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In memoria di Angelo Burzi Commemorazione a Palazzo Lascaris

Il Consiglio regionale ha commemorato questa mattina l’ex assessore e consigliere regionale Angelo Burzi, scomparso il 24 dicembre 2021.  

Il presidente Stefano Allasia ha ripercorso nel suo discorso la lunga carriera politica di Burzi, tra i fondatori del movimento Forza Italia in Piemonte, di cui è stato coordinatore per la provincia di Torino dal 1994 al ‘95.
Eletto nel 1995 in Consiglio regionale, è stato capogruppo di Forza Italia sino al maggio ‘96 e quindi presidente della Commissione speciale per la revisione dello Statuto regionale sino al maggio ‘97, quando è diventato assessore al Bilancio e al Personale. Incarico, quest’ultimo, che ha svolto anche nella settima legislatura, fino al marzo 2002.
Nelle elezioni 2005 è stato rieletto in Consiglio regionale ed ha ricoperto l’incarico di capogruppo FI-PdL.

Angelo Burzi,

Eletto nella nona legislatura nella circoscrizione di Torino nella lista Il Popolo della Libertà, nel maggio 2012 ha costituito il Gruppo consiliare Progett’Azione di cui è stato presidente.
Terminata l’esperienza di consigliere, è rimasto attivo in politica senza ruoli ufficiali, collaborando a lungo con gli eletti, e creando un think tank, la Fondazione Magellano, un pensatoio per rilanciare Torino.
“Coloro che hanno conosciuto Angelo Burzi – ha detto il presidente Allasia – autentico liberale e persona dalle grandi intuizioni, e quelli con cui ha lavorato, lo ricordano per il suo impegno ininterrotto in difesa dei valori di uguaglianza e di giustizia sociale, quale esempio di etica, per la grande correttezza professionale che ha esercitato con chiarezza e passione nei momenti più rilevanti dell’attività politica, della vita consiliare della nostra Regione.
La sua estrema decisione – ha sottolineato Allasia – quella che non avremmo mai voluto prendesse, è stata coerente con il suo carattere forte, definitivo, non incline al compromesso”.
Il presidente si è rivolto infine alla moglie Giovanna, presente in Aula insieme a numerosi rappresentanti delle istituzioni ed ex colleghi, per rinnovare a lei e alle figlie di Burzi, Eleonora e Giulia, le condoglianze e i sensi di sincera vicinanza a nome dell’Assemblea regionale.

Un’idea per Bonaccini! 5 minuti ciascuno per rigenerare e ricostruire il PD

Riceviamo e pubblichiamo

 

Sabato 14 gennaio, ore 9.30

Teatro Stalker – Piazza Montale 18 – Torino

I Comitati per Stefano Bonaccini Segretario

MICROFONO APERTO PER UN NUOVO PARTITO DEMOCRATICO

Un’idea per Bonaccini!

5 minuti ciascuno per rigenerare e ricostruire il PD

 

Sabato 14 gennaio, dalle ore 9.30 alle ore 12.30, il Teatro Stalker , in piazza Montale 18, a Torino, ospita la prima iniziativa pubblica dei Comitati Bonaccini della provincia di Torino, che hanno scelto per l’occasione una piazza della periferia torinese e un luogo di cultura.

Si tratta di un momento di libero confronto, un “microfono aperto” dove tutti –  amministratori, mondo dell’associazionismo, iscritti, militanti, simpatizzanti e non iscritti –  avranno a disposizione 5 minuti per illustrare le loro idee da sottoporre al candidato Segretario Stefano Bonaccini, il cui passaggio a Torino è previsto per fine gennaio nell’ambito del suo tour fra i 100 Comuni.

Info: bonaccinitorino@gmail.com

Un suicidio ogni 5 giorni tra chi indossa una divisa. Magliano: Dati drammatici


Dati drammatici emergono dall’audizione, in Commissione regionale , dei rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali di Polizia: tra Forze dell’Ordine e Forze Armate si sfiorano i 70 suicidi l’anno (dato nazionale), tre volte tanto rispetto al resto della popolazione. Anche le Istituzioni possono e anzi devono fare la loro parte di fronte a questa situazione: sostengo convintamente la richiesta, avanzata dagli auditi stessi, di un nuovo percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale promosso dalla Regione Piemonte per questo tema specifico.

 

 

Creare un percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale specifico per chi, lavorando in divisa, vive una situazione di disagio psicologico grave non è solo possibile, ma è la richiesta stessa dei rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali di Polizia appena auditi in IV Commissione (Sanità e Assistenza) del Consiglio Regionale del Piemonte. Dopo un biennio di effimera riduzione del fenomeno in corrispondenza della fase più drammatica della pandemia (con relativa introduzione dello smartworking), i dati relativi ai suicidi di lavoratori in divisa sono tornati nel 2022 a far registrare 70 casi a livello nazionale (6 suicidi ogni mese). Non solo lo stress lavoro-correlato a questa professione, ma il timore di perdere il lavoro in caso di avvenuta certificazione medica di una situazione di fragilità rendono necessari protocolli specifici promossi dalle Istituzioni, in grado di rappresentare un’alternativa a quanto messo a disposizione dai Corpi. L’assoluta mancanza di dati ufficiali (quelli riportati in Commissione derivano dall’analisi delle fonti giornalistiche e dal meritorio lavoro di realtà quali l’Associazione Cerchio Blu) inducono a pensare che il dato possa essere sottostimato. La possibilità di potersi affidare a percorsi indipendenti rispetto all’Amministrazione interna del proprio Corpo sarebbe fondamentale per garantire misure gratuite e percepite come “sicure” (cioè prive del rischio di perdere il lavoro) di risposta al disagio. Faccio convintamente mia la richiesta avanzata dagli auditi di questa mattina a Palazzo Lascaris, in particolare da parte del Segretario Generale Provinciale del Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri Simone Sansoni.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Merlo e Maurino. Olimpiadi 2026, Sì al ‘lodo’ Lorusso-Cirio

 Oval, Bob e Trampolini unica soluzione

“Adesso va sostenuto sino in fondo il ‘lodo Lorusso-Cirio’ sulla necessità di risolvere
definitivamente il post olimpico di Torino 2006 in vista dell’evento olimpico di Milano/Cortina del
2026. Certo, com’è evidente a tutti, si tratta di impianti profondamente diversi tra di loro con
criticità ed opportunità altrettanto diverse. Ma è indubbio che non si possono più disperdere
ulteriori risorse pubbliche da un lato costruendo nuovi impianti e, dall’altro, si deve lavorare per
porre fine ad un post olimpico che richiede, adesso, di una scelta definitiva. Una scelta che quasi
si impone.

Dopodichè, se l’Oval è l’impianto più gettonato – per svariate motivazioni – per essere scelto e
sfruttato in vista delle Olimpiadi del 2026, tocca alla politica nazionale, torinese e piemontese,
fare anche una scelta oculata e finale sugli altri due impianti di Pragelato e di Cesana Torinese.
Se non sarà possibile – anche qui per motivazioni facilmente comprensibili – riadeguarli e rimetterli
in funzione per le prossime Olimpiadi invernali, si rende necessario procedere allo smantellamento
per riconvertire quelle due aree con progetti, peraltro già esistenti, che siano realmente percorribili
e concretamente realizzabili.

Ecco perchè è arrivato il momento delle scelte politiche concrete sul futuro del post olimpico delle
Valli e di Torino dopo la decisione, sempre più incommentabile, di aver optato nel passato di
rinunciare allo stesso evento olimpico. Per questi motivi, semplici ma decisivi, appoggiamo ciò
che hanno detto il Sindaco di Torino Lorusso e il Presidente della Regione Piemonte Cirio”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.
Mauro Maurino, Vice Sindaco Pragelato.

Autonomia differenziata, no all’opposizione ideologica della sinistra

Purchè l’autonomia non neghi la sussidiarietà.

“La cosiddetta ‘autonomia differenziata’ proposta dal Governo non può essere ostacolata per motivazioni puramente ideologiche o per cause riconducibili a pregiudiziali esclusivamente politiche e di schieramento. Del resto, è la miglior cultura sturziana e del popolarismo democratico che esaltano, da sempre, il principio dell’autonomia per un nuovo assetto degli locali nel nostro paese che non siano disciplinati solo da uno spietato centralismo. Stupisce, al riguardo, i commenti di molti sindaci del Pd che si scagliano contro il disegno politico governativo sulla cosiddetta ‘autonomia differenziata’. Perchè un conto è respingere, giustamente, qualsiasi ipotesi secessionista o che crea irreversibili e definitive divisioni tra le singole regioni italiane. Altra cosa, invece, è bollare come antidemocratica e autoritaria una riforma che esalta e valorizza le autonomie locali attraverso la moltiplicazione delle competenze istituzionali su svariate materie di interesse primario dei cittadini, per sole ragioni politiche ed ideologiche. E questo perchè se si respinge la cultura autonomistica degli enti locali si persegue, inesorabilmente, un disegno politico centralista ed accentratore.
Dopodichè, è di tutta evidenza che il principio dell’autonomia, come recita la miglior cultura cattolico popolare e sociale, deve andare di pari passo con il principio della sussidiarietà. L’unica strada per battere qualsiasi deriva secessionista, antidemocratica e divisiva tra i diversi territori italiani. Nel caso specifico, tra le diverse regioni italiane.
Ecco perchè è semplicemente sbagliato opporsi in ogni modo alla riforma avanzata dal Governo su questa materia. Lo possono fare solo coloro che hanno una cultura politica centralistica ed accentratrice e, al contempo, una concezione politica dettata dall’opportunismo, dalla convenienza momentanea e da ragioni puramente ideologiche”.
Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.

Libertà per le donne e il popolo iraniano, corteo a Torino

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Oggi a Torino sono state ricordate con un corteo le 176 vittime del volo Teheran-Kiev abbattuto da due missili iraniani tre anni fa. Da piazza Vittorio Veneto a piazza Castello centinaia di persone hanno protestato contro il regime iraniano che reprime le proteste della popolazione con violenza. L’iniziativa torinese è stata promossa dalle comunità iraniane, sulla scia delle manifestazioni che hanno luogo in tutto l’occidente dopo l’assassinio di Mahsa (Jina) Amini. La richiesta al governo italiano è di interrompere ogni rapporto diplomatico con l’Iran. Al corteo hanno partecipato anche rappresentanti di forze politiche italiane. Presenti bandiere dell’Iran e dell’Ucraina.

Alla manifestazione ha dato ufficialmente adesione e patrocinio il Comitato Diritti Umani della Regione presieduto da Stefano Allasia, che ha delegato i vicepresidenti Giampiero Leo e Sara Zambaia (nella foto di repertorio). Nel suo intervento Leo ha portato il saluto del presidente della Regione Alberto Cirio.

Partito radicale e Associazione Pannella per le donne iraniane

Riceviamo e pubblichiamo


QUINDICESIMA MANIFESTAZIONE “DONNA VITA LIBERTÀ”.

A TORINO PARTITO RADICALE E ASSOCIAZIONE MARCO PANNELLA PARTECIPANO ALLA MARCIA ORGANIZZATA DALLA COMUNITÀ IRANIANA A SOSTEGNO DELLE DONNE E DEL POPOLO IRANIANO DOMENICA 8 GENNAIO ORE 14

Il Partito Radicale nelle settimane scorse ha organizzato 14 manifestazioni a Roma davanti all’Ambasciata dell’Iran in favore della rivoluzione iraniana nonviolenta, democratica e femminista, inclusa una marcia nella giornata mondiale dei diritti umani che si è tenuta sotto lo slogan “Donna  Vita Libertà – Diritti Umani per tutti e ovunque”.

Nell’ambito delle iniziative del Partito Radicale a sostegno delle donne e del popolo iraniano, la quindicesima manifestazione del Partito Radicale si terrà all’interno della marcia organizzata dalla comunità iraniana in occasione dell’anniversario dell’abbattimento del volo PS752 della Ukraine International Airlines poco dopo il decollo dall’aeroporto di Teheran l’8 gennaio 2020. Domenica 8 gennaio le manifestazioni si terranno alle 14 a Roma e Torino.

A Torino l’appuntamento è domenica 8 gennaio alle 14 in Piazza Vittorio Veneto. Parteciperanno alla manifestazione, tra gli altri, Mario Barbaro e Simona Giannetti (rispettivamente membri della Segreteria e del Consiglio Generale del Partito Radicale), Daniele Iglina  e Sergio Rovasio (Coordinatore e Presidente  dell’Associazione Marco Pannella di Torino), Edoardo Massimo Fiammotto (Scuola di Liberalismo), Claudio Desirò (Segretario Italia Liberale e Popolare) nonchè attivisti e militanti del Partito Radicale e dell’associazione Marco Pannella.

A Roma l’appuntamento è alle 14 in Piazza della Repubblica.

Lanzo (Lega): “Cybersicurezza: occorre costituire un Tavolo regionale permanente”

Il consigliere regionale Riccardo Lanzo, vicecapogruppo della Lega Salvini Piemonte, ha depositato un Ordine del giorno nel quale chiede l’impegno del Presidente e della Giunta a costituire  un Tavolo regionale permanente in materia di cybersicurezza.

 

“I recenti attacchi hacker – spiega Lanzo – hanno visto particolarmente coinvolta la Pubblica Amministrazione e la Pubblica Sanità, non ultimo quello del dicembre 2022 all’Azienda sanitaria di  Alessandria nel quale sono stati violati i dati di pazienti e personale. E’ quanto mai necessaria  una forma di coordinamento, con capofila la Regione Piemonte per quanto concerne le materie a essa delegate, tra Istituzioni, Enti locali, Università e soggetti terzi esperti in materia (Csi, etc) che monitorino costantemente i processi di sicurezza informatica che interessano le Amministrazione pubbliche del nostro territorio. Avrebbe il compito di unificare tutte le attività di protezione dalle minacce informatiche e di aumentare la consapevolezza sui rischi in tutti gli ambiti dei settori pubblico, privato e della società civile. Un tema quanto mai rilevante e centrale in quanto i dati personali sono il patrimonio del Terzo Millennio e di conseguenza debbono essere protetti per la sicurezza delle istituzioni e delle singole persone”.

 

Nel 2021, gli esperti dell’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica hanno registrato il record negativo degli attacchi informatici: a livello globale sono stati infatti 1.871 gli attacchi gravi di dominio pubblico, cioè quelli che hanno avuto un impatto sistemico in ogni aspetto della società, della politica, dell’economia e della geopolitica (+20% rispetto al biennio 2018-2020). Solo nel primo semestre del 2021 se ne contano 1.053. Un’emergenza globale concreta che incide per una percentuale significativa del Gdp mondiale, con un tasso di peggioramento annuale a due cifre e un valore pari a 3 volte il Pil italiano.

“Porre l’attenzione su un tema attuale e fondamentale e sulla relativa necessità di incrementare le risorse destinate alla sicurezza informatica: questi sarebbero i primi obiettivi sui quali potrebbe lavorare il Tavolo permanente, con compiti e ruoli da definirsi e individuarsi secondo la programmazione strategica di tale attività” conclude Lanzo.

Torino, Insieme per l’Iran

Riceviamo e pubblichiamo 

In occasione del 3º anniversario dell’abbattimento del volo PS752 da parte dei Guardiani della Rivoluzione (Pāsdārān) del Regime iraniano.

Invitiamo tutti, domenica 8 gennaio alle ore 14 in Piazza Vittorio Veneto a Torino, a partecipare al corteo organizzato da Iraniani di Torino con la collaborazione dell’Associazione delle Famiglie delle Vittime del Volo PS752.

Saranno presenti Associazione Radicale Adelaide Aglietta, +Europa, Radicali Italiani, Italia Viva, Azione, Volt, Possibile, Uaar e tutti quelli che vorranno unirsi a noi per dimostrare solidarietà al popolo iraniano affamato di libertà.

L’8 gennaio 2020, il Boeing 737-800 Ukraine International Airlines 752 da poco decollato da Teheran per Kiev, veniva abbattuto con missili anti aereo, morirono tutte le 176 persone a bordo, fra cui 9 componenti l’equipaggio. Inizialmente il governo iraniano si rifiutò di assumersene la responsabilità attivando depistaggi per scaricare su altri l’accusa dell’accaduto. Messi di fronte a numerose prove l’11 gennaio 2020 gli iraniani dovettero ammettere di aver abbattuto per errore il velivolo ucraino. La censura imposta ai media fu feroce e causò numerose proteste in vari settori della società iraniana.

Ieri come oggi siamo a fianco del popolo iraniano, certi che il ricordo delle vittime del volo PS752 serva a ricordare anche le vittime e le proteste di oggi.

Merlo: Fusione Comuni, adesso serve una intesa politica bipartisan e non la sola propaganda

“Il capitolo della fusione dei Comuni non può essere affrontato attraverso il metodo della ‘convenienza’ campanilistica pro tempore o, peggio ancora, con la sola logica, seppur importante, dell’accorpamento quantitativo dei servizi essenziali presenti nelle varie comunità locali. Serve, semmai, una grande intesa politica – e ovviamente bipartisan – a livello locale che sia in grado di creare una credibile, e realisticamente percorribile, cornice istituzionale territoriale finalizzata a soddisfare gli interessi dei cittadini, riducendo i costi e migliorando al contempo lo stesso funzionamento degli enti locali.
Ma per centrare questo obiettivo è indispensabile una regia politica e non è pensabile che il tutto possa e debba ricadere sulle spalle del Sindaco di Torino e metropolitano Stefano Lorusso. È indispensabile, al riguardo, che Anci e Uncem elaborino una proposta da sottoporre agli amministratori locali e poi si sigla un accordo politico complessivo. È inutile limitarsi alle evocazioni, peraltro astratte e prive di ricadute politiche concrete, attorno ad una sempre più indispensabile riorganizzazione complessiva delle autonomie locali. Occorre mettere in campo una proposta politica da sottoporre alla rete, appunto, di tutti gli amministratori locali. A livello torinese e, forse, anche a livello piemontese. Sarebbe, questa, una operazione politica che potrebbe segnare anche il recupero di una dimensione progettuale della stessa politica oltre ad un soprassalto di responsabilità della classe dirigente presente oggi nei vari livelli istituzionali. Nei piccoli come nei medi e grandi Comuni”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci