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La politica naviga a vista e il ceto medio boccheggia

Veramente difficile se non impossibile avere delle certezze. Invidio chi con cipiglio ferreo appare in televisione e spara sentenze su cosa sta facendo o cosa farebbe per risolvere i mali della Terra. Io…per me navigo a vista, ed è già tanto. Ma poi diciamocelo fino in fondo,  anche loro navigano a vista con una specifica che riguarda i politici: mai d’accordo su nulla. Recitando la parte dei sicuri delle proprie azioni e dell’errore e del male che alberga sono nell’altra parte politica.
Ed intanto, almeno in Italia vota solo un italiano su due. Aumenta la povertà come, facile immaginare, aumenta la ricchezza di chi già era ricco. Il ceto medio è in crisi e dunque boccheggiante. E sai che novità!
E non bisogna essere un pericoloso bolscevico per dire che ci vorrebbe  una ridistribuzione della ricchezza. E’ semplicemente una questione di logica: se togli 100 euro ad uno che ne guadagna 1000 al mese è una tragedia. Se togli un milione di euro a chi ne possiede 20 milioni una inezia.
Siamo tra i paesi industriali del mondo maggiormente indebitato ed abbiamo il patrimonio edilizio privato più alto del mondo. E i conti non tornano.
Angosciante vedere i lavoratori che perdono il posto di lavoro e non hanno ragionevoli aspettative per il proprio futuro lavorativo.
La politica bisticcia e viceversa dovrebbe trovare la quadra per limitare i danni.
Vero che ci sono poche risorse per affrontare tutte le questioni. La coperta è corta e francamente non capisco perché il ministro Salvini si incaponisca così sul ponte sullo stretto per unificare la Sicilia con la penisola.
Non sono un tecnico ma vedo altre priorità per il Paese, non ultimo il nostro precario sistema dei trasporti. Nel nostro Paese sta saltando il sistema. E la politica che fa? Finge come al solito. Magari sbraita… e poi? Dopo bisticcia come i polli di Renzo che si beccano invece di trovare un accordo. Magari gongolano pensando a chi sta peggio. I tedeschi ad esempio o ai francesi che sono nel marasma più totale. Con un dettaglio: anche le nostre imprese che esportano sono in difficoltà aspettando le mazzate sui dazi da parte di Trump. Soluzioni? Difficile vederle.
Si sta andando verso il Natale. Saltano come birilli le industrie lasciando sul lastrico lavoratori e famiglie. Difficile essere ottimisti, per l’appunto. Ci vorrebbe una politica coesa. Invece? Solite parole di circostanza e pochi fatti. Del resto come potrebbe essere diversamente. Ed in fondo è la più totale impotenza mal celata da questa politica negli ultimi 30 anni. Una inarrestabile corsa verso un destino cinico e baro, per dirla come il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Un destino ineluttabile? Speriamo di no. Dubitiamo ma speriamo ancora in una nuova coesione della nostra classe politica.

PATRIZIO TOSETTO

Casellati e Zagrebelsky a Torino su riforma costituzionale e premierato

Questa sera  lunedì 9 dicembre, alle ore 18, al Circolo dei Lettori di Torino (via Bogino 9) si terrà il confronto tra il ministro Maria Elisabetta Alberti Casellati e il prof. Gustavo Zagrebelsky sulla riforma costituzionale e il premierato. Modera il direttore de La Stampa Andrea Malaguti. L’incontro è aperto al pubblico.

Tronzano replica al Pd: “Corte dei Conti conferma corretta gestione finanze regionali”

Riceviamo e pubblichiamo la replica dell’assessore regionale al Bilancio Andrea Tronzano al comunicato stampa dei consiglieri Pd Canalis e Valle sulla prima rata delle borse di studio:

 

“Finché parliamo di politica e di scelte si può dire quello che si ritiene giusto.
Quando si asserisce che esista una “gestione allegra delle finanze regionali” si va oltre il consentito e si attacca anche il settore tecnico e gli uffici, oltre che l’assessore. Questo non è accettabile, oltre a non essere assolutamente vero: basta guardare le 5 parifiche consecutive della Corte dei Conti. Valuteremo come muoverci a tutela della qualità professionale e sempre nel pieno rispetto della legge dei nostri dirigenti e funzionari”.

Andrea Tronzano

Non esiste più un nuovo Partito Popolare Italiano

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Si moltiplicano, e per fortuna, le iniziative sulla presenza politica e pubblica dei cattolici. O meglio, per essere più precisi, sulla presenza e sul ruolo dei cattolici nella politica del passato. Si tratta, prevalentemente, del ricordo dei leader democristiani attraverso la pubblicazione di libri o pamphlet o della rilettura di esperienze politiche quasi sempre riconducibili ad una stagione storica che ha visto e registrato il protagonismo politico indiscusso dei cattolici italiani sulla scena pubblica.

 

 

 

 

Ora, per non continuare a rifugiarsi nel passato, è di tutta evidenza che a fronte di quella straordinaria stagione che si è snodata per vari decenni, fa da contraltare una fase – quella attuale – dove si registrano, purtroppo e forse anche inspiegabilmente, atteggiamenti caratterizzati dalla testimonianza, dal ricordo e dal rimpianto. Categorie decisamente importanti ma che, al contempo, denunciano una sostanziale impotenza dei cattolici nei confronti della politica contemporanea. Una impotenza che campeggia nei molti convegni che vengono organizzati nella vasta periferia del nostro paese e che stenta, per ragioni complesse e molto articolate, a trasformarsi in una concreta iniziativa politica. Certo, si tratta di un tema che non può essere affrontato con criteri banali e superficiali, ma è indubbio che non possiamo non dire che, dopo la decisione di chiudere l’esperienza – scelta forse troppo affrettata e non sufficientemente meditata – del Partito popolare italiano, la presenza organizzata dei cattolici si è andata progressivamente disperdendosi sino al punto di diventare del tutto irrilevante. Almeno sotto il profilo politico, culturale e anche programmatico. Certo, la cultura e la tradizione del cattolicesimo popolare e sociale continua ad esserci in alcuni partiti attraverso la presenza attiva di esponenti che, seppure con molte difficoltà e contraddizioni, si rifanno a quel filone di pensiero.

 

Ma è di tutta evidenza che si tratta di apporti che, nella migliore delle ipotesi, si riducono ad essere delle vere e proprie foglie di fico rispetto al progetto politico e culturale complessivo del partito di riferimento. Ed è anche per questa ragione, semplice ma essenziale, che la presenza di questa tradizione e di questa definita e precisa cultura politica fanno notizia solo quando vengono ricordate le gesta, le iniziative e il magistero dei grandi leader e statisti democratico cristiani del passato. Certo, oggi non ci sono più i partiti identitari e con l’avvento dei partiti plurali – anche se, il più delle volte, si riducono ad essere partiti personali o del capo – sono molte le culture e le sensibilità politiche che contribuiscono a costruire e a definire l’identità e il progetto stesso dei partiti. E sono anche queste le ragioni che portano ad attenuare una presenza politica autonoma ed organizzata dei cattolici italiani, malgrado le decine e decine di esperimenti locali e nazionali – tutti puntualmente falliti a livello politico ed elettorale – che si sono succeduti i questi ultimi anni.

 

Ecco perchè, e senza alcuna presunzione, al di là di continuare ad escogitare strumenti organizzativi che siano in grado di rappresentare e ricomporre la maggioranza dei cattolici che hanno una comune e spiccata sensibilità politica, la vera scommessa oggi è quella di saper contribuire a ricostruire un progetto politico e di governo che non sia eccessivamente lontano da ciò che ci hanno trasmesso i leader e gli statisti del cattolicesimo politico del passato. Sarebbe, questo, già uno straordinario e qualificato passo in avanti sulla strada di un rinnovato protagonismo politico e culturale dei cattolici popolari e sociali. Senza illusioni e senza velleitarismi.

Canalis – Valle (pd): “la Regione non paga la prima rata delle borse di studio”

7.12.2024 – La giunta Cirio lascia a dicembre più di 18 mila borsisti Edisu (l’ente regionale che amministra i fondi del diritto allo studio universitario) senza erogazione della prima rata, mettendo così in grave difficoltà famiglie e giovani che con questi soldi pagano gli affitti mensili, fanno la spesa quotidiana e di solito comprano i biglietti di viaggio per rientrare a casa per le vacanze di Natale.

A causa della cattiva amministrazione della Giunta Cirio e della gestione allegra delle finanze regionali, Edisu Piemonte non potrà pagare a dicembre nessuna prima rata delle borse di studio.

Una situazione gravissima che non si era mai verificata con questa portata.

La Regione ad oggi non ha le risorse da trasferire ad Edisu nei tempi e nelle modalità consuete e ha comunicato ad EDISU che il trasferimento avverrà solamente a fine gennaio.

Se tutto andrà bene i borsisti vedranno soddisfatto il loro diritto a febbraio, con 2 mesi di ritardo.

Un brutto biglietto da visita alla vigilia delle Universiadi e una doccia fredda per gli studenti, che disvela finalmente quello che il Partito Democratico denuncia da anni: la giunta Cirio ha gestito con leggerezza il bilancio della Regione.

Oltre al ritardo della prima rata delle borse di studio già concesse, ci preoccupano le incertezze sulla governance di Edisu e le continue minacce della Lega di ridurre i fondi sul 2025. Cirio e Fratello d’Italia saranno capaci di contenere l’alleato riottoso?

Daremo battaglia.

Monica CANALIS e Daniele VALLE – consiglieri regionali PD

Automotive, Fi: “Audizione associazioni filiera è una svolta”

«L’audizione delle associazioni datoriali della filiera automotive, tenutasi a  Palazzo Lascaris ha tracciato la direzione di svolta,  da seguire per la ripresa dell’intero comparto. Prezioso il contributo delle sigle presenti, che in modo unitario hanno  condiviso un documento di sintesi contenente le  criticità, le osservazioni,  le proposte ed i possibili scenari d’uscita  dalla crisi degli oltre 56mila lavoratori occupati nel comparto. È una notizia stimolante che evidenzia la salute della classe dirigente del nostro tessuto produttivo piemontese che non si arrende agli ostacoli incontrati lungo il percorso di questa che tutti chiamano la tempesta perfetta che ha colpito l’europa e di conseguenza il nostro Piemonte». Ad affermarlo la vice-presidente di Forza Italia in Regione Piemonte Annalisa Beccaria durante la III Commissione Industria riunitasi per discutere proprio del futuro produttivo dell’auto a livello regionale e lo sguardo rivolto  al nazionale ed all’ europeo.

« Forza Italia, come ribadito più volte dal  vicepremier Antonio Tajani (anche durante  il suo intervento all’Assemblea dell’ Unione Industriale), è attiva  nella messa a terra delle azioni necessarie  richieste durante l’incontro:
•⁠  ⁠In primis per la riduzione del costo del denaro al fine di assicurare alle imprese i fondi necessari per sviluppo e ricerca, (strada maestra, per rimettere in moto il settore).
*  A seguire, in modo altrettanto evidente, Forza Italia porterà avanti la richiesta di ampliamento dell’offerta  di tecnologie ammissibili per la mobilità sostenibile, in particolare mettendo fine al dogma ideologico delle ‘emissioni zero allo scarico’ ed aggiungendo solo una semplice  parolina, ovvero “quasi zero”aprendo scenari percorribili  di possibili abbattimenti delle emissioni, grazie a fonti rinnovabili e non solo piu a quel “full electric” che  evidentemente si é dimostrato obiettivo irraggiungibile, impraticabile  e che ha contribuito a terremotare la manifattura storica italiana ed europea».
Ha aggiunto la consigliera azzurra Beccaria  «Per citare il Min.Tajani  -con l’ideologia non si va molto distante-. Diventa pertanto necessario rendere realistici gli obiettivi da raggiungere, anche evidenziati dalla filiera. Noi consiglieri, con il ns Pres Cirio abile europarlamentare, con grande competenza  nella conferenza Stato Regione , nonché nel confronto  Regione-Europa possiamo farci portavoce di queste istanze.
*  necessità di ampliare la platea delle emissioni quasi zero
•⁠  ⁠questione “moratorie”  sugli investimenti
*  debiti contratto per investire nella produzione; nelle azioni di valorizzazione trasversale delle filiere;
•⁠  ⁠nello studio nonché nella ricerca di nuovi materiali con i quali diventare autonomi nella produzione delle batterie  oltre a quelle al litio(da tempo monopolio della Cina); l’intuizione futuristica di farci trovare pronti davanti all’opportunità di riutilizzare quasi all’infinito ” i rifiuti ” prodotti dal cosidetto black- mass, derivato dalla lavorazione dei componenti delle batterie a litio a fine vita, trasformando così un comparto  della filiera in un settore di ricircolo e riuso.
“A livello regionale” conclude Beccaria ” ho ribadito la  necessità di quantificare costi e tempi per la realizzazione di nuove tecnologie nelle motorizzazioni per la riconversione del capitale umano occupato in tutto il comparto e per l’equity , ovvero per quegli interventi economici alle imprese che realmente hanno i numeri e le capacità per superare la crisi   senza disperdere i fondi a disposizione in aiuti a pioggia che nuovamente diventano non risolutivi di una crisi epocale .
Bisognerà in ogni caso  sottolineare come si renderà necessario tenere conto degli oneri risultanti dal cambio della tecnologia per esempio in ambito di riciclo e di industria dei rifiuti. Anche questo dovra essere un criterio da considerare mentre si ridisegnano le priorità strategiche e le politiche industriali per rianimare l’automotive. Infine, ho convenuto con loro quanto  necessario per tentare di concentrare le risorse sulle aziende più solide, in modo da evitare continue dispersione  di fondi, soprattutto  di questi tempi, che mostrano
l’amaro sapore di una tempesta perfetta quale quella dei subprime americani del 2008-2009. Forza Italia da sempre é pronta a lavorare su piu tavoli : Regionale, Nazionale, Europeo, perché il Made in Italy  e la formazione  tecnica e tecnologica del nostro capitale umano, deve continuare a fare la differenza».

Fdi, Voucher Vesta, Ravello: “Da sinistra polemiche surreali”

È forse una colpa sostenere famiglia e natalità?”

Sul voucher Vesta le polemiche della sinistra sono semplicemente surreali. La Regione investe 40 milioni di euro a sostegno delle famiglie e della natalità, è forse una colpa? Poiché per noi non lo è e non lo sarà mai, su questo bisogna essere non solo chiari ma molto netti, respingiamo le critiche al mittente, ribadendo la soddisfazione e il sostegno per una misura concreta”. Ad affermarlo Roberto Ravello, vice-Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte e Presidente della I Commissione Bilancio di Palazzo Lascaris.

In un un’epoca di glaciazione demografica – continua Ravelloè fondamentale dare dei segnali: le Istituzioni sono vicine a chi fa una scelta di vita coraggiosa. La sinistra, invece, si dimostra lontana anni luce dalla realtà, ostaggio di fantasmi e falsi mostri”.

Collegno, Tovaglieri e Cerutti (Lega) a sgombero alloggi occupati da rom

“Con la Lega vince la legalità, difesi i diritti dei più fragili” 
 

Collegno (To), 6 dic – Oggi a Collegno presidio dell’eurodeputata della Lega Isabella Tovaglieri insieme al consigliere regionale del Piemonte Andrea Cerutti e al consigliere comunale di Collegno Bruno Benuzzi durante lo sgombero di due famiglie rom che avevano occupato abusivamente un alloggio popolare in seguito allo smantellamento del campo abusivo in cui vivevano. “Siamo qui per mandare un messaggio importante a tutte le persone perbene, che rispettano le regole, pagano le tasse e si mettono in graduatoria per ottenere un alloggio popolare – ha dichiarato Tovaglieri. – Le occupazioni abusive sono un reato grave, che ha anche costi sociali elevati: non solo danneggiano i più fragili, sottraendo alle famiglie in graduatoria il diritto di vedersi assegnato un alloggio, ma costano anche migliaia di euro alla collettività, che si trova a dover pagare per l’esecuzione degli sgomberi. L’operazione di oggi, infatti, peserà per circa 10 mila euro sulle tasche dei cittadini di Collegno. Con la Lega le leggi si rispettano, non ci possono essere zone franche, né Stato nello Sato. Saremo sempre dalla parte dei cittadini onesti, mai con chi protegge e coccola gli abusivi”, ha concluso l’europarlamentare leghista. “Oggi è una giornata importante per Collegno – ha sottolineato Andrea Cerutti – perché ha vinto la legalità. Gli alloggi popolari occupati tornano infatti a essere messi a disposizione di chi ha diritto all’assegnazione, come avevamo promesso in campagna elettorale. Grazie al ministro Piantedosi, alla Prefettura, alle Forze dell’Ordine e alla Regione Piemonte per l’operazione di oggi, che ripristina il rispetto delle regole e manda un segnale forte di tutela degli onesti e di contrasto ai fenomeni di abusivismo. Ancora una volta, la Lega c’è”.

 
Nella foto, Isabella Tovaglieri con Bruno Benuzzi, Andrea Cerutti e Manolo Maugeri