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Volpiano, prosegue il dibattito sull’importanza delle liste civiche

“Fare politica per il territorio significa conoscere le comunità locali e rimboccarsi le maniche per aiutarle. È questo l’impegno che si assume “Piemonte nel Cuore ”, grazie al contributo di idee e alla partecipazione delle liste civiche che ogni giorno dimostrano, con la propria azione politica e amministrativa, di essere al servizio dei cittadini. Con l’incontro che abbiamo organizzato vogliamo testimoniare proprio questo insostituibile ruolo, anche sociale, rappresentato dalla dimensione civica del fare politica. Una realtà che intendiamo promuovere e sviluppare”.
Così Gian Luca Vignale , fondatore del “Piemonte nel Cuore ”, ha aperto a Volpiano (To) il dibattito su “L’ importanza delle liste civiche dei territori ”.
Nel corso dell’incontro è intervenut a Monica Camoletto , Consigliera comunale (“ Gente di Volpiano ”), sottolineando come “ uno dei nostri obiettivi principali è creare sinergie tra le liste dei Comuni più o meno grandi, per risolvere richieste e necessità delle piccole realtà locali”.
Antonietta Maggisano , Consigliera comunale ed esponente di “Cambiamo Volpiano”, ha poi evidenziato come “il civismo può essere un modo per non restare prigionieri di sistemi lontani dalla realtà che si vive quotidianamente e si deve amministrare. Al centro ci sono i bisogni della comunità e la promozione della partecipazione attiva dei cittadini. La capacità e la passione per la propria città non hanno colore politico, né sono prerogativa di un partito piuttosto che di un altro”.
“Dalle esperienze locali – ha proseguito Alberto Graffino, Sindaco di San Benigno – nascono le richieste per migliorare il territorio, per garantire a tutti i cittadini servizi, e diritti”.
“L’appartenenza a una lista civica – ha commentato Fabrizio Bardella, Capogruppo consiliare (“Impegno civico per Collegno”) è una risposta alla politica ‘tradizionale’, il territorio diventa così testimonianza attiva di un costante impegno civico e di coerenza verso i cittadini”.

Fissolo: Tombini scoperti nella Circoscrizione 8

Da Palazzo Civico

Foto dei residenti della Circoscrizione 8 segnalano da mesi la presenza di tombini fognari senza coperchi: in via Principe Tommaso ai civici 11 e 24, in via Galliari ai civici 4 e 10bis, in via Berthollet 12, via Baretti 33 e Corso Vittorio Emanuele II 19.

La rete fognaria e le sue infrastrutture rappresentano un pilastro fondamentale per la nostra città e ne garantiscono il suo regolare funzionamento.

Inoltre, i tombini fognari privi di coperchio sono un rischio per la sicurezza dei pedoni.

Ci credete? Abbiamo anche l’articolo 2 del Regolamento n. 100 della Città che vieta di rimuovere “i chiusini delle pubbliche fogne”.

L’Assessore Tresso ha risposto con una nota di Smat che non sono più pervenute recenti segnalazioni dai cittadini. Esempio? Via Galliari – ultima segnalazione è datata 2006. Per questo la situazione è tutta sotto controllo.

“Trovo scandaloso che la Città e la Smat si muovano solo una volta ricevute segnalazioni dalla cittadinanza e trovo oltremodo offensivo verso i cittadini che non esista una procedura semplice e chiara per segnalare le varie anomalie in Città” – ha dichiarato il Capogruppo Fissolo.

Foto odierne dei residenti dimostrano infatti che in via Galliari il tombino di competenza comunale continua ad essere scoperto. “Sappiamo che il Comune ha poco personale ed è difficile controllare ogni singola operazione. Per questo è importante che i cittadini abbiamo un’indicazione chiara dei contatti a cui rivolgersi per segnalare le varie situazioni presenti in Città” – conclude Fissolo.

 

Aree montane, Pd: “Incognita risorse”

ROSSI-GALLO (PD): “ TEMPISTICHE ELETTORALI”

9 ottobre 2023 – “Più si avvicinano le elezioni più aumentano le proposte dal sapore elettorale da parte della maggioranza. Ci aspetteremmo, invece, che almeno in questi ultimi mesi di legislatura il centrodestra affrontasse finalmente i problemi reali che pesano sulla sanità piemontese: liste d’attesa, scarsità di personale e riorganizzazione, per citarne alcuni” dichiarano il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo e il Vicepresidente della Commissione sanità e Segretario regionale Pd Domenico Rossi.

“Il centrodestra – proseguono gli esponenti dem – ha voluto l’esame della proposta di legge Preioni sull’organizzazione del Servizio sanitario regionale, nelle aree marginali montane, un provvedimento che prevede misure temporanee per sopperire alla carenza di personale sanitario, in particolare nelle aree marginali del Piemonte. Certo si tratta di una misura che nel merito potrebbe anche essere condivisibile, ma che è sospetta nella tempistica e lascia aperte due questioni importanti, quella delle risorse in un contesto di bilancio molto preoccupante per il Piemonte, aggravato dai disavanzi delle asl e dai tagli del governo e l’assenza di un piano regionale e di una riorganizzazione globale della sanità piemontese che il Partito Democratico chiede ormai da anni”.

“Se la destra avesse voluto investire nelle aree montane ci saremmo aspettati un provvedimento di giunta nelle fasi iniziali della legislatura e non lo smantellamento dei servizi sanitari a cui abbiamo assistito a partire proprio dal VCO. Abbiamo ripetutamente chiesto al centrodestra di scrivere con tutti gli attori interessati una nuova sanità, ma è ormai chiaro che l’unico interesse di questa Giunta è quello di approvare provvedimenti spot fini a se stessi e non di programmare una nuova sanità” concludono Gallo e Rossi.

 

Andrea Cane (Lega): “Riapre il Pronto Soccorso a Cuorgnè”

“L’8 gennaio del 2024  – commenta il vicepresidente della commissione Sanità di Palazzo Lascaris – riprenderà a pieno regime l’attività del Pronto Soccorso presso il presidio ospedaliero di Cuorgnè, come annunciato un anno fa dall’assessore Icardi e dal presidente Cirio. Questo riavvio garantirà assistenza 24 ore su 24, rispettando rigorosamente tutte le normative vigenti, compresa la disponibilità della sala gessi e delle altre strutture essenziali.
L’attività di emergenza del presidio sarà gestita dalla società di servizi attuale, mentre l’assistenza medica sarà fornita dai dipendenti dell’Asl. Questo approccio integrato garantirà un’assistenza di alta qualità per i pazienti.
Con la riapertura del Pronto Soccorso, il presidio ospedaliero di Cuorgnè tornerà alle condizioni pre- pandemia, permettendo un aumento sia dei ricoveri sia delle attività chirurgiche. Questo è un passo fondamentale per garantire la salute e il benessere della comunità locale e conferma l’impegno delle autorità nella fornitura di servizi sanitari di qualità”.

“La chiusura del Pronto Soccorso, avvenuta nell’ottobre 2020, a causa della pandemia – commenta il consigliere canavesano della Lega – si è protratta a causa della carenza di sanitari. Avevamo preso un impegno preciso con i canavesani e lo abbiamo perseguito e raggiunto con ostinazione: la riapertura del Pronto Soccorso, testimoniando la determinazione della Regione a garantire l’accesso alle cure mediche necessarie a tutti i cittadini in egual modo, sia in città sia in montagna e nelle aree interne. Una notizia che oggi mi dà un’enorme soddisfazione e che dedico tutta ai cittadini del mio territorio: dopo tanti mesi, anni d’impegno e confronto giornaliero con Sindaci, cittadini e direzione dell’Asl, questa Giunta a trazione Lega ha finalmente raggiunto l’obiettivo per la nostra squadra, ovvero il Canavese!”.

Merlo: Centro, forte se unito. No alla frammentazione

“C’è un solo modo per rafforzare e qualificare una lista di Centro alle prossime elezioni europee.
Ed è quello di costruire una lista il più possibile inclusiva, plurale e competitiva. Purchè, e come
ovvio, ci si riconosca in un progetto centrista, riformista, democratico e di governo. Senza
pregiudizi politici e, men che meno, senza alcuna preclusione personale da parte di chicchessia.
Solo attraverso questa modalità concreta è possibile mettere in discussione quel bipolarismo
selvaggio e maldestro che da ormai troppo tempo caratterizza la politica italiana.
Perchè il Centro, e la stessa ‘politica di Centro’, possono decollare se l’offerta politica ed
elettorale sarà unitaria, coesa, compatta e coerente. L’alternativa a questa modalità politica ed
organizzativa è la dispersione delle forze, la frammentazione del Centro e, di conseguenza, la
potenziale sconfitta elettorale della lista”.

Giorgio Merlo, Dirigente nazionale “Tempi Nuovi-Popolari uniti”

Con Israele

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

L’aggressione dei terroristi arabi contro Israele è un fatto gravissimo che tutti o quasi in Italia, per la prima volta, hanno condannato.La convivenza arabo- israeliana è da sempre un problema gravissimo. Più guerre hanno caratterizzato la storia di Israele che ha dovuto sostenere l’attacco aperto e atti di terrorismo da parte dei Palestinesi. Chi vive in Israele vive con l’ansia di saltare in aria, camminando per strada o prendendo un bus. Oggi quello che sta avvenendo è  il tentativo di scatenare una guerra, prendendo spunto da Israele. C’è chi torna a parlare di III guerra mondiale anche in rapporto alla Russia di Putin e all’Iran che vorrebbe cancellare lo Stato di Israele. Stiamo vivendo un momento molto difficile,  ma non si può dimenticare che la cultura liberaldemocratica da sempre è schierata in difesa dello Stato di Israele come lo fu Pannunzio nel 1967, quando ruppe con Scalfari che divenne filo arabo. Israele è l’unico stato democratico nel Medio Oriente e come tale va difeso. Anche Israele ha commesso i suoi errori, ma la scelta di fondo, la scelta di civiltà è per Israele attaccata ferocemente da un terrorismo che vuole scatenare una guerra.  La violenza araba e’ una minaccia grave. Dobbiamo tutti reagire, anche se è facile pensare che qualcuno che finora è stato silenzioso avrà il “coraggio” di parteggiare per gli Arabi. Qualche centro sociale andrà sicuramente in piazza contro Israele. I democratici di ogni orientamento devono testimoniare subito la loro solidarietà per Israele e il proprio impegno per la pace.

Europa Verde – Verdi ha presentato una proposta di legge per il clima

Europa Verde Verdi Piemonte  con il proprio Consigliere Regionale Giorgio Bertola, la Co-Portavoce Regionale Mariella Grisà ed il  Co-portavoce Metropolitano di Torino Frosina Fabrizio, erano presenti venerdì alla Marcia per il Clima accompagnati dall’Onda verde  sostenuta da molti esponenti di Europa Verde- Verdi

Con lo slogan  “Meloni fa caldo!”  gli esponenti di Europa Verde si  rivolto al Governo Regionale e Nazionale sostenendo che  governo quando si parla di #cambiamentoclimatico cambiano subito discorso, ma qualcuno deve dare delle risposte.

Viviamo un tempo in cui gli effetti del surriscaldamento globale sono evidenti: periodi di siccità contrapposti a fenomeni atmosferici estremi, incendi e scioglimento dei ghiacciai, tutto questo è causato ed aggravato dall’attività dell’uomo. Aggiunge Giorgio Bertola

La marcia per clima è stata l’occasione  per ricordare che occorre agire subito ed in Parlamento Europa Verde – Verdi ha presentato un proposta di legge per il #clima, con misure concrete per contrastare il surriscaldamento globale che tutelano l’ambiente garantendo equità sociale,

 In merito all’aumento del costo dei biglietti per il trasporto pubblico, Grisà, Bertola e Frosina, riprendono gli intenti della legge per il clima che prevede misure come la tassazione degli extra profitti per finanziare gli abbonamenti ai trasporti pubblici e renderli accessibili a tutti.

Correnti Dc e correnti Pd. Dal giorno alla notte

LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo

Da più parti si continua a leggere, e giustamente, che il Pd resta un partito organizzato per
correnti o bande interne che fanno e disfanno gli organigrammi di quel soggetto politico. E sin qui
nulla di nuovo perchè ci si limita a fotografare il modello politico ed organizzativo del principale
partito della sinistra italiana. Quello che stupisce, e non poco, è l’insistenza di molti commentatori
ed opinionisti a continuare a paragonare le correnti o bande del Pd con le storiche “correnti” della
Democrazia Cristiana.
Ora, senza alcuna polemica e soprattutto senza alcun pregiudizio di natura politica o culturale, è
di tutta evidenza che c’è una distanza siderale tra gli infiniti gruppi nazionali e locali del Partito
democratico rispetto alle aggregazioni interne che hanno caratterizzato la vita politica della Dc. E
questo almeno per tre ragioni di fondo.
Innanzitutto perchè le correnti della Dc erano veri e propri pezzi di società. Cioè rappresentavano
segmenti sociali veri, radicati e riconoscibili. E le varie correnti, cercando di rappresentare e di
intercettare quei mondi vitali sociali, culturali e professionali contribuivano a fare della stessa Dc
un vero e proprio partito interclassista, popolare e di massa. Non erano quindi, e di conseguenza,
mere correnti o bande di potere che si limitavano a costruire gli organigrammi interni al partito.
Certo, gestivano – eccome se lo gestivano – il potere ma partendo sempre da una rappresentanza
reale di pezzi della società italiana.
In secondo luogo le correnti della Dc erano fucine di elaborazione politica e culturale. Nel partito e
nella società. È sufficiente citare, ancora oggi, gli storici convegni di Saint Vincent della ‘sinistra
sociale’ di Carlo Donat-Cattin o di Chianciano o di Lavarone della sinistra politica della Base o di
Sirmione dei dorotei o dei mille convegni regionali per arrivare alla conclusione che le correnti Dc
erano sì strumenti politici rappresentativi della società italiana ma anche, e soprattutto, momenti
di confronto, di elaborazione e di approfondimento costante a livello politico e culturale. Per non
parlare delle autorevoli riviste di alcune correnti Dc. Altrochè la mera redistribuzione del potere
interno e, di cosegiuenza, nelle istituzioni, sulla base delle sole tessere o della pantomima delle
primarie…
In ultimo, ma non per ordine di importanza, la qualità del dibattito e la statura politica dei principali
leader, nazionali e locali, delle correnti della Democrazia Cristiana. Su questo versante, al di là di
qualsiasi valutazione, non è possibile tracciare alcun confronto e di nessun tipo. Certo, erano altri
tempi e la politica non era ancora stata contagiata dal populismo, dal qualunquismo, dalla
demagogia a buon mercato, da una brutale personalizzazione e dalla sola spettacolarizzazione
della politica. Ma anche se dobbiamo fare i conti con una stagione politica – quella
contemporanea – alquanto difficile e decadente, è pur vero che se si vuole invertire la rotta il
“metodo” del passato non può essere banalmente e qualunquisticamente archiviato. Come,
invece, pensano ancora di fare gli incalliti e ormai storici detrattori della Democrazia Cristiana e
del ruolo che ha svolto concretamente nella società italiana per oltre 50 anni.
Ecco perchè, spiace rilevarlo e ribadirlo, ma non c’è alcuna possibilità di confronto e di paragone
tra le storiche correnti della Dc e i gruppi di potere del Pd. Ricordiamolo almeno per onestà
intellettuale, al di là delle rispettive convinzioni politiche e culturali.

Refezione scolastica: Ianno’ chiede chiarimenti

Pino IANNO’ Torino Libero Pensiero:

“Andiamo bene, non è trascorso ancora un mese dall’inizio dell’anno scolastico e già arrivano lamentele per la qualità della ristorazione. Carenze che si concretizzano in alcuni cibi di qualità scadente, condizioni igieniche non proprio ottimali, ritardi nella consegna dei pasti, menù speciali assenti e problemi nel rifornimento e approvvigionamento delle materie prime. Solo un anno fa l’Assessora competente aveva decantato nella Commissione consiliare competente il nuovo appalto, con ristorazione di qualità, utilizzo di prodotti a km. 0 e contenimento degli sprechi. Qualcosa evidentemente non ha funzionato, se nella distribuzione di 40mila pasti giornalieri, per un valore di appalto di 150 milioni di euro per il quinquennio 23-27 senza ribassi (a tutela della qualità), sono arrivate le polemiche sul servizio. Al momento sono 16 le mense fresche, ma è ora di tornare all’antico e fornire pasti cucinati a km 0 per un vero servizio di qualità. Non comprendo, come l’Amministrazione, dopo le segnalazioni si difenda arrampicandosi sugli specchi. Affermazioni del tipo che ci sia un periodo di transizione per le ditte e che si partirà con un sopralluogo, per giustificare la carenza di controlli a monte, sono tardive. Ho richiesto le comunicazioni nel Consiglio di lunedì, perchè chi ben comincia è a metà dell’opera, ma non è questo il caso”