Mino Giachino l’Irriducibile
RITRATTI TORINESI
Mino Giachino (Fdl) è autore del libro dal titolo “Un irriducibile contro il declino”, presentato recentemente all’hotel Diplomatic di Torino.
L’irriducibile del titolo è stato Sottosegretario di Stato ai Trasporti, fondatore del movimento SI TAV, SI LAVORO, è attualmente responsabile per il Piemonte di Trasporti e Infrastrutture di Fratelli d’Italia.
Da anni denuncia con azioni e numeri alla mano il declino vissuto da Torino, che è da almeno un ventennio più indietro nella graduatoria delle città italiane e europee.
“La politica e Torino sono in declino – spiega Mino Giachino – Torino cresce meno della media nazionale. La strategia dei sindaci di sinistra purtroppo non ha difeso l’industria, a differenza di tanti altri capoluoghi italiani, tra cui Bologna. Nel capoluogo emiliano oggi l’industria rappresenta infatti un quarto della sua economia. L’Emilia che, negli anni ‘50 e ‘60 aveva molta emigrazione proprio a Torino, ha puntato sulla industria dei motori, ha individuato una propria nicchia e oggi ci ha superato di molto. Di recente la Banca d’Italia ha ribadito come Torino, negli ultimi vent’anni, abbia perso diciotto punti rispetto alle città italiane più competitive da Milano e Bologna. L’aeroporto risente di un numero di passeggeri basso, tanto da risultare tredicesimo in Italia con un numero che risulta la metà di quello dell’aeroporto Marconi di Bologna, città che vanta la metà degli abitanti di Torino. Incrementare il passaggio da Caselle significherebbe aumentare il PIL dell’economia cittadina, con lo sviluppo del commercio al minuto e nel campo della ristorazione. Perlopiù i collegamenti sono prevalentemente turistici e soddisfano poco le esigenze degli uomini di affari. A Torino la minore crescita ha fatto sì che il PIL procapite sia diminuito e oggi, almeno nella metà più povera della città, si vive peggio di vent’anni fa.
“Già nel 2008/2009 denunciavo – commenta Mino Giachino – questi dati ma la Bresso e Chiamparino non vollero ascoltarmi e hanno proseguito nel puntare tutto su turismo, grandi eventi e cultura senza difendere con le unghie e con i denti l’industria. Non avendo l’abitudine virtuosa di verificare l’andamento della economia di Città e regione non si accorsero che anche nel 2006 l’economia piemontese, nonostante le Olimpiadi, non riusciva a crescere più della media nazionale. Già nel 2008/2009 sostenevo l’importanza della costruzione della Tav e, se oggi fosse stata completata, non saremmo così in difficoltà nei collegamenti con la Francia. Nel 2013 ho lanciato la proposta di riportare a Torino l’Autorità dei Trasporti che Monti aveva assegnato a Roma. Nel 2018, durante il primo Governo Conte, i grillini vollero far saltare la Tav, con l’ordine del giorno della sindaca Appendino contro la Tav. Fu allora che decisi e riuscii a realizzare, pur distante dal Palazzo, la più grande e significativa manifestazione di piazza nella storia recente di Torino, il 10 novembre 2018, con oltre 40.000 persone a sostenere la Tav. Il 27 maggio 2019, ultimo giorno di campagna elettorale per le Regionali, Salvini era a Settimo Torinese e un mio amico mi scrisse al cellulare ‘Sai che una delle prime cose che ha detto Salvini è che, se si farà la Tav, è soprattutto merito tuo’.
La terza battaglia da società civile Giachino l’ha aperta nel 2021 quando fu chiaro che nell’ultima Finanziaria di Draghi non c’era neanche un euro per difendere il settore auto.
La proposta di Giachino venne accolta con favore dai deputati dei vari schieramenti e in particolare dall’on. Molinari che la trasformò in Mozione. Nacque così il fondo Giorgetti adì 8,7 miliardi in nove annualità . Dopo gli incentivi del 2022 e 2023 a chi ha sostituito l’auto ora in 6 miliardi e 300 milioni di euro costituiscono il tesoretto per il Piano Urso che punta a riportare a 1 milione la produzione di auto in Italia, scesa l’anno scorso a meno di 500.000.
L’”irriducibile” ha sempre avuto uno stretto rapporto col territorio e con Torino, soprattutto un’attenzione particolare per il Sermig, e le Parrocchie della periferia dimenticata che guardano di più agli esclusi. Nella Parrocchia della Pace, in Barriera di Milano, vengono aiutate 350 famiglie a mangiare, ed è stato regalato loro un muletto per smistare 80 tonnellate di cibo di cui necessitano all’anno.
Nel libro “Un irriducibile contro il declino” sono indicati nove punti per il rilancio di Torino: oltre alla adozione del piano del Ministro Urso per il rilancio del settore Automotive, Giachino indica l’importanza di accelerare gli investimenti nel campo della Tav, in quanto Torino assumerebbe una posizione centrale nella Tav Valley, un’area di oltre 700 miliardi di PIL. Torino sarà città di transito nel quadrilatero che unirà Lione, capitale della Rhone Alpes, a Milano, Parigi e Genova.
Altri punti del decalogo riguardano la correzione della decisione europea che punta solo sull’auto elettrica, il rilancio delle fiere economiche, a partire dal Salone dell’Auto e della Tecnica, il completamento della costruzione della Città della Salute, la realizzazione del Centro Ricerche e Scambio Tecnologico nell’ex palazzo RAI di via Cernaia, la messa a punto di un piano di ristrutturazione delle periferie, la tangenziale Est torinese, il rilancio dell’aeroporto di Caselle e la promozione dei prodotti della nostra agricoltura provenienti dalla pianura e dalle vallate. Giachino infine chiede che nella scelta dell’area per localizzare il Centro per la Intelligenza Artificiale che il Governo Meloni conferma per Torino sia valutata anche Barriera di Milano.
MARA MARTELLOTTA
Più di sessanta anziani ospiti del presidio Valletta di Via Farinelli 25 verranno trasferiti in altre Rsa per lasciar spazio ai posti letto CAVS, alla nuova casa di comunità, all’ospedale di comunità e alla centrale operativa territoriale. Chiediamo rassicurazioni sulle destinazioni per evitare traumi.
Gli ospiti della Rsa di Via Farinelli 25 a Torino sono prevalentemente persone non autosufficienti e bisognose di continua assistenza, che hanno un forte legame con il territorio della zona sud della città. La loro fragilità impone scelte oculate, concertate con le famiglie e rispettose di un delicato equilibrio di vita, che non stravolgano eccessivamente abitudini, punti di riferimento e professionalità di cura. Pertanto, oggi, ho chiesto all’assessore regionale alla sanità Icardi rassicurazioni in merito alle destinazioni degli anziani che verranno trasferiti. Mi è stato risposto che sono gli stessi ospiti, insieme alle loro famiglie, tutori o amministratori di sostegno, a scegliere la destinazione. La maggior parte avrebbe optato per la Rsa Ballestrero di Via Plava 75. Monitoreremo che siano garantite gradualità, concertazione e confort, affinchè il trasferimento, legato ai nuovi e positivi investimenti sanitari rivolti a Via Farinelli e al quartiere di Mirafiori sud, ma comunque non scelto spontaneamente dalle famiglie, avvenga in modo sereno e non traumatico. La salute degli anziani ospiti è precaria e il cambiamento a cui saranno sottoposti non deve metterla a repentaglio!
Monica CANALIS – consigliera regionale PD
“Il testo mette finalmente il Piemonte alla pari delle altre regioni italiane ma la nostra regione rimane indietro sulla diffusione di asili nido, servizi e scuole per l’infanzia”.
‹‹In Consiglio regionale è stato approvato il Disegno di legge “Disciplina dei servizi educativi per l’infanzia e disposizioni relative al sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino a sei anni”›› ha raccontato Silvana Accossato, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale.
‹‹Come Gruppo di Liberi Uguali Verdi ci teniamo a sottolineare e rivendicare il lavoro emendativo fatto, in gran parte accolto, partendo dai rilievi degli addetti al settore. Probabilmente non è la nostra legge, avremmo usato un linguaggio diverso e osato di più nel portare a norma tante sperimentazioni e progetti esistenti in questo settore. Siamo però soddisfatti del molto lavoro fatto e dei miglioramenti apportati a un testo che ora mette il Piemonte alla pari delle altre regioni italiane e dà finalmente indicazioni attuali a chi opera nel settore. I servizi zero-sei in Piemonte sono decisamente più avanzati della normativa fino ad oggi in vigore e le bambine e i bambini piemontesi ne hanno già goduto in questi anni grazie soprattutto alla competenza di tante operatrici/operatori e alla volontà politica di molti Comuni. La nuova legge – al cui interno siamo riusciti a inserire la figura del coordinatore pedagogico, la garanzia del posto per i minori con disabilità, la priorità del pubblico nel riparto dei finanziamenti – consentirà a tutti di lavorare meglio, di uniformare l’offerta educativa su tutto il territorio piemontese, impegnando anche i privati a migliorare e adeguare i loro servizi. La nuova legge favorirà la continuità educativa dalla nascita ai sei anni, recependo a livello regionale quanto previsto dal decreto nazionale 65/2017›› ha continuato Accossato.
‹‹Ora però il tema rimane quello di rendere esigibile il diritto di bambini e bambine e delle loro famiglie di poter accedere agli asili nido e agli altri servizi. Perché purtroppo ancora troppo bassa è la percentuale di posti a disposizione in Piemonte, ancora lontana dagli obiettivi europei e troppo elevato il costo a carico delle famiglie. Gli obiettivi Ue di Lisbona riguardano la diffusione di nidi, servizi e scuole per l’infanzia, da offrire ad almeno il 33% dei bimbi sotto i 3 anni e al 90% di quelli tra 3 e 5 anni. Dopo il Covid questi obiettivi sono stati innalzati al 45% e al 96%. Il Piemonte purtroppo, secondo i dati più recenti, relativi al 2019, ha un’offerta complessiva pari al 30,1 posti in asili nido ogni 100 bambini sotto i 3 anni. Siamo lontani dagli obiettivi UE ma anche da regioni come l’Emilia-Romagna e la Valle d’Aosta, entrambe sopra la soglia del 40%. Ormai è acclarato che l’inserimento precoce in un percorso educativo migliora le capacità cognitive e sociali dei minori così come la disponibilità di asili nido, distribuiti sul territorio e flessibili negli orari, è la prima risposta alla genitorialità libera e consapevole›› ha aggiunto la consigliera regionale.
‹‹La Lega scavalca tutti a sinistra proponendo i nidi gratis finanziati dalla Regione. Prendiamo atto di un cambio epocale di posizione su questi servizi. Vuol dire che il lavoro culturale, prima ancora che politico, che la sinistra ha fatto spesso in solitudine in questi anni, ha prodotto una diversa consapevolezza trasversale. Non posso che esserne felice, monitoreremo perché non si tratti solo di promesse elettorali ma di provvedimenti strutturali›› ha concluso la Capogruppo di LUV.
Venerdì Matteo Renzi a Torino
Appuntamento con Matteo Renzi a Torino. Il leader di Italia Viva sarà in città venerdì 27 ottobre alle ore 17:30 presso il Teatro San Giuseppe in Via Andrea Doria, 18. Per partecipare registrarsi al link prenota.matteorenzi.it
“La Sicurezza dei cittadini è una nostra nostra priorità” cosi’ esordisce il deputato torinese Elena Maccanti, che a Torino siede anche in Sala Rossa, per annunciare l’assunzione di 80 nuovi poliziotti che prenderanno servizio in citta’.
“Grazie all’ottimo lavoro del ministro Piantedosi e del sottosegretario Molteni, sono in arrivo 80 nuovi poliziotti alla Questura di Torino. Una buona notizia per il capoluogo piemontese, dove interi quartieri sono nelle mani di spacciatori e criminali e non è più possibile girare per le strade a causa di una immigrazione incontrollata. La sicurezza dei cittadini è e resta la priorità per il governo e per la Lega”.
Il nuovo provvedimento e’ cosi’ accolto dai deputati torinesi della Lega Elena Maccanti e Alessandro Benvenuto.
CV
Pubblichiamo un intervento di Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte : “Per cinque anni abbiamo condotto le nostre battaglie, ora è il tempo delle proposte. Sono pronto per le primarie”
Il dibattito politico che si sta sviluppando nelle ultime settimane ha un grande assente: Il Piemonte. Bisogna rimettere al centro della discussione la nostra Regione.
In questi cinque anni abbiamo condotto le nostre battaglie, dal gioco d’azzardo all’allontanamento zero, fino all’edilizia sanitaria e alla gestione della pandemia. Abbiamo contrastato le scelte della Giunta Cirio, criticando errori ed omissioni.
Il tempo dell’opposizione sta finendo. Ora è il tempo delle proposte.
Negli ultimi mesi il Partito democratico ha tenuto conferenze programmatiche in ogni Provincia. Ho personalmente partecipato a tutte, ho ascoltato. Ora inizia il percorso di costruzione del programma insieme ai nostri alleati. A questo percorso desidero offrire il mio contributo, a prescindere da chi sarà il/la candidato/a del centrosinistra e indipendentemente dal perimetro della nostra coalizione.
Lo faccio con questo documento, che contiene la mia visione del Piemonte. In questi dieci anni ho girato tutta la Regione, da Formazza a Ormea, ho incontrato cittadini e amministratori, associazioni e imprese, ho raccolto idee e proposte.
Questo documento non è un programma elettorale, non ha pretese di completezza (mi sono soffermato sulle materie di cui mi sono occupato), è da ampliare grazie all’apporto di altri, perché c’è bisogno degli altri, i programmi sono percorsi collettivi.
In questi anni Cirio e le destre che lo sostengono hanno coltivato l’idea di più Piemonti, contrapponendo i territori tra loro (Torino contro le altre province, città contro campagne, pianura contro montagna, le altre Province le une contro le altre), alimentando campanilismi e dualismi, promettendo trattamenti di favore ora a questo ora a quello. L’esito di tutto questo è un Piemonte più debole e più isolato, facile terra di conquista per chi ha i mezzi per venire a giocarci in casa.
Per tornare a essere protagonisti nel Nord Ovest d’Italia e nell’Europa meridionale abbiamo bisogno di un Piemonte coeso, non di coltivare vocazioni localistiche le une in competizione con le altre.
Il Piemonte sta diventando sempre più piccolo e più vecchio. Ogni anno perdiamo quasi 20mila piemontesi al netto del saldo migratorio. Dobbiamo tornare a essere attrattivi, a invogliare le persone a venire da noi per vivere, per lavorare, per studiare, per insediare la propria impresa.
Abbiamo di fronte a noi la sfida di rendere sostenibili anche domani i servizi sanitari e quelli sociali. Ogni anno che passa il nostro servizio sanitario è sempre più in difficoltà. Un declino che si avverte soprattutto fuori dalle grandi città, nelle terre alte, nei territori marginali. Che la Giunta Cirio ha sedotto e illuso, mentre si perdevano abitanti e servizi, raccontando che si può continuare a fare come si è sempre fatto. E per invertire questo trend non basta mettere qualche soldo per le sagre di paese.
La mia idea di Piemonte è quella di una Regione in cui il treno per andare da Torino a Milano costa come la metropolitana; dove esiste un unico abbonamento per il trasporto pubblico locale (l’abbonamento Piemonte: 99 euro per un mese intero per muoversi liberamente su tutti i mezzi pubblici, treni e autobus, urbani ed extraurbani); dove la seconda stazione di Genova viene realizzata nell’alessandrino e connessa con l’alta velocità; dove si investe nelle filiere della mobilità elettrica e dell’idrogeno; dove esistono distretti a burocrazia zero; dove ci si prende cura del benessere psicologico anche attraverso lo psicologo per le cure primarie; dove gli asili nido sono gratuiti per tutti; dove si affronta concretamente il cambiamento climatico progettando una “Comunità Energetica Rinnovabile Piemonte”, in cui la totalità dell’energia consumata sia prodotta da fonti rinnovabili; dove dopo più di dieci anni un nuovo piano sociosanitario riorganizzi l’assistenza territoriale e ospedaliera, integrando la prospettiva della medicina di genere, dove è possibile fare visite ed esami anche il pomeriggio, la sera e nei weekend.
Queste sono alcune idee per la nostra casa, il Piemonte. Le metto a disposizione per ampliarle e migliorarle. Saranno il punto di partenza del confronto con la società civile che si svolgerà sabato 28 ottobre, alle ore 10, a Hiroshima Mon Amour (Via Bossoli, 83).
Le primarie serviranno a questo. Io sono pronto. Perdere ancora altro tempo, questo sì che finirebbe per rafforzare Cirio e le sue destre.
Daniele Valle
“I cestini portarifiuti in via Pallanza, via Vezzolano e lungo Po Antonelli voilà sono nuovamente riapparsi. I residenti mi avevano segnalato che i cestini da palo erano stati asportati in quanto utilizzati in modo improprio. Nella risposta all’interpellanza l’Assessora ha evidenziato, che questo fenomeno è noto in molte zone ed è ad opera di ignoti e in quel caso vengono prontamente reintegrati. Il costo dei cestini da palo è di 80 euro a pezzo, mentre i cestini basculanti e anticorvo ammontano tra i 300/350 euro. Amiat invia circa 250 verbali all’anno per abbandono di rifiuti a terra. Il totale dei cestini presente in città è di 15811, il numero maggiore è rappresentato dai cestini da palo 5844, seguiti dagli anticorvo 2789, Alucasa (con base in cemento) 2475, Athena (base in cemento con posacenere) 2223, basculanti 1453 e anticorvo 1032”
Pino IANNO’ Torino Libero Pensiero
Mentre sul clima non si dà alcuna risposta.
Nonostante gli sforzi di Giunta e ATC
A Torino e provincia raggiunta quota 214 casi: domani si discute in Consiglio Regionale il Question Time con il quale chiedo ulteriori ed efficaci misure.
L’impegno non manca, ma i casi di occupazioni abusive in case ATC non diminuiscono: al contrario, aumentano. Risalgono a un anno fa le prime operazioni di sgombero di appartamenti ATC abusivamente occupati sul territorio di Torino e provincia: a settembre 2022 risultavano, nel territorio di competenza di ATC Piemonte Centrale, 212 alloggi abusivamente occupati (203 a Torino, 9 in altri Comuni metropolitani). Dodici mesi dopo, le occupazioni hanno raggiunto quota 214. La questione è urgente e non si limita al solo capoluogo: per questo ho presentato un Question Time per chiedere quali misure stia applicando o abbia intenzione di applicare la Giunta per garantire l’inversione di questa preoccupante tendenza. Del tema mi occupo da tempo. Chi occupa abusivamente un appartamento ATC sta contribuendo a negare il diritto alla casa ai cittadini che compaiono, avendone pieno titolo, nelle graduatorie. Riconosco a questa Giunta una sensibilità sull’argomento e sono sicuro che sarà possibile identificare soluzioni efficaci.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.