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Magliano: “Il fallimento di Appendino sul tema della disabilità è totale”


Tre anni per dotarsi di un Disability Manager, mesi e mesi per mettere a sua disposizione un ufficio e una struttura, casi su casi nei quali, invece di coinvolgerlo, l’Amministrazione l’ha scavalcato o escluso.

Due esempi tra tutti: il suo mancato coinvolgimento nella redazione del nuovo bando di gara per il Servizio di Trasporto Comunale per Persone con Disabilità (Lepore ha appreso la notizia dai giornali) e nella stesura del cronoprogramma relativo all’abbattimento delle barriere architettoniche (tema sul quale non si registrano passi avanti da due anni a questa parte). Non stupisce, date le premesse, che Torino continui a essere una città nella quale il diritto alla mobilità e il diritto allo studio per le persone con disabilità non sono garantiti, nella quale le barriere architettoniche non vengono abbattute, nella quale neppure le sedute del Consiglio Comunale sono sottotitolate e tradotte in LIS. Il mandato di Lepore è scaduto il 20 giugno: ora la Città resterà di nuovo per mesi senza un Disability Manager, perché il nuovo bando non è stato predisposto per tempo. Avevamo l’occasione di avere a nostra disposizione un Disability Manager come Lepore – che ringrazio sentitamente per la professionalità, la capacità e la dedizione gratuitamente profuse e che ha fatto un lavoro semplicemente straordinario nonostante tutte le difficoltà – e questa Giunta l’ha sfruttata malissimo.

Occasione sprecata. Il Disability Manager c’era, ma la Giunta ha fatto il più delle volte come se non esistesse. Clamoroso un esempio tra tutti: il mancato coinvolgimento dell’Avvocato Lepore in fase di stesura del capitolato di gara per il Servizio di Trasporto per Persone con Disabilità. “Ho appreso la notizia dai giornali” denuncia lo stesso Lepore in Commissione. Come se l’attuale gestione del Servizio non facesse registrare continuamente mezzi non sufficienti per numero e affidabilità, disservizi, corse saltate o in ritardo e tutti gli altri problemi che abbiamo visto in questi anni. Come se il parere del Disability Manager, sul tema, non servisse. Anche sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche, come lo stesso Lepore ha denunciato, non un passo avanti è stato fatto in due anni: mancano le risorse e manca il personale. Eppure, nella stesura del cronoprogramma per i prossimi abbattimenti, il Disability Manager non è stato coinvolto: idem come sopra.

Servivano tempestività e continuità, abbiamo avuto lentezza e interruzioni: per identificare questa figura la Giunta ci ha messo tre anni, per dotarla dei mezzi per lavorare con efficacia mesi, poi l’ha coinvolta a singhiozzo. E adesso che il mandato di Lepore è terminato (senza che nel frattempo, peraltro, si sia trovato il modo di garantirgli rimborsi: in pratica, per servire la Città Lepore ha speso di tasca propria), staremo altri mesi senza Disability Manager.

Con queste premesse, che i problemi siano ancora tantissimi è una conseguenza quasi naturale. La sostanziale assenza di sanzioni ai danni di chi utilizza incautamente o abbandona in maniera non consona biciclette e monopattini in affitto rende ancora questi mezzi un pericolo e un intralcio per le persone con disabilità. Mancano ancora i sottotitoli (nonché la traduzione in Lingua dei Segni) per le sedute del Consiglio Comunale. Sul fronte delle 75 assunzioni promesse di persone con disabilità, siamo fermi al 10% dell’obiettivo.

Ringrazio sentitamente l’Avvocato Lepore per il lavoro svolto in questo biennio: un lavoro semplicemente straordinario, portato avanti sottraendo gratuitamente tempo e risorse alla propria professione, alla propria famiglia, nonostante tutte le difficoltà e nonostante una politica troppo spesso sorda o non collaborativa.

Anche sul fronte dei diritti delle persone con disabilità, ci auguriamo davvero in una prossima Amministrazione migliore di questa.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale di Torino.

Tagli servizi, Pd: “Asl To3, la Regione intervenga!”

LE RICHIESTE DI SCHILLACI – BECCARIA – VALLE (PD)

“La scelta della Direzione Aziendale dell’Asl To3 di ripartire con i servizi sanitari della fase post Covid senza ripristinare i punti di primo intervento si tradurrà in una riduzione delle prestazioni ai cittadini che non potrà essere compensata dalla nascita del pad, uno spazio ambulatoriale medico-infermieristico con servizi limitati che finiranno per costringere i pazienti a doversi rivolgere direttamente ai Dea di riferimento come quello di Rivoli. Saranno i cittadini di Venaria a pagare questa decisione sbagliata” spiega Rossana Schillaci, capogruppo Pd in Comune a Venaria.

“Il presidio di Giaveno è un punto di riferimento per tutta la Val Sangone e con la stagione estiva aumenta considerevolmente il carico che deve sopportare: questo è il momento di ampliare i servizi, non ridurli. Per questo abbiamo denunciato da subito la scelta dell’ASL di non riaprire il PPI, coinvolgendo la popolazione in una raccolta firme su diversi comuni che sta riscuotendo un notevole successo. Ci aspettiamo novità dalla riunione dei sindaci del distretto di oggi pomeriggio, anche a fronte dell’acquiescenza con cui il primo cittadino di Giaveno ha accolto la notizia del taglio ai servizi nella propria città”, dichiara Vilma Beccaria, capogruppo PD in Comune a Giaveno.

“La sanità piemontese dovrebbe essere ridisegnata e ripensata anche in base a tutte le criticità che la pandemia ha evidenziato – spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Daniele Valle – ma per il momento la Regione si è limitata a sottoporci provvedimenti spezzatino al posto di una riforma globale. La carenza di medici e di personale infermieristico, la mancata programmazione delle assunzioni e del calendario delle ferie stanno causando una riduzione dei servizi: a Venaria e Giaveno non riapriranno i PPI; sono ancora chiusi i pronto soccorso del Martini e di Cuorgnè, le liste di attesa per le visite e per gli esami rischiano di allungarsi ancora. Oggi per potersi sottoporre a una prima visita allergologica si attende un anno. Occorre un intervento tempestivo dell’Assessorato alla Sanità perché i rallentamenti imposti dalla pandemia non si traducano in tagli permanenti che saranno i piemontesi a scontare”.

Non ci resta che il rimpianto dell’identità collettiva

Mirafiori Lunapark. Bel film. Del 2015, di Mimmo Calopresti. L’ho rivisto,  che struggente ed avvolgente tristezza.  Come si sa il tempo non ritorna. È la storia di tre pensionati ex operai che per 40 anni hanno lavorato alla Fiat.  Prima difendono i loro orti e poi, occupando il loro vecchio stabilimento,  lo adibiscono a Luna Park. Da un po’ la classe operaia non c’è piu.  Almeno a Torino,  e Torino ha perso la sua identità.  Da oltre 40 anni la sta cercando con scarsi successi. Eppure non era bello essere operai. 

Appena si poteva, scappavano.  Rumori e siliconi la facevano da padroni.  C’ era sempre un muro che divideva lo stabilimento dalla case costruite vicino. Ma ognuno di noi aveva un parente stretto che ci lavorava.  Un parente stretto che avrebbe voluto, o è riuscito nello scappare. Tutte le periferie divise tra grandi e piccoli stabilimenti.  In via Cherubini l’isolato intero era una fabbrica di vetro. 7, 30 accensione motori e relativo rumore.  Spegnimento alle 12 per poi ricominciare dalle 14 alle 18 30.  Tutti i giorni,  sabato compreso.  Sono passati più di 50 anni, ma quell’ assordante rumore, a volte mi ritorna nelle orecchie. Dunque tanto bello non era.  Eppure eravamo qualcosa. Tecnicamente,  direi che avevamo una identità. Essere qualcosa. Sicuro, con una città inquinata. Dove la Feroce ( la Fiat) determinava i tempi di tutti. Le ferie , ad esempio. Dal 1 agosto al 31,  4 settimane tutte di filato. Il 2 agosto strade cittadine deserte fino al 30. Solo Ivrea con l’Olivetti tornava tra luglio ed Agosto, ed il tessile nel biellese. Ed ora,  come da copione , Torino tagliata fuori da Fiat e governo, per l’approvazione delle batterie elettriche. Ingrati. Ma anche noi torinesi tanto furbi non siamo.  Un pezzo d’industria regge,  ma grazie alle esportazioni.  Regge l’industria del Food,  anche qui per il nome dell’Italia , ed in particolare il Piemonte che  è sintomo di credibilità. Dove la politica locale e Roma non c’entrano niente il Piemonte va. Posticipata di due anni la fine della Tav.  Motivazione: covid.  Balle,  sono 3 anni di totale inerzia.  Anche qui i no Tav non c’ entrano nulla.  È  storia di uno Stato che non sa farsi rispettare.  Ora storia di un Ministro, Giorgetti che ha solo in testa la sua Lombardia. E noi abbozziamo.  Lega e Forza Italia supini.  Fratelli d’ Italia interessati solo nel cacciare gli extracomunitari.  Il Pd… boh.  Cinque stelle interessati solo nel guardarsi il loro ombelico. Con sinistra sbrindellata e sindacati che incolpato gli altri.  Ed il gioco è fatto. Non siamo messi bene. Anzi siamo messi malissimo. Abbiamo una classe dirigente locale che pensa ad altro.  Tanto le strade per una riconferma passano solo per Roma. La riforma elettorale una lontana chimera. Ora,  purtroppo,  sarebbe ora di fare i conti con sul perché di questo totale fallimento. Non ci rimane il ricordo degli antichi fasti. Verissimo, la nostalgia non è una proposta per il futuro. Ma almeno lasciateci questo. È poco,  ma è qualcosa che rischia di diventare tutto. Rimane rabbia.  Non sapete quanta rabbia. Contenuta,  repressa ma sempre rabbia. Anche perché negli ultimi 40 anni siamo stati emarginati perché fastidiosi e considerati inopportuni per un potere costituito sia a destra come a sinistra che non tollerava i guastafeste. Per decenni mi hanno dato del guastafeste. Torino 60 anni fa era alla testa dello sviluppo economico e non solo.  Sport come cultura.  Quella con la C maiuscola. Ora la coda di quasi tutto. Persino il governatore Cirio è su tutte le furie.  Ci avete preso in giro. Come con l’Embraco di Chieri . Tante parole e nessun fatto. Sono 20 anni che si aspetta una legge che regoli il rapporto con le multinazionali. Nulla di nulla.  Forse Torino non morirà,  ma sarà sempre più marginale. Non ci rimane che piangere e continuare ad urlare la nostra rabbia , rimpiangendo la nostra identità collettiva persa 40 anni fa.
Patrizio Tosetto

Gallo (Pd): Pnrr grande opportunità per il servizio ferroviario

“IL NUOVO SINDACO AVRA’ IL COMPITO DI RIDISEGNARE LA RETE DI TRASPORTI A TORINO”

9 luglio 2021 – “Il PNRR rappresenta una grande opportunità per il potenziamento della rete dei trasporti della città di Torino e dell’area metropolitana. Abbiamo illustrato i tanti interventi finanziati su Torino e sull’area metropolitana. Tra questi ho seguito da vicino le diverse fasi di progettazione e di finanziamento della Linea SFM5 e, in particolare delle fermate di San Paolo e Le Gru. Si tratta di un collegamento cruciale che garantirà un miglioramento del trasporto pubblico” ha spiegato il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“La SFM5 è un’infrastruttura strategica a lungo attesa e finalmente partita  – ha proseguito Raffaele Gallo – ma adesso dobbiamo concentrare le nostre energie per sbloccare anche la connessione della stazione San Paolo su sfm5 con la sfm3 verso la val Susa , per rendere ancora più competitivo il sistema ferroviario cittadino e creare di fatto una nuova linea metropolitana. Questa è una delle sfide che dovremo seguire nei prossimi cinque anni in Comune a Torino”.

Sanità, Ruffino (CI): Ora più servizi nei piccoli comuni

“Con i soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza i tempi per una profonda e radicale implementazione dei servizi forniti dagli ospedali nei piccoli comuni sono finalmente maturi”. Lo afferma la deputata di Coraggio Italia Daniela Ruffino.

“Dopo anni di tagli indiscriminati- aggiunge- che soprattutto nei territori montani hanno spesso condannato la popolazione ad un vero e proprio isolamento sanitario, è tempo di restituire ai cittadini i servizi ospedalieri che meritano. Mai come durante questa pandemia ci siamo accorti di quanto il Sistema sanitario nazionale abbia bisogno di un cambio di passo e ciò è particolarmente vero nei nostri borghi, che nel corso degli anni si sono visti spogliare di servizi sacrosanti in nome di una non precisata austerità”.
Per Ruffino “ora il Paese, grazie anche ai soldi del Recovery e al nuovo governo a guida Draghi, deve avere il coraggio di cambiare rotta e dare una pronta risposta sul tema alle richieste che giungono dai territori”.

Verra (Italexit): aiuti alimentari ai lavoratori ex Embraco

Abbiamo portato al sit-in dei lavoratori Embraco in Piazza Castello la prima parte degli aiuti alimentari che Italexit sta raccogliendo per loro.

Mai come in questo periodo sta emergendo la pochezza e l’inadeguatezza delle vecchie forze politiche, impegnate nei soliti giochi di potere e nelle solite promesse per tenersi buoni gli elettori.
Adesso si parla di un fantomatico “Piano B” per salvare questi operai ma per ora l’unica cosa certa è che tra due settimane saranno disoccupati: aiutarli a continuare a mettere un piatto caldo in tavola per le loro famiglie è il minimo che possiamo fare.
Ivano Verra, Candidato sindaco per Italexit

Clima, Verdi: “Basta fondi Ue a gas, mobilità militare e Tav”


“I finanziamenti europei del programma CEF 2 non sono in linea con il Green Deal europeo, e per questo come gruppo Greens/EFA chiediamo al Parlamento di respingerlo”.

Così Eleonora Evi, eurodeputata di Europa Verde, a commento del voto a Strasburgo sul regolamento del “Meccanismo per collegare l’Europa”, che finanzierà lo sviluppo delle infrastrutture dei trasporti, energetiche e digitali fino al 2027.
“Proprio come per la PAC, anche sui finanziamenti allo sviluppo infrastrutturale le istituzioni non hanno saputo adeguare tempestivamente le regole di spesa ai nuovi obiettivi climatici e al Green Deal europeo” – spiega Evi.

“Oltre a investimenti anacronistici sulle reti del gas e sulla mobilità militare, è a dir poco sconcertante che l’UE continui a finanziare opere come il TAV Torino-Lione, che non sono solo uno spreco di soldi, ma anche un danno a clima e ambiente, come certificato dalla Corte dei conti europea.”
“Lo scorso marzo, con altri 20 europarlamentari avevo sollecitato il vice-presidente Timmermans ad ascoltare le segnalazioni degli scienziati, preoccupati dall’impatto climatico ed ambientale di quest’opera. La sua risposta è finalmente arrivata, ma – dopo la Legge sul clima e la PAC – non si tratta che di una riprova che questa Commissione, più che ascoltare i moniti della scienza, preferisce affidarsi ad analisi di parte e non aggiornate sugli impatti del TAV, continuando a finanziarlo.”
“Tocca ora al Parlamento europeo difendere gli interessi delle nuove generazioni fermando questa nuova ondata di soldi pubblici buttati in opere che danneggiano il clima e l’ambiente, pertanto mi auguro che l’emendamento di rigetto presentato dal gruppo Greens/EFA possa essere accolto”.

Autostrade, Lega: “Per il mare ogni weekend è un incubo”

Cantieri ovunque, chiusure notturne che congestionano le strade del cuneese e code che spesso impattano sulla viabilità locale. È questo lo scenario che si ripete ogni weekend sulla Torino-Savona, per i piemontesi l’Autostrada del Mare.

“Anche nello scorso fine settimana – commenta Paolo Demarchi, consigliere regionale di Saluzzo del gruppo Lega Salvini Piemonte – la situazione è stata allucinante, iniziando dal venerdì sera con le prime partenze fino a lunedì mattina con gli ultimi rientri. Domenica, complice la veloce perturbazione che ha interessato la Liguria, sin dalla mattina le strade del cuneese hanno risentito del traffico che l’autostrada non era più in grado di sostenere. Cantieri e incidenti segnalati da Pietra Ligure fino alle porte di Torino hanno congestionato tutta la viabilità, lunghe code anche per mangiare nei punti ristoro vicini alle uscite, a causa del pienone anche negli autogrill, hanno creato file anche nella zona degli outlet di Mondovicino. Un paradosso se si pensa che i cantieri sono spuntati come funghi nel momento peggiore, a ridosso della stagione estiva mentre durante la pandemia poco è stato fatto”.

“La situazione non è certo destinata a migliorare nelle prossime settimane – incalza Matteo Gagliasso, consigliere saviglianese del gruppo Lega Salvini Piemonte che siede in Commissione trasporti del Consiglio regionale – l’elenco dei cantieri che, durante la settimana da lunedì 5 a domenica 11 luglio, potrebbero creare rallentamenti sulla A6 Torino-Savona e sulla A10 tra Savona e il confine di Stato è lungo, e a questi si affiancano le chiusure già previste. Una situazione inaccettabile di cui mi farò portavoce: siamo in grado di prevedere i flussi di traffico della stagione estiva e la ripartenza del turismo di prossimità era ampiamente annunciata. La società di gestione dell’autostrada doveva provvedere per tempo ai lavori, perché il problema non è solo nell’aumento dei tempi di percorrenza ma si estende all’impatto sulla viabilità ordinaria che i cuneesi, da troppo tempo, subiscono”.

PNNR , Ruffino (CI): i boschi devono essere risorsa

“Il bosco è una grande risorsa, offre opportunità di lavoro straordinarie. Anche grazie al PNNR, oggi possiamo e dobbiamo investire in progetti condivisi con obiettivi comuni, creando reti, salvaguardando i piccoli comuni e con loro le comunità.

Occorre creare reti finalizzate a favorire l’economia circolare e Investire per creare una filiera corta nazionale, con una tutela del patrimonio boschivo, unita a uno utilizzo equo e ambientale.
La filiera del legno concorre alla protezione dell’ambiente, all’economia di montagna e evita lo spopolamento delle aree marginali, attraverso una nuova e sana occupazione, l’esempio più lampante è la trasformazione di un rifiuto come gli sfalci in pellet”.
Lo ha dichiarato la deputata di Coraggio Italia Daniela Ruffino, capogruppo in Commissione Ambiente in occasione dell’inaugurazione della Fiera Boster Nord Ovest a 2021 a Oulx.

Fratelli d’Italia: “Più di mille per Giorgia Meloni”

Oltre 1000 persone presenti ieri al Parco Dora di Torino per la presentazione di “Io sono Giorgia”, il libro della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

“E’ stata una adunata di massa che non eravamo abituati a vedere, nonostante le condizioni proibitive del meteo tantissimi torinesi si sono spostati per vedere la leader, questo è un segnale fortissimo. Alcuni esponenti del centrosinistra staranno un po’ tremando nel vedere le scene di ieri sera. E’ un grande incoraggiamento per una campagna elettorale che vogliamo arrivare a vincere fino alla fine. Paolo Damilano, candidato sindaco del centrodestra in corso per Torino, ha avuto il suo primo evento di “folla” con fratelli d’Italia”, dichiara l’assessore regionale Maurizio Marrone. “Fratelli d’Italia a Torino da oltre un anno sta aggregando sempre più gente con una presenza costante di iniziative, tra l’altro in collegi della periferia dove sono stata vincente alle ultime elezioni politiche del 2018. Oggi si raccolgono i frutti del duro lavoro di questi ultimi anni. La destra vuole ricominciare dalla gente che finalmente gli riconosce la fatica fatta e l’atto di coerenza e di coraggio che sta dimostrando non solo in Parlamento ma a livello territoriale, stiamo facendo una bellissima classe dirigente di cui siamo orgogliosi”, conclude il deputato torinese Augusta Montaruli.