Presidio giovedì 5 aprile dalle 18 alle 19 in piazza Castello (di fronte a palazzo Madama)

Siamo con Afrin

Il 18 marzo, tre giorni prima del Newroz, l’inizio del nuovo anno per il popolo kurdo caratterizzato da grandi festeggiamenti e dalla speranza di un mondo migliore, le milizie di quello che si definisce Esercito Libero Siriano insieme alle forze armate Turche sono entrate ed hanno conquistato la città di Afrin, capoluogo della Federazione Democratica della Siria del Nord in cui era reale la pace e la convivenza tra i diversi popoli, uccidendo nel corso della loro “gloriosa” avanzata migliaia di combattenti e civili, uomini, donne e bambini, bombardando ospedali e convogli di persone in fuga dalla guerra e dalla violenza. Un paese della NATO, che l’Unione Europea finanzia per “gestire l’emergenza umanitaria” dei migranti provenienti dalle guerre orientali e mediorientali, che pretenderebbe di far parte dell’Unione Europea, ha intrapreso una guerra fuori dai propri confini e senza alcuna necessità di difendere il proprio territorio da attacchi di nazioni nemiche, contro una comunità autonoma, esempio di gestione laica, democratica e partecipativa, più unico che raro da quelle parti, che ha saputo preservare una parte della popolazione siriana dall’invasione di DAESH (l’Isis), colpevole solo di vivere in una zona di confine che il governo turco vuole far propria con il motivo di creare un cuscinetto di sicurezza per il proprio paese.

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Come persone, donne e uomini che hanno a cuore la pace nel mondo e l’eliminazione dei conflitti armati di ogni genere non possiamo accettare in silenzio questo fatto e ci dichiariamo solidali con la popolazione e le autorità di Afrin e della Federazione Democratica della Siria del Nord condannando senza riserve le autorità e l’esercito turco per le morti, la violenza e la distruzione prodotte dalla loro condotta scellerata. Per questo invitiamo tutte le istituzioni locali, nazionali e internazionali a condannare questi atti, ricorrendo a quei provvedimenti che si riterranno più opportuni per indurre la Turchia ed il suo presidente Erdogan, che ogni giorno rivela la sua natura reazionaria e dittatoriale sia nella politica estera che con la repressione ed eliminazione di ogni opposizione interna, al ritiro delle sue truppe da Afrin ed al rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale. Per sostenere questa condanna e manifestare la solidarietà con Afrin e la sua popolazione invitiamo la cittadinanza a partecipare al scendiamo tutti in piazza il prossimo 5 aprile associandoci e dando continuità a tutte le iniziative torinesi, italiane e mondiali in difesa del popolo e delle istituzioni democratiche di AFRIN e di tutta la Federazione Democratica della Siria del Nord. Presidio che si svolgerà giovedì 5 aprile dalle 18 alle 19 in piazza Castello (di fronte a palazzo Madama) a Torino.

 

Coordinamento di cittadine/i, associazioni, istituzioni ed Enti locali
contro l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi.
Paolo Candelari
Giampiero Leo