Martedì e venerdì alle ore 18.00 appuntamento con interviste live
Non so se andrà tutto bene, né se l’emergenza ci restituirà in qualche modo migliori alla vita civile, ma d’una cosa son certo: la differenza fra un popolo e un ammasso di gente sta nella capacità di declinare il pensiero al plurale, silenziando l’“io” per dar voce al “noi”.
Enrico Brizzi per Montagne 360

All’interno dell’emergenza sanitaria tutte le attività outdoor hanno subito una battuta d’arresto, ma Duma c’anduma ha trovato il modo per proseguire: parte dal Piemonte il nuovo progetto digitale ‘a tappe’ – attraverso tutta la penisola italiana da nord a sud, dal Trentino alla Sicilia – per dar voce, spazio e visibilità ai Cammini d’Italia.
Gli appuntamenti, con cadenza infrasettimanale ogni martedì e venerdì alle ore 18:00, sono strutturati in una serie di interviste live sui social media (YouTube e Facebook) di Duma c’anduma. L’entusiamo col quale è stato accolto il progetto ha dato l’opportunità di creare un fitto calendario con appuntamenti che arrivano già fino a luglio. Protagonisti delle dirette streaming sono gli ideatori, i realizzatori e i promotori dei numerosi cammini delle regioni italiane. Un’iniziativa condivisa che ha l’obiettivo di promuovere le proposte di turismo lento a piedi (o in bicicletta) per sostenere la cultura dello slow travel in Italia e favorire i territori e le strutture attraversate da questi itinerari. Ad oggi sono già state realizzate già due dirette con i promotori del Cammino dei Ribelli tra Piemonte, Liguria, Emilia e Lombardia e del Cammino di San Francesco di Paola in Calabria. Le interviste hanno riscosso grande interesse raggiungendo un pubblico molto attivo che ha partecipato con numerosi
commenti e domande live. Le dirette con i cammini d’Italia è un progetto di Duma c’anduma. Nata ne l 2015, per idea di Gabriele Ferreri, Duma C’anduma organizza escursioni e trekking in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e accompagna camminatori in viaggi a piedi in tutta Italia e nel mondo. Duma c’anduma propone, tutto l’anno, con le sue guide escursionistiche ambientali, esperienze di cammino in luoghi di alto interesse naturalistico, storico e culturale, ponendo grande attenzione alla filosofia del “camminare in gruppo”, rispettando le esigenze e le difficoltà del singolo.
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CALENDARIO DELLE DIRETTE
Martedì e venerdì ore 18.00 appuntamento con interviste live
Su YouTube https://www.youtube.com/dumacanduma
Su Facebook https://www.facebook.com/dumacanduma/
21 APR 2020
Il Cammino dei Ribelli tra Piemonte, Liguria, Emilia e Lombardia
28 APR 2020
Il Cammino di San Francesco di Paola in Calabria
5 MAGG 2020
La Magna Via Francigena in Sicilia
8 MAGG 2020
Il Cammino di Carlo Magno dal Lago d’Iseo a Ponte di Legno
12 MAGG 2020
Il Cammino Materano tra Puglia, Basilicata, Campania e Molise
15 MAGG 2020
IL Cammino della Linea Gotica da Cinquale a Pesaro
19 MAGG 2020
Il Cammino di San Nilo in Cilento
22 MAGG 2020
La Via Ghibellina da Firenze a La Verna
26 MAGG 2020
Il Cammino di San Vili in Trentino
29 MAGG 2020
La Via dei Frati da Caltanissetta a Cefalù
2 GIU 2020
La Via Francisca del Lucomagno da Costanza a Pavia
5 GIU 2020
Il Sentiero dell’Inglese in Calabria
9 GIU 2020
Il Cammino del Salento in Puglia
12 GIU 2020
La Via Valeriana da Pilzone d’Iseo a Edolo
16 GIU 2020
Il Cammino di San Cristoforo in Friuli Venezia Giulia
19 GIU 2020
Il Cammino di Santa Giulia da Livorno a Brescia
23 GIU 2020
La Via Spluga tra Svizzera e Italia
26 GIU 2020
Il Cammino Minerario di Santa Barbara in Sardegna
30 GIU 2020
Il Cammino di San Tommaso da Roma a Ortona
3 LUG 2020
La Via della Lana e della Seta da Bologna a Prato
7 LUG 2020
La Via Appia da Roma a Brindisi
10 LUG 2020
Il Cammino di San Bartolomeo da Fiumalbo a Pistoia
14 LUG 2020
Il Cammino delle Terre Mutate da Fabriano a L’Aquila
L’intervista del Corriere mi ha fatto ricordare un comizio, si facevano ancora, per le elezioni europee del maggio del 2009, in Piazzetta Cerignola. Prima di iniziare, ero insieme all’allora Sindaco Sergio Chiamparino e mi sembra Sergio Cofferati, alcuni cittadini che mi conoscevano, essendo cresciuto in quel quartiere, con un fare accorato e già allora disilluso mi segnalarono tutti i problemi di convivenza e di abbandono.
classico della sinistra fighetta, di quella “gauche caviar” che tanti danni ha fatto e continua a fare, per la presenza dei blindati di esercito e carabinieri. Certo che non si risolve solo con quelli ma prima bisogna garantire un minimo di legalità. Gli assembramenti prima durante e dopo le limitazioni per il Covid 19 erano e sono principalmente di spacciatori e loro amici. Avere permesso certe concentrazioni senza controllo è una delle principali responsabilità. Non è un problema di ”abitabilità”, gli extracomunitari che si sono inseriti, come i meridionali immigrati allora, hanno un livello di adattamento e sopportazione superiore a chi spesso ne parla e chiedono solo di potere lavorare e vivere in pace tranquillamente nel rispetto delle regole. I primi ad essere danneggiati sono proprio loro. Alla “Barriera” ci sono affezionato e lì c’ho lasciato il cuore da quel lontano 14 luglio 1967 quando arrivai a Torino con la mia famiglia e come tanti altri andammo ad abitare in quel quartiere popolare. Così quando leggo in cronaca dei giardini di Via Padre D’Enza, dove ho frequentato la scuola media, mi scatta un moto di rabbia per l’abbandono in cui da decenni versa la “Barriera”. Senza un piano serio di investimenti in lavoro, servizi, asili e legalità la situazione non potrà che peggiorare. Mi sono soffermato a parlare del passato perché è impossibile parlare del presente in quanto l’attuale amministrazione, dopo avere fatto lì il pieno di voti, semplicemente non ha fatto nulla. Il prossimo anno ci saranno, almeno sono previste, le elezioni amministrative per eleggere il Sindaco e rinnovare il Consiglio Comunale ed i quartieri popolari faranno la differenza e se ne ritornerà a parlare. Urge un piano vero per quei quartieri. Alla sinistra è evidente che non possono bastare centro, collina e crocetta.
La ratio di questa multa non c’è perché il barista vendeva due caffè da asporto sulla strada. Ma c’è un episodio ancora più grave che lede l’articolo Costituzionale di manifestare.