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Magliano: occupazioni abusive di case ATC continuano ad aumentare

 Nonostante gli sforzi di Giunta e ATC


A Torino e provincia raggiunta quota 214 casi: domani si discute in Consiglio Regionale il Question Time con il quale chiedo ulteriori ed efficaci misure.

L’impegno non manca, ma i casi di occupazioni abusive in case ATC non diminuiscono: al contrario, aumentano. Risalgono a un anno fa le prime operazioni di sgombero di appartamenti ATC abusivamente occupati sul territorio di Torino e provincia: a settembre 2022 risultavano, nel territorio di competenza di ATC Piemonte Centrale, 212 alloggi abusivamente occupati (203 a Torino, 9 in altri Comuni metropolitani). Dodici mesi dopo, le occupazioni hanno raggiunto quota 214. La questione è urgente e non si limita al solo capoluogo: per questo ho presentato un Question Time per chiedere quali misure stia applicando o abbia intenzione di applicare la Giunta per garantire l’inversione di questa preoccupante tendenza. Del tema mi occupo da tempo. Chi occupa abusivamente un appartamento ATC sta contribuendo a negare il diritto alla casa ai cittadini che compaiono, avendone pieno titolo, nelle graduatorie. Riconosco a questa Giunta una sensibilità sull’argomento e sono sicuro che sarà possibile identificare soluzioni efficaci.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Italia Lib-Pop: “No alla propaganda pro Hamas all’uniTo”

“Dall’attacco terroristico di Hamas di un decina di giorni fa, perpetrato ai danni di civili innocenti, è venuto a galla il dilagante antisemitismo, da anni latente in Europa, e che nel nostro Paese si evidenzia attraverso piazze vicine alla sinistra radicale, nelle quali si lanciano slogan e si sfoggiano striscioni dal contenuto inequivocabile”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta il riemergere di un fenomeno pericoloso e che riporta a periodi nefasti della nostra storia.

“Manifestazioni che a Torino spesso vengono organizzate nei corridoi e nelle aule delle facoltà umanistiche, in particolar modo al Campus Einaudi, dove viene sopportata, forse oltre il lecito, l’affissione di manifesti e volantini dai contenuti ideologico e deliranti, che inneggiano al terrorismo”, continua Desirò.

“Allo stesso Campus Einaudi, la scorsa settimana, si sono tenuti degli incontri propagandistici, tra cui un sit-in, i cui organizzatori erano molto vicini ai Centri Sociali, e venerdì uno pseudo dibattito in cui sono stati esplicitamente esaltati i “partigiani di Hamas” e nel quale ci si è augurati l’attacco dei Paesi arabi contro l’occidente definito fascista”, aggiunge Desirò.

“Crediamo che tutta questa delirante propaganda, al limite dell’apologia del terrorismo, che non solo è sopportata, ma alla quale si concedono spazi di dibattito e di maggiore diffusione in sedi istituzionali universitarie, sia da limitare al più presto, sopratutto in luoghi in cui vengono formate le giovani menti del futuro. Ci chiediamo se e quando Rettorato e Senato Accademico decideranno di intervenire per porre fine all’incitamento al terrorismo”, conclude Desirò.

Ruffino (Azione): Meloni difende il ruolo di donna e di madre

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione): C’è tanta, troppa opacità sulla vicenda televisiva di Giambruno. Messo in mezzo da fuori onda (chissà quanti altri ce ne saranno), il conduttore e compagno della presidente del Consiglio ci ha messo del suo per facilitare il compito dei denigratori. A Giorgia Meloni desidero fare i complimenti per la limpidezza e la determinazione con cui ha difeso il proprio ruolo di donna e di madre. È bene che la lotta politica resti sul terreno della politica e lontano dal putridume del gossip

Iannò (Libero Pensiero): “Attivisti di vandalismo”

“A nessuno viene negato il diritto di manifestare, se in modo democratico e senza arrecare danni al prossimo. Ma è troppo comodo, puntare il dito contro l’attuale società che sfrutta ed inquina e vivere godendo dei vantaggi e privilegi, a proposito utilizzano i telefonini? Vivono in qualche caverna, senza elettricità, senza internet e senza acqua? Quale sarebbe il messaggio con queste proteste, dove tra l’altro sono i primi ad inquinare, agli occhi dell’opinione pubblica sono solo un fastidio ed un ostacolo, a chi si vede bloccato nella sua libertà di movimento. Giovedì hanno bloccato l’autostrada Torino Milano, creando un grande disagio, sono attivisti di atti di vandalismo. Con quello che hanno provocato a Porta Nuova a quanto ammontano i danni e chi paga? Sarebbe il caso che li pagassero di tasca propria ripulendo accuratamente il tutto”

 

Pino IANNO’ Torino Libero Pensiero

Merlo. Elezioni regionali, no del Centro all’accordo con i populisti

 

La ‘coesione istituzionale’ decisiva per il governo del territorio.

“Se c’era ancora qualche dubbio da chiarire per le forze centriste in vista delle prossime elezioni
regionali piemontesi, li ha sciolti definitivamente l’ex sindaco di Torino ed attuale parlamentare dei
5 stelle Chiara Appendino. Perchè nel momento in cui si mette addirittura in discussione il valore
decisivo e cruciale della ‘coesione istituzionale’ tra il Sindaco di Torino Stefano Lorusso e il
Presidente della Regione Alberto Cirio per il governo del territorio, semplicemente si evidenzia
l’assenza di qualsivoglia cultura di governo del partito populista per eccellenza.
E questo è uno dei motivi, forse il principale, che obbliga le forze e i movimenti centristi e riformisti
del Piemonte a non stringere alcun accordo politico e programmatico con le forze populiste e
massimaliste. Per riaffermare, al contempo, una vera cultura di governo e anche, e soprattutto,
per il buon governo del territorio”.

Giorgio Merlo, dirigente nazionale Tempi Nuovi-Popolari Uniti.

Giovani. Ruffino (Az): più risorse per politiche giovanili, in manovra non se ne vedono

Roma – “Per fronteggiare e prevenire un fenomeno come l’Hikikomori serve necessariamente una strategia, basata sulla costruzione di un dialogo con i nostri ragazzi adolescenti. E c’è quindi bisogno di risorse da destinare alle politiche giovanili. Risorse che però in legge di bilancio non si vedono. Noi vogliamo comunque fare un’apertura di credito votando la mozione del governo e le altre mozioni, ma siamo preoccupati dai pareri e dei distinguo espressi. Non vorremmo che queste mozioni fossero solo uno specchietto per le allodole”. Lo ha detto Daniela Ruffino deputata di Azione-Italia Viva, intervenendo in dichiarazione di voto sulle mozioni concernenti iniziative volte a prevenire e contrastare il cosiddetto fenomeno Hikikomori. “Per chi vive questo problema – ha aggiunto – sarebbe drammatico se non ci fossero stanziamenti, perciò ci aspettiamo che gli impegni identificati nelle varie mozioni siano adeguatamente finanziati. Più volte come gruppo Azione-Italia Viva abbiamo invitato il governo ad attuare un piano di contrasto al disagio giovanile, un piano che parta dalle scuole, che si estenda al territorio, agli oratori, alle associazioni, con la presenza di educatori di strada. Ma mancano le figure specializzate a scuola, negli ambulatori, nei centri giovanili. Manca una formazione per i nostri docenti e così il fenomeno si camuffa a scuola, in famiglia, e si intercetta tardi il disagio, quando è già conclamato, quando è esploso. Su questo occorre intervenire in maniera decisa – ha concluso – ma senza risorse sarà difficile tradurre gli impegni in fatti”.

È innegabile che la prevenzione del fenomeno della dispersione scolastica richieda una strategia basata sulla comunicazione aperta e il coinvolgimento attivo di quegli adolescenti che, a causa di fattori avversi alla loro crescita, individuali o legati al contesto sociale ed economico, tendono a chiudersi dentro sé e a ritirarsi socialmente. Tuttavia, è altrettanto evidente che, senza risorse adeguate, questa strategia rischia di rimanere solo un’idea sulla carta: occorre, da un lato, un sostegno finanziario alle politiche giovanili e, dall’altro, una maggiore collaborazione tra territorio e scuola. Così secondo Davide Scaglione, del tavolo tematico contro la dispersione scolastica di Azione. Pertanto, e su questo condivido le parole dell’Onorevole Daniela Ruffino, sono fermamente convinto che solo attraverso un intervento pragmatico e risoluto, che ponga al centro delle soluzioni concrete per affrontare tale questione così complessa, si possano veramente fare progressi nella lotta alla dispersione scolastica che in Italia permane ancora a livelli elevati rispetto alla media europea.

 

On. Daniela Ruffino 

Deputata Azione

 

Dott. Davide Scaglione

Gruppo Azione per il
“Contrasto alla dispersione scolastica”

 

 

 

 

 

Merlo, Olimpiadi: tutti con Cirio per rilanciare il Piemonte e le valli olimpiche

“Per poter rimediare, seppur in ‘zona cesarini’, ad un clamoroso e plateale errore politico creato
dalla precedente amministrazione del Comune di Torino a guida 5 stelle, dobbiamo sostenere con
forza e determinazione la posizione dell’attuale Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio,
se vogliamo raggiungere e centrare 3 obiettivi importanti e decisivi. Parlando, appunto, delle
prossime Olimpiadi invernali di Milano/Cortina.
Innanzitutto risparmiare e non dissipare le risorse pubbliche quando si affronta il capitolo della
costruzione dei vari impianti funzionali alle gare sportive.
In secondo luogo, e di conseguenza allo stato dei fatti, riportare un pezzo delle Olimpiadi invernali
di Milano/Cortina in Piemonte. Nello specifico, a Cesana torinese per la gara del bob.
E in ultimo, ma non per ordine di importanza, la possibilità di risolvere, e forse definitivamente, il
nodo intricato e complesso del cosiddetto post olimpico di Torino 2006.
Un triplice obiettivo che si può raggiungere solo se l’iniziativa intrapresa dal Presidente della
Regione Piemonte Cirio viene sostenuta con senso di responsabilità e coerenza politica da tutto il
sistema politico, economico ed istituzionale piemontese”.
Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci”.

Iniziativa popolare: “una grande emergenza che si chiama lavoro”

SALARIO MINIMO A 10 € L’ORA, INTRODUZIONE DEL REATO DI OMICIDIO SUL LAVORO: 2 LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE

INCONTRO PUBBLICO CON IL COMITATO DI SOSTEGNO
DOMENICA 22 OTTOBRE ORE 16 A TORINO
(piazza CASTELLO angolo via GARIBALDI)

Nel nostro Paese c’è una grande emergenza che si chiama “lavoro”.
Dai dati OCSE emerge che l’Italia è l’unico Paese europeo in cui il salario medio dei
lavoratori e delle lavoratrici, in questi anni, è diminuito (-2,9% rispetto al 1990). Oggi il 30%
dei lavoratori e delle lavoratrici (oltre 5 milioni di persone) guadagnano meno di 1.000 €
lordi al mese. 3 milioni di persone, pur lavorando, versano in condizioni di povertà.
Il nostro è anche il Paese dove chi lavora non ha neppure la certezza di tornare a casa:
dal 2018 si sono registrate oltre 1.000 morti l’anno sul lavoro (più di 3 morti al giorno).
Morti che sono dovute a sistemi di sicurezza inesistenti, insufficienti od obsoleti. Morti che
derivano da ritmi e condizioni di lavoro sempre più pesanti, che si accompagnano alla
precarizzazione del lavoro e alla catena infinita degli appalti.
Per frenare questa deriva, presentiamo due Leggi di Iniziativa Popolare (LIP): la prima, per
approvare una legge che fissi un Salario Minimo legale pari a 10 € l’ora, agganciato in
automatico all’aumento del costo della vita ed il cui costo sia a carico del datore di lavoro;
la seconda, a favore dell’istituzione del reato di “omicidio sul lavoro” per frenare,
insieme a maggiori controlli e al protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici, la sequela
di morti sul lavoro, figlia della sete di profitto delle aziende, che sono state
progressivamente alleggerite delle loro responsabilità penali.
Non si tratta di una semplice petizione, come altri stanno facendo, ma di una iniziativa di
legge popolare, destinata a portare in Parlamento due esigenze vitali per i lavoratori e le
lavoratrici del nostro Paese.
A sostegno della nostra richiesta si è formato un Comitato di sostegno a livello nazionale,
di cui fanno parte, oltre alle forze che compongono Unione Popolare (Rifondazione
Comunista, Potere al Popolo, DEMa e ManifestA), organizzazioni sindacali come CUB e
USB, l’Area CGIL “Le radici del sindacato”, forze politiche come PCI e Sinistra
Anticapitalista, e numerose personalità, fra cui Vauro Senesi, Moni Ovadia, Emiliano
Brancaccio, Vittorio Agnoletto e molti altri.

Per spiegare le ragioni delle due proposte di legge il Comitato di Sostegno
formatosi a livello torinese terrà, DOMENICA 22 OTTOBRE ALLE 16, IN PIAZZA
CASTELLO ANGOLO VIA GARIBALDI un INCONTRO PUBBLICO APERTO, al quale
invitiamo a partecipare la cittadinanza.
In concomitanza con l’incontro sarà possibile sottoscrivere le due proposte di legge.

COMITATO TORINESE DI SOSTEGNO ALLE LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE
 PER IL SALARIO MINIMO A 10 € L’ORA
 PER L’INTRODUZIONE DEL REATO DI OMICIDIO SUL LAVORO

Centro, ora unità. Se si vuol competere

LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo

Centro, ora unità. Se si vuol competere. Certo, se si dovesse guardare il recente voto polacco da un lato con la vittoria di Donald Tusk e le ottime prospettive di Keir Starmer nel Regno Unito arriveremmo alla facile conclusione che è giunto il momento, anche e soprattutto nel nostro paese, di costruire e consolidare al più presto un’offerta politica centrista, riformista e di governo. Alternativa ai populismi e, nello specifico, al massimalismo settario e radicale della sinistra della Schlein e al sovranismo leghista. Purtroppo, in Italia chi denuncia, e giustamente, la deriva del bipolarismo sempre più selvaggio e maldestro, nonchè nocivo per la stessa salute della nostra democrazia, si limita a condizionare – con scarsi se non impercettibili risultati – uno degli attori principali proprio di questo bipolarismo. E nulla più, almeno per il momento. Insomma, sempre di più “si vince al centro” o, se piace di più, si vince con l’affermazione di una “terza via”. Ora, al di là dell’attuale vittoria polacca e delle ottime prospettive del Regno Unito, è indubbio che il tema interpella a maggior ragione il nostro paese. E, soprattutto, l’area di Centro. Certo, non mancano i partiti e le formazioni politiche che vogliono occupare quello spazio. E noi, cioè il movimento politico e culturale dei Popolari di ‘Tempi Nuovi” non ci stanchiamo di ripetere che l’unica strada in grado di attenuare e battere il secco impianto bipolare è quello di irrobustire e rafforzare un polo di Centro. Ovviamente plurale e di governo, riformista e dinamico. Ma questo Centro, purtroppo e con altrettanta chiarezza, è credibile e con una prospettiva certa solo nella misura in cui è unito. Ma, di grazia, che senso ha un partito che ha l’ambizione di occupare politicamente uno spazio centrista e di farsi interprete di quella domanda e poi, al contempo, litiga a mani basse con l’altro partito che percorre lo stesso obiettivo? Ma come può un normale e semplice elettore che non si riconosce, o non si riconosce più, nell’attuale bipolarismo e nei partiti che lo compongono, fidarsi di un progetto che vede uno stillicidio quotidiano tra le 3 o 4 formazioni politiche che vogliono farsi paladini di una rinnovata “politica di centro” nel nostro paese? La domanda è talmente banale che non merita neanche di una risposta. E, ancora, quali sarebbero le motivazioni politiche di questa rissa quotidiana? Anche qui la risposta è semplice: beghe personali, vendette trasversali, personalismi senza limiti e litigi da cortile. Ma, per fare un solo esempio concreto, i grandi leader e statisti della Democrazia Cristiana – cioè, per capirci, i vari capi corrente – si amavano all’infinito? Certamente no, anzi! Ma quei grandi leader e statisti hanno sempre avuto una precisa consapevolezza accompagnato da un comportamento altrettanto netto: e cioè, lo scontro politico era duro e senza esclusione di colpi ma le ragioni dell’unità, di natura politica, avevano sempre e puntualmente il sopravvento. Solo così la politica trionfava a scapito delle strutturali e del tutto fisiologiche contrapposizioni personali. Ecco perchè, possiamo parlare e discettare della vittoria del polacco Tusk e delle aspettative crescenti del britannico Starmer solo se da noi riusciamo a trasformare la domanda di Centro in un vero e proprio progetto politico unitario. Senza fermarsi ai rancori fanciulleschi e alle pregiudiziali personali di natura prevalentemente adolescenziale.

Blocco autostrada To-Mi, Fdi: “Ecofollia”

“Il blitz di Ultima Generazione, che ieri ha bloccato per ore l’autostrada Torino-Milano, è l’ennesimo capitolo di un’eco-follia inutile e fine a se stessa. Ambientalismo e conversione green, considerate le particolari caratteristiche della Pianura Padana e la quota di inquinamento ascrivibile all’Italia rispetto al contesto mondiale, meriterebbero un approccio meno ideologico e dogmatico. Serietà, insomma, non superficialità e improvvisazione”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.
“Gli attivisti – continua Roberto Ravello, dirigente regionale di Fratelli d’Italia – parlano di ‘forze che vogliono farci morire’ e, addirittura, di un “governo che ci sta avvelenando’: si tratta di farneticazioni da parte di mistificatori seriali. Siamo dinnanzi a un pericoloso sensazionalismo che rischia di imporre tempi e modi insostenibili al processo in corso: ci sono intere filiere che, per la miopia di alcuni, rischiano di soccombere sotto i colpi dell’ambientalismo radicale”.