Sono nell’ordine macchina, treno, nave e aereo i mezzi di trasporto preferiti per le ferie ‘a 6 zampe’, con la prima che sicuramente richiede minori sforzi e rispetto di regole “che sono diverse, invece, da compagnia a compagnia, sia navale che aerea. Per quanto riguarda i treni ormai tutti quelli ad alta velocità consentono il trasporto dei nostri amici animali”
Agosto alle porte e vacanze sempre più vicine. E se, secondo gli ultimi dati Assalco-Zoomark, sono 60 milioni gli animali nelle case degli italiani, con oltre 14 milioni di cani e gatti (48% i primi, 52% i secondi), “si può ipotizzare che ormai quasi un terzo dei cani quest’anno vada in vacanza con il suo proprietario, un numero in progressivo aumento di anno in anno. Molti meno i gatti”, dice all’Adnkronos Marco Melosi , presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), che calcola: visto che sono circa 6,7 milioni i ‘quattrozampe’ delle famiglie del Belpaese, sulle strade, sui binari, sui cieli o sui mari, saranno oltre due milioni quelli in viaggio quest’estate al seguito dei loro amici uomini.
Sono, infatti, nell’ordine macchina, treno, nave e aereo i mezzi di trasporto preferiti per le ferie ‘a 6 zampe’, con la prima che sicuramente richiede minori sforzi e rispetto di regole “che sono diverse, invece, da compagnia a compagnia, sia navale che aerea. Per quanto riguarda i treni ormai tutti quelli ad alta velocità consentono il trasporto dei nostri amici animali”, assicura Melosi . “La prima cosa a cui bisogna pensare – prosegue – è il passaporto sanitario europeo, se si va fuori dall’Italia: va richiesto almeno un mese prima della partenza, e va accompagnato dalle relative vaccinazioni, in particolare quella anti-rabbica. Il veterinario saprà dare tutte le indicazioni, basta pensarci con il dovuto anticipo. Se invece si va fuori dall’Europa, è sempre bene consultare il sito della ambasciata del Paese di destinazione per vedere cosa serve”. In ogni caso, sempre su consiglio del veterinario, “occorre procedere con un’adeguata profilassi se si va in zone esposte a filaria e leishmaniosi, e contro parassiti come pulci e zecche, con i classici prodotti ‘spot on’ o i collari disponibili in commercio”.
In auto, dunque, evidenzia Melosi, “il codice della strada prevede l’obbligo di trasportare il cane separato dall’abitacolo attraverso l’apposita rete, mentre per i gatti, o i furetti o altri animali sono previsti gli appositi trasportini”. “E’ sempre rischioso, comunque, far fare un viaggio lungo agli animali che non sono abituati: occorre prepararli prima, magari con piccoli tragitti di ‘prova’, in modo da ridurre la paura e anche i classici problemi di nausea. Se poi l’animale continua ad avere problemi di cinetosi, esistono comunque trattamenti farmacologici ad hoc”, prosegue.
“Ognuno conosce i propri animali, sa quante tappe occorre fare nel corso del viaggio (io ne consiglio generalmente almeno una ogni 2 o 3 ore, visto che fa bene anche a noi stessi) e se è il caso, eventualmente, di somministrare dei medicinali anti-ansia”. Portare sempre acqua fresca con noi, utilizzare senza problemi l’aria condizionata piuttosto che il finestrino aperto. E’ una buona idea – consiglia ancora l’esperto – far affrontare al nostro amico il viaggio a stomaco vuoto, o dopo un pasto molto leggero, un’ora prima della partenza”.
Una volta giunti a destinazione, “è buona norma – ricorda il presidente Anmvi – adocchiare lo studio veterinario più vicino da raggiungere in caso di emergenza. Esiste anche un sito istituzionale (www.struttureveterinarie.it) che consente di inserire il codice di avviamento postale e di avere i recapiti dei medici più vicini. E anche la relativa ‘app’ con geolocalizzazione per smartphone”. Quando siamo pronti per raggiungere le spiagge, “informiamoci su quelle aperte ai cani, ma evitiamo comunque le ore più calde, prediligendo invece il mattino e il tardo pomeriggio. Bagnare spesso il cane per evitare il classico colpo di calore, che non dipende dai raggi solari diretti, ma dalla temperatura in assenza di ventilazione. Bisogna ricordare che il cane vive più vicino di noi al terreno, dove la temperatura è più alta di almeno 3 gradi rispetto a quella che percepiamo”.
Per quanto riguarda i gatti, “vanno abituati ai viaggi, per cui se il vostro non lo è, l’idea migliore è quella di lasciarlo in casa, con l’aiuto di qualcuno che vada a cambiare le ciotole ogni 2 giorni. Oppure esistono sul mercato distributori automatici di acqua e cibo, e sistemi per controllare ‘da remoto’ l’animale, con webcam e app con collegamenti sullo smartphone. Insomma, la tecnologia ci viene sempre più incontro per stare vicino ai nostri animali. Portare con noi il gatto in un luogo che non conosce, infatti, aumenta il rischio di fuga”, assicura il veterinario. Per quanto riguarda l’aereo, infine, “se l’animale è in buona salute generalmente non sconsiglio a priori di portarlo in volo – dice Melosi – basta che non sia troppo anziano o, appunto, abbia problemi di cuore o di altro genere. Ricordando sempre che, se si tratta di un cane di taglia grande, dovrà viaggiare in stiva e non potremo controllarlo. Anche in questo caso è buona regola una visita veterinaria ‘preventiva’, prima del viaggio”.
www.nelcuore.org