POLITICA
Leggi l’articolo su L’identità:
Pace in Ucraina: due vertici, due pesi e due misure. L’Europa annaspa
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Il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno (primo firmatario, Simone Fissolo) in solidarietà con il popolo curdo, oggetto da molti anni di persecuzioni da parte di vari governi mediorientali.
Sindaco, la Giunta e Presidente del Consiglio comunale sono invitati, si legge nel documento, a farsi parte attiva presso il Parlamento affinché venga riconosciuto il genocidio del popolo curdo e sia dedicata una giornata per il suo ricordo, tenendo in considerazione che il 14 aprile è il giorno ufficiale per la commemorazione delle vittime dell’Operazione Anfal.
Scatenata dal regime di Saddam Hussein alla fine degli anni 80, l’operazione militare provocò 182.000 vittime nelle regioni irachene abitate dai curdi, con l’uso di armi chimiche e deportazioni di massa.
I curdi, ricorda l’ordine del giorno, rappresentano uno dei più grandi gruppi etnici senza uno Stato nazionale, una popolazione stimata tra i 20 e i 30 milioni di individui, distribuiti tra Iran, Iraq, Siria, Turchia e piccole comunità in Libano, Armenia e Azerbaijan. In anni più recenti hanno subito persecuzioni anche dal governo turco e dall’Isis, così come da parte del governo dell’Iran.
“Il Consiglio Comunale – spiega il documento votato in aula – vuole, con questo atto, sollecitare e portare all’attenzione del Governo Italiano una tragedia dimenticata e far sì che venga ricordata con la giusta considerazione. Ricordare il dramma del popolo Curdo e il processo di genocidio che ha subito, anche alla luce dei rischi di nuove violente repressioni da parte dei Governi turco ed iraniano”. Si ricorda inoltre come Il Consiglio Onu per i diritti umani nel settembre 2014 avesse aperto un fascicolo, dopo la grave crisi umanitaria generata dall’assedio portato dall’Isis ai centri della comunità yazida, parte del popolo curdo, nel nord dell’Iraq.
A sostegno dell’ordine del giorno, prima della votazione, hanno preso la parola le consigliere Diena, Garione, Patriarca e Apollonio, oltre al consigliere Abbruzzese.
È partito da Torino il tour dei Radicali Italiani nei 17 istituti minorili italiani per verificare le condizioni di detenzione e gli effetti del Decreto Caivano.
“Al Ferrante Aporti” – dichiara Filippo Blengino, Segretario dei Radicali Italiani – “i detenuti sono 51, a fronte di una capienza regolamentare di 46. Le condizioni delle celle visitate sono abbastanza buone: non ci sono più materassi buttati a terra. Come in tutti gli istituti minorili, però, resta il problema della salute mentale. Sono attive diverse iniziative educative e formative interessanti, ma il numero di mediatori culturali è insufficiente: solo quattro, troppo pochi per una struttura che ospita un’alta percentuale di detenuti stranieri. Inoltre, la copertura medica è garantita solo per quattro ore al giorno. Rimangono i problemi comuni a tutti gli istituti: un sovraffollamento fuori controllo che rende difficile la gestione di ragazzi che necessitano di spazi migliori, dove il reinserimento sociale non sia solo un’utopia.”
Nel pomeriggio, il segretario dei Radicali Italiani, Filippo Blengino, ha visitato, insieme alla Consigliera regionale del Piemonte Vittoria Nallo, il carcere “Lorusso e Cutugno”.
“Torniamo al Lorusso e Cutugno dopo la visita di agosto, ma purtroppo la situazione delle carceri italiane non è cambiata: sovraffollamento, cronica carenza di personale, strutture fatiscenti. Una tragedia silenziosa che attende ancora le riforme promesse e mai realizzate. Al Lorusso e Cutugno la carenza di educatori è drammatica: solo 10, ovvero uno ogni 140 detenuti. Anche i mediatori culturali sono pochissimi. Se non si affronta seriamente la questione carceraria, si rischia il collasso. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo.”
Lo dichiarano in una nota Filippo Blengino, Segretario dei Radicali Italiani e Vittoria Nello-Consigliera Regionale Piemonte
E L’AMMINISTRAZIONE COSA FA?
Durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale, la Capogruppo di Forza Italia Federica SCANDEREBECH ha discusso un’interpellanza avente ad oggetto i botti che si sentono continuamente in città; Capodanno è passato da un pezzo, pare che se ne accorgano solo i cittadini e gli organi di stampa che questi proseguono con spari e fuochi d’artificio in corso Giulio Cesare (12 gennaio), bengala in via Berthollet (16 gennaio) ed esplosioni di colpi di pistola e petardi in altre zone della città.
Dichiara SCANDEREBECH: “In seguito alla presentazione di una prima interpellanza, lo scorso 9 dicembre, in Consiglio Comunale, l’Assessore Porcedda ha riferito che le verifiche per la tutela della quiete pubblica e per il contrasto ai botti e fuochi pirotecnici viene compiuta tutto l’anno, non solo durante le festività di dicembre.”
Aggiunge la consigliera: “Nonostante i buoni propositi dell’Assessore non si capisce come mai le cronache dei quotidiani abbiano riportato a gennaio vari episodi di petardi e conseguenti danni a citofoni, mura, vetrate, portoni, in via Borgosesia, corso Giulio Cesare, via Aosta e non si capisce nemmeno come passino inosservati un festeggiamento di un fidanzamento in via Chivasso, a pochi passi dalla Scuola Primaria Parini con l’esplosione di colpi di pistola, l’esplosione di fuochi d’artificio e petardi per festeggiare un compleanno in via Berthollet e via Saluzzo, fatti oggetto di cronaca da parte dei quotidiani torinesi. Proseguono poi le lamentele della cittadinanza per le esplosioni di petardi e fuochi d’artificio nelle ore notturne che potrebbero, a detta di qualcuno, essere riconducibili all’arrivo in città di un carico di droga, come accade nelle trame dei film e delle serie tv. L’Assessore nulla sa sui nuovi fatti del nuovo anno. D’altronde, come dichiara, non è una delle priorità a cui sta puntando, si può fare sempre di più, ma evidentemente non si vuole.”
Conclude SCANDEREBECH : “Le sanzioni sono irrisorie, rispetto agli episodi, non hanno mai superato il numero di 6 nel periodo 2016/2023, nel 2024 sono appena 6 (di cui 5 per il commercio in forma itinerante di artifici pirotecnici e solo una per scoppio di petardi, nonostante i giorni da Natale a San Silvestro si sentano botti in continuazione). Nel 2025 nessuna sanzione nonostante i cittadini e i quotidiani nel mese di gennaio abbiano continuato a segnalare la presenza di botti. Sembra che i cittadini vivano una situazione distorta rispetto a quella in cui vive la Giunta “sorda” alle denunce e agli articoli sui quotidiani. Se queste sanzioni aumentassero potrebbero essere un deterrente per chi non si attiene all’osservanza dei Regolamenti di Polizia Urbana e di Tutela degli animali e pensa di poter fare come vuole nel territorio cittadino nella consapevolezza che tanto non gli verrà mai imputato nulla. I cittadini rimarranno ancora col dubbio di chi autorizzi questi fuochi tutte le sere e se abbiano un motivo. Come sempre assistiamo allo scarico di competenze di questa Amministrazione dichiarando che sarà l’ordinanza delle -zone a vigilanza rafforzata- a dare le risposte corrette”.
L’iniziativa toccherà tutte le strutture presenti sul territorio nazionale, con l’obiettivo di presentare, al termine del percorso, una proposta di riforma radicale del sistema penitenziario minorile.
“La situazione delle carceri minorili italiane è drammatica – dichiara Filippo Blengino, segretario dei Radicali Italiani. – A causa del Decreto Caivano, il numero dei detenuti è aumentato vertiginosamente. Durante le nostre visite abbiamo riscontrato un preoccupante incremento del disagio psichico, un aumento degli atti di autolesionismo e una grave carenza di mediatori culturali, educatori e personale. Domani, al Ferrante Aporti, chiederemo chiarimenti riguardo ai detenuti costretti a dormire a terra. Questi istituti rappresentano il totale fallimento dello Stato.
alle ore 10:30, vedrò la condizione dei ragazzi detenuti a Torino, per capire se sia davvero compatibile con gli standard di un Paese civile.”
PUNTO STAMPA ORE 12,30 DI FRONTE AL CARCERE
Nel pomeriggio è prevista inoltre una visita, insieme al Consigliere Regionale della Regione Piemonte Vittoria Nallo, al carcere Lorusso e Cutugno di Torino.
Lo dichiara in una nota Filippo Blengino-Segretario Radicali Italiani
Gioventù Popolare, giovanile di Democrazia Sovrana Popolare con Marco Rizzo, è scesa sabato nelle strade delle principali città italiane con lo slogan “riprendiamoci le chiavi di casa”.
Da Torino a Roma, passando per Milano e Bologna, sono decine i ragazzi che hanno deciso di dedicare il proprio tempo alla cura della propria città.
La società aperta trasforma le nostre città in grandi stazioni centrali: sporche, insicure e culturalmente appiattite.
E sono sempre più frequenti casi di furti, aggressioni, e stupri nelle nostre strade.
Parliamo di interi quartieri e zone prese in ostaggio dalla violenza e dall’insicurezza.
È innegabile il collegamento diretto con un’immigrazione irregolare e incontrollata che riserva nelle nostre città centinaia di migliaia di poverissimi.
Rivendichiamo il nostro diritto ad una vita dignitosa, restituendo alle persone la bellezza, investendo nel decoro pubblico e costruendo un modello in cui le nostre donne possano uscire la sera senza ansia. Con democrazia sovrana popolare e gioventù popolare.
Sabato 15 febbraio dalle ore 9.30, partendo dal Parco del Valentino, dislocandosi poi nel quartiere di San Salvario a Torino si è svolta la passeggiata CONTRO IL DEGRADO E LA VIOLENZA NELLE CITTÀ promossa da Gioventù Popolare, giovanile di Democrazia Sovrana Popolare
Gioventù Popolare