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«Il Comune preveda più fondi e personale per la manutenzione ordinaria»

Otto direttori lavori della manutenzione ordinaria del suolo pubblico circoscrizionale hanno appena presentato le dimissioni a fronte dell’impossibilità ad adempiere alla propria mansione con le scarse risorse fornite dall’amministrazione centrale:

soltanto 50mila euro all’anno per la sistemazione di strade e marciapiedi. Un importo troppo basso per poter gestire efficacemente il territorio che ha creato forti stress ai dipendenti delle otto Circoscrizioni che si trovano a far fronte a continue denunce penali e sopportare, da tempo, pesanti tensioni lavorative dettate anche dalle non chiare responsabilità sul suolo pubblico.

Al caso si è interessato il consigliere PD Angelo Catanzaro che a breve depositerà un documento e che aveva già presentato un’interpellanza approvata in Circoscrizione 1 in cui evidenziava la carenza del 60% del personale tecnico e amministrativo e la mancanza di assunzioni da parte del Comune dopo i pensionamenti.

«Le dimissioni dei direttori lavori circoscrizionali sono un segnale importante che mette in evidenza la totale incapacità dell’amministrazione di prendersi cura del suolo pubblico – dichiara Catanzaro -. Le strade e i marciapiedi di Torino sono piene di buche, i cittadini continuano a cadere e a farsi male, e a pagare il prezzo di questa situazione, oltre ai cittadini stessi, sono ingiustamente i direttori lavori e operativi decentrati che, anche volendo, non potrebbero far fronte alla mancanza di risorse. In tal senso il decentramento che tanto piace al Comune è stato un disastro e ha avuto la sola funzione di mettere in cattiva luce le Circoscrizioni ed il loro operato».

Il consigliere PD, ascoltando le richieste dei suddetti direttori lavori che attendono risposta alla loro azione, propone pertanto: «la discussione del modello “decentrato” adottato dal Comune e una “turnazione” dei funzionari addetti alla direzione lavori del suolo pubblico circoscrizionale, in modo da ridurre lo stress continuativo di questi dipendenti che, a queste condizioni, può pesantemente influire su varie patologie o crearne».

Vaccini, Valle (Pd): “Allarme mancata presentazione alla seconda dose”

I dati delle vaccinazioni ci mostrano la necessità di raggiungere e convincere ancora settori importanti della popolazione per portare avanti una campagna vaccinale efficace: oltre 200.000 over 60, migliaia di insegnanti e sanitari. C’è poi il mondo degli invisibili: senza fissa dimora e persone non iscritte al servizio sanitario nazionale presenti sul nostro territorio.

Ma dai centri vaccinali arrivano numerose segnalazioni di una nuova problematica: cominciano a fioccare le mancate presentazioni per la seconda dose. In parte si può spiegare con la confusione sui richiami e le marche, che hanno portato a diffidenza, in parte con la disponibilità immediata del green pass, che si ottiene con la prima dose. Sicuramente costituisce un problema la mancata comunicazione della data del richiamo al momento della prenotazione del vaccino, data che a volte non viene comunicata neanche al momento della somministrazione della prima dose.

I dati lo confermano: il Piemonte, undicesimo in Italia per prime dosi somministrate rispetto alla popolazione, sta scivolando progressivamente più in basso sui cicli completati: oggi siamo quindicesimi in Italia secondo i dati GIMBE.

Occorre che la Regione potenzi le iniziative di comunicazione e sensibilizzazione, ma serve anche approntare quei correttivi organizzativi, a partire dall’applicativo, che possono rispondere più efficacemente alle esigenze della popolazione.

Daniele Valle – Coordinatore del Gruppo di lavoro Covid

Berutti (Cambiamo – Coraggio Italia): “Riforme strutturali e politiche industriali per investimenti”

“Moratoria licenziamenti,: anche la formazione  per un Paese più competitivo”

 
 “Politiche attive per il lavoro, riqualificazione dei processi produttivi, riforma degli ammortizzatori sociali. E ancora, formazione professionale e misure idonee a realizzare una concreta sicurezza nei luoghi di lavoro, che metta davvero fine a incidenti e morti bianche”. Lo dichiara, in una nota, il Senatore Massimo Berutti (Cambiamo), a margine della manifestazione nazionale unitaria organizzata sabato a Torino, Firenze e Bari da Cgil, Cisl e Uil, contro lo sblocco dei licenziamenti e per la sicurezza sul lavoro. “Sono questi gli obiettivi da raggiungere e per i quali occorre mobilitarsi – prosegue Berutti – e non l’indiscriminata proroga della moratoria sui licenziamenti. La ripresa economica, che già timidamente si incomincia a registrare, deve essere il faro per la massima coesione sociale. Riforme strutturali e politiche industriali capaci di valorizzare gli investimenti e i contenuti del PNRR devono essere in grado di superare distinzioni anacronistiche nelle tutele tra lavoratori dipendenti e autonomi e soprattutto di creare lavoro stabile e sicuro, a partire dai giovani, dalle donne e da chi il lavoro lo ha perso in un’età difficile per una ricollocazione professionale”. “Bisogna prendere atto – conclude Berutti – che le ristrutturazioni ci sono sempre state e che fanno parte di un tassello fondamentale per far rinascere il Paese, che deve essere più competitivo: serve una stabile connessione tra investimenti e occupazione e gli imprenditori devono fare la loro parte. Sono certo che, come anche in passato, lo faranno anche questa volta”.

Casolati: “Con Damilano per far ripartire Torino”

Ieri il nostro segretario Matteo Salvini e il segretario regionale Riccardo Molinari hanno presentato il candidato sindaco del centrodestra a Torino Paolo Damilano.

Sono fiera di far parte della squadra della Lega Salvini Premier che sta dimostrando un grandissimo impegno per far ripartire la nostra Citta’ rimasta ostaggio dei Cinque Stelle negli ultimi anni. Torino alla guida di Chiara Appendino e’ stata vittima di un deplorevole degrado urbano a discapito di tutti noi cittadini. Paolo Damilano, uomo del fare, con grande senso di responsabilità’ ha scelto di contribuire a restituire al capoluogo del Piemonte un’identita’ forte, connotata da un’economia attiva e un’apprezzabile qualita’ della vita. Finalmente si respira aria di cambiamento e voglia di investire nuove energie per offrire ai Torinesi opportunita’ ed un grande valore al territorio.
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Marzia Casolati
Senatrice Lega Salvini Premier

La Lega ringrazia Salvini per la visita al cantiere Tav

Una delegazione degli eletti della Lega in Consiglio regionale, con il Presidente Stefano Allasia, l’assessore a Sport e Sicurezza Fabrizio Ricca, il vicepresidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Andrea Cerutti e i consiglieri Sara Zambaia e Valter Marin, ha partecipato alla visita di Matteo Salvini al cantiere della Tav a Chiomonte.

“Ringraziamo il nostro leader Matteo Salvini, il nostro segretario Riccardo Molinari, i nostri parlamentari Elena Maccanti, Alessandro Benvenuto, Gualtiero Caffaratto, Marzia Casolati e Roberta Ferrero e il candidato sindaco di Torino Paolo Damilano – commenta il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni insieme con gli altri consiglieri – per la loro visita al cantiere di Chiomonte, un gesto che ribadisce la loro attenzione e quella di tutta la Lega per un’opera tanto strategica per lo sviluppo del Piemonte e dell’Italia. La Torino-Lione significa innanzitutto lavoro per superare le conseguenze della pandemia e ricadute positive sui nostri territori che, grazie a questo fondamentale asse infrastrutturale, saranno sempre più al centro dell’Europa. Un collegamento per il quale ci siamo sempre battuti e che grazie all’impegno della Lega, a ogni livello istituzionale, oggi non è più in discussione. La nostra riconoscenza va quindi agli operai che lavorano al cantiere e alle forze dell’ordine che lo difendono. La Tav sarà presto realtà, con buona pace dei violenti che continuano a giocare alla rivoluzione nei boschi della Valsusa e di certe forze politiche che, pur sedendo in Consiglio regionale, ancora non si sono arrese all’evidenza dei fatti e della storia”.

Grimaldi : Damilano vuole vincere con i voti di Salvini, ma senza che si sappia troppo

“Il candidato Damilano sostiene che Salvini abbia ‘rinunciato alla politica’, fatto ‘un passo indietro’ per sostenere a Torino il suo progetto civico, ma è ben consapevole che, se mai fosse eletto Sindaco, la maggioranza dei suoi eletti sarebbe leghista o ancora più nera.

Damilano non è certo il primo a voler fare la guerra parlando di pace, o a voler fare l’amore parlando di verginità. Da buon uomo di marketing proprio come Cirio, vuole vincere con i voti di Salvini ma senza che si sappia troppo” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, a proposito delle recenti dichiarazioni di Paolo Damilano.

“A ‘Tele Cirio’ non basta stare in onda tutto il giorno per nascondere la sua Giunta a trazione leghista dalla sanità al welfare, che fa e disfa leggi sulla pelle dei più deboli come sta avvenendo sul gioco d’azzardo” – prosegue Grimaldi. – “Gli assessori regionali della Lega sono quelli che annunciano transizione ecologica e poi portano avanti il progetto della Tangenziale Est di Torino, i deputati leghisti sono quelli che vanno in tour al Museo Egizio per chiedere la testa del direttore e contestare gli sconti a chi parla in lingua araba. Nessun leghista ha mai rinunciato alla politica, o meglio, a quella che loro considerano politica: una cosa che comincia sempre con il tormentone ‘prima gli italiani’, che una volta era ‘prima il Nord’ e all’occorrenza diventa ‘prima i piemontesi’ o ‘prima i torinesi’. Damilano lo sa benissimo, lo sappiamo anche noi. Ma chi vive, studia e lavora a Torino non è così stolto da non vedere la sua ipocrisia”.

Lavoro, Ruffino (CI): Non si salva solo con ammortizzatori ma con imprese

“Non possiamo pensare di salvare il lavoro discutendo ancora solo di ammortizzatori sociali”. Lo afferma la deputata di Coraggio Italia Daniela Ruffino.

“Oggi più che mai- aggiunge- c’è bisogno di concretezza. Il lavoro si salvaguarda soprattutto tutelando le imprese, senza le quali non si va da nessuna parte. Abbiamo bisogno di tutta una serie di misure volte a incentivare la ripartenza da sviluppare, anche grazie al Pnrr, e da mettere in campo per l’Italia, al di là della mera questione ammortizzatori sociali”.

Neuropsichiatria, Montaruli (FdI): potenziare reparti infantili

Una verifica in ogni regione dello Stato dei reparti di neuropsichiatria infantile e un loro potenziamento per impedire che i minori che necessitano di ricoveri siano costretti a una degenza con gli adulti.

 

“È questa la richiesta che facciamo affinché si arginino le conseguenze del covid sulla salute mentale dei più giovani e si trovi subito una risposta a un’emergenza ormai conclamata. Mentre inizia finalmente una ricerca per avere dati certi così come chiesto da un ordine del giorno di Fratelli d’Italia, di cui sono prima firmataria, diventa indispensabile attivare tutti gli strumenti per stare al fianco dei ragazzi. Troppi ospedali risultano carenti di posti letto adeguati. Non possiamo arrivare in ritardo rispetto a un fenomeno preoccupante su cui si deve mantenere la massima attenzione”, così il deputato di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli

Ospedale di Settimo. Gallo (PD) “La situazione crea preoccupazione”

<Non ci rassicurano le parole di Icardi sul mantenimento dell’ ospedale aperto, vigileremo Una risposta che nulla aggiunge a quanto già sapevamo e alla latitanza della Regione sulla questione dell’Ospedale di Settimo. Siamo preoccupati ma continueremo a sollecitare un’azione della Giunta>. Lo dichiara il capogruppo regionale del Pd a Palazzo Lascaris Raffaele Gallo, firmatario di un’interrogazione urgente discussa quest’oggi in aula.

L’Ospedale Civico Città di Settimo Torinese è gestito dalla Società Assistenza Acuzie e PostAcuzie (S.A.A.P.A.) S.p.A., società a partecipazione regionale, cui la Regione Piemonte ha affidato l’attuazione di un programma di Sperimentazione Gestionale per lo svolgimento dell’attività sanitaria di continuità di cura post-ospedaliera, cosiddetta attività di “post-acuzie”, attraverso i Servizi di Riabilitazione, Lungodegenza, attività socio-sanitaria nell’ambito del modello di “Continuità Assistenziale” e mediante l’attivazione di posti letto di Cavs (Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria).

La gestione del nosocomio è stata in questi anni caratterizzata da una sperimentazione mista pubblico-privata e vede, per quanto riguarda il pubblico, la partecipazione dell’ASL Città di Torino e dell’ASL TO4, che detengono la maggioranza delle quote (52 per cento), mentre gli altri soci sono il Comune di Settimo Torinese (con il 31,48 per cento) e la Cooperativa sociale Frassati (16,50 per cento).
<L’assetto organizzativo sperimentale attivo dal 2009, è terminato nel 2019, pertanto ora occorrerà definire il quadro delle strategie per questo presidio ospedaliero, tenuto conto che il prossimo 29 giugno 2021 si svolgerà l’assemblea dei soci che dovrà definire gli indirizzi futuri per il nosocomio> ricorda Gallo.

<Ad oggi, la società ha un bilancio in perdita di 4 mln300 mila euro ed è in attesa di discutere del modo con cui potrà essere gestita – aggiunge il capogruppo dem – . L’assessore nella sua risposta ricorda il debito e che nelle prossime ore una riunione con avvocati dovrà contribuire a fare chiarezza ma anche aggiunto che oltre alla speranza che tutto possa essere risolto e che ci sarà l’impegno a trovare strumenti giuridicamente legittimi per consentire all’ospedale di mantenere la propria attività>.
<Non possono soddisfarci le parole dell’assessore – conclude Gallo – perché di fatto non fanno altro che sottolineare la L confusione di idee della Regione in una questione pregnante per il territorio e per la quale i Sindaci dell’ASL TO4 hanno chiesto all’unanimità che si inizi il percorso per inserire l’ospedale tra i presidi pubblici dell’ASL stessa>.

Morti sul lavoro, Costanzo: “Manca progetto concreto”

“La tutela della sicurezza sul lavoro necessita di un progetto organico, non di un’accozzaglia raffazzonata di iniziative poco capillari ed incisive”. Così in una nota la deputata Jessica Costanzo (L’Alternativa C’è) in Commissione Lavoro alla Camera dei deputati.

“Oggi ho interrogato il Ministero sul triste tema del numero degli incidenti mortali sul lavoro – spiega Costanzo – Ogni giorno sembra di leggere un bollettino di guerra: a fine maggio per restare al territorio della Città Metropolitana di Torino eravamo a 14 morti, ma il numero è cresciuto, come testimoniano i dati dell’Inail che segnano un primato pari al 10% in più rispetto al 2020.
Di fronte a dati sulla perdita dei posti di lavoro e l’aumento delle morti bianche, o sulla riduzione delle ispezioni e l’aumento dell’irregolarità, il ministero ha elencato una serie di misure che però non si sa quando e  come verranno attivate. Ma il problema è adesso!
“Non si può – continua Costanzo – affrontare questo tragico tema senza considerare gli errori commessi in passato, ne va del rispetto delle migliaia di vittime e dei loro familiari. Basterebbe pensare che solo nella scorsa legislatura la riforma della vigilanza sul lavoro è stata incentrata sulla semplificazione burocratica, sulla depenalizzazione di determinati reati che non sono più tali, con il risultato di una sensibile riduzione del numero e dell’efficacia dei controlli, oltre al vergognoso blocco delle assunzioni degli ispettori INPS e Inail che pare resti lì.
Oggi il ministero ha parlato di assunzioni di ispettori (ma come verranno formati?), di lotta al lavoro sommerso, cooperative spurie, appalti e sub-appalti: tutti temi importanti e correlati, ma non tutti gli intenti coincidono con le dovute azioni, come dimostra l’esempio della proposta di legge che tratta questi temi, ma giace arenata da mesi in commissione lavoro alla Camera.
Si parla di procura nazionale del lavoro, ma quando sarà operativa? Perché se seguissero i tempi canonici di approvazione di una proposta di legge parlamentare  non risponderebbe all’emergenza attuale. Nessuna menzione al DURC di congruità o alla patente a punti: saranno semplici slogan per occupare titoli di giornale piuttosto che ennesimi adempimenti burocratici? Non dovrebbero forse le istituzioni aiutare le piccole e medie imprese a seguire e rispettare tutti i passaggi operativi richiesti per arrivare alla piena conformità?
Si parla di sistema premiante per le aziende virtuose, ma il ministro dimentica che non  tutti i sistemi premianti sono stati efficaci, come è avvenuto ad esempio con la riduzione dei premi agli imprenditori virtuosi, la cui conferma di riduzione era completamente slegata dall’obbligo di presentare delle migliorie in prevenzione e in sicurezza.
L’impressione insomma – conclude Costanzo – è che si voglia far tutto e niente a suon di annunci, ma manca una visione organica che inverta la rotta e interrompa questa scia di sangue” conclude Costanzo.