INCONTRO PUBBLICO SUL TEMA
“AUTONOMIA DIFFERENZIATA – Opportunità per il nostro territorio”
VENERDì 10 OTTOBRE 2025 ALLE ORE 20.30
presso l’HOLIDAY INN TURIN di Piazza Massaua 21 a Torino.
Saranno presenti:
• Il Ministro Roberto CALDEROLI
• L’Assessore regionale all’Autonomia Enrico Bussalino
• L’Assessore Regionale al Patrimonio Gian Luca Vignale
• Alberto Nigra, già Parlamentare e Presidente associazione Piemonte e Libertà
L’evento è organizzato dalle Associazioni Piemonte e Libertà e Piemonte Nel Cuore.
Con la preghiera di partecipazione e massima diffusione.
Associazione Piemonte nel Cuore

Lega Giovani Piemonte condanna attacco alle Ogr
“La Lega Giovani Piemonte condanna con assoluta fermezza l’assalto alle OGR di Torino, dove manifestanti pro-Palestina hanno devastato spazi e strutture durante l’Italian Tech Week. Non è libertà di espressione, non è protesta: è violenza pura, organizzata e inaccettabile.
Colpire un evento dedicato all’innovazione e al futuro del nostro Paese significa attaccare la libertà di tutti. Chi usa la forza per imporre le proprie idee non porta avanti una causa, ma dimostra solo di non avere argomenti.
Lo stesso vale per le occupazioni di scuole e università, che bloccano studenti e famiglie e impediscono il normale svolgimento delle lezioni. Per questo annunciamo che saremo presto in presidio davanti ai poli universitari occupati, per difendere il diritto allo studio, al lavoro e alla crescita, contro chi vuole imporre il caos e la violenza.
Torino e il Piemonte meritano sicurezza, futuro e confronto civile. Saremo sempre dalla parte di chi studia, lavora e costruisce, mai di chi distrugge.
Matteo Gagliasso – Coordinatore Lega Giovani Piemonte
Manolo Maugeri – Coordinatore Lega Giovani Provincia di Torino
Gian Marco Moschella – Coordinatore Lega Giovani Torino”
La dubbia prospettiva del massimalismo di sinistra
LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo
Il massimalismo, l’estremismo, il radicalismo e il populismo sono la nuova ed esclusiva cifra
politica della sinistra italiana. Intesa in tutta la sua diversità e pluralità. Ovvero, la sinistra
televisiva, accademica, intellettuale, giornalistica, sindacale e, come ovvio e scontata, politica.
Cioè i partiti che oggi rappresentano autenticamente l’universo della sinistra italiana e che si
riassume con il cosiddetto “campo largo”: Pd, Avs, 5 stelle e la Cgil di Landini. In più, seppur in
una posizione meno ufficiale ma, comunque sia, contigua e in perfetta sintonia con quell’area
politica, tutte quelle sigle dell’estremismo più o meno violento e barricadero che caratterizzano
ormai il mondo della sinistra italiana.
Ora, è di tutta evidenza che in un contesto del genere è difficile, molto difficile, distinguere una
legittima differenza tra il manifestare liberamente il proprio pensiero o la propria indignazione
politica e il ricorso a quella violenza che, purtroppo, campeggia in moltissime manifestazioni di
piazza organizzate da sigle della sinistra stessa. E questo perchè, al di là delle stesse mille
manifestazioni di piazza che ormai attraversano tutta l’Italia, è indubbio che ci troviamo di fronte
ad una situazione dove è l’intera sinistra che si orienta sotto il vestito di un massimalismo e di un
radicalismo che può tranquillamente sfociare in momenti anche virulenti: dall’attacco violento alle
forze dell’ordine alla criminalizzazione del nemico, dalla devastazione delle città alla sistematica
interruzione dei servizi pubblici essenziali per la vita normale e quotidiana dei cittadini italiani.
Ed è proprio questa concreta situazione che porta ad una semplice conclusione al di là e al di
fuori di qualsiasi valutazione politica, culturale ed ideologica sul profilo dell’attuale sinistra italiana,
seppur nella varietà che la contraddistingue. E cioè, possono essere il massimalismo, il
radicalismo e l’estremismo l’orizzonte entro il quale la sinistra ex e post comunista italiana può
essere oggi e domani una vera e propria alternativa democratica all’attuale coalizione di centro
destra a guida Giorgia Meloni? Possono essere l’estremismo, il radicalismo e il massimalismo una
ricetta credibile per dispiegare sino in fondo una altrettanto credibile cultura di governo? E, infine,
possono essere l’estremismo, il radicalismo e il massimalismo la strada più coerente e più
credibile per mantenere il nostro paese in un quadro e in una cornice democratica e
costituzionale?
Sono domande, queste, credo legittime anche alla luce delle concrete vicende politiche che
emergono dalla nostra società nelle sue multiformi espressioni. Perchè un conto era la
tradizionale coalizione di centro sinistra. E cioè, una allenza democratica, riformista e di governo.
Altra cosa, tutt’altra cosa, è l’attuale coalizione della sinistra estremista, massimalista e radicale
dove non c’è più alcun paletto a sinistra e tutto viene inglobato nel cosiddetto ‘campo largo’: dai
partiti al sindacato di riferimento, dai conduttori televisivi agli intellettuali cosiddetti organici, dai
gruppi spontanei ai centri sociali agli stessi organi di informazione che supportano questa
alternativa politica.
Per queste ragioni, semplici ma essenziali, resta una domanda aperta anche in vista delle
prossime elezioni politiche. E cioè, è con questo progetto politico e con questo profilo culturale
che la sinistra italiana si prepara ai prossimi appuntamenti elettorali? Se così fosse, prepariamoci
ad un clima di fortissima radicalizzazione politica e di marcata polarizzazione ideologica. Con
conseguenze non indifferenti per la stessa qualità della nostra democrazia e la solidità delle nostre
istituzioni democratiche. Per non parlare dell’efficacia dell’azione di governo.
Torino, 3 ottobre 2025 – Audizione in V Commissione – Ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Sergio Bartoli (Lista Civica Cirio Presidente PML) dei rappresentanti di Sogin in merito al Deposito unico nazionale per le scorie nucleari. Sogin è la Società pubblica specializzata nel settore nucleare che si occupa del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, compresi quelli prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare.
La procedura di identificazione del sito che dura ormai da 15 anni è giunta a una rosa di 51 aree in 6 regioni italiane. Al momento il Ministero ha dato il via alla procedura di VAS – Valutazione Ambientale Speciale: per il 2027 è prevista la scelta dell’area su cui sorgerà l’impianto, nel 2029 dovrebbe concludersi la procedura di autorizzazione a cui seguiranno circa 8 anni di lavori, più altri 2 per avere la licenza di operare dalle autorità internazionali.
Il Deposito, di circa 110 ettari complessivi, potrà contenere fino a 90.000 m³ di rifiuti radioattivi, per un tempo di esercizio previsto pari a 40 anni, più 300 anni di sorveglianza post-operativa. Il sito comprenderà anche edifici di stoccaggio per rifiuti a media e alta attività, destinati a permanere fino alla futura costruzione di un deposito geologico europeo.
Sergio Bartoli, Presidente della V Commissione Ambiente, dichiara: «Grazie all’interlocuzione con Sogin ora è chiaro che il Deposito unico è necessario per chiudere definitivamente tutte le aree su cui vengono stoccati rifiuti nucleari, circa una ventina in tutta Italia. In sostanza, quindi, le scorie radioattive sono già sul territorio, in siti temporanei come ad esempio le centrali nucleari non più operative. Il Deposito unico sorgerà su un’area scelta in base a criteri molto più stringenti rispetto a quelli in vigore in altri paesi europei, per esempio Spagna e Francia».
Bartoli ha sottolineato come il Deposito unico nazionale possa avere anche ricadute sul territorio: «Sogin ha ribadito più volte che, qualunque delle 51 aree venga scelta, qualsiasi attività sarà concordata con enti locali e territori: per la scelta stessa, per esempio, sarà aperta una seconda fase di autocandidatura per Regioni e Comuni all’interno della rosa delle aree idonee. Anche le compensazioni saranno condivise con il territorio, in base alle esigenze rappresentate dagli Enti locali e non includeranno le opere di viabilità e altre infrastrutture di trasporto che dovessero rendersi necessarie che non ricadranno nel computo».
«L’audizione ha messo in luce la complessità tecnica e politica del progetto. Come V Commissione vigileremo con attenzione, affinché siano sempre garantiti i massimi standard di sicurezza e trasparenza, e venga assicurato un reale coinvolgimento delle comunità interessate. Il Piemonte ha già un carico radioattivo elevatissimo: la nostra Regione merita rispetto e piena condivisione su ogni passaggio», ha concluso Bartoli.
«Parlare di pace mentre si semina odio e caos nelle piazze italiane è un ossimoro corrosivo e incomprensibile: chi sceglie la violenza non chiede giustizia, ma la nega e la calpesta.
Torino è stata trasformata, ancora una volta, in un teatro di occupazioni e aggressioni alle Forze dell’Ordine, uomini e donne in divisa a cui va la nostra solidarietà e gratitudine.
Bloccare porti, aeroporti, stazioni, scuole e università non aiuta il popolo palestinese e non porta alcun beneficio. Auspichiamo che prevalga una rapida soluzione di pace e ci appelliamo a sostenere con responsabilità l’iniziativa messa in campo dagli Stati Uniti, che oggi rappresenta l’unica prospettiva realistica per porre fine a un conflitto sanguinoso» dichiarano congiuntamente il senatore Roberto Rosso, vicecapogruppo di Forza Italia in Senato e vicesegretario del partito in Piemonte, e Marco Fontana, segretario cittadino di Forza Italia a Torino.
«È urgente fermarsi e spegnere questa spirale di violenza, alimentata dai soliti gruppi eversivi legati ai centri sociali che da anni flagellano Torino. Questi atti non sono voce del popolo, ma eco di un disordine organizzato: anche chi ha manifestato pacificamente deve dissociarsi e isolare chi trasforma le piazze in campi di battaglia» proseguono Rosso e Fontana.
«Un appello che rivolgiamo anche a una certa sinistra, troppo spesso complice e silenziosa di fronte a queste degenerazioni. È tempo che il buon senso prevalga sulla propaganda, che la ragione prenda il posto dell’ideologia e che ciascuno si assuma la responsabilità civile che il momento impone. Il medesimo invito lo facciamo a Landini e ad un sindacato che sta alzando i toni oltre il livello di guardia. Peraltro entrando in un campo non suo visto che qua non si parla di diritti dei lavoratori. Un film già visto in altre epoche tristi per l’Italia. Il sindacato speriamo che torni a fare il sindacato invece di aspirare alle spallate politiche: in primis lo auspichiamo per i lavoratori italiani e torinesi» concludono Rosso e Fontana.
Torino, 2 Ott – “Occupazione dei binari dei treni, blocco delle strade per raggiungere l’aeroporto di Caselle e oggi addirittura l’invasione in bici della pista di atterraggio all’aeroporto con tanto di danneggiamento della recinzione. I torinesi sono stanchi di dover subire questi atti dimostrativi da parte dei manifestanti Pro Pal. Un conto è il diritto ad avere le proprie idee, un altro è costringere le persone perbene a subire le conseguenze di atti di teppismo che impediscono il regolare svolgimento dei pubblici servizi e mettono a repentaglio la sicurezza dell’aviazione civile. La città è stanca, chiediamo provvedimenti urgenti contro chi sta rendendo impossibile la vita dei cittadini”. Così Fabrizio Ricca, capogruppo Lega in Piemonte.