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Ruffino (Azione): “dopo Meloni si rifletta sulle quote rosa”

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

È vero, come si dice con un’immagine abusata: Giorgia Meloni ha rotto il soffitto di cristallo ma le schegge ricadono su tutti, a destra come a sinistra. Sarà giunto il momento di riflettere sull’utilità delle quote rosa? Meloni è entrata a palazzo Chigi chiedendo e ottenendo il permesso degli elettori e con questo ha schivato i mille ostacoli messi sulla sua strada, da alleati o da avversari. La sua determinazione e la sua tenacia hanno avuto ragione. Con le quote rose chi avrebbe stabilito il diritto di Meloni a diventare presidente del Consiglio? Domanda legittima e temo senza risposta.

Turi, Associazione Aglietta: lettera aperta all’Arcivescovo

 I TORINESI SON TUTTI ATEI MATERIALISTI?

C’è uno spettro che si aggira per Torino e per il Piemonte ed è il materialismo economico. Con queste parole inizio a scriverle una lettera aperta, S.E.R. Mons. Roberto Repole. Mi presento: sono Andrea Turi, Coordinatore dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta e cittadino piemontese non di origine ma di recente adozione. Questa città mi ha accolto quando cercavo lavoro e mi ha permesso di occuparmi della cosa pubblica nel modo in cui credo sia utile, ossia al servizio delle battaglie di libertà.

Con questo spirito e nella migliore tradizione Radicale le scrivo per tentare di aprire un dialogo con Lei su una situazione che trovo allarmante: la politica del Palazzo prova a risolvere problemi dei suoi cittadini solo come una mancanza di denaro, riducendoli a problemi meramente economici. È il caso del fondo vita nascente, un provvedimento voluto dall’amministrazione regionale che stanzia più di 400.000 euro per convincere tramite un’elargizione economica le donne che vorrebbero abortire a non farlo. E ancora: il disegno di legge cosidetto Allontanamento Zero che vuole eliminare l’intermediziazione sociale ai minori che vivono in contesti familiari problematici dando alla famiglia che ha creato questa situazione un’elargizione monetaria ed evitando che il minore venga allontanato da essa. Si pensa quindi di risolvere la situazione drammatica in questo modo, riducendolo ad un problema meramente economico.

Due esempi di come la teoria dell’homo oeconomicus sia permeata a tutti i livelli della decisione politica, anche locale. Il virus della politica dei bonus è uscito dall’alveo dei problemi economici ed è approdata a quelli sociali.

Ora lei si starà chiedendo perché scrivo a lei e non alla politica laica. Credo fermamente nella distinzione fra Civitas Terrena e Civitas Dei, fra Cesare e Dio, ma da agnostico quale mi ritengo essere non posso né ammettere ma tantomeno escludere l’esistenza dell’anima, oggetto della sua influenza e di quella del Magistero della Chiesa Cattolica. Io parlo ai cittadini, lei alle anime dei fedeli.

Non voglio nascondermi dietro un dito. Nei due esempi che le ho fatto ed in un almeno uno di essi, quello dell’aborto, abbiamo posizioni etiche differenti. Non me ne voglia se le dico che non ritengo che ciò sia di ostacolo per il mio ragionamento, anzi probabilmente lo avvalora.

Il nostro dialogo potrebbe riconoscere come terreno comune le parole di Aristotele che pensava l’uomo come “animale politico”. I miei studi di filosofia si fermano alla laurea magistrale presa nel 2017 ma non faccio torto allo Stagirita se provo a interpretare quell’animale politico come una una forma più evoluta, paradossalmente, della più recente teoria dell’homo oeconomicus. Quest’ultima visione del mondo vede l’uomo solo come razionalità intesa come calcolo e come cura degli interessi individuali. All’uomo animale politico di Aristoele aggiungerei anche le parole di Gesù quando disse: “Non di solo pane vive l’uomo” pronunciate in risposta all’invito del diavolo di trasformare in pane le pietre del deserto, per saziare la fame sopravvenutagli dopo 40 giorni e 40 notti di digiuno. Questi due ultimi approcci sono secondo me quelli ideali dove ricondurre i problemi dei cittadini, le cui soluzioni devono contemplare sia l’aspetto economico che quello psicologico e umano in senso ampio.

È possibile per lei invertire la rotta e se sì come? Vogliamo fare un tratto di strada insieme pur nelle nostre rispettive diversità che sono ricchezza?

Grazie per quello che potrà e vorrà rispondermi

Andrea Turi
Animale Politico Radicale

Azione: verso la federazione con Iv

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

     Il cammino verso la federazione fra Azione e Italia Viva compie due tappe importanti, il 19 e il 26 novembre, con le assemblee dei due partiti. La nostra federazione è la scossa salutare per scuotere i liberali e i riformisti, a destra e a sinistra, condannati altrimenti all’irrilevanza politica negli attuali schieramenti sempre più caratterizzati da un’impronta populista. Il risultato elettorale del 25 settembre, e lo confermano i sondaggi successivi, è un’ottima base da cui partire per dare respiro alla cultura riformista ed europeista, sottraendola all’egemonia del populismo arrembante dei Cinquestelle. La destra di Meloni, chiamata alla prova del governo, è costretta dalla forza delle cose a mimetizzare le non poche pulsioni sovraniste, che sopravvivono per il momento nella ridenominazione di alcuni ministeri. Sarà il tempo a certificare se in quel campo è possibile un’evoluzione in chiave europeista o se torneranno con prepotenza gli istinti del populismo.

     La nascita della federazione fra Azione e Italia Viva si propone per quello che molti degli italiani aspettano da anni: la casa del riformismo liberale, dove le ideologie non hanno accesso e la politica torna a essere lo strumento per combattere le diseguaglianze, affermare i diritti civili e sociali contro ogni discriminazione.

Mario Calì, PSDI: “Il nuovo Governo si impegni a tutelare imprese, posti di lavoro e famiglie”

Il P.S.D.I. durante l’ultima fase di operatività del Governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi ha raccolto e dato risposta, insieme a tutti i partner della coalizione, agli appelli trasversali delle associazioni dei consumatori e delle associazioni di categoria per giungere ad una rapida soluzione dell’attuale crisi legata ai costi energetici. Una situazione che, se non posta immediatamente al centro della agenda politica, rischia di avere pesanti ricadute sul tessuto produttivo e sulla stessa tenuta sociale italiana. Per i socialisti democratici del Sole Nascente occorre pertanto proseguire con gli interventi già posti in essere attraverso la rimodulazione degli oneri generali di sistema di elettricità e gas, agendo simultaneamente ed in maniera coordinata sul terreno europeo per chiudere rapidamente sul tetto massimo comune al costo degli idrocarburi di importazione, puntando sul riequilibrio del mix energetico. Tutti impegni assunti nei confronti degli italiani che, naturalmente, non possono essere disattesi dalla nuova premier, Giorgia Meloni.
«Che il Consiglio dei Ministri di una grande democrazia occidentale sia guidato da una donna – chiarisce il Presidente Nazionale socialdemocratico Mario Calì – è indubbiamente per l’Italia un elemento storico positivo, un segnale concreto verso una reale apertura di tutti i ruoli amministrativi e di governo dello stato ad una piena parità di accesso e rappresentanza di genere. Il PSDI, forza politica riformista del campo progressista, augurando per il bene del Paese alla Presidente Meloni di poter svolgere al meglio il proprio mandato alla guida del nuovo esecutivo, sarà garante di una opposizione democratica, istituzionale e civica, rigorosa e propositiva, volta a vigilare costantemente affinché le azioni intraprese dall’attuale maggioranza parlamentare, la più a destra della storia repubblicana, siano condotte nell’interesse delle cittadine e dei cittadini. La giustizia sociale ed il cammino per il riconoscimento ed il rafforzamento dei diritti civili sono parte di un percorso democratico che non potrà, e non dovrà, subire arresti o arretramenti»

Il governo destra-centrino di Giorgia cosa farà per Torino e il Piemonte?

Oramai Giorgia Meloni non è  più la coatta di Garbatella. Detta Lei le condizioni e persino convoca il Berlusca nella sede di Fratelli d’Italia. Tenerone il Silvio: pensava di dettare le regole ed invece conta come il due di picche quando briscola è bastoni. E alla fine  vorrà di più. Ritorna in Parlamento. È già tanto. Tutto è cambiato. Non più centro destra, ma destra destra con qualche spruzzata di centro. Anche i ” poverini ” di Noi Moderati, manco l’1 % hanno preso e Lupi si accontenta di un Ministero secondario: rapporti con il Parlamento. Va beh, stipendio doppio e auto di rappresentanza, 6 portaborse.  Buttati via.
Personalmente vedrei molto bene Guido Crosetto sottosegretario alla Presidenza. Bravo lo è, e poi sì che ho la fissazione di qualcuno che rappresenti gli interessi del Piemonte.  M’ illudo?  Forse…
Speriamo… vedremo. Una cosa è certa: la nostra regione, la nostra Città hanno un endemico bisogno di santi in paradiso. Viceversa non la sfanghiamo.
In Regione si annidano già le nuvole sul grattacielo. Sintesi: opera faraonica inutilizzabile ed inutile. Mai una gioia in questa vita. Le cose non vanno meglio in Comune a Torino. È giusto passato un anno dalla elezione dei nuovo Sindaco Lo Russo.
Francamente mi aspettavo qualcosa di più.
Ma si sa che i miracoli non sono di questo mondo. Oltre mille assunzioni?  Vero ma i quadri dirigenti per gestire i fondi europei non ci sono. Dunque?  Si aspetta cosa succederà a Roma ed in particolare cosa farà il governo. Berlusca fa il pazzariello. Accidenti se non ci fosse lui sarebbe tutto così monotono. Cerca di alzare il prezzo. Tanto tutti sanno che è governo di destra-centrino. E , sbaglierò, ma durerà 5 anni difilato.
Stavolta non ci sono i numeri per un ribaltone che rimetta in sella il Pd. Come farà senza potere è un mistero. Vedremo un Pd che sta pensando al congresso senza primarie.  Se la vedranno tra pochi intimi.  Tant’è che manco sanno quanti iscritti hanno. Le correnti sì, quelle ci sono e ben salde per non perdere, appunto quel po’ di potere che esiste. Nel mentre l’avvocato Anna Rossomando ridiventa vice presidente del Senato. Altro giro altra corsa. Sempre al vertice istituzionale.  Prima alla Camera come ufficio di presidenza e poi vice Presidente  del Senato.
Con La Russa avrà il suo da fare. Lo conosce bene perché collega nell’altra legislatura ed entrambi vicepresidenti. Poi probabilmente responsabile  della commissione giustizia pd e membro delle commissioni giustizia del Senato  o autorizzazione a procedere o tutte e due.
Difficile che la ” ragazza ” molli e il Ministro Nordio della Giustizia avrà sicuramente del filo da torcere, strana la vita. 6 mesi fa Anna Rossomando non doveva essere più in lista ed eventualmente andare al CSM. Ora , punta di diamante del PD sia nelle istituzioni sia  tra i Capi dell opposizione. Renzi e Calenda bisticciano.  Normale ammistrazione, direi. Habemus papam. Eccolo il governo Di Giorgia Meloni.  Raggiante Sergio Mattarella per la rapidità.
Del resto avevano già concordato tutto.
Non vedo lo stupore. Sicuramente un fatto positivo. Si vede che Giorgina è da piccolissima esperta di politica. Rigoroso manuale Cencelli con qualche spruzzatina di cosidetti tecnici. Triumvirato  al vertice con i due vice Salvini e Tajani. Guarda caso uno leghista e uno di Forza Italia. Decisamente più pesante il Ministero degli Esteri per il forziata Tajani. Distrutto dalla fatica il Berlusca, sorretto fisicamente e poi sempre seduto. Vi piaccia o non piaccia ancora una volta tra i protagonisti. Non ha dato le carte, ma qualche scopo è riuscito a raggiungerlo. Ora ritornerà nella sua Milano per riposarsi.
Comunque sono stati bravi quelli del destra-centrino. Hanno persino aumentato i ministeri per accontentare tutti. Mi sa che il copione si ripeterà con i sottosegretari.
Stavolta il Piemonte non ha da lamentarsi. Tre ministri, Crosetto, Zangrillo  e Picchetto, più i quasi piemontesi Santanche’ e Valditara.
Ma mi sa che sarà Giorgetti il ministro che controllerà i flussi finali ed economici dei fondi che arrivano dall’Europa. Basta che si sbrighino.  Si sta morendo di asfissia.
Bollette salatissime, cartelle esattoriali , chiusura delle attività commerciali e produttive. Etc etc etc.  Cose che pure le pietre.  Questo governo ce l’avrà dura. Sperando che la morte ci trovi vivi e non la vita ci trovi morti. Scusatemi questo mio atavico pessimismo sembre contentissimo nell essere smentito.

PATRIZIO TOSETTO

Sistema neve, Ruffino (Azione): “in gioco posti di lavoro”

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

     Non bastano più gli annunci di interventi sul caro-bollette: il nuovo governo deve subito tradurre in atti amministrativi un intervento massiccio contro il caro-bollette perché nell’imminenza della stagione sciistica sono a rischio centinaia di imprese e migliaia di posti di lavoro. In questo senso mi associo all’appello rivolto stamane dai vertici istituzionali del Piemonte e di Torino, e da Andrea Agnelli, perché gli operatori del Sestriere e della via Lattea non possono essere lasciati soli a fronteggiare un’emergenza sovrastante.

     Gli impianti di risalita sono meccanismi energivori e il costo dell’energia incide per il 60-65% sui costi finali d’impresa. Un intervento del governo va oltre l’urgenza: siamo a un passo dalla ripartenza, dopo due anni di fermo a causa del Covid, e una falsa partenza rischia di risolversi in una catastrofe per le imprese, per le centinaia di famiglie e il vasto indotto creato attorno al turismo invernale. Dagli ultimi dati disponibili, nel 2019, il sistema neve produce un giro d’affari stimato fra i 7 e gli 8 miliardi di euro, cioè una fetta rilevante del Pil.

Arrivano i piemontesi: dalla nostra regione cinque ministri nel nuovo Governo

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Il capo dello Stato ha assegnato l’incarico di formare il governo a Giorgia Meloni che ha accettato  e ha presentato l’elenco dei ministri. Il giuramento del governo domani alle 10.

Nel Governo Meloni entrano cinque esponenti piemontesi su 24 ministri. Ecco i nomi:

Guido Crosetto  Difesa

Gilberto Pichetto Fratin   Ambiente

Daniela Santanchè  Turismo

Paolo Zangrillo  Pubblica Amministrazione

Giuseppe Valditara  Istruzione

“Rivolgo con lo stesso spirito di collaborazione il buon lavoro al nuovo governo che domani mattina con il giuramento inizierà a svolgere i suoi compiti”, così  il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale.

Metro 2, Grimaldi (Alleanza Verdi): Sia il Governo a mettere le risorse che mancano

La mobilità sostenibile deve diventare realtà, ora. 

“Gli effetti della guerra sono anche questi: un rincaro dei prezzi dei materiali che oscilla fra il 20% e il 30% e rischia di erodere i servizi fondamentali. Non lo possiamo accettare, soprattutto quando l’urgenza della crisi ambientale e climatica è così tangibile, viviamo in una città patologicamente inquinata e siamo in grave ritardo sulla transizione verso la mobilità sostenibile. Abbiamo bisogno che il progetto della linea 2 di metro si realizzi interamente, così come avremo bisogno di ripensare e incrementare tutto il trasporto pubblico di superficie (possibilmente elettrico). Solo in questo modo potremo vedere un miglioramento sensibile della qualità dell’aria, nonché grandi risparmi nel consumo di combustibili fossili (benzina, diesel) per il traffico privato. Sia il Governo a sostenere la Città mettendo le risorse che potrebbero mancare per aprire tutte le fermate e mantenere il percorso previsto” – dichiara il Deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, che sul tema ha pronta un’interpellanza al Ministero delle Infrastrutture.

“I Comuni non possono essere lasciati soli ad affrontare la crisi energetica e il compito enorme e non più rimandabile della transizione ecologica” – prosegue Grimaldi. – “In Italia l’emergenza inquinamento atmosferico è sempre più cronica, con un codice rosso per Torino, Milano e Padova, fuori dai limiti di legge con 69, 54 e 47 giornate di sforamento. Lo smog causa ogni anno 56mila morti, secondo i dati dell’Agenzia europea per l’ambiente. Rispetto al valore Oms, il Pm10 a Torino ha una media annuale del +121%. Viviamo in una città ancora auto-centrica, in cui le persone non sono incentivate a preferire il mezzo pubblico e le forme di mobilità attiva. Tutto questo deve cambiare ora e deve essere priorità nazionale. Serve una svolta radicale negli investimenti sul trasporto pubblico locale: la sola città di Madrid dispone di 294 km di metropolitane e in tutta la Spagna sono oltre 1.000 km; in Italia sono solo 234 Km, a Torino 15. Certamente non si possono fare passi indietro”.

Valle (Pd): “A Torino Nord serve un nuovo ospedale”

“ BENE AVER AVVIATO L’ITER, ORA LA REGIONE ACCELERI”

 

«La presentazione da parte della Città di Torino di un dossier sul nuovo ospedale di Torino Nord, destinato a sostituire l’oramai obsoleto Maria Vittoria, rappresenta un’importante passo in avanti. Finora si era discusso in astratto sulla necessità di dotare quella parte di città di un moderno ed efficiente presidio ospedaliero, ora si entra nel concreto, individuando la possibile localizzazione e le caratteristiche che l’ospedale dovrà avere. Torino ha bisogno di nuovi ospedali e di realizzarli in tempi rapidi. Il primo nucleo del Maria Vittoria venne inaugurato il 1 agosto del 1885. Sul trono c’era Umberto I, al governo Depetris. Già negli anni Settanta si era discusso di un trasferimento del Maria Vittoria in altra sede e nel novembre del 1993 la Regione aveva deciso per lo spostamento, ma nulla accadde. Questa deve essere la volta buona. Ora la palla passa in mano alla Regione Piemonte, che deve accelerare l’iter per la scelta della localizzazione e la realizzazione. Il “nuovo Maria Vittoria” è un’infrastruttura complementare al Parco della Salute: occorre realizzarle senza perdere più tempo, cambieranno non solo il volto della sanità torinese ma il volto urbanistico di ampie parti della città, a Nord e a Sud. Al tempo stesso, la Regione deve aprire un ragionamento sul futuro degli edifici che ora ospitano il Maria Vittoria: il nuovo ospedale, infatti, deve essere anche l’occasione per dotare quei quartieri di servizi di prossimità, potenziando la rete territoriale».

Boni, Radicali italiani: Bene il ristorante pro Ucraina

Un ristorante torinese ha preso posizione dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina esponendo un cartello inequivocabile: “Onore al popolo ucraino e ai suoi valorosi combattenti, biasimo per i russi che fingono di non vedere, non sapere e non capire e digeriscono l’immonda propaganda che viene loro irrorata. Infamia e disonore per il loro capo e i suoi militari che, vigliaccamente, con armi sporche e proibite, si accaniscono contro tutti i civili”. Altrettanto visibilmente è affissa l’indicazione della devoluzione di parte degli incassi per l’Ucraina.

«Proprio per appoggiare questa iniziativa, anche coraggiosa trovandoci in un Paese incredibilmente “tiepido” rispetto alle evidenti responsabilità della guerra russa in Ucraina, con l’Associazione Radicale Adelaide Aglietta e il Gruppo +Europa Torino Metropolitana nei mesi scorsi ci siamo recati nel locale – ricorda Igor Boni, presidente nazionale di Radicali italiani. Oggi veniamo a sapere che il ristorante è stato “attaccato” da militanti prorussi attraverso recensioni fotocopia fortemente negative sui portali turistici. Un atto vergognoso, quando il titolare dell’esercizio andrebbe invece lodato.
Il tutto nel giorno in cui il popolo ucraino vince il Premio Sacharov per la libertà di pensiero assegnato dal Parlamento Europeo.
È evidente – conclude Boni – che nel nostro Paese c’è un problema di percezione delle reali e, ripetiamo, evidenti responsabilità dell’unico mandante di questa guerra: Vladimir Putin. Anche per questo iniziative come quella del ristoratore torinese sono benvenute e anche per questo con Radicali Italiani portiamo avanti l’iniziativa “Putin all’Aja”, perché il macellaio russo risponda dei crimini contro l’umanità che sta compiendo in Ucraina.»