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Separazione carriere, Europa radicale e Camere penali per il Sì

Lunedì 10 novembre alle ore 11 presso la sede dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, in via San Dalmazzo 9/bis/b – Torino, si svolgerà la conferenza stampa di Europa Radicale con la Camera Penale del Piemonte Occidentale e Valle d’Aosta a sostegno del SÌ al referendum sulla separazione delle carriere dei magistrati.
Europa Radicale ha aderito al Comitato per il SÌ promosso a livello nazionale dall’Unione delle Camere Penali italiane; una scelta senza tentennamenti data la ultra-quarantennale battaglia per la giustizia giusta lanciata dai Radicali a partire dal Caso Tortora.

Interverranno:
Avv. Roberto CAPRA, Presidente della Camera Penale del Piemonte Occidentale e Valle d’Aosta
Avv. Emilia Rossi, Europa Radicale
Igor Boni, Coordinatore di Europa Radicale

Se a sinistra vince il radicalismo

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

L’esito del voto di New York da un lato ma, soprattutto, le quasi grottesche reazioni della sinistra
italiana dall’altro, hanno riproposto all’attenzione del dibattito politico il capitolo del radicalismo. O
meglio, della trasformazione della sinistra italiana da forza riformista, democratica e di governo a
cartello elettorale che esalta la vocazione infantile e primigenia della stessa sinistra. E cioè, il
massimalismo, il radicalismo, l’estremismo e, purtroppo, anche il populismo. E proprio il
commento al voto americano lo ha, e nuovamente e persino plasticamente, confermato.
Ora, però, c’è un aspetto che non può e non deve più essere sottaciuto. E cioè, ormai l’impianto e
il progetto politico, culturale e programmatico del cosiddetto “campo largo”, o larghissimo che
sia, ha una chiara, netta ed inequivoca impronta radicale. Che alcuni definiscono anche
estremista ma, comunque sia, fortemente ideologizzata. Come sia possibile, garantendo e
perseguendo questa imposizione, renderla compatibile con una altrettanto credibile cultura di
governo è francamente ed oggettivamente impossibile. E questo per una ragione persin troppo
semplice da spiegare. Ovvero, non è attraverso la deriva estremista e massimalista che si può
governare un paese come l’Italia. A cominciare dal versante più delicato, se non addirittura
decisivo, che è rappresentato dalla politica estera con precisi ed ineludibili vincoli internazionali
ed europei. E quindi, dalla politica estera alle politiche legate alla crescita e allo sviluppo per non
parlare del tema, altrettanto decisivo in questa delicata congiuntura nazionale ed internazionale,
della sicurezza a garanzia e a tutela di tutti i cittadini. Ma l’approccio estremista, massimalista e
radicale, oltre ad essere incompatibile – lo ripeto – con qualsiasi cultura di governo, è altrettanto
nefasto per la stessa conservazione della qualità della nostra democrazia. E questo perchè la
radicalizzazione del conflitto politico, la polarizzazione del confronto ideologico, la voglia di
delegittimare moralmente e di criminalizzare politicamente il nemico, sono gli ingredienti
fondamentali della deriva politica nel nostro paese. E se c’è qualche partito – la Lega nella
coalizione di centro destra o i 5 stelle nell’alleanza di sinistra – o addirittura una intera coalizione
come il ‘campo largo’ guidato da Schelin, Conte, Landini , Fratoianni/Bonelli/Salis con l’appoggio
incondizionato e per nulla secondario di realtà importanti come l’ANM e le testate giornalistiche e
televisive che assecondano quel progetto politico, è del tutto naturale che l’imbarbarimento del
conflitto politico è destinato a fare un salto di qualità. Come, del resto, sta puntualmente
capitando nel nostro paese.
Ecco perchè, e partendo proprio dal commento al recente voto amministrativo americano, l’unica
cultura politica, l’unico progetto politico e, soprattutto, l’unico metodo politico capace di mettere
in discussione quell’impianto radicale e massimalista è, oggi, la cosiddetta “politica di centro”.
Chi, oggi, nel nostro paese persegue quella strada – penso alla cultura e alla prassi del
cattolicesimo politico italiano, ma non solo, da un lato e ai partiti che perseguono concretamente
quel progetto dall’altro, a cominciare da Azione di Calenda – non può non essere sostenuto ed
incoraggiato. Per il bene e per la qualità della nostra democrazia e non solo per il futuro e la
prospettiva di quelle culture o di quei partiti.

Poggio Sartori (Fdi): degrado in via Sacchi

Dura denuncia di Grazia Poggio Sartori a Torino, nel periodo delle ATP Finals.

“Mentre Torino vive una stagione unica come capitale italiana del tennis, i turisti degli hotel devono fare lo slalom tra tende e coperte di persone che stazionano sui marciapiedi”.

Le proprietarie dell’Hotel Lancaster di Corso Filippo Turati si sono rivolte al consigliere Grazia Poggio Sartori per segnalare il disagio dei clienti, in arrivo dall’antistante stazione di Porta Nuova, che si vedono costretti con le loro valigie a evitare tende, coperte, materassi, passeggini rotti, cuscini, cestini del supermercato e la conseguente sporcizia che occupano i portici di Via Sacchi.

“È il paradosso di questa città che, se da un lato investe molto per gli eventi, dall’altro lascia il degrado crescere indisturbato nelle zone centrali. L’amministrazione di sinistra sui problemi veri ossia sicurezza, abbandono e decoro sparisce completamente”.

“Non si può pensare di attrarre turismo se poi le persone si trovano davanti a situazioni di questo tipo – conclude Grazia Poggio Sartori – è una questione di dignità, sia per chi vive in strada sia per chi viene a visitare la nostra città”.

Mara Martellotta

Ravinale (AVS): “Solidarietà ai farmacisti dipendenti”

“basta profitti in crescita senza giustizia salariale”
«La spesa farmaceutica pubblica e privata continua a crescere, così come i profitti del settore. Le farmacie stanno assumendo sempre più un ruolo sanitario grazie alla formula delle farmacie dei servizi (evoluzione per molti versi problematica), mentre il Governo punta a spostare una parte consistente della distribuzione ospedaliera dei farmaci verso le farmacie convenzionate.
In questo contesto – tutt’altro che di “vacche magre” – gli unici a non aver visto un reale miglioramento economico sono le farmaciste e i farmacisti dipendenti. Il loro contratto, scaduto nell’agosto 2024, attende ancora un rinnovo: Federfarma non mostra una vera disponibilità al dialogo e gli aumenti proposti negli ultimi anni sono del tutto inadeguati rispetto al costo della vita.
È tempo che i titolari di farmacia redistribuiscano una parte dei profitti crescenti e riconoscano il valore professionale di un personale altamente qualificato, laureato e indispensabile per il funzionamento del servizio farmaceutico territoriale, ancora fermo a vecchie norme corporative che escludono i farmacisti dipendenti da ogni possibilità di titolarità e riconoscimento.
A loro va la nostra piena e convinta solidarietà e per questo sono stata in piazza al loro fianco questa mattina, nel primo sciopero unitario di questa categoria. Porteremo questa istanza in Regione, anche nella discussione del piano socio-sanitario: è tempo che le Regioni pretendono che i soggetti con cui sono attive convenzioni, da Federfarma ad Aiop e Aris, attive nella sanità privata, rispettino il diritto di lavoratori e lavoratrici ad un salario equo.
Difendere i farmacisti dipendenti significa difendere il valore dell’alta formazione conseguita, l’alta professionalità di questa categoria e l’indubbio ruolo nei servizi sanitari».


Alice Ravinale

Presidente Gruppo consiliare regionale
Alleanza Verdi Sinistra

Vannacci a Torino: “Il buon senso è morto”

IL TORINESE WEB TV

Di Francesco Valente

L’on. Roberto Vannacci, a margine del convegno “L’impatto del disagio sociale delle periferie torinesi sul sistema sicurezza”, ci ha rilasciato una breve intervista.

Guarda il video:

 

Regione: incardinati Defr, Legge di stabilità e Bilancio di previsione

In Commissione Bilancio del Consiglio regionale  sono stati incardinati tre documenti finanziari, il Defr 2026 – 2028, la Legge di stabilità regionale 2026 e il Bilancio di previsione finanziario 2026-2028.
Per tutti e tre i testi, presentati dall’assessore al Bilancio Andrea Tronzano, il presidente della Commissione Roberto Ravello sentiti i commissari, ha stabilito che il termine ultimo per depositare le memorie da parte di enti, associazioni e chiunque sia interessato, è il 28 novembre.
Tronzano ha chiarito che i provvedimenti saranno illustrati nel dettaglio nel corso della prossima seduta della Prima, prevista per martedì 11 novembre. Come di consuetudine ciascun assessore illustrerà nelle Commissioni di competenza le parti relative alle proprie competenze. Ravello ha anche chiesto, ottenendo il consenso di maggioranza e opposizione, un passaggio in Commissione Legalità.
Le opposizioni, con Alice Ravinale (Avs), Sarah Disabato e Alberto Unia (M5s) hanno contestato inizialmente le modalità di convocazione della Commissione. Per chiarimenti è intervenuta anche Gianna Pentenero (Pd).

Ufficio stampa CRP

Torino, Congresso provinciale del Partito Liberaldemocratico

Si terrà sabato 8 novembre, dalle 8:30 alle 12:30 in Via Saccarelli 3 a Torino, il primo
Congresso Provinciale del Partito Liberaldemocratico. L’incontro, aperto a iscritti e
simpatizzanti, rappresenta un momento fondamentale di confronto e crescita per la
comunità liberaldemocratica torinese.

Dopo i saluti iniziali, ai quali prenderanno parte: il Prof. Guido Saracco, già Rettore del
Politecnico di Torino e i rappresentanti delle principali forze politiche locali e territoriali, i
lavori verranno avviati dalla Segretaria Regionale Barbara Baino. La mattinata procederà
nell’elezione del Segretario e della Direzione Provinciale del Partito Liberaldemocratico,
un passo decisivo per consolidare la presenza del PLD in Piemonte e rafforzarne il
radicamento territoriale.

“Il Partito Liberaldemocratico vuole essere una casa aperta a chi crede in un futuro
fondato su competenza, responsabilità e opportunità per tutti” dichiara Francesco Aglieri
Rinella, Vicepresidente della Circoscrizione 3 e candidato alla segreteria del PLD
Torinese.

Il Congresso Provinciale di Torino si inserisce nel percorso di crescita organizzativa e
culturale del Partito Liberaldemocratico, che promuove un progetto politico ispirato ai
principi della democrazia liberale, dell’europeismo e dell’economia di mercato, con
l’obiettivo di unire competenza e visione per un’Italia più aperta, dinamica e competitiva.

Barbara Baino

Segretario Regionale del Piemonte
del Partito Liberaldemocratico

Alexandra Casu

Responsabile per il Piemonte della
Comunicazione del Partito Liberaldemocratico

Chiarelli: “La cultura è lavoro e futuro per i giovani”

L’assessore regionale a margine degli Stati Generali della Cultura: “Come Regione continuiamo a investire con convinzione – 148 milioni di euro nel nuovo piano triennale – perché la cultura non è un costo: è futuro, competitività e qualità della vita”

“Gli Stati generali della cultura sono un’occasione preziosa per ribadire che la cultura è il vero motore dello sviluppo del Piemonte e del Paese. Oggi parliamo di una cultura che genera impatto, che trasforma i territori e crea valore sociale ed economico, opportunità e lavoro. Il comparto culturale e creativo piemontese vale 7,8 miliardi di euro, con 122 mila occupati e il 3,5% del nostro PIL regionale. Sono numeri che raccontano che fare cultura significa creare impresa, occupazione qualificata e offrire ai giovani prospettive concrete: lo vediamo nel successo dei nostri eventi internazionali, sempre più attrattivi per gli under 35. Lavorare nella cultura e nella bellezza oggi significa essere al centro della trasformazione dei territori, dell’innovazione e della costruzione di comunità più aperte e competitive. Come Regione continuiamo a investire con convinzione – 148 milioni di euro nel nuovo piano triennale – perché la cultura non è un costo: è futuro, competitività e qualità della vita per la nostra comunità. E lo è soprattutto perché parla alle persone, ispira, unisce e accende passioni: la cultura è ciò che ci fa sentire parte di una storia comune e ci dà la forza e la responsabilità di costruire insieme il futuro.” Con queste parole l’assessore regionale alla Cultura Marina Chiarelli è intervenuta  agli Stati Generali della Cultura 2025, organizzati dal Sole 24 Ore e ospitati all’Auditorium del Grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino. “Gli Stati generali della cultura sono un’occasione preziosa per ribadire che la cultura è il vero motore dello sviluppo del Piemonte e del Paese. Oggi parliamo di una cultura che genera impatto, che trasforma i territori e crea valore sociale ed economico, opportunità e lavoro. Il comparto culturale e creativo piemontese vale 7,8 miliardi di euro, con 122 mila occupati e il 3,5% del nostro PIL regionale. Sono numeri che raccontano che fare cultura significa creare impresa, occupazione qualificata e offrire ai giovani prospettive concrete: lo vediamo nel successo dei nostri eventi internazionali, sempre più attrattivi per gli under 35. Lavorare nella cultura e nella bellezza oggi significa essere al centro della trasformazione dei territori, dell’innovazione e della costruzione di comunità più aperte e competitive. Come Regione continuiamo a investire con convinzione – 148 milioni di euro nel nuovo piano triennale – perché la cultura non è un costo: è futuro, competitività e qualità della vita per la nostra comunità. E lo è soprattutto perché parla alle persone, ispira, unisce e accende passioni: la cultura è ciò che ci fa sentire parte di una storia comune e ci dà la forza e la responsabilità di costruire insieme il futuro.”

“Caro sindaco, bene non dare quella cittadinanza onoraria”

UNA LETTRICE CI SCRIVE

Caro direttore,

al sig Sindaco di Torino ed alla sua maggioranza un GRAZIE per non aver accettato la proposta di concedere la cittadinanza onoraria alla
dott. Albanese. Qualche perplessità, e poi il no anche del PD. Il Personaggio è capace, abile, super tv, ma molto, troppo divisivo, e soprattutto arrogante: non avrei accettato che lei prof LoRusso fosse schernito / oltraggiato come il Suo collega Massari di Reggio Emilia,  svillaneggiato pubblicamente dalla Signora.

Peraltro questi onori nel tempo fanno una brutta fine (rammentare ad esempio il cav Benito Mussolini,  slanci amorosi eccezionali e poi la corsa alla revoca – dopo la caduta , peraltro !), sono fonte di
contrasto e in questo caso poi, qualche riserva va fatta. Dimenticavo una banalissima considerazione… il Consiglio Comunale deve perdere tempo nell’ interessarsi a questi problemi , insignificanti

peraltro di fronte alle buche (esempio) ?

Cordialità
RENATA FRANCHI

Torino