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Un aiuto ai senzatetto, la sindaca: “Nuovi spazi per l’accoglienza”

“È in momenti di emergenza come questo che le persone più fragili non devono essere lasciate indietro”. Lo afferma su facebook la sindaca Chiara Appendino

“Se ciò che per la maggior parte di noi era normale diventa difficile, per chi è più debole, ciò che era già difficile diventa impossibile”, aggiunge la prima cittadina di Torino.

“Il pensiero va alle persone senza fissa dimora: è necessaria la ricerca di nuovi spazi straordinari per i servizi di accoglienza a loro riservati. Per questo motivo domenica, come Città di Torino, abbiamo partecipato a una riunione con l’Unità di Crisi e la Prefettura per fare il punto sulla problematica dei dormitori e coordinare un percorso di intervento condiviso.

Nell’immediato sono state individuate due strutture, dove sono già iniziati i necessari sopralluoghi tecnici, per l’allestimento di due ulteriori punti di accoglienza rispettivamente, nel V° Padiglione di Torino Esposizioni e, per i casi con maggiori criticità, nell’ex Ospedale Maria Adelaide”.

Conclude la sindaca: “Per l’ulteriore messa a punto del progetto saranno coinvolte nei prossimi giorni anche le associazioni Confcooperative e Legacoop che hanno già offerto la loro collaborazione. Parallelamente la Regione Piemonte sta predisponendo delle linee guida su come proseguire e garantire, in questa fase di emergenza, il regolare servizio di accoglienza delle persone senza dimora. Andremo avanti con ogni sforzo condiviso possibile affinché la nostra comunità rimanga unita e nessuno rimanga escluso”.

Poesie e racconti dei soci Unitre ai tempi del coronavirus

Tenere in esercizio mente e fisico, stando a casa. Questo è l’obiettivo che si è data l’Unitre Torino, invitando i suoi soci a tenersi attivi e mantenere i rapporti coi docenti degli oltre 180 corsi di quest’anno

L’Unitre Torino ha inoltre lanciato la proposta di condividere emozioni, difficoltà e impressioni sull’attuale periodo delicato. Sensazioni, stati d’animo e suggestioni su quello che sta accadendo e sugli effetti che potrà avere sulla nostra vita e sulla collettività potranno essere descritte attraverso racconti o poesie, fotografie, disegni o dipinti.

Verrà istituito un Concorso-Premio per opere espressione di arti grafico-figurative e letterarie sul tema “La vita ai tempi del coronavirus”, cui verrà dedicata anche una giornata celebrativa una volta tornati alla normalità. Tutte le informazioni per prendere parte al concorso verranno pubblicate sul sito dell’Unitre Torino. La partecipazione è riservata ai soci ed è a titolo gratuito.

 

(foto archivio)

Coronavirus: ora e sempre Resistenza!

Appello alle italiane e agli italiani, di ogni origine etnica, religione, età ed orientamento sessuale. E’ l’ora della Resistenza!

Abbiamo superato la fase di Shock, quella di Panico, e la Luna di Miele con i Flashmob. Adesso siamo in piena fase di Lutto.

Il Lutto è un meccanismo complesso fatto di varie fasi in questo ordine: Negazione, Rabbia, Frustrazione, Contrattazione, Depressione, Tristezza, Accettazione, Perdono, Ricerca di nuovo senso, Serenità.

In che fase siete?

Il Lutto durerà probabilmente dai 2 ai 6 mesi e non possiamo evitarlo, ma potrebbe essere complicato da altri fenomeni.

Adesso siamo, ad esempio, nella fase in cui sentiamo lo Stress patologico per la Quarantena.

Lo Stress patologico è un meccanismo complesso che implica l’attivazione di Ormoni come il Cortisolo, il cui picco notturno causa insonnia dopo circa tre ore di sonno.

L’insonnia a cascata può aumentare irritabilità, condizioni psicotiche, violenza domestica, azioni autolesioniste, distrazione, senso di vuoto, ansia-depressione.

Possono comparire anche attacchi di Panico durante il giorno come effetto dello Stress.

Lo Stress continuativo e la radicale modifica dello Stile di Vita, senza prospettive oggettive di miglioramento, hanno bisogno di una forte Resistenza, che in psicologia chiamiamo “Resilienza”, ossia della capacità di opporsi ai sintomi negativi, trovando soluzioni emotive e razionali creative e pragmatiche, in modo da adattarsi alle nuove condizioni di vita.

La RESISTENZA non significa in nessun caso la NEGAZIONE del problema emotivo-comportamentale, che anzi è un sintomo grave, e neanche la CONTRATTAZIONE della soluzione in autonomia eroica (ce la farò a fare tutto se.), ma neanche la PROIEZIONE del problema (Non dipende da me ma da. Non è colpa mia).

La RESILIENZA è la capacità di CHIEDERE e DARE AIUTO in uno SCAMBIO CONTINUO tra il dare e avere, di emozioni, comportamenti, azioni pragmatiche, fatti, strutture ecc.

Bisogna capire a quali emozioni e azioni positive legarsi per fare RESISTENZA ed ottenere la RESILIENZA; bisogna capire che bisogna CHIEDERE AIUTO, senza vergognarsi, telefonicamente o in videochat con psicologi, psicoterapeuti o psichiatri.

Noi sappiamo anche dagli studi di Neuropsicologia che possiamo fare riferimento a sette sistemi emotivi/cognitivi di base:

1) il sistema della RICERCA, del desiderio e dell’euforia, legato alla dopamina.
2) il sistema della RABBIA e della dominanza, legato al testosterone e alla serotonina.
3) il sistema della PAURA e dell’ansia, legato al cortisolo.
4) il sistema della SESSUALITÀ e della brama, legato agli ormoni sessuali.
5) il sistema della CURA e dell’amorevolezza, legato all’ossitocina.
6) il sistema della TRISTEZZA, del panico e della solitudine affettiva, legati all’assenza di CURA.
7) il sistema del GIOCO, della fantasia e della gioia, legati alla dopamina e all’endorfina.

Voi a quale di queste emozioni vi agganciate quando scrivete un post online, fate una videochiamata o parlate con qualcuno con cui convivete?

Vivete in solitudine? La casa è grande abbastanza? Avete almeno una finestra che guardi il sole?

Ci sono molti elementi strutturali, alcuni dei quali non possiamo cambiare, ma che dobbiamo capire come modificare lentamente per ottenere ad esempio più ore di sole.

Il Sole è il principale anti-depressivo naturale.

Fare attività fisica a casa è il secondo elemento strutturale contro lo Stress.

Per condizioni di eccesso di ognuna delle emozioni gravi, quali irritabilità, insonnia, attacchi di panico, depressione, idee fisse contro se stessi, aggressione ad altri, bisogna saper chiedere AIUTO.

E’ importante anche ACCETTARE AIUTO su segnalazione di un/una convivente o da una persona online o in videochiamata, quando non si hanno altre possibilità.

Non siamo sempre in grado a causa dello Stress di valutare noi stessi/stesse.

Sarebbe utile un investimento del Governo o delle Regioni per ottenere un sistema di software con algoritmi passivi e fenotipizzazione emotiva, per poter trovare da segnali indiretti tutte le persone a rischio di suicidio o violenza domestica e attivare in automatico il 112 e il 118. Le Università hanno la possibilità di collaborare, ma occorrono investimenti economici, strutturali e di personale specializzato, come la Polizia Postale ed Informatica.

Come psichiatra vi consiglio di usare MELATONINA se avete il risveglio dopo tre ore di sonno, ma soprattutto di SOSPENDERE Caffè, Tè, Coca Cola, Red Bull, Sigarette, perché tutte queste sono sostanze eccitanti che aumentano il Cortisolo e peggiorano lo Stress. Questo consiglio lo possono seguire tutti i lettori e le lettrici.

Vi ricordo di NON PRENDERE FARMACI di testa vostra, ma solo su indicazione medica.

EVITATE soprattutto Psicofarmaci, Antidolorifici, Antinfiammatori, Antibiotici, di testa vostra.
Prendeteli SOLO su indicazione medica.

L’insonnia iniziale, cioè l’incapacità di prendere sonno del tutto, è completamente diversa dall’insonnia da Cortisolo. Neanche questa si cura con le benzodiazepine, che possono produrre tossicomania, ma con Triazolam o Zolpidem, purché sempre e solo su indicazione medica.

Se state già assumendo psicofarmaci, dovete parlare subito col vostro psichiatra, telefonicamente o in videochat.

La Resilienza è anche fare leggere ad altri questi consigli.

CE LA FAREMO

Manlio Converti
Psichiatra

 

Un’idea per il commercio: “mini credit” per la ripresa

Un’iniziativa a sostegno dei commercianti torinesi per facilitarne la ripresa post emergenza Covid 19. Ne parliamo con il suo ideatore, l’avvocato torinese Simone Morabito

 

Se in Cina la produzione industriale, nei primi due mesi dell’anno, ha registrato una contrazione del 13.5%, rispetto allo stesso periodo del 2019, dovuta all’emergenza Covid 19, l’agenzia di rating Moody’s avverte che l’economia italiana è,  er la medesima emergenza, in recessione e stima una contrazione per l’economia del -0,7%. La Commissione europea avanza previsioni più  negative, aspettandosi per l’anno in corso una contrazione dell’1%. Risultano, così, assolutamente, indispensabili iniziative atte a facilitare la ripresa economica soprattutto a livello locale, a favore dei soggetti di piccole e medie dimensioni.

“Sono oggi più che mai preziose tutte quelle iniziative – spiega l’avvocato Simone Morabito –  che possano costituire un volano per la ripresa dell’economia torinese, una volta che sarà terminata l’emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus.

Lo strumento che, come Studio associato, abbiamo diffuso sia in Italia sia all’estero (a Torino anche in favore dell’Associazione Commercianti di piazza Statuto), consiste nel far circolare tra i propri contatti dei buoni – garantiti dal medesimo commerciante – sull’esempio dei “Bond” dei locali commerciali di New York, per un importo determinato (da 50, 100, 150, 200 euro ed oltre) che vengano pagati ora attraverso bonifico o altre soluzioni agili come Satispay, e capaci di dare diritto all’acquisto, nei corrispettivi negozi, di beni del valore indicato nel buono, maggiorato del 25%”.

“Ho chiamato questi buoni “Mini Credit” – prosegue l’avvocato Morabito – Per capirne la portata faccio un esempio: un cliente acquista, in uno degli esercizi commerciali aderenti, un Mini Credit da euro 75,00 che potrà utilizzare più avanti,  comprando per euro 100,00. Questo strumento va incontro a quei commercianti che non hanno ancora implementato servizi di e-commerce e che, pertanto, allo stato attuale, non possono essere attivi sul mercato, vuoi per limiti tecnici o per imposizioni legislative”.

“Ritengo che questo progetto – aggiunge l’avvocato Morabito – possa diventare uno strumento  estremamente prezioso per facilitare la fase di ripresa economica post emergenza Covid 19, con una duplice ricaduta positiva. Da un lato, infatti, sarà in grado di dare respiro, già da ora, ai commercianti che stanno soffrendo in seguito alla chiusura delle proprie attività (ottenendo immediata liquidità), dall’altro lato coloro i quali acquisteranno i buoni saranno poi invogliati ad utilizzarli, una volta terminata la crisi sanitaria e riaperti gli esercizi commerciali, godendo del valore superiore del Mini Credit rispetto a quanto effettivamente speso, potendo così aiutare la ripresa economica della nostra città “.

 

simone.morabito@studiomorabito.eu

 

In preghiera davanti alla Sindone: diretta tv e social sabato 11 aprile

Nel «giorno della Sindone», il Sabato Santo, l’Arcivescovo di Torino, Custode pontificio, sarà a pregare davanti alla Sindone, nella cappella dove il Telo è custodito

Il prossimo 11 aprile alle 17 mons. Nosiglia guida dalla Cattedrale una liturgia di preghiera e contemplazione, trasmessa sia in diretta televisiva sia sui canali e le piattaforme social. Al termine della diretta tv, sui social il dialogo e la riflessione continueranno con l’intervento di esperti e voci di «testimoni» del momento che stiamo vivendo. La piattaforma social è realizzata con il contributo della Regione Piemonte. La regia delle immagini è a cura dell’équipe di Pastorale Giovanile della diocesi di Torino, che sta preparando l’incontro europeo dei giovani di Taizé previsto per il prossimo dicembre 2020 (E anche in quell’occasione sarà offerta ai giovani l’opportunità di contemplare il Telo; la Città di Torino ha già avviato una collaborazione con la diocesi e la Comunità di Taizé per l’organizzazione dell’incontro).

Un segno di speranza

La preghiera davanti alla Sindone è, per la Chiesa, un modo per ricordare nella liturgia il Cristo morto, in attesa della risurrezione di Pasqua. Ma è anche, in questi giorni, la strada efficace per raccogliersi tutti, credenti e non, in una riflessione di fronte alla pandemia che sconvolge le nostre vite. La  Sindone ci offre  un messaggio di speranza che parte della passione e morte  del Signore ma  che diventa fonte della vita nuova offerta a chiunque crede. Una speranza che ci è tanto più necessaria oggi, di fronte ai lutti e alle sofferenze provocate in tutto il mondo dal contagio. L’amore  che ci manifesta la Sindone ci sostiene nel credere che alla fine la luce vincerà le tenebre dello scoraggiamento e delle paure e la vita vincerà  la morte e ogni altro male che assilla l’umanità.

Una ostensione «nuova»

Non si tratterà di una ostensione come quelle del passato. La Sindone rimane nella teca in cui è custodita normalmente ma sarà possibile contemplarla attraverso le immagini televisive. I precedenti più immediati (con malati e giovani nel 2013, con i giovani nel 2018) si sono svolti con modalità leggermente diverse. Nella speciale preghiera dell’11 aprile prossimo una novità assoluta è rappresentata dalla «diretta social» che si propone di coinvolgere… tutto il mondo, perché la Sindone è davvero un «segno globale» e le piattaforme che renderanno disponibili la diretta possono raggiungere l’intero pianeta.

Nei prossimi giorni forniremo informazioni dettagliate sui canali tv e sugli indirizzi web attraverso cui sarà possibile seguire in diretta la preghiera davanti alla Sindone.

E intanto la Cina si espande in Africa…

L’Africa è lontana, vista dalla luna

COMMENTARII /Di Augusto Grandi

Il compianto Sergio Endrigo ha probabilmente delle gravi responsabilità nella formazione di Giggino Di Maio. La canzone si intitola “Perché non dormi fratello” e l’incredibile ministro degli Esteri deve averlo preso in parola. Dorme e sogna un’Africa molto ma molto lontana. Non si risveglia neppure quando la sua collega Lamorgese lascia sbarcare centinaia di migranti partiti dalle coste africane, vicine, molto vicine. Senza mascherine, senza le distanze di sicurezza, senza controlli, senza blocchi riservati ai bambini a passeggio…

…Continua su Electomag:

..E intanto la Cina si espande in Africa..

Salute, lavoro e prevenzione. Quando la storia si ripete

Salute, lavoro, prevenzione sul lavoro e nel territorio per prevenire in materia di salute pubblica. Dovrebbe essere un tutt’uno

Purtroppo entriamo nel mondo dei sogni e delle utopie, che sono,  come tali, irrealizzabili. Ma qualcuno, tanto tempo fa, ci ha tentato, cercando percorsi pratici per realizzare queste politiche di prevenzione e diremmo oggi, di previsione. Come il dottor Ivan Oddone, dottore in medicina s’intende, diviso tra la sua professione e la politica.

Più verso la politica sindacale, imparolato per diventare segretario della camera del lavoro di
Torino nei primi anni 60, creatore di un vero metodo finalizzato alle prevenzione e diagnosi.
Due gli elementi fondanti. Il principale era la mappatura in una determinata area dei fattori di
rischio. Base per tutti i medici di base, secondo fattore, di conoscenza, per curare. Non fu solo
una attrazione teorica, ed ebbe, seppur in modo limitato una pratica applicazione in Francia.
In questa mappatura fondamentale il ruolo del sindacato per individuare i fattori nocivi prodotti
dalla fabbrica. Di fabbriche nocive il Piemonte ha dato il suo tragico contributo da Ciriè, all’ Acna
di Cengio, passando per Casale.

Dall’eternit alle polveri sottili inalate respirate e devastanti per polmoni e bronchi. Alla Fiat le
cose non erano diverse. Mio padre operaio Fiat ed eletto in commissione interna alla Grandi
Motori girava i reparti con la mascherina sempre dietro. Nel 1973
a casa proiettò diapositive spiegandomi i danni procurati dal silicio ai polmoni. Vittorio Valletta
aveva progettato tutto per la produzione, nulla per la salute degli operai. Salute non solo degli
operai ma delle loro famiglie. Farne buon uso e buon ricordo per l’ oggi ed il domani possibile
sarebbe buona cosa. Del resto si è sempre detto prevenire è meglio che curare ed in questo
caso si stanno anche ripetendo fattori.La mappatura per capire che cosa è successo o l’
assenza di mascherine, introvabili nel nostro Paese perché, fino a ieri , non prodotte da noi, presumo perché considerate non remunerative.

Oramai è assodato che siamo stati presi totalmente alla sprovvista. E siamo ( ahimè ) subito
confermati nel nostro scetticismo sulla tenuta dell’ Inps. Sono bastate solo tre ore per verificare
che il Re è nudo ed anche,  diciamocelo, incapace. Ottima l’idea di far anticipare alle banche
la cassa integrazione. Ottima ma per ora irrealizzabile. Domanda: ma il presidente del Consiglio
Conte si è parlato con il presidente Inps?

Il presidente Inps conosce la macchina organizzativa dell’istituto che presiede?
Mi sa che le risposte sono negative.
Colpa dell’attuale vertice Inps? Sicuramente sua la colpa di non saperlo. Sistema saltato
dopo tre ore. Ridicolo, se non fosse solo tragico.
Finita l’emergenza aspettiamo (quasi sicuramente invano) atti concreti come le dimissioni per
manifesta incapacità.

Altra musica in Germania, dopo 48 ore erogati contributi economici per chi ne ha fatto richiesta.
Ma si sa, anche qui, i tedeschi saranno antipatici ma tanto efficienti, a diversità nostra dove
la simpatia non è sufficiente a compensare l’inefficienza. Continuo, voglio, desidero essere
ottimista. Accidenti, ammetto: un ottimismo messo a dura prova. Almeno questa vicenda sia
un campanello d’allarme. Dimostra che non bastano i soldi. Bisogna essere in grado saperli
spendere e, possibilmente, spenderli bene. Riprendere produzione ed economia non sarà
semplice. Più facile interrompere i lavori che riprenderli. E visto che ci siamo vogliamo che anche
la qualità del lavoro cambi in meglio, tra sanità, sicurezza ed inquinamento. Vogliamo troppo?
Può anche darsi, ma non vedo altre strade percorribili diverse da questa.

Patrizio Tosetto

Didattica a distanza, dal Governo i fondi per le scuole del Piemonte

Oltre 5,6 milioni di euro: sono  le risorse destinate alle scuole del Piemonte per il potenziamento della didattica a distanza

E’ quanto previsto dal riparto degli 85 milioni stanziati dal governo attraverso il decreto Cura Italia.

“Si lavora con rapidità per potenziare la didattica a distanza, per mettere tutti gli studenti in grado di poterla seguire e dando a tutti gli insegnanti le conoscenze per poterla effettuare”. Così la ministra Azzolina. Per la ripartizione delle risorse è stato scelto un criterio che permetta di raggiungere meglio le zone del Paese e le famiglie dove c’è maggiore necessità.  In Piemonte, sul totale,  672mila euro sono destinati alle piattaforme e agli strumenti digitali, 4,6 milioni alla connettività di rete e ai dispositivi digitali e  336 mila euro alla formazione del personale scolastico.

Autismo, una giornata di sensibilizzazione

Oggi, 2 aprile,  è la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, istituita dall’Assemblea generale dell’Onu

Il Consiglio regionale del Piemonte: “Necessarie politiche di integrazione per le persone autistiche”

 

L’organizzazione di volontariato Autism Speaks  promuove da anni l’iniziativa “Light it up blue”, rivolta oltre che ai privati cittadini, alle pubbliche amministrazioni di tutto il mondo affinché  illuminino un proprio monumento o edificio simbolico  di blu. Così anche per la Mole antonelliana. Tra le tante iniziative in programma, sul canale Sky Arte, in  prima serata, alle 21.15 va  in onda “Tommy e l’asta dei cervelli ribelli “, docufilm disponibile anche in streaming su Now TV, di  Gianluca Nicoletti.

Anche a Torino e in Piemonte sono attive  le istituzioni

Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale, osserva: “In un momento difficile come quello che stiamo vivendo, la quotidianità delle famiglie con figli autistici diventa ancora più complessa. Infatti, oltre a vivere le tante situazioni problematiche che l’emergenza sanitaria in corso presenta, i genitori devono affrontare un’altra emergenza, quella della difficile gestione e cura dei propri figli. È compito delle istituzioni collaborare al sostegno di processi che favoriscano l’integrazione sociale delle persone autistiche e sollecitare una maggiore conoscenza su questa malattia con politiche attive a favore dei soggetti che ne sono affetti e delle loro famiglie”

I grappoli resteranno attaccati alla vite?

In queste settimane di emergenza sanitaria, lo scienziato del vino Donato Lanati si rivolge ai vigneron e non solo. Per loro, una riflessione un po’ meno scientifica e un po’ più personale

Tra numeri, mercati e scenari inediti, come viene percepita l’emergenza sanitaria dal mondo dell’enologia? Le grandi aziende sono chiuse. Le esportazioni bloccate. I grappoli, resteranno attaccati alla vite?
“Se pensiamo che un microrganismo, infinitamente microscopico, è stato in grado di far crollare le nostre certezze e, a livello mondiale, inceppare tutti gli equilibri, credo che sia giunto il tempo delle riflessioni più profonde”.
Siamo abituati ad avere tutto, o quasi, sotto controllo. “Perdere il comando e senza sapere per quanto, è ciò che più spaventa”. Si percepiscono il limite alla libertà e la vulnerabilità umana.
“La natura segue il suo percorso anche se, talvolta, è inesorabile. L’azione antropica, in tutto questo, indubbiamente fa la sua parte. La storia ci ha insegnato che le calamità si ripetono (iniziano e finiscono), ma abbiamo anche imparato che l’uomo sa adoperarsi per fronteggiarle. Oggi, dalla nostra parte ci sono scienza, conoscenza e informazione. Il mondo scientifico sconfiggerà questo virus”.
Mercati chiusi ed esportazioni bloccate. I grappoli resteranno, dunque, appesi alla vite?
“Chi ragiona in questo modo, pensa solo al business. Il vino è vita che continua; è amore e rispetto per la natura. Ai lamentosi davanti al bicchiere mezzo vuoto, io preferisco i propositivi con il calice mezzo pieno”.
Le difficoltà si combattono aumentando la consapevolezza. L’imperativo è: reagire.
“E’ giunto il momento di valorizzare maggiormente il prodotto italiano. Il marchio Made in Italy non è solamente provenienza geografica: è espressione di indiscussa eccellenza, un valore fatto di storia, tradizioni, esperienza, ricerca, tenacia e creatività”.
Da dove ripartire? Personalmente, quando tutto questo finirà, ripartirò con quelli che pensano sopra la riga, dal calice mezzo pieno. Con loro, traccerò la strada del futuro”.
E’ giunto anche il tempo per riclassificare le priorità della vita.
Chi produce vino, vive in una dimensione fortunata: anche se costretto a casa, affacciandosi alla finestra, non vede il cemento. Gli uomini del vino vedono la natura che si rinnova. La vista è parte essenziale del nostro pensiero; la visione della natura aiuterà”.
Dopo il Coronavirus, il valore della vita sarà aumentato. “Per me, il bicchiere è sempre mezzo pieno e contiene una vita più consapevole”.