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Cosa abbiamo sbagliato e cosa possiamo migliorare

Fin da liceale mi piaceva di più Boccaccio che Dante. Non vorrei dire una bestialità, ma forse il mio parere era viziato dai tempi. Inizio anni ’70, dove trasgredire era d’obbligo

Dante appariva paludato. Boccaccio ispirò molto Pierpaolo Pasolini. Uno dei più grandi intellettuali del novecento italiano.

Pasolini può essere accusato, magari, quasi di tutto, ma sicuramente, in solitaria ha previsto il decadimento di questa nostra società. Molto ma molto lungimirante, di una lungimiranza che dava fastidio al potere che non voleva essere disturbato per i suoi maneggi, o se volete per i  giochi di potere. Porsi il problema di cosa sarebbe stato era considerato fuorviante. Potere che si autoalimenta anche, se non soprattutto, in democrazia.

Potere cieco che non vuol vedere e non fa vedere. Almeno per una volta , con la vicenda del coronavirus ci sono  stati poteri bravi e poteri stupidi, ed almeno per una volta noi italiani non siamo stati stupidi con i cinesi, siamo stati dalla parte giusta. Stavolta non basta essere dalla parte giusta. I governanti di Spagna Inghilterra e Francia con l’ immancabile Trump hanno dato prova di assoluta e totale incapacità. E purtroppo la loro stupidità ci ricadrà addosso. Altro che problema di ideologia. Stavolta la divisione è tra stupidi ed un minimo di intelligenti. Come non è un problema di sistema politico. Cina e Iran sono entrambi dittature: la prima ha reagito bene. La seconda è solo uno stato di polizia dove è impossibile essere informati ed il coronavirus non è sotto controllo. Come non è sotto controllo la globalizzazione, perché non è sotto controllo da parte dell’uomo.

Praticamente la politica, quella con la P maiuscola non è riuscita in un bel niente. Arriva un virus e mette in crisi l’intero sistema. Ed il virus è più forte della stupidità umana ed approssimazione del potere. Anzi, trova nella stupidità il terreno fertile per il suo sviluppo. E francamente non capiamo i leghisti che stanno facendo ostruzionismo verso i decreti legge del governo o l’ assoluta, anzi dannosa presenza della Bce e delle istituzioni Europee congenite per essere impotenti e dunque inutili. Forse, e sottolineo forse, stare a casa aiuterà ad una riflessione individuale e collettiva con alla base due domande. In cosa abbiamo sbagliato, ed in cosa possiamo migliorare. Magari stare a casa potrà voler dire migliorarsi. Magari.

Leggere di più, studiare di più, parlare di più. In questo la tecnologia ci viene decisamente in aiuto. Non fa smettere di studiare , non fa smettere di informarsi , magari di scrivere, non fa smettere di capire. Ed al di là dell età, di maturare.
In questo nostro oggi ci sono le domande per capire il passato e prevedere il futuro. Difficoltà a mille e francamente sono scettico. Ma è un cinismo che non può e non deve cadere nella rassegnazione e dunque nell’ egoismo del proprio sé ed al massimo verso i propri cari. Organizzarci e collettività sono le due parole magiche.

Sia ben chiaro, nessun collettivismo. Chiaramente la politica sanitaria privatistica lombarda ha fatto cilecca e la solidarietà di tutta l’ Italia, in primis il Piemonte ha fatto e sta facendo la sofferenza. Mi pare che gli amministratori regionali abbiano agito e stiano agendo con questa logica. E bene che fanno. Spero di essere scusato in questa forzatura: magari non si fermerà la “s pinta produttiva del coronavirus “. Dopo l’ emergenza certi comportamenti di rispetto reciproco saranno all’ordine del giorno.

Difficile ma non impossibile. Cara popolazione mondiale stiamo rischiando grosso. Abbiamo la consapevolezza che il tutto dipenderà anche da noi? Spero ardentemente di sì. E magari non chiederemo al politico di turno di cacciare l’ uomo di colore, che ci dà fastidio sotto casa. Chiederemo ai politici di finanziarie la Sanità pubblica non per ideologia ma per logica. In certe cose i privati vanno bene ed in altre no. Come il pubblico va bene per certe cose e per altre no. Quasi sicuramente non nascerà un nuovo Umanesimo, un nuovo Rinascimento. Forse, in modo più prosaico, ci saranno gocce di saggezza in questo uomo, sia nel Potere sia in tutti noi. Illuso?  Spero di no. E’ nei momenti peggiori che bisogna essere ottimisti. O se volete, quando la lotta si fa dura i duri lottano e magari migliorano per il domani. Il proprio e di tutti… si intende.

Patrizio Tosetto

Nuova vita per le ex aree ferroviarie

Al via l’accordo operativo tra Comune di Torino e Fs Sistemi Urbani

E’ partita la cabina di regia, organizzata dal Comune di Torino con FS Sistemi Urbani, per la riqualificazione delle ex aree ferroviarie.

Un ulteriore step che segue il Workshop “Rail City Lab” organizzato nel maggio scorso da FS Sistemi Urbani in collaborazione con la Città di Torino con la partecipazione di investitori, progettisti, imprenditori e istituzioni locali uniti dall’unico obiettivo di riqualificare le sette aree ferroviarie dismesse della città, basandosi su tre temi: Città del Vivere, Città delle Connessioni e Città della Sostenibilità.

Le maggiori opportunità di riqualificazione urbana con le proposte individuate tra gli esiti del Workshop saranno inserite nel più idoneo percorso autorizzativo che rientra tra i compiti della Cabina di Regia avviata oggi con l’obiettivo di garantire la condivisione delle scelte di valorizzazione, governare il processo di trasformazione e programmare il cronoprogramma temporale del processo autorizzativo per ogni singola area da presentare al Consiglio Comunale per l’approvazione finale.

Il progetto di riqualificazione urbana interesserà gli oltre 500mila metri quadrati delle aree dismesse di proprietà del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane che saranno destinati prevalentemente ad uso turistico, ricettivo, commerciale e terziario.

Le aree ferroviarie coinvolte sono:

– Porta Susa Spina 2 Lotto Torre (Ambito 8.18/3 Unità minima di Intervento II);

– Corso Principe Oddone Spina 3; (Ambito 4.13/2)

– Stazione Rebaudengo Spina 4; (Ambito 5.10/3, 5.10/4, 5.10/8)

– Lingotto “Parco della Salute, Ricerca e Innovazione” e sede Regione Piemonte (Ambito 12.32)

– Lingotto FS (Stazione ponte, (Ambito 16.3)

– FS San Paolo, (Ambito 12.2, 12.3)

– Corso Brunelleschi.

A Torino riapre la mensa dei poveri

E lancia un appello per aiutare gli indigenti e i senza tetto della città. Nonostante il coronavirus, dal 17 Marzo, nel rispetto delle prescrizioni governative e sanitarie, ha riaperto a Torino la ‘Mensa dei Poveri’ in Via Belfiore 12, nel cuore del difficile quartiere San Salvario

La realtà caritatevole, che sforna circa 8.000 pasti caldi al mese, fondata da Don Adriano Gennari, sacerdote di San Giuseppe Benedetto Cottolengo raccogliendo nel 2008 l’invito alla carità dell’Arcivescovo di Torino Monsignor Cesare Nosiglia, ha bisogno di aiuto.

“In questo momento difficile, in cui consegniamo all’esterno quotidianamente una media di 240 sacchetti-pasto a sera ai meno abbienti in fila a distanza di sicurezza, necessitiamo di cibo e viveri con cui sfamare i poveri e i senzatetto della città”, spiega Don Gennari.

“Per chi volesse contribuire alla raccolta alimentare, è attivo il numero di telefono 375 6188246 cui comunicare la propria disponibilità sia con chiamate che messaggi Whatsapp”, conclude Don Adriano Gennari, animatore del ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione Onlus’ che gestisce la mensa.

Per maggiori informazioni, è disponibile anche il sito www.cenacoloeucaristico.it.

La storia non si ripete mai

IL COMMENTO  / di Pier Franco Quaglieni – La storia non si ripete mai. Per questo motivo non è magistra vitae, come credono quelli che non  conoscono i meccanismi complicati ed a volte tortuosi della storia

Fino ad un mese fa – ma oggi tacciono – c’erano giornalisti e politici che affermavano che si stava ripetendo ciò che accadde cent’anni fa con il fascismo, sostenendo che l’Italia stava scivolando verso un regime involutivo di estrema destra. Antonio Scurati con il suo romanzo “M.” è stato  l’ispiratore di queste cassandre che, non conoscendo la storia, non consideravano le oggettive diversità tra quella  italiana di cento anni fa e quella di oggi.
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Basterebbe pensare che cent’anni fa uscivamo  dalla Grande Guerra e c’era in Italia un movimento operaio che pensava di ripetere anche qua la rivoluzione del 17 in Russia. Oggi l’ Italia vive in una stagione politica e storica totalmente diversa e quindi certi paralleli erano totalmente errati se non politicamente strumentali. Ma la storia e’ anche imprevedibile . Sono cose chi ha letto Guicciardini e Machiavelli, capisce immediatamente. La “fortuna“ di Machiavelli è l’ imprevedibilità’. La non ripetitività della storia è una constatazione che lo storico Guicciardini oppone all’ “ideologo“ Machiavelli che si illudeva di trarre dalla storia romana insegnamenti validi per la politica dell’oggi. La imprevedibilità della storia è oggi rappresentata drammaticamente  da una pandemia  imprevista ed imprevedibile che ha sconquassato il mondo è l’Italia. Anche Tucidide analizzo ‘ il ruolo della peste nella guerra tra Spartani ed Ateniesi ed alcune sue riflessioni andrebbero rilette. Oggi la notizia è data dal numero superiore di morti in Italia  rispetto alla  Cina ,come titola crudelmente “ La stampa” ,una debacle terribile di cui pure qualcuno dovrà rendere conto e di cui qualcuno, nelle alte sfere, dovrà parlare. Oggi in Italia si guarda con simpatia ai sistemi” cinesi” per uscire dal disastro. Abbiamo davanti ai nostri occhi stralunati  una democrazia sospesa , quasi in ginocchio, con un Parlamento che sta perdendo sempre di più la sua centralità, senza che nessuno abbia da obiettare qualcosa.
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L’ ho già scritto un’ altra volta, Primum vivere, deinde philosofari,ma qui non sono in gioco gli inutili gargarismi filosofici di qualche utopista   ,ma le basi stesse della Costituzione che non sento più  invocare da nessuno,mentre un mese fa era citata e difesa dalle minacce in atto da parte di  pericolose congiure neofasciste. Le Sardine tacciono e sembrano  essere finite sigillate in una scatoletta: sono diventate improvvisamente afone. La storia è imprevedibile  e nessuno può immaginare che piega possa avere il nostro futuro. Comunque il Coronavirus ha portato ad una crisi economica senza precedenti che potrebbe provocare delle gravi proteste sociali di cui non possiamo  neppure prevedere le conseguenze. Certamente l’entrata drammatica in scena  del virus ha già comportato una svolta  evidente anche nella politica: i tempi della politica sono cambiati radicalmente  e il bombardamento ossessivo dei media finisce di stordirci come uomini pieni di ansie, ma anche come cittadini sbandati ,pronti, potenzialmente pronti,  ad affidarci  a chiunque possa salvarci. Ricompare l’uomo forte, ma in tutt’altra veste rispetto a quello armato di manganello e di olio di ricino.
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Il fatto, ad esempio, che i  nostri movimenti vengano controllati attraverso i nostri telefonini ci fa inevitabilmente pensare al Grande Fratello. E’ certo  vitale contenere il virus, anzi è indispensabile sconfiggerlo e i pazzi che girano per le strade vanno fermati. Ma il dubbio critico ,il dubbio kantiano, non deve mai abbandonarci.Altrimenti ne verrebbe meno la nostra civiltà a cui difficilmente  come uomini di cultura potremmo rinunciare. Per difendere la libertà c’è stato, nella storia delle diverse epoche, chi ha sacrificato la propria vita. Un discorso macabro e difficile che oggi cerchiamo di scacciare  giustamente dalle nostre menti atterrite da una prova durissima che non  ha precedenti  nella nostra storia unitaria ed  è proprio per questo  che ci allarma e ci rende fragili e suggestionabili. La democrazia e ‘ sempre fragile e la  libertà, come ci ricordava Calamandrei, è come l’aria di cui sentiamo l’importanza ,quando facciamo fatica a respirare.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com
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(Nell’immagine in alto Niccolò Machiavelli)

Dodici finalisti per il Premio Odisseo

Tra questi  verranno selezionati i sei vincitori dell’edizione 2020 promossa dal Club Dirigenti Vendite & Marketing dell’Unione Industriale di Torino

Premio Odisseo edizione 2020. Come le precedenti edizioni, anche quella di quest’anno intende  premiare i sei vincitori che verranno scelti da un’apposita giuria, con un riconoscimento dato dalla consegna ai vincitori di opere d’arte contemporanea.

“La giuria di primo livello – spiega Antonio De Carolis, presidente del CDVM ( Club Dirigenti Vendite & Marketing ) – ha valutato le candidature al Premio che sono pervenute ed ha stilato una short list di dodici finalisti, nell’ambito dei quali una giuria di secondo livello sceglierà le sei aziende vincitrici. La cerimonia di premiazione è prevista alla fine del mese di aprile”.

Le dodici aziende finaliste sono risultate:

– Across ( Torino), Digital Solution Company

– Astelav ( Vinovo),  Progetto Ri-Generation per recupero elettrodomestici

– Fabbrica Innovazione Torino (Torino), Occhialeria

– Gelati Pepino (Avigliana)

– Guido Gobino (Torino), Cioccolateria Artigiana

– Innamorati della Cultura ( Torino), Piattaforma Crowfunding

– IOT Solutions ( Moncalieri,Torino), Progetto Disabled Easy Park System

– Izmade (Torino), Impresa sociale, design e realizzazione arredi sostenibili

– Logic Sistemi (Aosta), Programma Aimfare per sicurezza sul lavoro

– No Real Interactive (Torino), Software e applicazioni per Realtà virtuale e aumentata

– Powertech Engineering (Torino), Consulenza per ricerca e sviluppo powertrain

– Tapparo (Roddi, Cuneo), Apple TabUi di informazione turistica

“Il Premio Odisseo – aggiunge Antonio De Carolis – rappresenta un’iniziativa nata in seno al Club Dirigenti Vendite & Marketing dell’Unione Industriale di Torino e si propone, quale obiettivo fondamentale, quello di premiare e valorizzare realtà che, partendo dal nostro territorio, sono riuscite a distinguersi per la loro capacità di innovarsi attraverso la digitalizzazione, la sostenibilità e capacità di realizzare progetti in chiave di marketing utili a migliorare il loro posizionamento sul mercato e le loro performance commerciali”.

“Il Premio Odisseo – conclude il Presidente De Carolis – si propone come obiettivo  fondamentale quello di motivare le aziende a diventare un vero e proprio modello di eccellenza nell’ambito delle proprie competenze, richiamandosi, come indica il suo stesso nome, alla figura di Odisseo, eroe che incarnava il mito del visionario, da un lato individualista, dall’altro ricco di valori che, con un grande gioco di squadra, superava ogni tipo di ostacolo. L’associazione tra l’originale nome in greco e le sfide che questo terzo millennio conduce inevitabilmente ad affrontare, costituiscono una provocazione tra tradizione e sperimentazione, tra il classico e l’innovazione. Il Premio Odisseo è stato ideato nel lontano 2005, dal CDVM, in collaborazione con altri Club Dirigenti dell’Unione Industriale di Torino.”

Mara Martellotta

Webathon, Allasia: “Grazie ai promotori e a tutti i partecipanti”

Intervenendo ieri pomeriggio a Webathon per il Piemonte, la prima maratona web per raccogliere fondi a sostegno degli  ospedali della regione organizzata dal Consiglio e dalla Giunta regionale, il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia ha ribadito la sua vicinanza e quella della istituzione che guida ai cittadini piemontesi in questo difficile momento

“Il Consiglio regionale è un organo legislativo e sta facendo la sua parte. Martedì prossimo, nonostante le condizioni complicate in cui operiamo, in condivisione di intenti tra maggioranza e opposizione, approveremo il documento economico finanziario, la legge di stabilità e il bilancio 2020, necessari per dare sicurezze economiche a tutti i comparti, a partire da quello sanitario, a garanzia di tutti gli stipendi del personale medico e infermieristico e delle risorse necessarie per affrontare questa emergenza straordinaria che sta costringendo tutti a ripensare noi stessi e le nostre vite. Stiamo continuando a lavorare grazie anche a strumenti tecnologici che ci permettono connessioni veloci e alla possibilità di prendere decisioni in videoconferenza. Abbiamo inoltre accelerato l’introduzione del lavoro agile nella nostra struttura, per non fermare l’attività del Consiglio e insieme garantire la salute di chi ci lavora”.

Il presidente Allasia si è detto riconoscente verso chi ha organizzato e dato vita a Webathon Piemonte, e verso tutti  i cittadini che partecipano a questa iniziativa di solidarietà con le loro donazioni: “Donare per permettere ad altri di stare meglio è un gesto bellissimo e semplice allo stesso tempo, che ci permetterà di acquistare attrezzature mediche e sostenere le strutture sanitarie del nostro territorio. Vorrei ringraziare a uno a uno tutti quelli che hanno donato e stanno donando: dalle aziende che hanno messo a disposizione cifre importanti, ai singoli cittadini che hanno dato il lor contributo nonostante le difficoltà economiche in cui viviamo, fino ai volontari che con generosità mettono il loro impegno a disposizione della comunità. Un grazie che va esteso a tutti coloro che, stando a casa, stanno facendo la loro parte per sconfiggere l’epidemia”.

Scuole online, la Regione vuole collegarle tutte “con o senza Governo”

«I dati piemontesi sull’utilizzo di Internet ufficializzano un’impennata dell’utilizzo della rete. Siamo quasi al limite del traffico e si rischia di arrivare al massimo disponibile. A fine emergenza collegheremo tutte le scuole piemontesi e le aziende con o senza il Governo, soprattutto nelle aree bianche, lontane dai grossi centri».

Così l’Assessore regionale ai Servizi Digitali Matteo Marnati annuncia di accelerare l’iter di collegamento di tutte le scuole e delle aziende con la Banda Ultra Larga, eventualmente anche in forma autonoma. “Il report settimanale di TOPIX sugli accessi al Web – ha sottolineato Marnati – ha infatti evidenziato l’urgenza di migliorare le connessioni con la BUL. In questo momento sono state registrate crescite superiori al 100% nei Nodi Core di TOP-IX tra febbraio e marzo 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Il nodo torinese presso il CSI ha fatto registrare +150% seguito da quello milanese (+128%) e da quello in IT.Gate +127%”.

Nella settimana che va dall’8 al 15 marzo, TOP-IX ha registrato i valori massimi tanto per quanto riguarda il valore massimo, quanto per i valori medi. «I dati piemontesi – spiega Marnati – ufficializzano l’impennata dell’utilizzo della rete. In questo momento ci potranno essere dei rallentamenti e dei problemi di connessione soprattutto la sera. Il monitoraggio di TOPIX – conclude Marnati – evidenzia quanto sia ormai improrogabile portare a termine l’infrastruttura della banda ultra larga. Ma serve una forte accelerata”.

Mettiamoci la testa, rispettiamo le regole

A proposito di emergenza sanitaria, qualche sbavatura a Torino c’è. Siamo in Barriera di Milano.  Al fondo di corso Palermo, quasi via Baltea. Le immagini sono eloquenti. Non sono rispettate le norme

Non cambia naturalmente  l’ordinaria delinquenza: arrestati degli spacciatori, non si hanno notizie sui possibili clienti, e anche un malvivente albanese viene riarrestato. Ma un classico di questi giorni sono mamma e figlia che si presentano orgogliose della loro libertà. In due  per far la spesa al supermercato. Cortesemente gli fai notare l’ incongruenza, mantenendo le distanze. La loro risposta è perentoria. Noi abbiamo letto i decreto. Ne dubito.

Ovviamente la guardia alla porta non li fa entrare. Poi ci sono gli stacanovisti dello sport. Ciclisti e amanti della corsa. Anche qui se si è soli ed a 10 minuti da casa funziona. Se in gruppo e nei parchi per scambiare due parole non funziona. Draconiano il sindaco di Grugliasco che vieta  l’accesso ai parchi e giardini sul territorio. In Piemonte e a Torino aumentano contagi e morti. Si stanno potenziando le strutture ospedaliere, la nottata non è passata. Anzi non si intravede neppure l’ alba di queste brutte settimane. Gli esperti si aspettano il picco dal 24 al 27 marzo. Ma se se si continua ad uscire si vanifica tutto. Mettiamoci la testa. Forse è una eccessiva richiesta? Non mi pare. E giusto per non farci mancare nulla a Nichelino una piccola tangentopoli, in tema di coronavirus. Imprenditore corrompe impiegato del comune utilizzando  l’emergenza sanitaria. O , se volete,  impiegato taglieggia imprenditori per estendere un’appalto di pulizie. Cambiando gli addendi il risultato non cambia. Pusillanimi. Non c è da stare allegri. Il pessimismo non finisce qui. Disastri in tutti paesi Europei. Compresa la Gran Bretagna che non ha voluto essere più Europea, dove la situazione si è notevolmente complicata. Come si sa i virus non sanno cosa sono i confini. Con il coronavirus è sufficiente non rispettare un metro di distanza e la frittata è fatta. Tutte, ma proprio tutte le categorie sono esposte. Una sorta di tragica eguaglianza. E non mi sembra realistico fare il tampone a tutta la popolazione: dunque, ad una situazione eccezionale  comportamenti eccezionali. Anche il tempo della soluzione all’emergenza dipende da noi. Come dipende dai nostri singoli comportamenti il destino un po’ di tutti. Si rimane a casa per noi stessi e per gli altri.

Patrizio Tosetto

Centri diurni, Caucino: “Garantire misure compensative”

PER L’ASSISTENZA DOMICILIARE  “In questo momento di grave emergenza sanitaria è indispensabile – dichiara l’Assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino – garantire misure compensative di assistenza domiciliare, laddove i servizi diurni/semi-residenziali siano stati sospesi, per promuovere ogni forma di sostegno ai cittadini piemontesi e ai loro nuclei famigliari che vivono in un contesto di difficoltà”.

“In particolare – sottolinea Caucino – l’articolo 47 del Decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020, dispone di attivare interventi non differibili in favore di persone con disabilità ad alta necessità di sostegno sanitario, ove la tipologia delle prestazioni e l’organizzazione delle strutture stesse consenta il rispetto delle previste misure di contenimento. Informo inoltre che, secondo normativa, le pubbliche amministrazioni sono autorizzate al pagamento dei gestori privati dei suddetti servizi per il periodo della sospensione, sulla base di quanto iscritto nel bilancio preventivo”.

Questo il contenuto di una nota diramata oggi agli Enti Gestori dei Servizi socio-assistenziali del Piemonte

Dal CAAT prodotti freschi all’Amedeo di Savoia

Il Centro agroalimentare è  vicino con una importante iniziativa di solidarietà al personale medico e paramedico che si trova impegnato nella lotta al Covid 19. Martedì 17 marzo scorso era all’Amedeo di Savoia a distribuire prodotti freschi

 

“Il CAAT ( Centro Agroalimentare  di Torino) – spiega il suo Presidente l’ingegner Marco Lazzarino – ha avviato un progetto concreto di solidarietà, con consegna di generi ortofrutticoli freschi, nei confronti di coloro che operano negli ospedali, nella situazione d’emergenza creata dal Covid 19, combattendo la battaglia più strenua e di trincea, nella cura dei pazienti contagiati. Sono i medici e paramedici di diversi nosocomi torinesi”.

“La tappa di ieri –  precisa il presidente del CAAT Marco Lazzarino – è stata all’Amedeo di Savoia, dove abbiamo effettuato nuovamente la donazione e consegna di prodotti freschi per il personale medico e paramedico. È stato un modo per esprimere da parte di tutto il CAAT la nostra solidarietà  nei confronti del personale della Sanità che oggi combatte per curare e guarire i pazienti Covid 19. Ciò è stato possibile solo grazie ai generosi operatori che lavorano all’interno del CAAT stesso, che hanno messo a disposizione consistenti quantitativi di prodotti alimentari da donare. L’operatore logistico che abbiamo individuato per la consegna, Global Truck, si è dichiarato disponibile ad effettuare le consegne gratuite presso i presidi ospedalieri.  Oltre all’Amedeo di Savoia, le consegne gratuite di prodotti ortofrutticoli freschi per medici e paramedici saranno attuate all’ospedale Sant’Anna di Torino, a quello di Rivoli e, la prossima settimana, è  in programma anche quello delle Molinette”.

Mara Martellotta