FRECCIATE “Abbiamo avuto delle difficoltà, è innegabile, ma sono anche molto soddisfatta di alcuni risultati che abbiamo raggiunto”, sottolinea in una intervista all’ANSA la prima cittadina del Movimento 5 Stelle.
L’arciere
L’arciere
La Consulta si pronuncerà, la prossima settimana, sull’adeguatezza o meno dell’importo e sui requisiti anagrafici per la concessione delle pensioni per l’invalidità totale.
Il ricorso per incostituzionalità della cifra della pensione di invalidità, presentato da un giudice di Torino il cui coraggio ci commuove e ci conforta, fa emergere nella loro gravità due questioni. La prima è una questione assoluta: la soglia di sussistenza è indicata dall’Istat in almeno 560 euro mensili ed è dunque assurdo ipotizzare che una persona maggiorenne con inabilità assoluta al lavoro possa sopravvivere con la metà della somma. La seconda è una questione relativa: al compimento del 67esimo anno di età da parte del titolare della pensione, quest’ultima è convertita in assegno sociale, pari a 460 euro per 13 mensilità; una disparità priva di senso e di logica (vista la sostanziale e riconosciuta assimilabilità dei due benefici), che penalizza arbitrariamente chi non ha ancora raggiunto tale soglia anagrafica. Auspico che la politica non debba più attendere una sentenza della Corte Costituzionale per farsi carico di queste iniquità e di queste discriminazioni. Porterò la questione in Consiglio Regionale: dalla nostra Regione parta un segnale forte. Mi farò portavoce perché la Regione Piemonte chieda al Governo una riforma di questo Istituto, che non è più né equo né umano.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.
La settimana scorsa i mezzi d’informazione hanno dedicato grande spazio alla questione della vendita dell’Italia all’Egitto di navi da guerra e di come tale operazione avrebbe influito sul “caso Regeni”. Non intendiamo entrare nella polemica, ma solamente partire da quella per porvi una semplice domanda: concretamente, ogni giorno, la Città di Torino come ricorda che il “caso Regeni” non è chiuso e che è aperto anche il caso di Patrick Zaki? La risposta dalla domanda è rappresentata da uno striminzito striscione sepolto sotto altri striscioni al balcone dell’ex Tribunale di Via Corte d’Appello n. 16, peraltro sede dell’Assessorato ai Diritti del Comune di Torino. Cio’ è vergognoso. Non si può discettare di grandi principi, di grandi ideali, di verità e giustizia, non si può alzare il dito contro Al Sisi, se poi non si è conseguenti anche nelle piccole cose concrete, che testimoniano, però, in modo inequivocabile se quelle dissertazioni hanno radici solide o si reggono sul nulla.
La nostra richiesta è molto semplice: la Città di Torino deve disseppellire lo striscione per Giulio Regeni e appenderlo nuovamente dove era stato collocato all’inizio, al balcone del Municipio. E deve farlo in modo pubblico, con un evento aperto alla cittadinanza, per porre pubblicamente anche il problema di Patrick Zaki, dal 7 febbraio scorso in stato di “detenzione preventiva” in Egitto. E magari per ricordare anche Sarah Hegazi, l’attivista egiziana Lgbt suicida in Canada, arrestata tre anni fa al Cairo per avere semplicemente sventolato la bandiera arcobaleno Lgbt, poi torturata e violentata in carcere.
Mercoledì 24 giugno la Città di Torino festeggia il suo patrono. Sarebbe bello se i cittadini di Torino potessero scendere in strada, venire sotto il Municipio, per celebrare quella festa anche in modo laico, ricordando quanto sono e siamo fortunati a vivere nell’Europa dei diritti e delle libertà civili, ricordando Giulio Regeni, Patrick Zaki, Sarah Hegazi e i tanti a cui è negato, in Egitto ma non solo, il diritto di scendere in piazza, di sventolare una bandiera, di disporre liberamente del proprio corpo. Ci sono ancora i tempi per organizzare quell’evento. Basta volerlo.
Patrizia De Grazia e Daniele Degiorgis (coordinatori Associazione radicale Adelaide Aglietta)
“Ho interrogato l’Assessora alla Cultura Poggio per sapere quando la Regione Piemonte intenda consentire la ripresa delle attività musicali, coristiche e bandistiche, approvando i relativi protocolli di sicurezza per la ripartenza del settore” dichiara il Vicepresidente della Commissione Cultura del Consiglio regionale Daniele Valle (Pd).
“In Piemonte – spiega Daniele Valle – l’associazionismo musicale è molto diffuso e conta un numero rilevante di associati che, a causa della pandemia del Covid-19, hanno dovuto sospendere l’attività e riorganizzarsi attraverso modalità didattiche e esercitazioni a distanza che, tuttavia, rappresentano soltanto un’alternativa parziale e temporanea all’attività in presenza. E’ fondamentale, quindi, programmare, tempestivamente una ripartenza delle attività musicali, coristiche e bandistiche, prevedere idonee misure di sicurezza e mettere le Associazioni nelle condizioni di poterle attuare. Si deve, quindi, agire tempestivamente perché soltanto scrivendo fin da subito regole chiare si potrà consentire a questo settore di ripartire intorno al mese di settembre”.
“L’Assessora Poggio, nella sua risposta, ha affermato che le linee guida per le attività musicali riguarderanno la distanza interpersonale di 1,5 m, dispositivi per una corretta igiene degli strumenti, specifiche disposizioni per salire e scendere dal palco e un controllo delle distanze con il pubblico. E’, inoltre, stato specificato che le prove sono ammesse, rispettando le distanze interpersonali. Vigilerò affinché i protocolli vengano applicati al più presto e le associazioni possano prepararsi ad affrontare la prossima stagione” conclude Valle.
L’arciere
L’arciere
Introducendo inoltre sanzioni amministrative accessorie per chi maltratta o uccide animali. La legge ha il nome di “Angelo”, in ricordo del cane torturato e ucciso a Cosenza nel 2016.
“La proposta di legge di iniziativa popolare è figlia delle grandi richieste di gran parte degli italiani – dice Cristiano Ceriello, segretario del Partito – siamo stanchi di non avere giustizia. Chi si macchia di questi crimini è un pericolo per gli animali e la società tutta”
La proposta di legge è stata presentata ieri in cassazione.
Visto che l’assessore Icardi non ha affrontato la questione dell’ospedale unico dell’ASLTO5, presenterò un Question Time specifico per chiedere che si faccia chiarezza su questo progetto”
“Il Parco della Salute, della Scienza e dell’Innovazione, pur costituendo un’infrastruttura strategica per il Piemonte ed una grande opportunità urbanistica per Torino, si trova ancora alla casella di partenza. La conferma l’ha data l’assessore alla Sanità Luigi Icardi rispondendo al mio Question Time in cui chiedevo conto sullo stato di avanzamento dei lavori di bonifica dell’area ex Fiat Avio. Infatti, deve ancora essere predisposto il bando per la gara per l’affidamento della progettazione e della direzione dei lavori di bonifica. Quindi serve tempo per la gara, poi tempo per il progetto, poi tempo per individuare la ditta incaricata per la bonifica, poi tempo per la bonifica medesima. Tempo che passa come non fosse bastato il tepo fin qui sprecato.Siamo tutti consapevoli che l’emergenza sanitaria di questi mesi ha bloccato tutto ma non può costituire un alibi: l’edilizia sanitaria, il PSRI di Torino e gli altri nuovi ospedali, non possono sparire dal radar del dibattito pubblico ma devono tornare ad essere una delle priorità dell’agenda politica”. Lo dichiara il vice Presidente del Consiglio regionale Mauro Salizzoni, a margine del dibattito in Consiglio regionale sullo stato di avanzamento della bonifica del sito dove dovrà essere realizzato il Parco della Salute. “Dobbiamo ancora una volta ribadire che non stiamo parlando semplicemente di un nuovo ospedale, una sorta di Molinette 2, ma di una struttura sanitaria che concentrerà le alte complessità e dove si farà ricerca medica e tecnologica–prosegue il vice Presidente del Consiglio regionale Mauro Salizzoni -e mi aspettavo che l’assessore Icardi approfittasse di questo mio Question Time anche per aggiornarci sullo stato del dialogo competitivo, se è ancora interrotto o se è ripreso. E per darci notizie sul nuovo ospedale unico dell’ASLTO5, di cui nulla sappiamo, né se si voglia riaprire la discussione sul sito, né se si voglia accogliere la disponibilità all’investimento da parte dell’Inail. Vista la ritrosia dell’assessore ad affrontare il tema, ripresenterò un Question Time per chiedere che venga fatta chiarezza su questo progetto”.
Mauro SALIZZONI, vice presidente Consiglio Regionale del Piemonte
Sono saliti a 1.942 – nel giro di una manciata di ore – gli emendamenti al provvedimento sulla semplificazione, ovvero il Disegno di legge 83, “Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2020”.
Un record nel record, se si pensa che già ieri mattina in apertura di seduta, presieduta da Stefano Allasia, gli emendamenti depositati erano quasi 1.350, il numero più alto nei cinquant’anni di storia dell’Assemblea legislativa piemontese. Il gruppo Luv ne ha presentati un migliaio, circa ottocento il M5s e una novantina il Pd. Alcuni emendamenti sono poi della Giunta.
Nella seduta pomeridiana, dopo il respingimento da parte della maggioranza di una serie di questioni preliminari e pregiudiziali alla discussione del provvedimento, poste dalle forze di opposizione, l’esame dell’articolato è entrato nel vivo con la presentazione degli emendamenti all’articolo 1, proposti – oltre che dalla Giunta regionale – dal Pd (primo firmatario Maurizio Marello) e dal M5s (prima firmataria Francesca Frediani).
La discussione sul provvedimento proseguirà nelle sedute del Consiglio già convocate oggi e giovedì.