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Una Terza Via per Torino: il Polo Civico, Coalizione dei Diritti

L’appuntamento con le Elezioni Amministrative di Torino si avvicina ma finora le due principali coalizioni si sono impegnate unicamente ad elaborare strategie di allargamento del proprio schieramento per battere l’avversario politico dimenticandosi di fatto di proporre idee e programmi per il futuro della Città.

In questo panorama desolante e caotico a farne le spese sono Torino ed i suoi cittadini che, dopo anni di decrescita infelice a 5 stelle e nel mezzo di una pandemia che ha complicato immensamente la vita di tutti, hanno la necessità impellente di ritrovare la strada verso la serenità ed il benessere, attraverso scelte programmatiche ed idee che possano porre le basi per il domani della nostra Città.

Soltanto una coalizione, una terza via, realmente Civica si sta occupando di programmi e di progetti concreti sui quali fondare una stagione di crescita, di sviluppo, di tutela dei diritti per la Città ed i suoi abitanti: la Coalizione a sostegno della Candidatura a Sindaco di Davide Betti Balducci.

Una squadra formata da Torino Civica, Partito Animalista, Partito Gay e dalla Lista Partite IVA e Pensionati per Torino che andremo da oggi a rappresentare.

Una coalizione che nasce dal territorio per il territorio e che supporterà concretamente le istanze dei torinesi con l’intento di risolverne i problemi per aprire una nuova stagione di crescita, riportando la Città ad ambire a quel ruolo di locomotiva sociale ed economica per l’intero Paese.

Sostenendo queste categorie, cioè il reale motore sociale ed economico delle comunità, Partite IVA e Pensionati per Torino proporrà idee e programmi che avranno ricadute positive per tutta la Città e per tutte le categorie. Dal potenziamento del trasporto pubblico che sta venendo ulteriormente tagliato in periferia in questo periodo, alla revisione dei regolamenti comunali sull’occupazione del suolo pubblico. Dal miglioramento del sistema di raccolta rifiuti (altro grave punto dolente degli ultimi mesi) al recupero di parchi ed aree verdi come punto di incontro sociale nei quartieri. Da una migliore gestione della manutenzione stradale all’abbattimento delle barriere architettoniche e degli ostacoli alla mobilità pedonale, fino al riportare i servizi demografici stabilmente nei quartieri, presenteremo un programma che andrà a toccare a 360 gradi ogni aspetto della vita quotidiana dei cittadini.

“La scelta di scendere in campo e mettermi in gioco con la Lista Civica Partite IVA e Pensionati per Torino” – dichiara Claudio Desirò Coordinatore della Lista – “è dovuta alla presa di coscienza sull’attuale situazione politica, sociale ed economica della Città. I grandi partiti si coalizzano per battere il nemico, nel frattempo la città ed i suoi abitanti, in grave difficoltà da troppi anni, attendono risposte e proposte. Soltanto attraverso un progetto realmente civico, territoriale e con progetti comuni potremo proporre idee per la ripresa di Torino e di tutta l’Area Metropolitana”.

“Per questo” – conclude Desirò – “ho accolto con entusiasmo l’idea di sostenere la Candidatura a Sindaco di Davide Betti Balducci, persona seria e competente, da anni impegnato nel sociale della Città e che rappresenta la perfetta scelta lontana dalle logiche partitiche della spartizione degli incarichi”.

Un progetto civico lontano dai giochi di partito e che mette Torino ed i Torinesi al centro delle idee, delle proposte e dei programmi per il futuro.

Claudio Desirò

Lista Civica Partite IVA e Pensionati per Torino

Embraco, Grimaldi (LUV): Il Governo ha abbandonato i lavoratori

“Abbiamo creduto fino all’ultimo nel progetto Italcomp, nella lungimiranza dell’idea di un polo italiano di produzione per compressori.

 

La pandemia ci ha mostrato come delocalizzare la produzione di componenti sia del tutto miope anche dal punto di vista delle imprese, perché se qualcosa nelle importazioni si blocca, tutta la produzione si ferma e questo vale anche per gli elettrodomestici. Ecco perché resto convinto che serva una filiera dei compressori più corta e che quel progetto fosse l’unico in grado di immaginare il futuro. Il Ministro Giorgetti ha voluto a tutti i costi attendere che un privato salvasse la situazione, ma non è stato così e oggi dal Governo non arrivano soluzioni alternative” – ha dichiarato il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, intervenuto in Sala della Trasparenza, piazza Castello, al tavolo di crisi sulla ex Embraco convocato dall’Assessora Chiorino, mentre di fronte si svolgeva il presidio dei lavoratori.

“Siamo stati di fronte ad ‘accaparratori’ senza scrupoli che, dietro le promesse di nuovi investimenti, hanno ottenuto incentivi per poi abbandonare la nave” – ha proseguito Grimaldi. – “Non dovremmo vergognarci dell’intervento pubblico, sono loro che devono provare vergogna per le pratiche sconsiderate che perseguono. Penso però che oggi che la politica tutta debba chiedere scusa ai lavoratori Embraco e a moltissimi altri, e prendere atto di non aver saputo, in questi anni, porre un freno alle delocalizzazioni e alle operazioni corsare di molti imprenditori sulla pelle di chi lavora. Il fallimento della nascita del polo dei compressori con la Acc e le prese in giro di 5 anni di reindustrializzazioni promesse dai Ministri che si sono succeduti non lasciano scampo. Come ha detto Landini, ‘la ex Embraco è l’esempio di come non si fa politica industriale’. Si ritorni sui propri passi: l’obiettivo non può essere tenere a casa i lavoratori all’infinito, gli ammortizzatori servono a restare agganciati all’unico progetto che ha un futuro, ovvero la nascita del polo italiano di produzione per compressori. E ora tutti a Roma a manifestare sotto i palazzi del Governo: questa vicenda, insieme a quella della Gigafactory, mostrano che il Piemonte e Torino sono stati abbandonati al declino dei propri settori produttivi, nel disinteresse generale di imprenditori e opinionisti. Non è accettabile”.

 

Sostegni bis: Molinari (Lega), ok 350 mln per automotive

“Grazie alla Lega, in arrivo 350 milioni per l’automotive.

Approvato il nostro emendamento al decreto Sostegni bis che stanzia risorse preziose per il fondo rottamazione permettendo il ritorno degli ecobonus fino al 31 dicembre 2021: 200 mln per gli autoveicoli Euro 6; 60 mln per quelli elettrici; 50 per i veicoli commerciali N1 nuovi o autoveicoli speciali M1 nuovi; 40 mln per chi acquista in Italia veicoli M1 usati e di prima immatricolazione in Italia. Una misura concreta di sostegno per un settore strategico che ha risentito fortemente della crisi economica causata dal Covid-19″.

Così il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, primo firmatario dell’emendamento approvato.

Lega, a Rivoli la conferma di Laura Adduce

“Ringrazio il partito per la riconferma e soprattutto per la nuova nomina”.

“Coordinare un partito è molto difficile, complesso, ma tremendamente fantastico. Se penso al percorso fatto dalla mia Sezione mi scappa un sorriso. Sì, perché siamo cresciuti tanto insieme, negli anni abbiamo fatto corsi di formazione politico-amministrativa, convegni e io ho sempre cercato di evocare e trasmettere il principio cardine della Lega: Prima il territorio.
Siamo un partito territoriale, per questo, da sempre, siamo presenti con i nostri Gazebo nelle piazze. E’ importante stare a contatto con la gente e capire le loro vere esigenze. Ascolto è azione per noi.
Insieme abbiamo portato avanti e vinto tante battaglie, non ultima le elezioni comunali a Rivoli, comune dove ho l’onore di ricoprire la carica di Vicesindaco.
Sono stati eletti molti amministratori nella mia città, che ringrazio per il lavoro che quotidianamente svolgono con la discrezione che li contraddistingue senza voler per forza apparire, a dispetto di come qualcuno ci descrive.
Ho sempre affermato e ne sono convinta che sono i fatti a parlare e non le chiacchiere, perché quelle si sa le porta via il vento.
Sono ancora tante le sfide da affrontare insieme e sono sicura che, portando avanti la rivoluzione del buon senso, le vinceremo.
La Lega unitamente agli alleati di centro destra in un governo coeso e compatto non può che essere quel valore aggiunto che fino a ieri a Rivoli mancava.

Laura Adduce

Vicesindaco di Rivoli

Commissario sezione Lega

Magliano: “Il fallimento di Appendino sul tema della disabilità è totale”


Tre anni per dotarsi di un Disability Manager, mesi e mesi per mettere a sua disposizione un ufficio e una struttura, casi su casi nei quali, invece di coinvolgerlo, l’Amministrazione l’ha scavalcato o escluso.

Due esempi tra tutti: il suo mancato coinvolgimento nella redazione del nuovo bando di gara per il Servizio di Trasporto Comunale per Persone con Disabilità (Lepore ha appreso la notizia dai giornali) e nella stesura del cronoprogramma relativo all’abbattimento delle barriere architettoniche (tema sul quale non si registrano passi avanti da due anni a questa parte). Non stupisce, date le premesse, che Torino continui a essere una città nella quale il diritto alla mobilità e il diritto allo studio per le persone con disabilità non sono garantiti, nella quale le barriere architettoniche non vengono abbattute, nella quale neppure le sedute del Consiglio Comunale sono sottotitolate e tradotte in LIS. Il mandato di Lepore è scaduto il 20 giugno: ora la Città resterà di nuovo per mesi senza un Disability Manager, perché il nuovo bando non è stato predisposto per tempo. Avevamo l’occasione di avere a nostra disposizione un Disability Manager come Lepore – che ringrazio sentitamente per la professionalità, la capacità e la dedizione gratuitamente profuse e che ha fatto un lavoro semplicemente straordinario nonostante tutte le difficoltà – e questa Giunta l’ha sfruttata malissimo.

Occasione sprecata. Il Disability Manager c’era, ma la Giunta ha fatto il più delle volte come se non esistesse. Clamoroso un esempio tra tutti: il mancato coinvolgimento dell’Avvocato Lepore in fase di stesura del capitolato di gara per il Servizio di Trasporto per Persone con Disabilità. “Ho appreso la notizia dai giornali” denuncia lo stesso Lepore in Commissione. Come se l’attuale gestione del Servizio non facesse registrare continuamente mezzi non sufficienti per numero e affidabilità, disservizi, corse saltate o in ritardo e tutti gli altri problemi che abbiamo visto in questi anni. Come se il parere del Disability Manager, sul tema, non servisse. Anche sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche, come lo stesso Lepore ha denunciato, non un passo avanti è stato fatto in due anni: mancano le risorse e manca il personale. Eppure, nella stesura del cronoprogramma per i prossimi abbattimenti, il Disability Manager non è stato coinvolto: idem come sopra.

Servivano tempestività e continuità, abbiamo avuto lentezza e interruzioni: per identificare questa figura la Giunta ci ha messo tre anni, per dotarla dei mezzi per lavorare con efficacia mesi, poi l’ha coinvolta a singhiozzo. E adesso che il mandato di Lepore è terminato (senza che nel frattempo, peraltro, si sia trovato il modo di garantirgli rimborsi: in pratica, per servire la Città Lepore ha speso di tasca propria), staremo altri mesi senza Disability Manager.

Con queste premesse, che i problemi siano ancora tantissimi è una conseguenza quasi naturale. La sostanziale assenza di sanzioni ai danni di chi utilizza incautamente o abbandona in maniera non consona biciclette e monopattini in affitto rende ancora questi mezzi un pericolo e un intralcio per le persone con disabilità. Mancano ancora i sottotitoli (nonché la traduzione in Lingua dei Segni) per le sedute del Consiglio Comunale. Sul fronte delle 75 assunzioni promesse di persone con disabilità, siamo fermi al 10% dell’obiettivo.

Ringrazio sentitamente l’Avvocato Lepore per il lavoro svolto in questo biennio: un lavoro semplicemente straordinario, portato avanti sottraendo gratuitamente tempo e risorse alla propria professione, alla propria famiglia, nonostante tutte le difficoltà e nonostante una politica troppo spesso sorda o non collaborativa.

Anche sul fronte dei diritti delle persone con disabilità, ci auguriamo davvero in una prossima Amministrazione migliore di questa.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale di Torino.

Tagli servizi, Pd: “Asl To3, la Regione intervenga!”

LE RICHIESTE DI SCHILLACI – BECCARIA – VALLE (PD)

“La scelta della Direzione Aziendale dell’Asl To3 di ripartire con i servizi sanitari della fase post Covid senza ripristinare i punti di primo intervento si tradurrà in una riduzione delle prestazioni ai cittadini che non potrà essere compensata dalla nascita del pad, uno spazio ambulatoriale medico-infermieristico con servizi limitati che finiranno per costringere i pazienti a doversi rivolgere direttamente ai Dea di riferimento come quello di Rivoli. Saranno i cittadini di Venaria a pagare questa decisione sbagliata” spiega Rossana Schillaci, capogruppo Pd in Comune a Venaria.

“Il presidio di Giaveno è un punto di riferimento per tutta la Val Sangone e con la stagione estiva aumenta considerevolmente il carico che deve sopportare: questo è il momento di ampliare i servizi, non ridurli. Per questo abbiamo denunciato da subito la scelta dell’ASL di non riaprire il PPI, coinvolgendo la popolazione in una raccolta firme su diversi comuni che sta riscuotendo un notevole successo. Ci aspettiamo novità dalla riunione dei sindaci del distretto di oggi pomeriggio, anche a fronte dell’acquiescenza con cui il primo cittadino di Giaveno ha accolto la notizia del taglio ai servizi nella propria città”, dichiara Vilma Beccaria, capogruppo PD in Comune a Giaveno.

“La sanità piemontese dovrebbe essere ridisegnata e ripensata anche in base a tutte le criticità che la pandemia ha evidenziato – spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Daniele Valle – ma per il momento la Regione si è limitata a sottoporci provvedimenti spezzatino al posto di una riforma globale. La carenza di medici e di personale infermieristico, la mancata programmazione delle assunzioni e del calendario delle ferie stanno causando una riduzione dei servizi: a Venaria e Giaveno non riapriranno i PPI; sono ancora chiusi i pronto soccorso del Martini e di Cuorgnè, le liste di attesa per le visite e per gli esami rischiano di allungarsi ancora. Oggi per potersi sottoporre a una prima visita allergologica si attende un anno. Occorre un intervento tempestivo dell’Assessorato alla Sanità perché i rallentamenti imposti dalla pandemia non si traducano in tagli permanenti che saranno i piemontesi a scontare”.

Non ci resta che il rimpianto dell’identità collettiva

Mirafiori Lunapark. Bel film. Del 2015, di Mimmo Calopresti. L’ho rivisto,  che struggente ed avvolgente tristezza.  Come si sa il tempo non ritorna. È la storia di tre pensionati ex operai che per 40 anni hanno lavorato alla Fiat.  Prima difendono i loro orti e poi, occupando il loro vecchio stabilimento,  lo adibiscono a Luna Park. Da un po’ la classe operaia non c’è piu.  Almeno a Torino,  e Torino ha perso la sua identità.  Da oltre 40 anni la sta cercando con scarsi successi. Eppure non era bello essere operai. 

Appena si poteva, scappavano.  Rumori e siliconi la facevano da padroni.  C’ era sempre un muro che divideva lo stabilimento dalla case costruite vicino. Ma ognuno di noi aveva un parente stretto che ci lavorava.  Un parente stretto che avrebbe voluto, o è riuscito nello scappare. Tutte le periferie divise tra grandi e piccoli stabilimenti.  In via Cherubini l’isolato intero era una fabbrica di vetro. 7, 30 accensione motori e relativo rumore.  Spegnimento alle 12 per poi ricominciare dalle 14 alle 18 30.  Tutti i giorni,  sabato compreso.  Sono passati più di 50 anni, ma quell’ assordante rumore, a volte mi ritorna nelle orecchie. Dunque tanto bello non era.  Eppure eravamo qualcosa. Tecnicamente,  direi che avevamo una identità. Essere qualcosa. Sicuro, con una città inquinata. Dove la Feroce ( la Fiat) determinava i tempi di tutti. Le ferie , ad esempio. Dal 1 agosto al 31,  4 settimane tutte di filato. Il 2 agosto strade cittadine deserte fino al 30. Solo Ivrea con l’Olivetti tornava tra luglio ed Agosto, ed il tessile nel biellese. Ed ora,  come da copione , Torino tagliata fuori da Fiat e governo, per l’approvazione delle batterie elettriche. Ingrati. Ma anche noi torinesi tanto furbi non siamo.  Un pezzo d’industria regge,  ma grazie alle esportazioni.  Regge l’industria del Food,  anche qui per il nome dell’Italia , ed in particolare il Piemonte che  è sintomo di credibilità. Dove la politica locale e Roma non c’entrano niente il Piemonte va. Posticipata di due anni la fine della Tav.  Motivazione: covid.  Balle,  sono 3 anni di totale inerzia.  Anche qui i no Tav non c’ entrano nulla.  È  storia di uno Stato che non sa farsi rispettare.  Ora storia di un Ministro, Giorgetti che ha solo in testa la sua Lombardia. E noi abbozziamo.  Lega e Forza Italia supini.  Fratelli d’ Italia interessati solo nel cacciare gli extracomunitari.  Il Pd… boh.  Cinque stelle interessati solo nel guardarsi il loro ombelico. Con sinistra sbrindellata e sindacati che incolpato gli altri.  Ed il gioco è fatto. Non siamo messi bene. Anzi siamo messi malissimo. Abbiamo una classe dirigente locale che pensa ad altro.  Tanto le strade per una riconferma passano solo per Roma. La riforma elettorale una lontana chimera. Ora,  purtroppo,  sarebbe ora di fare i conti con sul perché di questo totale fallimento. Non ci rimane il ricordo degli antichi fasti. Verissimo, la nostalgia non è una proposta per il futuro. Ma almeno lasciateci questo. È poco,  ma è qualcosa che rischia di diventare tutto. Rimane rabbia.  Non sapete quanta rabbia. Contenuta,  repressa ma sempre rabbia. Anche perché negli ultimi 40 anni siamo stati emarginati perché fastidiosi e considerati inopportuni per un potere costituito sia a destra come a sinistra che non tollerava i guastafeste. Per decenni mi hanno dato del guastafeste. Torino 60 anni fa era alla testa dello sviluppo economico e non solo.  Sport come cultura.  Quella con la C maiuscola. Ora la coda di quasi tutto. Persino il governatore Cirio è su tutte le furie.  Ci avete preso in giro. Come con l’Embraco di Chieri . Tante parole e nessun fatto. Sono 20 anni che si aspetta una legge che regoli il rapporto con le multinazionali. Nulla di nulla.  Forse Torino non morirà,  ma sarà sempre più marginale. Non ci rimane che piangere e continuare ad urlare la nostra rabbia , rimpiangendo la nostra identità collettiva persa 40 anni fa.
Patrizio Tosetto

Gallo (Pd): Pnrr grande opportunità per il servizio ferroviario

“IL NUOVO SINDACO AVRA’ IL COMPITO DI RIDISEGNARE LA RETE DI TRASPORTI A TORINO”

9 luglio 2021 – “Il PNRR rappresenta una grande opportunità per il potenziamento della rete dei trasporti della città di Torino e dell’area metropolitana. Abbiamo illustrato i tanti interventi finanziati su Torino e sull’area metropolitana. Tra questi ho seguito da vicino le diverse fasi di progettazione e di finanziamento della Linea SFM5 e, in particolare delle fermate di San Paolo e Le Gru. Si tratta di un collegamento cruciale che garantirà un miglioramento del trasporto pubblico” ha spiegato il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“La SFM5 è un’infrastruttura strategica a lungo attesa e finalmente partita  – ha proseguito Raffaele Gallo – ma adesso dobbiamo concentrare le nostre energie per sbloccare anche la connessione della stazione San Paolo su sfm5 con la sfm3 verso la val Susa , per rendere ancora più competitivo il sistema ferroviario cittadino e creare di fatto una nuova linea metropolitana. Questa è una delle sfide che dovremo seguire nei prossimi cinque anni in Comune a Torino”.

Sanità, Ruffino (CI): Ora più servizi nei piccoli comuni

“Con i soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza i tempi per una profonda e radicale implementazione dei servizi forniti dagli ospedali nei piccoli comuni sono finalmente maturi”. Lo afferma la deputata di Coraggio Italia Daniela Ruffino.

“Dopo anni di tagli indiscriminati- aggiunge- che soprattutto nei territori montani hanno spesso condannato la popolazione ad un vero e proprio isolamento sanitario, è tempo di restituire ai cittadini i servizi ospedalieri che meritano. Mai come durante questa pandemia ci siamo accorti di quanto il Sistema sanitario nazionale abbia bisogno di un cambio di passo e ciò è particolarmente vero nei nostri borghi, che nel corso degli anni si sono visti spogliare di servizi sacrosanti in nome di una non precisata austerità”.
Per Ruffino “ora il Paese, grazie anche ai soldi del Recovery e al nuovo governo a guida Draghi, deve avere il coraggio di cambiare rotta e dare una pronta risposta sul tema alle richieste che giungono dai territori”.

Verra (Italexit): aiuti alimentari ai lavoratori ex Embraco

Abbiamo portato al sit-in dei lavoratori Embraco in Piazza Castello la prima parte degli aiuti alimentari che Italexit sta raccogliendo per loro.

Mai come in questo periodo sta emergendo la pochezza e l’inadeguatezza delle vecchie forze politiche, impegnate nei soliti giochi di potere e nelle solite promesse per tenersi buoni gli elettori.
Adesso si parla di un fantomatico “Piano B” per salvare questi operai ma per ora l’unica cosa certa è che tra due settimane saranno disoccupati: aiutarli a continuare a mettere un piatto caldo in tavola per le loro famiglie è il minimo che possiamo fare.
Ivano Verra, Candidato sindaco per Italexit