REGISTRAZIONE E VALORIZZAZIONE

Escursioni turistiche, gli itinerari della Provincia

La Regione ha chiesto ai territori di istituire un Coordinamento per garantire il monitoraggio dei percorsi e la definizione degli interventi di manutenzione 

MONTAGNESu proposta dell’Assessore alla Montagna e al Turismo, Marco Balagna, la Giunta Provinciale ha approvato una serie di Protocolli d’intesa per la registrazione e la valorizzazione dei più importanti itinerari escursionistici del territorio, aderendo ad un Avviso pubblico pubblicato dalla Regione Piemonte nel maggio scorso. “Con questi Protocolli, – spiega l’Assessore Balagna – la Provincia di Torino dà attuazione concreta alle indicazioni della Direzione regionale Opere pubbliche. Emanando l’Avviso pubblico, la Regione ha infatti sollecitato tutti gli attori interessati ad un’azione coordinata tra livello regionale, provinciale e locale per la gestione e valorizzazione dei principali itinerari escursionistici, anche al fine di far convergere su di essi le risorse che la nuova programmazione dei fondi europei metterà a disposizione nei prossimi anni. Per raggiungere lo scopo, la Regione ha chiesto ai territori di istituire un Coordinamento per ciascun itinerario, al fine di garantire il monitoraggio dei percorsi, la definizione degli interventi di manutenzione eventualmente necessari, la strutturazione di un’adeguata offerta di servizi per gli escursionisti. L’attività di concertazione svolta dalla Provincia con i Comuni, gli Enti Parco, le Comunità Montane, le nascenti Unioni montane, il CAI Piemonte e le numerose associazioni presenti sul territorio, ha portato alla registrazione di numerosi itinerari di diversa complessità e interesse turistico-escursionistico”. 

 

I COORDINAMENTI AI QUALI LA PROVINCIA HA ADERITO 

– Alta Via Canavesana e Giroparco del Gran Paradiso, con capofila la Provincia e il Parco Nazionale del Gran Paradiso. L’Alta Via è un impegnativo anello che in 11 tappe attorno alle Valli Orco e Soana attraversa MONTAGNA PIEMONTEpaesaggi e natura di rara bellezza, il Parco Nazionale del Gran Paradiso con le antiche Strade Reali di Caccia di Vittorio Emanuele II, una serie di santuari in cui la tradizione vuole si siano verificati eventi miracolosi, borghi incantati, piloni votivi e antiche pievi. Il Giroparco ripercorre in gran parte le antiche Strade Reali di Caccia, volute nel XIX secolo dai Savoia per collegare fra loro le cinque “Reali casine di caccia” della Riserva, poi divenuta il primo Parco Nazionale italiano. Coincidente in parte con l’Alta Via, il Giroparco se ne discosta per raggiungere la Valle d’Aosta attraverso il Colle Larissaz. 
 www.cm-valliorcosoana.to.it/images/stories/News/cmvos_carta_escursionistica_avc.pdf www.pngp.it/giroparco/presentazione 

 

– Glorioso Rimpatrio dei Valdesi, con capofila la Provincia. E’ un tinerario storico-culturale che ripercorre i sentieri che nel 1689 furono teatro di epiche e sanguinose battaglie tra la spedizione valdese guidata dal pastore Henri Arnaud – decisa a riconquistare i territori da cui i Valdesi erano stati esiliati solo tre anni prima – e le milizie franco-piemontesi. Partendo il 26 agosto 1689 dal lago Lemano, i Valdesi attraversarono in dodici giorni la Savoia con una marcia di 250 km, scontrandosi poi a Salbertrand con le truppe francesi. Ripreso possesso delle loro valli e stretti dalle truppe francesi, i Valdesi furono impegnati per alcuni mesi in operazioni di guerriglia e furono costretti ad asserragliarsi alla Balsiglia, una borgata sopra Massello, in val Germanasca. Nel maggio 1690 un attacco sferrato dalle truppe franco-sabaude stava per segnare la loro fine. Li salvò l’improvviso cambiamento nelle alleanze politiche, che portò il Duca diSavoia a scendere in guerra contro i suoi ex alleati francesi. L’itinerario si arresta alla conclusione dell’epica marcia, con l’arrivo dei Valdesi al villaggio di Bobbio, in val Pellice. 
Per saperne di più: www.lestradedeivaldesi.it 

 

– Sentiero dei Franchi e Sentiero del Marrone e della Pietra, con capofila la Provincia. L’itinerario ricalca il sentiero che Carlo Magno e le sue truppe avrebbero seguito nel 773 per aggirare dall’alto l’esercito dei Longobardi, accampato a Chiusa San Michele. La leggenda, successivamente ripresa da Alessandro Manzoni nella tragedia “Adelchi”, narra che a fare da guida a Carlo Magno su questo sentiero fu il diacono Martino, inviato dall’arcivescovo di Ravenna su disposizione del Papa. La battaglia delle Chiuse longobarde consentì la penetrazione dei Franchi in Piemonte e, di lì a poco, la fine del regno dei Longobardi nel Nord Italia dopo due secoli di dominio incontrastato. Il tracciato parte dalla Sacra di San Michele e, mantenendosi sulla destra orografica della Valsusa, raggiunge dopo circa 60 km il territorio di Oulx. L’itinerario tocca l’Abbadia di Oulx, il forte del Sapè, la Certosa della Losa, le cappelle di San Michele di Meana,delle Toglie, del Pian dell’Orso e del Colle Bione e la Sacra di San Michele. Il percorso attraversa due Parchi naturali e numerose borgate, dove si conservano le testimonianze della civiltà alpina. Il Sentiero del Marrone e della Pietra rappresenta un’alternativa di tracciato più bassa, tra Mattie e la Certosa di Montebenedetto. La varietà di ambienti attraversati è notevole: le valli principali si articolano in diversi valloni e vallette che si percorrono spesso a mezza costa e che offrono ambienti straordinari, in un’alternanza di prati, pietraie e castagneti. Il clima della zona consente di percorrere il Sentiero del Marrone e della Pietra senza difficoltà per tutto l’anno, salvo che in caso di presenza di neve, che rende i tratti maggiormente esposti più pericolosi. 
Per saperne di più: http://www.vallesusa-tesori.it/it/itinerari/sentiero-dei-franchi 

 

– Sentiero Balcone, Tour Ambin, Tour Chaberton, Tour del Tabor”, con capofila il Comune di Oulx. Il Sentiero Balcone percorre i due versanti dell’Alta Valle di Susa lungo diciannove percorsi e mulattiere completamente ripristinati e segnalati a partire dal 2011. Con un itinerario di circa 250 km, offre all’escursionista un punto di vista privilegiato sul fondovalle e sulla catena alpina. Pur presentandosi come un lungo percorso in 14 tappe che attraversa 13 Comuni dell’Alta Valsusa, il Sentiero Balcone presenta agevoli possibilità di escursioni giornaliere e di rientro sui centri abitati di fondo valle, oltre ad interessanti varianti al tracciato, con la possibilità di raggiungere molte mete e il collegamento con sentieri transfrontalieri. Completano il Sentiero Balcone i tre Tour transfrontalieri Ambin, Chaberton e Tabor. 
Per saperne di più: www.vallesusa-tesori.it/it/itinerari/sentiero-balcone 

 

montagne– Il Giro dell’Orsiera, con capofila l’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie, è un anello in sei tappe intorno al Gruppo dell’Orsiera, che tocca gli antichi alpeggi dove si pratica la monticazione di bestiame bovino e ovino. L’itineario attraversa molti villaggi con esempi di architettura spontanea e tracce delle attività tradizionali: carbonaie, forni da calce, terrazzamenti e canali d’irrigazione. Percorrendo l’anello si possono incontrare esempi di arte rupestre: dalle modeste coppelle e croci alle stupefacenti rappresentazioni di animali e uomini della Cà ‘d Marc Picapera. La quinta tappa del Giro dell’Orsiera, volutamente breve, lascia il tempo per visitare con calma la Certosa di Monte Benedetto, un monastero certosino del XIII secolo che conserva intatte le strutture medioevali. 
Per saperne di più: www.parchialpicozie.it/contents/attached/c15/GO_italiano.pdf 

 

– Il Tour della Bessanese, con capofila la Comunità Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, è un trekking di alta montagna per escursionisti esperti, nel grandioso paesaggio delle Alpi Graie meridionali. Ripercorre gli antichi sentieri transfrontalieri che furono teatro di scambi e commerci fra pastori, contrabbandieri e guide alpine. Il Tour percorre vallate selvagge molto diverse fra loro e attraversa colli che superano i 3000 metri di altitudine. E’ realizzabile partendo dal Rifugio Gastaldi di Balme, dal “Cibrario” di Usseglio e dal Refuge d’Avérole di Bessans, in Haute Maurienne. 
Per saperne di più: www.tourdellabessanese.com 

 

– La Via dei Pellegrini, con capofila la Città di Avigliana è un anello che collega la Sacra di San Michele con Avigliana, Rivoli, Alpignano, Caselette, Almese e Villardora. Si snoda lungo antiche vie e attraverso borghi e borgate nella Bassa Valsusa. L’itinerario permette di cogliere aspetti ambientali estremamente diversi fra di loro: la verde Collina Morenica con le sue conche e vallette, una vera e propria porta che apre verso l’area intermorenica con i laghi e le paludi dei Mareschi di Trana e di Avigliana, i monti della Sacra con le cime rocciose e selvatiche. E’ il mondo magico delle Masche del Moncuni, del mito del Sole e del Cigno dei palafitticoli di Trana, della fede dei monaci cristiani, ma anche delle tracce di attività ormai scomparse, come quella dei “Picapera” del Forte, dei Cavatori di torba della Trübiera, dei vignaiuoli “spietratori” della Mortera. 

 

– Il Cammino di Don Bosco, con capofila la Città di Chieri, si propone come itinerario di interesse storico- culturale, per il forte legame con la figura del Santo e con i luoghi che hanno avuto un ruolo fondamentale nella sua vita. Il Cammino propone la rete di sentieri della collina torinese e dell’alto astigiano che Don Bosco percorreva con quei giovani che raccoglieva dalla strada ed educava alla vita e al lavoro. Sono molte le eccellenze storiche e culturali che si incontrano: l’Abbazia di Vezzolano, il Duomo di Chieri, la casa natale di San Domenico Savio a San Giovanni di Riva presso Chieri, la Basilica di Superga, il Duomo di San Giovanni di Torino, il Palazzo Reale e la Basilica di Maria Ausiliatrice. 
Per saperne di più: www.camminodidonbosco.it

 

(Fonte:www.provincia.torino.it)