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Auto, FI Piemonte: Tavolo nazionale e operativo

 

Serve new deal del settore no istanze locali

“Nelle ultime ore si stanno moltiplicando le istanze provenienti, in particolare, dal nostro Piemonte, che chiedono la convocazione di tavoli per discutere sul futuro dell’industria automobilistica italiana. La risposta bipartisan lascia intendere quanto la politica sia consapevole del pericolo concreto di perdere la filiera ed i posti di lavoro ad essa collegati. Tuttavia non basta la buona volontà e, magari, qualche presa di posizione da pur autorevoli esponenti locali: serve piuttosto una presa di posizione forte del Governo ed una strategia nazionale, condivisa da Nord a Sud. Serve un interlocutore istituzionale nazionale, serve il Governo, motivo per cui le nostre rappresentanze per prime hanno chiesto di coinvolgere l’intergruppo parlamentare sull’auto. Ciò perché in esso convivono diverse sensibilità politiche e tutte le espressioni territoriali del nostro Paese, e perché ha come obiettivo proprio quello di immaginare e mettere in campo nuove strategie future sul settore, attraverso un lavoro comune di Governo e Parlamento. Abbiamo bisogno che il Governo attui un progetto industriale che guardi ai prossimi trent’anni, da definire in fretta e senza farsi distrarre da istanze locali. Non è più il tempo di “guardarsi l’ombelico”, oggi abbiamo bisogno di un new deal del settore e chiediamo ai Ministri competenti, a partire dal Ministro Giorgetti per arrivare al Ministro Cingolani, di giocare a carte scoperte con il Parlamento. Sono finiti i tempi delle indagini conoscitive, delle audizioni in Commissione: adesso costruiamo velocemente il futuro. Forza Italia, come ha sempre fatto, metterà in campo le migliori competenza e sicuramente molte proverranno dal Piemonte, ma il tavolo dovrà necessariamente essere nazionale e operativo.”

Così in una nota il coordinamento regionale di Forza Italia Piemonte

Il potere delle parole

A pochi giorni da un evento drammatico come la morte di Angelo Burzi, con un gesto plateale e accecante, una tragedia che è riuscita a dare voce ad un uomo a cui la voce è stata tolta da un susseguirsi di eventi giudiziari definibili atroci, più simili ad una tortura che ad altro, quantomeno nei tempi infiniti dei processi, oggi ci possiamo rendere conto di come le parole possano avere una forza che spesso dimentichiamo.

Le parole inviate via mail ad amici e colleghi, unite ad un gesto che ha stravolto chi lo conosceva e incuriosito chi di lui mai aveva sentito nemmeno il nome, oggi rimbombano a Torino e nel resto d’Italia, ma non per la drammaticità, anzi, per la forza e la determinazione di un uomo.

10 anni di processi continui, sentenze che cambiano da una all’altra e la totale distruzione di un essere umano, seppur privilegiato agli occhi di tanti in quanto facente parte di un’élite politica, hanno ucciso una persona… e allora il pensiero va a tutti i martiri della società civile che si sono tolti la vita, o gli è stata tolta in altri casi, ma sempre con un precedente assurdo: la privazione della vita legata a vicende giudiziarie.  Non sempre chi dovrebbe giudicare lo fa  in maniera equa, senza badare a colori, bandiere, o semplicemente classe sociale.

Angelo Burzi ha ritenuto di essere stato ucciso dal paradosso, dal mancato rispetto di quel principio affisso in tutte le aule di tribunale, alle spalle di chi, in alcuni casi,  invece dovrebbe leggerlo più spesso: “LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI “.

La domanda sorge allora spontanea: chi sono quei tutti?

Nella sua lettera di addio, o meglio di spiegazione del suo addio, si notano alcuni principi che dovrebbero essere parte della vita di tutti: a partire dall’amore per la famiglia, che lascia distrutta, ma che in una visione più ampia, lascia senza ulteriori dolori, se non uno, secco e atroce, ma che il tempo potrà alleviare, come ci insegnano da sempre.

Ma non solo amore in senso romantico, ma anche amore inteso come passione, passione per la vita, passione per il proprio impiego, attaccamento alla politica e ancor di più senso di dovere per la nazione.

Il gesto estremo lascia attoniti. Senza entrare nel merito specifico del processo a Burzi – ma è da qui che nascono alcune riflessioni – viene naturale pensare a tanti scandali giudiziari in senso generale, dove la “giustizia” si è attaccata a qualsiasi appiglio per portare avanti le proprie ideologie, senza risultare imparziale.

Angelo Burzi può essere ognuno di noi, un innocente, una persona convinta di essere accusata ingiustamente.

Angelo Burzi può essere ognuno di noi, un uomo messo alle strette a cui la vita viene privata.

Ma quello che ognuno di noi deve ad Angelo Burzi è la gratitudine, e la visione di un uomo che si è sacrificato, pur di denunciare i possibili soprusi giudiziari (e dieci anni di processo lo sono)  in cui ognuno di noi rischia di essere vittima nel corso della vita.

Pietro Ruspa

Manovra, Ruffino (CI): Desolanti scelte su commercianti in aree disagiate

“Molti Comuni italiani non hanno ancora la copertura della rete mobile necessaria per l’utilizzo di telefoni e per la navigazione internet. Per questo ho presentato un Odg che impegnava il Governo a prevedere una proroga sulla applicazione delle sanzioni per gli esercizi commerciali che operano in aree disagiate e che non riescono ad utilizzare il pos per i pagamenti telematici ”. Lo afferma la deputata di Coraggio Italia Daniela Ruffino.

“Ricordo- aggiunge- che il piano 5G prevede che entro il 2026 ci sia una velocità internet di almeno 150 mb sul territorio italiano eppure ad oggi tutto questo è fantascienza. Io ho chiesto al Governo una proroga ragionevole per gli esercizi commerciali che operano in aree disagiate, dove non c’è connessione, non c’è stata neanche quando i ragazzi erano in dad. Aree insomma dove si perpetra un’ingiustizia da tempo”.

Per Ruffino “Quella dell’esecutivo è una scelta desolante: bisogna evitare di sanzionare chi vive in territori che hanno già mille difficoltà. Se i commercianti verranno sanzionati, si perpetrerà un’ingiustizia”.

Gagliasso (Lega Salvini Piemonte): “Quasi 3 milioni per oltre 100 fiumi“

Manutenzione in Piemonte, si ritorna a investire nella pulizia e sicurezza degli alvei”

Arrivano dalla Regione Piemonte stanziamenti per quasi 3 milioni di euro per realizzare oltre 100 interventi di manutenzione e pulizia dei corsi d’acqua minori che attraversano il Piemonte.
“Per troppi anni abbiamo dovuto rincorrere gli eventi – sottolinea soddisfatto il vicepresidente della commissione Ambiente del Consiglio regionale Matteo Gagliasso – per difendere il suolo e la sicurezza territoriale della Regione a fronte di eventi meteo avversi, finalmente questa Giunta gioca d’anticipo approvando un programma annualità 2022-2023 dell’importo di 2.993.240 euro per 104 intervento di messa in sicurezza dei corsi d’acqua”.
“Nel dettaglio interverremo su 15 progetti di manutenzione fluviale nel Cuneese per 276.000 euro – specifica il giovane ingegnere eletto nelle fila della Lega Salvini Piemonte – 22 situazioni nell’Alessandrino con un finanziamento regionale di 445.000 euro, 20 nell’Astigiano per 345.000 euro, 10 nel Biellese per 317.240 euro, 3 nel Novarese per 90.000 euro, 20 nel Torinese per 965.000 euro, 6 nel Verbano Cusio Ossola per 210.000 euro e 8 nel Vercellese per 335.000 euro”.
“Un intervento – termina il consigliere cuneese Gagliasso – che mira a garantire i territori di una manutenzione idraulica dei corsi d’acqua di competenza regionale che anni fa era gestita da coltivatori, allevatori, proprietari dei terreni su cui gli alvei insistevano, ma che con l’abbandono delle attività silvo-pastorali nelle zone meno agevoli si sono andate perse. Ne guadagneremo in sicurezza e in fruibilità di tanti bei fiumi che il nostro Piemonte ci offre”.

Rossi – Valle (Pd): “Liste di attesa già troppo lunghe”

“Non si chieda agli ospedalieri di supplire alle carenze della campagna vaccinale. La campagna vaccinale piemontese? Risultati al di sotto della media nazionale”

L’allarme del sindacato ANAAO Assomed è serio e non va assolutamente sottovalutato.

Uno dei rischi maggiori che corriamo in pandemia è quello di tralasciare tutte le altre patologie diverse dal Covid. Ma, nonostante gli allarmi che periodicamente arrivano dal mondo medico, a distanza di due anni, continuiamo a sacrificare liste di attesa, sempre più lunghe, e attività ordinarie. Spostare parte del personale ospedaliero per aumentare la capacità vaccinale metterà ulteriormente in ginocchio il servizio sanitario. Chi ha le risorse andrà dal privato, mentre gli altri aspetteranno, pagando un prezzo altissimo in termini di salute.

Ma davvero, dopo due anni, non ci sono soluzioni alternative? La giunta regionale renda nota la percentuale dei medici di base e dei farmacisti che stanno vaccinando. Perché, prima di bloccare gli ospedali, non si chiede uno sforzo maggiore a queste categorie? Perché non si pretende un contributo, sostanziale, dai privati, invece di chiedere loro di fare le visite al posto del pubblico? Perché non si è chiesto nuovamente una mano al personale medico dell’esercito o ai medici in pensione? Bloccare le attività ospedaliere deve essere l’ultimissima ratio. E invece è il modo più facile per coprire gli errori di sottovalutazione e di mancata programmazione di questi mesi.

Nella giornata di ieri, chi ha chiamato il sovracup al numero 800.000.500 e selezionato l’opzione uno si è trovato un’attesa dai 19 ai 30 minuti, a seconda dei diversi momenti della giornata. E quando è riuscito a interloquire con una voce, ha trovato agende bloccate, senza una sufficiente proiezione nel futuro, o con spazi disponibili a mesi e mesi di distanza o dall’altra parte del Piemonte. Davvero dopo mesi di segnalazioni non si riesce nemmeno a confinare all’interno del quadrante la possibilità di vista?

I risultati piemontesi nella campagna vaccinale sono mediocri e non giustificano la riduzione drastica dei servizi sanitari ai cittadini, da quelli legati al tracciamento, alle visite specialistiche nuovamente interrotte e ai presidi territoriali chiusi. In calce riportiamo alcuni dati, con le relative fonti, che ci dicono come sta andando la campagna vaccinale piemontese e dimostrano che privilegiare la campagna vaccinale su tutto il resto non solo è sbagliato, ma non ha prodotto grandi risultati.

Domenico Rossi – Vicepresidente Commissione sanità

Daniele Valle – Consigliere Regionale

Alcuni dati da fonti autonome sulle performance della campagna vaccinale

Secondo Gimbe:

– Siamo la dodicesima regione per popolazione vaccinata con almeno una dose (81,1%), sotto la media italiana (81,3%);

– Con il 77,2% di popolazione che ha ricevuto la seconda dose, siamo nuovamente la dodicesima regione in Italia (media italiana 78,1%).

– Siamo ottavi in Italia per percentuale di popolazione over 50 che non ha ricevuto neanche una dose (8,2%), contro una media nazionale del 7%. Non è il caso di far notare che, in questo caso, sarebbe molto meglio stare sotto la media nazionale, ovviamente.

Secondo il Governo:

– Il Piemonte è decimo per percentuale di dosi somministrate rispetto a quelle consegnate col 97,1%.

Secondo i dati de Il Sole 24 ore:

–  Siamo decimi per % di platea vaccinata che ha ricevuto la terza dose, col 34,51%.

– Col 17% della popolazione non vaccinata, il Piemonte è sopra la media nazionale del 16,4%. Anche in questo caso, sarebbe auspicabile stare sotto la media nazionale.

 

Pochi politici di sinistra ai funerali di Burzi

Pino Chiezzi, Paolo Peveraro, Cristina Bargero e Silvio Viale  erano tra i pochi esponenti del centrosinistra ai funerali di Angelo Burzi, l’ex assessore regionale di Centrodestra suicidatosi la notte di Natale

Lo ha sottolineato Silvio Viale, radicale eletto nelle lista del Pd. “Mi dispiace molto essere qui oggi il solo esponente della maggioranza di centrosinistra al governo della città – ha osservato Viale – perché Burzi è stato un esponente politico torinese importante e di prestigio. Al di là del credo politico di ognuno”.

Chiezzi, il comunista: “Burzi intelligente e preparato, un politico serio”

“Ho partecipato alla vita politica torinese,  per 18 anni e sempre dalla parte politica opposta alla tua, e posso dire che dialogare con te, ingegnere e appassionato di politica come me, è sempre stato importante e utile. Eri una persona intelligente e sempre preparata, un politico serio. Studiavi le carte prima di intervenire su qualsiasi argomento, il tuo era sempre un contributo alla discussione”. A parlare è Pino Chiezzi, a lungo consigliere di Rifondazione Comunista, nel ricordare “l’avversario” Angelo Burzi, durante i funerali nella Chiesa di San Filippo Neri a Torino. Chiezzi era tra i pochi esponenti del centrosinistra ai funerali, come ha sottolineato Silvio Viale, radicale eletto nelle lista del Pd presente alla cerimonia funebre.

Magliano: “Disappunto per l’ospedale di Settimo”

Scopriamo con disappunto che l’Ospedale Civico di Settimo è stato messo in vendita:

 

non ci è piaciuto né il metodo, con la pubblicazione della manifestazione di interesse sul sito della società subito prima di Natale e dopo l’ultima seduta del Consiglio, né il merito, dal momento che abbiamo sempre chiesto che la cessione fosse evitata, eventualità peraltro più volte negata a verbale dalla Giunta Cirio. All’epoca avevamo espresso il timore che potessero essere vuote parole e oggi ci dispiace rilevare che i nostri dubbi erano fondati.

Settimo e il suo territorio hanno bisogno di un servizio pubblico di qualità, a maggior ragione in una fase delicata, anzi drammatica, come quella che stiamo attraversando. Negli scorsi mesi abbiamo presentato come Moderati, sul tema, tre atti in Aula: oggi restiamo allibiti da una tipologia di azione che penalizza i residenti e gli stessi lavoratori dell’Ospedale.

Chiederemo subito conto in Consiglio Regionale di una manovra operata con modalità e tempistiche – proprio nei giorni di inattività del Consiglio Regionale – sulle quali nutriamo dubbi e perplessità.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Partito Radicale: “Angelo Burzi ennesima vittima di questa giustizia”

Riceviamo e pubblichiamo

LA CAMPAGNA REFERENDARIA PER LA GIUSTIZIA GIUSTA CHE ABBIAMO PROMOSSO INSIEME A MATTEO SALVINI E’ LA PREMESSA PER UNA RIFORMA RADICALE DELLA GIUSTIZIA, CHE FAREMO ANCHE IN NOME DI ANGELO BURZI E DELLE MIGLIAIA DI VITTIME DI QUESTA GIUSTIZIA E DI QUESTA INFORMAZIONE.

 

Il commento di Maurizio Turco, Segretario del Partito Radicale, e Irene Testa, Tesoriere del Partito Radicale

 

Angelo Burzi è l’ennesimo martire, testimone di una “giustizia giusta” che lui ha invano cercato in questa “giustizia”.

 

Molte delle lacrime versate in queste ore potevano essere risparmiate, non solo nei suoi confronti ma di tutti coloro che vivono l’onta dell’inquisizione giudiziaria accompagnata dalla prima pagina di giornali e telegiornali. Non è un caso che gli ordini degli inquisitori e dei giornalisti soffrano all’idea di dover rinunciare alla lapidazione mediatica, prima, durante e dopo il processo che si deve tenere nel luogo deputato: il Tribunale. A ciò si aggiunga l’ampio margine di manovra rispetto alle leggi scritte che i magistrati reclamano. Senza tralasciare l’accondiscendenza della politica che ha l’obbligo, attraverso le leggi, di riformare questa giustizia. La giustizia italiana, dai tempi lunghi e dalle migliaia di sue vittime sbattute in prima pagina, che spesso infligge una carcerazione preventiva spropositata nelle motivazioni e nella durata, dagli scandali nella e della magistratura; è arrivata a questo stato di degrado a fronte dell’inerzia ultradecennale del Parlamento.

 

Una democrazia fondata sullo Stato di Diritto esige che l’ordine giudiziario giudichi sulla base delle leggi approvate dal potere politico.

 

L’appuntamento referendario di primavera, che abbiamo promosso insieme a Matteo Salvini è la premessa di una riforma radicale della politica e della giustizia.

 

Abbiamo davanti un fazzoletto di settimane per assicurare ai cittadini di essere informati e a noi di essere conosciuti, non sarà facile visto il silenzio degli organi di “informazione” di fronte alla condanna dell’Italia da parte della CEDU per avere escluso dalla partecipazione mediatica e politica, per avere censurato la Lista Marco Pannella.

 

Porteremo avanti la campagna referendaria in nome di Angelo Burzi e di tutte le vittime della giustizia e dell’informazione italiana.

Un lungo applauso alla Camera dei Deputati ricorda Angelo Burzi

L’aula della Camera dei Deputati ha reso omaggio con un lungo applauso alla memoria di Angelo Burzi

L’ex assessore regionale della Giunta piemontese e dirigente di Forza Italia, si è tolto la vita nella sua abitazione la notte di Natale, dopo la recente condanna in appello per peculato, seguita alla precedente assoluzione. I suoi funerali si svolgeranno domani a Torino.