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Gallo (Pd): “Condanna per le violenze. Tav fondamentale”

“Ancora una volta si è verificato un episodio molto grave in Val di Susa.

Il Gruppo del Partito Democratico condanna con fermezza questi comportamenti inqualificabili e violenti e esprime tutta la propria solidarietà alle forze dell’ordine attaccate.

La Tav è un’opera fondamentale che deve essere realizzata per il rilancio dei nostri territori e del nostro Paese” afferma il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

Ruffino (Fi): “I No Tav continuano a farsi sentire con metodi violenti”

I No Tav continuano a farsi sentire in Val di Susa con metodi violenti

Si sono cimentati contro i cancelli del cantiere della Torino Lione e con un corteo da cui sono partite pietre e artifizi pirotecnici indirizzati alle forze dell’ordine. Questi signori si oppongono alla realizzazione della Tav sbagliando nel metodo e nel merito.

Si può manifestare il proprio dissenso anche in forme più civili, senza ricorrere necessariamente alla violenza”. Lo afferma, in una nota Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia eletta nel collegio uninominale Val di Susa. “Sbagliato è pensare di tenere al proprio paese non rendendosi conto se ci si oppone all’alta velocità si condanna l’Italia verso quella decrescita felice che di felice non ha nulla se non la perdita di posti di lavoro. Non avere infrastrutture all’avanguardia significa voler restare fanalino di coda in Ue. In un momento di grave crisi economica sarebbe bello vedere il paese pieno di cantieri, gente al lavoro. Le infrastrutture e la Tav in particolare devono essere la priorità per il governo che ha il dovere di tentare di risollevare I’Italia dalla crisi. Con i “no” al futuro, al progresso non si ottiene nulla”, conclude.

Giachino: “La nuova Ztl? Una mia proposta del 1991”

“Nuova proposta ZTL di APPENDINO e LA PIETRA riprende il modello OSLO che io proposi al Comune di Torino”

Sono lieto che dopo aver sbattuto contro il muro dei commercianti torinesi su una ipotesi di ZTL che avrebbe ancor più depresso la economia torinese di quanto non lo sia già e avrebbe messo in difficoltà il commercio torinese che da anni vive e paga il declino della economia cittadina, rilevo con piacere la nuova proposta di ZTL con pagamento a tempo consumato che riprende il modello OSLO che io proposi alla Città di Torino nel 1991 come può testimoniare un servizio molto documentato di Barbara BECCARIA della Agenzia ANSA. Ovviamente saranno determinanti orari e prezzi ma questa ipotesi coniuga meglio fruizione della Città e mobilità Urbana.
Mino Giachino
SìTav SìLavoro

“Duminica 19 ëd luj, a l’è festa nassional an Piemont”

Ci scrive la Segreteria dei Liberi Elettori Piemonte: “Doman, duminica 19 ëd luj, a l’è festa nassional an Piemont”

Aj 19 ëd luj 1747 a l’avìa avù leu su al Còl dl’Assièta, na bataja bin sagnosa antra le armeje àustro-piemontèise e cole franch-ëspagneule.
Ij fransèis ch’a j’ero tanti ‘d pì che noi, a l’avìo atacasse ‘nsima a coj brich.
La situassion a smijava dësperà; an rivandje nen a rege ‘l furor dij nimis, l’ëstat magior a l’avìa dait l’ordin al cont San Sebastian ëd batse an artreta. A l’era staita memorabil la reassion dël cont, che për bin 3 vòte a l’avìa dësubidì a j’ordin dij superior, an replicandje an piemontèis, con cola frase, ancor ancheuj, carìa d’efet e ‘d sugestion: “nojautri da si i bogioma nen… an facia ai nimis i voltoma pa le spale’.
Parej chiel e so òmi a j’ero rëstà lì an prima linia, oponend n’arzistensa gorëgna ch’a l’avìa obligà ij nimis a chité l’atach.
Cola vitòria a l’ha arpresentà për ël Piemont un dij moment pì àut ëd soa libertà e ‘d cossiensa nassional piemontèisa. Con cola vitòria i l’avìo gità le bas për la formassion dël Piemont modern.
Për selebré l’aniversari ‘d cost epich conflit minca ann a l’ha leu an sij brich ëd l’Assièta la festa dël Piemont. Sa festa-sì a l’è staita vaire vòte contestà, dzoratut ant ij darié agn, për so taj ‘iper-italianista’, tutafait avuls a sto event istòrich ch’a l’è pre-unitari e a rësguarda mach ël Piemont e soa sovranità.
St’ann-sì ciajrament la festa a l’ha faran nen, an càusa a la crisi sanitaria motbin frosa ch’a l’ha boversà ‘l Piemont e tut ël mond, sia da na mira emotiva che econòmica. Ma l’è n’ann particolar ëdcò përchè a capita l’arcorensa dij 50 agn da l’istitussion dla Region e 15 da l’aprovassion dl’ëstatut regional.
A l’è giusta për sòn che Liberi Elettori Piemonte a propon l’inissiativa: “Mi i espon-o me drapò/Io espongo la mia bandiera”, anvidand tuti ij sitadin dël Piemont a pendì ‘ns ël pogieul o fòra da la fnestra ‘l drapò istòrich dël Piemont, un dij simboj pì antich e identitari ‘d nòsta comunità. Un cit gest ma amportant, për esprimi ‘d solidarietà e àuzinansa a le famije piemontèise ch’a l’han avù ‘d deul o ch’a l’han perdù ‘l travaj.
A sarà ‘dcò na manera pr’arcordé che nòstr Piemont a l’è pa mach un gris organism ministrativ ch’a-j manda giù a Roma nòste arsorse fiscaj, nonpà na comunità identitaria, un pòpol, che istoricament a l’è sempe sentusse diferent sia da l’odià e amà Fransa sia da j’ëstaterej italian pre-unitari

 

Domani, domenica 19 luglio, è festa nazionale in Piemonte.

Il 19 luglio 1747 infatti si svolgeva presso il colle dell’Assietta una sanguinosa battaglia tra le truppe austro-piemontesi e quelle franco-spagnole.
Le truppe francesi, numericamente assai superiori, ci attaccarono su quelle alture.
La situazione sembrava disperata; non riuscendo a contenere l’impeto dei nemici, lo stato maggiore ordinò
al conte San Sebastian di abbandonare la Testa dell’Assietta e di ripiegare su posizioni più favorevoli.
Memorabile fu la reazione del conte, che per ben 3 volte disobbedì agli ordini, replicandogli in piemontese
con quella frase , ancora oggi, carica di effetto e suggestione: “nojautri da si i bogioma nen… an facia ai
nimis i voltoma pa le spale’
I suoi uomini rimasero pertanto in prima linea opponendo una strenua resistenza che costrinse gli
attaccanti alla capitolazione.
Quella vittoria rappresentò per il Piemonte uno dei momenti più alti di libertà e di coscienza nazionale
piemontese. Con quella vittoria si gettarono le basi per la formazione del Piemonte moderno.
Per celebrare l’anniversario dell’epico scontro ogni anno si svolge sulle alture dell’Assietta la ‘Festa del
Piemonte’. La festa è stata spesso contestata soprattutto negli ultimi anni per il suo taglio ‘iper-italianista’,
assolutamente avulso a questo evento storico, pre-unitario, che riguarda unicamente il Piemonte e la sua
sovranità.
Quest’anno chiaramente la festa non si terrà, causa la pesante crisi sanitaria in corso,
che ha sconvolto il Piemonte e tutto il mondo, sia dal punto di vista emotivo che economico. Ma è un anno
particolare anche perché ricorre il 50 esimo anniversario dell’istituzione della Regione, e il 15esimo
dall’approvazione dello statuto regionale.
Per tutte queste ragioni Liberi Elettori Piemonte propone l’iniziativa: “Io espongo la mia bandiera/ Mi i espon-o me drapò”,
esortando tutti i cittadini del Piemonte ad appendere sul proprio balcone o fuori dalla finestra il drapò
storico del Piemont, uno dei simboli più ancestrali e identitari della nostra comunità.
Un piccolo grande gesto, un modo per esprimere solidarietà e vicinanza alle famiglie piemontesi che hanno
vissuto dei lutti o hanno perso il lavoro.
Ma sarà altresì un modo per ricordare che il nostro Piemont non è solo un grigio ente amministrativo che
invia le nostre risorse fiscali a Roma, ma una comunità identitaria, un popolo che storicamente si è sempre
sentito diverso sia dall’odiosamata Francia sia dal mosaico degli staterelli italiani preunitari

La Segreteria dei Liberi Elettori Piemonte

Ghigo e Chiamparino: il ritorno?

Mimmo Caretta e Paolo Furia viaggiano oramai in coppia. Obiettivo: trovare il candidato idoneo per Torino.

La città è oramai all’ultimo posto su tutto e su tutti. Non sono sufficienti il professore Saracco (rettore del Politecnico) e Mauro Salizzoni. Forse ci vuole di più. Durissima risalire la china con il dilemma tra esperienza  ed ardori dei neofiti. Per ora una sola certezza: mai e poi mai con i cinquestelle, almeno a Torino.

Appuntamento il 20 e 21 alle elezioni amministrative. Con anche lì, poche certezze come la liquefazione dei pentastellati. Non mi pare che sulla vicenda di autostrade abbiano fatto una bella figura. Da spacchiamo tutto a va bene l’accordo con Benetton. Un modo per uscirne ci doveva pur essere. Se son rose fioriranno. Altro, almeno per ora non è dato dire. Qualche turbolenza giudiziaria per Matteo Salvini arriva da Milano. Lui non se cura: una in più, una in meno che volete che faccia. Dagli Urali al Mediterraneo, passando per Ungheria e Polonia. Nel Mediterraneo si continua a morire ed è scontro aperto tra onlus e governanti europei, con Trump sempre più alticcio. Tutti alla ricerca del nemico da abbattere, proprio non ci siamo. Zingaretti aveva promesso che sull’inmigrazionse qualcosa sarebbe cambiato in Italia come in Europa. Per ora nulla. Eppure …. non si può avere tutto dalla vita, ma almeno non dare più soldi alla Libia, mi sembra opportuno, tanto nulla cambia. Troppo presi dal coronavirus, con l’Europa non ci si capisce proprio su nulla. Fratelli d’Italia sprona Matteo Salvini nel decidere. Vero che il nome del candidato di Torino spetta a te, però datti una mossa. Matteuccio è indaffarato in altro. In un anno, perlomeno nei sondaggi, ha perso il 12 % e la Meloni acquistato il 9 % o più. Parliamoci chiaro: un motivo ci sarà. Poi anche a Destra c’ è assemblaggio per le candidature. Non come a sinistra, lì continuano ad essere campioni di confusione, ma anche a destra non scherzano. Sornione Enzo Ghigo: ho avuto molto da questa città, magari mi sacrifico e se mi propongono, accetto. Del resto ha fatto bene il presidente di Regione e, a detta di tutti, può essere un buon sindaco. Un usato sicuro, indubbiamente. Con Chiaretta scelta per la sua giovane età ed inesperienza, il disastro è sotto gli occhi di tutti. Ma anche il Chiampa aspetta sornione. Se sono rose fioriranno, del resto non è colpa mia se non trovano la quadra, ed io sono sempre pronto. Ottimo ciclista Ghigo ed ottimo fondista il Chiampa. Tutti e due, ancora, in splendida forma. Ma non sembra di tornare indietro di vent’anni? Rispondo senza esitazioni: magari fosse vero.

Patrizio Tosetto

Appalti pulizie Inps, Costanzo (M5S): “No ai giochi al ribasso”

“Abbiamo seguito a lungo le travagliate vicende dei lavoratori Manital, l’azienda di servizi alle imprese che per mesi non ha corrisposto gli stipendi ai propri dipendenti in Piemonte e in tutt’Italia – afferma la deputata piemontese Jessica Costanzo, membro della Commissione Lavoro – La vicenda ha avuto il suo triste epilogo lo scorso febbraio, quando il Tribunale di Torino ha dichiarato lo stato d’insolvenza dell’azienda, ponendo fine a un’agonia ormai insopportabile ma lasciando aperte tutte le questioni di insolvenza nei confronti dei lavoratori”.
“Speravamo – dichiara Costanzo – che la situazione per le lavoratrici e i lavoratori potesse finalmente migliorare, e invece apprendiamo che le cooperative subentranti nell’appalto per le pulizie di INPS Regione Piemonte hanno iniziato la solita trafila: gara vinta al ribasso, taglio delle ore fino al 40%. Insomma, il classico gioco al risparmio sulla pelle dei lavoratori”.
“Così – aggiunge Costanzo – 75 lavoratrici si sono viste ridurre le ore lavorative con adeguamento al ribasso delle buste paga. Questa situazione non è accettabile e abbiamo messo al corrente il Ministero del Lavoro con un’interrogazione parlamentare che ci auguriamo venga discussa presto”.
“Nelle prossime settimane – conclude Costanzo – avvieremo le audizioni in Commissione per la mia proposta di legge per il contrasto delle finte cooperative. Qualora venisse approvata, situazioni simili non potranno più presentarsi”.

Bonus Cultura, Grimaldi (LUV): “Finalmente le prime risposte, ma ancora troppi esclusi”

“Chi aveva già sostenuto le spese per eventi annullati dal lockdown, chi non ha festival in convenzione con il pubblico, e chi dovrebbe fare lavori di adeguamento a strutture pubbliche seppur in gestione”.

“Finalmente la Giunta risponde alle sollecitazioni del mondo della cultura e alle nostre numerose interrogazioni – commenta Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali verdi in regione – tuttavia vi sono almeno tre mancanze che occorre sanare”.

“Tra le modalità e i criteri per l’assegnazione dei sostegni economici in ambito culturale – commenta Grimaldi –, passare da ‘finanziare il progetto al soggetto’ pone un grande problema per tutte le associazioni che hanno dovuto annullare eventi previsti nel primo semestre dell’anno, e per i quali avevano già sostenuto parte delle spese: si pensi, ad esempio alla comunicazione o ai cachet degli artisti”.

“Inoltre – prosegue Grimaldi –, l’Assessora alla Cultura crea un pericoloso precedente riguardo le convenzioni con il pubblico: l’idea della Giunta di limitare in modo significativo i rapporti in convenzione con soggetti culturali di diritto privato che non vedono la partecipazione diretta o il controllo da parte della Regione Piemonte, avrà serie ripercussioni sui grandi festival e sulle importanti iniziative piemontesi che lavorano nella nostra Regione e che, nonostante la loro storia sia iniziata accedendo a fondi pubblici e in convenzione, negli anni hanno saputo emanciparsi grazie alla bigliettazione e alle sponsorizzazioni dei privati. Queste realtà – secondo i criteri annunciati dalla Giunta questo pomeriggio – non potranno in nessun modo accedere al Bonus cultura. Sembra che questo sia l’unico settore in cui Cirio e la Lega professino lo statalismo economico”.

“Credo inoltre che sia stia perdendo una grande occasione – conclude Grimaldi – : abbiamo provato ad emendare tutte le norme presentate dalla Giunta e ribadisco ancora l’assoluta necessità di finanziare il fondo per la messa in sicurezza dei luoghi dello spettacolo e della cultura destinato alle amministrazioni locali: Occorre intervenire sulle sedi dei centri culturali e dello spettacolo e se non lo facciamo quest’anno, con gli spazi che sono stati, e saranno ancora, forzatamente chiusi e inaccessibili al pubblico, non riusciremo più a farlo”.

Vendite benefiche orafi Valenza, Pettazzi (Lega): “Si faccia chiarezza”

“Al fine di scongiurare speculazioni”
DAL PIEMONTE / VALENZA  «In un momento così delicato e di forte criticità per tutto il settore orafo valenzano non vorrei ci fosse qualcuno che, sfruttando la congiuntura, speculasse». Commenta così l’on. Lino Pettazzi, deputato della Lega, un’iniziativa promossa sui social e che ha come protagoniste le aziende orafe di Valenza.
«Nei giorni scorsi – spiega Pettazzi – sul suo profilo Instagram, l’attrice Giulia De Lellis ha promosso la vendita di una linea di braccialetti della “Different Class Jewelry”, azienda con sede a Milano, il cui ricavato, secondo le parole della stessa De Lellis, “sarà devoluto per sostenere la ripartenza degli artigiani dei gioielli”. Tutto questo, al momento, fa sorgere alcune perplessità: i prodotti pubblicizzati, non sembrano essere di gioielleria ma, piuttosto, di bigiotteria; ma, soprattutto, ad oggi, non risulta che alcun orafo di Valenza sia stato destinatario di tali somme benefiche. La viva speranza è quella che lo possano essere in seguito, anche se nemmeno mi risulta che siano state coinvolte le associazioni di categoria alle quali molte aziende sono iscritte, soprattutto le più piccole e più bisognose in questa delicata fase».
«Se da un lato si riscontra un encomiabile gesto di solidarietà per chi ha subito danni immensi dettati dalla forte crisi in atto per tutto il settore, dall’altro lato auspico che venga fatta chiarezza quanto prima – conclude Pettazzi – Se ci saranno gli estremi per un’azione penale, sarà la Procura della Repubblica a stabilirlo, ma quello che è accaduto è da chiarire e, se fossimo di fronte a speculazione, sarebbe eticamente grave. Cito ancora l’attrice che nel suo video afferma: “Tutti gli orafi di valenza sono fortemente in crisi, stanno accusando davvero tanto la problematica, non stanno in una situazione semplice”. Questo è sacrosantamente vero. E proprio perché è vero, è auspicabile che si faccia luce e che vengano offerte risposte in merito a un’operazione che potenzialmente potrebbe sembrare a vantaggio in una sola direzione».

Magliano (Moderati): “400 Circoli non riescono ad accedere al bonus”

“Ennesimo schiaffo al Terzo Settore”

Gravissimo che queste realtà ricreative, pur avendone diritto, non possano accedere ai fondi: mi auguro che alla base non ci sia una precisa scelta politica ai danni di una delle ultime reti di coesione sociale della nostra Regione. Chiedo l’immediata erogazione del dovuto: non facciamo perdere ulteriore tempo a queste realtà del nostro territorio.

Dopo l’emendamento votato in Consiglio Regionale per sostenere economicamente anche queste realtà, la doccia fredda: per 400 circoli ricreativi con servizio di ristorazione del nostro territorio accedere al bonus regionale a sostegno della ripresa delle attività è al momento, di fatto, impedito.

Una beffa inaccettabile nei confronti di mondi che, nei mesi di quarantena, si sono messi a disposizione e hanno compiuto sforzi incredibili per sostenere i soggetti più fragili del nostro tessuto sociale. La Giunta Cirio intervenga immediatamente per risolvere questa criticità. Mi auguro davvero che il problema non sia l’esito di un pregiudizio o di una scelta politica. L’associazionismo è una delle ultime reti di coesione sociale nella nostra regione e, in molte zone, uno degli ultimi punti di riferimento culturali e aggregativi rimasti. Anche la liquidità garantita dal bonus può fare, per molti circoli, la differenza tra la definitiva chiusura o la ripresa a pieno ritmo. Sottoscrivo l’appello del Forum del Terzo Settore del Piemonte, che chiede la proroga dei termini e indicazioni chiare e urgenti sulla procedura da seguire. L’erogazione del dovuto sia rapida: non facciamo perdere altro tempo a questi 400 circoli.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.