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“Promemoria_Auschwitz”. Il “viaggio della memoria” continua online

Visita virtuale per i giovani piemontesi all’ex lager di Auschwitz-Birkenau

Si parte mercoledì 27 gennaio

Sarà un viaggio virtuale. Ma non per questo privo di toccanti e dure emozioni, così come dell’invito forte a tenere viva la dolorosa ma salvifica memoria legata agli orrori inumani perpetrati dall’ideologia nazista, raccapricciante flagello storico inneggiante allo sterminio di massa. In questo anno in cui non è possibile spostarsi fisicamente, Promemoria_Auschwitz continua, infatti e comunque, il suo viaggio. Il progetto, organizzato dal 2013, per quanto riguarda il Piemonte,dall’Associazione “Deina Torino” e dal Comitatosubalpino dell’Arci (insieme a numerosi enti di tutta Italia fra i quali comuni, regioni, università, istituti storici), vede per il 2021 il coinvolgimento di oltre 1200 studenti piemontesi, che “entreranno” nell’ ex lager di Auschwitz-Birkenau attraverso una visita virtuale realizzata tramite riprese a 360 gradi che darà loro la possibilità di scoprire la storia e le memorie del luogo, vivendo in parallelo un’esperienza intensa e di forte impatto emotivo e conoscitivo. In tutta Italia saranno oltre 2mila i giovani coinvolti nel progetto, che nel corso degli anni si è sempre proposto come viaggio della memoria in treno coivolgendo complessivamenteoltre 16mila giovani tra i 17 e i 25 anniSiamo profondamente convinti – dice Cristina Lentini, presidente di Deina che un percorso di conoscenza di questo tipo non trovi il suo significato solo nel vivere un’esperienza di viaggio, che certo è fondamentale, ma sia  fatto di condivisione, di scambio, di apprendimento, di crescita personale, di consapevolezza e di scelte su che tipo di cittadini vogliamo essere oggi e domani . Abbiamo trascorso – prosegue Lentini – questo 2020 ridefinendo i contenuti dei percorsi educativi e laboratoriali dei nostri progetti, proponendo itinerari di educazione civica alle scuole, realizzando una formazione nazionale per i nostri tutor e immaginando un nuovo modo per viaggiare, incontrarci e partire insiemePer questo, da mercoledì 27 gennaio gli studenti parteciperanno a questo viaggio virtuale immersivo che li porterà a visitare Cracovia e l’ex campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. In remoto, da casa propria o in presenza in classe, quando sarà possibile, ma sempre insieme, in una visita digitale che offre l’opportunità di vivere quest’esperienza da una prospettiva nuova, muovendo liberamente lo sguardo, osservando e ascoltando le storie di quei luoghi, accompagnati da una guida del Memoriale di Auschwitz-Birkenau. Un’esperienza importante, intensa e istruttiva, fondamentale nei giorni presenti, ma importante anche in un’ ottica futura, perché accessibile a tutti.

 Il progetto – che si svolge interamente online –accompagna i 1200 studenti coinvolti lungo tutto l’anno scolastico: si parte mercoledì 27 gennaio con le prime due conferenze al mattino rivolte alle scuole di Moncalieri e Alba, cui seguiranno un ciclo di laboratori in preparazione dell’esperienza, la visita virtuale guidata dell’ex lager di Auschwitz-Birkenau e un percorso di approfondimento successivo alla visita.

 

La sera di mercoledì 27, appuntamento aperto a tutti indiretta Facebook www.facebook.com/moncalierigiovane, dalle 21  alle 23. Ospiti della serata, realizzata con il sostegno del Comune di Moncalieri, lo storico Francesco Filippi, autore per Bollati Boringhieri de “Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo” ( che interverrà su “Le colpe del fascismo tra memoria e oblio)Tommaso Speccher, docente di filosofia alla Freie Universität Berlin Department of Philosophy and Humanities, che parlerà de “ll peso dei crimini nazisti nella storia tedesca” e lo storico Carlo Greppi, scrittore e collaboratore di Rai Storia, con un focus su “Perché abbiamo deciso di ricordare“.

 

Sono inoltre previsti incontri di formazione sul tema della memoria cui parteciperanno altri 1700 studenti piemontesi, arrivando a coinvolgere oltre 3000 studenti della regione in molteplici e inerenti attività.

 

Per maggiori informazioni www.deina.it. Le foto presenti nel testo sono di Stefano Bellumat e di Simone Cargnoni.

g. m.

“Un referendum per abolire la caccia”

E’ proposto dal Movimento “Ora Rispetto per tutti gli Animali”

Riceviamo e pubblichiamo / La decisione non è più rinviabile: il Movimento “Ora Rispetto per tutti gli Animali” propone 5 (cinque) referendum in materia animalista ed ambientale, quale esito conclusivo di un lungo lavoro, protratto per anni, di approfondimento delle problematiche che interessano la tutela di animali e natura e di elaborazione di soluzioni che devono passare inevitabilmente attraverso una chiamata referendaria. Tutti gli elettori saranno chiamati ad esprimere una preferenza su temi che interessano la vita di ognuno di noi e che richiedono un intervento deciso e non più differibile. I tempi sono ormai maturi ed il Movimento Ora Rispetto per tutti gli Animali sarà portavoce della volontà della maggioranza degli italiani.
Dopo decadi di progettazioni e analisi, da parte del Movimento Ora Rispetto per tutti gli Animali, è giunto il momento di agire. I referendum che il Movimento propone, costituiscono una tutela chiara e indifferibile per il mondo animalista rafforzando una coscienza ambientale sempre più pressante e urgente.  Il Mahatma Gandhi era solito pronunciare una frase rimasta celebre e che dovrebbe scuotere le coscienze di ognuno di noi:  “Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare sé stesso.” I referendum costituiscono un’opportunità, una luminosa possibilità, per tentare di cambiare definitivamente, per invertire la rotta che, siamo certi, tutta la società civile accoglierà benevolmente.

McDonald’s e Fondazione Ronald McDonald doneranno, con Banco Alimentare, 300 pasti caldi a settimana

“Sempre aperti a donare”: un’iniziativa a sostegno delle comunità locali partita in diverse città e che porterà entro marzo 2021 alla distribuzione di 100.000 pasti caldi alle strutture che offrono accoglienza a persone in difficoltà

Torino, 18 gennaio 2021 – L’iniziativa Sempre aperti a donare arriva a Torino, dove McDonald’s e Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald doneranno 300 pasti caldi ogni settimana, per 8 settimane, a diverse strutture caritative del territorio individuate da Banco Alimentare Piemonte.

I ristoranti McDonald’s di Corso Giulio Cesare, Via P. Cossa angolo Corso Regina Margherita, così come quelli di Rivoli in Corso Primo Levi, di Beinasco in Via Torino angolo con Via Falcone presso il centro commerciale Le Fornaci, di Venaria in Corso Garibaldi angolo con Via Druento e di Grugliasco in Via Crea presso il centro commerciale Shopville Le Gru saranno coinvolti da vicino nel progetto. I team di lavoro dei ristoranti si occuperanno della preparazione dei pasti, ritirati e distribuiti dai volontari di Banco Alimentare Piemonte alle seguenti strutture caritative del territorio: Arcidiocesi di Torino – Ufficio per la Pastorale dei Migranti – Comunità Madian, Chiesa Cristiana Evangelica Issacar, Parrocchia S. Luca Evangelista, Parrocchia Natività Maria Vergine di Venaria, Associazione Cenacolo Eucaristico Trasfigurazione.

Le donazioni nella città di Torino, nella cui provincia McDonald’s conta 27 ristoranti, fanno parte del progetto Sempre aperti a donare, lanciato da McDonald’s e Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald. Con la volontà di dare conforto anche oltre il periodo natalizio, l’iniziativa prevede la donazione di 100.000 pasti caldi che verranno distribuiti entro la fine di marzo alle strutture caritative che assistono famiglie e persone fragili in diverse città italiane.

Questa iniziativa conferma e consolida l’impegno che lega McDonald’s e Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald al Paese e alle comunità locali con l’obiettivo di contribuire ad alimentare il circolo virtuoso generato dalle associazioni benefiche con cui collaborano, specie nel difficile momento che stiamo attraversando, segnato dall’emergenza Covid.

L’Associazione Coscioni lancia campagna su fine vita

 CAMPAGNA INFORMATIVA SUL TESTAMENTO BIOLOGICO IN TUTTA ITALIA 

Le affissioni sulle reti di trasporto pubblico e sulle edicole delle principali città italiane. M.Cappato: “Senza informazione, la legge sul testamento biologico per molti non esiste nemmeno”

A più di tre anni dalla legge sul testamento biologico, sono ancora molti gli ostacoli che ne impediscono una sua piena applicazione. Primo fra tutti, la mancanza di una campagna di informazione istituzionale, destinata a medici, operatori sanitari e a tutti i cittadini italiani sul diritto di scelta sul loro fine vita. L’assenza di campagne informative ha determinato situazioni in cui alcuni comuni non hanno accettato il deposito delle DAT in piena violazione della legge e altri casi in cui gli ostacoli dovuti all’accesso agli uffici causa COVID-19 hanno determinato ritardi per persone che avrebbero invece avuto necessità di un deposito immediato.

Per questo l’Associazione Luca Coscioni, realtà attiva a tutela del diritto alla salute, ha lanciato una campagna informativa nazionale, online e offline, sul diritto di ogni individuo a decidere liberamente sul proprio fine vita, grazie alle cosiddette DAT (Disposizioni anticipate di trattamento) ovvero i trattamenti che ognuno può decidere, in anticipo, di voler accettare o rifiutare nel momento in cui si troverà in una condizione di non poter comunicare la propria volontà.

Con l’obiettivo di raggiungere e sensibilizzare più persone possibile, le stazioni delle metropolitane delle principali città italiane Milano, Roma, Torino, Napoli e Brescia, stanno ospitando manifesti che informano sul diritto a scegliere sulla propria vita e sulla possibilità di redigere il proprio testamento biologico (“Fare Biotestamento oggi è facile è gratuito!”), rimandando con un QR code al sito della Associazione Luca Coscioni dove poter scaricare il modulo apposito “per vivere liberi fino alla fine”. A Milano, inoltre, partecipano alla campagna anche 150 edicole, con l’esposizione di altrettanti manifesti con la scritta: “Sulla tua vita ora scegli tu”.

Solo sul sito dell’Associazione Luca Coscioni sono stati scaricati fino ad oggi più di 60.000 moduli per il biotestamento, senza contare le migliaia di richieste di informazioni di cittadini che da anni ormai arrivano quotidianamente.

Senza informazione, la legge sul testamento biologico per molti non esiste nemmeno. Su oltre 60 milioni di italiani, le stime ufficiali parlano di 200.000 cittadini che hanno redatto le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento. Ciò significa che il diritto a scegliere è riservato a un’élite di persone particolarmente sensibili al tema e in grado di cercare da sé le informazioni. Il Governo che, in virtù della legge 219/17 sulle DAT, avrebbe dovuto organizzare una campagna informativa, non ha fatto alcunché”, ha dichiarato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, “E’ ora di dire basta e di conquistare insieme quel diritto alla conoscenza che lo Stato ci nega. Accanto a questa campagna di affissioni in tutta Italia, l’intelligenza artificiale Citbot.it promossa dall’Associazione Luca Coscioni per fornire risposte a tutte le domande sul tema è ormai sempre più efficace. Nel frattempo, continuiamo a chiedere conto al Governo attraverso interrogazioni parlamentari”.

Secondo un recente sondaggio di Swg commissionato dalla Associazione Luca Coscioni, il testamento biologico è conosciuto dall’83% degli intervistati, ma il 71% ignora le procedure per il rilascio delle Disposizioni anticipate di trattamento. Per l’84% per cento la causa di questa difficoltà è da legare alla scarsa informazione da parte delle istituzioni.

Credits campagna:

Direzione creativa e copy: Avy Candeli

Art direction: Fabio Troiani

Illustrazione: Giovanni di Modica

“Ruote ferme, pedoni salvi”: al via il progetto di sicurezza stradale

A metà del mese di dicembre, la Giunta Comunale ha approvato il protocollo d’intesa tra Il Corpo di Polizia Municipale e la  Onlus  AFVS – Associazione Familiari e Vittime della Strada – per la realizzazione del progetto di sicurezza stradale “Ruote ferme, Pedoni salvi”.

 

Si tratta della prima applicazione in Italia sulla possibilità di impiego di persone sottoposte a condanna in attività di sicurezza stradale.

 

Grazie ad una Convenzione stipulata con il Ministero della Giustizia, AFVS collabora dal 2018 con il Tribunale di Torino e con l’UIEPE – Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna – di Torino, prendendo in carico gli indagati/imputati per lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità ai fini della messa alla prova e/o condannati ai lavori di pubblica utilità quale pena sostitutiva.

 

Il progetto ha ricevuto anche il patrocinio dallo stesso Ministero della Giustizia “Ruote ferme, pedoni salvi” e si pone l’obiettivo di rafforzare, nelle persone accusate di condotte illecite, sentimenti di legalità e affermare la cultura del bene pubblico, nonché la diffusione di azioni volte alla sicurezza stradale atte a prevenire, educare e sensibilizzare la collettività con l’intento di ridurre l’incidentalità stradale. Attraverso l’affiancamento delle persone imputate/indagate/condannate al personale della  Polizia Municipale, si vuole inoltre valorizzare un contatto effettivo con la legalità rappresentata, stimolare il senso di responsabilità e favorire la comprensione della dimensione sociale e relazionale dei fatti illeciti.

 

Il protocollo d’intesa è dunque finalizzato all’istituzione di figure di riferimento, denominate “assistenti pedonali”, che possano collaborare con il Corpo di Polizia Municipale di Torino tramite servizi di vigilanza del territorio urbano, in particolar modo presidiando gli attraversamenti pedonali laddove risulti una scarsa illuminazione o un particolare volume di traffico, come ad esempio davanti alle scuole, agli Uffici Giudiziari, alle palestre, alle discoteche o a qualunque altro luogo di aggregazione sociale.

 

L’AFVS  effettuerà  una selezione preliminare tra gli indagati/imputati/condannati presi in carico e individuerà le persone in possesso dei requisiti d’idoneità per prendere parte al progetto “Ruote ferme, pedoni salvi”. L’attività (non retribuita) in favore della collettività sarà svolta secondo le modalità indicate nell’ordinanza di sospensione del procedimento con messa alla prova nella quale il Giudice indica il tipo e la durata del lavoro di pubblica utilità, così come nella sentenza relativa alla pena sostitutiva.

 

La  Polizia Municipale organizzerà un breve corso di formazione rivolto agli utenti presi in carico di volta in volta dall’AFVS, mentre i luoghi da presidiare saranno concordati in base   alle esigenze di entrambi i soggetti coinvolti, prediligendo gli attraversamenti pedonali posti davanti alle scuole, agli Uffici Giudiziari, alle palestre e alle discoteche. I turni, invece,  dovranno essere stabiliti in base alle ore assegnate dal Giudice sulla base del programma di trattamento stilato dall’UIEPE di Torino.

 

Alle persone selezionate per lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità, AFVS fornirà gli elementi di riconoscibilità (abbigliamento catarifrangente riportante la dicitura “assistente pedonale” composto da pettorina e cappellino) e l’attrezzatura prevista (paletta con led luminoso) che garantirà la visibilità e la sicurezza degli addetti.

 

 

L’ Associazione Familiari e Vittime della Strada  provvederà anche all’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali, che sarà garantita tramite e con il sostegno dell’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro).

 

 

Le città – ricorda la Sindaca Chiara Appendinosono oggi il luogo dove è più alta la probabilità del verificarsi di incidenti e a farne le spese, spesso, sono i pedoni. Per evitare che ciò accada è necessario agire su più fronti: occorre sicuramente proseguire con la realizzazione di interventi sulle infrastrutture, ma serve anche continuare a spingere sull’educazione civica, sul rispetto delle regole e su una vera e propria diffusione più ampia possibile della cultura della sicurezza.

Da questo punto di vista il lavoro da fare è ancora molto – sottolinea la prima cittadina – e iniziative come  “Ruote ferme, pedoni salvi” rappresentano certo un contributo importante e concreto per cogliere l’obiettivo di rendere le nostre strade sempre più sicure per tutti”.

 

 

Il Comandante della Polizia Municipale, Emiliano Bezzon, ha accolto con entusiasmo il progetto promosso da AFVS, ritenendolo unico nel suo genere e in grado di consentire alla gente di capire il senso profondo della sicurezza stradale attraverso azioni visibili e tangibili: “Questo progetto ha una duplice valenza sociale: da un lato, consente a chi ha sbagliato di rendersi parte attiva per gli altri e, dall’altro, permette ad ogni cittadino di cogliere un importante valore di testimonianza oltre che di pubblica utilità. Alimentare il senso di responsabilità per creare una cultura del bene pubblico, del rispetto della legalità e del senso civico attraverso azioni di pubblica utilità che hanno come obiettivo il miglioramento della sicurezza stradale ”.

 

 

Il Presidente dell’Associazione Familiari e Vittime della Strada, Giacinto Picozza: “Il Progetto “Ruote ferme, pedoni salvi”, elaborato dall’AFVS – Associazione Familiari e Vittime della Strada ONLUS, nasce con l’intento di salvaguardare gli utenti più deboli della strada, ossia i pedoni. Figura centrale del progetto è l’Assistente pedonale, ovvero colui che presidierà gli attraversamenti pedonali, agevolando il transito dei pedoni. L’Associazione, in collaborazione con il Corpo di Polizia Municipale di Torino, metterà a disposizione della città, già nel mese corrente, 10 utenti che dovranno svolgere lavori di pubblica utilità ai fini della messa alla prova e/o condannati ai lavori di pubblica utilità quale pena sostitutiva in carico all’UIEPE di Torino, alla luce della Convenzione con il Ministero della Giustizia sottoscritta nel novembre 2018. L’intento del progetto è quello, da un lato di assicurare una maggiore tutela per gli utenti deboli della strada, dall’altro rieducare gli utenti in messa alla prova che hanno commesso un reato in violazione al Codice della Strada. Tale attività consentirà loro di interiorizzare la gravità del reato commesso e rafforzare sentimenti di legalità, affermando la cultura del bene pubblico. Il progetto “Ruote ferme, pedoni salvi” è finanziato dal Fondo Vittime della Strada, istituito dall’Associazione, nel quale convergono le donazioni/versamenti nell’ambito della messa alla prova e giustizia riparativa”.

 

Banco Alimentare e il servizio civile universale

Servizio Civile Universale 2021, sono aperte  le candidature al progetto “Sportello Alimentare”  promosso da Banco Alimentare e associazione Contact

Sono quattro i posti disponibili per svolgere l’attività di Servizio Civile Universale nel progetto “Sportello Alimentare”, nato dalla partnership tra Banco Alimentare del Piemonte e associazione Contact.

 

L’obiettivo principale è quello di potenziare la rete e la collaborazione tra le associazioni del territorio per contrastare la povertà e le diseguaglianze sociali, attraverso la combinazione di attività di accoglienza e ascolto delle persone in condizioni di disagio con il sostegno alimentare e la diffusione di temi legati alla sicurezza alimentare. In particolare, la radicata presenza di Contact in quartieri come Madonna di Campagna, Borgo Vittoria, Lucento e Vallette permetterà di diffondere l’attività del Banco Alimentare e di stimolare nuove sinergie con gli enti caritativi operativi sul territorio.

Scendendo nello specifico delle attività, i volontari e le volontarie di Servizio Civile Universale assegnati a Contact saranno corresponsabili delle attività di backoffice e accoglienza essenziali per una corretta realizzazione dei servizi dell’associazione. Daranno supporto alle attività di ascolto delle persone in condizione di disagio e di consulenza gratuita per accompagnare gli utenti nello svolgimento di pratiche burocratiche. Quelli assegnati al Banco Alimentare saranno inseriti nelle aree relative alla gestione degli approvvigionamenti e al rapporto con le strutture caritative. Dovranno quindi gestire e potenziare i processi di recupero e distribuzione dei prodotti alimentari da destinare alle persone e alle famiglie che vivono in condizione di povertà economica.

 

Chi sceglie di partecipare al bando ha inoltre la possibilità di acquisire conoscenze mirate attraverso, una formazione generale sul Servizio Civile Universale e sui principi che ne sono alla base, e una formazione specifica inerente alle attività legate al progetto “Sportello Alimentare”.

 

 

 

 

 

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE

 

12 mesi, 25 ore settimanali per 5 giorni a settimana: questo l’impegno richiesto ai quattro candidati che desiderano mettersi alla prova con il Servizio Civile Universale, che prevede un rimborso spese mensile di 439,50 euro.

 

È importante sapere che da quest’anno la domanda può essere presentata esclusivamente online attraverso la piattaforma Domande On Line (DOL). Per accedere alla piattaforma è necessario utilizzare le credenziali SPID.

Info e dettagli del progetto:

https://www.volontariatotorino.it/sportello-alimentare/

 

 

 

Contatti

 

Banco Alimentare del Piemonte

Chiara Lignarolo

333 669 42 07

comunicazione@piemonte.bancoalimentare.it

Associazione Contact

Daniele Pallante

339 180 22 81

media@inspirecommunication.it

Disabili: “priorità per le vaccinazioni”

Giancarlo D’Errico, Presidente Anffas Torino: “Abbiamo definito le modalità operative in un clima molto costruttivo, prossimo appuntamento tra 15 giorni”

Si è riunito giovedì scorso, per la prima volta, il Tavolo regionale permanente sulle disabilità, costituito a inizio dicembre dalla Regione Piemonte con le principali associazioni regionali che si occupano di disabilità – FISH Piemonte, Federazione Italiana per il Superamento Handicap; FAND Piemonte, Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità; Anffas Piemonte, associazione delle famiglie di persone con disabilità intellettiva e disturbi del neuro sviluppo – e coordinato dall’Assessore alle Pari Opportunità Chiara Caucino. Al tavolo, coerentemente con la DGR costitutiva, alcuni degli assessorati interessati hanno già dato l’adesione con l’indicazione del funzionario referente.

Sono state definite le modalità operative: il Tavolo sulle disabilità si riunirà con cadenza quindicinale (prossimo appuntamento già fissato per il 28 gennaio) su convocazione dell’Assessore Caucino e tratterà argomenti di programmazione e progettazione, indicati in un documento prodotto dalle associazioni, ma anche problemi contingenti a cui dare risposta urgente e congiunta.

Particolarmente urgente l’argomento dei vaccini: FISH, FAND e Anffas hanno espresso la necessità che il criterio di priorità già utilizzato per l’effettuazione dei tamponi alle persone con disabilità sia adottato anche per le vaccinazioni, l’Assessore Caucino ha evidenziato come tale richiesta sia già stata formulata e in attesa di risposta.

In merito alla difficoltà crescente che stanno vivendo le persone con autismo e le loro famiglie, il Tavolo sulle disabilità sostiene la realizzazione del “Progetto regionale per la gestione delle urgenze comportamentali nella disabilità” proposto dal dott. Roberto Keller, responsabile del centro regionale del Piemonte per le persone con disturbi dello spettro autistico in età adulta. Anche in questo caso la risposta dell’assessorato è stata positiva, con l’impegno ad avviare le azioni necessarie (per altro già previste e finanziate) per il potenziamento dell’ambulatorio e per l’eliminazione della lista d’attesa.

“Esprimiamo la nostra soddisfazione – commenta Giancarlo D’Errico, Presidente Anffas Piemonte e Anffas Torino – per il clima costruttivo, i propositi e gli impegni condivisi nell’incontro. Per la prima volta, applichiamo una prassi di co-programmazione e co-progettazione sulla disabilità. Agli argomenti tradizionali, come lavoro, scuola e trasporti, si aggiungono le emergenze dettate dalla pandemia, come la gestione dei centri diurni e residenziali, l’assistenza domiciliare e soprattutto la necessità di inserire tra le categorie da vaccinare con priorità le persone con disabilità. Tutto nell’ottica di costruire percorsi di vita autonomi e indipendente per ciascuna persona con disabilità, per migliorare la loro qualità di vita e nel contempo per spendere in maniera più appropriata ed efficiente le risorse”.

Attestato del Sermig all’Unicef

Nel corso di una semplice cerimonia presso la sede del Sermig il Presidente del Comitato di Torino per l’UNICEF Antonio Sgroi ha consegnato al Fondatore Ernesto Olivero l’Attestato di Merito per l’attività svolta a favore dei giovani di culture e Paesi diversi.  

Il riconoscimento dice Antonio Sgroiattesta che l’Arsenale della Pace di Torino ben merita l’appellativo di Felicizia, il luogo ideale delle giovani generazioni dove si coniugano accoglienza, inclusione, integrazione, empatia, solidarietà, rispetto e amicizia”. 

 E’ stata altresì significativa la consegna dell’Attestato da parte della Volontaria Younicef Fatima Zahra El Maliani che ha trascorso molto tempo della sua giovinezza partecipando alle attività organizzate dal SERMIG e adesso, nel quartiere multietnico Aurora di Torino, cura l’organizzazione del corso gratuito di doposcuola per bambine e bambini della scuola primaria di primo grado. 

. “Ogni riconoscimento – dice Ernesto Olivero, fondatore del Sermig – è per noi un ulteriore impegno e responsabilità. Ringrazio gli educatori, i volontari e tutte le persone che continuano a crederci e a sostenerci” .

Al via la prima edizione del S.A.V.E. 2021 Virtual Tour

Una iniziativa digitale dedicata alla sostenibilità e all’educazione finanziaria curata dal Museo del Risparmio e BEI Institute, lanciata con l’evento digitale #SAVEsCOOL e le star di TikTok e YouTube

• Un percorso virtuale per sensibilizzare i giovani all’uso consapevole delle risorse finanziarie e ambientali, all’economia circolare e all’inclusione sociale
• Il 19 gennaio gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado parteciperanno all’evento #SAVEsCOOL, una diretta streaming in cui potranno interagire e parlare di sostenibilità anche con Marcello Ascani, Eleonora Olivieri e Riccardo Aldighieri, star di YouTube e TikTok

Al via il 19 gennaio la prima edizione digitale del S.A.V.E. 2021 Virtual
Tour, iniziativa sulla sostenibilità ambientale ed economica, dedicata agli studenti di ogni ordine e
grado. Il progetto didattico ideato dal Museo del Risparmio di Torino di Intesa Sanpaolo, in
collaborazione con il BEI Institute, sarà lanciato alle 18:00 con l’evento digitale #SAVEsCOOL una
diretta streaming interattiva e gratuita a cui parteciperanno anche tre star del web, Riccardo
Aldighieri, Marcello Ascani e Eleonora Olivieri.

I tre creators, che contano milioni di followers sui propri social, si trasformeranno in “influencer della
sostenibilità” con l’obiettivo di sensibilizzare i più giovani sui temi dell’economia circolare, della
gestione del denaro e dell’inclusione sociale, utilizzando un linguaggio vicino a quello dei loro
coetanei. Tutti gli studenti e i docenti che vorranno parteciparvi, avranno l’occasione di avere
accesso a materiali, laboratori e gaming app – disegnati appositamente per il progetto – che
consentiranno di approfondire questi argomenti e di interagire e confrontarsi sui temi legati alla
sostenibilità.

Tanti gli spunti e le attività con cui le classi potranno divertirsi, riflettere e imparare: dall’economia
circolare alle basi dell’eco-design, dalla storia della moneta ai metodi per favorire l’inclusione sociale.
I percorsi e i laboratori saranno gratuiti, affronteranno il tema della scarsità delle risorse, siano esse
naturali o economiche, e porteranno a riflettere sull’importanza di impegnarsi nella lotta contro gli
sprechi per il bene comune e individuale.

La sostenibilità e le sue implicazioni sul sistema economico-sociale stanno conquistando ogni giorno
di più l’attenzione di giovani e giovanissimi, desiderosi di vivere in un futuro caratterizzato da una
migliore qualità della vita. È importante che il cambiamento parta dai ragazzi della cosiddetta
“Generazione Z” non solo perché il futuro prossimo è nelle loro mani ma anche perché sono, proprio
loro, i migliori ambasciatori della sostenibilità all’interno della famiglia.

Gli insegnanti di Teach for Italy – che è parte della rete internazionale di “Teach for All” presente in
59 Paesi – partiranno immediatamente con l’attività didattica, erogando i contenuti del progetto a 20
classi sul territorio italiano.

Il progetto sarà a disposizione di tutti gli insegnanti che si iscriveranno attraverso il link
http://www.savetour.it/iscriviti/. Se di interesse, saranno messi a disposizione materiali e
organizzati incontri webinar per aiutare i docenti a pianificare l’attività didattica. Tutto il materiale è
disponibile in italiano e in inglese, per offrire l’opportunità di usufruire dei percorsi anche a studenti
al di fuori dei confini nazionali.

I PERCORSI

In linea con le indicazioni dell’Agenda Europea 2030, che ha posto al centro del dibattito il tema
della sostenibilità sia economica che ambientale, il progetto propone a titolo gratuito laboratori e app
educative destinate ai ragazzi e alle ragazze delle scuole primarie e secondarie. Le attività potranno
essere svolte sia in classe sia in modalità online e i contenuti saranno declinati in modo diverso a
seconda del ciclo scolastico.

Per le scuole primarie, ad esempio, si passerà dalla storia della moneta alle basi dell’economia
circolare con filmati che spiegano in termini semplici in cosa consiste il nuovo modello di produzione
verso cui dovranno orientarsi le future generazioni. Con l’app “Green Hero”, inoltre, gli studenti si
metteranno alla prova l’abilità di riciclare e costruire oggetti “green”. Un laboratorio creativo su riciclo
e valorizzazione del recupero degli scarti completerà il percorso.

Le classi delle scuole secondarie di I grado, invece, approfondiranno i concetti delle crisi
economiche e ambientali, individuando alcune possibili soluzioni per contrastarle. Oltre alla visione
di video sulle bolle speculative, sull’economia circolare sulla salvaguardia della biodiversità, i ragazzi
potranno giocare con l’app “Planet Guardian”, nella quale gli sarà chiesto di calarsi nel ruolo di
guardiano del pianeta e scegliere cosa fare per migliorare l’ambiente che lasceranno alle prossime
generazioni. A conclusione del percorso gli studenti potranno divertirsi con il quiz a squadre “L’albero
della sostenibilità”.

Infine, il percorso delle scuole secondarie di II grado è incentrato sull’inclusione economica e
sociale. Alla visione di video-interviste a personaggi di spicco del mondo dell’imprenditoria e della
finanza, come il premio Nobel Robert J. Shiller, verranno alternati video originali sull’economia
circolare e sulla riduzione delle disuguaglianze che questa può portare. Nell’app “Equality Defender”,
pensata per gli studenti di questo ciclo scolastico, i ragazzi si metteranno alla prova nel prendere
decisioni che possono aiutare a migliorare la società. Il laboratorio “Giramondo, il risparmio a tutto
tondo” concluderà il percorso attraverso una sfida collegata al turismo sostenibile.

Dicono gli organizzatori

Presidente Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro:
“La pandemia da Covid-19 ha contribuito a mettere in discussione un modello economico che
appare sempre meno adeguato a garantire una crescita inclusiva e sostenibile. Per questo Intesa
Sanpaolo – attraverso il Museo del Risparmio – si è impegnata a costruire un progetto che parlando
ai ragazzi, con il loro linguaggio, li aiutasse a sposare la causa della sostenibilità a 360 gradi.
Sostenibilità che, sempre più, deve includere persone e comunità ai margini della società. Siamo
convinti che l’uso consapevole del denaro e la giusta attenzione allo spreco rappresentino due
elementi essenziali per diventare cittadini attivi, capaci di costruire un domani migliore per tutti”.

Vicepresidente BEI, Dario Scannapieco:
“Le risorse economiche e naturali sono limitate ed è pertanto fondamentale gestirle al meglio per il
progresso sociale ed economico di un Paese. Nell’emergenza che stiamo vivendo questo processo
è ancora più importante. La BEI, in quanto Banca per il clima dell’UE, sa bene quanto siano
importanti l’educazione e la sensibilizzazione alla sostenibilità fin dalla tenera età. Lodevole quindi
che l’esperienza di successo del SAVE tour si adatti alle necessità di questi mesi perché il percorso
di crescita intellettuale non deve essere interrotto. E anzi S.A.V.E. 2021 Virtual Tour in forma digitale
permette di allargare ancora di più la platea di bambini e ragazzi che usufruiranno dei contenuti non
tradizionali grazie a strumenti e piattaforme tipici della loro generazione e quindi da loro ben
conosciuti”.

GLI HIGHLIGHTS DEL #SAVEsCOOL:
• Virtual greetings: Giovanna Paladino, direttore e curatore del Museo del Risparmio; Maria
Luisa Ferreira, head of social economic advisor del BEI Institute.
• Presentazione del S.A.V.E. Virtual Tour 2021 attraverso contributi video e gaming.
• Due chiacchiere con: Riccardo Aldighieri, Marcello Ascani, Eleonora Olivieri, che
racconteranno quanto è “cool” essere sostenibili e come fare per diventarlo sempre di più.
• Q&A: gli studenti avranno la possibilità di porre domande e di interagire con i loro beniamini.
• Saluti e ringraziamenti.

I PROMOTORI

MUSEO DEL RISPARMIO
Il Museo del Risparmio è un’iniziativa di edutainment unica nel suo genere. Nasce nel 2012 a Torino
per diffondere l’alfabetizzazione finanziaria attraverso materiali audiovisivi e interattivi, come filmati,
interviste, animazioni teatrali, videogiochi, in grado di soddisfare la curiosità e il bisogno di
approfondimento dei visitatori. La sua offerta educativa si basa sulla contaminazione dell’economia
con la letteratura, il cinema e il teatro per stimolare curiosità e apprendimento presso un pubblico
diversificato di adulti, adolescenti e bambini.

Migliaia i visitatori che ogni anno visitano il Museo scegliendo tra l’ampia offerta di percorsi guidati,
laboratori didattici o eventi di sensibilizzazione sull’educazione finanziaria. Numerose sono anche le
attività extra-museali organizzate in Italia e all’estero: convegni, conferenze, presentazioni di libri,
mostre temporanee. Il Museo è un progetto interamente finanziato da Intesa Sanpaolo.

BEI INSTITUTE
Il BEI Institute è stato costituito all’interno del Gruppo BEI (Banca europea per gli investimenti e
Fondo europeo per gli investimenti) per promuovere e sostenere i partenariati sociali, culturali e
accademici con le parti interessate europee e il pubblico in generale. Si tratta di un pilastro chiave
della comunità del Gruppo BEI e dell’impegno per la cittadinanza. Ciò comprende la riduzione delle
disuguaglianze, il rafforzamento della conoscenza, dell’innovazione e della competitività e la
garanzia della coesione in tutta Europa.

Offriamo consulenze, finanziamo la ricerca e la condivisione della conoscenza e forniamo
sovvenzioni che sostengono gli obiettivi dell’UE in materia di coesione sociale attraverso
partenariati con le organizzazioni non governative locali (ONG), le università e le reti accademiche,
le fondazioni, gli istituti di ricerca, organizzazioni societarie e organismi governativi.

L’Istituto sostiene l’innovazione sociale e gli imprenditori che mirano a generare un impatto sociale
(mirato a obiettivi sociali, etici o ambientali) o cercano di creare e sostenere un valore sociale,
tipicamente legato alla disoccupazione, emarginazione delle comunità svantaggiate e accesso
all’istruzione e ad altri servizi di base.

L’educazione finanziaria è una delle pietre angolari della strategia dell’BEI per ridurre le
disuguaglianze. Crediamo che una promozione efficace dell’educazione finanziaria contribuisca
allo sviluppo sociale ed economico e stiamo attivamente espandendo le nostre attività in questo
settore.

Per partecipare all’evento di lancio è possibile registrarsi a questo link.
Per informazioni sul progetto e iscriversi http://www.savetour.it/iscriviti/ oppure scrivere a
info@museodelrisparmio.it

Renzo e Angelo: “Anziani e abbandonati dai servizi sociali”

Renzo, originario di Agrigento e Angelo, italo-polacco residente in Italia da oltre trent’anni. Entrambi ultrasessantenni, sono persone molto povere e godono di una pensione di invalidità a causa delle loro precarie condizioni di salute.

Renzo è costretto un giorno sì e un giorno no a recarsi in ospedale per sottoporsi alla dialisi a causa di una malattia ai reni, e Angelo a causa di vari problemi agli arti inferiori è quasi impossibilitato a muoversi dal letto. Vivono a Torino in un appartamento popolare in Corso Giulio Cesare 285.
Popolare però non è il termine giusto, vivono in una casa fatiscente. Si tratta di un alloggio di 40 metri quadrati, piccolissimo per due persone. E dentro è una cosa spaventosa. Non c’è un angolo che non sia ricoperto da ragnatele. I due anziani, quasi impossibilitati a muoversi, in un alloggio così piccolo fanno fatica a vestirsi, figuratevi a fare le pulizie. C’è un bagno, ridotte in condizioni pietose e rigorosamente senza doccia.
Ci sono due camere separate, quello sì. Ma Renzo e Angelo per recarsi nelle rispettive stanze devono assottigliarsi come fossero silhouette o dei contorsionisti da circo. Ma loro non ce la fanno, sono due persone malate con dei seri problemi di salute, e per loro anche muoversi dalla loro stanza per andare in bagno diventa un problema. Renzo, che rispetto ad Angelo riesce a camminare con più facilità, si reca fuori dai bar della zona per ricevere la consegna del cibo invenduto. Lo stesso cibo che in quella casa Renzo e Angelo continuano ad accumulare e che non sanno dove mettere a causa della mancanza di un frigorifero o anche solo di semplici scaffali.
Tutto quel cibo continua ad essere accumulato e nella stanza dove dorme Angelo c’è una vera e propria piramide di cibo che quasi impedisce il passaggio, c’è da sperare che non capiti mai un’emergenza in cui sia necessario sgomberare l’appartamento altrimenti è la fine. Ovviamente fa freddo, il riscaldamento non funziona e di giorno è quasi impossibile resistere senza il giubbotto, figuriamoci di notte. In tutto ciò viene da chiedersi una cosa, ma gli assistenti sociali? Ma il Comune di Torino? “Abbiamo chiesto più volte aiuto all’Atc, e ci hanno detto che non ci possono aiutare – affermano Renzo e Angelo – è pazzesco, sono pieni di case vuote e hanno avuto il coraggio di dirci che non ci possono aiutare.
Noi chiediamo di poter vivere in un appartamento un po’ più grande rispetto a questo, che non significa chiedere di vivere in un castello, ma semplicemente in una casa dove ci sia lo spazio necessario anche solo per vestirsi. Non si può andare avanti così. E’ peggio di una galera”. Insomma, l’appello è chiaro. In un momento così difficile per la storia dell’umanità, è sempre bene tenere presente e ricordarsi delle persone che soffrono e che, non certo per colpa loro, vivono in condizioni assurde. Quello che ci auspichiamo è che questo messaggio venga accolto da chi di dovere, con la speranza che i vari servizi sociali e Atc si adoperino per risolvere il più in fretta possibile questa triste situazione, ricordandosi sempre che il dovere primario di uno Stato dovrebbe essere quello di tutelare i propri cittadini, soprattutto coloro che ne hanno più bisogno.
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Servizio e foto di Marco Boscato