La Lega Giovani prende posizione sulla proposta di revoca delle borse di studio per gli studenti universitari che violano i regolamenti di ateneo o commettono reati e violenze nelle sedi universitarie. Ad intervenire è il consigliere regionale Matteo Gagliasso, che ricorda l’odg presentato dalla Lega in consiglio regionale lo scorso febbraio, dopo gli scontri avvenuti presso la Palazzina del Campus Einaudi di Torino.
“Riteniamo che il sostegno economico per garantire il diritto allo studio, erogato dall’ente della Regione Edisu, debba necessariamente affiancarsi al rispetto della legge e dei suoi organi nel più ampio ambito di garanzia dei diritti costituzionali. Per questo, nell’ordine del giorno che abbiamo presentato, chiediamo che siano revocati i bandi per gli studenti che vengano arrestati o attori di gravissime condotte dal punto di vista disciplinare. Successivamente c’è stata una proposta della Regione Piemonte direttamente ad Edisu che va nella medesima direzione. Pertanto, informiamo i nostri colleghi consiglieri che Edisu segue le linee guida della Regione e li invitiamo -invece di improvvisarsi costituzionalisti- a chiarire se stanno dalla parte degli studenti che per protestare utilizzano la voce, oppure con quelli che sono pronti ad esercitare la violenza, ai danni anche dei loro colleghi pacifisti”.
Alessio Ercoli, responsabile università della Lega Giovani Piemonte, specifica che “non si tratta di fare processi o sostituirsi ai tribunali, ma di impedire che chi va in università a creare disordini -ostacolando gli studenti che vogliono poter seguire le lezioni o dare gli esami- possa ricevere le borse di studio al pari dei colleghi che in università ci vanno per studiare e se devono protestare lo fanno in modo civile. Chi paventa dubbi di costituzionalità ancora prima di aver letto il bando di Edisu, dimostra poco rispetto per i tecnici al lavoro nella sua compilazione, oppure di voler soltanto fare proclami senza sapere di cosa si stia parlando. Se non stupisce vedere contraria la sinistra, fulminea nel condannare la violenza ma solo se perpetrata da alcuni soggetti, meraviglia invece leggere alcune dichiarazioni del M5S: fino a poco tempo fa giustizialista, ora stampella dei centri sociali, senza più neanche quei pochi valori che una volta simulava”.
“Dopo la mia richiesta in merito, l’Amministrazione risponde alla mia mozione sul tema, approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale il mese scorso e dunque diventata vincolante. I Moderati hanno da subito avanzato la proposta di un rimborso per gli abbonamenti ai mezzi pubblici non utilizzati durante il lockdown”
Buona notizia: dopo il “sì” unanime della Sala Rossa, lo scorso mese, alla mia mozione sul tema, la Sindaca Appendino ha annunciato la distribuzione di appositi voucher che garantiranno sconti sull’acquisto di nuovi abbonamenti GTT per coloro che non li avevano potuti utilizzare lockdown. Questa è dunque la modalità scelta dalla Sindaca per rispondere alla mia richiesta in merito, che l’approvazione della Sala Rossa ha reso vincolante. Coloro che avevano scelto di utilizzare il trasporto pubblico per recarsi al lavoro o a scuola non hanno poi di fatto utilizzato, durante l’emergenza da COVID-19, quanto acquistato. Soprattutto le famiglie numerose hanno dovuto affrontare esborsi importanti. Mi auguro che, come da mia mozione votata dal Consiglio, i voucher annunciati coprano realmente e completamente, per una cifra equivalente, i mesi di abbonamento pagati e non fruiti. Vigilerò affinché tutto si faccia in tempi brevi.
“Questa è la prima occasione che il ministro de Micheli ha per dimostrare che, oltre al piano Colao, la maggioranza ha autonomia di idee e visione. Dunque, liberi subito le risorse per permettere l’intervento sul ponte di Alpignano di Torino che spezza in due la città, crea enormi disagi e perdita di opportunità per una città già in difficoltà, e per i comuni limitrofi.
“Avremmo dovuto votare la costituzione della Commissione di indagine o di inchiesta sull’emergenza Covid-19 perché, come abbiamo più volte ribadito, è fondamentale approfondire i vari aspetti legati all’emergenza COVID.
La Maggioranza, invece, ha anteposto a un tema tanto delicato la richiesta di procedere a esaminare l’istituzione della Commissione Autonomia e, su indicazione dell’Assessore Marrone, il disegno di legge “omnibus”. Per il centrodestra evidentemente non ha grande importanza approfondire questi aspetti sanitari?” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.
Mio Dio come siamo caduti in basso
Mio Dio come siamo caduti in basso. Per il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio la Germania confina con l’Italia. Non ne possiamo più, sfiancati da questa loro ignoranza crassa e devastante. Come faranno a decidere del nostro futuro è la successiva domanda che tragicamente ci facciamo.
Mio padre mi diceva sempre: prima ti laurei e poi fai la rivoluzione. E nelle medie inferiori l’insegnante di applicazione tecniche ci faceva fare il traforo sulle cartine in laminato di legno. In quel modo conoscevamo la geografia nel dettaglio. Per sapere cosa fare bisogna sapere dove siamo.
Non che fossimo grandi studiosi, ma quel minimo studiavamo. Luigi Di Maio venditore di bibite era e venditore di bibite è rimasto. Intanto si palesa Il Chiampa nazionale agli Stati Generali del PD. Nulla dice, ma già il suo silenzio è oggetto di interpretazioni. Splendido individualista con solide basi culturali e solidi rapporti politici e sociali. Un Padre tutelare di questa ammaccata Torino. I pentastellati da par loro sostengono che Torino ha ancora bisogno di loro. Bene, vediamo quanti voti prendono e poi si decide. Personalmente nutro forti dubbi sulla nostalgia dei torinesi per i 5 stelle. Decisamente tutto può succedere e l’ impressione che se il PD fa l’alleanza con Appendino si carica di legna verde.
Febbricitante anche il centro destra. Leghisti e Fratelli d’ Italia bisticciano su tutto. Finita la spinta propulsiva di Salvini orav uole contare solo la Meloni. Con due problemi di fondo. Primo, avere per amici i fasci non le porta bene. Secondo da Aosta, passando per Torino, ed arrivando a Trapani molti suoi esponenti politici sono indagati per rapporti con la criminalità organizzata. Vero che un indizio non è prova di colpevolezza, ma molti indiziati possono fare una prova, magari non sufficiente per una condanna in tribunale, ma sufficiente per farsi qualche domanda politica. Questo centro destra potrebbe approfittare dello sbandamento della sinistra. Ieri ha fatto fa spalla votando Appendino, ora potrebbe giocare in proprio. Difficile se non impossibile trovare un candidato locale. Ma ecco che spunta il nome di Massimo Giletti. Torinese non è ma è pur sempre rampollo della buona borghesia biellese. Poi una grande qualità: piace molto a Matteo Salvini e, per esclusione logica non piace alla Meloni. Le premesse ci sono tutte. Persino Berlusca ricorda al Capitano che non voleva Cirio come candidato. Ma si sa che, ora, è un altra storia.
Classe operaia disperata. Continua l’emorragia di posti di lavoro. Metalmeccanica nel buio profondo. Dall’Ilva all’Embraco continua la disperazione. Arrabbiati gli imprenditori e la
ristorazione con più di 10 dipendenti, quasi certamente lascia a casa qualcuno. Piccoli imprenditori che si lamentano: abbiamo anticipato la cassa e non abbiamo, per ora, visto
niente. E i sindacati? Anche loro molto arrabbiati, ma tanto, tanto impotenti. Avrebbero dovuto cambiare 30 anni fa. Poca cosa i gilet arancioni come è poca cosa Pappalardo che, se ricordo bene, è lo stesso che ha rincorso il nostro deputato di forza Italia Osvaldo Napoli. Voleva arrestarlo in nome del Popolo. Piccoli ducetti avanzano. L’Arma dei Carabinieri precisa che per un anno è stato sospeso dal servizio. Anche dallo stipendio? Non è dato sapere, mentre si sa che è in pensione ed essendo tra carabiniere e deputato sempre a libro paga di noi italiani, fa un po’ di caciara per non pagare dazio. Se dovessi trovare un’ immagine per rendere l’idea di questo insieme direi la lava incandescente e ingestibile che dove arriva distrugge tutto e tutti. Bisognerebbe aspettare che finisca. Poi quando è solidificata uno non sa che farsene. Mi sa che la mia iniziale speranza che il coronavirus fosse una disgrazia da utilizzare per un rilancio complessivo era solo una pura illusione.
Patrizio Tosetto
E’ passato all’unanimità in Consiglio di Circoscrizione 2 l’ordine del giorno presentato dalla lista civica La Piazza su: “Cambio percorso linea 58 per una maggiore fruizione a favore del mercato coperto di Via Don Grioli.”
L’ordine del giorno impegna la Presidente e il Coordinatore competente ad intervenire presso la Sindaca e il Consiglio Comunale per ottenere l’impegno a modificare il tratto oggi percorso dalla linea 58 in corso Cosenza, con un nuovo tragitto che costeggi il mercato coperto di via don Grioli e il vicino poliambulatorio.
Durante l’odierna seduta del Consiglio Regionale, i Consiglieri PD Diego Sarno e Domenico Rossi hanno interrogato la Giunta per conoscere il motivo per il quale il Piemonte non ha ancora ottenuto i finanziamenti del Ministero dell’Istruzione, emanati con il decreto 175 del 2020.
“E’ un finanziamento da oltre 500 milioni destinato alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, nonché alla costruzione di nuove unità: al Piemonte ne sono riservati 34. Si sta facendo tutto il necessario per non perdere questo treno?”.
L’Assessora Chiorino ha garantito, nella sua risposta, che il finanziamento non è a rischio perché le procedure di assegnazione dei fondi proseguono in maniera ordinaria: mancano di fatto i pareri favorevoli di altri enti come Asl e Vigili del Fuoco per procedere con l’assegnazione.
“Questa risposta non può che soddisfarci, la speranza è che alle parole seguano i fatti” commenta Sarno “Si stanno facendo dei passi avanti, come la ratifica dell’accordo Stato-Regioni per la velocizzazione delle procedure relative alla sicurezza degli edifici scolastici, ma, come spesso accade, questa Giunta non ha brillato per celerità: l’accordo è stato firmato a marzo e ratificato solo negli ultimi giorni di maggio”.
“L’operato di Cirio in materia è zoppicante: abbiamo proposto di anticipare i lavori di manutenzione degli edifici in questa sospensione delle attività scolastiche causata dal Covid, ma questi lavori non sono mai partiti. Un primo passo è stato fatto con l’approvazione del nostro OdG della settimana scorsa in materia, ma tanto è ancora da fare” aggiunge Sarno.
“Sono passati ormai diversi anni dai casi di cronaca che, amaramente, ci hanno ricordato come sulla sicurezza degli edifici scolastici non possiamo tergiversare. La data del 22 Novembre 2008, quella del tragico crollo al Liceo Darwin di Rivoli in cui perse la vita Vito Scafidi, sia di monito per tutte le istituzioni pubbliche” commentano i Consiglieri Dem.
“Il nostro impegno su questo tema non verrà meno e per tutta la legislatura saremo di stimolo costante per la Giunta regionale” conclude Rossi.
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni / Una macchia sulla manifestazione antirazzista, scrive “La Stampa”, limitandosi a dare la notizia con una fotografia e due righe di didascalia in cui si dice dell’ imbrattamento dei monumenti e dei muri di Palazzo Civico da parte di alcuni manifestanti: un atto di teppismo che non ha giustificazioni di sorta

Il commissariamento del Regio in Sala Rossa
Da Palazzo Civico / Il prossimo commissariamento del teatro Regio è stato al centro di un dibattito durante la seduta di Consiglio comunale di ieri pomeriggio. Comunicazioni in Aula da parte della Giunta sono state chieste da otto consiglieri di minoranza: Tresso, Artesio, Scanderebech, Morano, Magliano, Pollicino, Curatella e Montalbano.
Per l’esecutivo di Palazzo civico è intervenuta la sindaca Chiara Appendino che ha riepilogato la situazione del teatro: “Confermo quanto detto nelle scorse settimane; non appena l’Ente lirico approverà il Bilancio 2019 si chiederà la nomina di un Commissario ministeriale”. Appendino ha ricordato lo stato precario del bilancio dell’Ente: “Dal 2015 a oggi il teatro ha ricevuto contributi straordinari per dieci milioni di euro, ma il debito accumulato è di circa trenta milioni e il disavanzo strutturale annuo è di 2,5 milioni, fatto quest’ultimo che obbliga a procedere al suo commissariamento. Occorre ricordare che la crisi di liquidità è da anni strutturale.
Il Commissario – ha proseguito la sindaca – dovrà lavorare su quattro punti:
- La ristrutturazione del debito, in quanto la situazione debitoria genera costi economici da indebitamento (interessi passivi) e la conseguente carenza di liquidità non consente il pagamento di fornitori e di artisti;
- La ripatrimonializzazione della Fondazione;
- L’adeguamento della macchina scenica del teatro, per la quale sono previsti 8,5 milioni di investimenti;
- La necessità di riorganizzare la Fondazione per arrivare ad eliminare il disavanzo di gestione annuale.”
La prima cittadina ha concluso l’intervento evidenziando come: “la riorganizzazione non significhi non tutelare i livelli occupazionali; anzi l’impegno va proprio in questa direzione – ha detto – compresi i contratti a tempo determinato sui quali l’attenzione è massima. L’obiettivo è soltanto uno: la messa in sicurezza del teatro.”
All’intervento della sindaca sono seguite le dichiarazioni dei consiglieri comunali:
Aldo Curatella (Misto di Minoranza): Avevamo presentato richiesta di comunicazioni il 28 maggio, alla notizia dell’avvio delle indagini, per capirne l’impatto sul Teatro Regio. La richiesta di commissariamento ci ha lasciato basiti, dati i positivi risultati economici annunciati solo pochi mesi prima. Come si è arrivati a questa situazione? Che impatto hanno avuto le scelte di Graziosi e come ha vigilato la Città? Temiamo che alla fine a pagare saranno i lavoratori…
Francesco Tresso (Lista Civica per Torino): La situazione è preoccupante, anche per l’immagine della Città. Mi sembra si siano verificati episodi poco cristallini, che rischiano di disincentivare gli investimenti dei privati sul teatro. Preoccupa anche la situazione occupazionale, in particolare dei lavoratori precari. Il piano di sviluppo di Schwarz è stato attuato? Mi sembra ci sia molta improvvisazione. La scelta delle persone, Sindaca, è stata infelice. Serve una politica più forte.
Viviana Ferrero (M5S): Il Regio è un patrimonio non solo cittadino, ma italiano, riconosciuto in innumerevoli sedi. Vorrei ci fosse ancora un’interlocuzione con il Teatro e con i lavoratori per evitare il commissariamento. Chiediamo risorse al Governo.
Fabrizio Ricca (Lega Nord): Salvaguardiamo i posti di lavoro! Al di là della questione del commissariamento, dobbiamo tutelare i lavoratori: facciamo in modo che non debbano pagare loro questa situazione. Tutte le forze politiche, insieme, provino ad avviare un’interlocuzione con il Ministro Franceschini per evitare tagli agli stipendi e per non lasciare a casa i 60/70 precari del Regio.
Daniela Albano (M5S): Mi unisco alle preoccupazioni relative al commissariamento e lancio un appello per salvaguardare le eccellenze artistiche del Teatro Regio.
Marina Pollicino (Con.Ci.): Un’amministrazione accorta avrebbe dovuto intravedere i rischi di un andazzo simile. In questi anni ci è sempre stato detto che avevamo un management di prim’ordine e ora si va al commissariamento, a spese dei lavoratori. La sindaca potrà inserire nell’elenco delle battaglie perse, oltre al Tav, anche il Teatro Regio.
Eleonora Artesio (Torino in Comune): La manifestazione di lunedì scorso degli operatori del Teatro Regio evidenziava un’aspettativa riguardo al ruolo del Consiglio Comunale nella vicenda, auspicando un incontro in Commissione Cultura. Erano note le difficoltà strutturali e negli investimenti del Teatro, ma non è chiara la modalità con cui si è arrivati alla scelta politica del commissariamento. Non è una questione esclusivamente finanziaria.
Chiara Foglietta (PD): Sindaca, lei presiede da quattro anni la fondazione e se andava tutto bene quando c’era Graziosi, come mai ora è tutto opaco? Come mai invoca il commissariamento? Sono contenta che anche consiglieri della maggioranza abbiano chiesto di stoppare il commissariamento. Sono preoccupata per un possibile declassamento del teatro e per il mantenimento dei livelli occupazionali.
Massimo Giovara (M5S): Con rammarico e delusione vedo che ora tutti sono esperti di teatro. Invito a leggere un articolo della Gabanelli che racconta i problemi della lirica italiana. Questa maggioranza ha presentato una mozione di 15 pagine per far salire il Regio ai livelli della Scala di Milano e in Commissione abbiamo lavorato per tutelare lavoratori e lavoratrici della cultura. Prima di strumentalizzare la vicenda, occupiamoci insieme di tutelare i lavoratori e garantire un futuro al Regio.
Lorenza Patriarca (PD): Nelle audizioni di Schwarz questa situazione drammatica non è mai emersa. Chi governa la Città deve prendersi le proprie responsabilità, senza scaricarle sempre sulle Amministrazioni precedenti. Il Teatro Regio è un ente lirico di eccellenza, è un simbolo della Città e dobbiamo fare tutto il possibile per evitare il commissariamento.
In fase di replica la sindaca Appendino ha ribadito le difficoltà del teatro lirico torinese: “Il Regio non sta in piedi, lo ripeto. Vi sono difficoltà economiche e finanziarie strutturali, e se potessi tornare indietro avrei commissariato il teatro già da tempo. Il Commissariamento è stata una scelta difficile, ma è l’unica strada percorribile per rilanciarlo affinché possa tornare ad essere una struttura finanziariamente sana.”