È firmata da 19 sindaci, da Alpette a Volpiano, e dal presidente dell’Unione Montana Gran Paradiso la lettera inviata giovedì 3 gennaio, dalla Città di Chieriall’Agenzia nazionale per la sicurezza nelle ferrovie (Ansf) per avere chiarimenti sulle «prospettive del servizio ferroviario SFM1 Chieri – Rivarolo – Pont Canavese». I primi cittadini sottolineano «il forte disagio che i propri cittadini utenti stanno sopportando da oltre 27 mesi» a causa della riduzione a 50 km/h della velocità dei treni. «Oggi – denunciano – gli utenti non possono più fare affidamento sul SFM1 per i propri spostamenti perché non hanno più la ragionevole certezza di arrivare in orario al lavoro, a scuola, a prendere un treno». I sindaci sottolineano di aver incontrato più volte l’assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte e l’Agenzia per la mobilità piemontese, e ricordano che Gtt«contava di ottenere le necessarie autorizzazioni per riportare la velocità massima di esercizio a 70 km/h con il cambio di orario di dicembre 2018» ma nemmeno questo obiettivo è stato centrato e, dunque, «dopo due anni siamo ancora lontani dal traguardo». Gli amministratori chiedono all’Agenzia «indicazioni rassicuranti, ritenendo di dover dare ai cittadini un quadro chiaro rispetto alle prospettive del SFM1»; in particolare, desiderano sapere «se la velocità massima potrà essere aumentata a 70 km/h prima che la tratta Settimo Torinese – Rivarolo sia equipaggiata con il Scmt (Sistema controllo marcia treno), previsto per il 2021» e quali siano, nel caso in cui si si possa procedere anche senza Scmt, i tempi tecnici e le fasi per raggiungere l’obiettivo dei 70 km/h. Infine, i sindaci chiedono un incontro diretto con l’Agenzia per la sicurezza nelle ferrovie.
È firmata da 19 sindaci, da Alpette a Volpiano, e dal presidente dell’Unione Montana Gran Paradiso la lettera inviata giovedì 3 gennaio, dalla Città di Chieriall’Agenzia nazionale per la sicurezza nelle ferrovie (Ansf) per avere chiarimenti sulle «prospettive del servizio ferroviario SFM1 Chieri – Rivarolo – Pont Canavese». I primi cittadini sottolineano «il forte disagio che i propri cittadini utenti stanno sopportando da oltre 27 mesi» a causa della riduzione a 50 km/h della velocità dei treni. «Oggi – denunciano – gli utenti non possono più fare affidamento sul SFM1 per i propri spostamenti perché non hanno più la ragionevole certezza di arrivare in orario al lavoro, a scuola, a prendere un treno». I sindaci sottolineano di aver incontrato più volte l’assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte e l’Agenzia per la mobilità piemontese, e ricordano che Gtt«contava di ottenere le necessarie autorizzazioni per riportare la velocità massima di esercizio a 70 km/h con il cambio di orario di dicembre 2018» ma nemmeno questo obiettivo è stato centrato e, dunque, «dopo due anni siamo ancora lontani dal traguardo». Gli amministratori chiedono all’Agenzia «indicazioni rassicuranti, ritenendo di dover dare ai cittadini un quadro chiaro rispetto alle prospettive del SFM1»; in particolare, desiderano sapere «se la velocità massima potrà essere aumentata a 70 km/h prima che la tratta Settimo Torinese – Rivarolo sia equipaggiata con il Scmt (Sistema controllo marcia treno), previsto per il 2021» e quali siano, nel caso in cui si si possa procedere anche senza Scmt, i tempi tecnici e le fasi per raggiungere l’obiettivo dei 70 km/h. Infine, i sindaci chiedono un incontro diretto con l’Agenzia per la sicurezza nelle ferrovie.