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Prc: “No alla guerra alla faccia degli esibizionisti e dei provocatori di turno”

Locatelli e Cristofari (Prc-Se): W la Resistenza

 

Le provocazioni alla Silvio Viale non vanno raccolte ma semplicemente compatite, commiserate.

Il consigliere comunale radicale di Torino dopo aver annunciato di volersi presentare al corteo per il 25 aprile di Torino con le bandiere Nato – va ricordato che il Presidente partigiano Sandro Pertini il 27 marzo 1949 votò contro la Nato in quanto “strumento di guerra” – ha deciso di proseguire nelle sue miserande esibizioni.

A Rifondazione Comunista che ha detto di una provocazione inaccettabile questo signore ha risposto così: ”non mi faccio intimidire dagli amichetti di Putin”.

Come tutti sanno Rifondazione Comunista da settimane è presente in tutte le piazze contro Putin e contro la Nato, contro l’invasione dell’Ucraina e contro tutte le guerre fomentate dalle superpotenze mondiali in competizione tra di loro.

Solo degli stupidi o delle persone in malafede possono distorcere il senso di queste posizioni e il significato del 25 aprile che è in tutta Italia giornata di Liberazione dal fascismo e dalla guerra, da ogni forma di oppressione e ingiustizia, per una società di liberi e uguali. Questi signori sono gli stessi che in questi anni hanno denigrato la Resistenza mettendo sullo stesso piano fascisti e antifascisti, sono gli stessi che hanno attaccato la Costituzione, gli stessi che oggi attaccano forsennatamente l’Anpi di cui ci onoriamo di essere iscritti. Le loro esibizioni sono semplicemente patetiche.

W il 25 aprile! Ora e sempre Resistenza!

Fausto Cristofari, Segretario Prc-Se Torino                                                                            

Ezio Locatelli, Segreteria nazionale Prc-Se

25 aprile: Radicali in piazza con le bandiere Nato

25 APRILE/TORINO/RADICALI SFILERANNO CON BANDIERE UCRAINA, UNIONE EUROPEA E NATO OLTRE A STRISCIONE “PUTIN ALL’AJA”.

Appello al sindaco Lo Russo perché firmi petizione per incriminazione Putin.

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sede radicale di Torino, esponenti di Radicali Italiani e Associazione Aglietta hanno illustrato le iniziative per “Un 25 aprile anche per l’Ucraina”.

Igor Boni (presidente Radicali Italiani):
Stiamo raccogliendo firme ai tavoli e online su una petizione a sostegno del lavoro della Corte Penale Internazionale dell’Aja, che sta raccogliendo prove sui crimini russi in Ucraina. Putin deve essere incriminato, come ventidue anni fa Milosevic.
Lunedì 25 aprile, nella sede di Radicali Italiani a Roma, terremo un convegno su “Un 25 aprile anche per l’Ucraina”, dove ripercorreremo i 23 anni di lotte radicali contro Putin e approfondiremo lo studio degli strumenti della giustizia internazionale più adatti a portare alla sbarra Putin e gli altri responsabili dei crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Ucraina.
Rispetto al ballottaggio di domenica in Francia, chi è a favore dell’Unione Europea e contro Putin non può che essere con Macron; se vincesse Marine Le Pen attuerebbe le stesse politiche antiUE e filoPutin di Orban… e Marine Le Pen ha ricevuto milioni di euro di prestiti dalle banche russe.

Andrea Turi (coordinatore Associazione radicale Adelaide Aglietta):
Parteciperemo alla fiaccolata di Torino della sera del 24 aprile senza le nostre bandiere radicali ma con le bandiere dell’Ucraina, dell’Unione Europea e della NATO, oltre allo striscione “Putin all’Aja”;  non accettiamo i diktat e i veti posti da chi (il presidente dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo) pochi anni fa utilizzava le stesse falsità filorusse usate dall’assessore regionale di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone.

Giulio Manfredi (Giunta segreteria Radicali Italiani):
Diamo atto al presidente dell’ANPI di Torino, Nino Boeti, di avere riconosciuto il valore della Resistenza Ucraina e di non avere posto veti a nessuna bandiera. Gli chiediamo, però, con quali strumenti i partigiani ucraini possono opporsi a Putin se non con le armi fornite loro dall’Occidente, proprio come quasi ottant’anni fa gli angloamericani fornirono armi ai partigiani piemontesi.
Chiedo all’ANPI di occuparsi meno di bandiere e di più del risorgere di preoccupanti rigurgiti di fascismo misto a qualunquismo; mi riferisco alla vergognosa delibera del settembre scorso con cui il Comune di Pezzana (VC) ha rinnovato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.
Infine, chiediamo al sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e a tutti i sindaci italiani, di firmare la petizione “Putin all’Aja”.
Cinque anni fa l’allora professore universitario Stefano Lo Russo fu uno degli artefici di un importante accordo fra il Politecnico di Torino e Gazprom Neft sullo studio delle tecniche di estrazione degli idrocarburi. Accordo del tutto legittimo, che scade quest’anno.
Oggi Lo Russo è sindaco di una grande città europea e Vladimir Putin sta mettendo a ferro e a fuoco l’Ucraina; firmare per “Putin all’Aja” è un modo semplice ed inequivocabile di prendere posizione, rifuggendo da ambiguità e ipocrisie.

https://radicali.it/putin-allaja/

Link a lettera aperta a Boeti
https://www.associazioneaglietta.it/wp-content/uploads/2022/04/lettera-aperta-a-Boeti.pdf

25 aprile: cerimonia del Partito Radicale e Associazione Marco Pannella

 Davanti  al monumento dedicato ai caduti polacchi

Grazie per averci liberato. Libertà per l’Ucraina e il popolo russo!

La manifestazione si svolgerà a Torino alle ore 11 di lunedì 25 aprile davanti al monumento ai caduti polacchi che parteciparono alla Liberazione dal nazi-fascismo (Piazza Polonia area rotatoria antistante l’Ospedale Regine Margherita di Tiori) .

ll Partito Radicale e l’Associazione Marco Pannella di Torino terranno lunedì 25 aprile alle ore 11 una cerimonia commemorativa ai caduti polacchi che parteciparono in Italia alla  lotta di liberazione dal nazi-fascismo durante la II° Guerra mondiale.

Lo slogan della manifestazione: “Grazie per averci liberato. Libertà per l’Ucraina e il popolo russo”.
PREVISTI GLI INTERVENTI DI:
– Consolato della Polonia di Torino
– Consolato dell’Ucraina di Torino
– Marco Brunazzi, Presidente Istituto Salvemini
– Mario Barbaro, Segreteria Partito  Radicale
– Sergio Rovasio, Presidente Associazione Marco Pannella di Torino
– Angelo Pezzana, giornalista, fondatore del Fuori
– Avv, Bruno Segre, partigiano e perseguitato dai nazi-fascisti
– Pier Franco Quaglieni, Direttore del Centro Pannunzio
– esponenti di associazioni e movimenti della città di Torino
 
Alla cerimonia sono stati invitati il Presidente della Regione Piemonte e il Sindaco di Torino
Durante la cerimonia verranno ricordati e ringraziati tutti i caduti che si batterono per la libertà e la democrazia del nostro paese: Partigiani, Brigata ebraica, polacchi, inglesi, americani e loro alleati.

Alla stessa ora il Partito Radicale terrà identiche manifestazioni in diverse città italiane, tra le altre: Roma, davanti all’Ambasciata Usa e Bologna presso il cimitero polacco di San Lazzaro di Savena.

25 Aprile, Grimaldi (LUV): Chi amministra e fa politica deve tutto a quella lotta di Liberazione

Lo impari il Comune di Carmagnola: il 25 aprile è divisivo solo per chi è fascista.

“A Carmagnola il Comune nega all’ANPI il patrocinio e la possibilità di celebrare in una piazza cittadina il Pranzo del Partigiano del 25 aprile. ‘Divisivo e tendenzioso’, si dice. Altrove un consigliere leghista si scaglia contro una maestra che insegna agli alunni ‘Bella ciao’. Nei giorni scorsi l’ANPI ha dovuto rispondere a numerosi e pretestuosi attacchi. Ogni anno che passa, purtroppo, si erode il legame con quel passato che dovrebbe essere difeso e celebrato da tutte e tutti. Non è il tempo a consumarlo, ma sono i colpi di scure di chi tenta di raccontare un’altra storia” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi.

“Lo ha scritto ARCI in modo semplice e chiaro: il 25 Aprile è il giorno che vede la nascita dell’Italia democratica contro il nazifascismo, che ha portato nel nostro paese solo povertà, guerra e morte” – prosegue Grimaldi. – “Se chi amministra e fa politica non si rende conto di poterlo fare proprio grazie a quella lotta di liberazione è molto in malafede o molto ignorante. Il 25 aprile è divisivo solo per chi è fascista e noi, come Gian Carlo Pajetta, con i fascisti abbiamo finito di parlare il 25 aprile 1945″.

 

Ruffino (Azione): bene accordo gas in Congo

“l’intesa sottoscritta  dal Ministro Cingolani con il governo congolese sul gas, va esattamente nella direzione auspicata da Azione, quella di spingere sempre di più in favore della transizione ecologica. Il nostro Paese ha l’obbligo di farsi trovare pronto, pensando al presente difficile che viviamo, ma guardando soprattutto all’immediato futuro e agli impegni assunti dall’Unione Europea in materia di ambiente e sviluppo sostenibile.” Lo ha dichiarato in una nota la deputata di Azione Daniele Ruffino.
“Gli accordi di cooperazione sono un’ottima notizia per l’Italia dunque – aggiunge la deputata di Azione – ma c’è un altro step che occorre superare: semplificare ed accelerare i passaggi per le autorizzazioni per la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili. In questo modo raggiungeremo gli obiettivi nazionali di de carbonizzazione fissati dal Piano Nazionale integrato di energia e clima”

“Torino per un’Europa federale, democratica, solidale”

Venerdì 22 aprile alle 18 parliamo di Europa, durante l’incontro dal titolo
Torino per un’Europa federale, democratica, solidale“.

Questo incontro è importante perché è una naturale prosecuzione della Conferenza sul Futuro dell’Europa, l’ampia consultazione democratica che nei mesi scorsi ha permesso ai cittadini europei di esprimersi direttamente sulle loro aspettative e discutere di democrazia, libertà, diritti umani, di solidarietà.
Tutte le informazioni sono nell’evento Facebook che puoi raggiungere cliccando sul pulsante qui sotto: potrai vedere chi aderisce a questa importante occasione per parlare di un’Europa che si muove in comunità di intenti.

L’incontro si svolgerà in Sala delle Colonne a Palazzo Civico,
Piazza Palazzo di Città, 1, a Torino.
ma potrai seguirlo anche online nella pagina Facebook MFE Piemonte.

Spero vorrai essere dei nostri

Simone Fissolo 

“Centro”, dall’analisi all’azione

Crescono nella periferia italiana gli inviti alla mobilitazione, all’unità e ad una nuova assunzione di responsabilità per ricomporre e rafforzare l’area di “centro” nel nostro paese.

Una esigenza e una domanda politica che si fanno sempre più insistenti soprattutto di fronte all’inadeguatezza dei due poli tradizionali. È di tutta evidenza, del resto, che la cultura “degli opposti estremismi”, seppur declinata in forma diversa rispetto al passato, non può essere la regola che orienta e disciplina il comportamento dei partiti nella cittadella politica italiana contemporanea. È giunto il momento in cui serve un “di più” di politica e meno trasformismo politico, opportunismo parlamentare e relativo e conseguente decadimento etico collettivo. Una esigenza, questa, che si può contrastare solo con il ritorno di una autentica e credibile “politica di centro” e che si traduce, com’è altrettanto ovvio, con un vero e credibile “partito di centro”.
Ma, al di là di questa esigenza, è indubbio che questa domanda politica, culturale ed organizzativa attraversa soprattutto la nostra area culturale di riferimento, quella cattolico popolare e cattolico sociale. Al riguardo, si moltiplicano le iniziative in tutta Italia di spezzoni di questi mondi vitali che pongono il problema, reale e non retorico, di una nuova rappresentanza politica ed organizzativa. A fronte, soprattutto, della insufficienza degli attuali attori in campo. L’interessante iniziativa di Viterbo dei giorni scorsi che si è conclusa con un documento significativamente intitolato “Boardin-card, idee ricostruttive oggi” teso a riscoprire, rileggere e riattualizzare il magistero politico e di governo di Alcide De Gasperi è uno dei tanti segnali che sono emersi dalla galassia di questo mondo culturale. Ma le iniziative, appunto, si moltiplicano. Mi è capitato di presentare recentemente il mio ultimo libro su “Franco Marini, il Popolare” a Bergamo in una iniziativa organizzata dall’amico Giovanni Sanga a cui hanno partecipato centinaia di persone che fanno ancora riferimento a quel patrimonio culturale ed ideale. Ma si potrebbero citare molti altri esempi. Ebbene, la domanda di fondo che emerge è pressochè sempre la stessa. Ovvero, e sintetizzo, ma come è possibile disperdere un patrimonio politico, culturale, sociale che conserva ancora un forte e significativo radicamento territoriale disseminato in tutto il paese? In sostanza, come è possibile continuare a non dar voce ad un mondo che richiede solo e soltanto una rappresentanza politica ed organizzativa?
Attorno a queste domande, semplici ma profonde, si gioca la partita decisiva per il futuro del “centro”, per la prospettiva della “politica di centro” e, soprattutto, per la presenza e l’efficacia della tradizione cattolico popolare e cattolico sociale. Perchè delle due l’una. O c’è la consapevolezza che, in vista della prossima e decisiva consultazione elettorale, una forza di centro – non statica e che non vive di mera rendita di posizione ma dinamica e profondamente innovativa – si impone aggregando i vari spezzoni che compongono quest’area superando personalismi e difficoltà di relazione, oppure ci dovremo rassegnare alla progressiva ma irreversibile dispersione di un filone importante e di qualità della stessa cultura politica italiana. Detto in altre parole, sarebbe da irresponsabili essere accusati di involontaria, e forse anche inconsapevole, complicità nel dissolvere un patrimonio di idee, di valori e di politiche che erano e restano di una bruciante attualità e modernità.
Il tempo stringe e, come capita in queste occasioni, non bastano più nè le evocazioni, gli auspici, le attese e le semplici analisi. In altre parole, non è più sufficiente la sola testimonianza. Come ci hanno insegnato i nostri “maestri”, la politica ha un senso ed è credibile quando “sa unire il pensiero e l’azione”. E quello che stiamo vivendo è uno di quei momenti. Come diceva Donat- Cattin nella storica rubrica che scriveva su “Tersa Fase”, il “nostromo”, si tratta di un “avviso ai naviganti”.

Giorgio Merlo

Pd, Sanità: battaglia per la stabilizzazione lavorativa

“Il Partito Democratico ha preso parte al flash-mob #saluteprecaria promosso dalle organizzazioni sindacali del comparto sanitario per condividere la loro battaglia per la stabilizzazione lavorativa e ribadire, anche oggi, che è paradossale che chi si è battuto per due anni negli ospedali e nei pronto soccorso contro il Covid, rischi adesso di restare a casa. Occorrono fatti e azioni per garantire queste persone e per evitare che la nostra sanità si impoverisca di risorse umane importanti! Il Presidente della Giunta ha annunciato che verranno stanziati 58 milioni per stabilizzare il personale, ma non ha chiarito da dove li prenderà! Cercheremo di capirlo dato che non ne abbiamo trovato traccia nel Bilancio che stiamo per affrontare” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Penso – prosegue l’esponente dem – che la burocrazia e le regole che prima della pandemia ci imponevano vincoli sulle assunzioni e sugli investimenti nella sanità possano e debbano essere superate. A questo proposito i Presidenti dei Gruppi Pd dei Consigli regionali hanno recentemente indirizzato un appello al Ministro della Salute sul tema dei trasferimenti nazionali. Sia chiaro: è importante un intervento da parte del Governo. Ma la Regione deve fare la sua parte! La società in questi due anni difficili è cambiata e il nostro sistema sanitario deve, necessariamente, adattarsi per rispondere in modo efficace a queste necessità. Non ci stancheremo mai di ripetere che occorre investire sul capitale umano, meglio retribuito e meglio formato, e investire su una sanità pubblica, rafforzando la prevenzione e abbattendo le liste di attesa. Se non faremo tutto questo si rischierà di creare diseguaglianze inaccettabili di fronte alla malattia e una frattura tra chi può permettersi cure private e chi, invece, rischierà di pagare sulla propria salute le conseguenze di liste d’attesa lunghe e dell’impossibilità di accedere tempestivamente alle cure. Non permetteremo che accada!”.

Lega: “cristiano-copti aggrediti perché non rispettavano Ramadan. Inaccettabile” 

“A Torino due uomini cristiano-copti sono stati aggrediti in strada con l’accusa di non rispettare il Ramadan. Un gruppo di nordafricani di religione islamica ha preso a calci e pugni entrambi gli egiziani (di 62 e 71 anni) perché indossavano croci e uno fumava. L’accusa della figlia di uno di loro è chiara: ‘Inaccettabile che qui succeda come in Egitto’. Del resto questo non è il primo episodio del genere e non è ammissibile che in Italia non sia rispettata la libertà religiosa. La Lega denuncia da sempre come sia fondamentale l’integrazione e il rispetto delle regole nel nostro Paese, affinché violenze simili non accadano più”. Lo dichiarano i deputati torinesi della Lega Alessandro Benvenuto ed Elena Maccanti.

Ruffino (Azione): “Avanti con il Green New Deal”

“Proseguire nell’attuazione del Green New Deal, sulla scorta degli impegni assunti dall’Unione Europea in materia di ambiente e sviluppo sostenibile, per riuscire ad individuare un piano industriale impiantistico nel nostro Paese. Dopo il voto della risoluzione al Def, la coerenza dei programmi di Azione sull’ambiente è ancora più evidente”. Lo ha dichiarato in una nota la deputata di Azione Daniela Ruffino.“Considerato il particolare momento in cui viviamo, l’Italia non può più fare a meno di iniziative, anche di carattere normativo, finalizzate alla transizione ecologica ed energetica. Il nostro Paese ha bisogno di semplificare e accelerare i passaggi per le autorizzazioni per la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili. Solo procedendo in questa direzione – ha concluso la deputata di Azione – raggiungeremo gli obiettivi nazionali di decarbonizzazione, fissati dal Piano Nazionale integrato di energia e clima”.