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Torino: paga la corsa in taxi  con banconote rubate

Individuato dalla Polizia in corso Unione Sovietica

Durante la notte di lunedì si consumava un furto all’interno di un bar in corso Traiano e la Centrale Operativa diramava la nota via radio fornendo le descrizioni dell’uomo che aveva danneggiato la saracinesca della porta di servizio del locale ed aveva svuotato la cassa per poi allontanarsi.

Gli agenti delle volanti, già nei pressi della zona interessata, individuano un uomo corrispondente al ricercato: giubbotto da montagna, cappellino e occhiali. All’angolo con corso Unione Sovietica l’uomo in questione, notata la volante, si china cercando di nascondersi e raggiunge un taxi salendovi a bordo. I poliziotti seguono il veicolo e procedono al controllo del soggetto. Gli agenti non si sono sbagliati, l’autore del furto è proprio lui. Con ancora le mani sporche di grasso, probabilmente macchiate mentre danneggiava la serranda del locale, e con 15 euro in monete nelle tasche del giubbotto, l’uomo, un 33enne romeno con diversi precedenti per reati contro il patrimonio, è stato fermato per furto. Le banconote trafugate dal fondo cassa, 4 pezzi da 5 euro, le aveva invece utilizzate per pagare anticipatamente la corsa in taxi.

Poco prima il trentatreenne aveva tentato un altro furto ai danni di un bar sulla stessa via, solo pochi numeri civici prima. In questa circostanza, però, era riuscito a danneggiare il nottolino della finestrella dei gelati ma senza riuscire ad accedervi. L’uomo era stato notato da un cliente che aveva anche avvertito il gestore del locale, il quale riusciva a visionare le immagini dell’impianto di videosorveglianza mediante app da cellulare: ciò consentiva agli agenti di riconoscere il ladro da una patch applicata al giubbotto. Per questi motivi, è stato anche denunciato all’Autorità Giudiziaria per tentato furto aggravato.

A 19 anni 52mila euro in cassaforte Pusher arrestato dalla Squadra Volante

400 grammi di cannabinoidi sequestrati

 

Un’attività di indagine della Squadra Volante ha condotto i poliziotti, lo scorso giovedì sera, all’alloggio ove vive, da solo, un ragazzo di 19 anni della Torino bene, sospettato di condurre un’intensa attività di spaccio di sostanza stupefacente. All’atto della perquisizione dell’appartamento era fortemente percepibile l’odore del principio attivo del thc e, anche se il giovane inizialmente non si è mostrato collaborativo, ha poi consegnato spontaneamente un barattolo in vetro di grosse dimensioni contenente marijuana. Gli agenti hanno, inoltre, rinvenuto altri 5 barattoli, un panetto di hashish, bilancini di precisione, materiale vario utile al confezionamento delle dosi, quaderni ed appunti vari relativi alla contabilità dell’attività di spaccio. Gli agenti hanno sequestrato al diciannovenne 800 € in contanti (custoditi nel portafogli) e trovavano, all’interno di due casseforti nell’appartamento, la somma di ben 52 mila € in contanti, anch’essi sottoposti a sequestro in quanto provento dell’illecita attività. Complessivamente, la quantità di stupefacente sequestrato a suo carico è di 400 grammi.

Ha bisogno di medicine ma è malato a letto: lo aiuta la polizia

Gliele consegna a casa una Volante della Polizia di Stato

 

Ieri sera, dopo le 21, giunge alla Centrale Operativa di Ivrea la richiesta di aiuto di un cittadino italiano sessantacinquenne: l’uomo è allettato per dei forti dolori alla schiena e non è in grado di recarsi autonomamente presso il servizio di guardia medica per ritirare l’impegnativa necessaria per l’acquisto di un farmaco di cui ha urgente necessità. L’uomo, tra le lacrime,  riferisce di aver anche provato a prenotare un taxi ma di non essere stato fortunato. L’operatore Radio della Polizia di Stato, appurato col servizio guardia medica che alcune pastiglie del farmaco in questione erano in giacenza anche da loro, e che avrebbero potuto agevolmente fornirle, ha dunque inviato una pattuglia. Gli agenti si sono occupati di ritirare e   consegnare tempestivamente all’uomo ammalato le pastiglie, di modo che potesse iniziare subito la terapia necessaria.

“Appesantito” dalla refurtiva non riesce ad andare lontano

Fermato dalla Polizia per furto

Con in spalla un grosso sacco rigonfio si stava incamminando su via De Sanctis quando è stato fermato dagli agenti delle volanti. Non aveva fatto nemmeno 200 metri a piedi, in effetti dato il carico da 90 che trasportava non poteva arrivare molto lontano. Poco prima aveva commesso un furto ai danni di un bar sulla stessa via. Si era intrufolato nel dehors, forzando l’accesso con delle aste in metallo prelevate dai bidoni dell’immondizia, ed aveva sottratto dalle mensole del locale diversi oggetti ornamentali tra cui 1 pentolone con i manici in rame e 1 portabottiglie in ferro battuto, aveva poi sradicato 5 applique in rame che risultavano saldate alle grate del dehors e 1 insegna in legno e plastica con lampadine che era stata divelta dal suo alloggiamento. Durante queste fasi ogni volta che passava un’auto si nascondeva per evitare di farsi notare.

Il giovane, un venticinquenne romeno con precedenti specifici, è stato arrestato per furto aggravato, denunciato all’Autorità Giudiziaria per porto di oggetti atti ad offendere, poiché è stato trovato in possesso di un grosso cacciavite, e sanzionato amministrativamente per non aver rispettato le disposizioni anti Covid.

La scena era stata notata e dettagliatamente descritta alla Polizia da un uomo che, intorno le due di notte di lunedì, era uscito sul balcone di casa a fumare una sigaretta.

In taxi per rapinare un minimarket, poi la folle aggressione

Fermato dalla Polizia di Stato. Indagini del Commissariato Barriera Nizza

A fine dicembre era arrivato a bordo di un taxi in via Madama Cristina ed aveva fatto accesso ad un minimarket dove a fronte del rifiuto di un cambio di banconote andava in escandescenza e colpiva ripetutamente con pugni al volto il titolare del locale. L’aggressione continuava a terra, l’uomo veniva colpito alla testa e nel contempo intimato di consegnare l’incasso, nonostante la vittima gli facesse notare che era in possesso solo di due banconote da 20 euro. Le urla attiravano l’attenzione di un ragazzo che stava rincasando, il giovane interveniva provando a sottrarre il titolare dalle grinfie del suo aggressore mentre un’altra ragazza sopraggiunta chiamava i soccorsi. L’uomo nel frattempo sottraeva il denaro dal registratore di cassa, usciva dal locale e si allontanava su via Valperga Caluso. Il giovane soccorritore, a bordo della sua bici provava a seguire il rapinatore che però riusciva a far perdere le sue tracce all’angolo con via Ormea. Il titolare dell’esercizio commerciale trasportato inizialmente in ospedale in codice verde poi divenuto rosso, riportava, a seguito di accertamenti sanitari, una frattura chiusa delle ossa nasali per la quale doveva essere sottoposto successivamente ad intervento chirurgico e un trauma cranico commotivo lieve con una prognosi di 30 giorni.

Gli accertamenti condotti dal Commissariato Barriera Nizza hanno consentito di giungere al riconoscimento dell’aggressore. L’uomo era stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza di zona e mediante celle telefoniche si risaliva all’utenza telefonica utilizzata per contattare il taxi. Il numero era intestato ad un cittadino italiano di 40 anni. Durante le indagini il quarantenne è stato riconosciuto senza ombra di dubbio dalle parti coinvolte a seguito di accertamento fotografico da parte della Polizia. In base agli elementi raccolti l’Autorità Giudiziaria ha disposto una perquisizione domiciliare a Settimo Torinese presso la residenza dei genitori. Quest’ultima ha consentito di rinvenire anche lo zainetto azzurro monospalla che l’uomo indossava durante la rapina. Lunedì, a seguito di quest’ attività, gli agenti del Commissariato Barriera Nizza hanno eseguito un Ordine di Custodia Cautelare a carico del soggetto, indagato in stato di arresto per i reati di rapina e lesioni personali gravissime.

A carico dell’indagato sono emerse due segnalazioni di Polizia, una in materia di stupefacenti e l’altra inerente al Codice della Strada.

Dice di produrre Canapa Legale, nasconde l’attività di spaccio

23enne italiano, incensurato, arrestato dalla Polizia

Indagini info-investigative conducono gli agenti all’accertamento di un’attività di spaccio di sostanza stupefacente camuffata da una presunta attività di produzione di Canapa Legale. Così un ventitreenne italiano gestiva lo spaccio.

Sono diversi i quantitativi di droga ritrovati dai poliziotti sia presso la sua residenza che presso il suo domicilio, senza qualsivoglia etichettatura identificativa che qualificasse la sostanza come priva di THC.

Mercoledì mattina gli operatori hanno effettuato le perquisizioni domiciliari. In via Michelangelo Buonarroti, luogo di dimora del giovane, era fortissimo l’odore di marijuana che si percepiva appena entrati nell’alloggio. Difatti, il coinquilino, non potendo nascondere l’evidenza dei fatti, ha subito consegnato ai poliziotti 2 barattoli contenenti marijuana e alcuni frammenti di hashish. Per questo motivo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria. Il 23enne, giunto sul posto, è stato trovato in possesso di 4 forbici da potatura ed un contenitore con della marijuana custodito all’interno del suo zainetto. Mentre, all’interno della sua camera da letto, sono stati ritrovati 20 barattoli di diverse dimensioni con infiorescenze essiccate e hashish, 9 bustine contenenti frammenti di hashish, ciuffi di marijuana e residui di sostanza stupefacente, 1 scatola con diversi tipi di sostanza stupefacente, 2 bilancini di precisione, 1 cutter e circa 10 mila euro in contanti suddivisi in diverse mazzette. Nel salone sono stati trovati altri 2 barattoli avvolti da scotch carta con infiorescenze di marijuana.

In via Ormea invece, a casa dei genitori, sono state rinvenute due mazzette di denaro per circa 3 mila euro e 4 piccoli contenitori contenenti dosi, infiorescenze sfuse e tracce di stupefacente.

Quando gli agenti si sono recati presso il campo di Cumiana gestito dal ragazzo, hanno riscontrato che al momento non vi era alcuna vegetazione coltivata, ma si avvertiva ugualmente un forte odore di marijuana. Il giovane ha consegnato spontaneamente agli agenti delle volanti una scatolina in metallo contenente, a suo dire, un derivato dell’oppio che aveva recuperato dal lucernaio di una roulotte che si trovava sul suo terreno. È stato inoltre ritrovato un sacco con infiorescenze bagnate che il giovane diceva di utilizzare come concime essendo materiale di scarto. L’analisi chimica confermava che si trattava di marijuana. Inoltre, nel campo sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro 1 macchinario elettronico per centrifuga di grosse dimensioni con all’interno un filtro ruotante per l’estrazione della resina con tracce di stupefacente, 1 busta da tabacco contenente marijuana, diverso materiale per il confezionamento, 4 bidoni in plastica e 1 vaso in vetro di grandi dimensioni con residui della stessa sostanza stupefacente. Complessivamente sono stati sequestrati oltre 200 grammi di stupefacente. Il ragazzo, incensurato, è stato arrestato dagli agenti della Squadra Volante per detenzione ai fini di spaccio.

Fa zig-zag tra le auto nel tentativo di eludere il controllo di Polizia

Arrestato per spaccio

Nel pomeriggio di giovedì, in seguito ad una segnalazione per bivacco di giovani intenti ad assumere sostanza stupefacente in un’area frequentata da mamme con bambini, gli agenti delle volanti sono intervenuti in via Candiolo. I poliziotti, constatata la presenza di diversi ragazzini, si sono avvicinati e uno di questi alla richiesta dei documenti si è dato alla fuga. Inseguito dai poliziotti ha zigzagato sia tra le auto parcheggiate che tra quelle in movimento obbligando gli automobilisti a frenare bruscamente o ad arrestare improvvisamente la corsa. All’angolo con via Millelire il giovane ha lanciato per terra un sacchetto per tabacco sfuso contenente hashish, circa 65 grammi, poi ha proseguito la corsa su via Onorato Vigliani dove ha aperto un portoncino di uno stabile nel tentativo di raggiungere casa e far perdere le sue tracce, ma è stato immediatamente raggiunto e fermato. Nelle calzamaglie nascondeva 65 euro in contanti. A carico del giovane sono emersi diversi precedenti per detenzione di sostanza stupefacente e un Avviso Orale del Questore.

La perquisizione domiciliare ha consentito agli agenti di rinvenire all’interno dell’armadio della camera da letto piccoli frammenti di stupefacente, un proiettile calibro 7,65 integro e 200 euro in contanti, mentre su una mensola della stessa stanza è stato trovato 1 bilancino di precisione con tracce di stupefacente, 9 involucri in plastica con chiusura a pressione e diverso materiale per il confezionamento della droga. Il ragazzo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio e denunciato all’Autorità Giudiziaria per la detenzione abusiva del proiettile.

Torino: aperi-cena con furto

Ventenne egiziano arrestato

 

Gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia intervengono domenica scorsa in un supermercato di corso Cadore dove l’addetto alla vigilanza sta trattenendo un soggetto autore di furto. L’uomo, ventenne di origine egiziana, precedentemente era stato visto aggirarsi tra le corsie del punto vendita con fare sospetto. Perso temporaneamente di vista, il vigilante lo aveva poi ritrovato in un angolo ad asportare un paio di scarpe nuove dalla sua scatola, metterle ai piedi e riporre nella confezione le proprie usate. Non pago del furto appena perpetrato, l’egiziano si era diretto verso l’uscita senza acquisti, rifocillandosi dapprima con una confezione di cous cous al pollo per poi proseguire con una scatola di alette piccanti ed uno sgombro sott’olio. L’addetto alla vigilanza decide di attenderlo alle casse. Una volta nei pressi dell’uscita, il dipendente intima al ventenne di pagare i prodotti appena consumati. Vistosi scoperto, il reo lo spintona, tentando di guadagnarsi la fuga. Immediatamente bloccato, viene affidato ai poliziotti giunti nel frattempo. Durante il controllo, lo straniero viene perquisito: sotto i propri indumenti, l’uomo cela un pigiama griffato Juventus, trafugato nella zona abbigliamento, privo dei dispositivi antitaccheggio, occultati nelle celle frigo.

Il ventenne, con precedenti di Polizia, viene arrestato per aver rapinato articoli per un valore di oltre 50 euro, e denunciato per aver fornito false attestazioni a P.U. durante la fase degli accertamenti.

Nascosti in un Tir proveniente dalla Serbia 7 profughi afghani soccorsi dalla Polizia

L’altra sera personale della Squadra volante è intervenuto presso uno stabilimento in corso Romania ove era appena giunto un tir proveniente da Belgrado; uno dei magazzinieri riferiva che a bordo, con ogni probabilità, erano nascoste delle persone.

L’autista, allarmato dai colpi e dalle voci percepite solo una volta giunto a Torino, aveva infatti contattato il titolare della ditta trasporti  pneumatici per cui lavora riferendo la scoperta.

Questi allertava le Forze dell’Ordine per procedere con i soccorsi. Ancora una volta – a meno di un mese dal ritrovamento di sette minori afghani diretti in Francia – si tratta di 7 giovani, di cui 4 minorenni, di nazionalità afghana.

Anche questa volta gli stranieri si sono introdotti all’insaputa dell’autista: hanno tagliato il telone superiore facendo un foro dal quale si sono introdotti senza. Sono in corso ulteriori accertamenti sull’identità personale e sulla loro destinazione finale.

In Crocetta dall’elemosina alle minacce

Arrestato cinquantaquattrenne per tentata estorsione

Nel primo pomeriggio di lunedì gli agenti del commissariato Barriera Nizza intervengono in un CAF zona Crocetta dove viene segnalata la presenza di una persona molesta. Giunti sul posto, i poliziotti individuano l’uomo oggetto della chiamata, cinquantaquattrenne italiano, senza fissa dimora. Le dipendenti dell’attività commerciale riferiscono agli operatori di conoscere il soggetto in quanto solito avvicinarsi a loro per chiedere l’elemosina. Nell’ultimo anno però l’atteggiamento dello stesso sarebbe cambiato, divenendo sempre più minaccioso nel formulare le sue richieste.

Pochi minuti prima della chiamata al 112 NUE, il cinquantaquattrenne era entrato nel CAF, come suo solito fare ormai da diversi mesi, chiedendo alcune monete per prendere il caffè. Una delle dipendenti, non incline ad ottemperare all’ennesima richiesta, non gli aveva lasciato nulla, invitandolo poi ad allontanarsi. La donna, che richiederà in seguito l’intervento della Polizia, si era allora avvicinata alla collega in ausilio, ma il clochard aveva poi iniziato a minacciarla di morte. A questo punto un terzo dipendente era intervenuto in difesa delle due donne.

L’uomo, con precedenti di Polizia, è stato arrestato per tentata estorsione.