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Rifondazione: “No al polo Nato”

UN POLO BELLICO NATO A TORINO? NO, GRAZIE!

SABATO 9 APRILE, RIFONDAZIONE COMUNISTA MANIFESTERÀ CONTRO IL POLO BELLICO AEROSPAZIALE (D.I.A.N.A.) A TORINO. SARÀ PRESENTE ALLA MANIFESTAZIONE  IL SEGRETARIO NAZIONALE  PRC-SE  MAURIZIO ACERBO.

LA MANIFESTAZIONE È INDETTA DAL COORDINAMENTO TORINESE CONTRO LA GUERRA E CHI LA ARMA.

APPUNTAMENTO A TORINO, ORE 14,30 IN PIAZZA BORGO DORA.

D.I.A.N.A. è l’acronimo di Defence Innovation Accelerator for North Atlantic, ossia “Acceleratore di innovazione destinata alla Difesa per il Nord Atlantico”, il cui Ufficio Regionale per l’Europa dovrebbe aver sede presso la cosiddetta “Città dell’Aerospazio”, nell’area compresa fra corso Marche e corso Francia.

L’idea di questo progetto, che sta procedendo nel silenzio totale dei mezzi di informazione, è nata a Bruxelles nel giugno 2021, nell’ambito dell’”Agenda NATO 2030”. La candidatura di Torino a diventare sede della struttura è stata presentata il 20 gennaio scorso, in un vertice con le autorità militari, dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

Ad una Torino gravemente colpita da povertà e desertificazione produttiva, si prospetta quindi, dietro l’immagine evocativa del termine “aerospaziale”, uno sviluppo legato in realtà all’industria bellica degli armamenti. Lo scopo dichiarato è proprio quello di supportare la NATO nell’innovazione tecnologica, in sinergia fra Pubblico e Privato, coinvolgendo Industria, Difesa e mondo accademico.

È un’operazione assai rilevante, nel momento in cui si prevede la nascita di  un Centro D.I.A.N.A. in Europa (a Torino!) e solo un altro, analogo, negli USA.

Principali promotori industriali dell’iniziativa sono Leonardo (azienda a partecipazione statale) e Avio Aero. Dal canto suo, il Politecnico di Torino ha già stipulato un accordo con Leonardo per realizzare una struttura il cui avvio dei lavori è previsto entro il 2022: continua, in questo modo, il coinvolgimento del Politecnico torinese in operazioni inaccettabili, come già avvenuto per la consulenza logistica anti-immigrazione nell’ambito del  progetto Frontex.

I soggetti coinvolti, pubblici e privati, sono, oltre a Regione Piemonte  e Comune di Torino, Politecnico e Università, Camera di Commercio, Unione Industriale, API, CIM 4.0, Distretto Aerospaziale del Piemonte, TNE.

La scelta di Torino non è casuale, poiché già oggi gran parte della produzione aerospaziale e bellica italiana ha sede in Piemonte (a Cameri, presso Novara, si producono ad esempio gli F35), con un giro di affari stimato in 5 miliardi di euro. La realizzazione del Polo rappresenterebbe un ulteriore salto qualitativo, coinvolgendo, oltre alle già citate Leonardo e Avio Aero, industrie come Collins Aerospace, Thales Alenia Space, Altec.

Questa è l’idea di sviluppo che il “Sistema Torino” ha elaborato per la Città: produzione di armi, cioè distruzione di vite umane, case, scuole, ospedali, città. Non a caso ciò avviene nel momento in cui le reciproche tensioni imperialistiche riportano (dopo il tragico precedente dell’ex Jugoslavia) la guerra anche in Europa.

E’ un’operazione che deve assolutamente essere sconfitta, per opporsi concretamente a una guerra che trova origine proprio nel grande mercato degli armamenti e  per un diverso progetto di Città, orientato verso produzioni non inquinanti, utili per la popolazione e per  la cura delle persone e del territorio. Occorre battersi, insieme ai lavoratori coinvolti, per progetti concreti di riconversione, per costruire un’alternativa alle produzioni di morte!

Alberto Deambrogio (segretario PRC-SE Piemonte)

Fausto Cristofari (segretario PRC-SE Torino)

Sanità, Pd: “Addio al Polo delle eccellenze”

 VALLE E SALIZZONI (PD): “LA REGIONE VUOLE LE MOLINETTE 2”

Il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle e il consigliere regionale Mauro SALIZZONI (Pd): “Scelta scellerata e contraria all’interesse dei malati e dei professionisti che vi operano. Al Piemonte servono nuovi ospedali, invece non si decide mai nulla e si smonta il già deciso”.

 

«Ormai il disegno di Cirio e di Icardi è chiaro: altro che Polo delle eccellenze sanitarie, il Parco della Salute di Torino è destinato a diventare semplicemente una “Molinette 2”»: lo affermano il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele VALLE e il consigliere regionale Mauro SALIZZONI,  commentando la notizia dello “scorporo” dal progetto del Parco della Salute, della Scienza e dell’Innovazione non solo del Regina Margherita ma anche di una parte del Sant’Anna. «Il Parco della Salute è stato pensato non come un semplice ospedale, ma come un’infrastruttura strategica dedicata alle alte specialità, alla ricerca e all’innovazione, in grado di incidere in modo significativo sul tessuto produttivo metropolitano-aggiungono Daniele VALLE e Mauro SALIZZONI-Lo scopo è quello di integrare in un unico contesto le migliori competenze per la cura degli adulti e dei bambini, con strutture moderne anche per la formazione dei futuri professionisti della sanità e laboratori di ricerca. Recedere da questa idea, togliendo l’area materno infantile, vuol dire mettere a rischio l’intero progetto. Si passerebbe dallo schema iniziale di 2 ospedali (Parco e Cto) al posto degli attuali 4, ad un nuovo disegno dove gli ospedali resterebbero comunque 4. Il canone di disponibilità del Parco, di circa 30 milioni di euro l’anno, era in gran parte sostenuto dai risparmi degli importanti costi di manutenzione oggi sopportati dalla Regione per i tre vetusti ospedali ( le Molinette sono del 1935, il Sant’Anna del 1938, il Regina Margherita è del 1961). Avendo deciso di non includere il Sant’Anna e il Regina Margherita, come pensa la Regione di sostenere i costi (di manutenzione, di personale, ecc.) del nuovo ospedale, dovendo anche continuare a mantenere quelli vecchi? Chiediamo puntuali garanzie economiche alla Regione circa la possibilità di mantenere il progetto del Parco e che queste garanzie vengano indicate nella stessa delibera di scorporo,  con i relativi costi aggiuntivi per i cittadini piemontesi». «In questo modo si cancella definitivamente il disegno di edilizia sanitaria della Giunta Chiamparino-dichiara Daniele VALLE-per il nuovo ospedale dell’AslTO5 si è deciso di azzerare tutto abbandonando Vadò e ripartendo dalla casella iniziale, per Ivrea e VCO non c’è nessuna certezza e si attende di conoscere l’esito degli studi comparativi, su Novara si confermano tutti i dubbi che avevamo sulla sostenibilità economica dell’operazione voluta da Icardi. Al Piemonte servono nuovi e moderni ospedali, qui invece non si decide nulla e si smonta il già deciso».

«Nel caso in cui si dovesse determinare un ritardo nella realizzazione del Parco della Salute o addirittura, un annullamento della procedura di gara-conclude Mauro SALIZZONI -la Regione deve impegnarsi con un importante provvedimento di sostegno economico finanziario per la ristrutturazione delle Molinette, che, altrimenti, verrebbero lasciate in una condizione strutturale drammatica causata da una scelta scellerata e contraria all’interesse dei malati e dei professionisti che vi operano».

 

Daniele VALLE

vice Presidente Consiglio regionale del Piemonte

 

Mauro SALIZZONI

Consigliere Regionale del Piemonte

Sanità, l’assessore: “Torino merita azienda mamma-bambino”

 LUIGI ICARDI: «TUN’AZIENDA SPECIALIZZATA NELL’AREA DI CURA , VALORIZZANDO LE ECCELLENZE DI REGINA MARGHERITA E SANT’ANNA»

«Crediamo che Torino abbia tutte le carte in regola per meritare la costituzione di un’azienda autonoma specializzata nell’area di cura Mamma-Bambino, sul modello del Gaslini di Genova, del Meyer di Firenze e del Bambin Gesù di Roma. Per questo stiamo lavorando all’ipotesi di concentrare in un’unica struttura le migliori professionalità dell’area neonatale, ostetricia e ginecologia del Sant’Anna, destinando invece nel costruendo Parco della Salute la ginecologia e la chirurgia oncologica e non oncologica delle donne».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, interviene in merito al dibattito sulla riorganizzazione dei principali ospedali torinesi a valenza regionale.

«Il progetto del Parco della Salute di Torino – continua Icardi – non viene in alcun modo messo in discussione. Semmai si va ad implementare e valorizzare un’area di cura che a Torino, grazie alle professionalità d’eccellenza del Regina Margherita e del Sant’Anna, rivestono un’importanza di primo piano a livello regionale e nazionale. Valutiamo a questo proposito la realizzazione di un’azienda ad hoc, senza dover aumentare a dismisura il contenuto di strutture sanitarie omnicomprensive, difficilmente governabili».

Noi di Centro: Stefania Parisi agli Esteri

“Durante il Consiglio Nazionale di ‘Noi Di centro’ che si è svolto a Roma martedì 5 aprile, si è
costituita la segreteria nazionale del partito dopo l’organizzazione a livello regionale e provinciale.
A fine lavori sono stati nominati alcuni responsabili di settore. La pinerolese Stefania Parisi è stata
nominata responsabile esteri del partito guidato a livello nazionale da Clemente Mastella”.

Il Segretario Regionale “Noi di Centro” Renato Zambon.

Mondo Convenienza, Costanzo interroga sulle condizioni di lavoro

Un anno fa il Ministero del Lavoro aveva già  risposto a una mia interrogazione sulle condizioni di lavoro denunciate da facchini e falegnami dipendenti della cooperativa Tsl di Settimo Torinese che si occupa dell’installazione dei mobili di Mondo Convenienza.
Dopo la maxi-inchiesta di Bologna, che  ho nuovamente acceso i riflettori su Mondo Convenienza, ho interrogato il Ministro. Oggi mi è stato risposto che gli accertamenti ispettivi promessi un anno fa risultano ancora in corso.
Il 4 ottobre 2021 l’INL ha avviato una vigilanza straordinaria rivolta proprio alle aziende addette alla logistica e/o al trasporto operanti presso i magazzini “Mondo Convenienza”.
La vigilanza straordinaria ha interessato 12 regioni per 30 province, e circa 1000 lavoratori.  Le verifiche ispettive si sono focalizzate in particolare su sfruttamento lavorativo, violazione della normativa in materia di orario di lavoro, l’applicazione di un CCNL meno oneroso al posto del CCNL di riferimento, le illecite esternalizzazioni ed elusione della normativa sugli appalti di servizi, violazioni in materia di salute e sicurezza, contributiva, assicurativa e fiscale. Siamo quindi ancora lontani dagli esiti di queste verifiche, oltre che delle eventuali sanzioni. Per ora il governo prende tempo, e me ne rammarico perché credo sia necessaria un’accelerazione”. Così in una nota la deputata Jessica Costanzo (Alternativa)

Taxi, Maccanti (Lega): Governo ascolti malessere del settore per pandemia e restrizioni

“Le manifestazioni spontanee di Torino sono il segno di un profondo malessere nel settore del trasporto pubblico non di linea che il Governo deve ascoltare. Un intero comparto, già duramente colpito da pandemia e restrizioni, ha il timore che vadano in fumo anni di sacrifici e di lavoro. Il rischio è peraltro quello di snaturare il servizio pubblico locale. Per la Lega la posizione è chiara: stralcio dell’articolo 8 del disegno di legge sulla concorrenza e ripartenza dei decreti attuativi”.

Lo dice in una nota la deputata torinese della Lega Elena Maccanti, capogruppo in Commissione Trasporti

Lavoratori Caat, Grimaldi (LUV): La Regione aiuti a trovare una soluzione

“Nella logistica nessuna tutela, inaccettabile”

“Ancora una volta la logistica si mostra come uno dei settori meno tutelati e dove le condizioni di lavoro e la stessa sicurezza del posto e del salario non hanno alcuna garanzia. Troppo spesso vengono denunciati ritmi e orari insostenibili, contratti precari o assenti, pochi controlli, scarso rispetto delle clausole sociali nel passaggio da un appalto all’altro e bassissimi salari. Ora abbiamo dei facchini senza lavoro da quattro mesi e nessuna considerazione della proposta di assumerli presso altri stand” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, in merito allo sciopero davanti al Caat (Centro Agroalimentare di Torino) dei facchini della New Torino Logistica Srl, rimasti di fatto disoccupati dopo il fallimento delle tre ditte di grossisti Ramondo, F.V. e T118.

“La direzione dei grossisti del Caat non può rifiutare un confronto con le sigle sindacali” – prosegue Grimaldi. – “Ma mi rivolgo anche alla Regione – fra i proprietari dei mercati generali – affinché sia trovata una soluzione per questi lavoratori e per le loro famiglie. E non possiamo certo tollerare che circa 100 persone – secondo le stime dei rappresentanti sindacali – continuino a lavorare in nero presso la struttura”.

 

Pnrr, Ruffino (Azione): a rischio i fondi per gli impianti sportivi

“Il prossimo 22 di aprile scadranno i termini per partecipare al bando per l’integrazione sociale attraverso la realizzazione e la rigenerazione urbana degli impianti sportivi. I tempi sono troppo stretti e i requisiti stringenti soprattutto per le migliaia di piccoli comuni che, se le scadenze rimanessero tali, rischierebbero di perdere l’accesso ai fondi del PNRR.”
Lo dice in una nota la deputata di Azione Daniela Ruffino, che poi aggiunge “Ecco perché abbiamo depositato una interrogazione che preveda la proroga per la presentazione delle domande. In un momento di grande difficoltà per tutto il Paese, non possiamo consentire che colli di bottiglia e intoppi burocratici impediscano ai piccoli comuni di trarre vantaggio dalle opportunità che ci fornisce l’UE. Modificare i requisiti e spostare la data oltre il 22 di aprile. Per noi di Azione queste sono soluzioni davvero inclusive.” Ha aggiunto la deputata di Azione.

Giachino: “Draghi sottolinea l’importanza degli 8,7 miliardi per l’automotive”

Il premier Draghi nel suo intervento a illustrare i fondi con cui il Governo interviene a risanare il Bilancio Comunale  disastrato dalle Amministrazioni di sinistra e tra gli Interventi per rilanciare TORINO  cita, riempiendomi di soddisfazione e orgoglio, gli 8,7 miliardi per l’automotive che nella Finanziaria non c’erano e sono stati inseriti dopo la mia grande protesta che ha trovato appoggio in alcuni parlamentari, nel sindacato, nella Mozione Molinari approvata dal Parlamento nel Ministro Giorgetti. Ovviamente occorrerà usare bene quei fondi sia per incentivare il rinnovo del vecchio parco circolante, inquinante insicuro ma anche nella politica industriale del settore che accompagni le aziende dell’indotto alla transizione tecnologica. Mi ha fatto piacere la citazione di Soldati sul nostro bel fiume Po.
 
Mino GIACHINO 
SILAVOROSITAV 

Sicurezza, petizione sulle telecamere: il commento di Fissolo

Da Palazzo Civico


INSTALLAZIONE DI TELECAMERE TIPO ARGO INTERFACCIATE CON LA POLIZIA TRA VIA MASSERANO E MARIA AUSILIATRICE

Il Commento del Capogruppo dei Moderati in Comune Simone Fissolo

Le nuove tecnologie ci permettono di aumentare la sicurezza delle nostre strade con attività molteplici.
Serve un’infrastruttura digitale in grado di permettere il collegamento di telecamere mobili e fisse in base alle esigenze specifiche dei vari luoghi.
È necessaria l’integrazione tra telecamere pubbliche e private che lo richiedano.
Dobbiamo fornire doverose risposte ai fenomeni di spaccio, prostituzione e atti vandalici. Certamente dobbiamo tutelare la privacy dei cittadini ma di fronte all’illegalità ritengo che la tecnologia possa funzionare da deterrente per tali fenomeni, che nessuno ama avere nei dintorni di casa propria o della propria attività. La privacy dei cittadini è maggiormente tutelata proprio quando il loro intorno vive senza pressioni di natura criminale. Ogni giorno concediamo alle aziende i nostri dati in maniera non controllata tramite il nostro smartphone; l’uso di telecamere è invece regolamentato e segue disposizioni specifiche che però aiutano in molti casi dove vi sia illegalità.