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Case green, la Lega contro la direttiva UE

Parisi (Lega): Una mazzata economica in un momento di grande difficoltà.

Collegno – In Consiglio Comunale è stata bocciata la mozione della Lega “Contrasto alla direttiva dell’Unione Europea di obbligo di prestazione energetica E entro il 2030 per tutti gli immobili residenziali”. Un voto deludente secondo il Consigliere Comunale Lega Salvini Collegno e Segretario cittadino, Giovanni Parisi: “La finalità delliniziativa era quella di rappresentare al Governo la contrarietà della nostra città nei confronti della direttiva dellUnione Europea sulle cosiddette case green per la quale entro il 1^ gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali dovrebbero ottenere la classe energetica E. Pur comprendendo la finalità che muove lUnione, è evidente che la proposta comunitaria non tiene affatto in considerazione le specificità dei diversi Paesi ed in particolare dellItalia, dove imporre tali modalità di transizione energetica per gli immobili residenziali si tradurrebbe nellobbligo di un ingente esborso economico per i nostri concittadini, con evidenti ripercussioni negative sul bene rifugio per eccellenza, la casa di proprietà.

Parisi conclude: “A Collegno, come a Bruxelles, si palesa ancora una volta l’ossessione della sinistra per la casa degli italiani.”

Centro, ora serve un leader politico federatore che unisca la galassia centrista

“Il Centro va ricostruito, ricompattato e rilanciato con un partito e un profilo politico netto e chiaro
in vista dei prossimi appuntamenti elettorali: le comunali, le ragionali e, soprattutto, le europee del
2024. E questo non solo perchè la radicalizzazione politica e la polarizzazione ideologica non
possono diventare la regola aurea che disciplina il confronto politico nel nostro paese ma anche
perchè è la politica italiana che ha bisogno, adesso, di un’area centrista, innovativa, dinamica e di
governo.
Ora, ci sono molti soggetti politici, movimenti d’opinione, e forze politiche che sono disponibili a
dar vita ad un partito che sia in grado di ricomporre il vasto mondo centrista presente nel nostro
paese e che, nello specifico, sappia rideclinare quella ‘politica di centro’ sempre meno presente
nella concreta vita pubblica.
Ma per centrare questo obiettivo si rende necessario, nonchè indispensabile, avere un leader
politico che sia in grado di ricomporre e di unire questa galassia plurale ma profondamente
radicata nei nostri territori. Un leader che non si autoproclama come tale ma che sia riconosciuto
da tutti e che svolga quel ruolo di ‘regista’ politico per la costruzione di un ‘campo largo’
riconducibile alla cultura e alla politica di centro.
Questa, oggi, è la vera priorità per rompere un bipolarismo sempre più selvaggio da un lato e per
dare una risposta politica concreta a settori consistenti della opinione pubblica che si rifugiano
nell’astensionismo perchè non si riconoscono più nella dicotomia violenta tra la destra e la
sinistra”.
Giorgio Merlo, dirigente nazionale Popolari

Stop per le auto a diesel e benzina dal 2035: “La Lega non ci sta”

 “Partita la raccolta firme per opporsi alla nuova direttiva europea”

Parisi (Lega): Un’euro-follia che danneggia la nostra economia

E’ partita a gonfie vele la raccolta firme contro lo stop alla vendita delle auto a benzina e diesel dal 2035. Contestualmente è anche partita la campagna di tesseramento Lega 2023 come spiega Giovanni Parisi, Consigliere Comunale Lega Salvini Collegno e Segretario cittadino: “Sessanta firme in poche ore e abbiamo finito le tessere a disposizione. Ne avrò altre per i prossimi gazebo nei mercati di Collegno e Grugliasco ma come inizio siamo andati oltre ogni nostra aspettativa. Bene così!”

Parisi spiega anche i motivi della raccolta firme: “Per colpa di un provvedimento votato dal Parlamento europeo, dal 2035 verrà vietata la vendita in tutta lUnione Europea di auto con motori a combustione. Il settore automobilistico è unindustria strategica per il nostro Paese: questa scelta sarebbe un vero e proprio regalo alla Cina, primo produttore al mondo di batterie elettriche per auto. alla sostenibilità ambientale ma con buonsenso, evitando di regalare alla Cina intere industrie e centinaia di migliaia di posti di lavoro.” Parisi, conclude: “La maggioranza degli italiani sostiene la scelta del Governo di schierarsi contro il divieto alle auto diesel e benzina. La data del 2035 per lo stop alla vendita alle auto con motore a combustione non è scolpita nella pietra e lItalia fa bene a schierarsi contro questa euro-follia.”

Trasporti, Pd: “Nel bilancio mancano 11,5 milioni”

TRASPORTI. VALLE E AVETTA (PD): “CIRIO TAGLIA SUI TRASPORTI”

I consiglieri del Pd Daniele Valle e Alberto Avetta: “Si riducono le risorse per il trasporto ferroviario e per i servizi minimi degli enti locali: altro che mobilità sostenibile!”.

 

«Nel Bilancio regionale che andremo a discutere la prossima settimana sono previsti pesanti tagli al trasporto pubblico locale. I fondi per il trasporto ferroviario regionale e locale destinati all’Agenzia per la Mobilità piemontese passano da 31 milioni e 500mila euro a 30 milioni, quindi con un taglio di ben 1,5 milioni di euro. La quota regionale di cofinanziamento per gli enti locali destinati ai servizi minimi di trasporto pubblico è ridotta di ben 10 milioni di euro. Stando così le cose i nostri pendolari e studenti dovranno rassegnarsi a disagi e disservizi, a viaggiare su vagoni strapieni e ad aspettare bus sui quali capita di non non riuscire neppure a salire. In Consiglio regionale chiederemo che vengano quanto meno ripristinati gli stanziamenti dell’anno passato, perché non possiamo accettare che la Regione Piemonte alzi bandiera bianca e nulla faccia per migliorare la mobilità sostenibile con tutto ciò che ne consegue in termini di ricaduta sull’ambiente».

 

Daniele VALLE – vice Presidente Consiglio regionale e relatore di minoranza del Bilancio

Alberto AVETTA – Consigliere regionale PD e vice Presidente Commissione Trasporti

Merlo: PNRR, risorse finanziarie a rischio per i piccoli Comuni

“La grande opportunità dei fondi legati al PNRR rischiano di trasformarsi in autentici boomerang
per le opere e gli interventi individuati dai piccoli Comuni italiani. Sono molti, purtroppo, gli
elementi che portano a questa amara conclusione. Perchè oltre ad una questione di cassa che
non è affatto secondaria per i piccoli Comuni, il vero nodo da sciogliere resta quello legato alla
complicazione burocratica. È di tutta evidenza, del resto, che con la sovrapposizione di soggetti
predisposti al controllo da un lato e alla sostanziale impossibilità per i piccoli Comuni di assolvere
a questo compito dall’altro, l’epilogo rischia di essere solo quello di rinunciare di fatto a quelle
ingenti risorse finanziarie.
Insomma, si corre il serio rischio che la stragrande maggioranza dei Comuni italiani – che
rappresentano la vera ossatura istituzionale del nostro paese – debbano rinunciare, di fatto, a
queste risorse. Non sarebbe un buon biglietto da visita per il sistema delle nostre autonomie locali
ma, soprattuto, per i territori che concretamente devono governare tutti i giorni”.
Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.

“Come eri bella Classe Operaia” Alla ricerca di verità scomode ma pur sempre verità

Come eri bella classe operaia. Appunto, come “eri” bella classe operaia. Eri…, ora sei ridotta a poche migliaia. C’è ancora chi vive nel mito del tuo ricordo, ma come si è più volte detto: la nostalgia non è una proposta politica. Il libro scritto dal Professor Romolo Gobbi che, a cavallo degli anni 70 e 80, fu indiscutibilmente il mio principale punto di riferimento culturale e politico.
Era dal 1989 che non lo vedevo e sentivo più. Proprio dal giorno della presentazione della prima edizione di “Come eri bella Classe Operaia”, alla libreria Comunardi. E 6 mesi fa, casualmente, passeggiando in riva al lago di Viverone, l’ho rincontrato. Immutabile nei suoi 86 anni portati magnificamente.
Romolo Gobbi scrive di sé “Il punto di vista operaio ha dominato la mia lunga e tormentata formazione politica dentro e fuori il Partito Comunista. Nel corso di questa esperienza mi sono incrociato coi principali protagonisti dell’operaismo italiano, dai quali mi distinguevo ( e mi distinguo?) Per un innato senso di ironia, accompagnato da profonda insicurezza,  che mi hanno impedito di prendermi troppo e comunque sul serio.  Anche nei momenti di maggiore coinvolgimento emotivo riuscivo in un certo punto a vedermi dal di fuori e a salvarmi dal settarismo. Ovvero sono stato settario a più riprese, ma mai a lungo sulle stesse posizioni”. E bravo Romolo, ottima sintesi su te stesso. Ed ecco. Una sua capacità: la sintesi.  Scrive in modo asciutto.  Senza inutili fronzoli ed in modo chiaro ed esplicito.  Vero, ha un ” caratteraccio “, ma si sa che la perfezione non è di questa Terra. Passeggiando  mi spiega: ho imparato questa sintesi scrivendo i primi volantini, quando studiavo e lavoravo per il Sindacato Torinese. Dovevo e volevo farmi capire dagli operai. Gli chiedo: posso parlare di te? Ma no, non è necessario. Io sono quello che ho scritto, io sono i miei libri.
Va bene, anche se per me è decisamente difficile.  Allora mi abbandono a personali ricordi.  Nel luglio del 1980 vacanze all’isola del Giglio. Giornata tipo, era una mattinata di sole e poi lui ed io passavamo il pomeriggio a chiacchierare. In realtà parlava di più lui, se si vuole il classico rapporto tra professore e discepolo. In particolare, mi descriveva cosa sarebbe successo in Fiat a settembre. Ero responsabile dei giovani comunisti delle fabbriche. Precisamente le cellule dei giovani comunisti erano al Lingotto, Mirafiori e alla Lancia di Chivasso. Dopo i 35 giorni di sciopero e i 23 mila in cassa integrazione ebbe inizio l’inesorabile declino quantitativo e qualitativo della classe operaia, del Movimento operaio e dell’operaismo. Ci fu un sussulto con la rivista “Laboratorio politico”, rivista promossa dai bei nomi dell’operaismo italiano, primo fra tutti Mario Tronti.
Romolo Gobbi ebbe la idea di realizzare un questionario rivolto ai giovani operai. La distribuzione del questionario fatta dai giovani comunisti. Oltre 200 risposte.  Con relativa pubblicazione. Convocato dal segretario del PCI torinese fui ricattato: “Se firmi sei fuori dal Partito”. Stupidamente non firmai, appunto sbagliando. Poi, nel settembre del 1982, cambiai lavoro. Non frequentavo più l’Università ed i rapporti con Romolo si diradarono.
Prima della Bolognina uscì la prima edizione di Come eri bella classe operaia. Un libro decisamente autobiografico. Soprattutto un libro che sanciva la fine di quella esperienza politico intellettuale. Ancora una volta Romolo Gobbi anticipava i tempi della sinistra, del partito comunista, del sindacato classista sul viale del tramonto. Romolo Gobbi ci ha sempre abituati ed insegnato ad andare oltre, cercando delle verità nascoste dall’ideologia. Lo è stato nel superamento storico del Mito della Resistenza. Verità scomode ovviamente che venivano rifiutate proprio per la loro scomodità. Rifiutate, omesse e rimosse ma decisamente fondate. 40 anni fa Romolo parlava e denunciava l’aumento sconsiderato della popolazione mondiale.
Con tutte le conseguenze, sia di carattere alimentare sia sui possibili esodi migratori.
Emblematico l’esempio che fa nella seconda edizione. In Cina vengono allevati 400 milioni di maiali e l’allevamento dei suini è altamente impattante sull’ambiente. L’Europa non sa che fare sull’esodo di massa che sta avvenendo. Anche gli States non sanno che fare ed ora pure libici e algerini sono contro chi ha la pelle nera. Insomma, caos allo stato puro. 40 anni sono tanti e se la politica ed i politici, in particolare, fossero intervenuti decenni fa non saremmo in queste condizioni. In verità, anche i potenti della Terra sapevano ma non avevano la convenienza nell’intervenire. Ora mi sa che sia troppo tardi. Ma fa indiscutibilmente piacere sapere che professori ed intellettuali, seppur minoritari, come Romolo Gobbi, continuino nel non mollare e a scrivere ciò che pensano. Questa e stata la vita di Romolo Gobbi ed il suo insegnamento: prendere una direzione ostinata e contraria per cercare quei perché e quelle verità scomode, ma pur sempre verità.
PATRIZIO TOSETTO

Fissolo, Bilancio del Comune: 100% la valutazione del Sindaco sul PNRR, male i Gemellaggi

 

Una bella notizia! Il Sindaco valuta eseguito al 100% il lavoro degli uffici del Comune di Torino sul PNRR. A breve la piattaforma online dove potremo vedere i cantieri.

L’appunto va fatto però sui soli 4.000 euro per gli Accordi e i Gemellaggi della Città di Torino, che sono veramente pochi. Mantenere e riattivare i Gemellaggi o ipotizzare nuovi Accordi con 4000 euro nel 2023 è impossibile. Torino è Città internazionale e per tornare ad avere relazioni con il resto del mondo, dopo il provincialismo dell’era Appendino e la quarantena causata dal Covid-19, deve destinare più risorse per le reti e i rapporti internazionali.

Simone Fissolo
Capogruppo dei Moderati

Fondazione Oncologia, Accossato (Luv): “Più attenzione dalla Regione”

“La Regione per 3 anni si è disinteressata di nominare i membri nel CdA della Fondazione. Chiediamo una maggiore attenzione su questi temi per il futuro”.

La Regione Piemonte da 3 anni non nomina i propri membri nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione del Piemonte per l’Oncologia. Rispondendo ad una mia interrogazione in merito, l’assessore Icardi ha candidamente ammesso che dal 2020 la Regione non nomina i due membri nel CdA della Fondazione del Piemonte per l’Oncologia. Ora, essendoci un cambio di Statuto in corso, non avrebbe senso nominarli perché rimarrebbero in carica solo pochi mesi. Se ne desume che in questi 3 anni il governo dell’ospedale è stato solo nelle mani del socio privato, a parte la funzione amministrativa svolta degli uffici regionali.

Una risposta che mi ha lasciata francamente perplessa, che denota una scarsa attenzione dell’attuale Giunta di centrodestra rispetto alla Fondazione, di cui è ente fondatore e di cui dovrebbe svolgere funzioni di indirizzo e controllo sull’ordinaria amministrazione, come da statuto.

Considerata l’importanza dell’Istituto di Candiolo e della Fondazione del Piemonte per l’Oncologia, chiediamo, anzi pretendiamo, una maggiore attenzione da parte della Regione rispetto a questo tema.

Silvana Accossato

Capogruppo Liberi Uguali Verdi

Consiglio regionale del Piemonte

Centrodestra Città Metropolitana per il contenimento dei piccioni

In Città Metropolitana il centrodestra raccoglie l’appello di Coldiretti sull’emergenza piccioni.

“Ho presentato un ordine del giorno per l’adozione di un piano di contenimento dei piccioni sul territorio metropolitano, sottoscritto da tutti i colleghi del gruppo – spiega il consigliere Davide D’Agostino, che prosegue:

“Oltre all’allarme lanciato da Coldiretti va ricordato l’episodio che ha visto la chiusura di due istituti scolastici nella Città di Cirié a causa di una infestazione di parassiti portati proprio da una colonia di piccioni.

Fino ad oggi gli uffici di Città Metropolitana hanno cercato di fare da coordinamento tra enti o soggetti privati su singole situazioni quando queste venivano sottoposte alla loro attenzione ma è evidente che servono strumenti più adeguati ed efficaci in modo tale da permettere  agli uffici di esprimere tutte le competenze e le conoscenze utili a dare la risposta corretta e più efficace su tutto il territorio metropolitano.

Ci auguriamo che anche la maggioranza comprenda la necessità è sostenga l’ordine del giorno che abbiamo presentato”.

Amianto, Ravetti (Pd): “A che punto sono le bonifiche?”

 “Ho fatto mia la richiesta dell’Associazione Famigliari e Vittime dell’Amianto (Afeva) di un incontro con le Istituzioni per fare il punto sullo stato di avanzamento delle bonifiche, sulle prospettive e sulla situazione della sanità e della ricerca sul mesotelioma e ho formalizzato, oggi, la richiesta di audizione di Afeva in IV Commissione” dichiara il Consigliere regionale Pd di Alessandria Domenico Ravetti.

“In Piemonte – prosegue l’esponente dem – esiste una legge regionale specifica sul tema dell’amianto che impegna le Istituzioni sul fronte delle bonifiche e della ricerca sanitaria. Dobbiamo fare in modo che i cittadini casalesi e i rappresentanti di Afeva continuino a essere centrali in queste vicende, come è sempre stato. Chi ha vissuto in prima persona un dramma come quello causato dall’amianto deve essere coinvolto e non sentirsi escluso. Le parole degli esponenti di Afeva meritano tutto il nostro rispetto e tutta la nostra attenzione”.

“Auspico  – conclude il Consigliere Pd – che l’audizione possa svolgersi in tempi brevi e che la Commissione possa ascoltare le posizioni e le proposte di queste persone. Dalla Regione, inoltre, mi aspetto un impegno concreto su una questione tanto delicata”.