurano come percorsi di Educazione civica, con un forte focus sul tema della ricerca storica e delle competenze informative, attraverso prospettive di insegnamento innovative, strumenti digitali, forme di engagement e di condivisione, che aprono il progetto ad un audience esteso e internazionale.

 

Attraverso un approccio di digital humanities, il progetto esplora tre dimensioni principali, memoria, ricerca e educazione, avvalendosi dell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo. L’Archivio conserva infatti le carte del Servizio Gestioni EGELI dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino, delegato al sequestro e alla gestione dei beni sequestrati agli ebrei in Piemonte e Liguria in seguito all’emanazione da parte del governo fascista italiano delle leggi “in difesa della razza” nel 1938 e negli anni successivi.

 

IL TEMA

Il concetto portante del progetto REMEMBR-HOUSE è la casa, soggetto conosciuto e condiviso che facilita l’empatia e consente di attivare riflessioni sotto differenti prospettive e riferimenti contemporanei: casa come famiglia, rifugio, vita quotidiana, sicurezza, spazio privato, spazio segreto, trappola

documenti EGELI descrivono le case stanza per stanza, riportano gli oggetti conservati nei cassetti e negli armadi: tutti i beni di quelle famiglie venivano elencati, stimati e gestiti. Dal tavolo da cucina alla cornice porta ritratti, dal comodino da notte al cappello di paglia, dal vecchio tappeto alla biscottiera in metallo.

 

“Come ci sentiremmo se dovessimo rinunciare ai nostri beni? A banali oggetti che incontrando la nostra vita si arricchiscono di significato, custodiscono ricordi, tempi felici, amori e dispiaceri?”

 

È proprio a partire da questa domanda che la casa, un luogo intimo, ma anche una sensazione ed uno stato d’animo, diventa un mezzo straordinario per avvicinare e accrescere la consapevolezza della storia della Shoah e conoscere la molteplicità dei suoi risvolti drammatici. Far rivivere quelle stanze e quegli oggetti perduti, recuperati grazie ai documenti d’archivio, consente di costruire azioni e connessioni con i partner e ci porta anche a riflettere sul tempo attuale, coinvolgendo un pubblico con formazioni diverse.

In questo modo il progetto vuole promuovere “il dialogo interculturale e il patrimonio locale legato alla memoria europea”.

 

LE ATTIVITÀ

Il progetto che si avvia a novembre 2022 è biennale e prevede attività di training per i docenti, workshop e laboratori con i ragazzi, eventi di divulgazione, contenuti multimediali, la realizzazione di manuali e kit didattici in formato bilingue.

Cuore del progetto è il modulo laboratoriale, con la realizzazione di una propria casa della memoria: a partire dalle fonti archivistiche, la comprensione e la riflessione personale dei ragazzi sui temi trattati si concretizzerà nella creazione della propria REMEMBR-HOUSE, un modello in scala 1:20, in cui interagiscono ricerca, storytelling e sperimentazione creativa.

Un contest deciderà i migliori progetti di “case” che potranno essere riprodotte con una modalità di “mostra in scatola” e ospitate in diverse location.

 

Giachino: il declino di Torino? Una storia lunga vent’anni

Il lungo declino di Torino c’è ma non arriva solo dal COVID o dalla Guerra ma data da almeno vent’anni e ha prodotto i gravi risultati della ricerca presentata dai Radicali che inspiegabilmente appoggiano una Giunta erede storica e politica di chi ha causato il declino e non vuole sentire parlare di declino.

Dal 1996 al 2019 Torino ha perso 18 punti rispetto a Milano e ben 8 rispetto alla media nazionale tenuta bassa dalle Città del Sud. Lo denunciai a Mercedes Bresso e a Sergio Chiamparino per primo nel Maggio del 2009 inaugurando da Sottosegretario ai trasporti il TOSM . Negarono i dati e non presero le contromisure, difendendo maggiormente la FIAT e l’industria torinese che oltre a valere ancora il 30% della nostra economia è fonte continua di innovazione e ricerca.
Delle Capitali dell’auto solo Torino non si è difesa al contrario di Francia e Germania che hanno difeso coi denti la loro principale industria, la fabbrica delle fabbriche.
Le Giunte di sinistra si sono illuse che bastasse puntare sulle Olimpiadi, sul turismo e sulla cultura. Sono stati presentati ben tre Piani decennali ma nessun consuntivo della attività svolta . Così non si sono accorti del calo economico della Città pagato soprattuto dal lavoro e dai giovani e dalle periferie sempre più insicure e povere.
Gli unici tentativi di difesa dell’interesse strategico della Città come lo spostamento a Torino della Autorità dei Trasporti e la difesa della TAV sono stati il frutto del mio impegno e delle mandamin. Si perché  è dalla forte consapevolezza dei costi umani e sociali del Declino che nasce il coraggio di organizzare la prima Manifestazione in piazza a favore di una infrastruttura come la TAV.
Ecco perché continuerò a chiedere che si accelerino i lavori.
Rifaccio la domanda . Come fanno i radicali a appoggiare la Giunta Lorusso?
 
Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO 

Sesso e pornografia. Gli inconvenienti di internet

SESSO E PORNOGRAFIA

 

Con la nascita di internet e l’avvento dei canali di streaming, anche la pornografia è entrata nelle nostre case senza controllo.

Un tempo l’unico modo per vedere immagini o video hard era acquistare le riviste riservate agli adulti e, pertanto, o aspettavi la maggiore età o confidavi nella complicità dell’edicolante; anche l’accesso alle sale cinematografiche era piuttosto difficile perché in caso di controllo sarebbero stati dolori per lo spettatore e ancor più per l’esercente.

Ora che vi sono migliaia di canali gratuiti sui quali si possono vedere video di tutti i generi spetta ai genitori il controllo dell’accesso a tali siti da parte dei figli, premesso che anche dal loro smartphone i ragazzi possono accedere senza problemi.

Ancor prima, quando la senatrice Merlin non si era ancora travestita da garante del costume, era tradizione che il padre portasse il figlio appena maggiorenne nella casa di tolleranza da lui frequentata perché facesse il suo ingresso nel mondo degli adulti.

Ora che frequentare le prostitute è consentito a tutti ma moralmente censurato i ragazzi (i maschi più delle femmine) sono spesso costretti a praticare autoerotismo, anche con l’aiuto di materiale pornografico.

Sembrerebbe dunque risolto il problema della scoperta del sesso da parte dei ragazzi.

In realtà, a fronte della liberalizzazione di fatto della pornografia, nasce un problema ben più grave.

Gli spettacoli hard, come tutti i film, sono trasmessi dopo un montaggio, con notevole finzione scenica e doppiati per far sentire gemiti, urla, frasi che gli attori in realtà non hanno prodotto.

Questo porta gli spettatori a credere che ciò che vedono sia realtà e che quello sia l’unico modo di praticare sesso, di approcciarsi al partner e gestire la sessualità di entrambi.

Inevitabile, perciò, una crescente insoddisfazione da parte del partner ricevente nei confronti dell’atto sessuale per la mancanza di preliminari, di attenzioni e anche per la brutalità con cui viene svolto l’intero rapporto.

Non da meno è l’aspetto ormonale legato alla continua osservazione di video hard che portano ad un calo dell’eccitazione quando si ha di fronte un partner reale; il tuo cervello, infatti, sarà abituato ad immagini parallele, non richieste, mentre la tua partner si comporterà in modo difforme dalle tue aspettative. La possibilità, inoltre, di passare da un genere (cinematografico) all’altro comporta difficoltà nel creare, con il partner, una situazione parimenti eccitante in breve tempo.

Non tutti i partner, non va dimenticato, sono propensi a praticare tutto ciò che viene mostrato in video (che, ripeto, è spesso montato includendo primi piani di azioni che in realtà riguardano altri attori).

Aggiungiamo a quanto sopra la tendenza, sempre più frequente tra i giovani, di bere alcolici ed assumere cannabinoidi, sostanze queste anafrodisiache che danneggiano gravemente cervello e organismo in generale.

Una mia amica medico ha raccontato come, sempre più spesso, suoi pazienti di neanche 20 anni si rivolgano a lei perché prescriva loro la pillola azzurra per evidenti problemi di disfunzione erettile.

Un ultimo problema da addebitare ai film hard è la quasi costante esibizione di scene prive di precauzioni; dopo oltre 20 anni, a Milano si è nuovamente assistito ad un boom di baby mamme: ragazze di circa 20 anni che restano incinte involontariamente, in seguito a rapporti occasionali, non protetti e in condizioni di non poter badare al nascituro.

Parallelamente, dopo decenni in cui la diffusione delle malattie a trasmissione sessuale sembrava in calo, si assiste da poco prima della pandemia ad un nuovo ritorno di malattie che sembravano sconfitte, quali sifilide e bleonorragia (gonorrea), ad un aumento dei casi di HIV ed epatiti, e ad una diffusione di altre patologie meno conosciute ma non per questo meno pericolose quali clamidia, candida, mononucleosi e herpes genitale.

Purtroppo gli adolescenti ed i giovani sono conosciuti anche per non dare ascolto al grillo parlante, vestito da genitori, che raccomanda la prevenzione, la cautela nella scelta del partner e l’astensione, in generale, da comportamenti a rischio.

Per i giovani: se non credete a ciò che vi raccomandano i vostri genitori e gli insegnanti andate a parlare con qualche medico infettivologo (a Torino c’è l’Amedeo di Savoia come centro di elezione per queste malattie).

E ricordate: il preservativo non uccide il piacere: consente di vivere a lungo per riprovarlo molte altre volte.

SERGIO MOTTA

Ecco il registro dei dog sitter “Doc”. Lo ha istituito la Regione

Si tratta di un elenco, voluto dal consigliere regionale e capogruppo Paolo Ruzzola e condivisa dall’assessore regionale al Benessere Animale, Chiara Caucino, a cui ci si può iscrivere volontariamente, ma solo se in possesso dei giusti requisiti per poter svolgere questa professione, sempre più richiesta.

L’iscrizione non impedirà agli altri di esercitare il mestiere, ma garantirà ai cittadini diversi standard di qualità che – specie nel caso di cani di grossa taglia o mordaci – possono risultare determinanti. 

La Regione, su proposta del consigliere regionale e capogruppo, Paolo Ruzzola e con la condivisione dell’assessore al Benessere Animale, Chiara Caucino, ha istituito, con una delibera passata oggi in giunta, l’elenco regionale dei dog sitter. L’elenco ha funzione esclusivamente ricognitiva (si conta che in Piemonte operi qualche migliaia di professionisti del settore, circa 2500 “ufficiali” senza contare il “sommerso”) ma che garantirà alle famiglie che sempre più spesso, per ragioni lavorative, hanno necessità di un aiuto per portare a spasso i propri cani, alti standard di professionalità, spesso un’assicurazione e garanzia di saper condurre correttamente gli animali anche delle razze più grosse o «mordaci».

Possono presentare istanza di inserimento nell’elenco le imprese e le ditte individuali di cui al codice Ateco 96.09.04 con attività prevalente di dog sitter e regolarmente iscritte alla Camera di commercio. Costituiscono requisito per l’iscrizione all’elenco l’assenza di precedenti penali per delitti contro gli animali ed il conseguimento presso strutture accreditate di attestati di idonei corsi di formazione non inferiori a sessanta ore comprensive della parte teorica e del tirocinio o, alternativamente, la qualifica di educatore cinofilo, di istruttore cinofilo e di addestratore riconosciuti dall’Ente nazionale della cinofilia italiana.

L’obiettivo della Regione è quindi proprio quello di mettere ordine in un settore in crescita che era però diventato «terra di nessuno» offrendo ai piemontesi più certezze nella scelta del professionista al quale affidare il proprio «migliore amico». Non solo: nelle intenzioni della Regione c’è il fatto che l’istituzione di questo registro possa spingere chi oggi svolge il mestiere in maniera «improvvisata», senza una preparazione specifica, ad acquisire i requisiti per iscriversi, aumentando la possibilità di acquisire la fiducia dei potenziali clienti.

«Lo scopo dell’elenco regionale – spiega il consigliere regionale e capogruppo, Paolo Ruzzola –  che ho fortemente caldeggiato è di offrire ai proprietari di animali da compagnia i nominativi dei soggetti professionalmente e debitamente formati, che in Italia si stima siano circa 54mila, e in Piemonte circa 2500. Abbiamo voluto quindi assicurare al consumatore la garanzia di affidare i propri animali d’affezione a dei professionisti riconosciuti. Esprimo profonda soddisfazione e riconoscenza per la Giunta che ha sostenuto la mia proposta di legge».

«Il mio obiettivo dichiarato fin dal primo giorno – spiega l’assessore regionale al Benessere Animale, Chiara Caucino – è quello di permettere alle famiglie di poter gestire anche uno o più animali, senza dover rinunciarvi per ragioni lavorative. Comprendo che molti siano restii a lasciare il proprio cane a persone di cui non si conosce la professionalità e pertanto penso che questo registro faciliterà l’incrocio fra domanda e offerta, favorendo proprio chi, per ragioni professionali, durante il giorno non può seguire direttamente il proprio amico a quattro zampe».

La Pole Dance come momento di internazionalizzazione

Sabato 5 e domenica 6 novembre a Torino presso il Teatro Alfa si è svolta una Competizione Internazionale di Pole Dance, per soli amatori e semi professionisti, la Pole Earth, arrivata alla sua sesta edizione.

Gara creata per promuovere la disciplina artistica e sportiva della Pole Dance in tutte le sue forme e declinazioni, con l’obiettivo di introdurre la pole dance all’interno del circuito della danza e dello sport in Italia, mostrandola come disciplina artistica. Inoltre, quest’anno ideata con lo scopo dipromuovere la salvaguardia del pianeta, donando parte dei proventi delle iscrizioni e biglietteria a cause di volta in volta determinate atte a pulire e proteggere il nostro pianeta. Quest’anno è stato scelto di aiutare il progetto 4OCEAN. Due giornate in cui Torino si è trovata ancora una volta sotto i riflettori internazionali, accogliendo i diversi giudici internazionali e i 225 atleti arrivati fin qui per la competizione, provenienti da nazioni di tutto il mondo. Rendendo la città di Torino, uno dei salotti internazionali in cui ritrovarsi e scambiarsi diverse opinioni tra gli artisti.

SOFIA SCODINO

Comunione e Liberazione di Torino ricorda la figura di don Bernardino Reinero

Tre incontri a novembre

Il Movimento di Comunione e Liberazione di Torino organizza tre incontri per ripensare alla storia di cultura, di carità e di missione generata a Torino dal “carisma” personale di don Bernardino Reinero, cresciuto alla “scuola” di don Luigi Giussani.

  Don “Berna” per gli amici e per tutti coloro che lo avvicinarono, è salito al Cielo 25 anni fa: un’occasione per sostenere “il rinnovamento e il rilancio missionario” di CL nell’attuale momento ecclesiale, come pure delle necessità, delle sofferenze e dell’umanità contemporanea”, come ha invitato a fare Papa Francesco nel recente incontro con il Movimento in piazza San Pietro il 15 ottobre scorso.

L’attualità di Don Berna, 25 anni dopo

Giovedi 17 novembre 2022, ore 19, Santa Messa nella Chiesa di Santa Giulia a Torino, dove è stato parroco, celebrata dall’attuale parroco don Gianluca Attanasio

Sabato 19 novembre 2022, dalle 17 alle 19,presso l’Auditorium Cafasso – Corso Grosseto 72, a Torino, incontro di testimonianze: volti e immagini. “C’era in lui come un fuoco ardente…”

Domenica 20 novembre 2022, ore 10, recita del Santo Rosario nel cimitero di Sommariva Bosco, paese d’origine di don “Berna”

11,15 Santa Messa nella parrocchia dei Santi Giacomo e Filippo a Sommariva Bosco celebrata da don Primo Soldi. Seguirà pranzo al sacco e canti di montagna.

  “Dio sceglie uno per raggiungere tanti – commenta don Primo Soldi, grande amico di don “Berna” – Da un figlio di don Giussani, come lui, ne sono nati tanti. Don Bernardino Reinero, insegnante, parroco di Santa Giulia ha iniziato ad edificare con un sommovimento religioso in tantiluoghi di Torino e del Piemonte. Con quali occhi guardare a un sacerdote che ha operato per l’educazione dei giovani e delle famiglie? Abbiamo organizzato questa ‘tre giorni’ per riflettere e rilanciare la storia di CL a Torino e in Piemonte”.

I murales dei writer colorano il Punto 13 di Via Farinelli

In attesa dell’apertura dei negozi. Proseguono i lavori di riqualificazione del centro commerciale.

In un momento in cui Mirafiori Sud torna alla ribalta mediatica per la grave sparatoria che, nella giornata di martedì , ha visto un 17enne gambizzato, Inizia a prendere forma il nuovo Punto 13 di Via Farinelli, noto centro commerciale a cielo aperto nato negli anni ‘70 e per anni riferimento per il commercio locale e per i servizi ai residenti di Mirafiori Sud.

A fine estate la Fondazione AIEF per l’infanzia e l’adolescenza annunciava l’avvio di un progetto di riqualificazione che porterà, entro il 2023, alla rinascita del Punto 13. Un progetto integrato, realizzato con la Be Am Srl Sociale, Borello Supermercati e l’Associazione AIEF, che intende ridare vita al centro non solo dal punto di vista commerciale ma anche come nuovo spazio aggregativo per i giovani e le famiglie del quartiere.

I lavori di riqualificazione procedono e grazie al coinvolgimento di Murarte Mirafiori Sud si è svegliata più colorata.

“La riqualificazione di un’area urbana abbandonata passa anche dal dare spazio alla creatività. Per questo, nel progetto di riqualificazione complessiva, abbiamo voluto dedicare i muri esterni del Punto 13 al progetto Murarte del Comune di Torino. Adesso bambini e adulti che percorrono Via Farinelli trovano un Punto 13 che rinasce anche attraverso le emozioni e i colori che gli artisti ci hanno voluto trasmettere” dichiara Tommaso Varaldo, presidente della Fondazione AIEF per l’infanzia e l’adolescenza. “La sparatoria tra ragazzini di martedì pomeriggio a Mirafiori Sud,a pochi minuti dal Punto 13, conferma l’importanza di dar vita nelle periferie a nuovi spazi aggregativi e socio-educativi per i più giovani. Il progetto del Punto 13, che diverrà anche nuovo centro aggregativo con attività per il quartiere, va proprio in questa direzione”, conclude.

Ora il quartiere attende la conclusione dei lavori degli interni del Punto 13 che consentiranno l’apertura delle nuove attività, a cominciare dalla tanto attesa e richiesta apertura del supermercato Borello.

 

Il Piemonte per l’Iran

Di fronte alla drammatica situazione in cui versa il popolo iraniano, che oggi sta manifestando e lottando in ogni modo – con le donne in prima linea alla guida della protesta – contro un regime oscurantista e feroce, il Piemonte non vuole rimanere inerte.

Sono giustamente numerose le iniziative promosse dalla Comunità Iraniana e dalla Associazione Iran Democratico, col pieno sostegno delle istituzioni – a partire dal Comitato per i Diritti Umani della Regione Piemonte dei sindacati, delle forze politiche e sociali, dei movimenti giovanili e delle più diverse associazioni.

Sabato 12 novembre u.s. si è snodato per le vie di Torino  un corteo partecipato e combattivo che si è concluso con una serie di interventi ufficiali in Piazza Castello.

Mercoledì 16 novembre si svolgerà un incontro intitolato Iran: la rivolta delle donne presso il campus Einaudi 

Giovedì 17 novembre si terrà – promosso dalla C.G.I.L. Piemonte  – un dibattito intitolato: “Donne – Vita – Libertà

Mercoledì 7 dicembre, promosso dall’Associazione Iran Democratico, insieme al Comitato per i Diritti Umani della Regione è previsto un convegno di illustrazione e sostegno della lotta del popolo iraniano per la libertà.

Altre iniziative di vario tipo politiche, sociali, culturali, solidariste ecc. si stanno programmando in questi giorni per interessare tutto il territorio regionale, perché come chiedono le eroiche donne e uomini che rischiano ogni giorno la libertà e anche la vita, è importante che il mondo non distolga l’attenzione da quanto sta accadendo e non permetta che il regime fondamentalista al potere riesca a silenziare la voce di un intero popolo.