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Ong, Grimaldi (Verdi Sinistra): Il Governo chieda scusa e ritiri il decreto

Costituzione, diritto europeo e diritto del mare sono dalla parte di chi presta soccorso.

“Finalmente è arrivata dal Consiglio d’Europa una parola di verità e di senso in questo mare di bugie e atti sconsiderati. È il momento che il Governo diventi ‘grande’: chieda scusa e ritiri il decreto sulle Ong. Secondo la Presidente Meloni avremmo cominciato a difendere i nostri confini dai trafficanti di essere umani; la verità è che chiedere alle navi di dirigersi immediatamente in Italia dopo ogni salvataggio è solo uno stratagemma per ritardare o impedire i soccorsi, e l’assegnazione di porti lontani è un ulteriore gesto punitivo per dissuadere e intimidire chi si impegna nel soccorso umanitario” – ha dichiarato in Aula il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, nel corso della discussione sulla conversione in legge del decreto legge n. 1 del 2023, contenente norme in materia di transito e sosta nelle acque territoriali delle navi di Organizzazioni non governative impegnate nelle operazioni di soccorso in mare.

“Non saranno certe operazioni scomposte a fermare il fenomeno migratorio, come non è la generosità di chi offre aiuto a suscitarlo. Sappiamo benissimo che ridurre la presenza di navi di soccorso non provoca una riduzione delle partenze, ma un numero ancora più alto di naufragi e di morti” – ha aggiunto Grimaldi. – “Sono convinto che nessun capitano ed equipaggio si farà intimidire. La Costituzione, il diritto marittimo internazionale, i diritti umani e il diritto europeo sono dalla loro parte. E anche noi lo siamo”.

PdF: “Patrocinio della Regione Piemonte all’Europride 2026? No, grazie”

Riceviamo e pubblichiamo
Lucianella Presta (PdF): “La Regione Piemonte, terra di santi sociali e custode della Sacra Sindone, dovrebbe stabilire come prioritari la valorizzazione delle proprie radici cristiane e il sostegno alla famiglia e alla natalità”
Concedere il patrocinio (con i conseguenti finanziamenti pubblici) ad una manifestazione che ostenta una propaganda contraria alla famiglia come la nostra Costituzione (art.29) riconosce comporta implicitamente la valorizzazione delle famiglie arcobaleno. Esse altro non sono, al massimo, che “unioni civili” che i bambini potranno ottenere solo attraverso pratiche di fecondazione artificiale, in primis utero in affitto, alimentando il business della vita mercificata.
Altro obiettivo della propaganda delle lobby omosessualiste è diffondere il “modello alias”, che viene proposto in molte scuole insieme ad altre iniziative gender. Tali iniziative, in corso in Italia dal 2008 e sempre più numerose e diffuse, mirano ad indurre i nostri bambini e giovani all’autodeterminazione del proprio sesso biologico decidendo di volta in volta in quale genere decidano di riconoscersi, il cosiddetto gender fluid.
“Occorre valorizzare le straordinarie attrattive turistiche che il nostro territorio offre grazie al patrimonio storico consolidato nei secoli di tradizione cattolica. Favorire la presenza dell’Europride comporterebbe il rischio del riprodursi di attacchi blasfemi alla nostra fede. Anche i cattolici sono cittadini piemontesi la cui sensibilità deve essere considerata e rispettata” aggiunge Presta.
 L’Europride 2026, se sostenuto dalla Regione Piemonte, confermerebbe pertanto l’orientamento della Giunta Cirio in una precisa direzione. Il PdF Piemonte invita il Governatore, il Consiglio e la Giunta regionale a valutare con lungimiranza e coerenza il bene della nostra regione.

Riforma elettorale, Accossato (LUV): Siamo contrari ad una proposta che aumenterebbe i costi della politica

“Riducendo la rappresentanza, incentiverebbe ulteriormente l’astensionismo”.

La maggioranza di centrodestra in Piemonte vuole approvare una nuova legge elettorale che aumenta le poltrone, aumenta i costi della politica ma diminuisce la rappresentanza e la democrazia. L’unica cosa su cui concordiamo pienamente è l’introduzione delle norme sulla parità di genere con la doppia preferenza.

Con una proposta di modifica dello Statuto regionale, il centrodestra vuole introdurre la figura del sottosegretario, figura che ad oggi non esiste in Regione Piemonte, arrivando a prevederne fino a 4.

Parallelamente, con una proposta di riforma della legge elettorale, primo firmatario il Consigliere Mosca della Lega, vogliono introdurre 8 consiglieri supplenti. Ad oggi 8 assessori su 11 sono obbligatoriamente interni al Consiglio, sono cioè contemporaneamente assessori e consiglieri, percependo un solo stipendio ovviamente, questo al fine di ridurre i costi della spesa pubblica. Con la nuova legge elettorale proposta dalla maggioranza di centrodestra, l’esercizio delle funzioni di assessore regionale diventa incompatibile con le funzioni di consigliere regionale, il consigliere che viene nominato assessore si deve dimettere ma non in modo definitivo, viene sostituito temporaneamente dal primo escluso della sua lista.

Sommando i 4 sottosegretari agli 8 consiglieri supplenti che voglio introdurre, si arriva a ben 12 posti in più per la maggioranza della prossima legislatura. Naturalmente il centrodestra fa questo mentre è sicuro di vincere le prossime elezioni che si terranno nel 2024.

Contemporaneamente vanno ad introdurre 2 soglie di sbarramento molto alte, al 4% per i partiti in coalizione e il 5% per i partiti che non si presentano in coalizione. Soglie molto alte, centinaia di migliaia di piemontesi vedrebbero il loro voto non rappresentato in Consiglio regionale. In un momento in cui l’astensione è già molto alta, si vanno ad introdurre meccanismi che minano la rappresentanza, diminuiscono la rappresentatività, erodono la democrazia.

Riassumendo, la proposta di legge elettorale, combinata alla revisione dello Statuto regionale, promossa dalla maggioranza di centrodestra in Piemonte è un brutto passo indietro per la democrazia. Noi ribadiamo il nostro no a queste proposte: aumentano le figure politiche, con costi aggiuntivi e maggiore squilibrio tra le forze in gioco tra maggioranza e minoranza, mettendo in discussione il rispetto del principio di rappresentanza delle minoranze. Qualunque esse siano, perché una legge elettorale si deve costruire a prescindere dall’essere maggioranza o minoranza del momento. L’unica proposta ragionevole, a poco più di un anno dal voto, è garantire la doppia preferenza di genere come richiesto dalla nostra proposta di legge.

Grimaldi (Verdi Sinistra) a Donzelli: dichiarazione di guerra e sabotaggio della Commissione antimafia

“Ci si è accorti di ciò che ha detto Donzelli? Ha suggerito che Cospito stia agendo come portavoce della mafia, ma soprattutto che abbia incontrato boss mafiosi al 41 bis. La cosa più grave, però, è che abbia detto a verbale che ‘non è l’unico incontro che ha avuto Cospito’, poiché ‘mentre parlava con i mafiosi… incontrava i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando che andavano a incoraggiarlo nella battaglia’.  Un’affermazione di una gravità inaudita. Fuori da quest’aula non avrebbe retto nemmeno lo scudo dell’insidacabilità del Parlamento” – dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi.

“Presidente Meloni, che il portavoce del suo partito accusi chi sta chiedendo la revoca del carcere duro per Cospito di connivenza con la mafia e il terrorismo è una dichiarazione di guerra” – prosegue Grimaldi. – “Farlo nel giorno dell’istituzione della Commissione antimafia, senza poi chiedere scusa né smentire, ha tutta l’aria di un sabotaggio voluto”.

Pd Piemonte: legge elettorale, priorità alla doppia preferenza

GALLO – RAVETTI – ROSSI (PD): “DAL PD PROPOSTE CHIARE FIN DALL’INIZIO DELLA LEGISLATURA. ADESSO E’ TARDI. NO AL SEGGIO PER IL SECONDO PRESIDENTE SCONFITTO. IL PD E’ PER LE COALIZIONI. IL CENTRODESTRA NON CI PROVOCHI PERCHE’ SENZA DI NOI NON SI FARA’ NESSUNA RIFORMA”

31 gennaio 2022 – “Da quattro anni il Partito Democratico ribadisce l’importanza di modificare la legge elettorale piemontese. Per colpa del centrodestra ci siamo ridotti a discutere di un tema tanto delicato e articolato soltanto nell’ultimo anno di legislatura. La nostra posizione è sempre stata chiara. Abbiamo chiesto che venisse introdotta la parità di genere per adeguare ai tempi un Consiglio regionale desueto. Abbiamo affermato l’importanza della rappresentanza territoriale, insistendo perché venissero trovate forme, attraverso le quali tutti i territori fossero equamente rappresentati. Abbiamo, poi, sottolineato l’importanza di abolire il listino, redistribuendo i 10 Consiglieri eletti con premio di maggioranza sui collegi delle preferenze, diluendo la competizione, aumentando la rappresentatività territoriale e offrendo maggiori possibilità. Il centrodestra invece di lavorare sulla nostra proposta, dopo quattro anni di tira e molla, ha depositato una proposta di legge che prevede l’introduzione di un flipper inaccettabile nella ripartizione dei resti, inserisce una soglia di sbarramento che è un attacco alla coalizione di centro sinistra e introduce misure che aumentano i costi della politica. A quattro mesi dalla scadenza dei termini chiediamo alla maggioranza di fermarsi! La nostra posizione oggi è chiara: limitarci a introdurre la preferenza di genere come richiesto dalle norme nazionali e lasciare l’attuale legge elettorale così com’è senza alcuna soglia di sbarramento” dichiarano il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo, Il Vicepresidente della VII Commissione Domenico Ravetti e il Consigliere Pd Domenico Rossi.

“Inoltre l’introduzione dei sottosegretari, proposta dal centrodestra – proseguono gli esponenti dem – a nostro parere è un ampliamento inutile. Diciamo no all’aumento dei costi della politica! Vogliamo, poi, chiarire che siamo contrari all’elezione di diritto del secondo presidente sconfitto. Se vogliamo inserire questo meccanismo che contraddistingue le elezioni comunali, inseriamo anche il ballottaggio fra i due candidati presidente più votati, come il M5S aveva proposto nel 2015”.

“Per quanto riguarda la proposta di introdurre la soglia di sbarramento del singolo partito al 4% siamo pronti a dare battaglia. Non possiamo accettare una legge che prevede l’esclusione di quelle forze politiche che da anni compongono il centrosinistra. Il centrodestra non provochi il Pd e la coalizione di centrosinistra perché tanto, senza di noi, la riforma della legge elettorale non si farà” concludono Gallo, Ravetti e Rossi.

Merlo: Olimpiadi, prima della politica o dei territori prevalga il buon senso

 

Sì a Lorusso e a Cirio

“Sulle Olimpiadi di Milano/Cortina del 2026 l’approccio del Sindaco di Torino Stefano Lorusso e
del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio non fa una grinza per un semplice motivo. E
cioè, la priorità – al di là della incresciosa rinuncia politica di Torino al tempo governata dai 5 stelle
– va data alla non dispersione delle risorse pubbliche per quanto riguarda l’utilizzazione dei singoli
siti di gara. E la disponibilità, sobria ma tenace, dimostrata dai vertici istituzionali torinese e
piemontese, conferma che l’iniziativa assunta in queste ultime settimane coglie nel segno. Detto
in altre parole, se gli impianti già esistenti o previsti in quelle località garantiscono anche un
significativo risparmio delle – ingenti – risorse pubbliche necessarie, ben venga. Se, invece, su
questo versante il quadro finanziario complessivo che emerge da Milano/Cortina 2026 rischia di
essere troppo esoso, l’iniziativa di Lorusso e di Cirio prima che di natura politica o vagamente
territoriale è semplicemente di buon senso e realisticamente percorribile”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.

CSI, Canalis (Pd): “scaricabarile su asilo nido aziendale”

La difesa della famiglia è solo uno slogan ideologico se alla prova dei fatti non si sostengono i servizi. Assurdo scaricare le responsabilità sul Comune di Torino.

 

 “Assurda la risposta dell’assessore Chiorino al Question time che ho discusso oggi” – dichiara la consigliera Canalis.

“Durante la convention per i dipendenti del CSI tenutasi lo scorso 1° dicembre, è stata paventata la chiusura dell’asilo nido aziendale, portando a giustificazione la minore richiesta da parte dei dipendenti, aventi un’età media di molto superiore ai 40 anni.

L’asilo nido aziendale del CSI è situato a Torino in Corso Unione Sovietica 216, è stato accreditato nel 2005, ha 43 posti, è dotato di ampie aule e di un giardino dedicato. Questo asilo rappresenta il fiore all’occhiello del welfare aziendale del CSI ed è anche uno strumento di raccordo con il territorio, essendo aperto alle iscrizioni dei residenti torinesi non dipendenti dell’azienda.

Il CSI-Piemonte è un Consorzio di Enti pubblici, partecipato per il 19,87% dalla Regione Piemonte, la cui Assemblea è presieduta dal Presidente della Giunta regionale. La Regione non può quindi lavarsene le mani come ha fatto oggi l’assessore nel rispondere al mio Question time.

L’assessore Chiorino ha affermato che questo asilo è di competenza del Comune di Torino, ma il ruolo del Comune nei confronti dei nidi aziendali accreditati si limita al controllo, monitoraggio, verifica e autorizzazione. Il Comune autorizza l’esistenza e verifica che siano rispettate le condizioni igienico sanitarie e strutturali.

In una fase storica in cui le buone pratiche di welfare aziendale sono sempre più diffuse, ci pare in controtendenza che lo storico asilo nido aziendale del CSI, antesignano del settore, venga chiuso.

Ci pare inoltre quantomeno curioso che la Giunta regionale, sempre pronta a fare battaglie prettamente ideologiche e simboliche sulla difesa della famiglia, non si assuma una responsabilità e un impegno sulla difesa di un servizio concreto come il nido aziendale del CSI, sicuramente utile per tanti genitori, dipendenti e non dipendenti del CSI.

Ancora una volta questa Giunta ha perso un’occasione per lanciare un segnale di coerenza e collaborazione istituzionale trasversale, facendo uno scaricabarile su un Comune di colore politico diverso.

 

Monica CANALIS – consigliera regionale PD

Salario minimo: l’impegno del Consiglio comunale

Ieri  in Sala Rossa si è discusso dell’introduzione del salario minimo. Con ventuno voti favorevoli il Consiglio comunale ha approvato un Ordine del giorno presentato dal consigliere e presidente della Commissione Lavoro Pierino Crema (Pd) a sostegno di una forma di regolamentazione salariale già esistente in 21 Stati membri dell’Unione Europea su 27.

L’atto è esplicito: invita il Sindaco e la Giunta a sostenere in tutte le sedi gli atti e le misure che prevedono l’introduzione del salario minimo ed equo per i lavoratori pubblici e privati, e una legge sulla rappresentanza delle organizzazioni sindacali e sui datori di lavoro; a sollecitare il Parlamento e il Governo affinché elaborino una proposta di sintesi tra i diversi disegni di legge presentati nella scorsa legislatura a suo tempo analizzati dalla Commissione Lavoro che possa portare in tempi rapidi all’introduzione della normativa nel nostro Paese; a promuovere confronti istituzionali con esponenti politici, associazioni di categoria, sindacati e realtà imprenditoriali per esporre i dati e le motivazioni che rendono l’approvazione di questa legge prioritaria; ad inviare il presente documento al Governo e al Ministro del Lavoro; a verificare rispetto alle gare della Città che siano applicati correttamente i contratti di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative e che tale vincolo sia presente in tutte le gare, anche per società partecipate, enti strumentali e Fondazioni di cui la Città fa parte.

Dopo la presentazione di Crema sono intervenuti Russi – Ravinale – Catizone – Conticelli – Liardo – Sganga – Viale.

Andrea Cane (Lega Salvini ): “Convegno obesità, medicina e sport in sinergia in Piemonte”

L’obesità, definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “uno dei maggiori problemi di salute pubblica dei nostri tempi”, è stata oggetto di un convegno curato dagli Stati generali della Prevenzione e del benessere e promosso dal Consiglio regionale del Piemonte.

   
 “Obesità, la patologia del terzo millennio – ha detto durante i lavori il vicepresidente della commissione Sanità Andrea Cane, della Lega Salvini Piemonte – è un titolo che pone l’accento su tutte le patologie invalidanti che si legano al sovrappeso dalle malattie  cardiovascolari, fino al diabete di tipo 2, all’ ipertensione, agli eccessi di colesterolo e trigliceridi nel sangue, fino alle patologie articolari. In media chi è obeso vive 10 anni di meno, con il senso di una colpa individuale, oggetto di disapprovazione sociale e stigma nei confronti delle persone che ne soffrono. 
Per superare la parabola che sembra caratterizzare l’obesità l’approccio è, naturalmente, multifattoriale ma esistono forti evidenze scientifiche che dimostrano come uno stile di vita sano abbia effetti benefici sulla prevenzione primaria e secondaria di patologie. I lavori di oggi ci hanno ribadito che incentivare la pratica sportiva con investimenti mirati consentirebbe di generare esternalità positive a livello sociale ed economico”.
 
“Il Piemonte si sta muovendo in questo senso – ha aggiunto il consigliere della Lega Andrea Cane, che ha la delega per gli Enti locali piemontesi – con progetti come per esempio quello del ‘Metodo Michela Calandretti’, che a Torino ha uno studio-palestra adeguato ad unire medicina e sport, che offra attività fisica adeguata non solo a chi soffre di obesità ma anche di stress profondo, tumori, disturbi cognitivi. L’approccio è mutuato dall’esperienza della Brest Unit di Città della Salute di Torino e mira ad un esercizio fisico approcciato con metodo e frequenza costante per ridurre  ansia, stress, solitudine, prevenendo i comportamenti a rischio che diventano poi patologie gravi”.

Merlo: Universiadi e post olimpico, così si rilanciano le montagne olimpiche 

“Le Universiadi 2025 da un lato e la soluzione definitiva per i siti e gli impianti di Torino 2006
dall’altro, possono rilanciare ancor di più l’antica vocazione turistica e sportiva dell’intero
comparto della Via Lattea. E questo a prescindere da come finirà la partita della scelta delle varie
località, e dei rispettivi siti, in vista delle Olimpiadi di Milano/Cortina 2026.

Sotto questo versante, il comportamento concreto del Sindaco di Torino Stefano Lorusso e del
Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio tenuto sino ad oggi è stato quantomai
importante e decisivo. Un atteggiamento sempre prudente ma coerente accompagnato dalla
volontà di risolvere il post olimpico e offrendo, al contempo, la piena disponibilità per un eventuale
utilizzo degli impianti piemontesi. Il tutto, come ovvio, con l’obiettivo di favorire un risparmio delle
risorse pubbliche senza ulteriori dispersioni.

Ecco perchè, adesso, l’incrocio tra l’evento internazionale delle Universiadi e la soluzione del post
olimpico possono e debbono rappresentare un passaggio decisivo e qualificante per il futuro
stesso del comprensorio della Via Lattea. Con l’obiettivo prevalente di contribuire a modellare un
nuovo modello di sviluppo per le montagne olimpiche anche attraverso l’utilizzo di discipline
sportive funzionali per tutto l’anno e a bassi costi”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.