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Le lezioni online della scuola Holden, a disposizione di tutti

Fare scuola, in rete  Tutto lo staff della Scuola Holden, in questi giorni, lavora da casa: anche se i cancelli della Caserma Cavalli resteranno chiusi fino a nuovo ordine, non si smette di essere attivi e di proporre iniziative utili per tutti coloro che sono alle prese con la didattica a distanza

Per dare una mano agli insegnanti e condividere strumenti e metodi didattici, la Holden ha trasformato alcuni dei format ideati in questi anni per le scuole – dalle elementari alle superiori – in video lezioni accessibili a tutti, visibili sul sito della Scuola e saranno sottoposte al vaglio del Miur per essere inserite tra le risorse online per la didattica a distanza.

Fronte del Borgo, l’area della Holden che si occupa di insegnare a bambini e ragazzi ad amare e coltivare le loro storie, si è trasferita momentaneamente online, inventandosi nuovi modi di giocare, studiare e lasciar libera di correre la fantasia.

Domitilla Pirro e Francesco Gallo propongono Al timone di una storia, una serie di video lezioni pensate per i bambini delle scuole elementari, per imparare le regole base della narrazione e capire come funzionano le storie. Quali sono le procedure da seguire perché i nostri racconti stiano a galla? Come si crea un personaggio che abbia il fascino di un capitano? E come si pilotano gli eventi in modo da non far naufragare tutto dopo le prime parole? Queste e molte altre domande troveranno risposta grazie ai suggerimenti di Domitilla e Francesco. Chi vorrà, seguendo i consigli dati a lezione, potrà anche partecipare al progetto Global Writing Lockdown promosso da Ordskælv, il centro danese delle International 826-Inspired Organizations, di cui Fronte del Borgo fa parte. Le storie spedite dai partecipanti di tutto il mondo saranno alla fine pubblicate in un ebook.

Santi, pirati e altre moderne antiche genti è la video lezione per le classi delle scuole medie di Valentina Manganaro che intreccia storia, arte e narrativa. Specialista di storia dell’arte, Valentina guiderà i ragazzi in un viaggio alla scoperta delle vicende più strane e incredibili accadute a personaggi noti (e meno noti), raccontandole attraverso quadri, affreschi e dipinti, ovvero quello che un tempo erano le serie TV e i fumetti medievali.

Storie in cambusa è invece il format per bambini e ragazzi a partire dai 7 anni proposto da Michele Cappetta, bibliotecario della Holden, che leggerà in otto puntate Inkiostrik, il mostro dell’inchiostro di Ursel Scheffler. Alla fine di ogni video, Michele assegnerà un piccolo esercizio di scrittura e i testi migliori verranno pubblicati sulla pagina Medium di Fronte del Borgo. Le storie diventeranno così un’ancora di salvezza per non annoiarsi e saranno anche lo sprone a tuffarsi a bomba in qualche bel libro dimenticato sullo scaffale da troppo tempo.

Dal 20 aprile comincia anche Giovani Penne Redazione, il laboratorio online per ragazzi dai 12 ai 18 anni che hanno già frequentato l’anno scorso il primo anno di scrittura e i cui racconti sono stati pubblicati dalla Holden nell’antologia Giovani Penne. In queste cinque lezioni via Hangout impareranno a raccontare il loro mondo e pubblicheranno i loro testi su Medium.

E per gli adulti? Per insegnanti e genitori, è previsto un ciclo di video lezioni gratuite dal nome SOS Scuola, una via di mezzo tra una cassetta di pronto soccorso e un laboratorio pratico a cura di Domitilla Pirro e Francesco Gallo, in cui vengono dati letture, esercizi, spunti e suggestioni per gestire al meglio la didattica a distanza con bambini e ragazzi, esplorando al contempo modelli narrativi, generi letterari e concetti chiave della narrazione.

Oltre a queste video lezioni, si sono trasferite online anche le attività del Doposcuola con i bambini di Borgo Dora: un’attività che veniva svolta quotidianamente a Fronte del Borgo per i bambini delle elementari, e che ora si è spostata sulla rete. Gli iscritti ricevono ogni settimana, nella chat creata con le mamme del quartiere, alcuni esercizi da fare a casa e poi correggere insieme. L’idea è di riuscire al più presto a trasformare il Doposcuola in una classe virtuale e in uno sportello d’aiuto per le molte scuole che ne stanno facendo richiesta, nell’attesa di mollare gli ormeggi del Galeone di Fronte del Borgo e tornare finalmente a solcare dal vivo le onde della narrazione.

Per gli studenti delle scuole superiori, invece, continuano gli incontri del progetto Holden Classics: l’obiettivo è riuscire ad addomesticare alcuni mostri sacri della letteratura con l’aiuto di scrittori e insegnanti della Holden. Ognuno di loro sceglie un grande classico che ama e racconta agli studenti tutto quel che sa di quel libro, cosa ha trovato di magico e potente in quelle pagine e perché valga la pena leggerlo. Se tutto va bene, alla fine della lezione l’incantesimo avrà funzionato: quante volte qualcuno ci ha parlato di qualcosa che amava con così tanto trasporto da farci innamorare a nostra volta? Queste video lezioni si possono vedere anche sul sito del Salone del Libro, grazie alla collaborazione con il festival: tra gli altri, troverete Raffaele Riba che racconta Il giorno della civetta di Sciascia, Emiliano Poddi Il sistema periodico di Primo Levi, Eleonora Sottili Frankenstein, Federica Manzon con Il barone rampante di Calvino, Alessio Romano Una questione privata di Fenoglio, Alessandro Mari Le confessioni di un italiano di Ippolito Nievo e l’Orlando furioso, Annalisa Ambrosio La Repubblica di Platone, Martino Gozzi Il giovane Holden, Michela Monferrini L’isola di Arturo, Paolo Di Paolo Il fu Mattia Pascal, mentre Domitilla Pirro e Francesco Gallo faranno una lezione dal titolo Cento di questi Gianni per festeggiare il centenario della nascita di Rodari, uno dei più geniali autori dei nostri tempi.

Tutte le video lezioni di Fronte del Borgo saranno caricate sulla pagina Dall’oblò del Galeone del sito Holden, mentre i video di Holden Classics si trovano sulla pagina https://scuolaholden.it/classics.

Ecco i monopattini per la consegna dei farmaci

BIT Mobility mette a disposizione di Anpas la flotta di monopattini elettrici per la consegna gratuita di farmaci a domicilio. Il progetto nasce a Verona ed è estendibile in tutta Italia grazie alla disponibilità dell’azienda a mettere a disposizione gratuita la propria flotta anche ad altre associazioni impegnate nella lotta contro il coronavirus

 BIT Mobility ha deciso di supportare Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) mettendole a disposizione i propri monopattini elettrici per la consegna a domicilio di farmaci, altri generi di supporto e di prima necessità attraverso il personale autorizzato. Il progetto è nato a Verona (e subito esteso a Torino e Milano), tra le zone maggiormente colpite dal Covid-19 e dove l’allerta resta estremamente alta.

L’azienda attiva nel settore della sharing mobility mette a disposizione la sua flotta di monopattini elettrici anche ad altre associazioni che stanno operando nella lotta contro le conseguenze della diffusione del coronavirus. Il mezzo è ottimale per movimenti in centro storici, per tratti brevi e medi e per il trasporto di oggetti non particolarmente ingombranti come appunto le ricette e i farmaci, piccole spese alimentari e altri oggetti utili alla vita casalinga delle persone che non possono muoversi da casa, primi fra tutti gli anziani e le persone invalide. La disponibilità dei monopattini offre anche il vantaggio alle associazioni di poter usare gli altri veicoli per attività che richiedono il trasporto di oggetti di maggiori dimensioni e di aumentare i servizi offerti nella loro globalità.

Questa emergenza sanitaria sta cambiando il modo di affrontare la quotidianità per molti italiani. Anche il personale sanitario è chiamato ad adeguarsi a nuovi ritmi e nuove soluzioni. – dichiara Andrea Bonizzoli, presidente di Anpas Comitato Regionale Piemonte – “A Torino i monopattini che ci sono stati assegnati sono stati messi a disposizione della nostra associata Croce Giallo Azzurra di Torino . L’uso di monopattini elettrici è utile per muoversi rapidamente nelle strade cittadine e ci permette di usare i veicoli per consegne più impegnative.”

 “Abbiamo deciso di mettere a disposizione i nostri beni gratuitamente fino al termine dell’emergenza perché crediamo che tutti dobbiamo aiutare il sistema a lottare contro il nemico rappresentato dal virus. – afferma Michela Crivellente, fondatrice di BIT Mobility – Per noi è un modo concreto di aiutare chi tutti i giorni mette al servizio degli altri la propria attività correndo dei rischi anche molto alti. Il progetto nasce con Anpas, ma speriamo di poterlo allargare anche ad altre associazioni che svolgono attività simili sul territorio e che invitiamo a prendere contatto con noi“.

Bit Mobility è l’azienda nata nel 2019 a Bussolengo, in provincia di Verona, attiva nel settore della sharing mobility, che si è posta la mission di ridurre la congestione del traffico e le emissioni di CO2 nelle piccole e grandi città italiane, offrendo una reale alternativa all’automobile che sia economica e rispettosa dell’ambiente. Presente a Milano, Torino, Verona, Cattolica e Misano, e presto anche a Pisa e Firenze, BIT Mobility mette a disposizione dei centri urbani una flotta di moderni monopattini in modalità di sharing economy. Si tratta di mezzi alimentati da energia elettrica, facilmente reperibili, semplici da usare grazie all’app dedicata, ideati per diventare una soluzione green e comoda per la mobilità urbana.

Il “cuore grande” del CAAT partecipa a Torino solidale

“Ancora una volta il CAAT – precisa il suo Presidente, l’ingegner Marco Lazzarino – ha dimostrato  di “avere un cuore grande”, con la donazione effettuata a favore dell’ iniziativa TORINO SOLIDALE, che costituisce la rete di solidarietà  promossa dal Comune di Torino per le fasce di popolazione più in difficoltà dal punto di vista economico, in questa epoca di emergenza sanitaria da Covid 19″.

“Grazie alla generosità di alcuni nostri operatori – precisa il presidente Marco Lazzarino – quali Borgnino, Effevi, Guardamagna, Torretta e Quirico, e grazie all’impegno volontaristico del trasportatore Globaltruck abbiamo potuto donare prodotti ortofrutticoli freschi e di ottima qualità, che approderanno a casa dei torinesi maggiormente in difficoltà, grazie all’impegno messo in atto da TORINO SOLIDALE e da coloro che hanno reso possibile la raccolta e la distribuzione delle derrate alimentari. I prodotti donati sono stati mele, carote, finocchi, patate, datteri e zucchine.

L’ iniziativa va ad affiancarsi alla partecipazione da parte del CAAT ( Centro Agroalimentare di Torino ) alla rete di solidarietà promossa dal Banco Alimentare, cui aderisce con periodiche donazioni di prodotti ortofrutticoli freschi, ed alla precedente iniziativa di donazione di prodotti freschi a favore del personale medico e paramedico di alcuni presidi ospedalieri piemontesi, impegnati nel fronteggiare l’emergenza Covid 19”.

 

Mara Martellotta

Uno striscione di speranza al Regina Margherita

Dai giovani pazienti della Neuropsichiatria Infantile dell’ospedale  di Torino

I giovani pazienti della Neuropsichiatria infantile dell’ospedale Regina Margherita della Città della Salute di Torino hanno realizzato uno striscione con un messaggio di speranza legato al periodo di emergenza Covid-19, posto davanti all’ingresso principale del nosocomio.

Io sto con il Regina Margherita Onlus è vicina ai ragazzi della Neuropsichiatria, soprattutto in questo momento di smarrimento e difficoltà che colpisce tutti, non solo i più fragili.

La Onlus ha voluto aiutarli a dar voce alla loro creatività, alla loro energia, al desiderio di guardare avanti con fiducia ad un mondo che si colora come un arcobaleno sul quale lasciarsi scivolare con gioia.

Sono state cucite lenzuola e, con i colori donati, i ragazzi della NP hanno realizzato questo striscione che è un autentico messaggio di speranza: saliamo questi duri gradini, arriviamo in cima e dopo la fatica del distacco e della lontananza potremo giocare di nuovo liberi. Un grande insegnamento.

Io sto con il Regina Margherita Onlus desidera ringraziare i ragazzi, i loro genitori, gli educatori, la Direzione sanitaria, il Dipartimento OIRM, gli operatori OSS, gli infermieri e tutti quanti hanno contribuito a realizzare questo progetto.

E’ stato possibile rendere concreto un desiderio che è anche un augurio.

Fede, pandemia ed altre occasioni

La fede, quella cattolica perlomeno, si basa su tre pilastri esistenziali: relazione, corporeità e parola. La pandemia ne ha portati via due su tre. Dell’Eucarestia, il centro della vita spirituale, non resta che una immagine digitale, la comunità non si raduna più, la carità è fatta con la mascherina o anonimizzata dai cartoni chi può lasci chi ha bisogno prenda. Restano le parole e la Parola.

Per me, prete di parrocchia, cappellano universitario e docente, l’odore delle pecore è diventato elettromagnetico, immateriale, al massimo gel disinfettante. Ma Cristo che attraversa la morte insegna che Covid 19 può essere attraversato, come scrive Paolo, combattendo la buona battaglia e conservando la fede. O addirittura ritrovandola.

Le parole: se ne spendono tante, se ne scrivono di più, se ne urlano troppe. Le parole, oggi, sono preziose: non abbiamo altro per accarezzare le ferite, consolare i cuori, aprire le finestre sul mondo, continuare ad educare. Credere, oggi, significa scegliere le parole con più cura, condividerle con attenzione e parsimonia, rendere prezioso e mai banale quello che ieri davamo per scontato e perennemente disponibile. La Parola oggi è il modo per rendere presente Cristo nelle nostre case, vere chiese domestiche. Per noi consacrati spezzare la Parola, rivelandone l’anima profonda, una missione tanto difficile quanto affascinante. La Parola ossia la Bibbia, non è un libro di formule magiche, né un manuale di sopravvivenza: è la narrazione di una storia in cui è possibile leggere ogni storia, la Storia tutta intera. La fede, in tempo di pandemia, è scoprire allora nella Parola, facendosi accompagnare, quelle parole con cui dare senso al presente per disegnare già oggi il futuro. Così possiamo dare corpo alle relazioni e sconfiggere il male.

don Luca Peyron

Ripetizioni in lingua e chiacchierate con la portineria di comunità

La Portineria di comunità corre in soccorso alle famiglie e persone sole  Da oggi i “portinai” metteranno a disposizione il proprio tempo per aiutare i ragazzi nei compiti, per assistere gli anziani che hanno difficoltà a scaricare un’app, creare un account su Facebook, o insegnarvi a fare una tinta in casa.

 La Portineria di comunità “Lo Spaccio di cultura”, nata per favorire l’occupazione e l’inclusione delle fasce più deboli e far risparmiare tempo a chi tempo non ha, si attiva per correre in aiuto gratuitamente a chi ne ha bisogno in questo momento difficile.

Tra i servizi offerti c’è l’aiuto ai genitori che non riescono a seguire i figli nei compiti perché sono loro stessi occupati con il lavoro o perché pensano di non avere tutte le conoscenze necessarie, tutta una serie di giochi e attività creative per bambini per occupare il loro tempo libero. C’è anche l’sos tecnologia, per aiutare le persone a scaricare applicazioni, creare account, trasferire dati. E infine la possibilità di chiacchierare in francese, seguire un piccolo corso di canto, o imparare a farsi una tinta ai capelli con metodi naturali.

Tutti i servizi saranno offerti dalla Portineria e si potranno richiedere dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16 chiamando il numero di telefono 3478788271, o alla mail info@spacciocultura.it. Lo Spaccio di Cultura – Portineria di comunità è un progetto ideato da Rete Italiana di Cultura Popolare e fa parte dei 15 progetti di innovazione sociale sostenuti dalla Città di Torino, cofinanziati dall’Unione Europea – Fondi Strutturali di Investimento Europei – Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020; in partenariato con Ufficio Pastorale Migranti e Nessuno è straniero.

“Le case non sono tutte uguali e nelle case non siamo tutti uguali. – afferma Chiara Saraceno, presidente della Rete Italiana di Cultura Popolare – Non abbiamo tutti le stesse opportunità: dall’accesso al wifi all’attenzione che possiamo dare ai nostri figli per seguire i compiti. La Portineria vuole provare a colmare quei divari che proprio un’emergenza come questa non fa che evidenziare”.

“Sono particolarmente felice della nascita di questo progetto, sostenuto dal settore innovazione sociale, approdato al mio assessorato in quanto progetto di integrazione, ma soprattutto di comunità. – commenta l’assessore alle Pari Opportunità della Città di Torino, Marco Giusta – All’estero i progetti come questo, ispirato al portierato di quartiere, hanno come valore aggiunto la capacità di creare connessioni di comunità. ‘Abbiamo voluto ridare umanità alla vita quotidiana’ diceva Charles Vincent, che ha due significati: da un lato sollevare dalle mille incombenze quotidiane con un piccolo aiuto, dall’altro dare la possibilità a tanti soggetti di poter dare quel piccolo aiuto. In questo prezioso scambio ci può stare molto: la conoscenza, la reciprocità, la fiducia e in questo periodo, l’aiuto solidale. Gli elementi insomma per costruire una rete di comunità”.

Nuove proposte (online) dalle biblioteche torinesi

A causa dell’emergenza sanitaria che rende difficili i contatti diretti tra le persone le Biblioteche Civiche Torinesi, per restare più vicine ai loro lettori e ai cittadini, hanno ampliato la loro offerta e messo a disposizione quattro nuove iniziative.

1 – Diamo una mano… da lontano

Assistenza a tutti gli interessati per dubbi ed esercitazioni di lingua italiana, francese e inglese. Per gli studenti il supporto riguarda anche le materie scolastiche, in particolare scienze, matematica, storia, latino e greco.

Il progetto si avvale della disponibilità di insegnanti volontari del Senior civico della Città di Torino, da anni attivi nelle varie biblioteche.

Per contatti: tel. 011 01131270, da lunedì a sabato, dalle 9.00 alle 18.00.

e-mail: corsi_biblioteche@comune.torino.it

 

2 – Identità digitale e servizi online

Lo sportello settimanale del giovedì si trasferisce sul web. I volontari e le volontarie del progetto Senior civico, collegandosi in videoconferenza con l’utente, risponderanno alle domande e daranno informazioni su come registrare la propria identità digitale e usare i servizi online (anagrafe, biblioteca, casa, fisco, tributi, inps, pagamenti, scuola, salute e trasporti) della Città.

Martedì alle ore 10.00 e alle ore 11.00, prenotandosi all’indirizzo mail corsi_biblioteche@comune.torino.it.

3 – Pronto soccorso informatico

Un aiuto a distanza per rispondere alle domande sull’uso del pc, dello smartphone, di programmi e applicazioni. Un servizio sperimentale con il contributo dei volontari e delle volontarie del progetto Senior civico e dello SPI-CGIL.

Contatti via e-mail a: corsi_biblioteche@comune.torino.it

4 – La voce delle Biblioteche civiche torinesi

Iniziativa organizzata in collaborazione con Tradiradio, la web radio della Rete Italiana di Cultura Popolare. Due appuntamenti settimanali, il martedì e il giovedì, con la messa in onda alle 13.15 di proposte di lettura e interviste a scrittori, lettori, bibliotecari, realizzate in collaborazione con la Rete nell’ambito del progetto ‘Le biblioteche e noi: una storia di libri’ in occasione del 150° anniversario della Fondazione della Biblioteche Civiche; alle 21 con la rubrica ‘Favole della buonanotte nel mondo’ con letture di fiabe e filastrocche curate dai bibliotecari.

Si conferma inoltre il trend in crescita nell’utilizzo della Biblioteca digitale MLOL, rispetto a febbraio.

A marzo i nuovi iscritti sono passati da 405 a 5291, gli accessi da 65mila a 132mila, con i prestiti degli e-book che sono oltre che quadruplicati.

Molto richiesto anche il servizio ‘Chiedi alle Biblioteche’ che fornisce assistenza e orientamento per ricerche, anche di una certa complessità, provenienti sia da Torino e dal Piemonte sia da altre regioni italiane e paesi europei.

Per accedere: http://www.comune.torino.it/cultura/biblioteche/ricerche_cataloghi/chiedi_biblioteche.shtml.

E, sul canale Youtube delle Biblioteche Civiche Torinesi dove ogni settimana vengono proposti nuovi video (presentazioni di libri, conferenze, interviste ad autori…), a marzo si sono registrati 186 nuovi utenti (un centinaio in più del normale incremento mensile) con oltre 27mila visualizzazioni (11mila più del solito).

 

“Grazie all’uso della rete, la cultura non si ferma e viaggia online arrivando direttamente nelle case dei torinesi soprattutto in tempi, come questi, di emergenza sanitaria – sottolinea Francesca Leon, Assessora alla Cultura della Città di Torino –. È accaduto anche per le Biblioteche Civiche Torinesi e la risposta è stata straordinaria – continua Leon -, infatti, con l’implemento dei servizi digitali fortemente voluto dall’amministrazione si è registrato un notevole incremento di utenti, di accessi e di risorse fruite. Dal raffronto tra il mese di marzo e quello di febbraio, emergono dati in netta crescita sia per i prestiti, sia per l’utilizzo di video, blog, banche dati, musica e corsi. Ci auguriamo  conclude l’Assessora – che questo contributo oltre a far conoscere meglio la ricchezza dei contenuti delle nostre biblioteche possa aiutare a rendere meno difficile la forzata permanenza a casa”.

A Torino il cibo per cani arriva a domicilio

Boom di richieste di pappa fresca “delivery” in quarantena: +300% durante il mese di marzo. La startup estende il servizio di consegna a domicilio a tutta l’Italia

 

Quarantena e delivery: l’associazione è ormai immediata e riguarda ormai qualsiasi bene di consumo, comprese le pappe per gli amici a quattro zampe. Al punto che Dog Heroes, la startup milanese che consegna a domicilio pappe fresche per cani, ha fatto registrare nel mese di marzo il +300% delle richieste e, vista l’esigenza dettata dall’emergenza, ha deciso di estendere il servizio di delivery a tutta Italia.

 

Con i supermercati presi d’assalto e i lunghi tempi d’attesa sugli e-commerce della GDO, infatti, anche reperire il cibo per gli animali domestici diventa più complesso: e così Dog Heroes, attiva prima dell’emergenza COVID-19 solo su Milano, ha deciso di anticipare i tempi e attrezzarsi per consegnare i suoi piani alimentari personalizzati nelle case – e nelle ciotole – dei cani di tutta Italia.

 

«Estendere il servizio a tutta Italia era già nei nostri piani di sviluppo, ma nel mese di marzo abbiamo fatto il +300% degli ordini, con oltre 20.000 mila utenti che si sono collegati a marzo sul nostro sito. Ci hanno scritto in molti, da tutta Italia, per chiedere se il servizio di delivery fosse disponibile anche per le lunghe distanze. Così, vista l’esigenza, abbiamo deciso di anticipare i tempi» – spiegano Pierluigi Consolandi e Marco Laganà, co-fondatori di Dog Heroes – «Le nostre pappe sono cucinate fresche e i piani alimentari sono personalizzati in base alle esigenze di ciascun cane: mantenere la qualità del prodotto nonostante la consegna sulla lunga distanza è una sfida, proprio come per il cibo fresco per gli umani. Nell’emergenza, però, ci siamo mossi subito per portare il servizio a più persone possibili: il cibo è cotto in forno e pastorizzato, già porzionato sulla base del fabbisogno del cane; le pappe vengono poi abbattute e surgelate, e spedite con ghiaccio e isolante termico compostabile ed ecofriendly».

 

Ordinare è semplice: basta andare sul sito www.dogheroes.it ed inserire i dati del proprio cane come razza, età, peso, abitudini e stile di vita. I veterinari Dog Heroes, quindi, elaborano un piano alimentare personalizzato sulle informazioni raccolte, che verrà consegnato a domicilio ogni due settimane, con porzioni giornaliere pronte per essere servite. Tutte le ricette sono, letteralmente, a prova di umano: sono realizzate con ingredienti di qualità e senza additivi chimici né conservanti, per dare al proprio cane un’alimentazione che sia il risultato di processi di selezione delle materie prime e processi produttivi identici a quelli della produzione alimentare per l’uomo, e contengono più del 60% di carne.

Dog Heroes sta Inoltre cercando di applicare il concetto della circular economy sul suo processo core – la produzione di pappe – rendendole a basso impatto, ottimizzando il surplus delle lavorazioni degli alimenti per uso umano, riducendo le eccedenze alimentari.

 

E per chi sta sfruttando il tempo libero per cucinare in casa le pappe per il proprio amico a quattro zampe? Dog Heroes mette in guardia: «E’ vero, adesso c’è più tempo per cucinare anche per il cane, ma la dieta casalinga ha delle insidie: tra queste, quella di realizzare una pappa che non rispetti il fabbisogno del cane e che non fornisca un apporto nutrizionale adeguato. Specialmente in questo periodo in cui la sedentarietà obbligata cambia anche il metabolismo dell’animale» – concludono Pierluigi Consolandi e Marco Laganà – «Con Dog Heroes vogliamo stare vicino ai padroni durante questo periodo: sui nostri canali social offriamo anche informazioni sul rapporto tra il virus e i nostri animali domestici, insieme a veterinari nutrizionisti e pet trainer».

Pellicani l’intellettuale libero

Di Pier Franco Quaglieni / La scomparsa durante le festività pasquali di Luciano Pellicani ha fatto sì che il silenzio sia calato sulla sua opera e il ricordo della sua figura sia stato minimo. Eppure il prof. Pellicani è stato un importante punto di riferimento per il pensiero socialista non succubo dell’egemonia comunista

La tentazione a uniformarsi ai comunisti fu la maledizione del socialismo italiano che dovette attendere l’invasione dell’ Ungheria del 1956 per iniziare timidamente  a rompere l’alleanza con il PCI che continuò nelle amministrazioni locali e regionali ,malgrado l’unificazione socialista di dieci anni dopo.

Una subordinazione culturale continuò dopo la fine del partito unificato perché le anime demartiniane e manciniane del partito erano intimamente  filocomuniste. Solo con Craxi ci fu la svolta, il cui ispiratore coerente e lucidissimo fu Luciano Pellicani, che approfondì  la tesi di un socialismo riformista, autonomista, distinto e distante dal PCI. Pellicani non volle diventare la mosca cocchiera del nuovo corso socialista e non divenne neppure deputato. Bobbio mi disse della sua indipendenza di studioso e come  come direttore di “Mondo Operaio”. Il suo apporto alla storia del socialismo italiano è confrontabile a quello Ugo Guido Mondolfo. Pellicani non esitò a delineare un socialismo affrancato dal marxismo che neppure Giuseppe Saragat ebbe a pieno il coraggio di concepire nel 1947 con la “scissione” di Palazzo Barberini , continuando a riconoscere  in Marx  un riferimento come fece anche Carlo Rosselli. Se fu Craxi a dare una sterzata decisa al Partito, fu Pellicani l’intellettuale “”non organico”a dare sostanza storica e culturale a quella scelta ,riprendendo e rielaborando le impostazioni del socialismo, considerato non scientifico ed utopistico dai marxisti, in primis quello di Proudhon. Pellicani seppe andare molto oltre, dedicando un libro a Hitler e Lenin considerati i due volti del totalitarismo, una tesi ancora oggi non totalmente accolta dalla sinistra .Nel libro I cattivi maestri della sinistra analizzò criticamente alcuni “mostri sacri” considerati  come delle icone intoccabili : Gramsci, Togliatti, Lukacs, Sartre, Marcuse, andando totalmente controcorrente rispetto  ad una cultura predominante ed  incapace di assumere le distanze volte a ridimensionare miti del tutto ingiustificati. Egli non esitò ad affermare che il marxismo non era una teoria economico – politica mal applicata ,ma che era una teoria totalmente sbagliata. A queste conclusioni i comunisti italiani non giunsero mai neppure dopo il crollo del Muro di Berlino, continuando a distinguere il socialismo realizzato da quello teorizzato da Marx e Lenin. Dopo le polemiche aspre su di lui, calò il silenzio su questo intellettuale libero che continuò ad esercitare il suo ruolo di studioso senza paraocchi ideologici dopo la caduta di Craxi. Se il Partito Democratico avesse voluto  e saputo dare ascolto a Pellicani invece che a tanti piccoli intellettuali di cartapesta ,oggi non sarebbe nella situazione in cui si trova. Lo stesso Renzi fu incapace di fare i conti con quel socialismo liberale, libertario e democratico espresso da Pellicani. Molto stimato da Giovanni Sartori, Pellicani resta uno studioso da cui bisognerà ripartire per verificare il significato di un nuovo socialismo nel futuro della storia politica non solo italiana.