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Gioco d’azzardo patologico, AVS: “I dati confermano gravità della situazione”

I dati del report di Libera diffuso su gioco d’azzardo e guadagni mafiosi su questo fenomeno dovrebbero fare impallidire la Giunta Cirio e la maggioranza piemontese.
La Giunta Cirio ha cancellato nel precedente mandato la legge regionale sul gioco d’azzardo n. 9 del 2016, l’unica che aveva saputo contrastare il fenomeno, facendo risparmiare ai e alle piemontesi oltre 200 milioni di Euro. Come abbiamo sempre detto, la nuova legge approvata nel 2021 è una liberalizzazione di fatto del gioco d’azzardo e un vero e proprio favore alle lobby del gioco.
Il risultato è che in Piemonte nel 2024 si è giocato più di 9 miliardi e 501 milioni (4 miliardi e 250 milioni di giocato fisico e 5 miliardi e 251 milioni di giocato telematico). In media in Piemonte si spende 2.232 euro all’anno per abitante, bambini compresi. E il Piemonte risulta la penultima regione in Italia per efficacia della legge regionale nella regolamentazione del gioco d’azzardo, e dunque anche nella prevenzione del gioco d’azzardo patologico.
Oltre 12.000 cittadini piemontesi avevano firmato per la proposta di legge di iniziativa popolare che riportava ai parametri del 2016, archiviata in dieci minuti dalla destra nella precedente legislatura.
Le norme attuali stanno creando enormi problemi, economici e di salute a migliaia di persone fragili in Piemonte. La ludopatia, che colpisce le persone più fragili e spesso molto giovani, porta a indebitamento, favorisce le mafie e l’usura, ed è un dramma sociale su cui non si può restare a guardare. Ci aspettiamo che la maggioranza non resti sorda a questi problemi e abbia il coraggio rimediare all’errore fatto, mettendo la salute e la fragilità economica della popolazione piemontese al primo posto rispetto agli interessi delle lobby del gioco d’azzardo. Noi faremo la nostra parte, anche a fronte dell’appello fatto da Libera, Arci, Acli e tante altre associazioni nello scorso mese giugno, per riaprire la discussione sulla modifica della legge regionale, i cui risultati sono fallimentari.


Alice Ravinale

Presidente Gruppo consiliare regionale
Alleanza Verdi Sinistra

Separazione carriere, Europa radicale e Camere penali per il Sì

Lunedì 10 novembre alle ore 11 presso la sede dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, in via San Dalmazzo 9/bis/b – Torino, si svolgerà la conferenza stampa di Europa Radicale con la Camera Penale del Piemonte Occidentale e Valle d’Aosta a sostegno del SÌ al referendum sulla separazione delle carriere dei magistrati.
Europa Radicale ha aderito al Comitato per il SÌ promosso a livello nazionale dall’Unione delle Camere Penali italiane; una scelta senza tentennamenti data la ultra-quarantennale battaglia per la giustizia giusta lanciata dai Radicali a partire dal Caso Tortora.

Interverranno:
Avv. Roberto CAPRA, Presidente della Camera Penale del Piemonte Occidentale e Valle d’Aosta
Avv. Emilia Rossi, Europa Radicale
Igor Boni, Coordinatore di Europa Radicale

Se a sinistra vince il radicalismo

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

L’esito del voto di New York da un lato ma, soprattutto, le quasi grottesche reazioni della sinistra
italiana dall’altro, hanno riproposto all’attenzione del dibattito politico il capitolo del radicalismo. O
meglio, della trasformazione della sinistra italiana da forza riformista, democratica e di governo a
cartello elettorale che esalta la vocazione infantile e primigenia della stessa sinistra. E cioè, il
massimalismo, il radicalismo, l’estremismo e, purtroppo, anche il populismo. E proprio il
commento al voto americano lo ha, e nuovamente e persino plasticamente, confermato.
Ora, però, c’è un aspetto che non può e non deve più essere sottaciuto. E cioè, ormai l’impianto e
il progetto politico, culturale e programmatico del cosiddetto “campo largo”, o larghissimo che
sia, ha una chiara, netta ed inequivoca impronta radicale. Che alcuni definiscono anche
estremista ma, comunque sia, fortemente ideologizzata. Come sia possibile, garantendo e
perseguendo questa imposizione, renderla compatibile con una altrettanto credibile cultura di
governo è francamente ed oggettivamente impossibile. E questo per una ragione persin troppo
semplice da spiegare. Ovvero, non è attraverso la deriva estremista e massimalista che si può
governare un paese come l’Italia. A cominciare dal versante più delicato, se non addirittura
decisivo, che è rappresentato dalla politica estera con precisi ed ineludibili vincoli internazionali
ed europei. E quindi, dalla politica estera alle politiche legate alla crescita e allo sviluppo per non
parlare del tema, altrettanto decisivo in questa delicata congiuntura nazionale ed internazionale,
della sicurezza a garanzia e a tutela di tutti i cittadini. Ma l’approccio estremista, massimalista e
radicale, oltre ad essere incompatibile – lo ripeto – con qualsiasi cultura di governo, è altrettanto
nefasto per la stessa conservazione della qualità della nostra democrazia. E questo perchè la
radicalizzazione del conflitto politico, la polarizzazione del confronto ideologico, la voglia di
delegittimare moralmente e di criminalizzare politicamente il nemico, sono gli ingredienti
fondamentali della deriva politica nel nostro paese. E se c’è qualche partito – la Lega nella
coalizione di centro destra o i 5 stelle nell’alleanza di sinistra – o addirittura una intera coalizione
come il ‘campo largo’ guidato da Schelin, Conte, Landini , Fratoianni/Bonelli/Salis con l’appoggio
incondizionato e per nulla secondario di realtà importanti come l’ANM e le testate giornalistiche e
televisive che assecondano quel progetto politico, è del tutto naturale che l’imbarbarimento del
conflitto politico è destinato a fare un salto di qualità. Come, del resto, sta puntualmente
capitando nel nostro paese.
Ecco perchè, e partendo proprio dal commento al recente voto amministrativo americano, l’unica
cultura politica, l’unico progetto politico e, soprattutto, l’unico metodo politico capace di mettere
in discussione quell’impianto radicale e massimalista è, oggi, la cosiddetta “politica di centro”.
Chi, oggi, nel nostro paese persegue quella strada – penso alla cultura e alla prassi del
cattolicesimo politico italiano, ma non solo, da un lato e ai partiti che perseguono concretamente
quel progetto dall’altro, a cominciare da Azione di Calenda – non può non essere sostenuto ed
incoraggiato. Per il bene e per la qualità della nostra democrazia e non solo per il futuro e la
prospettiva di quelle culture o di quei partiti.

Poggio Sartori (Fdi): degrado in via Sacchi

Dura denuncia di Grazia Poggio Sartori a Torino, nel periodo delle ATP Finals.

“Mentre Torino vive una stagione unica come capitale italiana del tennis, i turisti degli hotel devono fare lo slalom tra tende e coperte di persone che stazionano sui marciapiedi”.

Le proprietarie dell’Hotel Lancaster di Corso Filippo Turati si sono rivolte al consigliere Grazia Poggio Sartori per segnalare il disagio dei clienti, in arrivo dall’antistante stazione di Porta Nuova, che si vedono costretti con le loro valigie a evitare tende, coperte, materassi, passeggini rotti, cuscini, cestini del supermercato e la conseguente sporcizia che occupano i portici di Via Sacchi.

“È il paradosso di questa città che, se da un lato investe molto per gli eventi, dall’altro lascia il degrado crescere indisturbato nelle zone centrali. L’amministrazione di sinistra sui problemi veri ossia sicurezza, abbandono e decoro sparisce completamente”.

“Non si può pensare di attrarre turismo se poi le persone si trovano davanti a situazioni di questo tipo – conclude Grazia Poggio Sartori – è una questione di dignità, sia per chi vive in strada sia per chi viene a visitare la nostra città”.

Mara Martellotta

Ravinale (AVS): “Solidarietà ai farmacisti dipendenti”

“basta profitti in crescita senza giustizia salariale”
«La spesa farmaceutica pubblica e privata continua a crescere, così come i profitti del settore. Le farmacie stanno assumendo sempre più un ruolo sanitario grazie alla formula delle farmacie dei servizi (evoluzione per molti versi problematica), mentre il Governo punta a spostare una parte consistente della distribuzione ospedaliera dei farmaci verso le farmacie convenzionate.
In questo contesto – tutt’altro che di “vacche magre” – gli unici a non aver visto un reale miglioramento economico sono le farmaciste e i farmacisti dipendenti. Il loro contratto, scaduto nell’agosto 2024, attende ancora un rinnovo: Federfarma non mostra una vera disponibilità al dialogo e gli aumenti proposti negli ultimi anni sono del tutto inadeguati rispetto al costo della vita.
È tempo che i titolari di farmacia redistribuiscano una parte dei profitti crescenti e riconoscano il valore professionale di un personale altamente qualificato, laureato e indispensabile per il funzionamento del servizio farmaceutico territoriale, ancora fermo a vecchie norme corporative che escludono i farmacisti dipendenti da ogni possibilità di titolarità e riconoscimento.
A loro va la nostra piena e convinta solidarietà e per questo sono stata in piazza al loro fianco questa mattina, nel primo sciopero unitario di questa categoria. Porteremo questa istanza in Regione, anche nella discussione del piano socio-sanitario: è tempo che le Regioni pretendono che i soggetti con cui sono attive convenzioni, da Federfarma ad Aiop e Aris, attive nella sanità privata, rispettino il diritto di lavoratori e lavoratrici ad un salario equo.
Difendere i farmacisti dipendenti significa difendere il valore dell’alta formazione conseguita, l’alta professionalità di questa categoria e l’indubbio ruolo nei servizi sanitari».


Alice Ravinale

Presidente Gruppo consiliare regionale
Alleanza Verdi Sinistra

Vannacci a Torino: “Il buon senso è morto”

IL TORINESE WEB TV

Di Francesco Valente

L’on. Roberto Vannacci, a margine del convegno “L’impatto del disagio sociale delle periferie torinesi sul sistema sicurezza”, ci ha rilasciato una breve intervista.

Guarda il video:

 

Regione: incardinati Defr, Legge di stabilità e Bilancio di previsione

In Commissione Bilancio del Consiglio regionale  sono stati incardinati tre documenti finanziari, il Defr 2026 – 2028, la Legge di stabilità regionale 2026 e il Bilancio di previsione finanziario 2026-2028.
Per tutti e tre i testi, presentati dall’assessore al Bilancio Andrea Tronzano, il presidente della Commissione Roberto Ravello sentiti i commissari, ha stabilito che il termine ultimo per depositare le memorie da parte di enti, associazioni e chiunque sia interessato, è il 28 novembre.
Tronzano ha chiarito che i provvedimenti saranno illustrati nel dettaglio nel corso della prossima seduta della Prima, prevista per martedì 11 novembre. Come di consuetudine ciascun assessore illustrerà nelle Commissioni di competenza le parti relative alle proprie competenze. Ravello ha anche chiesto, ottenendo il consenso di maggioranza e opposizione, un passaggio in Commissione Legalità.
Le opposizioni, con Alice Ravinale (Avs), Sarah Disabato e Alberto Unia (M5s) hanno contestato inizialmente le modalità di convocazione della Commissione. Per chiarimenti è intervenuta anche Gianna Pentenero (Pd).

Ufficio stampa CRP

Torino, Congresso provinciale del Partito Liberaldemocratico

Si terrà sabato 8 novembre, dalle 8:30 alle 12:30 in Via Saccarelli 3 a Torino, il primo
Congresso Provinciale del Partito Liberaldemocratico. L’incontro, aperto a iscritti e
simpatizzanti, rappresenta un momento fondamentale di confronto e crescita per la
comunità liberaldemocratica torinese.

Dopo i saluti iniziali, ai quali prenderanno parte: il Prof. Guido Saracco, già Rettore del
Politecnico di Torino e i rappresentanti delle principali forze politiche locali e territoriali, i
lavori verranno avviati dalla Segretaria Regionale Barbara Baino. La mattinata procederà
nell’elezione del Segretario e della Direzione Provinciale del Partito Liberaldemocratico,
un passo decisivo per consolidare la presenza del PLD in Piemonte e rafforzarne il
radicamento territoriale.

“Il Partito Liberaldemocratico vuole essere una casa aperta a chi crede in un futuro
fondato su competenza, responsabilità e opportunità per tutti” dichiara Francesco Aglieri
Rinella, Vicepresidente della Circoscrizione 3 e candidato alla segreteria del PLD
Torinese.

Il Congresso Provinciale di Torino si inserisce nel percorso di crescita organizzativa e
culturale del Partito Liberaldemocratico, che promuove un progetto politico ispirato ai
principi della democrazia liberale, dell’europeismo e dell’economia di mercato, con
l’obiettivo di unire competenza e visione per un’Italia più aperta, dinamica e competitiva.

Barbara Baino

Segretario Regionale del Piemonte
del Partito Liberaldemocratico

Alexandra Casu

Responsabile per il Piemonte della
Comunicazione del Partito Liberaldemocratico