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Una struttura unica in Europa capace di conciliare raffinatezza e multimedialità per consentire la partecipazione a distanza alla cerimonia di addio dei propri cari.
A Torino c’è un luogo unico, nel suo genere, in Europa. Uno spazio ampio, moderno e innovativo in cui dirsi addio con stile. E’la ‘Sala del Commiato’ di ‘Giubileo’, prima in assoluto a essere realizzata con le caratteristiche che la contraddistinguono.
Seguendo ormai uno stile consolidato e rodato in virtù del quale la stimata onoranza funebre torinese dal 1998 a oggi continua a innovare profondamente, nel rispetto delle tradizioni, l’arte dell’ultimo saluto.
Sita all’interno della rinomata Casa Funeraria di Corso Bramante 56 – che ospita anche apposite camere ardenti private per un migliore ricovero delle salme al di fuori delle mura domestiche – è una struttura tecnologica e raffinata atta a ospitare la celebrazione di qualsivoglia tipo di rito funebre.
“Vero è che la società, specie negli ultimi vent’anni, ha subito profonde trasformazioni che meritano di essere accolte e comprese. A cominciare dal mutamento del gusto e dall’incremento delle numerose etnie presenti sul territorio, per le quali si pone altresì il problema di dove potersi riunire per commemorare un caro che parte per il viaggio più importante”.Esordisce così Serena Scarafia, Presidente del Cda di ‘Giubileo’.
Per poi proseguire: “Ed ecco dunque che la ‘Sala del Commiato’ nasce per rispondere in maniera efficace ed efficiente a questa esigenza. Coniugando eleganza e avanguardismo tecnologico. Un locale dotato di confortevoli poltrone pronte ad accogliere amici e parenti del defunto per un encomio pubblico o privato delicato e coinvolgente insieme. Con ampie pareti bianche funzionali a un coinvolgente e pionieristico sistema di videoproiezione sulle quali ricreare, con un impattante effetto-verità, gli ambienti tipici del commiato di ogni credenza e cultura: siano essi di natura religiosa o laica, con specifici accompagnamenti d’immagine e musicali tutti tesi a rendere omaggio alla salma. E, in più, un sistema di ripresa con moderne telecamere di fattezza e potenzialità identiche a quelle attualmente in uso nei principali studi televisivi nazionali, che consentono la trasmissione del commiato anche a distanza rendendolo fruibile telematicamente in ogni parte del mondo per tutti coloro che fossero eventualmente impossibilitati a parteciparvi di presenza. Inoltre, per chi volesse, è sempre disponibile la registrazione da conservare per eventuale ricordo, o da condividere nel tempo con familiari e amici”.
Tutte le informazioni sul sito www.giubileo.com.
In quel momento non capivo nemmeno cosa volesse dire. Succede che sono tanti i gesti, le parole, i cibi e le abitudini che noi argentini abbiamo preso come parte della nostra cultura, ma che in realtà abbiamo ereditato dalla comunità italiana. Anche se non vorrei cadere nel cliché di riferirmi automaticamente al cibo italiano, mi vengono subito in mente mia nonna e la sua bagna cauda a quella tavola enorme con tutta la famiglia presente, come piace a lei. Così faceva sua nonna ma anche tanti suoi vicini e amici, ognuno con una piccola variazione a seconda della regione dell’Argentina in cui si trova. La “pizza di buenos aires”, il “vitel toné” e il ”turron” (torrone) . Con le sue varianti, protagonisti delle tavole di Natale e della festa del 25 in cui si continua a mangiare tutto il giorno. Si finisce sempre per bere un amaro, tradizione che molti amici piemontesi mantengono quando vado a mangiare fuori con loro.
