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Povertà, Appendino: “Il governo si volta dall’altra parte”

Le parole della deputata di M5S ed ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, in un post su Facebook 

“Nell’ultimo anno sono aumentate dell’11% le persone con difficoltà economiche nella mia città, Torino, in quel Nord in cui spesso si dice che tutto vada bene. Secondo l’ultimo rapporto Caritas, circa 27mila cittadini sono in povertà assoluta e il 25% di chi chiede aiuto è un ex percettore del Reddito di cittadinanza.

Dietro questa cifra ci sono persone che devono chiedere aiuto ai genitori per pagare le bollette, anziani che rischiano di perdere la casa, famiglie che devono rivolgersi alle mense per assicurare un pasto ai figli.

Giorgia Meloni aveva giurato che dopo la cancellazione del Reddito di cittadinanza avrebbe sostenuto i più fragili dando una prospettiva di lavoro a tutti gli altri, invece solo a gennaio 450mila nuclei con minori, anziani e disabili che prendevano il Reddito sono rimasti senza sostegno, mentre i famosi corsi di formazione per gli “occupabili” sono totalmente insufficienti.

Di fronte a queste verità, al governo preferiscono girarsi dall’altra parte inventandosi anche la bufala della povertà diminuita. La smettano di raccontare agli italiani un Paese che non c’è e si mettano a lavorare per chi non riesce più ad andare avanti”.

Terzo settore, Canalis (Pd): “Una legge anche in Piemonte”

PER RAFFORZARE LA COMUNITÀ.

Una norma che recepisce la riforma nazionale del 2017, semplifica ed abroga alcune leggi piemontesi precedenti e introduce alcune novità, come la Consulta regionale del Terzo Settore, i punteggi premiali nei bandi regionali per i comuni che praticano la co-progettazione e le linee guida per definire la collaborazione tra Pubblica Amministrazione ed Enti del Terzo Settore, tramite la co-programmazione, la co-progettazione e l’amministrazione condivisa.

12 marzo 2024 – L’approvazione all’unanimità della PdL Canalis è frutto di un lungo lavoro di mediazione con la maggioranza, in particolare con gli assessori Caucino e Marrone. Segno che il Terzo Settore non è un tema di parte, ma una ricchezza trasversale, in una Regione che vanta un patrimonio storico e un numero particolarmente alto di organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative, società di mutuo soccorso, fondazioni ed enti filantropici, che coinvolgono migliaia di lavoratori e volontari.

Una rete silenziosa che tiene in piedi il Paese, in ambito sociale, sanitario, culturale, sportivo, educativo, ambientale. Una rete che rafforza la comunità. Un insieme di enti di natura giuridica diversa, accomunati dalla vocazione no profit, dalla funzione pubblica e dalla finalità dell’interesse generale, come sancito dalla sentenza 131/2020 della Corte Costituzionale.

Pubblica Amministrazione (PA) e Enti di Terzo Settore (ETS) possono agire in sinergia e cooperazione, piuttosto che in spirito di competizione o subordinazione, concorrendo al bene comune.

Il Terzo Settore è fattore di democrazia e di equilibrio tra una possibile deriva statalista oppure liberista della nostra società.

Il Terzo Settore è stato, fin dall’Ottocento, un pilastro della coesione sociale della nostra Regione. Le opere dei santi sociali, le società di mutuo soccorso e le cooperative sono state le prime espressioni organizzate di solidarietà, a fianco delle organizzazioni sindacali, nel tumultuoso periodo della prima industrializzazione.

Ma è soprattutto a partire dagli anni settanta e ottanta del Novecento che il Terzo Settore si rafforza. Anche con l’arrivo delle leggi nazionali, si registra una notevole crescita delle organizzazioni di volontariato, dell’associazionismo di promozione sociale, delle cooperative sociali e delle diverse strutture della formazione professionale e dell’accompagnamento all’inserimento nel mondo del lavoro.

Indubbiamente questa rete, promossa in particolare dall’ispirazione cristiana o dalla tradizione socialista, ha vissuto un originale ed autonomo protagonismo, ma è stata anche valorizzata da una Pubblica Amministrazione che in Piemonte, ha sempre voluto lavorare insieme a Terzo Settore.

Il Terzo Settore piemontese ha prodotto esperienze straordinarie di innovazione sociale, come la formazione professionale, l’affido familiare, l’assistenza domiciliare per persone non autosufficienti con fondi sanitari,  ecc.

Con la nuova legge regionale si auspica uno scatto in avanti, come già accaduto con le leggi regionali in Liguria, Toscana, Emilia-Romagna, Umbria, Molise e Lazio, dando seguito al D.lgs 117/2017, che a livello nazionale ha operato una revisione organica della disciplina degli ETS con la redazione di un apposito codice che ha riunificato all’interno di un unico quadro normativo le singole leggi settoriali (volontariato, promozione sociale e impresa sociale) e ha introdotto in particolare il modello dell’ “amministrazione condivisa” tra Pubblica amministrazione e Terzo Settore, intesi come alleati e partners e non come antagonisti.

Successivamente, la Sentenza della Corte Costituzionale n. 131 del 26 giugno 2020 ha rappresentato una tappa fondamentale del riconoscimento giuridico degli Enti di Terzo Settore e della sussidiarietà, sottolineando che le attività di interesse generale possono essere ben svolte non soltanto dalla PA, ma anche da un’autonoma iniziativa dei cittadini, in linea di continuità con le espressioni della società solidale, fortemente radicata nel tessuto comunitario del nostro Paese. In questo senso gli ETS svolgono funzione pubblica al pari della PA.

Occuparsi delle persone più fragili o in difficoltà, promuovere cause sanitarie, culturali o ambientali, non è statalismo o assistenzialismo, ma tutela dei diritti umani, attuazione della Costituzione e investimento sui legami tra le persone.

Se non insistiamo sul tema della comunità, la nostra democrazia sarà sempre più illiberale e lascerà sempre più indietro chi è meno efficiente e performante.

C’è molto da fare, se Pubblica Amministrazione e Terzo Settore lo faranno insieme, in modo paritetico, avranno più successo.

 

Monica CANALIS – consigliera regionale PD e prima firmataria della legge

Preioni (Lega): “Incontriamo i territori del Piemonte”

“Per tracciare un bilancio dell’attività svolta in Regione”

Nel mese di marzo assessori e consiglieri regionali della Lega incontreranno per due volte i territori del Piemonte. Sarà l’occasione per tracciare un bilancio di quanto fatto sin qui e per ascoltare le istanze dei cittadini a tre mesi dalle elezioni.

Il primo dei due incontri è in programma venerdì 15 marzo alle 20. Si terrà presso la Città Studi di Biella, in corso Pella 28. In questa data i territori coinvolti saranno quelli di Biella, del Vco, di Novara e di Vercelli. Parteciperanno il ministro e senatore Matteo Salvini, segretario federale Lega, e l’onorevole Riccardo Molinari, segretario regionale, oltre che il presidente del gruppo in PiemonteAlberto Preioni.
“La forza della Lega – sottolinea il capogruppo Preioni – è sempre stata quella di stare in mezzo alla gente. Sono stati cinque anni di buon governo e grazie al lavoro della nostra squadra, siamo stati, e lo siamo tuttora, motore del Piemonte. Ora serve continuità per dare vigore allo sviluppo dei nostri territori, con l’opportunità dell’autonomia differenziata”.

“Gli incontri in calendario e quelli che seguiranno rappresentano un momento importante di confronto per illustrare l’attività svolta in Piemonte – fa eco il segretario provinciale Vco, Enrico Montani – alla luce dell’importante appuntamento elettorale che l’8 e 9 giugno prossimi vedrà protagonisti i cittadini della nostra regione”.

Venerdì 22 marzo la Lega si sposterà poi ad Alba per incontrare gli elettori di Cuneo, Alessandria e Asti. L’appuntamento è fissato alle 20.30 presso il Palazzo dei Congressi Morra, in piazza Medford.

Va rimarcato che gli eventi sono a ingresso libero, è però gradita la prenotazione.

I link per prenotare:
BIELLA 15 MARZOhttps://www.eventbrite.it/e/biglietti-lega-motore-del-piemonte-piu-forti-con-lautonomia-852485987537

 

ALBA 22 MARZO: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-lega-motore-del-piemonte-piu-forti-con-lautonomia-852611131847?aff=oddtdtcreator

Per info: 3312777475

Minacce di morte a preside anti-Askatasuna, Montaruli (Fdi): “Si indaghi in ambienti Autonomia”

 

“Le minacce di morte firmate con il simbolo di Autonomia Operaia, che verrebbe usato normalmente da Askatasuna, riportano ad anni bui che non devono tornare – a dichiararlo è il vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Augusta Montaruli, commentando la notizia della scritta di minaccia contro il preside del Liceo Einstein, a Torino, diventato noto per aver preso posizione contro l’occupazione della propria scuola da parte dei militanti di Askatasuna . “Al preside Chiauzza, come Fratelli d’Italia, vogliamo far arrivare la nostra solidarietà. Siamo al suo fianco. Ci auguriamo che gli autori possano essere al più presto individuati dalla Digos e che le indagini di rivolgano anche verso il mondo dell’Autonomia. Sarebbe gravissimo si confermasse una correlazione tra questo episodio e quella galassia con cui proprio in queste settimane il sindaco Lo Russo vorrebbe dialogare, regolarizzato il Centro sociale Askatasuna”.

Italia Lib Pop: “Torino-Caselle fatiscente dopo l’inaugurazione”

“È notizia di ieri, ad un solo un mese e mezzo dalla trionfale inaugurazione della riattivazione della Ferrovia Torino Caselle, dell’ennesimo guasto sulla linea che ha causato pesanti disservizi per l’utenza: un convoglio che viaggiava in direzione Aeroporto, dopo numerose soste fuori stazione, ha concluso il suo viaggio anzitempo a Venaria, a causa dell’ennesimo guasto ad una motrice. I viaggiatori, che in’assenza di sistemi di comunicazione sono stati avvertiti personalmente dalla macchinista, costretta a passare in ogni singola carrozza, hanno così dovuto attendere l’arrivo del convoglio successivo per raggiungere le proprie destinazioni”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta l’ultimo episodio, registrato ieri, Lunedì 11 Marzo, e che si aggiunge alla sequela di disservizi che si registrano quotidianamente sulla tratta ferroviaria riattivata a Gennaio scorso.

“Alla soppressione delle corse, spesso nemmeno segnalate all’utenza, ai continui ritardi, anch’essi non segnalati, alla sporcizia di carrozze e stazioni, si aggiungono ripetuti guasti alle vetture e le estreme difficoltà di utilizzo da parte dell’utenza diversamente abile, dovute ad un parco carrozze ormai estremamente datato”, aggiunge Desirò.

“Una situazione che si trascina fin dai primi giorni dalla riattivazione quando, finite le celebrazioni, sono emersi tutti i gravi problemi a cui nessuno sembra voler mettere mano, nonostante le ripetute segnalazioni, ormai quotidiane“, continua Desirò.

“Sono passate alcune settimane dalle passerelle politiche e mediatiche e da allora il bacino servito dalla Torino Caselle, così come l’utenza che ne vorrebbe usufruire per poter raggiungere l’Aeroporto della Città, ha a disposizione un servizio pessimo ed al contempo costoso, che si prefigura sempre più come l’ennesima infrastruttura inaugurata in tutta fretta a favore di telecamere ed a discapito del suo reale stato dell’arte. Un pessimo biglietto da visita per la Città di Torino e per la Regione Piemonte che ancora oggi, nel 2024, non riesce a dotarsi di un servizio di trasporto adeguato per servire, non solo il bacino di Comuni che si affacciano sulla tratta, ma tutti i viaggiatori che partono o arrivano all’Aeroporto di Caselle”, conclude Desirò

Contributi per gli enti socio assistenziali, verso una riforma

“Il sistema dei contributi agli enti socioassistenziali è superato a causa della disomogeneità delle prestazioni”: lo ha affermato l’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone all’interrogazione presentata da Monica Canalis (Pd) in merito, appunto, ai contributi regionali ai 47 enti gestori piemontesi delle funzioni socio assistenziali. In particolare la consigliera ha interrogato “su quali azioni la Giunta regionale intenda mettere in campo per ridurre la disparità del contributo regionale agli enti gestori, senza ridurre il finanziamento alle realtà oggi più sostenute dalla Regione”.

L’assessore ha spiegato che l’assessorato “consapevole dell’esigenza di attualizzare la normativa, ha intrapreso un lavoro di interlocuzione con gli attori principali che operano nel contesto del welfare piemontese, al fine di giungere all’istituzione di un tavolo di lavoro”.

Secondo Marrone per la riforma però “ci vuole un orizzonte di legislatura. Il sistema è superato a causa dei livelli troppo disomogenei delle prestazioni derivanti dall’eccessivo frazionamento amministrativo delle autonomie locali piemontesi, cui sono delegate tali funzioni. Si dovrebbero incentivare gli accorpamenti tra le autonomie locali come accaduto con la raccolta rifiuti e il trasporto pubblico locale”.

Nella replica Canalis ha parlato di un utile chiarimento anche tecnico per una materia complessa dove “l’eterogeneità delle prestazioni deriva da una storica organizzazione dei nostri 47 enti gestori che hanno dimensioni molto diverse, che portano di conseguenza a una disomogeneità di erogazione. Accogliamo con favore la volontà di riforma anche perché i consorzi che sono l’ossatura delle politiche sociali hanno dovuto far fronte a mansioni aggiuntive dovute alla pandemia, all’aumento delle fragilità familiari, dei problemi della salute mentale e alla non coincidenza dei distretti sociali e sanitari. Questa riforma deve andare di pari passo con quella in generale dell’organizzazione delle Unioni di comuni. La legge Maccanti del 2012, di indirizzo sulle Unioni di comuni, necessita di un tagliando. In attesa di riforma già in sede di bilancio si può provare ad appianare le differenze”.

Farmaci usati come droghe, è allarme


Il fenomeno riguarda soprattutto gli antiepilettici – quali pregabalin e clonazepam – combinati con alcolici. Domani il mio Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere come la Giunta intenda contrastare questa tendenza



L’abitudine di assumere, associati ad alcolici, farmaci quali il pregabalin e il clonazepam, acquistati attraverso canali non ufficiali e utilizzati quali stupefacenti, si sta diffondendo in maniera preoccupante, soprattutto tra i giovani. I farmaci antiepilettici-anticonvulsivanti possono causare dipendenza, gravi sintomi di astinenza e rischi di overdose. Si sono già segnalati anche in Piemonte sequestri di farmaci di queste tipologie, un aumento dei casi di uso improprio di questi medicinali e falsificazioni di ricette: una situazione allarmante, dal momento che l’assunzione concomitante di alcol e farmaci può avere effetti gravi e talvolta gravissimi. Chiederò dunque  alla Giunta, con un Question Time già presentato, quali misure stia prevedendo o intenda prevedere per il contrasto della tendenza in atto.

Silvio 
Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

San Luigi Orbassano, Canalis – Di Salvo (Pd): “No a privatizzazioni sotto traccia”

La cucina interna dell’ospedale è un patrimonio da ripristinare al più presto.

11.3.2024 – Noam Chomsky teorizza che la strategia tipica delle privatizzazioni è togliere i fondi, assicurarsi che le cose non funzionino e spianare così la strada per consegnare il servizio ai privati.

Sembra che al San Luigi di Orbassano stia accadendo qualcosa del genere.

La cucina interna dell’ospedale eroga pasti di prim’ordine, che sono parte integrante della cura per i pazienti, ma non riceve investimenti di riqualificazione da molti anni, nè sulle attrezzature nè sulla struttura.

Non stupisce quindi che qualche settimana fa i NAS abbiano riscontrato delle anomalie, peraltro facilmente superabili con somme non cospicue.

Quello che però sembra mancare, a giudicare dalle parole pronunciate in consiglio regionale dall’assessore Icardi la scorsa settimana, è la volontà politica della giunta Cirio di preservare il servizio interno all’ospedale.

Mancano scadenze e dettagli sugli investimenti che si intendono fare.

Un altro esempio delle privatizzazioni surrettizie e sotto traccia a cui ci ha abituato questa Giunta?

Noi diciamo no e chiediamo il pronto ripristino della cucina interna.

Monica CANALIS – consigliera regionale PD

Luca DI SALVO – capogruppo PD consiglio comunale di Orbassano

Crippa incontra il Gruppo Imprese Chieresi

 «Lo svincolo A21 al Masio è un’opera fondamentale per lo sviluppo del territorio, ne discuterò con il Ministro Salvini»


Andrea Crippa, vice di Matteo Salvini, nei giorni scorsi  si è recato in località Masio, tra Poirino e Chieri, per incontrare il GIC e ascoltare le necessità delle imprese del territorio, impegnandosi a discutere con il Ministro delle Infrastrutture la realizzazione di un nuovo svincolo dell’A21 a servizio del Chierese.


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Il Gruppo Imprese Chieresi – GIC ha organizzato un incontro con Andrea Crippa, vice-segretario nazionale della Lega, a cui sono state illustrate le principali richieste del settore produttivo locale al fine di colmare l’attuale gap competitivo del territorio e contrastare la desertificazione imprenditoriale.

Il colloquio si è svolto all’interno di un’importante azienda del GIC in località Masio di Poirino, al confine con Pessione di Chieri, zona da tempo indicata dal Gruppo Imprese Chieresi come sito in cui realizzare un nuovo svincolo dell’A21 a servizio di tutto il territorio.


Proprio le
necessità infrastrutturali hanno rappresentato il focus del confronto con Crippa. «Oggi il Chierese è poco collegato e difficile da raggiungere, con le attuali uscite autostradali di Santena e Villanova d’Asti che risultano scomode e che generano il passaggio di oltre mille mezzi pesanti al giorno sulla viabilità locale, spesso già congestionata -ha sottolineato Dario Kafaie, presidente del GICAprire un’uscita al Masio permetterebbe di alleggerire questa situazione, andando anche a ridurre l’inquinamento causato dal traffico».

«Su invito diretto del GIC, sono venuto a vedere di persona la situazione, per capire quali soluzioni sia possibile trovare per ridare competitività a un territorio come questo, vocato al lavoro e all’industria -ha dichiarato Crippa, intervenuto anche in rappresentanza del Ministro delle Infrastrutture, Matteo SalviniSicuramente lo svincolo dell’A21 rappresenta un progetto importante e fattibile nel medio periodo: mi impegno, pertanto, a portare la voce delle imprese del Chierese sia al Ministero sia a livello parlamentare».

In particolare la questione potrebbe essere inserita all’interno del rinnovo della concessione autostradale della Torino-Piacenza, in discussione proprio in queste settimane. A favore della realizzazione dell’uscita A21 al Masio si sono peraltro già espressi sia i Comuni della zona (Poirino, Chieri e Riva presso Chieri), con apposite delibere, sia la Regione Piemonte, che ha dato la propria disponibilità a realizzare uno studio di fattibilità per l’opera, il cui costo è stimato in circa 10-15 milioni di euro.

Kafaie e i rappresentanti delle imprese presenti -Giuseppe Vergnano, Agostino Sanguedolce e Zaverio Lazzero- hanno anche illustrato a Crippa le altre richieste: dalla necessità di un migliore collegamento stradale a nord con l’A4 al potenziamento del Trasporto Pubblico Locale, incluso il secondo binario della linea ferroviaria SFM1, fino all’ipotesi di un’eventuale linea 3 della Metropolitana torinese a servizio dell’intera area est.

«È molto importante che le imprese del territorio abbiano iniziato a fare sistema, presentando proposte concrete -ha aggiunto Crippa in chiusura dell’incontro- In questo modo hanno l’opportunità di far conoscere maggiormente le proprie necessità e richieste a tutti gli attori politici, ad ogni livello, così che il Chierese non venga considerato un’area di Serie B».

Soddisfatto del confronto il presidente GIC, Dario Kafaie: «Ringraziamo l’onorevole Crippa per questo interesse in prima persona nei confronti dei temi relativi ai gap di competitività del Chierese, a partire dal quelli infrastrutturali: abbiamo avviato un’interlocuzione con lui anche per la sua vicinanza al Ministro, cioè colui che ha sulla propria scrivania il dossier dell’imminente (ri)assegnazione della concessione autostradale». E conclude: «Come Gruppo continueremo a rimarcare anche la necessità di rivedere il Trasporto Pubblico Locale per consentire alle aziende e ai lavoratori della nostra zona una reale transizione verso la mobilità green, che al momento non è possibile a causa delle troppe carenze ancora presenti in svariati ambiti».

Fine vita: presidio associazione Coscioni a Torino

DOMANI 12 MARZO h. 10:00  CON MARCO CAPPATO DAVANTI A PALAZZO LASCARIS  A TORINO (ingresso via Lascaris 9)

L’obiettivo è chiedere al Consiglio Regionale di discutere la proposta di legge di iniziativa popolare “Liberi Subito” sul suicidio medicalmente assistito

Oltre 500 le firme a favore dell’appello: sindaci, assessori, accademici, tra gli altri Odifreddi, Littizzetto, Zagrebelski, Subsonica, Mercalli, Fornero

In Piemonte, in sei mesi di tempo, dopo il deposito avvenuto lo scorso 28 agosto delle oltre 11.000 firme raccolte a favore di  “Liberi Subito”, la proposta di legge dell’Associazione Luca Coscioni sul “suicidio medicalmente assistito”, il Consiglio regionale ancora non si è espresso.  Per questo Marco Cappato e Filomena Gallo, tesoriere e segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, insieme a Davide Di Mauro, Coordinatore del Comitato promotore della legge di iniziativa popolare “Liberi subito” hanno rivolto un appello al Presidente della Regione Alberto Cirio per chiedere di discutere la proposta di legge entro la fine della consiliatura e hanno convocato per domani 12 marzo alle ore 10.00 un presidio davanti a Palazzo Lascaris (ingresso di via Lascaris 9) a Torino. L’appello può essere firmato anche online a questo LINK.

Oltre 500 firme sono state raccolte in pochi giorni a favore dell’appello al Consiglio Regionale: decine di sindaci, assessori, accademici hanno espresso il loro sostegno alla richiesta dell’Associazione Luca Coscioni. Tra gli altri anche l’attrice e scrittrice Luciana Littizzetto, il matematico Piergiorgio Odifreddi, il magistrato Vladimiro Zagrebelski, il gruppo musicale dei Subsonica, il filosofo Giovanni Fornero e il climatologo Luca Mercalli. Tra le personalità politiche anche Chiara Appendino, vice presidente M5S, Chiara Gribaudo, vice presidente nazionale PD, Giorgio Airaudo, segretario generale CGIL Piemonte e i sindaci di Biella, Pinerolo, Moncalieri, Settimo  e altri nell’area metropolitana torinese.

“Se il Consiglio regionale del Piemonte si sciogliesse prima di aver votato la legge “Liberi subito” lascerebbe senza risposte le persone che soffrono e minerebbe il diritto  alla partecipazione popolare vanificando la richiesta di oltre 11 mila piemontesi; ci rivolgiamo personalmente a tutte le consigliere e consiglieri regionali affinché facciano prevalere l’attenzione all’urgenza di tante persone in carne e ossa rispetto alle convenienze, vere o supposte, di partito e schieramento”, hanno dichiarato Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e Davide Di Mauro, coordinatore del comitato promotore di “liberi subito“.