Fondi alle associazioni Antiabortiste. Grimaldi (LUV): “è una misura illecita”

 

«Da oggi in Piemonte una donna indigente che deciderà di andare al consultorio e avere un bambino non avrà niente, mentre le prime 100 che si presenteranno ai centri pro vita riceveranno 4.000 euro. Credo che siamo davanti ad un abominio prima ancora che a una misura illecita. L’emendamento Marrone è stato  approvato da una larga maggioranza di centro destra, da quello stesso fronte che, dopo aver spalancato le porte delle ASL e dei consultori alle associazioni anti-abortiste, ora li finanzia con 400mila euro di fondi pubblici» – commenta Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione a margine della votazione dei suoi oltre 1200 emendamenti al bilancio.

«Se il Piemonte vuole applicare la legge 194 intervenga in tutte le strutture dove l’interruzione volontaria di gravidanza è negata per la mancanza di personale non-obiettore, attui i percorsi previsti per una genitorialità consapevole, a partire dalla distribuzione gratuita di contraccettivi ai giovani fino a 26 anni come prevede tra l’altro la delibera 211 del 2018 a mia prima firma approvata da questa Aula, e parta dalla somministrazione della pillola Ru486 anche nei consultori e non solo negli ospedali».

«Inoltre – prosegue Grimaldi – se il Piemonte vuole davvero aiutare le donne la smetta di speculare sulla loro libertà di scelta e metta in campo risorse e provvedimenti per combattere le disparità di genere, a partire dai salari, e per una condivisione paritaria del carico familiare tra padre e madre. Se il Piemonte vuole combattere la denatalità allora pensi allo sviluppo del Piemonte: provi a fermare l’unica emigrazione che rende questa Regione più povera, quella dei troppi giovani che, per assenza di salari e lavori a tempo indeterminato, continuano a scappare all’estero. Le nostre regionali devono essere destinate a chi ne ha realmente bisogno, non a un gruppo di associazioni pro-vita, per questo le migliaia di nostri emendamenti presentati, e in queste ore al voto, chiedono proprio di agire per garantire quelle politiche. Per crescere i nostri figli servono nidi, serve dignità, serve reddito, diritto allo studio. Altro che mancette» – conclude Grimaldi.

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