MONTAGNA: LA NUOVA LEGGE

Aree montane, ecco le novità

I nuovi enti eserciteranno funzioni come la sistemazione idrogeologica ed idraulico-forestale, le energie rinnovabili, le opere di manutenzione ambientale, la difesa dalle valanghe, il turismo in ambiente montano, l’artigianato e le produzioni tipiche, il servizio scolastico, gli incentivi per l’insediamento di attività economiche

 

montagneSemaforo verde in Consiglio regionale per la nuova legge sulla montagna. Il provvedimento, presentato dagli assessori Gian Luca Vignale e Riccardo Molinari, prevede la formazione delle Unioni montane, dando spazio all’autonomia delle amministrazioni comunali e garantendo la continuità dei servizi indispensabili per lo sviluppo di questi territori.

 

“Il voto – hanno dichiarato i due assessori – è un’ulteriore dimostrazione dell’impegno di questa maggioranza verso la montagna e della volontà di dare una risposta alla complessa situazione che si è venuta a creare con la riforma delle Comunità montane. Grazie a questa legge si può avviare il processo di unificazione e aggregazione delle aree montane, che permetterà di utilizzare al meglio le tante risorse ad esse destinate ogni anno”.

 

Vignale e Molinari hanno rilevato che “il testo completa infatti il percorso già avviato dalla legge regionale n.11 del 2012, dando impulso alla formazione delle Unioni montane, che non saranno più enti sovracomunali come le precedenti Comunità, ma si configureranno come una struttura di coordinamento e progettazione delle risorse regionali snella e rappresentativa delle amministrazioni locali”.

 

I nuovi enti eserciteranno funzioni come la sistemazione idrogeologica ed idraulico-forestale, l’economia forestale, le energie rinnovabili, le opere di manutenzione ambientale, la difesa dalle valanghe, il turismo in ambiente montano, l’artigianato e le produzioni tipiche, il mantenimento dei servizi essenziali, il servizio scolastico, gli incentivi per l’insediamento di attività economiche.

 

La costituzione delle Unioni montane era urgente perché entro il prossimo 26 maggio tutti gli organi delle vecchie Comunità montane decadranno e si sarebbero creati non pochi problemi per la continuità amministrativa e per il personale dipendente. Inoltre, la costituzione di questi enti sovrazonali è necessaria per poter accedere ai fondi europei, i cui bandi sono in scadenza.

 

Inoltre, la nuova legge ripristina il Fondo regionale per la montagna, che sarà alimentato ogni anno con i proventi dell’Irap, dei diritti di escavazione per cave e miniere, dell’uso delle acque pubbliche e minerali e dell’addizionale regionale sul gas metano.

 

Gianni Gennaro

Ufficio stampa Regione Piemonte

 

(Foto il Torinese)